Presentata giovedì scorso al Politeama di Tolentino la docu-fiction sui teatri storici dei Monti Azzurri: una riflessione sulla resilienza degli operatori culturali nei piccoli comuni del maceratese colpiti dal sisma.
Prodotto da Teatro Valmisa e Unione Montana dei Monti Azzurri e realizzato dal collettivo di filmmaker marchigiani Lunastorta Produzioni, il documentario Tratti del crea-tere presentato giovedì 21 marzo al Politeama di Tolentino, ha ricevuto il sostegno di Regione Marche, Fondazione Marche Cultura – Marche Film Commission ed è stato finanziato grazie al “Bando per progetti ed iniziative cineaudiovisive – Zona Sisma”. L’idea è nata dall’attrice Lucia Bendia del Teatro Valmisa di Senigallia ed è stata sviluppata insieme a Stefano Monti, Fabio Michettoni e Stefano Merlini del collettivo Lunastorta Produzioni con la collaborazione di Isabella Tomassucci. Diverso dai numerosi documentari realizzati sul post sisma, Tratti del crea-tere si concentra su un aspetto poco trattato, ma di certo non secondario: la necessità di mantenere una vita culturale e sociale nelle aree colpite dal terremoto. Per raccontare la problematica questo documentario usa una lente di osservazione particolare: i teatri storici, largamente presenti in tutte le Marche anche nel più piccolo dei comuni. 
 
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teatro di San Ginesio
 
«Le Marche sono la regione dei Cento Teatri: soltanto nei piccoli comuni dell’Unione Montana dei Monti Azzurri si trovano ben otto teatri storici, ma dopo il sisma del 2016 molti sono chiusi in attesa di ristrutturazione» raccontano Monti, Michettoni e Merlini di Lunastorta Produzioni.  «Di fronte ai numerosi problemi della ricostruzione, la sorte dei teatri storici può sembrare un fatto di secondaria importanza. In realtà essi sono spazi di aggregazione e di creatività: luoghi dell’anima e del cuore. Purtroppo, il terremoto non ha distrutto solo le case, ma anche la vita sociale e culturale di queste comunità, di cui i teatri erano uno dei simboli». Al centro della riflessione, quindi, non c’è soltanto il valore artistico e architettonico dei teatri storici, ma soprattutto il loro valore come spazi di aggregazione sociale e produzione culturale.  Durante la presentazione è intervenuta anche la dott.ssa Stefania Benatti, Direttrice della Fondazione Marche Cultura: «Di questo progetto abbiamo trovato molto interessante la commistione tra teatro e cinema e, soprattutto, la volontà di mettere in luce il valore del teatro come centro della cultura e della socialità» dichiara la Benatti. «Il teatro è una passione trasversale che interessa ogni comunità: mio nonno, ad esempio, era un fornaio, ma aveva un palchetto al Teatro delle Muse e frequentava il teatro regolarmente, con grande passione. Banalmente si usa dire che con la cultura non si mangia, ma questi progetti raccontano una realtà diversa». «Dai teatri di queste zone dell’entroterra marchigiano si è sviluppa un grande fermento culturale: io stessa ho iniziato a recitare in una compagnia amatoriale e ne sono orgogliosa» sottolinea la produttrice Lucia Bendia, attrice professionista. «Con il Teatro Valmisa ho portato avanti diversi progetti di promozione della cultura teatrale, in collaborazione con le realtà del territorio. È così che ho conosciuto Stefano Monti e gli altri membri di Lunastorta Produzioni, una realtà costituita da giovani filmmaker che vivono, si sono formati e lavorano sul territorio. La mia speranza è che a partire da progetti come questi possano nascere nuovi modelli di imprenditoria culturale in linea con le esperienze esistenti in Europa, esperienze basate su modelli di gestione sostenibile che vedano i giovani come protagonisti». Giampiero Feliciotti, presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, co-produttore del documentario ha sottolineato l’importanza di fare rete. «Questo progetto ci ha permesso di scoprire nuove e valide realtà del nostro territorio, ma ora è tempo di unirci per sostenere con più forte la crescita culturale delle nostre zone».  
 
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teatro di Caldarola
 
Tratti del crea-tere non è un documentario tradizionale ma una docu-fiction in cui le testimonianze degli operatori culturali dei Monti Azzurri si alternano ai monologhi di tre attori che si aggirano come fantasmi sui palcoscenici vuoti e polverosi dei teatri inagibili.  «Ormai siamo abituati a definire queste zone come cratere sismico, ma “cratere” è una parola amara» commenta il regista Stefano Monti del collettivo Lunastorta Produzioni. «Sembra suggerire che qui è rimasto solo il vuoto, quando invece l’aggregazione sociale e la vita culturale sono un bisogno e un diritto di tutti, in qualsiasi angolo della terra. Nel viaggio tra Caldarola, Sarnano, San Ginesio, Sant’Angelo e Monte San Martino abbiamo incontrato persone che nonostante le difficoltà continuano a portare avanti progetti e attività culturali nelle aeree dei Monti Azzurri, nel cuore del cratere sismico. Soltanto per fare un esempio, a Sarnano, nonostante da due anni e mezzo non ci siano né un teatro né uno spazio alternativo, ci sono 52 iscritti ai corsi teatrali, non solo bambini e ragazzi, ma anche moltissimi adulti. A Caldarola la rassegna Teatro e Sapori non si è mai interrotta e utilizza come teatro una tensostruttura allestita durante l’emergenza. Nonostante tutti questi sforzi, però, la gente del “cratere” si sente bloccata in un limbo. Per questo abbiamo deciso di inserire i monologhi dei tre attori che si aggirano come fantasmi sui palcoscenici vuoti e polverosi dei teatri inagibili.  Con le loro parole questi tre personaggi disegnano quei tratti di resilienza e ingegno che caratterizzano l’essere umano davanti alle difficoltà. Tratti che riempiono il vuoto del cratere con nuove idee, più forti e resistenti. Tratti del crea-tere».  Il documentario riporta le testimonianze di numerosi operatori culturali attivi nell’entroterra maceratese. Saverio Marconi, direttore artistico del Teatro Vaccaj di Tolentino, Francesco Facciolli, attore, regista, formatore teatrale e direttore di COT – Corridonia Officine Teatrali, Claudia Pasimeni, presidente dell’Associazione Il Circolo di Piazza Alta di Sarnano che da 27 anni gestisce le attività culturali e teatrali e organizza corsi di teatro, Simone Tardella, ex assessore alla cultura del Comune di San Ginesio, organizzatore di numerose stagioni di successo, Agostino Cavasassi, sindaco di Sant’Angelo in Pontano e custode di memorie d’altri tempi, Emanuele Peretti e i ragazzi dell’Associazione Arte Rubetana di Monte San Martino, impegnati da anni in numerose attività culturali. Gli attori coinvolti nel progetto sono Mirco Abbruzzetti, Rebecca Liberati e Iacopo Cicconofri, impegnati in campo teatrale e cinematografico.
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teatro San Ginesio
 
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Monti, Bendia, Feliciotti, Benatti
 

Con un'iniziativa pubblica a Caldarola, Cisl Marche, Cisl Macerata, Cisl Tolentino-Camerino, chiudono la campagna di ascolto realizzata  nelle aree maceratesi del cratere, attraverso assemblee pubbliche nelle aree SAE, interviste alla popolazione e raccolta di dati e proposte.  Un grande lavoro quello svolto dalla Cisl nel corso degli ultimi tre mesi, concretizzatosi nel dare voce ai territori colpiti dal sisma con il coinvolgimento di oltre 3000 persone e la raccolta di più di 500 questionari anonimi tra lavoratori e pensionati.

Gli esiti della campagna d’ascolto saranno illustrati giovedì 21 marzo alle ore 15.00 nel corso dell’incontro pubblico organizzato a Caldarola, e che vedrà coinvolte le istituzioni regionali e del territorio.

L’evento sarà strutturato in tre parti distinte. Nel corso della prima sessione, il Segretario generale della Cisl Marche, Sauro Rossi, e i responsabili della Cisl di Macerata, Silvia Spinaci, e della Cisl di Tolentino – Camerino, Rocco Gravina, illustreranno i dati emersi dalla campagna di ascolto e saranno presentate testimonianze di alcune delle persone coinvolte. Chiuderà la prima sessione il responsabile per il territorio maceratese della Filca Cisl Marche,Jacopo Lasca che, nel suo intervento, non mancherà  di sottolineare l’importanza della tutela del lavoro e della legalità, in quello che si appresta a diventare il cantiere più grande d’Europa.

Protagonisti della seconda sessioneLa visione degli amministratori”, saranno invece i primi cittadini dei territori colpiti dal sisma. Alla tavola rotonda prenderanno parte i sindaci  di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, di Caldarola Luca Maria Giuseppetti,  di Camerino Gianluca Pasqui, di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, di San Severino, Rosa Piermattei e il Coordinatore degli Ambiti Territoriali Sociali 16 17 e 18, dott.Valerio Valeriani.

L’incontro pubblico si concluderà con la tavola rotonda “ Ricostruire e rigenerare: come e quando?” che vedrà coinvolte in prima persona, le istituzioni nazionali e regionali, con la partecipazione dell’assessore regionale Angelo Sciapichetti, del  Direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione Cesare Spuri del Commissario per la Ricostruzione Piero Farabollini,. A rappresentare la Cisl Marche sarà il Segretario regionale Marco Ferracuti.

C.C.

Sopralluogo tecnico questa mattina da parte di Fulvio Maria Soccodato,  responsabile Assetto Infrastrutturale Rete di Anas. Accompagnato dal presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari, dal sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti e dal geometra comunale Lucia Rossi, il responsabile Anas ha potuto valutare in prima persona lo stato di avanzamento della bretella esterna al centro storico di Caldarola e vedere direttamente sul posto i motivi delle insistenze da parte del sindaco di prolungare il tragitto delle bretella stessa di circa un chilometro rispetto al tracciato che l’Anas ha approvato. “Le difficoltà principali – si legge in una nota del Comune - sono causate da un piccolo ponte di pertinenza della Provincia che, una volta terminata la bretella, dovrà supportare il peso dei mezzi che verranno impiegati per la ricostruzione. Il ponticello attualmente è interdetto al passaggio dei mezzi pesanti, proprio perché non idoneo, ma se la bretella verrà realizzata fino al ponte e non si creerà un’altra parte di tracciato obbligatoriamente tutto il traffico veicolare transiterà su di esso con il concreto rischio di danneggiamento o crollo. Senza considerare le vicine case che già lamentano problemi all’attuale passaggio dei mezzi usati per la costruzione della bretella”. Soccodato, nonostante abbia compreso le perplessità del sindaco, ha tuttavia ribadito che quella parte di tracciato e il ponte esulano dalle sue competenze, è una situazione da affrontare con gli altri partner responsabili, chiamando così in causa Regione e Provincia. “Sul fonte dei lavori – prosegue la nota - , che sono iniziati a metà febbraio, non si conosce ancora una data certa di ultimazione poiché la neve e le precipitazioni dei giorni precedenti hanno notevolmente ritardato l’esecuzione ma Fabrizio De Franciscis, insieme al Direttore dei Lavori Giuseppe Giampietro, hanno assicurato che verranno rispettati i termini previsti per interventi di questa entità. Sono state infatti già create le fondazioni con i pali e in breve verranno realizzati i muretti contenitivi. Le difficoltà sono dettate anche dalla presenza di piccoli corsi d’acqua che, in caso di abbondati piogge, possono gonfiarsi a dismisura”.   

GS

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Un mercoledì particolare questo 27 febbraio per la comunità di Caldarola che ha festeggiato una doppia riapertura: quella della Banca dei Sibillini e della sede destinata ad ospitare la Guardia Medica e il Centro Prelievi. Ancora una giornata di festa, dunque, per la comunità caldarolese che ha visto la presenza nel paese dei cardinali Pallotta anche del Governatore delle Marche Luca Ceriscioli. La filiale della Banca dei Sibillini riapre al pubblico dopo l’assalto subito nella notte del 28 gennaio, il secondo nel giro di appena un anno, quando ignoti fecero saltare lo sportello bancomat. Una sede che torna fruibile, sia pure priva del bancomat, con il Presidente Stefano Tolomeo e il Direttore Generale della BCC Claudio Taddei che hanno fornito rassicurazioni in ordine all’azzeramento delle commissioni di prelievo presso altri sportelli per venire incontro alle esigenze dei correntisti.

La seconda inaugurazione, come detto, riguarda la palazzina, recentemente restaurata, destinata ad ospitare la sede della Guardia medica e del Centro Prelievi.

Due servizi essenziali per la comunità, non solo di Caldarola ma anche dei comuni limitrofi, che avevano subito enormi disagi a causa del terremoto. La guardia medica era stata spostata all’interno di un container, mentre il servizio prelievi di sangue era stato addirittura sospeso.

"Due servizi importanti per la cittadinanza e che costituiscono un ulteriore, piccolo segnale di rinascita - così il presidente della regione Ceriscioli - Ho visto le immagini del camper adibito a banca nelle ore immediatamente successive al sisma dove la banca ha scelto di operare pur di offrire disponibilità e supporto alla comunità. Anche i locali, davvero ben ristrutturati, che ospiteranno guardia medica e centro prelievi sembrano un piccolo segno, ma in realtà costituiscono una grande opportunità per chi ha bisogno di accedere a tali servizi".

"Un altro tassello messo sulla via della ricostruzione - dichiara il sindaco Luca Giuseppetti - Dopo le scuole il secondo obiettivo era quella del centro per i servizi sanitari che potranno essere utilizzati non solo dai nostri cittadini, ma da tutta la popolazione residente nel territorio dei 5 comuni". 

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- l'interno del centro prelievi - il direttore del distretto sanitario Giovanna Faccenda, il presidente della regione Luca Ceriscioli, il sindaco Luca Giuseppetti

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- l'interno della Banca dei Sibillini - il sindaco, i dipendenti Mauro Panunti e Angela Bassetti, il presidente Ceriscioli 

 

Nuovi segnali di ripartenza a Caldarola. Dopo l’inaugurazione della nuova scuola De Magistris, un altro passo significativo per il borgo medievale sarà la realizzazione della nuova sede comunale. Conclusi dall’amministrazione comunale i lavori alla piattaforma in cemento armato sulla quale verrà alloggiato l’edificio, frutto della donazione della Regione Emilia Romagna. La struttura in acciaio e legno che sorgerà nelle vicinanze dell’ufficio postale di via Rimessa, avrà tutti i crismi della sicurezza e antisismicità, con isolamento e impianti a risparmio energetico

A fine febbraio è previsto l’avvio del cantiere da parte della ditta incaricata Ri Costruzioni. Per ispezionare la situazione, nella giornata di ieri i tecnici incaricati della direzione lavori della Regione Emilia Romagna Gianluca Paggi, Piero Venturi e Antonio Costantino, si sono confrontati con il sindaco Luca Maria Giuseppetti e i funzionari dell’ufficio tecnico di Caldarola.

“ Di sicuro- afferma il sindaco Luca Maria Giuseppetti- dopo aver perseguito il passo fondamentale legato alla scuola, il nostro secondo obiettivo è la nuova sede comunale. Trascorsi ormai oltre due anni difficili all’interno dei container, gli uffici comunali hanno la necessità di poter portare avanti il loro grande lavoro in maniera dignitosa e confortevole. Grazie alla solidarietà e alla vicinanza della regione Emilia Romagna che ci è venuta incontro con questa donazione, saremo in grado di partire con questo progetto. Le fondazioni sono state fatte- spiega Giuseppetti – e dunque siamo in grado di passare alla seconda fase  della realizzazione dell’opera. Ci è stato garantito che sarà una costruzione veloce e, ce lo auguriamo davvero sia per il lavoro degli impiegati che per gli stessi cittadini. La tecnica costruttiva ricalcherà un po’ quanto è avvenuto per la nuova scuola anche perché la sicurezza deve essere portata al massimo livello".

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"Sarà dunque una struttura di nuova generazione pienamente rispondente ai criteri di sicurezza e praticità. Quanto ai tempi di realizzazione - precisa il sindaco- essendo un discorso relativamente semplice, mi tengo sempre molto largo anche se nel corso dell'incontro di ieri, i tecnici dell’Emila Romagna ci hanno detto che molto probabilmente sarà terminata prima dell'estate. Nostro desiderio è poterla vedere realizzata velocemente; vedremo se sarà possibile rispettare i tempi preventivati. Per quel che mi riguarda- conclude Giuseppetti-  il mio mandato termina a maggio e mi farebbe piacere vedere realizzato il municipio nuovo, ma a prescindere di chi taglierà il nastro, quello che davvero interessa è che questo paese abbia un Municipio e che all'interno dei suoi uffici,i dipendenti possano riuscire dignitosamente a lavorarvi e a ricevere i cittadini".

C.C.

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Ancora un furto messo a segno ai danni della filiale di Caldarola della Banca dei Sibillini. Alle prime luci dell'alba, erano circa le 4 del mattino, ignoti hanno fatto saltare in aria lo sportello bancomat dell'istituto di credito, fuggendo poi con un bottino di circa 10mila euro. L'allarme è stato dato da un carabiniere di servizio all'interno della caserma, situata poco distante dalla banca, che è corso subito sul posto, con i ladri che, nel frattempo, si erano già dileguati. Sull'episodio indagano i carabinieri della locale stazione che stanno cercando di risalire agli autori del furto attraverso le immagini delle telecamere di sorveglianza. La filiale era già stata presa di mira dai malviventi appena due anni fa ed anche in quel caso, nella notte di Natale, era stato fatto saltare lo sportello bancomat della vecchia sede provvisoria, il container posto in viale Umberto I. Neppure la nuova location, sempre un container, ma situato a pochi metri di distanza dalla caserma dei carabinieri, ha fermato i ladri. Laconico il commento del presidente Stefano Tolomeo: "Forse non vale nemmeno più la pena di tenere aperte le sedi della banca in queste zone ormai abbandonate da tutti".

 

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Terzo successo con la commedia di Gabriele Piantadosi dal titolo “Chi sa balà… nun casca mai”, presentata dal Teatro del Sorriso di Ancona. Nella sala polivalente Tonelli di Caldarola si è conclusa, sabato scorso, l’ottava edizione della rassegna DIALETTIAMOCI8.

Un altro pienone, un’altra serata all’insegna del buonumore, un’altra serata di soddisfazione per l’organizzazione e per i 5Comuni.  Ora, in attesa dell’altra rassegna, Il Gusto del Teatro, si tirano le somme di questa avventura che ha visto salire sul palco tre compagnie che, per motivi differenti, sono state tutte all’altezza delle aspettative. Se da quella settempedana del Teatro Club Gubinelli non poteva esservi sorpresa, essendo rodata e da lungo tempo ai vertici delle performance delle compagnie amatoriali, ha destato grande ammirazione quella proveniente da Potenza Picena, Li Sfiguranti de Montesanto, che, ancora autoctoni nella loro produzione, hanno fatto ridere di gusto il pubblico presente. Bella prestazione anche per Il Teatro del Sorriso di Ancona , con alcune individualità, su tutti, veramente degne di sottolineatura in una commedia apparentemente facile, ma che invece nascondeva tante insidie. È il sindaco di Caldarola che traccia il bilancio consuntivo: “Tre serate magnifiche con la sala completamente gremita – commenta Luca Maria Giuseppetti , sindaco di Caldarola – che ci hanno fatto ritrovare momenti di serenità e di comunità; siamo veramente soddisfatti di come sia andata questa edizione e ci prepariamo a vivere con curiosa attesa la quarta rassegna de IL GUSTO DEL TEATRO, nel mese di gennaio; sono convinto che sarà un altro successo, stando anche al numero già molto elevato degli abbonamenti sottoscritti. Come al solito non lesineremo l’impegno sulla preparazione dell’aperitivo cena, come ormai è consuetudine acclarata”.

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Giammario Ottavi, sindaco di Cessapalombo: «Oltre alla bontà delle commedie presentate, questa ottava edizione ha fatto registrare un altro dato importante: le presenze del pubblico. La risposta migliore, quella dei nostri cittadini, alle tante problematiche che pian piano, e con fatica, stiamo cercando di risolvere per ritornare ad una normalità auspicata ed ancora lontana. Queste presenze numerose ci danno il coraggio di andare avanti, perché sappiamo che dobbiamo lavorare ancora tanto per i nostri concittadini; ma loro sanno perfettamente che ce la metteremo tutta”.

La rassegna è organizzata dalla compagnia teatrale Valenti, con la collaborazione dei 5Comuni (Caldarola, Belforte del Chienti, Cessapalombo, Camporotondo di Fiastrone e Serrapetrona) ed il sostegno di Banca di Macerata, Oro della Terra e ASSM-Terme di S. Lucia di Tolentino.

È intanto possibile prenotare gli abbonamenti della quarta rassegna IL GUSTO DEL TEATRO telefonando al numero 335/7681738.

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Continua il ciclo di incontri dedicati al centro storico e frazioni di Caldarola in previsione della ricostruzione post sisma.

L’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’Architetto Giovanni Marinelli dell’Università Politecnica di Ancona, ha predisposto una serie di appuntamenti con tutti i residenti di Caldarola per valutare ogni minimo dettaglio al fine di ottimizzare la vivibilità delle case dal momento in cui inizierà la ricostruzione.

Come già detto sono stati calendarizzati diversi incontri con i residenti, divisi per zone di pertinenza, per conoscere le criticità che le abitazioni presentavano prima del sisma e tentare di superarle, ove possibile singolarmente e, se necessario e con l’accordo di tutti i diretti interessati, con soluzioni in comune che risolvano i disagi e superino gli ostacoli.

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L’appuntamento di venerdì scorso, sempre presso la sala polifunzionale “A. Tonelli”, ha visto una partecipazione ancora più massiccia della precedente. Erano presenti quasi tutti i proprietari degli immobili e diversi tecnici incaricati dai privati che negli appuntamenti precedenti avevano già preso contatti con l’amministrazione e i responsabili dell’Università Politecnica.

Il fine ultimo è la condivisione di idee e progetti per attivare azioni sinergiche volte a migliorare la qualità della vita dopo un evento così traumatico come il terremoto.

I prossimi incontri saranno venerdì 30 novembre, lunedì 3 dicembre e l’ultimo il venerdì 6 dicembre.

Altri due appuntamenti sono già in calendario per l’anno prossimo, il primo prevede una nuova riunione con i tecnici, l’altro servirà per fare il punto della situazione con tutti i cittadini alla luce dei dati che sono emersi durante le precedenti sedute.

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Primo dei tre gli appuntamenti in programma per la rassegna Dialettiamoci8, sabato 17 alle 21.15, a Caldarola, nella sala polivalente Tonelli.

Il Teatro club Gubinelli di San Severino Marche porterà in scena la commedia “Patre pe’ procura” di Amedeo Gubinelli, per la regia di Alberto Pellegrino.

Si tratta di un’opera sperimentata da tempo, ricca di spunti, scritta sapientemente da un sacerdote che ben conosceva l’animo umano, interpretata magistralmente dagli attori settempedani. Dalle note di regia:

La solitudine dei sentimenti. Questa commedia, scritta nel 1980, può essere considerata il capolavoro della drammaturgia di Amedeo Gubinelli e uno dei migliori testi del teatro dialettale marchigiano del Novecento. L’autore ha scritto: “Ho voluto mostrare la vita quotidiana di un prete, i suoi problemi, le sue difficoltà, il piccolo mondo che circonda la parrocchia”. Per raggiungere questo scopo Gubinelli non trascura nessuno degli elementi che caratterizzano una vicenda circoscritta a un piccolo paese della provincia marchigiana: un bambino abbandonato da ignoti genitori; l’aristocratica altezzosa ed egoista, madre di un nobile di provincia conquistatore a buon mercato; una domestica scorbutica e materna; un sacrestano intrigante e fedele, una stagionata Figlia di Maria, zitella per forza e beghina per vocazione. Sembra a prima vista una commedia di costume con qualche velata intenzione educativa, come spesso accade nel teatro di Gubinelli. Il testo, a una seconda lettura, mostra notevole profondità sul piano sentimentale, psicologico e letterario, la quale conferisce un valore aggiunto che sta alla base del successo di pubblico riscosso da questa commedia. Per prima cosa emerge dal testo una totale identificazione tra il sacerdote-autore e il sacerdote-protagonista, perché identiche sono le emozioni e le motivazioni che ha provato nella vita quotidiana e che ora rivivono sulla scena. Alla base di questa vicenda c’è un sentimento di solitudine umana, ben diversa dalla solitudine spirituale che ha una sua sublimazione nella fede. Si tratta di una solitudine che affligge l’uomo-sacerdote, il quale è chiamato dal suo mandato a esercitare la carità e a donare amore a tutti fino a rischiare di restarne privo per sé. Il protagonista avverte dentro di sé un bisogno di paternità e di affetto che costituiscono dei sentimenti naturali per ogni uomo, sentimenti che percorrono questa storia di un sacerdote tanto coraggioso da sfidare le autorità ecclesiastiche e la comunità parrocchiale per tenere presso di sé un “figlio di nessuno”. Sulla base di quest’analisi, senza rinunciare a quanto di divertente la commedia contiene, si è scelta una chiave di lettura più interiore e meno “scanzonata”, che in alcuni passaggi appare persino avvolta in un sottile velo di malinconia, decisa a dare libero sfogo ai sentimenti. Prende così corpo la figura di un sacerdote che è anche un uomo assalito dai ricordi della sua giovinezza, che si trova improvvisamente al centro di una storia turbolenta fatta di sospetti, di pettegolezzi, di gravi accuse morali, di calunnie tendenti a ledere la sua dignità. Egli, con l’ingenua semplicità di chi si affida all’amore ispirato dal Cristo, decide di sfidare l’ambiente sociale, i suoi superiori, i potentati locali, scegliendo di diventare un “patre pe’ procura”, capace di vivere fino in fondo la bella avventura della paternità. Avrà al suo fianco la solidale presenza del sacrestano e soprattutto dell’arcigna domestica, non solo custode-tiranna dell’onorabilità della parrocchia, ma anche “matre pe’ procura” di quell’uomo che rischia di essere travolto dal suo atto d’amore. Dalla coraggiosa decisione di Don Piero, nasce così una nuova e un po’ strana famiglia attraversata da una fresca ventata di speranza: ora l’uomo e il sacerdote non saranno più soli, ma avranno accanto delle piccole mani che accarezzeranno il suo volto”.

Ritorna il concorso, come per le passate edizioni: a votare la migliore commedia presentata sarà solo il pubblico.

La rassegna è organizzata dalla compagnia teatrale Valenti, con la collaborazione dei 5Comuni ed il sostegno di Banca di Macerata, Oro della Terra e ASSM-Terme di S. Lucia di Tolentino.

DIALETTIAMOCI

 

Domenica 11 novembre si è tenuta nel piccolo comune maceratese la cerimonia annuale in onore della nascita del saggio Valmiki. Dai comuni limitrofi di Cessapalombo, Caldarola e San Ginesio, dove risiedono diverse comunità di indiani devoti al saggio, sono arrivati i fedeli insieme ad altri giunti anche da tutta Italia per rendere omaggio al santo nel capannone attrezzato a tempio, con canti, discorsi e un grande bhandara finale, un pranzo rituale offerto a tutti i partecipanti. Valmiki è un celebre cantore a cui viene attribuita la composizione del Ramayana, il più antico poema epico dell’induismo, risalente a oltre 10mila anni fa, Valmiki lo compose oralmente e per parecchi secoli fu ripetuto a voce da studiosi e saggi che lo imparavano a memoria. In esso vengono narrate le avventure del principe Rāma, avatāra di Viṣhṇu, ingiustamente esiliato e privato della sua sposa.

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Alla cerimonia presenti anche diversi italiani che, a gambe incrociate e seduti sui pavimenti ricoperti di stoffe hanno avuto così il piacere di trovarsi in una atmosfera completamente indiana, con tutti i colori, gli odori ed i sapori dell’India.

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Coloratissime le donne, agghindate negli abiti della tradizione, mentre i bambini giocavano vivaci in mezzo alla gente e gli uomini seri ma non troppo, coperti da turbanti e fazzoletti a mò di copricapo. A presiedere la cerimonia uno swami (monaco) con barba bianca e vesti ocra. La sala ha visto un continuo movimento di nuovi arrivati, oltre 200 le persone presenti, con volontari che offrivano il tipico “prasad” una pasta dolce ed acqua fresca. Il clou della festa ovviamente è stato il pranzo, ottimo e abbondante, pieno dei gusti dell’India, dal piccante al dolce e frutta compresa. Tutto innaffiato da acqua fresca vista la severa proibizione dell’alcol.

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Alla cerimonia hanno partecipato anche il sindaco di Camporotondo Emanuele Tondi, il sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco e l’architetto Antonello Andreani, vicepresidente del Club per l’Unesco di Tolentino.« La cerimonia di domenica è un bell’esempio di integrazione fra culture diverse – dice Andreani – un bel modo per superare le diffidenze. Il senso di pace e di accoglienza che si poteva respirare durante la cerimonia ne è d’insegnamento». La comunità indiana di Camporotondo, Cessapalombo, San Ginesio e Caldarola invita fin da ora, tutti coloro che lo volessero, a partecipare alla prossima cerimonia annuale che si terrà nel 2019, sempre nello stesso periodo dell’anno.

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