"Non posso dire che sia stato nè negativo nè positivo, ma credo che non possiamo chiudere la porta quando si presenta un'occasione d'incontro con il presidente nazionale dei comuni italiani che si fa portatore delle istanze dei cittadini terremotati. Essere presenti è sempre importante a testimonianza della bontà della popolazione che rappresentiamo".
Così il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci che, rappresentava anche il collega di Fiastra Sauro Scaficchia, e, insieme anche ai sindaci di Camerino Sandro Sborgia, di Visso Gianluigi Spiganti Maurizi, di Matelica Massimo Baldini ed altri, ha preso parte oggi alla riunione convocata a Roma dal presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi.  Gentilucci è stato anche uno dei pochi ad intervenire, nel corso dell'incontro che ha radunato circa un centinaio di primi cittadini dei comuni colpiti dal sisma  del 2016.  Ad ascoltare le loro ragioni e  le osservazioni sul decreto convertito in legge, c'era il vice-ministro dell'Interno Vito Crimi. La riunione è stata presieduta da Antonio Decaro, presidente dell'Anci nazionale e tutti i lavori sono stati seguiti dal coordinatore delle Anci regionali e presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi.
"Tra i pochi che hanno preso la parola tra cui il sottoscritto - riferisce Gentilucci- ognuno di noi ha sottolineato e aperto una parentesi sulle criticità di un decreto che in realtà non modifica in sostanza la situazione della Ricostruzione privata, non modifica nella sostanza la situazione della Ricostruzione pubblica, non pone rimedio a quella che è la carenza degli organici nelle nostre scuole che hanno subito la diaspora dei bambini.
Ci speravamo- continua il sindaco di Pieve Torina- ma nella realtà questo nuovo decreto non ha posto rimedio a tutte quelle criticità che abbiamo segnalato sul personale cioè su quei ragazzi che in 3 anni abbiamo formati e che oggi che sono efficienti e che producono uno snellimento delle procedure burocratiche che da Roma ci vengono imposte, debbano essere sostituiti dal momento che non si può andare in proroga.  Cinque temi dunque, sui quali si è di nuovo richiamata attenzione - prosegue Gentilucci-, non ultima anche la problematica  della classe produttiva, dei nostri commercianti, dei nostri artigiani che hanno vissuto l'inverno più difficile da quando c'è stato il Sisma.  E allora se non vogliamo il prossimo anno non ritrovarli o ritrovarnli falcidiati all'interno di quel cratere che è il più danneggiato e più colpito, bisogna intervenire con urgenza e dando un significativo apporto e supporto a quelle che sono le richieste dei sindaci. In tutto siamo stati otto o nove sindaci a prendere la parola e mi ha fatto molto piacere ascoltare l'intervento di Decaro, sollecitato dalla mia ma anche da altre istanze sollevate in quel contesto alla presenza del vice Ministro dell'Interno Criimi, dire che se a causa delle mancanze governative le cose non miglioreranno, non saranno i 138 sindaci del Cratere scendere in piazza e far sentire la loro voce sotto il Parlamento e sotto Palazzo Chigi, bensì gli oltre 8000 sindaci italiani. Testuali parole sono state proferite da Decaro, ovviamente accolte dall'applauso di tutti. - conclude Gentilucci- Decaro ci ha detto che porterà le proposte dei sindaci e dell'Anci all'attenzione del Governo per l'inserimento nel milleproroghe. Attendiamo già domani notizie in merito alle nostre istanze, affinché siano accolte e affinché possa essere data la svolta a questa ricostruzione. Viceversa siamo pronti alla mobilitazione".
C.C.

I sindaci dei Comuni di Caldarola, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Muccia, Serravalle di Chienti e Valfornace, non parteciperanno alla riunione convocata dal Sindaco Maurizio Mangialardi Presidente Anci Marche e prevista per domani a Roma presso il Pio Sodalizio dei Piceni.
In un comunicato stampa a loro firma, precisano che non parteciperanno alla riunione "in quanto la ritengono tardiva, insignificante e dal tono pre elettorale.
Tardiva perché iniziative collettive andavano fatte molto prima e anziché essere convocate a mezzo e-mail dovevano essere preventivamente concertate con incontri “veri” tra tutti i Sindaci coinvolti.
Insignificante - prosegue la nota- perché ANCI Nazionale e Regionale, le Regioni e alcuni Sindaci sono stati auditi dalle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato prima delle trasformazioni in Legge dei Decreti e fiumi di inchiostro in testi di revisioni elaborati dalla stessa ANCI, dalle Regioni e dai Sindaci sono rimasti totalmente inascoltati.

Le popolazioni terremotate - scrivono i sindaci- si sentono completamente dimenticate e offese per le promesse ricevute che sono rimaste totalmente disattese anche dopo la visita del Presidente Conte a Castelsantangelo sul Nera.

Il perdurare di questa situazione di stallo - conclude il comunicato - non può più essere sopportata e comporterà, se non si registrerà una significativa e tempestiva inversione normativa, iniziative forti che potrebbero anche sfociare con la consegna delle fasce tricolori al Presidente del Consiglio perché i Sindaci non vogliono essere correi della totale incapacità della politica per le oggettive insufficienti misure approvate per la ricostruzione con il conseguente abbandono della montagna da parte della popolazione".
 cc

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