Notizie di politica nelle Marche
Quasi 6 milioni di risorse per le opere pubbliche, 150 mila euro per il sociale e altrettanti per il turismo, 170 mila per il sostegno alle famiglie e alle imprese, 120 per lo sport. Nel corso dell'ultima seduta del consiglio comunale di Sarnano, i soli voti favorevoli della maggioranza sono stati sufficienti all'approvazione del piano triennale delle opere pubbliche, del bilancio di previsione e del documento unico di programmazione.

Sul tema delle opere pubbliche, gli interventi più importanti dal punto di vista finanziario nel prossimo triennio riguarderanno il cimitero, il municipio e la scuola. Nei prossimi tre anni, infatti, il Comune di Sarnano ha fatto sapere che investirà "oltre 1 milione e mezzo per nuovi loculi cimiteriali e per il restauro del cimitero stesso. Circa 3 milioni saranno stanziati per il restauro del municipio e della biblioteca, altrettanti invece per la riqualificazione e l'adeguamento sismico della scuola elementare in Largo Ricciardi".

Queste i lavori più consistenti, a cui faranno seguito altri interventi che riguarderanno "la sede museale comunale, il museo d'arte sacra, nuovi locali per il complesso sportivo di Via Corridoni, L.go Crivelli, Via Costa; parcheggi e altre opere di urbanizzazione a servizio delle nuove scuole in Largo Crivelli; una nuova area camper nel parcheggio Bozzoni; il recupero dell'ex Cinema Italia con trasformazione in Cineteatro; la revisione generale delle sciovie Sassotetto 1 e Sassotetto 2 dopo la scadenza della loro vita tecnica; la riparazione danni ed il risanamento conservativo del muro di contenimento in Via S.Filippo".

Approvati anche il DUPS e il bilancio di previsione: "Per l'annualità 2021 si è evidenziato un fondo di cassa all'inizio dell'esercizio di oltre 4 milioni di euro e un fondo di cassa finale presunto di oltre 3 milioni e 200mila euro - fa sapere l'amministrazione - , con un totale di entrate e corrispondenti uscite di competenza nell'esercizio 2021 pari di quasi 40 milioni".

L'amministrazione prosegue: "Tra gli elementi più significativi del bilancio di previsione per l'esercizio 2021 si evidenzia come non sia previsto il ricorso ad alcun nuovo indebitamento, né ad anticipazioni di cassa da parte del tesoriere, né ad aumenti della pressione fiscale per tasse e tributi locali. Sono state previste risorse importanti per settori strategici: 150mila europer il sociale, 170 per il sostegno a famiglie ed imprese per l'emergenza Covid-19, 150mila per il turismo ed euro 120mila per la gestione degli impianti sportivi, oltre ovviamente ai corposi interventi, sopra descritti, contenuti nel piano delle opere pubbliche. Il bilancio approvato attesta come l’Ente si trovi in una ottima situazione economico-finanziaria - conlcude la nota dell'amministrazione - che consente il perseguimento degli importanti obiettivi di crescita che l'amministrazione comunale si è posta nel proprio programma elettorale, mantenendo altissimi livelli di servizio in favore della propria cittadinanza".

l.c.

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Un incontro di formazione per agenti della polizia locale di Tolentino e di San Severino Marche sul tema degli stupefacenti promosso dal comandante David Rocchetti, in accordo con l’Amministrazione comunale, con il Sindaco Pezzanesi e con l’Assessore delegato Giovanni Gabrielli.

La lezione è stata tenuta dal Maresciallo Maggiore Lorenzo Ceglie Comandante dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Tolentino. Oltre alla parte teorica è stata anche prevista una parte pratica per illustrare le tecniche operative, ad esempio di perquisizione e ispezione delle auto.

Nell’ottica della collaborazione tra la polizia locale dei due comuni, oltre a questo corso, di recente il comune di San Severino Marche ha pubblicato un bando di concorso per l’assunzione di nuovi agenti e il comune di Tolentino ha deciso di attingere dalla stessa graduatoria per l’assunzione di nuovo personale.

A dare il benvenuto ai corsisti e a ringraziare il Maresciallo Ceglie il Vicesindaco Silvia Luconi, l’Assessore alla Polizia Locale e Sicurezza Giovanni Gabrielli, il Comandante Commissario David Rocchetti, l’Assessore alla Polizia Locale e Sicurezza del Comune di San Severino Marche Jacopo Orlandani e il Comandante della Polizia Locale di San Severino il Sostituto Commissario Adriano Bizzarri che nel corso dei loro interventi hanno sottolineato l’importanza di questi corsi di formazione per gli agenti che spesso si trovano a fronteggiare anche situazioni complicate. Inoltre è stata anche sottolineata la positiva cooperazione tra i corpi di Tolentino e San Severino Marche.  
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Superano il milione di euro le risorse che la Regione Marche impiegherà per realizzare un programma di eventi estivi nella zona del cratere sismico. Su proposta dell’assessore Giorgia Latini, la Giunta regionale ha approvato lo schema di accordo che verrà sottoscritto con il ministero della Cultura. Finanzieranno progetti di iniziativa regionale, eventi sostenuti dal Fus (Fondo unico per lo spettacolo) e i 24 spettacoli di “Marche in vita”. L’investimento mira al coinvolgimento della popolazione locale, “duramente provata da ormai cinque anni dalle vicissitudini legate all’isolamento e alla ricostruzione post sisma. Contemporaneamente puntiamo alla creazione di un circuito virtuoso che metta al centro il sistema spettacolo delle Marche come volano per la ripresa culturale, turistica ed economica dell’area”. Latini evidenzia come “la scelta e la gestione dei progetti finanziati, a differenza delle annualità precedenti, hanno dovuto tener conto dello scenario sorto con la pandemia del Covid-19. Spettacoli che, per modalità di svolgimento, risultano in sintonia con le norme e i disciplinari stabiliti per le attività di spettacolo dal vivo, cui dovranno attenersi sia gli spettatori, sia i lavoratori che gli artisti”.

Il primo dei tre settori finanziati è quello dei “Progetti di iniziativa regionale”. Sono sostenuti con 450 mila euro e riguardano eventi “di particolare rilievo e rappresentativi dell’intero territorio regionale”. In questo settore sono ospitati il debutto di Marchestorie: festival itinerante in programma dal 2 al 19 settembre, diretto ad almeno 20 Borghi (Comuni sotto i 5.000 abitanti), con quattro giorni di festa settimanali. Ruoteranno attorno a un progetto artistico che riveli un elemento importante della propria identità storica e/o contemporanea; Il Macerata Opera Festival - che festeggerà, nel 2021, il centenario della prima rappresentazione operistica (“L’Aida” di Giuseppe Verdi, andata in scena allo Sferisterio il 27 luglio 1921) - con una serie di attività celebrative che culmineranno nel cartellone che metterà in scena “Aida” e “La Traviata”. Alto evento di rilievo finanziato, RisorgiMarche: festival ideato da Neri Marcorè con l’intento di animare i luoghi dell’entroterra colpiti dal sisma del 2016 con concerti nei prati, nei borghi, nelle chiese, teatri e musei, e proiezioni cinematografiche in spazi alternativi.

Il secondo settore coinvolto - finanziato con 180 mila euro - è quello dei progetti proposti da soggetti sostenuti col Fus, individuati mediante Consorzio Marche Spettacolo. Rientrano in questo settore coloro che operano sul territorio del cratere come soggetti di prioritario interesse regionale (PIR) per le rispettive attività caratteristiche e quelli che hanno sede nei territori del cratere, con esperienze e strutture consolidate. Ad arricchire questo settore, l’esperienza e la tradizione di Musicultura “Festival della Canzone Popolare e d’Autore”.

Il terzo comparto, coinvolto con il finanziamento di 380 mila euro, è il circuito di offerta multidisciplinare per i territori denominato “Marche in vita”. Curato da Amat, di concerto con i Comuni e soggetti dello spettacolo, propone 24 diverse proposte di spettacolo dal vivo itineranti di qualità e svolte da operatori professionisti: dal circo al concerto classico o folk, dal teatro classico alla rievocazione storica, al festival a tema.

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“Un attacco vile, organizzato e deliberato nei confronti della nostra amministrazione”. Ha risposto così il gruppo consiliare di maggioranza “Insieme per Visso” in merito alla raccolta firme lanciata nei giorni scorsi da alcuni cittadini. Al centro della discussione il nuovo polo scolastico che includerà anche il municipio, scelta che non è piaciuta a tutta la cittadinanza. È nata dunque la petizione “Salviamo la scuola”, che ha trovato anche la condivisione di alcuni punti da parte della minoranza.

Mirko Loretoni, consigliere di maggioranza, è rimasto sorpreso dagli argomenti portati avanti nella raccolta firme. In una nota questi sono stati definiti “denigratori e nati per osteggiare ogni progetto volto alla ricostruzione della città. Il progetto della Scuola Capuzi è usato in maniera subdola per toccare le corde emozionali di tutti noi”.

Ai microfoni di Radio C1 …inBlu, il consigliere ha poi spiegato: “Come amministrazione abbiamo rispettato tutti i passaggi presso gli enti preposti al controllo, come da prassi per questi tipi di opere, ottenendo sempre pareri positivi – commenta Loretoni –. Quando il progetto è stato poi pubblicato nell’albo pretorio del Comune di Visso, nessuno ha fatto osservazioni o individuato delle criticità. Oggi siamo arrivati al punto in cui i lavori devono partire. Per quanto riguarda le destinazioni di uso, dobbiamo tener conto che, con i numeri di alunni a nostra disposizione, senza includere anche il municipio non avremmo potuto ricostruire uno stabile come quello esistente prima del sisma. Sarebbe stata una scuola sottodimensionata, costruita sulla base delle esigenze numeriche attuali. Non avremmo ottenuto di più senza includere servizi e uffici comunali. Attenzione però: questo progetto che comprende municipio e scuola non è irreversibile. Se un domani le prossime amministrazioni avranno bisogno di convertire i locali comunali dei piani superiori in altre aule, secondo necessità. Ricordiamo infatti che il municipio – conlude il consigliere –, per quanto oggi non sia pronosticabile una data precisa, è destinato a tornare nel centro storico di Visso: la scuola – municipio è una soluzione flessibile e temporanea”.

l.c.


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Un contributo di 21mila euro a fondo perduto per incentivare l'apertura di nuove attività ad Urbisaglia. Un bando ad hoc è la mproposta dell'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Paolo Giubileo, per sostenere coloro che vogliono investire nel borgo Bandiera arancione e favorire l’avvio di nuove attività d’impresa commerciali e artigianali nel territorio comunale.

Il contributo a fondo perduto, la cui domanda scade il prossimo 22 dicembre, è previsto per l’apertura di massimo 3 nuove attività commerciali o artigianali e dei 21mila euro messi a disposizione ogni attività ne riceverà 7mila. Pertanto, il contributo sarà diviso in tre tranche: 3mila nel 2021, 2mila nel 2022 e altrettanti l'anno seguente. Inoltre, per le tre annualità l'attività commerciale sarà esente dal pagamento della Tari.

"I piccoli borghi rappresentano degli importanti punti di partenza per la ripresa perché riescono a conciliare economia, ricchezza naturale e culturale - sottolinea la vice sindaca Marta Pantanetti - Con questo bando non vogliamo dare soltanto un segnale economico, ma sottolineare che i borghi dell'entroterra possono essere centro di sviluppo, capaci di favorire la crescita di nuove attività, che a loro volta siano innovative e sostenibili. Questa visione di crescita territoriale è per noi molto importante ad Urbisaglia, un paese a vocazione turistica che abbraccia la riserva naturale dell'Abbadia di Fiastra e vanta il più grande parco archeologico delle Marche e, da anni, fa orgogliosamente parte del brand Bandiera arancione. Insieme agli altri consiglieri abbiamo affrontato la problematica dello spopolamento dei piccoli centri, in cui è sempre più difficile porre basi anche lavorative.
Crediamo nel nostro territorio e vogliamo dare la possibilità alle persone anche di insediarsi in modo che il paese cresca anche in questo senso - prosegue Marta Pantanetti - Riteniamo che questo incentivo, in un periodo storico particolare, arrivi nel momento giusto per dare uno slancio. Siamo ottimisti e fiduciosi nel nostro progetto, e vogliamo impegnarci a supportare le nostre realtà commerciali. In questo periodo abbiamo voluto sostenere le nostre attività dando loro l'opportunità di accedere gratuitamente allo spazio esterno ai locali, anticipando i provvedimenti nazionali. Inoltre, a Natale abbiamo proposto dei buoni spesa per favorire una microeconomia all'interno del Comune - conclude la vice sindaca - Questo è il primo anno che abbiamo attivato il bando, se la formula funziona in futuro si potrà replicare. Il bando rappresenta un importante punto di partenza".

f.u.
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“Invitiamo il commissario Legnini a venire a Tolentino per ascoltare cittadini e operatori economici e farsi una sua idea sulla scelta di spostare le scuole fuori dal centro”.

È l’appello dell’associazione Tolentino Popolare che questa mattina, in conferenza stampa, ha voluto far luce sugli aspetti che riguardano il trasferimento della scuola Don Bosco vicino al Campus.

Un incontro che arriva a seguito della delibera che dà il via libera all’acquisizione del terreno dove sorgerà la nuova scuola in zona Pace. 

“Due anni fa avevamo annunciato che sarebbe accaduto questo - esordisce Alessandro Massi - e così è stato.

Non si tratta di sentimentalismo - torna a ribadire - ma buon senso: quando ci sono emergenze come quelle del sisma bisogna trovare gli strumenti politici per risolvere il prima possibile i problemi, non andarseli a cercare”.

Secondo l’ex assessore, silurato nel 2019 proprio per la sua posizione diversa rispetto alla maggioranza sulla scuola Don Bosco, le conseguenze di questo spostamento saranno negativamente impattanti per la città: “Una amministrazione deve essere equilibrata nelle scelte, con una visione armonica dello sviluppo urbanistico, e questa scelta crea uno squilibrio a discapito del centro storico”.

La rottura, ormai datata, del gruppo con la maggioranza arriva proprio da qui: “Alle ultime elezioni amministrative - prosegue Massi - avevamo nel programma il recupero del centro, soprattutto dal punto di vista abitativo, ma non si può pensare a questo obiettivo se si tolgono i servizi fondamentali. Noi in questo siamo rimasti coerenti, gli altri no. Non ci bastano i contentini  - attacca riferendosi all’acquisizione dello stabile ex Pie Venerini per spostare una parte della Don Bosco - . Con questo progetto si propone di spostare completamente l’asse di Tolentino e lasciare in centro solo un ciclo scolastico.

Oltretutto - denuncia - manca qualsiasi documento che attesti eventuali trattative in corso tra il Comune e la Curia per l’acquisizione dello stabile ex Pie Venerini”.

Massi non ci sta nemmeno all’ipotesi che la Don Bosco non si possa recuperare perché poco sicura: “Se fosse così - dice - in questo momento gli studenti non potrebbero continuare a frequentarla, invece la vita in quella scuola va avanti normalmente. È per questo che chiediamo al Commissario la possibilità di far riferimento all'articolo 2 del decreto del 2019 di Farabollini che prevedeva la delocalizzazione delle scuole solo per reali esigenze di sicurezza".

Ecco, quindi, l’esigenza di un confronto per valutare bene la scelta e le sue conseguenze: “Ci appelliamo a Legnini - dice - . Se fosse la maggioranza ad invitarlo per creare un confronto anche con le forze politiche, i cittadini, i negozianti e la stampa, sarebbe ancora meglio. Altrimenti ci muoveremo noi.

Un’altra possibilità - conclude l’ex assessore - è che in vista delle prossime elezioni amministrative, la maggioranza decida di attendere nel prendere questa decisione. Potrebbero mostrare il progetto alla cittadinanza e valutare insieme. Molti altri Comuni, per ricostruire i propri paesi, hanno pensato al confronto e all’apertura. Questo a Tolentino non è stato possibile”.


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Gli ha fatto eco Fabio Montemarani: “Il mio appello va alla giunta - dice - , i cui assessori si definiscono da sempre i paladini del centro storico e poi assecondano le scelte del sindaco. 

Vorrei capire - aggiunge - se sia stata valutata la popolazione scolastica di Tolentino, per evitare di creare una cattedrale nel deserto, visto che la popolazione è in continuo calo”.

Poi l’affondo sulla zona Pace: “Credo - denuncia -  che in quella zona stia avvenendo una grossa speculazione edilizia, altrimenti non si spiegherebbe il motivo di spostare tutti i servizi in quell’area”.

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A concludere è Diego Aloisi, che precisa: “Con questa scelta, il messaggio che l’amministrazione sta facendo passare è la poca fiducia che si vuole dare al centro storico. Dimostrano di credere di più alla periferia che al centro. Noi non vogliamo essere i paladini di questa zona - conclude - ma vogliamo solo ribadire che una città si può sviluppare bene solo se ha una armonia urbanistica. Abbiamo semplicemente una diversa visione della città e del suo futuro”.

GS
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In via di acquisizione l'area in zona Pace dove sorgerà il nuovo Campus scolastico di Tolentino.
È il sindaco Giuseppe Pezzanesi a spiegarne i particolari, evidenziando comunque l'attenzione al centro storico che, con la nuova struttura, vedrà dei cambiamenti importanti dal punto di vista organizzativo.

"Siamo concentrati nel dare risposte al mondo scolastico e alle esigenze del centro storico - dice il sindaco - . L'acquisizione dell'area sarà una conseguenza di tutto il progetto di riassetto degli istituti scolastici della città. Si tratta di un'area dove sorgerà una parte della Don Bosco e tutti gli istituti superiori della città".
Ed è proprio sulla Don Bosco che più volte si è spaccata l'opinione pubblica: "Abbiamo bisogno di scuole performanti e in aree sicure - dice Pezzanesi - perchè sistemare il vecchio in una zona sismica non sempre porta buoni frutti".
Entra, infatti, nello specifico il primo cittadino, mostrando il nuovo riassetto della Don Bosco: "Verrà in parte ricostruita - dice - per le elementari e la materna nella ex area delle maestre Pie Venerini, a 100 metri dalla struttura originaria. Le medie, invece, saranno costruite parallelamente al Campus scolastico che sta seguendo la Provincia".
Prprio sul Campus Pezzanesi aggiunge: "In questi giorni, finalmente, abbiamo ricevuto da parte della Provincia di Macerata, il progetto e quindi lo stiamo analizzando in maniera celere ma approfondita, anche con l’intento di valutare bene la proposta realizzativa che ci viene sottoposta e tenendo fede a quanto promesso in sede di presentazione pubblica a studenti, insegnanti e famiglie, avanzeremo, se necessario, tutte quelle osservazioni e le prescrizioni necessarie per avere una struttura rispondente alle esigenze educative e di sicurezza, come già deciso insieme, così da avere un’opera di grande qualità".
Ci tiene poi a ribadire l'attenzione per il centro storico per il quale sono previsti "il rifacimento di vie e dei sotto servizi e il restyling di ampie aree che daranno uno slancio importante come negli altri comuni, all’intera città"
Infine, l'affondo nei confronti di chi condanna la scelta dell'amministrazione: "Questo - conclude - è l'unico modo di lavorare che conosciamo: prendere la decisione giusta e lasciare dietro le polemiche". 

GS




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Il progetto della nuova sede municipale del Comune di Visso non sta incontrando l’apprezzamento della cittadinanza. A questo proposito è nata una petizione, su iniziativa di alcuni abitanti, in cui si chiede all’amministrazione comunale di sospendere l’iter che porterà alla costruzione dell’edificio, destinato a sorgere nel sito che ospitava la scuola elementare “Pietro Capuzi”.

La vecchia sede scolastica, demolita dopo il sisma 2016, sarà ricostruita in modo da ospitare sia il municipio, sia le aule scolastiche, sia altri locali per i servizi alla cittadinanza. Le perplessità riguardano proprio l’eterogenea destinazione d’uso della nuova struttura: i cittadini si dicono “scettici sullo spazio destinato alle aule. Uno spazio incongruente con una visione di lungo periodo sul tema della politica scolastica”. Sara Tomani, capogruppo in consiglio comunale per la minoranza targata “Tutti per Visso”, concorda con la visione illustrata nella petizione, per quanto questa non sia di iniziativa politica, ma cittadina: “Le nostre posizioni sono allineate a quelle della cittadinanza. Siamo perplessi per quanto riguarda la nuova struttura, il suo giardino, l’utilizzo che se ne farà – ha spiegato –. Esteticamente non ci piace, era un edificio storico e il suo nuovo aspetto non crediamo potrà avere lo stesso carattere. Oltre a questo, l’abbattimento delle piante che caratterizzano il giardino è un’altra questione che non ci vede d’accordo e soprattutto siamo contrari alla destinazione d’uso della struttura”.

A destare le maggiori perplessità che riguardano il progetto è infatti la gestione degli spazi dell’edificio. Tomani ha proseguito: “Non siamo d’accordo nemmeno su questo. Lo spazio dedicato alle aule, per quanto l’amministrazione abbia precisato che le metrature saranno le stesse che gli alunni avevano a disposizione prima del sisma, non è sufficiente a soddisfare una visione di lungo termine. In un certo senso, concedere spazi ‘precisi’ alle aule disincentiva strategie che puntino al futuro per le nostre scuole. Crediamo che sarebbe stato più saggio dare voce alla cittadinanza prima che la progettazione avesse luogo. Né la precedente amministrazione, né quella attuale lo ha fatto. Non credo si possa far molto politicamente – conclude la capogruppo –, ma di certo una presa di posizione così netta da parte dei cittadini potrà fare la differenza”.

l.c.
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Polizia di Stato e Università di Camerino insieme per una serie di convegni dedicati agli studenti della Scuola di Giurisprudenza.

Ad aprire il ciclo dei seminari, dopo il saluto del rettore Claudio Pettinari, il questore Vincenzo Trombadore ed il vice questore Edoardo Polce che hanno trattato il tema della “Gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica” nell’ambito del “Sistema sicurezza Italia”.

Gli incontri, che si svolgono in modalità didattica mista, tratteranno di “Immigrazione. Attività amministrativa di pubblica sicurezza” (26 maggio), “La Polizia Amministrativa. Violenze di genere e strumenti di prevenzione” (10 giugno).

Ad ogni incontro saranno presenti e parteciperanno al dibattito anche i professori Paolo Bianchi (ordinario di Diritto Costituzionale), Sara Spuntarelli (ordinario di Diritto amministrativo), Tatiana Guarnier (associato di Diritto costituzionale) e Francesco Rizzo (ordinario di Diritto privato).

Nel corso degli incontri verranno richiamate tematiche connesse alla sicurezza pubblica, pianificazioni di emergenza e misure di prevenzione adottate dall’Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza. In particolare verranno approfonditi gli aspetti riguardanti l’attività della Polizia di Stato non solo nell’ottica delle attività tipiche della Polizia Giudiziaria per la prevenzione e repressione dei reati, ma anche e soprattutto al fine di sviluppare il concetto di una sicurezza partecipata.

Gli interventi verteranno, quindi, nei settori del Diritto penale, amministrativo e civile, con l’obiettivo di creare, in sinergia con l’Università di Camerino, un network capace di stimolare attraverso i diversi metodi di comunicazione, interventi e iniziative di utilità sociale anche diversificate per i differenti target.

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Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, insieme all’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli, ha incontrato, nella cornice del teatro Lauro Rossi di Macerata, i sindaci del cratere per proseguire l’azione di coinvolgimento dei territori e consentire l’attuazione di interventi per lo sviluppo socio-economico delle aree della regione, in particolare di quelle colpite dal sisma.  

Il Contratto istituzionale di sviluppo - ha sottolineato Acquaroli in apertura dell’incontro– è una delle prime opportunità che ci si pone davanti ed è un primo strumento di rilancio complessivo del nostro territorio colpito dal sisma. Occorre fare una scelta, dare risposte singole e immediate oppure iniziare a individuare una visione complessiva per il rilancio del nostro territorio. Io credo in questa seconda ipotesi, credo in una visione che riesca a superare i singoli campanilismi per creare valore aggiunto, e credo nei sindaci quali protagonisti del percorso della ricostruzione. Per questo ritengo possa essere utile istituire una cabina di regia locale che si riunisca costantemente, guidata dalla Regione, con i sindaci. Coinvolgendo in questa sfida nella sfida, quella della ricostruzione non solo fisica ma anche sociale ed economica, anche i corpi intermedi come le associazioni di categoria, gli ordini professionali, per fissare gli obiettivi primati strategici e lavorare insieme per perseguirli”.  

Sulla stessa scia Castelli nel rimarcare che la “scelta di coinvolgere i sindaci è di fondamentale importanza perché siamo di fronte a una valutazione da dare al Contratto istituzionale di sviluppo che prevede oltre ai 100 mln di euro stanziati per le quattro regioni interessate dal sisma del 2016 anche altri 60 mln di euro provenienti dalla contabilità speciale della struttura Commissariale e probabilmente altri 50 mln di euro potrebbero provenire dai risparmi dell’Ufficio di presidenza della Camera dei Deputati”. 

Il Contratto istituzionale di sviluppo, istituito dal ministero del Sud e della coesione, prevede una Cabina di coordinamento per la realizzazione di progetti e interventi rivolti all’ambiente, cultura, turismo, trasporti, riqualificazione urbana e infrastrutture. Appare di fondamentale importanza che l’intervento del Contratto istituzionale possa agire come forma di investimento e di sostegno per rafforzare le condizioni dello sviluppo economico, tenendo in considerazione la matrice di fondo delle vocazioni produttive, di attrattività turistica e delle risorse naturali e culturali presenti.






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