Notizie di politica nelle Marche
Giovedì, 16 Settembre 2021 15:43

Scuole lesionate dal sisma, arrivano nuovi fondi

Ben 52 scuole marchigiane nelle aree colpite dal sisma saranno finanziate ex novo con circa 141 milioni di euro. A queste si aggiungono altri 65 interventi pronti a ricevere un adeguamento dei fondi, passando così dagli iniziali 275.500.000 milioni ad oltre 333 milioni, per risorse che ammontano complessivamente a circa 474 milioni di euro.

La partita sul rilancio delle scuole lesionate dal sisma è, dunque, alle strette finali. A breve, infatti, uscirà la terza e ultima ordinanza commissariale sul tema, che viaggerà su due linee. Finanziare le scuole del cratere rimaste fuori dai primi due stanziamenti e, in parallelo, adeguare i fondi a quelle che ne hanno giù fruito ma che non riescono a coprire tutte le spese.

«Per questo motivo, dopo aver portato a termine la ricognizione dello stato di attuazione delle progettazioni in corso e la prima fase di censimento - spiega l’assessore regionale alla Ricostruzione, Guido Castelli - la Regione Marche proporrà al commissario Legnini l’approvazione di un Nuovo Programma di Edilizia Scolastica».

Dunque, alla base ci sono l’approvazione del Nuovo Programma di Edilizia Scolastica e quella del Piano di rifinanziamento degli interventi di Edilizia Scolastica.

Ad essere interessati saranno, tra gli altri, i comuni di Apiro, Belforte del Chienti, Bolognola, Castelraimondo, Esanatoglia, Fiastra, Loro Piceno, Matelica, San Severino Marche, Serravalle di Chienti, Tolentino, Treia, Urbisaglia, Ussita, Valfornace, Visso.

f.u
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“Dovessimo trionfare alle elezioni, sarò io stesso a riprendere in mano la questione Assem”. Sono parole di Tarcisio Antognozzi che, a pochi giorni dalle urne, parla della questione che a gennaio portò alla spaccatura dell’amministrazione Piermattei e alle sue dimissioni. Antognozzi ha spiegato come la trattativa con la Odoardo Zecca S.p.a., naufragata in dirittura di arrivo, sia stata “un grave errore. Il progetto, se dovessimo avere un esito felice alle elezioni, verrà ripreso esattamente da dove era stato interrotto, cercando di recuperare il tempo perduto – sottolinea il candidato –. Non abbiamo alcuna intenzione di perdere altre opportunità per garantire un futuro alla società. Il blocco delle progettualità legate al contratto di rete è una decisione inappropriata, le cui motivazioni sono inconsistenti. Penso alla questione delle elezioni imminenti, usata come scudo: lo ritengo addirittura offensivo per la città. I motivi tecnici sono invece semplici ripensamenti”.

Poi le precisazioni e le accuse respinte al mittente: “Non voglio svendere l’Assem – spiega il candidato – , ma darle una continuità e un futuro. Il progetto che si è interrotto all’inizio di quest’anno è stato condiviso da tutti i dirigenti dell’azienda, in maniera molto concorde dopo un lavoro e uno studio durato tre anni. Chi governa ha la responsabilità di dare alla società le possibilità di sopravvivere alle sfide del mercato. Ho avuto la sensazione di una vera e propria campagna di diffamazione: si è parlato di interessi privati all’interno della trattativa. Gli atti sono pubblici, la questione si è svolta nella massima trasparenza. Gli attacchi personali – conclude Antognozzi – denotano la scarsità di argomenti per giustificare l’incapacità di portare avanti una scelta coraggiosa”.

l.c.
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Con la presentazione ufficiale questo mercoledì 15 alle ore 18 in Piazza Martiri di Bologna della lista civica “Santa Anatolia”, che ha come candidato sindaco Luigi Nazzareno Bartocci, prende il via la campagna elettorale nel comune di Esanatoglia. Una lista, quella dell’ex primo cittadino, che intende proseguire il percorso iniziato 5 anni fa.

“Esanatoglia ha acquistato negli ultimi anni, grazie al lavoro svolto dalla nostra amministrazione, una forte centralità politica e territoriale – dichiara Bartocci - Per questo il nostro progetto politico più importante è quello del rinnovamento e soprattutto allargare quanto più possibile la partecipazione alla vita pubblica cercando di creare una nuova classe dirigente per il nostro paese. Da qui vorremmo ripartire puntando al rafforzamento delle politiche turistiche già avviate, incrementando i circuiti territoriali attraverso il lavoro in sinergia con gli altri comuni per la promozione dell’intero entroterra maceratese. Inoltre vogliamo captare tutte le possibilità offerte dal Programma Straordinario di Ricostruzione e dal Piano Nazionale di Resilienza, rafforzando anche le politiche sociali e di integrazione che chiedono una pronta risposta nel periodo che stiamo vivendo soprattutto a tutela delle fasce della popolazione che hanno maggiormente sofferto a causa della pandemia”.

Non dimentica il candidato sindaco le tematiche legate alla ricostruzione post terremoto. “Stando agli ultimi dati – afferma – siamo insieme a Fiastra il primo comune per quanto riguarda la ricostruzione leggera. E’ in fase di esame e di successiva approvazione anche il Psr che cuba circa 20 milioni di euro di richieste. Puntiamo, quindi, a portarlo a termine con la riqualificazione del centro storico e dell’immediata periferia per recuperare spazi vuoti urbani e locali da destinare al turismo e all’implementazione delle attività sociali”.

f.u.
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“Dispiace dirlo, ma ancora una volta l’assessore Saltamartini ha ingannato i cittadini marchigiani e, nello specifico, i suoi concittadini della provincia di Macerata. Ha del clamoroso la figuraccia da egli fatta questa mattina in consiglio regionale. Dopo aver pubblicamente comunicato venerdì 3 settembre l’assunzione di 15 nuovi infermieri per l’Area Vasta 3, oggi, a una mia precisa interrogazione volta ad appurare la veridicità della notizia, egli ha candidamente ammesso di non saperne nulla, dimostrando in tal modo che il suo annuncio altro non era che una colossale bugia””.

A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Romano Carancini, commentando la mancata risposta dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini all’interrogazione in consiglio regionale sulle assunzioni di infermieri nell’area Area Vasta 3

Tutto questo è una vergogna – continua Carancini – perché non solo Saltamartini umilia il proprio ruolo istituzionale e con esso quello dell’Assemblea Legislativa delle Marche, ma dimostra ancora una volta una spregiudicatezza disarmante nel modo di mentire al territorio, peraltro su temi di cruciale importanza come quelli riguardanti la sanità pubblica e il potenziamento delle dotazioni organiche delle strutture sanitarie. Poiché non è la prima volta che ciò accade, personalmente credo che Saltamartini dovrebbe dimettersi. Ma una domanda voglio rivolgerla anche anche al presidente Acquaroli e all’intera maggioranza: considerate normale questo atteggiamento? È tollerabile che un assessore possa impunemente diffondere notizie prive di ogni fondamento?”.


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Il finanziamento di alcuni progetti relativi ai Contratti Istituzionali di Sviluppo da parte della regione Marche ha provocato la forte reazione dei deputati del Partito democratico Mario Morgoni e Alessia Morani e del senatore Francesco Verducci, che hanno deciso di rivolgersi al Ministro per il sud e la coesione territoriale Mara Carfagna e al Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. 

“I contratti istituzionali di sviluppo sono uno strumento fondamentale per la crescita economica delle aree colpite dal sisma. Sono destinati a sostenere progetti e investimenti integrativi e complementari rispetto alla ricostruzione materiale degli edifici, per assicurare ripresa e sviluppo nei territori che hanno subito i terremoti del 2016 e 2017. Nelle Leggi di bilancio 2020 e 2021 sono stati stanziati per questo 110 milioni di euro, oltre ai 50 riferiti alla contabilità speciale del commissario. Su questo tema rivolgeremo un’interrogazione ai ministri della coesione territoriale Mara Carfagna e al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, per sapere se il ministero abbia indicato alle Regioni i criteri per la raccolta dei progetti, visto che alla Regione Marche sono confluiti dai Comuni progetti per oltre 900 milioni di euro senza che sia stata esercitata alcuna azione di orientamento e di coordinamento con i Comuni stessi. E’ poi particolarmente grave che la Regione abbia provveduto a selezionare 20 progetti, per un importo complessivo di 91.132.000 euro, senza che si conoscano né i criteri della scelta, né il soggetto incaricato di questo compito. Un vero sfregio a trasparenza e correttezza amministrativa”.

Chiederemo inoltre al ministro - aggiungono - se abbia provveduto al controllo su quanto stabilito dalla Regione Marche e se siano accettabili e legittime le scelte di finanziamento su progetti inesistenti o tutti da sviluppare (cioè, non cantierabili). Lascia ancor più perplessi il fatto che uno dei progetti presentati assorba da solo un terzo dei fondi previsti (30 milioni di euro) per l’intera Regione. E’ naturale che siano stati ammessi progetti co-finanziati, ma privi di atti amministrativi che concretamente prevedono il co-finanziamento? E’ solo frutto del caso che quasi il 90% dei progetti finanziati appartenga ad amministrazioni di destra? Per il rispetto delle comunità locali e degli elementari principi di correttezza amministrativa e di trasparenza - concludono - chiediamo al ministro Giorgetti di valutare la sospensione delle scelte compiute dalla Regione Marche e di riconsiderarle alla luce di una puntuale verifica da parte del ministero”.

f.u.
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A meno di venti giorni dalle votazioni che decreteranno il rinnovo del consiglio e della giunta comunale di Muccia, la campagna elettorale può dirsi entrata nel vivo. Risponde con la concretezza, di cose fatte e obiettivi da realizzare il sindaco uscente Mario Baroni che, alla guida della lista “La Torre”, ha scelto di ricandidarsi schierando una squadra compatta che, in parte rinnovata nei nomi, è determinata a lavorare con entusiasmo per portare avanti tante progettualità che sono pronte ad avviarsi a conclusione e forte di un programma teso ad incrementare sempre più le opportunità di sviluppo, turismo, occupazione e garanzia di futuro per le nuove generazioni . “Intraprendo questa campagna elettorale con la massima trasparenza - afferma Baroni-; da un lato c’è il frutto del lavoro sin qui portato avanti, dall’altro ci si proietta su quello che intendiamo fare. A spingermi è in primo luogo la volontà di dare seguito ed apportare crescita al cammino fatto sin qui; mi affiancano in questa nuova avventura persone che già componevano la lista delle precedenti elezioni e nuovi candidati consiglieri che porteranno del valore aggiunto. Davanti a tutto c’è la consapevolezza che tanto è stato fatto e tanto ci sarà da fare- continua Baroni-. Muccia primo paese delle Marche con l' 87,57%  per popolazione sfollata rispetto ai residenti, perciò è facile capire dell’elevato numero di persone che stanno fuori casa. Sono stati 5 anni difficili d'impegno nel sistemare le persone, realizzare  le casette, organizzarci e cercare di fare il possibile, anche nel dare fruibilità ad un territorio che era stato distrutto dal sisma. A complicare e aggravare una situazione già di per sé disagiata è arrivato anche il Covid che ha penalizzato quella socialità già compromessa che il paese aveva cominciato a ritrovare. Sconfiggere questo isolamento delle persone e ricostruire socialità è il tema principale che intendiamo portare avanti di pari passo all’elemento principale del nostro programma, cioè la ricostruzione materiale di Muccia. Tanti su questo fronte i progetti che si stanno per realizzare- sottolinea Baroni-; tra questi la casa di accoglienza per anziani “Vittorio Gili” pronta nel suo progetto definitivo, il teatro Marenco per il quale c’è già la ditta aggiudicataria del progetto così come per Palazzo Spinabello. In programma sono poi la costruzione dell’area camper e di quella di protezione civile nella zona vicina al comune: la realizzazione di 2 appartamenti in località Ralle dove stiamo costruendo anche la strada per iniziare la lottizzazione. Tra gli interventi a cui si sta lavorando ricordo la sistemazione della frana del versante di Costafiore mentre per il movimento sulla strada si sta facendo l’appalto e a breve verrà individuata la ditta esecutrice dei lavori. Tra i punti essenziali anche l’efficientamento energetico della zona industriale di Maddalena di Muccia, il ripristino della centrale in località Castorini con intervento sulla circostante area e la riqualificazione della stazione di ricarica per biciclette elettriche. Questo è quanto potrà avviarsi tra qualche mese con riferimento alle opere principali i cui progetti siamo riusciti a portare avanti - dice Baroni-. Fatto anche il primo passaggio relativo alle perimetrazioni sia di Muccia capoluogo che delle frazioni di Costafiore e Massaprofoglio. Stiamo inoltre facendo un altro tratto di marciapiedi che da Muccia porterà a raggiungere la località Maddalena senza passare sulla nazionale, opera che ci tenevamo molto a completare così da garantire la sicurezza dei pedoni. Tengo a ricordare anche che a Maddalena la ditta Svila ha acquistato dei terreni; il progetto verrà presentato a breve e sarà fonte di opportunità di lavoro e occupazione per i giovani. Sul fronte dello sviluppo e della rete di comunicazioni non va dimenticato che la Pedemontana sta arrivando a Muccia; nonostante si dica che l’arteria non arrivi in paese, c’è già il progetto per lo svincolo e noi abbiamo presentate delle osservazioni alla Società Quadrilatero per fare in modo che l’infrastruttura per Muccia sia portatrice di vantaggi e non di svantaggi. Con riguardo alle politiche giovanili e all’incremento delle attività sportive – continua il candidato della lista “La Torre” - informo dell’imminente realizzazione di un campetto in sintetico; ci occuperemo a breve anche dell’ammodernamento dell’attrezzistica ginnica e della riqualificazione degli spogliatoi del vecchio campo sportivo e, nell’ottica del risparmio, del contestuale efficientamento energetico dell’impiantistica; avremo la costruzione della nuova palestra nell’area sovrastante piazzale Piccioni, grazie al contributo dell’USR al quale va ad aggiungersi una donazione della banca d’Italia. La comunità avrà dunque il vantaggio di veder realizzata una moderna e funzionale struttura, adeguata ad ospitare attività e gare di livello nazionale. Chiaro che quello che la mia lista si propone è di riuscire a portare a termine tutta questa progettualità che è in corso e , gran parte della quale verrà ad essere realizzata a partire da tempi brevissimi e comunque vicini. Così è nell’imminenza per i marciapiedi mentre altri lavori avranno inizio tra un paio di mesi e,altre opere ancora entro la fine del 2021. Ci piacerebbe pertanto dare continuità a tutte queste progettualità che vanno avanti e si stanno per concretizzare. A questo teniamo molto nell’interesse dei cittadini. Altri punti del nostro programma riguardano la ricostruzione della socialità che si è persa- continua Baroni-. Mi preme ricordare anche la donazione di una struttura da parte di Croce Rossa la cui realizzazione purtroppo sta andando un po’ a rilento ma che ci auguriamo superi gli intoppi e venga conclusa. Non essendo noi soggetto appaltante come amministrazione non possiamo infatti influire su tali lavori, né esercitare alcun potere nei confronti della ditta e della direzione lavori. A noi consegneranno solo le chiavi terminate le opere. Quanto all’impiego degli spazi della struttura, oltre alla sala ricreativa polifunzionale, l’intenzione è di destinare alcuni locali agli ambulatori medici tuttora ospitati nei container con grande disagio dei professionisti e della popolazione. Dopo 5 anni occorre restituire dignità alle persone e al lavoro con una sede idonea. Attrezzeremo i locali anche in modo funzionale a svolgere le attività di Centro prelievi e ad accogliere professionisti di vari ambiti specialistici così da garantire ai cittadini la possibilità di essere visitati senza spostarsi dal proprio comune. E dato che la ricostruzione significa cantieri e maestranze al lavoro è chiaro che al primo posto noi mettiamo la sicurezza. Altro punto importante del nostro programma è quello legato al turismo; sotto questo profilo intendiamo dare impulso al ristrutturato Mulino Varano, attuale sede dello Iat ufficio turistico e all’interno del quale intendiamo curare l’allestimento di produzioni tipiche locali offrendo anche supporto alle aziende per la vendita online. Il nostro comune è inoltre zona di passaggio sia dei cammini francescani che lauretani ed è in nostro programma valorizzare e dare impulso ai sentieri del percorso apponendo adeguata segnaletica. Siamo una squadra coesa e volenterosa, determinata a lavorare con impegno per portare avanti tante progettualità, diverse delle quali pronte ad avviarsi a conclusione. Per me è una nuova sfida – conclude Baroni- ma la intraprendo con rinnovato e propositivo entusiasmo; da un lato c’è il frutto del lavoro sin qui portato avanti, dall’altro ci si proietta su quello che intendiamo fare. La parola spetta ora ai cittadini e, saremo felici se vorranno tornare ad accordarci fiducia”.
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Dopo Tarcisio Antognozzi, anche Francesco Borioni si è presentato alla cittadinanza settempedana in vista della prossima tornata elettorale. Il candidato sindaco della coalizione progressista “San Severino Futura” ha scelto il Chiostro di San Domenico per quella che, più che una conferenza stampa, è stato un “salotto”. Nel giro di poco più di un’ora, Borioni ha presentato la sua squadra e il suo programma di mandato. Una formula più “informale”, che Borioni ha scelto per “ridurre le distanze e rendere la presentazione più piacevole e più semplice da seguire per gli elettori”. Pochi punti, ma ben chiari. Quelli che da sempre animano la discussione politica a San Severino. La bretella con Tolentino, la sanità, il turismo. Il tutto declinato nell’ottica dell’ascolto e del confronto che Borioni ha sempre sottolineato come “strada da seguire per tornare a coinvolgere attivamente la cittadinanza”.

Il candidato sindaco ha spiegato: “Avremo un occhio di riguardo alla dimensione delle associazioni e dei quartieri, interlocutori privilegiati in un territorio vasto come quello di San Severino, per risolvere le questioni più urgenti, su tutte proprio l’ospedale che dovrà tornare a essere un punto di riferimento per l’entroterra. San Severino dovrà essere un faro per l’alto maceratese”.

Per farlo il fronte progressista si affida a una rinnovata rete viaria: “Saranno decisivi i collegamenti verso la valle del Chienti e anche con la Pedemontana – ha spiegato Borioni, concludendo con una presa di posizione politica – : noi siamo l’unica, vera, lista di centrosinistra e progressista, gli elettori di quell’area sapranno a chi rivolgersi”.

l.c.
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Una serie di incontri con i cittadini dei quartieri e delle frazioni per parlare dei punti fermi del suo programma: lavoro e turismo. Intende portare avanti in questo modo la propria campagna elettorale Patrizio Leonelli, candidato sindaco al comune di Castelraimondo alla guida della lista “Castelraimondo il futuro” che, dopo l’anno di commissariamento del comune, vuole porsi in piena linea di continuità con la precedente amministrazione Marinelli nella quale il candidato alla carica di primo cittadino è stato assessore ai lavori pubblici.

“Vogliamo impegnarci perché qualche imprenditore possa creare lavoro nel nostro comune – dichiara Leonelli parlando degli aspetti occupazionali – In realtà ci siamo andati vicini con un grosso nome di un settore che non svelo nel periodo antecedente le elezioni regionali e il successivo commissariamento. Torneremo ad insistere sul punto, dal momento che con la realizzazione della Pedemontana verrebbero a cadere le barriere e gli ostacoli che hanno impedito che la precedente operazione andasse in porto”.

Strettamente legato al lavoro l’aspetto del turismo, secondo cardine del programma del candidato sindaco. “I turisti hanno ormai scoperto le nostre zone e bisogna cavalcare l’onda – sostiene – Abbiamo la fortuna di avere manifestazioni importanti nella nostra città che richiamano tantissime persone e vorremmo aumentare le presenze basandoci sulle nostre bellezze naturalistiche. Altro aspetto da non sottovalutare è quello di creare le condizioni anche per un turismo residenziale, favorendo il recupero di strutture che diano risposta al problema della recettività, che il sisma del 2016 ha particolarmente aggravato”.

f.u.
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Una candidatura nel segno della continuità. La definisce così Rosa Piermattei, sindaco uscente di San Severino Marche, all’alba della campagna elettorale. Una seconda discesa in campo rimasta celata fino agli ultimi giorni utili, ma che era nell’aria sin dagli scorsi mesi. L’obiettivo con cui la lista “San Severino Cambia”, lo stesso nome di cinque anni fa, si presenta nuovamente alla cittadinanza è quello di proseguire il lavoro avviato nella sua prima legislatura, segnata prima dal sisma e poi dal Covid.

L’augurio che si fa il sindaco Piermattei è quello di un quinquennio più sereno, nel quale lavorare per le criticità emerse dopo il terremoto e la pandemia, ma che non sono ancora portate a termine. “La ricostruzione post sismica, pubblica e privata sta procedendo spedita. È una nostra priorità – sottolinea la Piermattei – . La viabilità e l’intervalliva sono un altro tema cardine: questioni che si intrecciano inevitabilmente con la sanità. San Severino, una volta terminati i collegamenti con la valle del Chienti, sarà davvero un centro importante per l’entroterra Maceratese. Il nostro ospedale, insieme ai presidi di Camerino e Matelica, andrà potenziato e dovrà fungere da riferimento per il territorio. In questo senso l’interlocuzione con l’attuale amministrazione regionale e con i sindaci dei Comuni vicini dovrà essere costante”.

Poi i chiarimenti sull’orientamento politico: “Siamo assolutamente civici: dopo cinque anni di politica lo posso dire – spiega, chiudendo, la Piermattei. Crediamo nella politica votata alla città, non ai giochi di partito. Negli scorsi cinque anni questa amministrazione si è interfacciata con grande chiarezza e collaborazione con tutti, al netto dei colori politici: è quello che continueremo a fare se la cittadinanza lo vorrà”.

l.c.
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“Sosterrò Forza Italia e i suoi alleati alle prossime amministrative ma, una volta chiusa la tornata elettorale, la porta del mio ufficio sarà aperta a tutti, al netto del colore politico”. Lo ha detto Gianluca Pasqui, vice presidente del Consiglio Regionale e coordinatore di Forza Italia Marche. L’appoggio ai berlusconiani e alle coalizioni ben distinto, dunque, dalla disponibilità al dialogo propria di una figura istituzionale. Quasi a scongiurare battaglie politiche in quelle che saranno poi fasi decisive in “tempo ordinario”, a spoglio concluso.

Il vicepresidente dell’assemblea legislativa regionale sottolinea dunque il suo appoggio politico nelle piazze che si animeranno fino al prossimo 3 ottobre, salvo poi rimarcare come il ruolo che ricopre imponga il rispetto “di tutti gli elettori, perché l’istituzione rappresenta sia gli elettori della maggioranza che quelli della minoranza. La prova di ciò che dico – afferma Pasqui – è nelle azioni che, negli anni da sindaco, ho portato avanti in sinergia con altri primi cittadini in temi di vitale importanza come la sanità territoriale. Ritengo dunque che, al netto degli esiti elettorali, tutte le forze che amministreranno dovranno avere delle corsie di comunicazione con gli enti sovracomunali, in un’ottica di grande collaborazione”.

Poi la proposta di legge, arrivata nelle ultime ore e presentata al Consiglio Regionale: incentivare, con una norma ad hoc, l’insediamento di personale sanitario nell’entroterra maceratese. Una serie di incentivi, di natura logistica ed economica, per andare a rafforzare la presenza di professionisti sanitari in un’area in cui la loro carenza rappresenta una problematica. Pasqui ha proseguito spiegando la proposta, definendola “di vitale importanza per le aree interne, con particolare riferimento a quelle colpite in maniera consistente dal sisma 2016. L’obiettivo – spiega Pasqui – è quello di sanare una questione che, da anni, rende difficoltoso garantire una sanità equa in queste zone. La legge intende individuare degli incentivi che andranno ad agevolare la gestione sanitaria capillare, aumentando appunto l’appetibilità delle aree montane agli occhi dei lavoratori del settore. Nella fattispecie, c’è la possibilità di erogare indennizzi di residenza fino a 12mila euro, cumulabili con la possibilità di avere a disposizione degli immobili recuperati. Ritengo – conclude il vicepresidente Pasqui – che sia una possibilità da considerare e su cui le forze politiche dovrebbero fare quadrato”.

l.c.
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