Rigettata dall'amministrazione di Tolentino la mozione presentata congiuntamente da Pd e Movimento 5 Stelle sul forno crematorio.
La minoranza chiedeva di attendere che la Regione stabilisse una normativa regionale, attualmente assente, per regolamentare la realizzazione dei forni crematori sul territorio marchigiano: "Chiedevamo - dice il consigliere dem Fulvio Riccio - di sospendere le attività per la relizzazione del forno cremtorio dopo che l'assessore regionale Filippo Saltamartini aveva annunciato di prendere provvedimenti per sopperire alla mancanza normativa regionale".

L'assenza del regolamento, ad oggi, permetterebbe infatti ad ogni Comune di realizzare un forno creamtorio nel proprio territorio.

"Una mozione - dice Riccio - che la maggioranza ha preferito rigettare definendola pretestuosa e polemica. In realtà così non era: prevedeva di attendere e verificare l'iter regionale e, solo dopo, prendere le opportune decisioni. Dunque è chiara la volontà di voler realizzare il forno crematorio.
Ovviamente la battaglia non si ferma qui: sia come minoranza che con tutti i movimenti che sono nati, troveremo le opportune strade per esprimere contrarietà a quanto deciso dall'amministrazione comunale".

GS





Una mozione congiunta del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle di Tolentino per chiedere di "sospendere le attività poste in essere per la realizzazione del forno crematorio in attesa che venga definito l'iter procedurale in Regione".

Sarà presentata al prossimo consiglio comunale di Tolentino e rappresenta il passo che segue l'interrogazione della consigliera grillina Lupini in Regione sulla mancanza di una norma che regoli la realizzazione degli impianti crematori a livello regionale.

"L'interessamento da parte delle nostre consigliere regionali - dice il pentastellato Gian Mario Mercorelli - arriva dopo che noi tolentinati abbiamo esposto il problema: ci sembrava chiaro che fosse necessario un intervento di quel genere visto che, al momento, la mancanza di una normativa regionale permette che ogni città o paese possano costruire un forno".

"La risposta dell'assessore regionale Filippo Saltamartini - dice il consigliere dem Fulvio Riccio - ha evidenziato ciò che noi consiglieri comunali sottolineavamo da tempo: ovvero la mancanza di un piano di coordimaneto per definire l'ubicazione dei forni crematori a livello regionale, i limiti ai carichi inquinanti e una serie di prescrizioni tecniche volte a minimizzare l'impatto ambientale di un inceneritore che ha processi inquinativi molto elevati. Per questo motivo abbiamo accolto favorevolmente la presa di posizione da parte della Regione Marche e chiediamo al consiglio comunale e al sindaco di Tolentino di sospendere le attività poste in essere per la realizzazione del forno crematorio in attesa che venga definito l'iter procedurale in Regione, perchè sarebbe assurdo agire ora per poi rischiare di essere in contrasto con quello che la Regione dirà nei prossimi mesi.
Non si tratta di una polemica politica - precisa Riccio -  ma una presa d'atto che la Regione si sta muovendo ed il Comune debba attendere l'esito del percorso regionale".

Una collaborazione, quella dei due gruppi di minoranza, che va verso la stessa direzione: "Quando si ha lo stesso pensiero - spiega Mercorelli - non c'è nulla di controproducente né di sbagliato a collaborare. Ci sembrava naturale aspettare e ragionare in questi termini. Pezzanesi disse che il discorso era embrionale: lo è forse a livello di passaggi normativi per giungere alla realizzazione - precisa - , ma in Comune la ditta che lo ha proposto ha depositato tutto, dunque non ci sembra affatto embrionale".

GS
Cominciano le consultazioni per l'ex presiente della BcE, Mario Draghi. Dopo aver accettato l’incarico formale per la formazione del nuovo governo, questa mattina gli incontricon le forze politiche per valutare se potrà formare un governo tecnico o politico e, soprattutto, per capire se ci saranno i numeri per la fiducia in Parlamento.
Ancora tutto da valutare, soprattutto perchè il sostegno al governo non è scontato, a partire dai grillini.
Se i rumors nazionali parlano di un Movimento 5 Stelle diviso sul tema, nelle Marche la posizione sembra essere abbastanza chiara, come spiega Gian Mario Mercorelli, che si era candidato a governatore della Regione nell'ultima tornata elettorale, attualmente consigliere di minoranza a Tolentino.
"La posizione del Movimento è chiaramente contraria a Draghi - dice - perchè rappresenta l'equivalente di Monti che prese in mano l'Italia per poi fare gli affari della finanza internazionale. Draghi ha svenduto il patrimonio pubblico italiano e rappresenta l'avversario del Movimento.
Il Movimento - precisa - si è concretizzato per combattere quella visione di mondo che vede la finanza al centro. Le idee che raccolgo all'interno del M5S sono contrarie: c'è qualcuno propenso all'ascolto, ma nessuno vede Draghi come soluzione ai nostri problemi.
Se qualcuno vuole fare fughe in avanti - dice in riferimento a qualche esponente che potrebbe essere favorevole al governo tecnico - sta facendo dichiarazioni autonome dando troppo spazio a se stesso. Questo non si fa. Quando si sta da una parte si tiene la posizione del gruppo e non si scappa in cima alla collina per andare a dire la propria". 

Mercorelli condanna le stretgie politiche che hanno portato alla crisi di governo: "Io credo che il Movimento si sia sforzato in tutte le maniere per fare le cose fatte bene. Ha ingoiato rospi come Renzi pur di salvaguardare l'Italia in un momento di estrema difficoltà.
Purtroppo, quando ci si avvicina troppo alla politica sporca, fatta di gente che vuole il potere e le poltrone, ci si può scottare e questo è successo.
Conte - dice - è stato il miglior presidente del consiglio che io ricordi. Certamente in qualcosa avrà sbagliato, ma tutti avrebbero fatto degli sbagli in una situazione come questa. Cacciare Conte per avere Draghi è una strategia impensabile".

Infine uno sguardo al futuro ed agli scenari che potrebbero aprirsi dopo le consultazioni: "Difficile da prevedere - ammette - . La realtà è che devono fare una grande ammucchiata.
Spesso si accusa il Movimento di essere andato con Lega e Pd, ma vorrei ricordare che lo ha fatto sulla base di un programma, con dati certi e obiettivi definiti.
C'era la volontà di convenire su punti che stessero bene a tutti. Ora invece si dovrebbero mettere insieme forze politiche che sono radicalmente opposte. Non ci dimentichiamo - aggiunge - che il Movimento ha il 33% e la maggioranza relativa dei parlamentari: difficile pensare qualcosa senza di loro".

GS
Non riguarda solo la questione ambientale, ma anche amministrativa la contrarietà espressa dal Movimento 5 stelle al forno crematorio che potrebbe sorgere nel cimitero del Comune di Tolentino.

Il consigliere Gian Mario Mercorelli espone, infatti, i dubbi che riguardano la manifestazione di interesse al progetto: "Trovo assurdo che ci sia una ditta - dice - , con un capitale sociale molto piccolo, (il che dovrebbe spingere a porre alcune domande in senso generale sulla solidità della ditta stessa), che si prende l'onere di proporre templi crematori".

Un progetto che a Tolentino sarebbe possibile dal momento che nella Regione Marche non ci sono regolamenti per gestire questo tema: "Si può attivare questa procedura nelle Marche - dice - perchè manca un regolamento che dovrebbe stabilire in maniera precisa la zona in zui può sorgere un forno crematorio in base a parametri che possono delineare il bacino di utenza o il criterio di distanza uno dall'altro.
Attualmente è possibile farne quanti se ne desiderano, ma poi diventerebbe un problema farli funzionare".

Entrando nel vivo della questione amministrativa Mercorelli prosegue: "Questa ditta ha proposto questo tipo di lavori un po' in tutta Italia.
La prima perplessità resta quella ambientale, ma poi è il lato amministrativo in genere a far sorgere dei dubbi.
Ultimo punto il discorso economico - aggiunge il consigliere pentastellato: si sta ipotizzando di lasciare la gestione del fonro in mano, per 30 anni, alla stessa società. Ma qualora la gestione non andasse bene o non venissero fatti i giusti collaudi chi potrebbe prendere in mano la situazione - si chiede - . A nostro parere è una questione fumosa".

Infine le azioni che i due consiglieri grillini, Gian Mario Mercorelli e Martina Cicconetti stanno mettendo in campo: "Pubblicheremo dei documenti sui social per informare la cittadinanza. Ma contestualmente siamo cercando delle sponde nell'attuale maggioranza regionale per fare al più presto il regolamento mancante".

GS
In attesa di conoscere quale presidente avranno scelto i marchigiani a guida della Regione per i prossimi 5 anni, e quali saranno i nomi dei 30 candidati che andranno a comporre il consiglio comunale, la diretta di RadioC1...inBlu è stata l'occasione per conoscere le possibilità di composizione del consiglio.

È stato Francesco Massi Gentiloni Silveri, ex consigliere regionale e segretario comunale, quindi preparato in Diritto amministrativo, a spiegare le diverse ipotesi: "Il presidente che vincerà sarà automaticamente eletto - spiega - . In merito ai 30 componenti del consiglio regionale, la divisione tra maggioranza e minoranza può variare rispetto alla percentuale ottenuta dal candidato eletto.
Se, infatti, il presidente vince con una percentuale maggiore del 43 per cento, la maggioranza avrà 19 seggi e la minoranza 11; se viene eletto con il 41 per cento i consiglieri di maggioranza saranno invece 18 contro i 12 della minoranza. 
Nei prossimi giorni - aggiunge - il presidente dovrà presentare la giunta composta da 6 assessori che, per l'obbligatorietà della parità di genere, dovrà essere composta da 3 uomini e 3 donne. Chiaro poi, come è sempre accaduto e come rientra nel gioco della politica, che i partiti che prendono più voti rivendicheranno più posti in giunta".

Ipotesi che, restringendo il campo alla sola provincia di Macerata, vedrebbero così composti i seggi: "Per la nostra provincia - prosegue Massi - i consiglieri saranno in totale 6, tra maggioranza e minoranza, ma sono frutto di un calcolo piuttosto complesso.
La coalizione che vince, in linea di massima, porta a casa 4 seggi su 6, anche se nel 2015 la coalizione che ha vinto ne ha portati con sè 3 e altrettanti 3 sono andati all’opposizione. Il risultato di questo calcolo potrebbe comunque portare partiti più piccoli ad avere il seggio e partiti più grandi a restare senza. È chiaro che, qualora fosse confermata la vittoria di Acquaroli, i 2 seggi riservati alla minoranza potrebbero essere ripartiti tra centro sinistra e Movimento 5 Stelle".

GS


Anche le Marche confermano la tendenza del dato nazionale sul referendum per il taglio dei parlamentari.
Netta la vittoria del 'sì' commentata a livello nazionale dal Ministro Luigi di Maio che, in un post su Facebook, a conferma del cambio di passo della comunicazione, ha scritto: "Quello raggiunto oggi è un risultato storico. Torniamo ad avere un Parlamento normale, con 345 poltrone e privilegi in meno. È la politica che dà un segnale ai cittadini. Senza il MoVimento 5 Stelle tutto questo non sarebbe mai successo".

Nelle Marche gli ha fatto eco Gian Mario Mercorelli, candidato governatore della Regione Marche, intervenuto durante la diretta di RadioC1...inBlu sugli spogli elettorali: "Questo risultato significa che abbiamo interpretato la volontà dei cittadini. Chi correla il numero dei parlamentari a una certa quantità di cittadini avrebbe potuto chiedere di innalzarli. E' solo questione di propaganda, ma fortunatamente il popolo italiano comprende bene queste cose, non ha bisogno di tutori. Ci si aggrappa alla scusa della minor rappresentanza solo quando si tagliano privilegi inutili. Vorrei sottolineare - ha concluso - che i sostenitori del 'no' sono gli stessi che hanno votato all'unanimità la legge in Parlamento".

Del tutto contrario il consigliere regionale uscente, nonchè candidato con Udc Popolari Marche, Luca Marconi che ha invece commentato: "Sono 25 anni che stiamo distruggendo la nostra democrazia e ora si raccoglie quello che si è seminato. Ce ne accorgeremo tra dieci anni che è stato un grande errore. Il primo riultato - ha detto - sarà proprio la drastica perdita dei rappresentanti grillini in parlamento e di questo non me ne dispiaccio di certo. Andiamo verso una democrazia più elitaria, fatta per i pochi, per chi è collegato ai social, per i ricchi. I 5 stelle non amano il popolo, amano l’elite, e lo stanno dimostrando".

Intanto in alcuni Comuni sono cominciati gli spogli per le elezioni regionali, che RadioC1...inBlu sta seguendo in diretta, ed i primi risultati vedono in vantaggio il candidato della coalizione di centro destra Francesco Acquaroli.

Anche questo ha commentato l'avversario grillino a cui è stato chiesto se si sente responsabile di una eventuale sconfitta di Maurizio Mangialardi, visto il mancato accordo giallorosso: "Credo che gli unici responsabili di una eventuale sconfitta del centro sinistra siano gli amministratori uscenti che dovrebbero farsi un esame di coscienza".

GS
Ha deciso di correre da solo nelle Marche, rinunciando all'accordo con il Partito Democratico caldeggiato dalle rispettive segreterie nazionali, il candidato governatore del Movimento 5 Stelle Gian Mario Mercorelli, che a Tolentino ha dato ufficialmente il via alla propria campagna elettorale presentando il suo programma.

"Gran parte del nostro impegno - ha dichiarato presentando i punti nodali del suo impegno - sarà dedicato alle problematiche del post sisma, soprattutto con riferimento alla mai partita ricostruzione, e del post Covid. Inoltre vorremmo occuparci della localizzazione sanitaria, visto che la privatizzazione è stata la via percorsa dalla precedente giunta regionale. Il nostro obiettivo in generale è quello di innovare la nostra regione, sostituendoci a chi, purtroppo, ha dimostrato di non saper leggere il futuro e portando in questa regione i migliori cervelli per dargli la dignità che merita".  

Spiega anche i motivi per cui ha rinunciato all'accordo con il Partito Democratico. "Comprendo le ragioni dello slancio a tentare l'accordo sollecitate dal premier Conte - continua Mercorelli - ma è anche vero che i vertici del Movimento hanno poi compreso le mie ragioni. E' lampante il motivo per il quale nelle Marche non può esserci accordo, anche se una bozza era stata predisposta. Purtroppo da Roma la risposta è stata che Mangialardi non si tocca e allora, di conseguenza, non c'erano più margini di trattativa, visto che il candidato del Pd rappresenta la continuità che noi, invece, vogliamo sconfiggere".  

All'esito del voto potrebbe anche configurarsi l'ipotesi di un Governatore che, però, non abbia la maggioranza interna al Consiglio Regionale. "In tale ipotesi - conclude il candidato pentastellato - i discorsi sarebbero tutti aperti e ragioneremo su eventuali accordi di governo senza, tuttavia, rinunciare ai nostri capisaldi".

f.u.


La scelta dei due consiglieri regionali pentastellati, Gianni Maggi e Romina Pergolesi di uscire dal Movimento 5 Stelle e passare al gruppo misto, in un momento in cui ci si prepara alle prossime elezioni regionali, avrà sicuramente delle ripercussioni per il partito di Beppe Grillo.
A commentare come potrebbero cambiare gli assetti politici dopo questa mossa è il candidato governatore Gian Mario Mercorelli: "Inesorabilmente inciderà - dice - . Credo che, visto l'astio con cui Maggi e Pergolesi se ne sono andati, inciderà positivamente piuttosto che in maniera che negativa.
Pensando di destabilizzare il Movimento - spiega - non si sono resi conto che con la loro operazione di appesantimento di qualsiasi attività erano diventati ingombranti in senso negativo. La loro mossa solleverà l'animo di molte persone e ci sottrae chi, tecnicamente, negli ultimi mesi, si è comportanto come un sabotatore interno".

Romina pergolesi
Romina Pergolesi

Mercorelli fa quindi riferimento alla loro posizione per l'emendamento alla modifica della legge elettorale: "Entrambi lo hanno votato in maniera convinta - dice - quando tutto il Movimento era in opposizione a quella modifica. Senza voler essere antipatico credo che la loro decisione inciderà in meglio".
Poi un commento sulla volontà dei due consiglieri passati al gruppo misto di una possibile allenza giallo-rossa per le prossime elezioni regionali: "Le alleanze il Movimento le fa sui temi e sulla discontinuità - precisa - . Queste operazioni si svolgono nel Movimento con trasparenza e partecipazione. Non voglio mettere in discussione le loro buone intenzioni in quella fase, ma volevano creare le condizioni per incatenare il Movimento ad un progetto che avrebbe fatto solo Maggi.
Era lui - conclude - che aveva degli incontri per possibili alleanze. E' la modalità che era sbagliata".


GS

Un programma che nasce dall'ascolto dei cittadini e che mette l'ambiente al primo posto.
È quanto emerge dall'intervista al candidato governatore pentastellato Gian Mario Mercorelli dopo che gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno già ricevuto la richiesta di partecipare ad un sondaggio per condividere le necessità del territorio: "Queste sono operazioni tipiche del Movimento - dice il candidato - che come unica forza si propone in maniera interattiva con i propri iscritti e con la cittadinanza in genere perchè, oltre al formulario della piattaforma, è stata aperta a qualunque cittadino marchigiano la possibilità di intervenire sul porgramma".

Si è svolta poi una riunione dei gruppi M5S della provincia di Macerata tra i candidati alla carica di Consiere Regionale, gli attivisti e i simpatizzanti del MoVimento per discuterete di problemi ambientali: "Il bacino idrico del basso Chienti, il rigassificatore di Porto Recanati, l'inquinamento da campi elettromagnetici ed erosione costiera sono state alcune delle tematiche che verranno portate direttamente all’attenzione del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa. Accanto a queste la questione dell'Api per l'Anconetano: un problema evidente per tutti; ma oltre ai temi più ampi ce ne sono altri subordinati e meno impattanti, ma importanti per comunità più piccole: a Montemarciano - spiega - c'è il problema dell'erosione della costa, ci sono delle case aggredite dal mare perchè nessuno, negli anni, si è preoccupato di limtare l'erosione. È stato il Ministro stesso - precisa Mercorelli - a chiederci di fornirgli informazioni sulla situazione ambientale della Regione. Se pensiamo di rilanciare la Regione non pensando a queste tematiche, allora le Marche non avranno un futuro. ".

Torna quindi sul tema della partecipazione che "Per noi del Movimento - dice -  è sempre stata uno dei nostri punti cardine. Vorrei poi sottolineare come per i partiti  non ci siano ancora dei programmi, ribadendo che il nostro sarà fatto da persone che hanno voluto essere partecipi con il proprio contributo".

In merito agli altri avversari Mercorelli attacca: "Un elemento che evidenzia la poca chiarezza del modo dei partiti di fare politica è che ci sono stati per mesi dei balletti per scegliere il candidato governatore delle coalizioni, ma nessuno si preoccupa di guardare la qualità dei candidati, sono tutti concentrati sugli equilibri politici. Non credo poi che sia secondario conoscere i nomi dei candidati consiglieri. Per il Movimento i candidati possono piacere o meno, ma la certezza è che sono incensurati".

GS
Ufficializzata la propria candidatura alla guida della regione Marche Gian Mario Mercorelli, esponente del Movimento 5 Stelle, inizia anche a svelare i punti principali del proprio programma elettorale. Una parte importante quella costituita dalla mobilità sostenibile, cavallo di battaglia del movimento pentastellato, e dalle ciclovie. "La mobilità sostenibile è da sempre un punto fondamentale del nostro programma - le parole del candidato governatore - e le ciclovie ne costituiscono una delle principali possibilità di diffusione correlata ad un argomento di primo piano come quello del turismo. Le ciclovie, molto sviluppate nei paesi europei, permettono di scoprire le meraviglie di un territorio e da questo punto di vista le Marche non hanno nulla da invidiare al resto dell'Italia e, appunto, dell'Europa".
Promozione e potenziamento di questo strumento turistico nelle intenzioni di Mercorelli. "Al riguardo - conclude l'esponente del Movimento 5 Stelle - ci sono stati importanti finanziamenti da parte del governo che purtroppo molto spesso vengono male interpretati. Nella maggior parte dei casi, infatti, le ciclovie vengono intese come riguardanti la sola zona costiera, mentre un impegno che fin da subito mi prendo è quello di estendere e integrare questa rete con le possibilità che offre l'entroterra, che altrimenti rischia di restare sempre fuori dai giochi".

f.u.
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