Emergenza Coronavirus. Via vai continuo di ambulanze. Volontari e operatori di Croce Rossa del Comitato locale di Camerino in continuo e concitato movimento in uno sforzo enorme che li vede costantemente in attività ormai da tante ore. Sono abituati all’emergenza e anche in una situazione grave e del tutto nuova, tutti gli operatori si stanno dimostrando pronti e reattivi. Oltre 20 le persone tra volontari e dipendenti che in autonomia e consapevoli della gravità della situazione, hanno dato la loro disponibilità al servizio di turnazione in emergenza, iniziato già alle prime ore di domenica per l’evacuazione dei malati dalla struttura ospedaliera di Camerino e il loro trasferimento nei nosocomi di Matelica, San Severino e Macerata. Con ambulanze attrezzate e presidi di sicurezza per gli operatoi, è quindi iniziato anche il trasporto degli affetti da coronavirus a Camerino, il cui presidio ospedaliero è stato riconvertito ad ospitare esclusivamente tali pazienti. Attualmente i mezzi impegnati dal comitato di Croce Rossa di Camerino sono tre ambulanze di emergenza 118, due delle quali partono dalla sede di viale Giacomo Leopardi e una dal Covid- Hospital. Parole di sentito ringraziamento quelle che il presidente Gianfranco Broglia rivolge a tutti i volontari e dipendenti che, lasciate le loro famiglie a casa, con spirito di dedizione e sacrificio stanno mettendo in campo ogni massimo sforzo. Ad essi sono giunte le testimonianze di vicinanza e supporto morale del sindaco di Camerino Sandro Sborgia, dell’arcivescovo Francesco Massara e delle Clarisse del monastero di Santa Camilla.
“ La gestione procede bene- afferma il presidente del locale Comitato di Croce Rossa Gianfranco  Broglia- Abbiamo qualche difficoltà nel reperire l’ossigeno dato il consumo elevato. Abbiamo provveduto nelle ultime ore a portare un container a fianco dell’ingresso dell’ospedale per garantire una postazione isolata e in sicurezza per gli autisti del 118 e pronto soccorso. E’ stato anche formato il personale per l’emergenza sanitaria e cerchiamo di andare avanti in quella che, purtroppo e nella sua gravità, è una situazione in continua evoluzione. Quanto all’equipaggiamento emergenziale, ci auguriamo che i nostri kit di protezione possano essere riforniti in settimana, anche per non trovarci in difficoltà”.
C.C.
" Tu resta a Casa. La spesa te la Portiamo noi". E' il servizio gratuito attivato da QuiPoste Camerino per offrire il proprio contributo nella situazione che si è venuta a creare a  causa dell'emergenza Coronavirus. Dal lunedì al venerdì, la società di posta privata di Camerino di cui sono titolari i fratelli Francesco e Tiziano Siviglia, provvederà a consegnare gratuitamente gli acquisti che i camerinesi avranno ordinato ai commercianti della città.

"E' un servizio che abbiamo studiato e creato in brevissimo tempo- spiega Francesco Siviglia-; così come il virus è veloce anche i nostri pensieri richiedono velocità. Ci siamo sentiti in dovere di offrire il nostro contributo alla comunità camerte che già da diverso tempo è purtroppo vessata dai tanti problemi causati dal sisma. Con questo nostro servizio, basterà che il cittadino contatti il proprio commerciante di fiducia, dalla farmacia all'alimentari, per provvedere all'ordine della spesa che intende fare e saranno poi i commercianti a contattare noi di QuiPoste per dirci i prodotti da consegnare e il recapito della clientela da raggiungere. Quello che è importante dire- aggiunge Siviglia- è che il destinatario dovrà pagare in contanti perchè purtroppo siamo sprovvisti di Pos. Il nostro- sottolinea - vuole essere uno schiaffo al virus e nel contempo e sopratutto quello che vogliamo è che tutti i cittadini capiscano l'importanza di rimanere a casa. Ci tengo a rimarcarlo. Mi raccomando restate a casa. Noi che non possiamo farlo,ci adopereremo per far fronte alle vostre richieste".

Tanti i commercianti  di Camerino che, soprattutto nel settore della ristorazione e della confezione di cibi da asporto, si erano detti nell'immediato disponibili a dare il proprio contributo nella consegna di piatti e cibi pornti a fronte dell'ordine dei cittadini ma che, a tutela della proria salute e di quella dei propri familiari, vista la crescita esponenziale dei casi di coronavirus che si sta registrando, hanno deciso di sospendere l'attività e rispettare la regola dell'io resto a casa che è l'unica misura adatta al contrasto della diffusione.
C.C.




Un terremoto nel terremoto? Di certo, la “zona rossa” generalizzzata si abbatte come una scure sulle speranze di ripresa delle comunità terremotate. Le misure che riguardano l'emergenza del coronavirus vengono ovunque applicate e anche l’invito a restare a casa sembra essere rispettato, ma nelle zone colpite dal sisma la preoccupazione più forte è che si allontanino sempre di più le prospettive di ripresa.  
 Una nuova dura prova per sindaci, rappresentanti di istituzioni, e imprenditori che oltre alle energie, sin dall'immediato dopo sisma hanno messo in campo anche risorse importanti per cercare di riemergere dai 4 anni che attendono l'avvio della ricostruzione.  E la decione di riconvertire l'ospedale di Camerino a struttura riservata ai pazienti affetti da coronavirus, ha portato con sè nuove preoccupazioni, accentuando il disorientamento delle comunità. 
In prima linea nel fronteggiare con caparbietà la nuova emergenza,  è l'Università di Camerino che con lo slogan “Unicam sta con te, ma tu stai a casa
sintetizza la campagna di formazione e informazione in atto, sottolineando ancora una volta il lavoro che l’ateneo mette in campo per garantire agli studenti lezioni, esami, lauree in videoconferenza, invitandoli nel contempo a comportamenti responsabili e al rispetto delle regole. Pronta la reazione su tutti i fronti da parte della prima industria dell'entroterra, chiamata come tutti a tenere testa ad una criticità che tuttavia, rischia di annebbiare gli sforzi e le iniziative coraggiose intraprese nel corso degli ultimi e difficilissimi anni.

“ Non ci voleva- afferma il rettore di Unicam Claudio Pettinari- ’Non ci voleva, perché sono passati poco più di 3 anni da un qualcosa che ha già cambiato profondamente le nostre vite. Eravamo proprio nel momento più importante per cercare di rilanciare al meglio il nostro Ateneo, chiudendo un percorso di attivazione di nuovi corsi, completando la costruzione di nuove strutture, mettendo a disposizione servizi di qualità ai nostri studenti e di nuovo ci troviamo a dover fronteggiare un duro colpo. Ne subiamo noi, ne subisce l’intera comunità nazionale ed è un colpo che avrà probabilmente delle conseguenze gravi sull'economia nel nostro Paese. Come ateneo - continua il rettore - siamo stati abbastanza pronti a reagire, proprio perché venivamo dall’esperienza del sisma, pertanto siamo stati in grado di ripartire subito con riunioni, lezioni telematiche ed esami, addirittura li stiamo conducendo per via telematica. Posso dire che solo fra ieri mattina e il pomeriggio precedente, abbiamo avuto più di 570 sessioni  con oltre 3500 studenti collegati. Si pensi che ad una sessione chat che abbiamo fatto con con gli studenti per informarli della situazione, hanno partecipato globalmente 476 studenti collegati in diretta con rettore e prorettore. Tutte le nostre attività stanno continuando, chiaramente per quel che possono, attraverso le modalità telematiche; i nostri uffici sono tutti al lavoro  e ci tengo a ringraziare l'intero personale tecnico-amministrativo e in primis il personale docente per l'incredibile sforzo che sta facendo. Abbiamo messo in atto alcune strategie quali quelle dello Smart Working, del lavoro agile da casa, affinchè possa essere efficace ai fini della produttività dell'Ateneo che non vogliamo assolutamente far diminuire.
I nostri cantieri stanno andando avanti- prosegue Pettinari-; siamo un po' preoccupati per le forniture di materiali che risentono dì produzioni che non sono del nostro territorio, ma comunque stiamo andando avanti e contiamo di mantenere quelle che erano le programmazioni che avevamo definito qualche mese fa.
Sono quei cantieri che quando li guardiamo ci danno la speranza in un futuro migliore. E ci teniamo molto alla salvaguardia della salute della nostra popolazione studentesca: abbiamo tanti studenti internazionali che purtroppo quando arrivano non hanno la possibilità di usufruire di un medico generale di famiglia e che molto spesso utilizzavano le strutture sanitarie di eccellenza presenti sul territorio, ed è chiaro che la creazione dell'ospedale Covid a Camerino ha cambiato le carte in tavola. Continuiamo comunque ad essere una popolazione fragile che risentirà sicuramente in maniera forte di questa decisione che io spero vivamente sia stata ben valutata, ben vagliata e ben considerata e che alla fine, quella che la Regione ha presa, sia stata la decisione migliore perché se così non fosse, allora sarei davvero molto molto preoccupato. Da parte mia- precisa il rettore- auspico che quanto prima si salvino vite e si ritorni alla normalità. Auspico che si possa riavere quella struttura ospedaliera a pieno regime; ne abbiamo bisogno come Ateneo, ne abbiamo bisogno sia per promuoverci sia per garantire la sanità e la salute di tutti i nostri studenti e di tutti gli abitanti. E dato che è stato scelto il presidio sanitario di Camerino, perchè è stato detto che quella struttura era l'unica idonea, spero che vi sia un rafforzamento di quella struttura: se quella è l'unica struttura idonea, è su quella che domani si deve puntare per garantire a questo territorio un servizio di qualità, altrimenti, se come  qualcun altro paventa lo hanno considerato un luogo dove semplicemente appoggiare per il momento dei malati gravi, allora le preoccupazioni e le nostre attenzioni saranno chiaramente forti. Noi dobbiamo far rinascere questo territorio: c’è necessità di portarci lavoro, di prospettare sviluppo e garanzie per il futuro dei nostri ragazzi, di portarci nuove attività e nuove giovani famiglie e, le giovani famiglie arriveranno esclusivamente se tutti i servizi saranno loro garantiti".

Parole quelle del rettore dell'Università di Camerino che fanno capire quante nubi nuove si addensino su un vasto territorio già profondamente ferito. Il tempo sospeso sembra allungarsi e c'è il rischio che cadano i timidissimi appigli di speranza ai quali le popolazioni si sono aggrappate per sfuggire al virus della disperazione. E la percezione dei timori e del disorientamento, non può che essere più sensibile in chi ha dalla sua, una responsabilità su un numero elevatissimo di persone. Lo stesso rettore  Claudio Pettinari, fa notare che su decisioni dalle notevoli ricadute, sarebbe auspicabile un maggiore coinvolgimento e una maggiore preventiva consultazione

"Lo dico da tempo-  sottolinea il rettore Pettinari- In tutta la società, dalla politica alla comunità stessa, trovo con troppa frequenza il non ascolto. Nella mia persona non c'è un ente territoriale,  ma in questo momento sono un soggetto che, tra studenti dei corsi di laurea e studenti del PF24, master e dottorandi, eroga servizi a circa 9500 persone e dà lavoro a circa 1500 persone. Credo pertanto di avere la dignità e le dimensioni di qualche grande comune di questo territorio, eppure accade molto spesso che io non venga chiamato a deciderne le sorti. Le persone non si rendono conto di quanto sia importante una struttura come l'Università di Camerino e di quanto sia fondamentale fare gruppo ed essere coesi.  Bisogna assolutamente capire che noi che siamo qua e lo facciamo anche per una missione che sentiamo dentro perché avremmo potuto tranquillamente svolgere altri lavori, ed è giusto che sulle decisioni pubbliche d'impatto, veniamo contattati per avere da noi qualche indicazione qualche suggerimento qualche consiglio che con i nostri tecnici, credo che spesso siamo stati in grado di fornire al meglio”.
c.c.

A Camerino, con la ripresa delle attività scolastiche .ogni scuola della città  è stata provvista di un dispenser con igienizzante per la disinfezione delle mani, oltre che di altri presidi sanitari atti a limitare il rischio di diffusione del Coronavirus. Dall’asilo nido alle scuole medie, tutte le scuole di competenza comunale sono state dunque dotate di dispenser per l'erogazione di gel disinfettante.
Dispenser a Camerino 1
Una precauzione più che doverosa, voluta dall'amministrazione comunale, come ha spiegato l'assessore all'istruzione Giovanna Sartori, "solo con l'intento di avviare una procedura utile alla prevenzione del Coronavirus.  Nei giorni di sospensione delle attività scolastiche, si è provveduto alla distribuzione di dispenser con disinfettante antibatterico per le mani in  tutte le scuole elementari e medie, mentre per le scuole dell’infanzia è prevista una dotazione per le insegnanti. Invitiamo i cittadini a rispettare le precauzioni già fornite dal Ministero della Salute. Per ricevere qualsiasi tipo di informazione sanitaria, è opportuno rivolgersi ai propri medici di base e pediatri di famiglia”.
Resta attivo il numero verde 800936677. Chi abbia  avuto contatti con persone risultate positive al virus e chi sia rientrato negli ultimi 15 giorni dalle aree a rischio, in base alle ordinanze ministeriali e regionali è tenuto a segnalarlo ed eventualmente sottoporsi a controlli.
Si ricorda che per informazioni di carattere generale, può essere utilizzato il numero 1500 del Ministero della Salute 

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