Notizie di politica nelle Marche
Il Comune di Castelsantangelo sul Nera, con una delibera di giunta, ha approvato le linee di indirizzo per l’esercizio del potere sostitutivo da parte del Comune per la realizzazione degli interventi unitari., in ottemperanza alle disposizioni normative riportate nel Testo unico della ricostruzione privata approvato con l'ordinanza commissariale n. 130 del 15/12/2022.

Il documento approvato mediante la delibera va a definire in dettaglio le disposizioni riportate nel Testo Unico ai fini della concreta realizzazione degli interventi unitari sugli aggregati edilizi individuati sul territorio comunale.
«In funzione dell’esercizio del potere sostitutivo ai sensi del Testo unico - spiega il sindaco Mauro falcucci -  il Comune potrà dunque adottare i provvedimenti di occupazione temporanea e le misure necessarie ai fini della realizzazione degli interventi unitari di demolizione e ricostruzione degli aggregati edilizi, in presenza di proprietari inerti, dissenzienti o irreperibilii. Questo potrà avvenire sia nei casi in cui non si raggiunga il quorum del 51% ai fini della regolare costituzione del consorzio obbligatorio, sia nei casi in cui il consorzio venga regolarmente costituito ma con una percentuale di partecipazione inferiore al 100%.
Sarà così possibile dare concreta attuazione alle previsioni del Piano Urbanistico Attuativo e realizzare quanto necessario al fine di salvaguardare il principio di completezza della ricostruzione e l’effettivo recupero dei centri storici, contrastare il deprezzamento degli immobili e garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica, nonché ridurre i processi di spopolamento delle aree interne».
Il sindaco Mauro Falcucci desidera ringraziare il segretario generale dott. Paolo Cristiano e il responsabile dell’area tecnica arch. Marco Guardascione, unitamente a tutto il personale del Comune, per l’impegno e la professionalità che quotidianamente destinano nell’esclusivo interesse della nostra popolazione. 
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«Quelle esternazioni proferite da un amministratore pubblico, offendono la nostra città e impongono a tutti noi consiglieri, investiti di responsabilità pubbliche e rappresentanti dell’intera comunità, la necessità di prendere le distanze e al contempo esprimere tutta la nostra indignazione riguardo l’accaduto».
È scritto nella mozione presentata dal gruppo di minoranza "Ripartiamo" in merito alle parole di commento utilizzate sui social dal consigliere e presidente del Consiglio comunale camerte Cesare Pierdominici.nei confronti della campionessa italiana di pallavolo Paola Egonu.
Nel condannare il comportamento del consigliere Pierdominici, il gruppo "Ripartiamo" spiega che "prescindendo  dalle esternazioni dell’autore del post, per le quali si esprime profonda tristezza nei riguardi della povertà di contenuti della persona che li ha espressi, il gruppo consiliare “Ripartiamo” con la presente mozione intende richiamare l’attenzione del Consiglio Comunale sull’uso delle parole, sulla violenza delle stesse e sulle conseguenze che quella violenza può generare e al contempo impegnare lo stesso Consiglio comunale nell’esprimere ferma condanna riguardo le espressioni di scherno proferite dal consigliere Pierdominici e riferite ai tratti somatici caratterizzanti la campionessa italiana e l’accostamento a quelli della neo segretaria del Partito Democratico ( il presidente del'assise comunale camerte ha paragonato la dentatura della pallavolista italiana a quella di Elly Schlein, n.d.r ). 

Quelle esternazioni - continua il testo della mozione -,  se da un lato confermano la natura violenta del consigliere le cui manifestazioni di intolleranza fisica e verbale sono note alla cittadinanza, dall’altro gettano un’onta di vergogna sull’intera popolazione che non può trovare alcuna forma di indifferenza o peggio ancora di silenzio.
Quelle esternazioni proferite da un amministratore pubblico, offendono la nostra Città e impongono a tutti noi consiglieri, investiti di responsabilità pubbliche e rappresentanti dell’intera comunità, la necessità di prendere le distanze e al contempo esprimere tutta la nostra indignazione riguardo l’accaduto. Abbiamo tutti il dovere di ricordare che la storia della nostra Città indica un passato di tolleranza, accoglienza, rispetto delle diversità, lotta per la libertà. A darne testimonianza i martiri di Capolapiaggia, Piedilapiaggia, Letegge, Pozzuolo, Palentuccio che ricordano la lotta al nazifascismo, il sacrificio che quelle persone hanno sopportato affinché noi potessimo oggi godere di quella libertà che ci consente di esprimere le nostre idee, i nostri pensieri, le nostre opinioni. Non possiamo e non dobbiamo mai dimenticare però a quale prezzo quella libertà è stata conquistata e ci è stata donata.

È per tale motivo che il Gruppo Ripartiamo propone all’intero consiglio comunale di votare la presente mozione con la quale esprimere unanimemente la ferma condanna riguardo le espressioni utilizzate dal consigliere Pierdominici.
Chiede inoltre allo stesso consigliere di rassegnare volontariamente le dimissioni da Presidente del Consiglio comunale avendo dato prova di assoluta indegnità a ricoprire l’alto incarico. Si chiede inoltre al Sindaco e ai consiglieri comunali di maggioranza di considerare la rimozione del consigliere Pierdominici qualora lo stesso non avvertisse il dovere morale di restituire alla Città la dignità che essa merita.
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Molto partecipata da tesserati e simpatizzanti, l’assemblea dell’associazione “Ripartiamo” che si è tenuta lo scorso 10 marzo a Camerino. L’incontro è servito a far il punto sul neonato sodalizio che vede oltre sessanta persone coinvolte, interessate a ritrovare insieme una soluzione e una prospettiva vincente per la città.
Costituita nel mese di novembre dello scorso anno, l’associazione ha a cuore il perseguimento del bene e dell’interesse comune, irrinunciabili per nuove prospettive di sviluppo inclusivo. Stimolante e molto produttivo il dibattito scaturito dalla riunione, nel corso della quale in tanti hanno voluto esprimere le proprie idee, compresi i timori legati alla perdurante stasi della ricostruzione privata.
In risalto la considerazione che, nonostante aggregati e consorzi siano stati istituiti già da tempo dall’amministrazione Sborgia, ad oggi il cantiere più grande e attivo è solo quello del Palazzo arcivescovile. Di proprietà ecclesiastica anche il residence “Next generation” (già collegio Bongiovanni) che, da poco inaugurato, è pronto ad accogliere più di cento universitari. Proprio per questo, oltre che per accogliere chiunque salga in centro storico, a detta del sodalizio sarebbe opportuno riportarvi qualche attività commerciale.

«La nostra è un’associazione culturale e come tale sarà veicolo di iniziative di valore, con l’intento di riuscire a dare risposte più concrete alla cittadinanza.– spiega la presidente Caterina Molinaro – . Nella precedente assemblea era stata decisa la formazione di gruppi di lavoro dedicati alle tematiche che a noi stanno più a cuore: ricostruzione, sanità, questioni sociali, ripopolamento, cultura e istruzione.
Nell’accogliere con entusiasmo progetto e visione comune dell’associazione, tanti cittadini di diversa età e professione si sono iscritti e hanno già iniziato a lavorare per produrre a breve dei documenti o delle iniziative che sicuramente coinvolgeranno tutta la città. Purtroppo – continua – le problematiche sono tuttora numerose: abbiamo parlato di sismabonus, di contributo di autonoma sistemazione, di un incarico a Unicam per uno studio sulla ricostruzione economica e sociale dei nostri luoghi. La discussione ha poi toccato lo stato di realizzazione di alcune opere pubbliche in programma, quali la caserma dell’Arma, la collocazione di parte della Valentiniana nella ex collegiata di San Sebastiano a San Domenico, l’interramento dell’elettrodotto di Vallicelle.

Ma i temi più sentiti sono stati quelli della ricostruzione e della rivitalizzazione del centro storico – evidenzia Caterina Molinaro –. La paura del sisma è un nulla, se rapportata a quella della mancata ricostruzione. Da più di un anno è tutto fermo, non si riesce a vedere delineato un progetto concreto. La rassegnazione sta dilagando; ormai, il timore più grande è che predomini la malsana idea che non ci sarà più un centro e una vita sociale. La città ripartirà quando la comunità ritroverà vita in quei vicoletti così pieni di storia e tradizioni.
Tante sono le progettualità che ci siamo prefissi di mettere in campo, proprio con l’obiettivo di riportare in centro la vitalità che manca da troppi anni, incentivare la frequentazione da parte di cittadini, turisti e, soprattutto, bambini e ragazzi. In quelle strade, forse a loro completamente sconosciute, dobbiamo riportare giovani e studenti. Ecco il motivo dell’incarico dato per produrre lavori e iniziative che possano interessare tutta la cittadinanza e invitare le persone a confrontarsi fra di loro».

Nell’esprimere soddisfazione per quanto fatto finora, i componenti dell’associazione si sono augurati che un numero sempre crescente di concittadini decida di avvicinarsi e fornire il proprio contributo.
A conclusione dell’incontro, con l’apprezzamento dei presenti, è stato presentato il logo dell’associazione “Ripartiamo”. Contiene la rappresentazione grafica di una scossa sismica che, senza interruzione, prosegue con il profilo altimetrico dei monti Sibillini, a significare l’apertura dell’associazione verso il territorio.

«La semplicità dell’immagine e la sua schiettezza – conclude la presidente – è lo specchio di chi siamo noi. Vogliamo “ripartire” da quel momento in cui una scossa ha interrotto la quotidianità e cambiato tutto il territorio. Da adesso, vogliamo puntare su questa terra. Dal Monte Vettore e fino al Bove, passando dalla Priora e da Pizzo Berro, abbiamo voluto inserire il profilo dei Monti Sibillini. Un territorio vasto, ricco di storia e tradizioni. Un territorio su cui investire con tutto il nostro impegno e il nostro lavoro».
c.c.


Nella foto il logo dell'associazione 
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Presentato a Camerino il nuovo Piano della ricostruzione pubblica post sisma 2016 delle Marche per un finanziamento previsto di 642,5 milioni di euro.

L’investimento darà il via a 742 opere ad oggi rimaste fuori dalla ricostruzione, aumentando il plafond destinato alla regione Marche che, per percentuali di danno risulta la più colpita dagli eventi sismici.

Gli elenchi aggiornati comprendono 469 opere legate alla nuova tranche della rigenerazione urbana, mentre il nuovo elenco delle opere pubbliche comprende 273 interventi, di cui 17 finanziati con i risparmi della Camera dei deputati.

L’annuncio ufficiale è avvenuto questa mattina nell’auditorium dell’Accademia di musica Franco Corelli, davanti ad una platea gremita di primi cittadini, a seguito della riunione del Comitato istituzionale che raccoglie gli 85 Comuni del cratere marchigiano.
A presentare il Piano della ricostruzione pubblica per le Marche, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli insieme al commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, al prefetto Flavio Ferdani e al sindaco di Camerino Roberto Lucarelli.

Hanno portato il proprio saluto anche il vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui e il consigliere regionale Renzo Marinelli, sottolineando la forte sinergia dell’intera filiera istituzionale e l’attenzione della Regione per il territorio colpito dal sisma. 

    Per i progetti di rigenerazione urbana, a ciascuno dei 28 Comuni delle Marche del cosiddetto cratere ristretto, quelli che hanno subito i danni maggiori, saranno destinati fino a 6,5 milioni di euro ciascuno, mentre agli altri comuni del cratere andranno fino a 3,5 milioni.
Sempre ai comuni più danneggiati è riconosciuto anche un contributo aggiuntivo per la progettazione della mitigazione dei dissesti presenti nel territorio comunale.
    Il nuovo Piano delle opere pubbliche prevede il finanziamento di tutti i municipi danneggiati e di tutti i cimiteri, all'interno e fuori dal cratere. Si tratta di 31 sedi comunali e di 207 cimiteri che ancora non erano compresi nella ricostruzione pubblica.
    Nel nuovo elenco sono presenti 18 interventi, sia dentro che fuori dal cratere, che comprendono, tra gli altri, l'adeguamento o miglioramento sismico di edifici strategici e di palazzi storici.
A livello concreto, ulteriore passaggio sarà ora l'ordinanza commissariale e l'autorizzazione alla spesa per gli interventi.
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«Oggi – ha commentato il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli – a tutti i comuni del cratere (e non solo), che chiedevano dal 2016, riusciamo a dare delle risposte. È questo un punto di partenza fondamentale perché senza le risorse la ricostruzione non si può fare. E poi, spero sia anche il preludio all’ultima fase che vorremmo accelerare, quella di portare i cantieri della ricostruzione pubblica e privata come segno tangibile di qualcosa che si sta concretizzando e che sta fornendo le risposte da  tempo attese.
A vari livelli e in varie fasi – ha proseguito – c’è stato veramente l’impegno di tante persone e di tutte le istituzioni, ma oggi è fondamentale vedere concreti risultati. Altrimenti, la speranza non riesce ad avere impulso. Tutto questo, è anche motivo per far rinascere questi territori».

Quanto alle tempistiche, il presidente Acquaroli ha detto di augurarsi che l’estate del 2023, evidenzi una discontinuità rispetto al passato, e, soprattutto, segni l’avvio della ricostruzione più pesante:
«Debbo dire che questa è un’attesa che abbiamo condiviso e che abbiamo anelato da tempo. Di sicuro, gli imprevisti sono stati parecchi: la pandemia, la guerra, il rincaro delle materie prime, l’inflazione, il Super bonus che comunque ha portato via tante risorse a livello imprenditoriale, le ditte che scarseggiavano. Imprevisti e variabili che non potevano essere considerati perché nessuno poteva conoscerli.
Oggi - ha sottolineato Acquaroli -, a queste variabili straordinarie abbiamo cercato di dare risposte e speriamo che possa veramente prendere corpo la vera ricostruzione. Il piano che  abbiamo impostato serve a sostenere il reintegro del tessuto sociale ed economico, soprattutto, a dare valore aggiunto a questi territori e a consentire loro di poter competere anche con valore trainante rispetto alla regione. Parliamo di territori bellissimi con un patrimonio di paesaggio, di cultura, di eccellenza manifatturiera e di produzioni enogastronomiche, che è riconosciuto da tutti e che è punto di riferimento anche al di fuori della regione. Dunque, noi non solo vogliamo ricostruire – ha concluso  –, ma vogliamo far sì che questi territori possano diventare trainanti».

«Un nuovo piano, importante non solo per il finanziamento di 642 milioni ma anche per i criteri che ne hanno orientato e ispirato la redazione – ha affermato il commissario straordinario Guido Castelli – La nostra attenzione è per tutti comuni del Cratere ma guardiamo anche a quelli che hanno subito danni senza essere ricompresi nel tradizionale confine amministrativo del Cratere, ricomprendendo quindi tutti i municipi e tutti i cimiteri delle Marche che saranno finalmente finanziati.
Altro criterio molto significativo – ha aggiunto - quello che ci ha portato a considerare in maniera specifica le esigenze dei comuni più disastrati, ovvero quei comuni che debbono essere veramente rimessi in piedi e rispetto ai quali, oltre ad una serie di interventi specifici, abbiamo voluto soprattutto finanziare risorse per gettare la rimozione dei dissesti che rappresentano una pagina non scritta di questo terremoto e che invece sono un grosso ostacolo a quella che è la ricostruzione che vogliamo tempestiva e sicura.
Da ultimo,  le opere strategiche che riguardano anche dei complessi importanti che il sisma ha lesionato; mi riferisco ad esempio al rettorato dell’università Politecnica delle Marche, alla grotta sudatoria di Acquasanta Terme,  all'abbazia di Roti a Matelica e a molto altro ancora, per vedere nel Cratere, non solo il luogo dove dobbiamo ricostruire, ma anche un luogo in cui dobbiamo rigenerare.
Infatti, come è noto il Decreto sisma ha voluto aggiungere alle attribuzioni del commissario anche quella di curare la riparazione del tessuto socio- economico che quelle drammatiche scosse del 2016 – 2017 hanno dilaniato.
In questo senso – ha spiegato  Castelli – abbiamo voluto guardare ad opere che potessero anche generare sviluppo. E su questa falsariga mi impegnerò anche nel futuro per far sì che siano ulteriori le risorse che possiamo utilizzare per stimolare il tessuto economico. Si contrasta lo spopolamento se c’è lavoro, se ci sono case, se c’è volontà di far rimanere la popolazione e la propria  famiglia nel luogo dove si è avuto il privilegio di nascere».

Secondo il Piano di ricostruzione pubblica per le Marche, le opere di cui per la città di Camerino sono previste risorse finanziarie, riguardano in particolare il ripristino funzionale e la riparazione dei danni post sisma dei cimiteri di Perito, Tuseggia, Arnano e Canepina.
Inoltre, opere finanziate con fondi della Regione Marche per l’importo di oltre 1 milione e 482mila euro,  sono quelle relative al recupero degli appartamenti di edilizia residenziale pubblica di via San Giacomo (ex casa di riposo).
Con riferimento al cratere ristretto, altri interventi di rigenerazione urbana contemplano a Camerino il ripristino e adeguamento delle infrastrutture nelle frazioni di Piegusciano e Calcina, rispettivamente per un importo di 1 milione e 450mila euro e 650mila euro, nonché il consolidamento delle mura storiche (primo stralcio) per un finanziamento di 2 milioni e 660mila euro e la riqualificazione del parcheggio Malatesta (sotto la rocca Borgesca) per la somma di 1 milione e 745mila euro.
Copertura finanziaria è preannunciata anche per la progettazione della rigenerazione urbana riguardante opere di urbanizzazione ripristino e adeguamento di infrastrutture nelle frazioni di Sant’Erasmo, Arnano e Nibbiano, il restauro e riparazione dei danni delle porte Caterina Cybo e Boncompagni.
Finanziamenti anche per la progettazione degli interventi riguardanti il secondo stralcio relativo al consolidamento delle mura storiche, ripristino e adeguamento delle infrastrutture del centro storico ( un milione e 360mila euro) e il complesso degli ex istituti di Farmacologia e Biologia, destinati ad ospitare in centro storico associazioni spin off, con annessa la sala polivalente dell’ex chiesa di San Giovanni Decollato (un milione 272mila euro).
c.c. 











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