La sua candidatura è stata incerta fino all'ultimo ma a notte inoltrata è arrivata la conferma che Romano Carancini avrebbe fatto parte della squadra Maceratese del Pd per le prossime elezioni regionali.
Da oggi, quindi, si lavora al progetto per il territorio dove, al primo posto, il sindaco uscente di Macerata mette la provincia che "non dovrà più essere la Cenerentola della regione". Un tema su cui si sofferma e, senza timore, condanna i modi in cui la sua provincia è stata trattata fino ad oggi: "La provincia di Macerata deve tornare ad essere rispettata - dice - . Fino ad oggi è stata ingiustamente la Cenerentola delle Marche, i consiglieri eletti dovranno essere forti per tornare ad essere punto di riferimento per la Regione. Purtroppo spesso è accaduto il contrario e la provincia, a volte, è stata per certi aspetti un po' emarginata".
Poi una visione più ampia sulla sua candidatura: "Una conferma arrivata a tarda notte - dice - . Il tempo di fermare la mia adrenalina e rispondere a tanti messaggi che ho ricevuto e vorrei innanzitutto ringraziare la direzione regionale che ha voluto tributarmi una fiducia che spero di meritare e non era così scontata. 
Da oggi guiderò la mia amministrazione fino all'ultimo e diventerò un soldato che cercherà di impegnarsi totalmente.
La chiave sarà la mia identità: anche dieci anni fa, per presentarmi a Macerata, dicevo di essere stato un mediano nel calcio e volevo e voglio continuare ad esserlo, in mezzo, per servire".
Poi l'attenzione alla montagna che aveva già confidato giorni fa: "Sarò determinato su questo tema - afferma - e lo dico al fianco di Sauro Scaficchia (altro candidato consigliere nella lista del Pd ndr) con cui spero di poter immaginare, non solo un sostegno dal punto di vista del sisma, ma anche di crescita territoriale".
Infine lo sguardo ai moderati: "Proverò a parlare a tutti - annuncia - indipendeneteme dalle appartenenze: c'è un mondo politico moderato con cui ho lavorato a Macerata e che è un mondo da tenere in considerazione perchè molto spesso è stato decisivo e produttivo dal punto di vista della elaborazione politica".

GS

 
Dall'ultimo incontro di ieri sono scaturiti i nomi ufficiali di coloro che, nella lista del Partito Democratico a sostegno di Maurizio Mangialardi, rappresenteranno la provincia di Macerata alle prossime elezioni regionali.
Il primo arriva proprio dal capoluogo ed è il sindaco uscente Romano Carancini che, dopo dieci anni da sindaco di Macerata e altrettanti impegnati precedentemente come capogruppo del Pd, ora scende in campo per la carica di consigliere regionale con un occhio attento, come aveva anticipato ai microfoni di Radio C1...inBlu, alla montagna ed alla sua ripartenza.
A proposito di entroterra, in corsa anche il sindaco di Fiastra, Sauro Scaficchia, mentre da Tolentino arriva la dirigente Asur Loredana Riccio, ex assessore alle politiche sociali del Comune di Tolentino con Ruffini sindaco.
Per la costa non poteva che essere confermato, come si intendeva dalle ultime indiscrezioni, il consigliere regionale uscente Francesco Micucci di Civitanova. Candidata della città leopardiana l'ex assessore Roberta Pennacchioni, infine da Urbisaglia Giovanna Salvucci.

GS


Se da un lato il candidato sindaco alle amministrative di Macerata, Sandro Parcaroli, vuole essere il collante tra il capoluogo di Provincia e l'entroterra, dall'altro è Romano Carancini, sindaco uscente e possibile candidato come consigliere regionale del PD ad anticipare la volontà di mettere la montagna come principale impegno in Regione.
Se da domani il PD accettasse la sua candidatura, infatti, Carancini proporrebbe, al primo punto una legge sulla montagna.
"In Italia - dice ai microfoni di Fabio Ubaldi di Radio C1...inBlu - manca un provvedimento che, finalmente, sappia guardare alle aree interne e montane, ai problemi che c'erano già prima del terremoto e che si sono aggravati in maniera drammatica. Deve, la Regione Marche, lavorare sperimentalmente, quasi a servizio dell'intero territorio nazionale, su una legge della montagna che non si limiti ad accontenare le persone. Deve immaginare un progetto che trovi in sé la possibilità di affascinare i giovani con questo territorio. Adoro quei luoghi, che frequento spesso per ragioni affettive. La montagna e i Sibillini sono una grande potenzialità e sarà il primo dei punti su cui vorrei lavorare, che va ben oltre quello della ricostruzione: certamente li vede uniti, ma dobbiamo spingerci ancora più avanti".
E lui, che per dieci anni ha guidato Macerata, commenta così la figura del candidato di centrodestra che potrebbe rappresentare l'unione tra la montagna e la provincia: "Ho ascoltato le dichiarazioni di Sandro Parcaroli - esordisce - a cui faccio un in bocca al lupo, penso però che queste parole denotino la mancanza di conoscenza di alcuni passaggi. Macerata non ha voluto e non ha potuto essere, unilateralmente, una guida, ma credo di poter dire che, invece, è stata un punto di riferimento e ci sono molti esempi di questo: penso alla guida del Cosmari; al grande lavoro fatto per l'Assemblea Territoriale di Ambito dell'acqua, dove Macerata ha cercato di guidare un percorso di integrazione; penso che la Marca Maceratese (MaMa) sia stata una proposta elaborata tutti insieme; penso all'Area Vasta della Provincia con la scelta del nuovo ospedale, che è stata guidata dal sindaco della città, che è anche presidente della conferenza dei sindaci di Area Vasta.
Sono tutti esempi - conclude - per dimostrare che si può contribuire ad un percorso che ha visto Macerata protagonista in questi anni. Certamente si può fare di più, ma senza immaginare di essere il centro del mondo". 

Giulia Sancricca
"Dopo il terremoto bisognava continuare a sognare". Quando parla di sogni Sandro Parcaroli si commuove ed è forse questo che dà la dimensione dell'uomo e dell'imprenditore che si ha davanti.
È grazie a questa tenacia, unita alla grinta, alla passione e all'amore per il proprio territorio e all'intuizione di guardare sempre avanti, che questa mattina è stata inaugurata la nuova sede della Med Store a Piediripa di Macerata, il cui progetto è nato proprio pochi giorni dopo il sisma del 2016.
Una struttura che la famiglia Parcaroli aveva già mostrato alla stampa nei giorni scorsi, ma che questa mattina, colmata da tutti i dipendenti, dalle istituzioni e dagli amici, si è illuminata di soddisfazione ed emozione.
A tagliare il nastro, il nipotino del patron, insieme a tutta la sua famiglia, al sindaco di Macerata, Romano Carancini con i colleghi di Camerino e Castelraimondo, così come i due vescovi di Macerata e Camerino.

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"La mia benedizione è senza libro, ma da uno smartphone - ha anticipato il vescovo Nazzareno Marconi - , in onore di questa azienda. Siamo in una terra dove la capacità di lavoro non è solo quella pratica, ma è anche capacità di innovare. C’è un petrolio, in questo posto, che si chiama intelligenza e inventiva, siamo a casa di chi ci crede in queste cose".
Subito dopo il taglio del nastro, Romano Carancini ha detto: "Non è, per noi, la semplice inaugurazione di una nuova struttura in città, c’è qualcosa di più profondo.
C'è la volontà di una famiglia, che ringrazio, che ha voluto investire con coerenza sulla bellezza, in una città che vuole crescere proprio sotto questo punto di vista.
Li ho sentiti spesso combattere per poter realizzare una bella struttura che rappresentasse la città e il risultato che abbiamo difronte non ha bisogno di commenti. Non a caso - ha aggiunto - , Sandro Parcaroli e la sua famiglia hanno scelto che fossero presenti i sindaci di Camerino e Castelraimondo. Una scelta che mi fa piacere, una idea coerente con lo spirito di questa famiglia: quello di unire i territori, far sì che la zona montana, con tutte le difficoltà che ha attraversato e continua ad attraversare, possa essere unita nel territorio dal valore del fare quotidiano. Questa inaugurazione non è una questione privata, ma pubblica ed è segnale di speranza per tutti".

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Sandro Parcaroli, da imprenditore, ha così dato l'esempio di quello che dovrebbe essere fatto per crescere e non arrendersi: non disperdere le energie, ma unirle tutte insieme. "Il progetto di questa azienda è nato dopo il sisma - ha detto Sandro Parcaroli - . Mi sono messo in gioco e ho voluto fare una azienda bella ma che rispecchiasse i nostri valori. Abbiamo trovato gli architetti di Camerino che ci hanno presentato un progetto splendido. Questa non è l’azienda della famiglia Parcaroli - ha concluso - ma l'azienda di tutte le persone che ci lavorano e di tutto il territorio. Se noi non comprendiamo che il territorio, per rinascere, ha bisogno di unirsi, abbiamo perso in partenza".
Questo pomeriggio, alle 16, l'apertura al pubblico della nuova sede con lo store.

Giulia Sancricca

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Docenti e genitori degli alunni del Convitto chiedono risposte e un impegno dell’amministrazione per la sede provvisoria della scuola. Ma il sindaco di Macerata, Romano Carancini, passa la palla al presidente della Provincia, Antonio Pettinari, ente competente nella gestione dell'istituto.

“Il Convitto è stato reso inagibile dal terremoto - spiega ai microfoni di Radio C1- e alunni e docenti sono stati trasferiti, dall’amministrazione, al Pannaggi, di fianco al Tribunale. Poi hanno chiesto ulteriori spazi e la polemica nei miei confronti si è innestata perché secondo loro dovrei essere io a firmare queste autorizzazioni. Ma il primo cittadino non è competente su questo tema perché lo è la provincia da cui però riceviamo solo silenzio”. 

Carancini sostiene di aver specificato, già il 9 gennaio, la sua volontà politica affinché l’istituto rimanga all'ex Pannaggi fino al recupero della storica sede e afferma di essersi battuto fin dal 2016 per questo. 

Ricordo bene invece - scrive poi in una nota rivolta a docenti e genitori - a chi in questa vicenda sta pascolando per il proprio tornaconto personale e politico, ed anche alla Dirigente Marcantonelli, che dopo il terremoto il recupero del Convitto non era affatto prevista dal commissario alla ricostruzione. Solo su sollecitazione dell’Amministrazione il Commissario Vasco Errani venne quasi costretto a venire in città per rendersi conto del valore, non solo storico, di quel bene ma soprattutto dell'importanza istituzionale, sociale e scolastica della sede storica del Convitto. Fu così che l’allora commissario stanziò 7 milioni di euro per la ricostruzione dell’edificio. Questa è la prova della nostra volontà di ridare il Convitto a studenti, docenti e personale Ata. Potevamo scegliere di disinteressarci come ha fatto la Provincia”. Un disinteresse, secondo Carancini, che permane tutt’oggi tant’è che si attende dal presidente Pettinari la garanzia, nero su bianco, della medesima volontà di far rimanere ragazzi e insegnanti al Pannaggi.

Io non posso concedere l’ampliamento degli spazi - torna a precisare il sindaco alla radio - ma lo potrebbe fare la provincia che è competente sia per il Convitto che per l’immobile del Pannaggi di cui ha il diritto d’uso. Tutta questa polemica si sarebbe potuta evitare con il buon senso di tutti. Solo se il Comune ritornasse ad avere la responsabilità della gestione dell’edificio potremmo assumere un impegno scritto e formale.  In realtà non occorre costruire nulla, non occorrono tempi, come tenta di far credere Antonio Pettinari. Non occorrono i riti della vecchia politica e perdere altro tempo: basta scrivere quattro righe a sua firma alla Dirigente Marcantonelli - conclude - in cui rende disponibile al Convitto il piano terra del Pannaggi”.
g.g.


 "Un altro importante stanziamento di fondi da parte della Giunta comunale, che prosegue nell'attenzione per il patrimonio scolastico della città. Oltre ai cantieri delle due nuove scuole, ormai in fase avanzatissima, continuiamo nella cura degli edifici esistenti con un recente stanziamento per la manutenzione di diversi plessi scolastici della città”. Sono le parole dell’assessore all’edilizia scolastica Paola Casoni che ha annunciato lo stanziamento di 170.000 euro deliberato dalla Giunta recentemente e finalizzato alla sistemazione di alcune scuole.

“In particolare andremo a risistemare lo spazio-anfiteatro all'esterno della scuola Fermi, rendendo di nuovo a disposizione dei bambini e dei ragazzi quella che potrà essere un'aula all'aperto e uno spazio di vita e di aggregazione. Altri interventi mirano a incrementare la sicurezza, come il potenziamento del sistema di allarme antincendio della scuola di via Panfilo. E ancora, interventi volti a migliorare la qualità degli spazi didattici, come nelle scuole di Collevario, Vergini e Villa Potenza."

Nel dettaglio, le opere finanziate riguardano il rifacimento e potenziamento dell'impianto antincendio e delle luci di emergenza nella scuola primaria di via Panfilo (importo €  10.150), alcune sistemazioni esterne, in particolare il marciapiede, della scuola  primaria e d’infanzia di via Cardarelli che presenta problemi di infiltrazioni (€  14.453) e la tinteggiatura e rifacimento zoccoli interni della stessa scuola (€  22.365), nonché la sistemazione dell'anfiteatro esterno della scuola E. Fermi, da tempo non utilizzato (€  38.647).

Saranno inoltre ritinteggiati la scuola primaria e d’infanzia delle Vergini (€  10.559) e la scuola primaria Anna Frank di Villa Potenza (€  10.559).  A queste somme vanno aggiunti 1.823 euro complessivi per gli oneri di sicurezza dei lavori nei vari plessi interessati dalle opere. 
g.g.
Tutto pronto per la Festa dell'Ospitalità. In occasione del patrono di Macerata, San Giuliano Ospitaliere, come ogni anno a Macerata arriveranno anche le delegazioni di Weiden (Germania), Issy les Moulineaux (Francia) e Floriana (Malta), guidate dai rispettivi sindaci.
“È sempre un momento di gioia quello dell’incontro con gli amici delle città gemellate – afferma il sindaco Romano Carancini -. Ancor più quest’anno in cui vogliamo tirare le somme di un decennio di lavoro comune e affiatato, nel quale abbiamo intensificato le relazioni, siamo stati vicini l’un l’altro nei momenti di difficoltà e abbiamo promosso iniziative di scambio nei settori della cultura e delle tradizioni. Il tutto nel nome di un’Europa unita che vuole fronteggiare, oggi più che mai, i pericolosi concetti di muri e separazioni per permettere a tutti noi, e in particolar modo alle future generazioni, di vivere nella bellezza della condivisione.”
Il programma prevede momenti istituzionali, incontri e confronti sui progetti da portare avanti insieme, ma anche momenti di festa e di svago in piazza insieme ai maceratesi per favorire preziosi scambi di tradizioni popolari.

Oggi le delegazioni saranno accolte dal saluto del primo cittadino nel giardino dell’Ostello Asilo Ricci e poi in piazza parteciperanno alla serata danzante. Domani in mattinata visiteranno i siti culturali della città e la mostra Bauhaus 100. Nel pomeriggio a palazzo Conventati ci sarà il tavolo di lavoro sui progetti condivisi e un momento istituzionale con scambio di doni. Sabato alle 18,30 parteciperanno alla Santa Messa in piazza Strambi e proseguiranno in processione con la reliquia del Santo Patrono e poi in piazza della Libertà, alle 21.00, il sindaco Romano Carancini presenterà le delegazioni e a nome della Città intera porterà i saluti agli ospiti. Seguirà una serata insieme in allegria e festa che culminerà con i tradizionali fuochi d’artificio.

Fanno parte della delegazione di Weiden, guidata dal sindaco Kurt Seggewiss, i consiglieri comunali Gabriele Laurich, Karl-Heinz Schell, Wolfgang Pausch, Stefanie Sperrer, Reinhard Meier e funzionari. Per Issy les Moulineaux insieme al vice sindaco Alain Levy ci saranno Joelle Sueur , assessore allo sviluppo sostenibile, pari opportunità e patrimonio architettonico e Morgane Millon dell’ufficio Relazioni Internazionali. Per Floriana con il sindaco Davina Sammut Hili ci saranno il consigliere Vincent Borg, il dirigente Godwin Azzopardi e la segretaria generale Lourdes Lautier. 
g.g.

Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha partecipato questa mattina al Centro Fiere di Villa Potenza alla cerimonia inaugurale della 35ma^ Rassegna Agricola, Centro Italia (RACI), manifestazione che come ogni anno si rinnova puntuale per offrire una vetrina alle eccellenze produttive legate al mondo dell’agricoltura. Il Governatore ha ricordato di essere presente per il quarto anno consecutivo alla manifestazione, osservando che la continuità è stata mantenuta in tutto questo tempo soprattutto per la forza crescente che ha l’agricoltura nell’identità della nostra regione. In questa edizione in particolare troviamo il connubio tra la tradizione e l’innovazione che rendono la nostra agricoltura molto competitiva. Ceriscioli, durante il giro dei padiglioni, ha rimarcato come la Regione punti molto sul settore dell’agricoltura perché, oltre ad essere un punto di incontro delle tradizioni per le nuove generazioni, è sempre più una vetrina per tutti e si distingue per l’utilizzo di prodotti biologici e il non utilizzo di OGM.

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Radici, agricoltura, cibo, innovazione sono quattro parole chiave come quattro punti cardinali dell’agricoltura marchigiana che danno nuovo valore alla RACI, una iniziativa organizzata dal Comune di Macerata che oggi diventa ancora di più il racconto di quello che siamo e di quello che vogliamo essere, con gente legata al proprio territorio e al futuro sostenibile. Protagonisti della Rassegna sono i settori dell’agroalimentare, della filiera corta agricola, dell’agricoltura biologica, della zootecnia, della meccanizzazione agricola, promozione turistica del territorio rurale con oltre 220 espositori. La RACI offre molti momenti degustativi dei prodotti tipici locali, laboratori culinari e dimostrazioni pratiche dei processi di lavorazione. Tra le novità di quest’anno vi è il ritorno delle grandi macchine agricole, che da diversi anni non erano presenti in Fiera e quella della fattoria didattica, uno spazio dedicato ai più piccoli per divertirsi e allo stesso tempo riscoprire le vecchie tradizioni, le buone usanze e i frutti della vita nei campi.

Parole forti e la richiesta di dimissioni per l’assessore maceratese Stefania Monteverde. Poi un aspro faccia a faccia col sindaco Romano Carancini. 

Questo il risultato della visita dell’europarlamentare Alessandra Mussolini a Macerata. Era a Bruxelles, ha detto, ma non appena il consigliere comunale Debora Pantana le ha fatto sapere quando accaduto in piazza Cesare Battisti il 25 aprile, ha deciso di prendere un aereo e venire in città.

Nel giorno del ricordo della Liberazione infatti, il gruppo Antifa ha allestito, di fronte al bar Venanzetti, il gioco della pignatta con il fantoccio del duce, scimmiottando in maniera grottesca i fatti di piazzale Loreto. Cosa più grave, il gioco era rivolto ai bambini e alle bambine che passavano di lì. In premio, nel momento in cui la testa del fantoccio è stata spaccata, tante caramelle. 

Il gesto ha scatenato reazioni bipartisan, e l’amministrazione soltanto 24 ore dopo, ha preso le distanze definendolo “ignobile”.

Affiancata dal gruppo maceratese di Forza Italia, Mussolini aveva portato con se una scatola di vermi: “Una volta mi recai in Veneto - ha raccontato - e nei pressi dell’hotel in cui mi trovavo mi gettarono dei vermi per farmi capire che non ero ben accetta. Ho ripensato a quel gesto. I vermi hanno una loro funzione nell’ecosistema. Ma l’assessore Stefania Monteverde non ha neanche quello. Non volevo credere alle sue parole, eppure si occupa di cultura e infanzia. Quello che è accaduto qui - ha aggiunto - è una cosa così grave, antieducativa. È una manipolazione violenta di un fatto atroce, di uno scempio che non va rievocato. Se dopo tanti anni continuiamo con la violenza e con l’odio, allora non ci sarà mai una pacificazione”.

Tanto astio nei confronti della Monteverde, deriva da alcune affermazioni della stessa in un post pubblicato su Facebook ma estrapolate da un contesto di riferimento che non era quello di pizza Cesare Battisti. Parole insomma mal interpretate e diffuse anche da un giornale online, da cui si sarebbe scatenata la bufera nei confronti dell’assessore alla cultura.

Alessandra Mussolini 2

“Pretendo delle scuse alla mia famiglia - ha poi detto l’onorevole - perché non si può non essere coscienti dell’impatto che possono avere certe iniziative nel giorno del 25 aprile. Se la destra avesse fatto giocare alla pignatta i bambini, facendoli colpire un fantoccio raffigurante un partigiano, sarebbe stato considerato un gesto gravissimo”. La Mussolini non ha poi potuto fare a meno di ricordare l’efferato omicidio di Pamela Mastropietro, ritenendo ancora più grave il gesto degli Antifa proprio in virtù dei fatti recentemente avvenuti a Macerata: “Non lancerò i vermi alla Monteverde - è tornata a dire - in onore di Pamela. Proprio per quello che è accaduto in questa città, si dovrebbe tutti fare un sforzo in più, soprattutto l’amministrazione, per non alimentare la cultura dell’odio. Chiedo un incontro al sindaco (poi ottenuto, ndr) e le dimissioni della signora Monteverde. Gli vengano ritirate le deleghe. Eppure mi sorprende perché le donne di solito hanno una marcia in più”.

Dopo la conferenza stampa al bar Venanzetti, l’europarlamentare ha ottenuto l’incontro col sindaco Carancini. In realtà si è trattato di un asprissimo faccia a faccia di pochissimi minuti in cui le voci della Mussolini e del primo cittadino si sono sovrapposte fino ad arrivare ad accusarsi reciprocamente.

“Pretendo che chieda scusa alla città e alla mia famiglia - ha più volte ripetuto l’onorevole -. Chieda scusa a me”.

A questo ha ribattuto il sindaco:  “Ho già condannato esplicitamente quel gesto. Ho già detto di ritenerlo ignobile. Lei si deve vergognare per quello che ha detto stamattina. Lei chieda scusa, piuttosto, all’amministrazione per aver insultato la Monteverde”.

Il battibecco si è concluso con la Mussolini che ha definito il primo cittadino una persona “disumana e incivile”, dopo di che, l’ultima tappa è stata in Prefettura dove ha incontrato il Prefetto Roberta Preziotti.
g.g.

È di pochi istanti fa la risposta del Comune di Macerata in merito alla rappresentazione di piazza Cesare Battisti, in occasione del 25 aprile. 

Gli Antifa hanno infatti permesso a bambini e bambine di giocare alla pignatta con un fantoccio del Duce appeso a testa in giù. 

Ora, dopo l’annuncio di Alessandra Mussolini che sarà a Macerata domani mattina, la ferma condanna del sindaco Romano Carancini e della giunta, che fino ad ora erano rimasti silenti. 

“L’Amministrazione - si legge in una nota - condanna duramente quanto accaduto in piazza Cesare Battisti in occasione del 25 aprile 2018 e si dissocia respingendo ogni responsabilità in merito ai gravi fatti a cui è completamente estranea. Le iniziative programmate in piazza Cesare Battisti non sono state organizzate dal Comune, né patrocinate dalla giunta comunale, né finanziate”. Gli uffici comunali, si legge nel comunicato, hanno concesso, come previsto dal regolamento, l’occupazione di suolo pubblico richiesta dall’associazione Collettivo CSA Macerata in collaborazione con l'Associazione ASD Popolare Macerata per occupare dalle 14 alle 20 del 25 aprile la piazza con un gazebo, un tatami e un tavolo “allo scopo di svolgere esibizioni di pratiche sportive. Dalla richiesta non si evince nessuna altra indicazione sui contenuti - sottolinea l’amministrazione -. Si precisa che la richiesta di suolo pubblico è una pratica burocratica che può essere fatta da tutti e di norma, se non si ravvisano motivi di sicurezza, viene concessa senza nessuna valutazione da parte dell’amministrazione”.

Carancini l’ha definita “una messa in scena ignobile e indegna”. Una posizione ferma e decisa, dunque, per “una provocazione inaccettabile per la nostra comunità, che tradisce il vero senso della Festa del 25 aprile, infanga il significato stesso dell'antifascismo e fa male alla città. Abbiamo comunicato alla Digos, su richiesta della stessa, le circostanze dei fatti e trasmesso i documenti al fine di accertare le eventuali responsabilità, rispetto alle quali l’amministrazione si riserva ogni azione. Allo stesso modo vergognoso - aggiunge - è l'attacco personale al vice sindaco e assessore alla cultura Stefania Monteverde fatto da un giornale online”.

Il sindaco ricorda infine quali siano state le iniziative patrocinate dal Comune per la ricorrenza e concordate con la Prefettura: la cerimonia al Monumento della Resistenza, il pranzo condiviso con le associazioni in piazza Vittorio Veneto, il concerto con l'Anpi in piazza Mazzini, “eventi molto partecipati dalla cittadinanza - conclude - in serenità e civiltà”.
g.g.

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