Notizie di politica nelle Marche
A Serravalle di Chienti, minoranza in consiglio comunale preoccupata dall'escalation dei casi di positività al covid registrati nelle ultime settimane. Oltre 30 i positivi al Covid 19 rilevati, su una popolazione di 950 abitanti. 
A firma dei consiglieri Feruccio Minnozzi, Nicola D'Ercole e Alberto Mocci, l'interrogazione a risposta scritta immediata, presentata dalla minoranza al Sindaco Emiliano Nardi, data la gravità dell'evolversi sul territorio del covid-19.
"Notiamo con preoccupazione- è scritto nell'interrogazione-  che mentre l'Italia sta sempre più diventando libera e bianca, nel nostro comune, per non aver fatto mai alcun controllo, il colore sta diventando rosso scuro. 
A proposito di ciò - continuano i consiglieri di minoranza- chiediamo di conoscere se la sua amministrazione comunale ritenga attivare al più presto, come già fatto in altri comuni la procedura di screening di massa, facoltativo e gratuito, dato che ci sono i fondi trasferiti dal Ministero per il covid-19 come da ultima variazione ratificata in Consiglio Comunale, per i cittadini residenti o dimoranti nell'intero territorio del nostro comune".

Si chiede di conoscere inoltre, in quale sito internet del Comune vengano indicati i casi di covid-19, pubblicazione che in altri comuni avviene. "Questo- recita la nota-  per evitare eventuali contatti con persone positive sia sintomatici che asintomatici in modo da dare la possibilità di controllarsi a quei cittadini che ritengono di avere avuto contatti con gli stessi. 

Inoltre - prosegue  il testo dell'interrogazione- si chiede se ritenga opportuno, anche se già in ritardo, attivare per chiunque entri nei locali pubblici, comune, scuole, palestra eccetera, tutte le regole e divieti per il contenimento e contrasto al covid-19, con obbligo della misurazione della temperatura,l'uso incondizionato della mascherina e del distanziamento sociale, l'igenizzazione delle mani e dei locali in uso, con eventuali controlli dei vigili e protezione civile comunale anche in tutti gli altri locali ed esercizi pubblici accessibili ai cittadini eventualmente chiedendo aiuto e collaborazione alle forze dell'ordine valutando che siamo sprovvisti di vigili urbani. 
Infine,"controllo del divieto di uscita su suolo pubblico, per i positivi sia sintomatici che asintomatici, rendendo disponibile il personale di protezione civile per i bisogni delle suddette persone. Con adeguata informazione ai cittadini dell’attivazione di questo servizio".

c.c.

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Nuovi progetti e proposte per rendere sempre più invitante l’offerta turistica nelle Marche, presentati in un momento di transizione verso quella che si spera sia l’uscita definitiva dalla pandemia, per farsi trovare preparati e garantire quella che viene unanimemente considerata un’eccellenza nel settore turistico marchigiano.
Con questo spirito positivo e propositivo, questa mattina il Vice presidente del Consiglio regionale delle Marche, Gianluca Pasqui, ha incontrato ad Ancona Piero Campanelli, Presidente dell’Associazione Regionale Campeggiatori Aps-Marche, sigla che raggruppa la maggior parte dei club di campeggiatori marchigiani presenti sul territorio regionale.
Campanelli era accompagnato dai componenti del consiglio direttivo Ambrogio Salvatore e Giuseppe Sala.
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“Quello del turismo itinerante è un settore molto seguito dalla Regione Marche” ha detto Pasqui “e che oggi rappresenta una vera avanguardia nazionale. Basti pensare che sono oltre 90 le aree di sosta comunali realizzate in tutte le province marchigiane con fondi regionali. Si tratta di un patrimonio da non disperdere e da potenziare, vista l’importanza dell’indotto che rappresenta per tutto il settore turistico. A tale scopo, ho garantito al Presidente Campanelli il mio impegno affinchè ci sia la giusta prosecuzione del proficuo rapporto che si è instaurato nel corso degli anni fra l’Associazione e l’ente regionale, complimentandomi con lui e con i suoi collaboratori per la lungimiranza e la competenza che dimostrano in questo settore. Dopo un lungo periodo di incertezze, farsi trovare pronti oggi per ripartire non appena le condizioni lo consentiranno è elemento essenziale per dare ossigeno al turismo e riaprire in sicurezza le porte della nostra meravigliosa regione agli appassionati dell'open air provenienti da tutto il mondo”.
c.c.
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L'attacco del capogruppo dem, Anna Quercetti, sulla delibera di giunta che chiede la revisione del progetto del Campus scolastico ha chiamato in causa anche gli assessori Silvia Luconi e Giovanni Gabrielli, accusandoli di essere stati "assenti e silenti alla votazione della delibera - scrive il Pd - destinata ad incidere negativamente sulla ricostruzione e di conseguenza sulla città".

Ma il vicesindaco non ci sta e risponde con una nota al vetriolo: "Prima di tutto la invito - esordisce riferendosi alla Quercetti - ad andarsi a vedere la mia presenza alle giunte comunali per fare un rapido calcolo delle mie presenze che raggiungono percentuali altissime, poi la invito a non fare affermazioni affrettate o a millantare chissà cosa, perché le assenze tattiche alle giunte non mi appartengono e non le pratico, a differenza di qualcuno che nel corso degli anni si è seduto su quelle sedie.

Non avrei calcolato le sue affermazioni perché prive di concretezza e soprattutto di lungimiranza amministrativa e politica, ma visto che oltre a giudicare la mia assenza, tenta di fare processi alle intenzioni anche su presunte mancate prese di posizione, le dico ciò che penso molto chiaramente per fugare ogni dubbio.

Ho l’onore e la responsabilità di amministrare questa città da nove anni e mi è stato insegnato come prima cosa ad informarmi sempre e a prepararmi prima di affrontare qualsiasi argomento; mi sono state insegnate, talvolta anche bruscamente, ma giustamente, l’umiltà e la dignità da praticare ogni giorno senza dimenticare mai da dove vengo e cosa faccio.

Ho affrontato e affronto il mandato con costanza e caparbietà, ogni giorno e tutti i giorni, lasciando indietro famiglia e affetti perché quando si decide di fare politica, la città e i suoi cittadini (elettori e non) diventano la tua “casa” e i tuoi “familiari”.
Lo diventano però dal primo momento in cui si è eletti e fino alla fine - ecco l'affondo - , non solo a ridosso delle consultazioni elettorali, quando si vuole strappare per forza un articolo in più sul giornale, una “comparsata” in qualche evento pubblico dove prima di allora non ci si era mai fatti vedere, un intervento in più in consiglio comunale dove si è stati poco più che silenti fino questo momento o fino all’arrivo di qualche consigliere più vivace e con qualche iniziativa e dote dialettica in più".

Quindi arriva alla sua posizione in merito al Campus: "In quell’occasione ero assente per gravi cause di forza maggiore su cui la Quercetti non ha il diritto di sindacare; in ogni caso mi sono espressa anche pubblicamente sull’argomento e non avrei mai accettato un cambio di rotta dopo che il cammino era già stato tracciato e definito insieme al corpo docente e soprattutto ai ragazzi di allora, che oggi sono all’università, e alle rispettive famiglie.

La politica perde credibilità perché esistono rappresentanti come lei che, pur di dare un contentino, rinnegano se stessi e si dimenticano quello che hanno detto precedentemente e che hanno promesso. Come possiamo pretendere un rinnovamento della classe dirigente e un appassionarsi dei giovani alla cosa pubblica - si chiede la Luconi - se proprio chi siede in consiglio comunale preferisce amministrare con i “contentini” piuttosto che con progetti lungimiranti che fanno sviluppare il luogo dove cresceranno i propri figli e i figli di tutta la comunità?".

Poi la risposta sulla richiesta di revisione del progetto: "Rimango io basita (per usare un suo termine) quando leggo che non si spiega per quale motivo la giunta rispedisca al mittente il progetto; rimango basita perché lei si appella alla “condivisione”, ma forse all’atto pratico non sa cosa sia e se non lo sa, mi permetto di suggerirle che un esempio di condivisione è proprio quello di aver sognato e studiato il polo scolastico insieme ai cittadini e di consegnare loro quello che hanno chiesto, senza tradirli".

Il vicesindaco conclude con un excursus personale sulle strutture scolastice della città: "Ho studiato in questa città e nelle sue scuole dalla materna e fino al liceo.
Ho affrontato corsi di ginnastica senza palestra e visto cadere calcinacci durante il sisma del 1997 all’interno delle strutture che frequentavo.
Ho visto genitori (e anche i miei) arrabbiarsi per la miopia dei provvedimenti e per lo scarsa attenzione che c’era al fine di dare luoghi adeguati a studenti che sarebbero stati il futuro e la crescita di Tolentino.
Il sindaco Pezzanesi tutto questo lo ha combattuto, anche a rischio di essere criticato per i ritardi, e ci insegna tutti i giorni il coraggio vero, non quello funzionale ai consensi.
Se la Quercetti voleva sapere la mia opinione - conclude - penso che abbia capito da quale parte sto, e decisamente non è la sua e quella dei suoi compagni di viaggio".

GS










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Non si è fatta attendere la risposta del sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi all’attacco sferrato dal partito Democratico, per bocca della capogruppo Anna Quercetti, sulla delibera di giunta che ha disposto il rinvio alla provincia del progetto relativo al nuovo Campus Scolastico.

“L'unica cosa che mi sento di dire è che se il PD è ridotto al lumicino è perché qualcuno che lo ha battuto e surclassato ha ben chiaro cosa fare e come fare per l'interesse e la bellezza della città – così il primo cittadino - Quella città che ha messo a nudo l'inerzia e l'incapacità di una visione di insieme da parte dei rappresentanti del PD cittadino, delle sue necessità e delle sue enormi potenzialità presenti e future”.

Quindi la stoccata al capogruppo in consiglio comunale.

“La Quercetti ignora tutto o quasi della vicenda Campus – conclude Pezzanesi - Ignora per esempio che è al Governo con il suo Partito da molto tempo, e soprattutto dopo il sisma ed il Covid, ignora che gran parte dei ritardi che abbiamo dovuto subire sono frutto di quella ostinata burocrazia che il suo partito, prima ancora degli altri, non è stato capace di ridurre. Ignora che questa Amministrazione ha lottato fino alla morte con i ragazzi delle superiori, le loro famiglie, i Presidi, gli Insegnanti, per avere contezza sia in termini di spazi, di sicurezza, che di bellezza architettonica, di una struttura che potesse essere l'orgoglio presente e futuro degli Istituti scolastici superiori di Tolentino. Se per lei ed il suo partito la funzionalità e la bellezza non contano, per noi è motivo di vita o morte. Quindi non poteva pensare che avremmo potuto accettare un progetto definitivo che prevedesse una scuola più simile ad un capannone industriale che a quella che avevamo pensato e costruito con tutte le parti in causa, con in testa i ragazzi. Provo per il PD di Tolentino e per coloro che ancora lo sostengono un senso di profonda compassione e tristezza per l'inadeguatezza dei suoi rappresentanti”.

f.u.
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“Dei tre commissari alla ricostruzione nessuno ha fatto ciò in cui è riuscito Giovanni Legnini”.

Una giornata di festa per San Ginesio, quella in cui è stata presentata l’ordinanza per la ricostruzione delle scuole, ma anche l'occasione, per il sindaco Giuliano Ciabocco, per esprimere l’amarezza per le vicende che hanno interessato questo tema negli ultimi tre anni.

“Sono passati esattamente tre anni da quando siamo stati eletti - ha esordito il primo cittadino - . Era il 10 giugno ed il giorno seguente arrivò in Comune il parere contrario della Soprintendenza alla ricostruzione del polo scolastico nel luogo individuato e dove era stata fatta anche la posa della prima pietra.

La data era stata scritta a penna - racconta - e qualche dubbio sui motivi dei tempi c’è venuto, ma essendo nuovi abbiamo cercato di iniziare questo percorso con l’allora commissario Paola De Micheli.

Mi disse che si sarebbe risolto tutto, ma così non è stato. Nemmeno con i suoi successori.

Non tutta la comunità ha recepito il messaggio positivamente - confida il sindaco - , qualcuno ha pensato che la colpa fosse tutta nostra e si è creato malumore, soprattutto in un paese piccolo come San Ginesio.

È stata una fortuna aver incontrato una persona come Giovanni Legnini che ha capito le nostre difficoltà. Ha cominciato a ragionare, ci ha dato le indicazioni e siamo partiti con la preparazione dell’ordinanza. Era una matassa che, da soli, non saremmo riusciti a sbrogliare. C’è voluta la forza di assumersi le responsabilità che un commissario straordinario deve assumersi. Dei tre predecessori, nessuno ha fatto quello che ha fatto Legnini.

Oggi - dice Ciabocco - è un momento storico importante: la fine di un percorso pessimo, avviato nel 2017 e concluso nel 2018, che segna la rinascita di un borgo. Questi sono i segnali che portano una comunità a ritrovarsi”.

Un annuncio in cui il sindaco ha spiegato che, volutamente, non farà la cerimonia della posa della prima pietra.

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“L’ordinanza prevede tre lotti - precisa il sindaco - : il lotto A con la ricostruzione di quello che c’era in via Roma: la scuola dell’infanzia, l’elementare, la mensa, l’audutorium, una palestra e un istituto superiore; il lotto B con la ricostruzione in zona campo sportivo per le professionali, una palestra e un campo da calcetto; il lotto C infine il rifacimento dei campi da tennis che, in maniera affrettata, erano stati distrutti per sondaggi di vario genere durante la prima fase del percorso”.

La soddisfazione per la collaborazione è dell’intera struttura commissariale come ha specificato il vice Gianluca Loffredo: “È qualcosa che all’inizio sembrava lontano, ma poi ci siamo avvicinati alla soluzione. Un risultato di questo tipo è sempre figlio di un lavoro fatto a più mani. È un primo gradino che abbiamo affrontato insieme, poi ci saranno quelli che porteranno all’inaugurazione”. 

Ma è stato Giovanni Legnini a spiegare quanto ancora si sarebbero allungati i tempi se l’iter fosse stato ordinario, annunciando anche la prima collaborazione tra ufficio commissariale e Andrea Bocelli Fondation: “La comunità locale aveva più opzioni di dislocazione - dice - mentre l’unica certezza era la non possibilità di realizzare quell’edificio nel luogo che era stato indicato inizialmente. Il consiglio comunale ha fatto le sue scelte ad ottobre dello scorso anno e da allora è cominciato il percorso. Se noi avessimo dovuto utilizzare gli strumenti ordinari ci sarebbero voluti cinque o sei anni di lavoro. Noi invece abbiamo da subito capito che ciò che era accaduto non poteva e non doveva condizionare il futuro. Noi abbiamo ereditato ciò che era utilizzabile della vecchia procedura, quindi l’affidamento dei lavori lo abbiamo salvaguardato nonostante il fallimento di una delle due imprese. Abbiamo affidato al Comune il compito di progettazione, autorizzando e finanziando il secondo edificio scolastico, figlio dell’incapienza del sito scelto. 

Su questo - annuncia - abbiamo incrociato la sensibilità della Fondazione Bocelli che finora ha donato diverse scuole nel cratere e che per San Ginesio collaborerà con la donazione della realizzazione del progetto”.

L’assessore regionale alla ricostruzione, Guido Castelli, ha evidenziato il ruolo della Regione nell’iter della ricostruzione: “Nelle Marche abbiamo avuto più problemi con la crisi sismica che con quella sanitaria - dice - . A San Ginesio c’è stata anche una serie di errori difficili da governare. Ne siamo venuti fuori con una grande capacità di stare insieme e ascoltare; questa è la versa soluzione, perché la Regione sta sempre con l’orecchio a terra con la sussidiarietà reale di poter organizzare le soluzioni partendo dal basso. L’ordinanza, che è stata complicata da gestire, rappresenta l’espressione tipica della ragione per la quale sono state emesse le ordinanze speciali che non sono solo una scorciatoia, ma la conferma che la pubblica amministrazione vuole riconoscere”.

Gli ha fatto eco il presidente Francesco Acquaroli: “Finalmente riusciamo a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel, grazie all’impegno di tutti. Credo che oggi dobbiamo immaginare anche la rigenerazione dei territori che, purtroppo, cinque anni fa hanno visto compromessa la capacità di progettare il futuro. Ci sono tante risorse che toccheranno la nostra Regione ma bisogna fare attenzione perché l’Italia è piena di occasioni sprecate. Entrando a San Ginesio ho riassaporato l’idea di un borgo straordinario che deve avere un futuro importante che va progettato e ricostruito. O sarà ricostruzione o non lo sarà, non esiste una via di mezzo”.

GS
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Il Comune di Treia punta a riqualificare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica gestito dall'Erap Marche. Considerata infatti la notevole consistenza del patrimonio edilizio presente anche a Treia, l'Erap  Marche  ha avviato una ricerca pubblica di operatori economici interessati alla presentazione di proposte di partenariato pubblico/privato (PPP), in qualità di proponente, relative alla realizzazione di riqualificazione degli edifici del patrimonio dell’ente e del patrimonio immobiliare di proprietà dei Comuni gestito dall’ente stesso, avvalendosi, appunto, delle agevolazioni economiche di cui alla Legge 17 luglio 2020 n.77.

Il Decreto “Rilancio” n. 34/2020 convertito in Legge n. 77/2020, prevede infatti agevolazioni fiscali, per il patrimonio edilizio esistente, anche con riferimento agli immobili destinati a case popolari, relativamente a tre grandi aree di intervento: efficientamento energetico degli edifici, diminuzione del rischio sismico e recupero del patrimonio edilizio esistente.

La novità introdotta dal D.L. 34/2020 è che, anche gli immobili di proprietà pubblica, gestiti dagli enti per l’edilizia residenziale pubblica, possono accedere ai benefici del “Superbonus 110%”.

In riferimento ai fabbricati, di proprietà dell’'Erap Marche presenti nel Comune di Treia, sono stati inseriti nella  procedura di riqualificazione gli immobili di Via Altobelli n. 25, per un totale di 5 alloggi; via dei Mille n. 30Via Cavour n. 26, per un totale di 3 alloggi  ciascuno; Via del Seminario n. 4,Via XX Settembre n. 85 – Via Strade basse n. 4/A, per un totale complessivo di 2 alloggi ciascuno,  Via XX Settembre nn. 10-12 – Via Ospedale Vecchio n. 7, per un totale complessivo di 3 alloggi e le Vie G.B. Pergolesi nn. 1-3 e Campetti nn. 4-8, per un totale complessivo di 8 alloggi, ciascuno. 

L’Amministrazione Comunale plaude all’iniziativa dell’ERAP Marche che rappresenta, sicuramente, un’ottima occasione per la riqualificazione per patrimonio edilizio che, inevitabilmente, mostra i segni del tempo e che, inoltre, mira ad aiutare ulteriormente le famiglie residenti con i notevoli risparmi, relativi soprattutto ai consumi di energia elettrica e ai costi di riscaldamento.  

c.c.
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Nuovo Campus scolastico a Tolentino. La Giunta Pezzanesi, con propria delibera, chiede la revisione e l’adeguamento del piano di dettaglio dell’opera, rinviando di fatto il progetto alla provincia per la suddetta revisione prima di procedere all’approvazione definitiva.

Una delibera che suscita la reazione dei consiglieri del Partito democratico che “insorgono” per bocca della capogruppo Anna Quercetti.

“Potrebbe essere una commedia dell'assurdo se non fosse in discussione il futuro dei nostri giovani e con loro il futuro di tutta la nostra comunità – esordisce Anna Quercetti - In una Tolentino che, a dispetto del contributo di 20 milioni di euro già a disposizione, aspetta che sia posta la prima pietra del Campus (mentre negli altri comuni si susseguono inaugurazioni e tagli di nastri) la Giunta rispedisce al mittente il Piano di dettaglio del Campus chiedendo la modifica sulla base a delle riscontrate criticità che, di fatto, sono solo delle differenze rispetto al progetto preliminare a firma dell'Arch. Severini”.

Stando, dunque, al parere del consiglieri dem si tratterebbe soltanto di una questione di natura estetico – architettonica e non sostanziale, a fronte di un’attesa lunga ormai 5 anni per studenti, famiglie e insegnanti.

“Ciò che lascia veramente basiti è che l'Amministrazione cerca di giustificare la delibera su un gradimento manifestato dai cittadini al momento della presentazione – prosegue la capogruppo - Ma in verità l'unica promessa che doveva fare il Sindaco e la sua Giunta era quella di dare ad insegnanti, famiglie e studenti un'opera in tempi certi e celeri. Invece oggi si impone, volontariamente e colposamente, un altro motivo di stop e di ritardo. Ciò non è ammissibile ed accettabile. La verità, purtroppo, sarà che il mandato Pezzanesi finirà senza che il campus abbia visto la luce”.

f.u.

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Si rafforzano ulteriormente i presidi di legalità sulla ricostruzione post sisma nel Centro Italia. Il Commissario Straordinario Giovanni Legnini ha preso parte a Teramo alla sottoscrizione del Protocollo territoriale promosso dal Prefetto, in attuazione dell’intesa conclusa lo scorso 30 aprile con la Struttura Tecinica di Missione, gli 11 Prefetti del Cratere, alla presenza del Ministro degli Interni Lamorgese.

Nell’occasione, il Commissario ha reso noto di aver sottoscritto il decreto di costituzione di un Gruppo di lavoro della struttura commissariale per il monitoraggio ed i controlli dei cantieri e degli incarichi ai professionisti, nell’ambito degli strumenti previsti dalla legge per i controlli di legalità. In tale ambito, i controlli nei cantieri si avvarranno del badge e settimanale i cui dati confluiranno verso la nuova piattaforma digitale predisposta dalla struttura commissariale. Il Protocollo di Teramo, che segue quello già attivato con la Prefettura di Macerata, sarà applicato a tutti i cantieri della ricostruzione pubblica e privata e, grazie a procedure informatiche che partono dalla rilevazione delle presenze di uomini e mezzi nei luoghi di lavoro, punta a prevenire fenomeni come il lavoro nero o grigio, il dumping contrattuale, fenomeni elusivi, la concorrenza sleale, l’evasione contributiva e a garantire il rispetto della sicurezza.

“Ringrazio il Prefetto di Teramo, Angelo De Prisco, il Prefetto Angelo Valente, responsabile della Struttura di Missione Sisma del Ministero dell’Interno, per l’impegno profuso nella messa a punto del Protocollo, che ci permette di coniugare la forte semplificazione normativa che c’è stata nell’ultimo anno, con il rafforzamento dei controlli di legalità - ha detto il Commissario Legnini alla firma del Protocollo.

Il Gruppo di lavoro interno della struttura commissariale, incaricato di coordinare le attività, sarà guidato da Fausto Cardella, ex Procuratore generale della Repubblica di Perugia, ed oggi esperto della struttura per i profili di legalità e trasparenza. Il Gruppo, in particolare, sarà chiamato ad analizzare i dati offerti dalla nuova piattaforma telematica, quali mappatura dei cantieri, l’elenco delle imprese che vi operano, la relativa compagine societaria, la forza lavoro e la congruità dei mezzi impiegati, allo scopo di individuare situazioni critiche o sospette. Il Gruppo, oltre a partecipare ai tavoli di monitoraggio istituiti presso le Prefetture, dovrà analizzare e monitorare gli esiti dell’attività di controllo a campione eseguita sui professionisti iscritti all’Elenco speciale, in collaborazione con la Struttura di Missione del Viminale, allo scopo di rilevare eventuali criticità e anomalie.

"Con tali protocolli - ha concluso Legnini - si definisce quel binomio semplicità e legalità al quale abbiamo lavorato nell’ultimo anno , con le semplificazioni e la conseguente accelerazione della ricostruzione".
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“Siamo ancora alla fase istruttoria, ma la nostra Fabbrica è pronta all’ascolto e al confronto”. Con queste parole Francesco Borioni, capogruppo in consiglio comunale per la lista “Centro Sinistra per San Severino”, ha tracciato il percorso che “Fabbrica Sanseverino” dovrà seguire verso le prossime elezioni amministrative.

La “Fabbrica”, nata dal sodalizio tra il Movimento 5Stelle guidato da Mauro Bompadre e, appunto, Francesco Borioni, include ora anche il Pd. Il progetto si presenta sempre più come un laboratorio di idee, pronto al coinvolgimento dei diversi attori sociali della città settempedana. “Associazioni, partiti e quartieri potranno trovare una sponda per dialogare – commenta Borioni – . L’intenzione è quella di aprire un dibattito e portare al rinnovamento politico della città, dopo un quinquennio contraddistinto da troppe divisioni. Vorremmo poi trasformare questo punto di incontro e discussione in una vera e propria lista, pronta a competere in autunno”.

Borioni ha sottolineato come questa tornata elettorale possa essere una svolta. “Il fatto che Cruciani si sia defilato – sostiene – , ma più in generale che diversi volti siano destinati a cambiare, fa capire che siamo prossimi a una nuova stagione politica”.

Quindi l’apertura alla figura dell’ex sindaco, Cesare Martini: “L’interlocuzione della Fabbrica è aperta a tutti: certamente una personalità come quella di Martini, per quanto abbia ammesso di non essere intenzionato a correre come sindaco, porterebbe grande credibilità ed esperienza al nostro progetto – sottolinea Borioni – . Vedremo quali altri nomi potremo coinvolgere, ma per le figure e per i ruoli non abbiamo ancora nulla di certo e definito”.

In conclusione, anche Borioni pronostica una corsa tra tre o quattro liste: “La Piermattei, giustamente, scioglierà le riserve più avanti possibile, ma la sua candidatura penso sia pressoché certa – afferma – . Il centrodestra, per quanto il tavolo interlocutorio per le ‘larghe intese’ sia ancora aperto, credo correrà unito e da solo. Saremmo in tre, ma ci sarà spazio anche per qualche scheggia impazzita. Sono molte liste per una città come San Severino – chiude Borioni – , ma c’è comunque una parziale contrazione rispetto a cinque anni fa, quando si corse in sei”.

l.c.
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L'assessore al lavoro e alla formazione professionale Stefano Aguzzi e il vice presidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui si sono recati in visita alla Antonio Merloni di Matelica, storica azienda del gruppo Merloni, fra le più solide e importanti, per numero di dipendenti e per indotto, dell’entroterra maceratese.

Accolti dal sindaco della città Massimo Baldini, dal presidente del consiglio comunale Francesco Turchi e dal capogruppo di maggioranza Sauro Falzetti, i due rappresentanti della regione hanno incontrato l’amministratore unico Paolo Sparvoli per confrontarsi su politiche del lavoro, formazione e Zona Economica Speciale, come piano di rilancio e ripartenza dopo la crisi che ha investito questo comprensorio.

Si tratta di argomenti sui quali l’amministrazione regionale investe con forza per rilanciare l’economia marchigiana.

“Un momento di confronto molto utile - ha detto il Vice presidente Pasqui  - in quanto ci siamo rapportati con una realtà come la Antonio Merloni che proprio sulla formazione punta tantissimo. Ringrazio l’assessore Aguzzi per la sua presenza che sta a significare come la Regione Marche ponga sempre particolare attenzione a tutte le realtà produttive e dalle stesse tragga elementi importanti per poter sviluppare al meglio la sua azione politica e amministrativa. Un grazie va anche all’amministrazione comunale di Matelica, sempre disponibile e pronta a rapportarsi con l’ente Regione per la crescita del territorio”.

f.u.


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