In attesa della prima riunione della Giunta regionale che sarà successivamente chiamata a nominare il nuovo direttore dell'Area Vasta 3, l'attuale facente funzione Nadia Storti ha nominato il nuovo direttore medico del presidio ospedaliero unico.
Questo, infatti, il ruolo affidato al 65enne molisano Carlo Di Falco, ben diverso da quello di direttore sanitario ricoperto da Alessandro Maccioni fino alle dimissioni rassegnate a fine luglio scorso.

L'esperienza di Di Falco alla direzione di due cliniche private, unita alla sua carriera di medico e docente universitario, servirà a coordinare le attività dei diversi presidi ospedalieri dell'Area Vasta 3, da Camerino a Civitanova.
Nessuna scelta, invece, da parte della Regione Marche, sulla nomina del nuovo direttore sanitario che non spetta a Nadia Storti, bensì alla Giunta regionale.
Ma è stato proprio il presidente Francesco Acquaroli ad anticipare che la presentazione del nuovo esecutivo avverrà prima del 19 ottobre, precisando che dipenderà da una serie di lavori e scadenze che portano via dal dialogo, confermando che "se non ci saranno problemi a inizio settimana prossima si arriverà a una determinazione".

Prima di quella data, dunque, del nome del direttore sanitario neanche l'ombra, così come non si saprà prima della riunione di Giunta che dovrà decidere la nomina.

Una attesa, quella intercorsa dalle dimissioni di Alessandro Maccioni alla nuova nomina, dovuta anche al cambio del governo regionale. Era stato proprio l'ormai ex assessore Angelo Sciapichetti ad evidenziare come, a pochi giorni dal voto, sarebbe stato meglio attendere il nuovo esecutivo per nominare la direzione sanitaria.

GS

Ha suscitato perplessità e anche qualche protesta tra i cittadini di Camerino il trasferimento, da molti creduto definitivo, del laboratorio di analisi al Distretto, dopo che l’ospedale cittadino era stato trasformato nel periodo di massima emergenza in presidio Covid. Prelievi e analisi del sangue limitati a due giorni alla settimana, una lunga fila per poterli effettuare erano state le segnalazioni di protesta da parte di alcuni cittadini nel timore che la città e il territorio perdessero un altro dei servizi sanitari fondamentali. Rassicurazioni, invece, arrivano al riguardo da parte del direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni , che ha parlato di semplici restrizioni dovute al riassetto dell’ospedale dopo il ritorno alla normalità successivo alla riapertura post Covid, con il pieno ritorno alla normalità già da lunedì, o comunque dai primi giorni della prossima settimana. Inoltre, oltre al punto prelievi del presidio ospedaliero rimarrà attivo anche quello del Distretto in modo tale da poter rispondere alle esigenze della popolazione e smaltire, così, le eventuali code che potrebbero verificarsi.

f.u.
Era preoccupazione di questi giorni, per i pazienti dializzati che fanno riferimento all'ospedale di Tolentino, la sorte che sarebbe toccata loro in vista dell'abbattimento del nosocomio che dovrà essere ricostruito a seguito dei danni del sisma.

Si è svolta proprio ieri, nei locali dell'ASSM, una riunione tra i pazienti (Circa 50 in totale, di cui una ventina provenienti dalla zona montana ndr) insieme alla rappresentante dell'associazione Amed, il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, il primario di Nefrologia di Macerata Franco Sopranzi, il presidente dell'ASSM Stefano Gobbi e l'ingegnere Lucia Mosciatti dell'Ufficio Tecnico dell'Asur per discutere delle problematiche da affrontare ed ascoltare eventuali soluzioni da proporre.

Il cruccio dei pazienti della zona montana era infatti quello di doversi spostare fino all'ospedale di Macerata per seguire la dialisi, invece dall'incontro è emerso che: "I circa 20 pazienti dell'entroterra - spiega Maccioni - potrebbero far riferimento all'ospedale di Camerino. Nel progetto originario del nosocomio - dice - era infatti previsto uno spazio per la dialisi che poi non è stato più realizzato, tanto che ora in quella zona si trova una sala riunioni. Stiamo valutando, quindi, la fattibilità di portarlo a termine con la realizzazione di almeno 6 posti letto che consentirebbero di dare una risposta ai pazienti che non saranno, in questo modo, costretti a spostarsi ulteriormente".
Una soluzione che rassicura, dunque, i pazienti dializzati della zona interna e che concede una ulteriore valorizzazione all'ospedale della città ducale, da poco tornato alla normalità a seguito dell'impegno avuto per il Covid.

"Per gli altri 30 pazienti di Tolentino e dintorni - aggiunge Maccioni - le soluzioni da valutare sono due: potrebbe essere aggiunto un turno all'ospedale di Macerata o potrebbero essere installati dei container all'interno del perimetro dell'ospedale di Tolentino dove saranno comunque garantiti il punto di primo intervento e gli ambulatori nel periodo di abbattimento e ricostruzione della struttura. A fine mese avremo un altro incontro - aggiunge Maccioni - sempre nei locali dell'ASSM, che ringrazio per la disponibilità, e ci avvieremo verso la scelta delle soluzioni discusse ieri. Soluzioni - precisa - che dovranno comunque essere sottoscritte dal dottor Sopranzi".

Parlando di tempi, ci sarà comunque tempo fino alla primavera prossima per decidere le soluzioni e metterle in atto: "Prima di maggio 2021 l'abbattimento non potrà cominciare - spiega Maccioni - . Ora si sta lavorando al progetto esecutivo e successivamente dovrà essere fatta la gara d'appalto. Quindi le soluzioni che sceglieremo per i pazienti dializzati dovranno essere operative da fine marzo o al massimo metà aprile".

Giulia Sancricca
La comunità di Serrapetrona a sostegno dell’ospedale di Camerino. I cittadini del paese della vernaccia hanno, infatti, organizzato tramite l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Silvia Pinzi una raccolta fondi il cui ricavato è stato destinato all’acquisto di attrezzature sanitarie per il nosocomio camerte.
La somma raccolta ammonta a 6.910 euro ed è stata utilizzata quale compartecipazione alla spesa per l’acquisto di un sistema di monitoraggio dei parametri vitali per l’Unità Operativa di Rianimazione della struttura ospedaliera.

L’attrezzatura, che ammonta a circa 94 mila euro, è stata acquisita dalla Ditta SC forniture di Porto San Giorgio ed è stata installata, collaudata e già perfettamente in funzione presso il presidio camerte.
Il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, anche a nome della Direzione Generale Asur e degli operatori sanitari, esprime parole di profondo apprezzamento per la sensibilità e la generosità dimostrate dai cittadini di Serrapetrona in questo momento di difficoltà per tutto il sistema sanitario e per il territorio montano.

f.u.
Il passaggio di consegne tra l’Ordine di Malta e la Regione Marche, ha sancito la fine dei lavori al Covid Center di Civitanova Marche. Alla cerimonia religiosa, presieduta dall’Arcivescovo di Fermo Rocco Pennacchio, sono intervenuti, tra gli altri, il presidente Luca Ceriscioli, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, Nadia Storti direttore dell’Asur, Alessandro Maccioni direttore Area vasta 3, il consigliere regionale Francesco Micucci e Guido Bertolaso. “Poter avere questa struttura a disposizione, dopo lavori che sono durati venti giorni, con una velocità incredibile di realizzazione e una filosofia ispirata alla fruibilità di moduli indipendenti e flessibili, ci permette di affrontare questa fase di chiusura dell’emergenza Covid puntando su un ospedale in grado di rispondere alle nostre esigenze”, ha commentato il presidente Luca Ceriscioli. Il suo completamento ha riferito, “consente di accelerare il ritorno alla normalità degli altri ospedali e di testare la struttura approntata, anche perché sappiamo che la missione più delicata potrebbe averla in un’eventuale ripartenza del virus a fine anno”.

Civita1

Guido Bertolaso ha evidenziato che “più che un’inaugurazione, quella odierna è la presa d’atto del lavoro straordinario che è stato fatto, grazie alla collaborazione fra la Regione Marche, il Comune di Civitanova e il Corpo italiano del soccorso dell’Ordine di Malta. È la dimostrazione che quando si vuole, anche il Italia, si riescono ad abbreviare i tempi e a superare qualsiasi ostacolo burocratico”. Bertolaso ha poi rimarcato che è stato realizzato “un lavoro di squadra, in armonia con quello che il Capo dello Stato ha sempre sollecitato in questa fase emergenziale per il nostro Paese. Niente polemiche, tutti a lavorare insieme, ventre a terra, per far ripartire l’Italia. In questo caso penso che noi abbiamo dato un piccolo contributo. Mi dispiace che nessuno, da parte delle Istituzioni nazionali, sia venuto a vedere cosa abbiamo realizzato. Sarebbe stato forse utile, anche fonte di ispirazione per chi deve sistemare tutta la sanità italiana. D’altronde temo che il ritorno del Covid sia un rischio reale: lo dicono tutti gli scienziati. Quando uno sa che deve affrontare una nuova epidemia, ci sono tre parole d’ordine: tamponi, tracciabilità e terapia. Questa di Civitanova è la struttura idonea per fare una terapia appropriata per chi contrae questa malattia”.


Civita3
L'impegno di tanti anni di Sagra dell'Acquaticcio rimarrà tangibile per molto tempo all'ospedale di Camerino.
Un segno indelebile quello che l'ex direttivo della Sagra dell'Acquaticcio di Belforte del Chienti ha voluto lasciare per tutto il territorio, in questo periodo di emergenza.
Dopo aver contribuito alla retta della scuola di equitazione per una famiglia del paese con un ragazzo disabile e dopo aver acquistato le mascherine per tutte le famiglie di Belforte, gli ex componenti del direttivo belfortese hanno consegnato, questa mattina, al Covid Hospital di Camerino, due barelle che in questo momento serviranno per la terapia intensiva e la degenza breve, ma passata l'emergenza potranno essere utilizzate anche per il pronto soccorso. Su entrambe le barelle, una targhetta che ricorda gli autori della donazione.

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"L'obiettivo, infatti - come ricorda l'ex presidente della sagra, Simonetta Mancini - era quello di offrire un aiuto che restasse all'ospedale anche dopo l'emergenza. Con l'ex direttivo abbiamo organizzato per quarant'anni la festa belfortese, oggi siamo orgogliosi di aver azzerato il fondo cassa aiutando chi ne ha bisogno. Gli ultimi risparmi andranno alla Protezione civile di Belforte del Chienti".
Presenti alla consegna alcuni rappresentanti dell'ex comitato, il sindaco di Belforte del Chienti Alessio Vita e il sindaco di Camerino Sandro Sborgia e una delegazione di sanitari dell'ospedale camerte.
"Un grande gesto - ha detto il sindaco di Belforte del Chienti - che i miei concittadini hanno voluto fare a tutte quelle persone che, purtroppo, stanno attraversando un momento difficile. Credo che, come sindaco, non ci sia nulla di più bello che sottolineare questo gesto che si aggiunge a quello di aver donato le mascherine a tutti i belfortesi. Un bel segno di solidarietà e fratellanza".
Grato il sindaco della città ducale, Sandro Sborgia: "Stiamo vedendo tantissima solidarietà e molta attenzione per la nostra struttura sanitaria. La vicinanza e l'affetto che le comunità provano nei confronti di questo ospedale dimostrano come il nosocomio camerte sia il punto di riferimento dell'area montana. Sebbene il nostro entroterra non sia densamente popolato come le zone costiere, questo costituisce un presidio vitale per la salute di tutti i cittadini dell'entroterra. Camerino e le comunità vicine lo dimostrano con questi segni".

GS

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Confindustria Macerata fa sentire il suo forte segnale di vicinanza all'Area Vasta 3 e in particolare all'ospedale di Camerino.
Donato un apparecchio digitale di produzione General Medical Merate del valore di circa 49.000 euro e destinato al reparto di Radiologia della struttura ospedaliera. 
Ad annunciarlo è il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni: "Confindustria Macerata, presieduta da Domenico Guzzini, in questo momento di emergenza sanitaria che interessa in pieno anche il nostro territorio, ha voluto dare un aiuto concreto per far fronte a tale drammatica contingenza- dice la nota del direttore Alessandro Maccioni- donando uno strumento che  sarà di estremo aiuto per l’attività diagnostica della struttura ospedaliera in quanto permette al paziente di effettuare l’esame direttamente al letto di degenza. E' stato consegnato al reparto di Radiologia Camerino nei giorni scorsi.
Il generoso gesto di Confindustria Macerata e di tutti gli imprenditori che ne fanno parte, è il segno concreto della vicinanza al sistema sanitario e soprattutto ai pazienti e alle persone anziane e fragili che hanno maggiormente necessità di cure e di particolari attenzioni.
Un grazie di cuore all’associazione da parte di tutti gli operatori impegnati in questa grave emergenza, e dalla Direzione Generale Asur.
Il mio particolare ringraziamento - conclude il direttore dell'Area Vasta 3- va al Presidente Domenico Guzzini, e al Direttore Generale di Confindustria Macerata, Gianni Niccolo’ per la rapidità con la quale si è addivenuti all’acquisizione della donazione".
C.C.

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La struttura di terapia intensiva da 100 posti letto nelle Marche avrà sede nella zona fieristica di Civitanova Marche. Dopo che i sopralluoghi effettuati al Palaindoor di Ancona hanno dato esito negativo, la scelta ricade sulla città rivierasca all'interno del territorio dell'Area Vasta 3. "Una scelta legata soprattutto alla velocità di esecuzione, che ora è la cosa più importante, urgente e necessaria per la salute di chi purtroppo ha contratto questo virus - il commento del direttore Alessandro Maccioni - Una località, Civitanova Marche, baricentrica rispetto alla regione e alle principali vie di comunicazione, ma ritengo tale scelta sia anche un riconoscimento all'impegno e alla velocità profusa dalla nostra Area Vasta nella lotta contro questa malattia. Abbiamo, infatti, due ospedali Covid pienamente funzionanti, stiamo allestendo 45 posti letto all'ex palazzina malattie infettive dell'ospedale di Macerata e così, al di là dei 100 posti di terapia intensiva previsti supereremo i 200 posti riservati ai malati da Covid 19".  


Sono momenti di tensione quelli causati dalle indiscrezioni che vedrebbero alcuni pazienti contagiati dal virus, trasferiti dall'ospedale di Civitanova a quello di San Severino, ma ad invitare alla calma e alla responsabilità è il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, che non si sbilancia sulla questione fino all'esito definitivo degli accertamenti: "E' un momento critico e tutti dobbiamo stringere i denti e remare nella stessa direzione". Quasi un appello quello che il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni rivolge nel periodo in cui l'intero sistema sanitario sta operando in situazioni di estrema pressione. "L'intero sistema, dal centro alla periferia, sta lavorando in maniera intensa, con grande responsabilità ed enormi sacrifici da parte di tutti gli operatori - le parole del direttore Maccioni - Stiamo mettendo in campo tutte le nostre forze e c'è l'impegno straordinario anche della parte amministrativa. L'invito che rivolgo a tutti è di non fare polemiche o creare allarmismi sulla base di singoli episodi. Cerchiamo di operare al meglio e chiaramente possiamo commettere anche noi alcuni errori, ma si tratta di un'emergenza molto difficle da affrontare e per questo chiedo a tutti il massimo senso di responsabilità".

FU
Mettono in contatto le persone per lavoro. Lo fanno da quando i telefoni non esistevano ed il modo migliore per comunicare era una bella lettera, ma lo hanno voluto fare anche oggi che il mostro del Coronavirs divide i pazienti ricoverati negli ospedali con i familiari a casa.
Sono i portalettere, ed in particolare quelli di Camerino, che nei giorni scorsi, attraverso una colletta, hanno donato al Covid Hospital di Camerino un tablet per permettere le videochiamate tra i pazienti e i loro familiari.
La prima videochiamata è stata fatta ieri e l'emozione è stata grande per tutti: per la direttrice dell'ospedale di Camerino Nadia Mosca, per il direttore Alessandro Maccioni che ha accolto il suo racconto e per il coordinatore dei portalettere della città ducale, Antonio Montani.
"Ieri sera abbiamo fatto felice la figlia di un paziente ricoverato in Medicina che voleva vedere il padre - racconta con la voce rotta dalla commozione la dottoressa Storta al direttore - . È stata una cosa angosciosa parlare con lei - ammette - così abbiamo fatto fare una videochiamata che li ha riuniti. Una bellissima emozione per il ricoverato e per la figlia".
Un messaggio che arriva al cuore di chi lo ascolta e, ancora di più, a coloro che hanno reso possibile questo incontro virtuale: "Io ringrazio tutti i portalettere - dice il coordinatore Anotnio Montani - e siamo fieri di aver fatto questo. Mi auguro che tutti insieme riusciremo a superare questo triste momento".
Consapevole dell'importanza di quanto accaduto, il direttore di Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, annuncia l'arrivo di altri tablet donati da Med Group: "Quello di ieri è un fatto molto commovente - dice - , come mi ha riferito Nadia Mosca. È stata effettuata la prima videochiamata di un paziente con i familiari. Proseguiremo con questa modalità per tutte le persone che non vedono i loro cari. Credo che sia una cosa bellissima. Grazie a Med Goup potremo donare altri due tablet all'ospedale di Camerino, due all'ospedale di Civitanova e due a quello di Macerata".

Giulia Sancricca



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