Venerdì scorso il Consiglio comunale ha approvato una delibera con cui si chiede il mantenimento della scuola di Fiastra e il suo passaggio dall'Istituto Comprensivo U. Betti di Camerino, di cui oggi fa parte, all'Istituto comprensivo Mons. Paoletti di Pieve Torina.
Il comune torna quindi sulla questione scuola, illustrando le motivazioni di questa decisione.

A noi interessano solo le sorti delle famiglie e dei giovani della vallata – ha dichiarato il sindaco Sauro Scaficchia – e siamo fermamente convinti che il passaggio all'istituto Mons. Paoletti di Pieve Torina sia assolutamente funzionale alle nostre esigenze. Siamo favorevoli all'ipotesi di accorpamento di tutte le scuole dell'area interne in un unico istituto, come prospettato anche dall'ex preside Cavallaro, ma solo in una prospettiva di rafforzamento dell'istituto stesso. Questa sarebbe una visione interessante e condivisibile, che porterebbe vantaggi a tutti, ma nella situazione attuale rimaniamo convinti della necessità, urgente, di accorpamento con Pieve Torina.”

Come specificato nella delibera approvata venerdì, l'appartenenza della scuola di Fiastra all'istituto comprensivo di Camerino comporta degli oneri finanziari per il comune che nei prossimi anni potrebbero non essere più sostenibili. In particolare, il Comune ha supportato negli anni gli oneri del personale ausiliario integrando quello parziale fornito dall'istituto comprensivo. Ha inoltre finanziato l'integrazione dei piani didattici, consentendo l'adeguamento alla normale offerta didattica della scuola pubblica, finanziando le ore di lezione di musica e di inglese.

L'istituto comprensivo Mons. Paoletti di Pieve Torina è più vicino alle esigenze di una piccola realtà scolastica come quella di Fiastra essendo composto da scuole in tutto assimilabili come quella di Valfornace, di Visso, della stessa Pieve Torina e di Muccia. Questo passaggio comporterebbe, inoltre, dei benefici economici immediati, erogati nell'ambito della strategia di sviluppo delle Aree interne che prevede degli specifici interventi finanziari, da cui invece Fiastra rischia di rimanere tagliata fuori.
“Speranze? Poche, ma continuiamo a insistere”. Lo ha detto Massimo Citracca, primo cittadino di Valfornace, in merito alla chiusura delle filiali che il Cda di Banca Intesa ha deliberato per il prossimo ottobre. La decisione, notificata nei primi giorni di luglio, ha immediatamente attivato i campanelli d’allarme delle amministrazioni locali dell’alto maceratese (oltre a Valfornace, anche Fiastra perderà la sua filiale, ndr), che hanno immediatamente cercato un dialogo con i direttivi dell’istituto di credito e con i vertici regionali – il Presidente Acquaroli su tutti – , per scongiurare questa nuova fuga di servizi.

“È inutile prenderci in giro. In questi contesti l’home banking non funziona – spiega Citracca – . Valfornace è stata la prima a portare la fibra nella montagna maceratese, ma il servizio è comunque di difficile accesso per la nostra cittadinanza. Non si può chiedere ai nostri anziani di imparare a utilizzare un’app che a volte è complicata anche per i non nativi digitali, né tantomeno chiedere loro di fare chilometri per avere un servizio essenziale come la banca (la chiusura rende la filiale di Pieve Torina la più vicina a Valfornace, ndr).”

Citracca ha poi sottolineato come, sin dal giorno della notizia di chiusura, abbia immediatamente cercato un incontro con le alte sfere di Banca Intesa, oltre che con il governo regionale: “Con Sauro Scaficchia (sindaco di Fiastra, ndr) abbiamo subito scritto alla Regione per chiedere un’intercessione – dice Citracca – . Poi di mia iniziativa ho cercato di trovare un abboccamento con il direttivo della banca, ma in questo senso non ci sono aperture. Hanno deliberato in consiglio di amministrazione questa decisione. Sembra proprio che a loro non interessi affatto della nostra condizione, ma noi insisteremo. Il Comune di Valfornace – conclude il sindaco – non si arrende. Stiamo cercando delle soluzioni da offrire alla banca per indurli a tornare sui loro passi. Continuiamo a lottare per il nostro territorio e per i suoi abitanti”.

Il servizio sarrà approfondito nel prossimo numero di Appennino Camerte

l.c.
"Un momento di fondamentale importanza per Fiastra". Così il primo cittadino del Comune sul lago, Sauro Scaficchia, a proposito della giornata dedicata alla presentazione del Programma Straordinario per la Ricostruzione.
Nel pomeriggio di domani, il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli, l'assessore alla Ricostruzione, Guido Castelli, e il Commissario straordinario del Governo, Giovanni Legnini, saliranno a Fiastra, dove saranno loro illustrati i Programmi - sono sei in tutto - che guideranno la ricostruzione post sismica.

Soddisfatto il sindaco, Sauro Scaficchia, che ha detto come quella di domani rappresenti una giornata importante per presentare, oltre ai PSR, anche altre criticità emerse negli ultimi tempi, dal caro-prezzi dei materiali per l'edilizia alla questione Banca Intesa: "Per quanto riguarda la questione filiali - ha confessato Scaficchia - sono poco fiducioso, non penso ci siano spiragli importanti. Per il PSR, invece, sottolineo l'importanza del momento: sottoporremo all'attenzione del Commissario e del Presidente Acquaroli le nostre problematiche. Il nostro è un Comune molto frammentato, sono parecchie le frazioni, alcune delle quali rase al suolo sin dalle scosse del 24 agosto. Abbiamo bisogno, come in altri Comuni, di accelerare particolarmente con la ricostruzione pubblica. Le ordinanze di Legnini sono performanti - conclude Scaficchia - , in questo senso abbiamo percepito un'importante velocizzazione dei processi".

l.c.
L'entroterra continua a perdere servizi ed il futuro dei centri colpiti dal sisma e dallo spopolamento appare sempre più incerto.
In una zona dove alle difficoltà imposte dalla natura si aggiungono anche quelle dei servizi che sono costretti a guardare ai numeri piuttosto che al sociale, i sindaci continuano la loto battaglia e questa volta lo fanno per difendere la filiale di Fiastra di Banca Intesa San Paolo.

Ad ottobre, infatti, chiuderanno le filiali di Fiastra e di Valfornace, lasciando di fatto una grossa porzione della montagna maceratese priva di un servizio importante.


Un problema che non riguarda, però, solo il paese sul lago, ma un bacino più ampio abituato a fare riferimento a quella zona come la popolazione del vicino comune di Bolognola.

Dopo l'annuncio del direttore di zona che ha ribadito la decisione di chiudere i battenti per una precisa scelta azienda, come accadrà per tutte le filiali che operano in immobili non di proprietà, sono subito intervenuti i sindaci di Fiastra, Valfornace e Bolognola.
I primi due, Sauro Scaficchia e Massimo Citracca, avevano già avvisato il direttore che "in pochi mesi le filiali avrebbero avuto a loro disposizione degli spazi consoni, ricavati dagli edifici pubblici che in questi mesi si stanno ricostruendo a ritmo serrato". Ma evidentemente a nulla è valso questo impegno.


Cristina Gentili, sindaca di Bolognola, il comune più alto delle Marche, si dice "preoccupata per gli effetti che questa decisione avrà sul territorio, per il servizio che fornisce alle aziende che vi operano e a tutte le famiglie. Per raggiungere la prima filiale disponibile, gli abitanti di Bolognola saranno costretti a percorrere più di 70 km in auto tra andata e ritorno".

Il paradosso è che verrà mantenuta la filiale di Muccia, come sede distaccata di Pieve Torina, quando i due comuni distano pochi chilometri uno dall'altro - ha sottolineato Scaficchia - . Abbiamo l'Ufficio postale a mezzo servizio, ogni anno dobbiamo lottare per mantenere le scuole e i presidi medici, ora sparisce un altro servizio essenziale in un momento cruciale per la ricostruzione: noi ci siamo esposti personalmente con i cittadini affinché aprissero i conti dedicati alla ricostruzione nelle filiali dei nostri piccoli comuni, ma ora ci ritroviamo la banca a trenta chilometri di distanza”.

Sulla stessa lunghezza d'onda Massimo Citracca, sindaco di Valfornace: “Il nostro territorio, da tutti considerato come un gioiello in termini di bellezza paesaggistica e naturalistica, non può essere costantemente frustrato da scelte che vengono prese altrove, seguendo logiche squisitamente speculative: è ora che le continue operazioni di acquisizioni bancarie vengano bilanciate dal mantenimento dei servizi sul territorio. Per questo auspichiamo un ravvedimento da parte della Dirigenza di Banca Intesa, ma anche attenzione da parte delle istituzioni Regionali, affinché intervengano ufficialmente al fine di scongiurare i tagli degli sportelli dell’entroterra”.

GS
Ritorno in zona gialla: Sarnano e Fiastra, con le loro “cascatelle” e il lago, sono tra le mete più gettonate per il fine settimana del primo maggio. Da una parte il rilancio dei propri gioielli, con Sarnano che sta ristrutturando la via delle Cascate Perdute, come dopo ogni inverno, dall’altra una linea ben più cauta, con Fiastra che ha prorogato l’ordinanza per la chiusura delle Lame Rosse. I due sindaci, Luca Piergentili e Sauro Scaficchia, sono invece uniti sulle aspettative: entrambi si attendono grande afflusso e sottolineano quanto sia importante essere attenti a evitare restrizioni future e un nuovo aumento dei contagi.

Abbiamo un grande riscontro sui nostri social e ci aspettiamo massicce presenze – ha raccontato Piergentili –. Sicuramente saremo particolarmente attenti nei controlli: non vorremmo che questo primo maggio possa essere motivo di rimpianto in ottica Covid, anche se siamo in zona gialla, dovremo sempre cercare di evitare una ripresa dei contagi. Abbiamo chiesto alla Prefettura e alla Questura un supporto per il fine settimana in arrivo. A questo proposito nei prossimi giorni faremo un incontro con le autorità e le amministrazioni che si attendono i maggiori arrivi per l’occasione. Metteremo a disposizione i nostri Carabinieri e la nostra Polizia Locale. Sotto il profilo prettamente turistico – conclude il primo cittadino di Sarnano – stiamo risistemando la via delle Cascate Perdute, che come ogni inverno necessita di manutenzione, così come tutte le aree verdi che attraggono i turisti”.

A Fiastra il sindaco Scaficchia ha prorogato l’ordinanza che limitava le visite ai percorsi delle Lame Rosse: fino al 6 giugno saranno off limits nei giorni festivi.

“Ci attendiamo un flusso enorme di persone: già dalle scorse settimane, nonostante la zona arancione, abbiamo avuto molte visite. Io faccio appello a tutti i visitatori – dice Scaficchia –: li accoglieremo con piacere, ma mi auguro un grande rispetto delle norme anti contagio. Ho prolungato l’ordinanza che riguarda la chiusura delle Lame Rosse e dei percorsi naturalistici che contraddistinguono Fiastra nei giorni festivi: in quei giorni le visite erano fuori controllo e, in accordo con i Carabinieri Forestali, abbiamo deciso che fosse la soluzione migliore per la tutela della popolazione e dei visitatori. La speranza è che a giugno si possa allentare un po’ questa situazione, che oggi è necessaria, in modo da avere un’estate più serena”.

l.c.

La nomina di Commendatore della Repubblica a Giuseppa Fattori, la 98enne di Fiastra che tutti conoscono come nonna Peppina, anche per il decreto nato in suo nome, è il riconoscimento della voglia di restare nella terra natìa che caratterizza tutti coloro che, come lei, non hanno concesso al terremoto di portar via i ricordi e l'amore per la montagna.
"Queste terre sono abitate da tante altre 'nonne Peppina'. Gente che decide di restare ma a cui ora vanno garantiti i servizi".
Con queste parole il sindaco di Fiastra, Sauro Scaficchia, non si fa scappare l'occasione per puntare anche lui l'accento sul depauperamento dell'ospedale di Camerino, punto di riferimento sanitario di tutto l'entroterra, e sulla necessità di mantenere tutti i servizi necessari.
"Il riconoscimento conferito alla nostra nonna Peppina - dice il sindaco - è in rappresentanza di tutto il territorio; la riconoscenza di quello che significa davvero essere resilienti, essere attaccanti ad un territorio, alle proprie radici.
Il mio ringraziamento deve unirsi a quello delle altre amministrazioni che devono riconoscere in nonna Peppina molti loro concittadini.
Ringraziamo il presidente Sergio Mattarella ed il prefetto Flavio Ferdani che hanno portato avanti insieme a noi questo percorso, ma ringraziamo anche tutti coloro che dovrebbero essere commendatori come la nostra Giuseppa Fattori.
Lei - spiega - ha portato avanti una battaglia importante, ma non vorrei focalizzarmi solo su di lei perchè di persone così ce ne sono tante.
Ora per tutelare queste persone la battaglia dobbiamo farla noi, continuando a ribadire che non ci vengano tolti i servizi".
Si concentra sull'ospedale di Camerino il primo cittadino di Fiastra: "L'ospedale non è di Camerino - dice - ma del territorio montano e tutti noi dobbiamo essere in prima fila per rivendicare che l'ospedale funzioni. Se vogliamo che tutte le 'nonne Peppina' restino in questi territori dobbiamo dare i sevizi".

GS 

C'è chi pensa che le limitazioni siano deleterie per il turismo e chi, invece, come il sindaco di Fiastra, continua a ribadire dalla primavera scorsa che è il turismo ad essere deleterio per i contagi.
Una posizione su cui resta fermo ancora oggi, stilando il bilancio di un anno che definisce "da dimenticare".

"Speriamo che il 2020 termini il prima possibile - esordisce - . È un anno da dimenticare sotto tani aspetti, ma principalmente su quello sanitario. Ci ha distrutto la vita sociale e si è portato via la vita di tanti cittadini ed è a loro che va il pensiero dell'amministrazione che rappresento. Purtroppo puntare il dito contro qualcuno in queste situazioni non risolve il problema, ma servono solo coesione ed unità di intenti".

Quindi espone il problema delle presenze in montagna sia d'estate che d'inverno: "Mentre nel primo periodo Fiastra si era salvata - spiega - in questa seconda fase abbiamo avuto dei contagi che, sebbene si stiano risolvendo, ci hanno fatto preoccupare. 
Durante la prima ondata, con il lockdown generale, tutti erano stati costretti a restare nei propri Comuni e ne siamo usciti abbastanza bene, ora invece non sono previste queste restrizioni e noi vediamo gente che non fa altro che venire in montagna, quasi pensando che qui ci sia l'immunità dal virus. Invece anche qui l'immunità ce la dobbiamo guadagnare.
Vedere centinaia di auto che si riversano sulle nostre montagne non ci fa stare tranquilli - denuncia - . Vediamo ogni giorno quali sono le conseguenze di questi contagi: sono drammatiche".
Infine la stoccata nei confronti delle recenti dichiarazioni del presidente di Confinfustria Macerata, Domenico Guzzini: "Non è vero che l'economia deve venire prima della vita delle persone - conclude Scaficchia - . Abbiamo sentito battute infelici, senza pensare che l'economia la portano avanti i vivi, non i morti".

GS

Il bilancio del 2020 sarà approfondito nella prossima edizione de L'Appennino camerte in uscita la prossima settimana. 
Il Coronavirus non ha fatto sconti neanche al comune di Fiastra: quattro i positivi residenti nel comune. Uno di loro è attualmente domiciliato in un altro comune marchigiano, gli altri si trovano in isolamento fiduciario nelle proprie case.

Il sindaco Sauro Scaficchia, che già nella giornata di ieri aveva emesso un’ordinanza che dispone la chiusura dei sentieri delle Lame Rosse e della Valle del Rio Sacro, vista la notevole affluenza che le aree montuose del maceratese avevano fatto registrare negli ultimi fine settimana, ha attivato il servizio di assistenza domiciliare a disposizione degli isolati. Oltre a questo, insieme al Cosmari, come in altri comuni, anche a Fiastra è in funzione il sistema straordinario di gestione dei rifiuti dei positivi.

Red.
Chiuse le Lame Rosse. Ha deciso così il sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia: troppo grande l’affluenza verso l’alto maceratese negli ultimi fine settimana, troppo pericoloso, secondo l’amministrazione, per garantire la sicurezza dei turisti e dei cittadini di Fiastra in questa fase pandemica. Così, l’accesso al suggestivo itinerario sarà controllato e di fatto chiuso dai Carabinieri Forestali, deputati al controllo.

Il sindaco Sauro Scaficchia ha commentato così: “In questo momento particolare, in cui anche il comune di Fiastra è toccato dal Covid, dobbiamo salvaguardare l’incolumità dei cittadini e di chi viene da noi. Abbiamo constatato un affluenza incredibile, massiccia, e questo mi ha imposto di prendere dei provvedimenti con un’ordinanza. Non è possibile che molte persone vengano ancora senza protezioni, senza mascherine, nonostante venga ripetuto da mesi, e che la situazione non sia percepita come pericolosa: forse qualcuno pensa che in montagna non esistano regole. I Carabinieri Forestali e i Vigili – conclude Scaficchia – effettueranno i controlli, anche in maniera piuttosto semplice, visto che le vie sono obbligate e saranno pattugliati i due ‘ingressi’ all’itinerario, sia dalla diga, sia da Ruffella”.

Red.
'Sindaci alla riscossa' è proprio il caso di dire con i dati delle prime sezioni scrutinate per l'elezione del nuovo consiglio regionale.
Sono i sindaci della provincia di Macerata che in questa tornata elettorale hanno deciso di scendere in campo, anche con l'ipotesi di dover lasciare la guida della propria città, e che in queste ore stanno riscuotendo la risposta dei loro concittadini e non solo.
Giuseppe Pezzanesi, sindaco di Tolentino candidato con Civitas Civici; Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova candidato con Forza Italia; Renzo Marinelli, sindaco di Castelraimondo, candidato con la Lega; Sauro Scaficchia, sindaco di fiastra e Romano Carancini, sindaco uscente di Macerata, entrambi candidati con il PD.

Tra questi, ognuno nella rispettiva lista, il sindaco in testa è Giuseppe Pezzanesi che nelle 81 sezioni scrutinate su 321 ha ottenuto 421 preferenze.
C'è poi Renzo Marinelli, anche lui primo nella sua lista con 315 preferenze; Romano Carancini secondo nel Pd con 164 preferenze; Fabrizio Ciarapica, terzo nella sua lista con 73 preferenze ed ultimo Sauro Scaficchia che sempre tra i dem ha ottenuto 47 voti.

A commentare questo risultato parziale è il sindaco Giuseppe Pezzanesi, apprezzato anche nei Comuni dell'entroterra vicini a Tolentino: "Io sono ancora lontano dai risultati - ha detto durante la diretta su Radio C1...inBlu - . Se fosse così mi farebbe molto piacere, ma sono abituato a stare con i piedi per terra e prepararmi sempre per la prova successiva. Sarebbe un ulteriore attestato di gratitudine da parte dei miei cittadini e non solo. In Italia - commenta - chi fa politica per i cittadini e si impegna col cuore spesso non è gradito, invece questo messaggio è stato compreso dai cittadini e forse meno dai veritici della politica"

Un apprezzamento che potrebbe riguardare anche la posizione del primo cittadino in merito al sisma e alla ricostruzione: una scelta fortemente criticata dalla sua opposizione ma che evidentemente non è dispiaciuta in provincia: "E' stata una scelta molto forte - dice in merito all'acquisto degli appartamenti per i terremotati, anzichè scegliere le SAE - che ho condiviso con i miei giovani. Credo che gli altri Comuni che mi stanno dando fiducia me la diano anche perchè ho combattuto sempre per tutti e forse vedono nel sindaco di Tolentino una forza e una coscienza di quelli che sono i passi da fare per l'entroterra che in altri non vedono. Credo di essere uno dei sindaci più importanti dell'entroterra per numero di popolazione. Ho spalle larghe - ha concluso - e prendere nel cuore e nella testa tutta la regione, oltre che Tolentino, è pe me un dovere".

GS

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