Anno nuovo, vecchie schermaglie. La discussione politica tra l'amministrazione Piermattei e le minoranze si arricchisce di un nuovo capitolo. A stimolare il gruppo di opposizione “Insieme per San Severino” guidato da Tarcisio Antognozzi è l’alienazione di un’area del patrimonio comunale che la giunta Piermattei avrebbe deciso di cedere. Dai fondi derivati dalla vendita l’amministrazione ha programmato la realizzazione di un nuovo spazio di sosta per auto e per camper. Fin qui nulla di straordinario, eccezione fatta per quella che dovrebbe essere l’area di cui il comune ha deciso di privarsi. Stando alle parole della minoranza, infatti, la zona che il comune di San Severino è pronto a cedere è quella che ospita attualmente l’Ufficio manutenzioni comunale, il suo deposito di mezzi e la sede della Protezione civile. Da qui il cortocircuito denunciato dal gruppo consiliare guidato da Antognozzi.

Nel consiglio comunale del 26 gennaio 2022, infatti, la giunta aveva sottolineato come il sito di via Varsavia, proprio quello che ospita l’Ufficio manutenzioni e la Protezione civile, fosse stato individuato come nuova sede del palazzo comunale “strategico”. Questo distaccamento del municipio sarebbe quello destinato ad ospitare gli uffici che devono necessariamente restare operativi anche in caso di calamità. Uffici che non potrebbero essere ospitati in un edificio la cui efficienza antisismica non sia del 100 percento: da qui l’esigenza di realizzare un municipio ad hoc, distaccato dalla sede di piazza del Popolo.

Su questo si concentra la nota diramata dai consiglieri di “Insieme per San Severino”. «Lo scorso 30 dicembre scopriamo che l'amministrazione intende alienare l'area che attualmente ospita gli edifici dell'area manutenzione e la sede della Protezione Civile, in via Varsavia - dicono -. Ci siamo chiesti e vi chiederete: per farci cosa? La risposta è in poche righe ben nascoste in un documento di 155 pagine. “Realizzazione nuovi parcheggi ed area sosta camper mediante acquisto di aree a tal fine destinate finanziato da fondi derivanti dall’alienazione dell’area manutenzioni o avanzo di amministrazione”. A questo punto dove sarà costruita la nuova sede comunale con funzioni strategiche? Il sindaco e la giunta non rispondono: affermano di volerlo costruire in un'area, poi vendono quell'area e non dicono dove sposteranno l'edificio stesso. Anche sul futuro dell'ufficio manutenzioni e dei capannoni contenenti macchinari e attrezzature registriamo uno sprezzante silenzio - rilanciano -. Le opzioni sono due: o il sindaco e la giunta non hanno idea di come ridisegnare la città o intendono lasciare il consiglio comunale e i cittadini all'oscuro delle manovre, agendo a fari spenti. In ogni caso non siamo d’accordo con questo modo di fare politica».

A San Severino si torna a parlare della costruzione della nuova casa di riposo, dopo l'incontro avvenuto il mese scorso tra il sindaco Rosa Piermattei e il Commissario staordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini. Un argomento che sollecita l'intervento dei gruppi della minoranza consiliare "Insieme per San Severino" e "Sasn Severino Futura", più volte intervenuti per sollecitare l'amministrazione a cercare a soluzioni più condivise possibile.

"La struttura commissariale ha posto tempi molto stretti per prendere decisioni e l'amministrazione è al lavoro per arrivare in tempi brevi ad una conclusione - si legge in una nota a firma dei consiglieri di minoranza -  Rivolgiamo un appello accorato al sindaco perché il futuro della Casa di riposo si sviluppi seguendo due direttrici fondamentali: la preferenza per costruire un nuovo edificio anziché ristrutturare l'esistente e la collocazione della struttura nel centro urbano, anziché in aperta campagna. Una struttura nuova potrà essere antisismica e sostenibile, progettata perché ogni spazio sia a misura degli ospiti anziani e delle loro particolari esigenze. Una struttura posta in uno dei quartieri residenziali permetterà agli ospiti della Casa di Riposo e della RSA che godono di autonomia di movimento di uscire e raggiungere a piedi facilmente tutti i servizi offerti dalla città, come, ad esempio, il bar, la chiesa, i giardini pubblici, l'edicola, i negozi ecc. L'ipotesi ventilata, che vedrebbe la casa di riposo costruita in campagna, fuori dal centro cittadino, obbligherebbe gli ospiti ad un isolamento deleterio per il loro benessere psicologico. In questo particolare caso il vantaggio economico non può essere il primo criterio di scelta di un sito; occorre coraggio per prendere decisioni difficili e anche il tempo giusto per farlo con serenità oculatezza. Noi, consiglieri di minoranza, ci dichiariamo disponibili a sostenere l'amministrazione anche in decisioni difficili come quelle che riguardano la vendita di parte del patrimonio oppure un impegno finanziario a medio e lungo termine. Lo facciamo perché è il tempo della responsabilità e della lungimiranza. Ci auguriamo che la grande opportunità di costruire un'opera fondamentale per la città non sia sprecata per la fretta, per superficialità o per mancanza di visione.
“Lo stato di salute della democrazia è davvero preoccupante”. Questa la considerazione che chiude la nota dei gruppi consiliari di minoranza “Insieme per San Severino” e “San Severino Futura” con la quale lamentano il fatto che i consiglieri, a sole 24 ore dallo svolgimento del consiglio comunale, non hanno ancora ricevuto copia delle relazioni degli organi amministrativi delle società partecipate Assem Spa e Assem srl.

Lo Statuto comunale prevede che “Il consiglio comunale provvede a verificare annualmente l’andamento della società per azioni o a responsabilità limitata e a controllare che l’interesse della collettività sia adeguatamente tutelato nell’ambito dell’attività esercitata dalla società medesima” – si legge nella nota congiunta - Nonostante sia un punto all'ordine del giorno che non prevede votazione, come è possibile per i consiglieri svolgere il proprio ruolo senza che venga preventivamente fornita la documentazione? Certamente il solo ascolto in consiglio comunale non permette di elaborare richieste di chiarimenti e di approfondimenti”.

Nel constatare come la volontà dell'amministrazione comunale sembra essere quella di imbavagliare il consiglio comunale e limitare il ruolo di controllo che i consiglieri comunali sono chiamati a esercitare, i due gruppi di minoranza hanno anche inviato un sollecito al presidente del consiglio comunale, valutando la possibilità di rivolgerci al prefetto.
A tre mesi dall’insediamento dell’amministrazione a guida Rosa Piermattei a San Severino Marche non c’è ancora traccia del nuovo consiglio di amministrazione dell’Assem, al punto che la minoranza consiliare “Insieme per San Severino” parla di ritardo inspiegabile.

“Questo nella migliore delle ipotesi – precisa il capogruppo Tarcisio Antognozzi – perché nella peggiore il ritardo potrebbe essere spiegato come assoluta mancanza di attenzione e rispetto per la nostra azienda municipalizzata, fiore all’occhiello dei servizi di distribuzione di acqua, luce e gas. Purtroppo il sindaco non è nuovo alla sottovalutazione dell’importanza dell’Assem e questo ritardo ci sollecita ad intervenire. Vorremmo, infatti, che il regime di prorogatio venga interrotto, dando così all’azienda un consiglio di amministrazione valido, competente e che non sia succube della volontà del sindaco. Nostro desiderio è che alla minoranza sia data funzione di controllo con almeno un membro nel collegio dei revisori dei conti e, infine, che il cda sia composto da cittadini settempedani”.

Parla anche di visione futura e di progettualità il capogruppo Antognozzi “in vista delle importanti sfide che vedranno l’Assem protagonista nei prossimi anni, garantendone la sussistenza e la stessa sopravvivenza”.


Assem

f.u.
Quella guidata da Tarcisio Antognozzi, nuovo volto del centrodestra di San Severino, è la più giovane delle liste che correrà al Municipio settempedano: lo è per età media, per il leader più giovane (Tarcisio Antognozzi, appunto, ndr), e per il primo candidato consigliere settempedano nato negli anni 2000, Leonardo Simoncini.Insieme per San Severino”, questo il nome scelto per la coalizione, è riuscita a concentrare le quattro colonne del centrodestra settempedano. Un percorso di sintesi iniziato nello scorso maggio e che si è protratto fino agli ultimi giorni utili per sciogliere le riserve. Trattative estenuanti, che alla fine hanno portato a una “sintesi”, parola ampiamente tra le più utilizzate nella conferenza stampa di presentazione in cui Antognozzi si è svelato agli elettori.

L’altra parola chiave è stata “futuro”. Antognozzi lo ha più volte sottolineato, sostenendo come la sua investitura a capo della coalizione sia una scelta arrivata “dal basso, con il supporto di tutti i partiti che animano il sodalizio. Ma non sarà un percorso di stretta attualità. Quello che proporremo è una visione della città orientata ai prossimi venti anni. I cardini – spiega Antognozzi – dovranno essere la politica sanitaria, la ricostruzione, il turismo, la viabilità. Tutte sfaccettature della città che crediamo debbano essere migliorate. La squadra che abbiamo formato è pronta ad accettare le sfide che ci siamo proposti e che la cittadinanza ci chiede di vincere. Crediamo fermamente nella politica del fare, ma anche in quella del pensare, confrontare, discutere, programmare. Questo sarà il nostro modo di amministrare”.

Antognozzi ha poi proseguito nello spiegare le motivazioni che hanno portato alla scelta della sua figura quale capofila della coalizione: “Il sodalizio mi ha indicato come uomo di responsabilità per questo nuovo centrodestra unito. È una scelta politica di lungo periodo, non autoreferenziale. Saremo pronti, se la cittadinanza lo riterrà opportuno, a governare con immediata efficienza: non ci saranno ‘lune di miele elettorali’. Puntiamo a parlare delle ‘prime cento ore di governo’, non dei famosi ‘primi cento giorni’. Lo faremo con il contatto e con l’ascolto. Non è campagna elettorale, ma la nostra firma”.

Ad affiancare Antognozzi nel suo discorso di presentazione, il Senatore Antonio Saccone e Luca Marconi, entrambi Udc. Il candidato sindaco ha sottolineato questo aspetto: “Le mie radici politiche affondano nella Democrazia Cristiana, poi divenuta Unione di Centro. Partendo da quelli che sono i miei valori politici, abbiamo avviato questa progettualità, capace di abbracciare il mondo civico e delle associazioni per riportare la politica tra le persone”.

La chiusura riservata ai temi più scottanti: la sanità, con l’ospedale Bartolomeo Eustachio, e la viabilità. In entrambi i casi Antognozzi parla di “sinergia tra Comuni e con le istituzioni sovracomunali: pensare a un ospedale competitivo, eccellente, capace di offrire una sanità radicata sul territorio soprattutto per le persone anziane e per la medicina non specialistica è fondamentale. La viabilità – chiude Antognozzi – è un nodo cruciale. Collegarci alla Pedemontana, oltre ai notevoli passi avanti fatti nella burocrazia che riguarda l’intervalliva, sarà un eccezionale volano per un Comune che deve rappresentare un riferimento per tutta l’alta valle del Potenza”.

l.c.

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