Cominciano le consultazioni per l'ex presiente della BcE, Mario Draghi. Dopo aver accettato l’incarico formale per la formazione del nuovo governo, questa mattina gli incontricon le forze politiche per valutare se potrà formare un governo tecnico o politico e, soprattutto, per capire se ci saranno i numeri per la fiducia in Parlamento.
Ancora tutto da valutare, soprattutto perchè il sostegno al governo non è scontato, a partire dai grillini.
Se i rumors nazionali parlano di un Movimento 5 Stelle diviso sul tema, nelle Marche la posizione sembra essere abbastanza chiara, come spiega Gian Mario Mercorelli, che si era candidato a governatore della Regione nell'ultima tornata elettorale, attualmente consigliere di minoranza a Tolentino.
"La posizione del Movimento è chiaramente contraria a Draghi - dice - perchè rappresenta l'equivalente di Monti che prese in mano l'Italia per poi fare gli affari della finanza internazionale. Draghi ha svenduto il patrimonio pubblico italiano e rappresenta l'avversario del Movimento.
Il Movimento - precisa - si è concretizzato per combattere quella visione di mondo che vede la finanza al centro. Le idee che raccolgo all'interno del M5S sono contrarie: c'è qualcuno propenso all'ascolto, ma nessuno vede Draghi come soluzione ai nostri problemi.
Se qualcuno vuole fare fughe in avanti - dice in riferimento a qualche esponente che potrebbe essere favorevole al governo tecnico - sta facendo dichiarazioni autonome dando troppo spazio a se stesso. Questo non si fa. Quando si sta da una parte si tiene la posizione del gruppo e non si scappa in cima alla collina per andare a dire la propria". 

Mercorelli condanna le stretgie politiche che hanno portato alla crisi di governo: "Io credo che il Movimento si sia sforzato in tutte le maniere per fare le cose fatte bene. Ha ingoiato rospi come Renzi pur di salvaguardare l'Italia in un momento di estrema difficoltà.
Purtroppo, quando ci si avvicina troppo alla politica sporca, fatta di gente che vuole il potere e le poltrone, ci si può scottare e questo è successo.
Conte - dice - è stato il miglior presidente del consiglio che io ricordi. Certamente in qualcosa avrà sbagliato, ma tutti avrebbero fatto degli sbagli in una situazione come questa. Cacciare Conte per avere Draghi è una strategia impensabile".

Infine uno sguardo al futuro ed agli scenari che potrebbero aprirsi dopo le consultazioni: "Difficile da prevedere - ammette - . La realtà è che devono fare una grande ammucchiata.
Spesso si accusa il Movimento di essere andato con Lega e Pd, ma vorrei ricordare che lo ha fatto sulla base di un programma, con dati certi e obiettivi definiti.
C'era la volontà di convenire su punti che stessero bene a tutti. Ora invece si dovrebbero mettere insieme forze politiche che sono radicalmente opposte. Non ci dimentichiamo - aggiunge - che il Movimento ha il 33% e la maggioranza relativa dei parlamentari: difficile pensare qualcosa senza di loro".

GS
Il consigliere comunale di Monte San Martino, Raffaele Anselmi, ha ufficializzato ieri sera, nelle sale di Palazzo Urbani, gioiello del suo paese, il suo ingresso in Fratelli D'Italia. 
Al suo fianco, per la presentazione, l'onorevole Francesco Acquaroli, il consigliere regionale, Elena Leonardi, e il coordinatore provincale, Massimo Belvederesi.
"La mia scelta è stata dettata da lungimiranza politica - commenta Anselmi ai microfoni di Radio C1 InBlu - . Nell'ultimo periodo, con le vicissitudini che hanno interessato la crisi di Governo, ho condiviso l'idea politica della leader di Fratelli D'Italia, ritenendo giusto che bisognasse andare al voto per una questione democratica.
Questa scelta per me è una prova importante. Ho conosciuto l'onorevole Acquaroli e il consigliere Leonardi, ci siamo scambiati delle idee sul futuro di questi territori.
Credo che questo partito debba crescere soprattutto nell'Alto Maceratese, nei piccoli Comuni, perchè c'è bisogno di gente nuova e di riportare la politica tra i giovani".
Al centro del pensiero di Anselmi anche Monte San Martino, Comune di cui è consigliere di minoranza: "Ora il gruppo sarà di Fratelli d'Italia - dice - . Concludo dicendo che ho sempre messo la faccia e continuo a farlo perchè in questi territori c'è bisogno di lavorare molto, soprattutto nelle aree più colpite dal sisma. Zone dimenticate dagli ultimi Governi a causa di scelte sbagliate".

GS
Accorato l'appello del primo cittadino di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti, ai politici che nelle ultime ore sono impegnati nelle consultazioni a causa della crisi di Governo.
"Siamo a tre anni dal sisma - dice Giuseppetti - e sono deluso da come è stato gestito il terremoto e dalle procedure per andare avanti in questi paesi.
Abbiamo sperato fin dall'inizio, ma con il tempo la speranza si è affievolita e ora siamo arrivati ad una situazione non più sostenibile.
Nessuno sgurado è stato rivolto dal Governo ai terremotati. Non vedo soluzioni pratiche, ma lungaggini che non si sono di certo accorciate. Tante promesse non sono state mantenute. E' inammissibile che siamo in uno stato di stallo e non si capisce il motivo. Parlo per il mio paese che non è una metropoli. E' un paese piccolo, ma con un patrimonio immenso. Non si capisce come mai, dopo tre anni, non si riesca a partire per rimettere a posto questo paese. Non ci è stata data la possibilità di accelerare i tempi in una situazione come quella di Caldarola.
Non si rendono conto che non tutti i paesi sono uguali. Ho sempre detto che mancava il personale negli uffici. nel mio Comune abbiamo ancora bisogno di personale, ora lo concedono solo ai Comuni che prendono in carico l'iter delle abitazioni in B. Questo significa che non c'è la volontà di accelerare i tempi sulle nostre difficoltà. Ci sono poi tante altre cose che non sono state fatte. Non hanno capito ancora quali sono i Comuni che sono stati azzerati dal sisma".
Poi l'appello al Governo che verrà: "Io mi auguro che del terremoto se ne parli - dice Giuseppetti - . Ormai sono mesi che non si parla di questo tema.
Mi auguro che i politici non abbiano solo le parole, ma che vengano ai fatti per dimostrare di avere una visione diversa di aiuto per il centro Italia. Per fortuna ci sono state le donazioni e il cuore di molte persone italiane e straniere che hanno permesso di fare qualcosa per la nostra popolazione. Abiamo tenuto alto il tessuto sociale di Caldarola grazie all'intervento di persone con un grande cuore hanno pensato a noi.
Mi auguro che chi andrà a governare capisca che il centro Italia è stato ferito, ha una ferita grave e deve guarire il prima possibile".

GS
In queste ore di consultazione, se da un lato c'è chi spera di proseguire con un Governo nominato da Mattarella, dall'altro c'è chi si augura di andare alle elezioni il prima possibile, come Marcello Fiori, Coordinatore Nazionale Enti Locali di Forza italia.
Prima un commento sulla crisi di Governo: "Una crisi assurda - dice - , gestita malissimo e che porta l'Italia nello sconcerto in un periodo difficilissimo. Ci auguriamo che il presidente della Repubblica, con la sua saggezza, indìca il prima possibile le elezioni e i cittadini italiani possano scegliere liberamente da chi essere governati".
Poi l'attacco sulla ricostruzione: "Finora non ho visto ricostruzione - denuncia - . Lo stop è stato determinato da tre anni di inefficienza, incapacità. Nei giorni scorsi sono stato a Camerino, Pievebovigliana, Fiastra: la ricostruzione non c'è. Ho visto messe in sicurezza, puntellamenti, ma non ricostruzione. Il tema è quello di avere un Governo che metta la ricostruzione al primo punto dell'agenda politica. Il governo gialloverde e tutti i commissari che si sono succeduti hanno dimostrato tutta la loro incapacità e disinteresse. Parlano di burocrazia, ma la burocrazia è stata creata dalle loro leggi e provvedimenti. Serve certezza prima che sia troppo tardi. Sono passati tre anni e per le famiglie e i commercianti è un tempo lunghissimo. Ora serve un piano straordinario con risorse certe e tempi certi e una enorme opera di semplificazione per le procedure amministrative".

GS
Una situazione delicata, secondo il portavoce al Senato del Movimento 5 Stelle, Sergio Romagnoli, che interviene sulla crisi di Governo e sulle dimissioni di Giuseppe Conte.

"La situazione è delicata - dice - . Io la trovo assurda perchè dopo un anno e due mesi buttare tutto all'aria in questo modo è illogico sotto ogni punto di vista. Un tradimento così c'era da aspettarselo - ammette facendo riferimento alla Lega - . Sono andati contro gli interessi dell'Italia e degli italiani. Domani e venerdì ci saranno le audizioni dal presidente Segio Mattarella poi sarà lui che deciderà come muoversi. Noi siamo a disposizione - dice - . La situazione che si è creata ha messo in difficoltà tutti. Stavamo facendo cose interessanti e anche difficili dal momento che eravamo e siamo due forze molto diverse. Abbiamo fatto cose anche controvoglia ma siamo andati avanti perchè abbiamo pensato a dare una svolta a questa Italia, ottenendo anche risultati concreti sotto gli occhi di tutti".

Poi uno sguardo al territorio colpito dal sisma: "Ora è tutto sospeso - dice Romagnoli - e questa situazione è abbastanza grave perchè siamo a rischio di aumento dell'Iva, di stoppare i decreti che sarebbero andati in vigore. Stiamo cercando di dare una risposta immediata a questa situazione. La cosa positiva di tutto questo è che dal dibattito di ieri in Aula e dagli interventi di ieri dei rappresentanti del Movimento e di Giuseppe Conte è emerso che siamo un gruppo coeso e garante di quello che sono le mosse politiche oneste. La Lega ha deciso di comportarsi come partito di sistema, ora vedremo se qualcuno accetterà di portare avanti i punti di Governo. Di certo la nostra attenzione è per il nostro territorio. Bisogna capire cosa fare perchè andare alle votazioni subito significa bloccare il Paese per sei mesi".

GS
"Nel futuro che la Lega immaginava per l'Italia non c'erano spazi per tentennamenti".
Così il senatore del Carroccio, Giuliano Pazzaglini, commenta le evoluzioni della crisi di Governo culminata ieri pomeriggio con il lungo dibattito nell'Aula del Senato.
"Negli ultimi tempi  commenta - è stato dimostrato che far crescere il consenso per la Lega e Matteo Salvini corrispondeva maggior ritrosia da parte dei nostri contraenti sulle cose da fare, che si trattasse delle opere pubbliche o di altri provvedimenti.
A mio avviso, è indicativo il fatto che il Ministero dei trasporti e delle infrastrutture non ha speso il 60% della disponibilità assegnata per il 2018. La storia ci insegna che il modo migliore per uscire da una crisi economica è investirte nelle opere pubbliche che sono fondamentali per il sostegno dell'economia e se il Ministero non lo fa dimostra che quando Conte accusa Salvini di utilizzare pretesti per la sfiducia è lui che nasconde la verità e questo atteggiamento di chiusura lo riscontriamo nel sisma.
Noi - dice in merito alle zone terremotate - come Parlamenrto abbiamo fatto molto, abbiamo rimosso ostacoli che rendevano impossibile ricostruire, approvato oltre 60 provvedimenti a favore dei terremotati ma non me ne sono mai dichiarato soiddisfatto perchè ci abbiamo messo un anno ad approvare quello che avremmo potuto approvare in un mese e per il sisma non abbiamo nemmeno finito.
Serviva una svolta, Salvini l'aveva individuata con una manovra finanziaria da 50 miliardi: metà dei quali per scongiurare le clausole salvaguardia e l'altra metà per ridurre le tasse e realizzare opere pubbliche. L'altra parte del Governo riteneva prioritario assecondare i dictat dell'Europa e contenere il deficit. Qui si è aperto uno scontro che non è stato più possibile sanare.
Salvini ha detto ieri che se la volontà fosse stataancora quella di adottare una manovra coraggiosa, noi la fiducia l'avremmo data, ma se non è questa la volontà allora noi non ci siamo. il Paese che vorremmo - conclude - richiede che le cose vadano fatte subito".

GS
Se da un lato il commissario straordinario alla ricostruzione, Piero Farabollini, sostiene che la legge 189 affida alle Regioni la ricostruzione, dall'altro, l'assessore regionale, Angelo Sciapichetti, commenta in altra maniera le decisioni del Governo uscente sulla ricostruzione.
"In realtà - dice Sciapichetti - il Governo uscente ha fatto l'esatto contrario di affidare alle Regioni la ricostruzione. Ha voluto accentrare attorno ad esso ogni decisione, tagliando fuori le Regioni in tutti i modi. Cosa che noi abbiamo contesto fin dall'inizio. Se ora si inverte la rotta e si dice che le Regioni, insieme ai Comuni, potranno prendere in mano la ricostruzione questa è una buona notizia. Speriamo che si faccia e speriamo che si vada nella direzione di una semplificazione che abbiamo chiesto dal 24 agosto 2016 e che i Governi che si sono succeduti non hanno mai voluto prendere in considerazione. L'ultimo Governo aveva promesso semplificazioni, testi unici, promesse che non hanno mantenuto e per questo la ricostruzione ancora oggi è al palo".

Poi la questione della crisi di Governo e delle eventuali conseguenze per i terremotati: "Vedremo nei prossimi giorni se ci saranno le elezioni - dice - , comunque credo che il discorso della ricostruzione debba andare avanti lo stesso. Nell'ultimo anno, in realtà, poco hanno fatto rispetto alle promesse fatte. Speriamo che presto si possano dare risposte concrete a tutti coloro che attendono di tornare a casa il prima possibile".

GS
Se la crisi di Governo e le dimissioni di Giuseppe Conte fanno stare in apprensione l'intero Paese, la preoccupazione è ancora più forte nel cuore dell'italia, dove da tre anni i terremotati attendono risposte, assistendo inermi alle vicissitudini politiche.
Cosa succederà al commissario straordinario alla ricostruzione e, quindi, ai terremotati, lo abbiamo chiesto proprio a Piero Farabollini: "La questione va posta su due piani differenti - spiega - perchè il commissario è nominato dal presidente del Consiglio dei Ministri e quindi di stretta dipendenza a quello che sarà il prossimo presidente.
Il mio mandato scade a fine anno - dice - , bisognerà aspettare le elezioni o la nuova nomina per vedere quale sarà il futuro del commissario.
Per i terremotati - aggiunge - la situazioni è differente perchè, con la legge 189 che ha delegato tutte le funzioni alle Regioni e ai vice commissari, la ricostruzione è in mano alle Regioni, quindi  i terremotati saranno seguiti dalla struttura commissariale ma gestiti dai vice commissari come sta succedendo ora.
Io sarei dell'idea di dire ai terremotati che si sta facendo tutto, non preoccpatevi perchè non sarete abbandonati. Ci sono norme che andranno a sanare piccole storture della normaitiva ma il progetto della ricostruzione può tranquillamente andare avavnti".

GS

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