“Il neonato Comitato a salvaguardia dell’ospedale di Camerino, che ha avviato anche una raccolta di firme, sa tanto di strumentalizzazione a fini elettorali”. Ad affermarlo, senza troppi peli sulla lingua, il capogruppo della Lega in consiglio regionale Renzo Marinelli. “Come mai detto Comitato è sorto adesso? C’entra forse la campagna elettorale?”, interroga al riguardo Marinelli, che aggiunge “Le garanzie di potenziamento della sanità del territorio ci sono già e l’ospedale di Camerino è considerato presidio centrale. Rassicurazioni al riguardo sono già state date, insieme all’assessore alla sanità Saltamartini, nel corso dell’incontro con sindaci e cittadini al Lanciano Forum e, inoltre, sono in corso concorsi e assunzioni per dotare l’ospedale di specialisti, infermieri e nuovi primari. Possibile che nessuno del comitato se ne sia accorto?”.

f.u.





"La decisione del consiglio regionale di respingere tutte le mozioni presentate dalla minoranza sono Un vero schiaffo in faccia alle mamme e ai cittadini dell'entroterra". Sono le prime parole di Marco Massei, vice presidente del comitato per la difesa dell'ospedale di San Severino. L'amarezza segna gli animi dei membri del comitato presenti martedì mattina al consiglio regionale. Ceriscioli sbatte la porta in faccia alla protesta popolare e nessuna deroga sarà richiesta al ministro Lorenzin per salvare i punti nascite dell'entroterra, quindi dal 31 dicembre tutti a Macerata per partorire. Quattro le mozioni che la maggioranza ha respinto, con 19 voti favorevoli e 12 contrari. A presentarle erano stati Lega Nord, M5S e Fratelli d'Italia. Ad assistere la delegazione di San Severino e quella di Tolentino. "Siamo amareggiati - ha proseguito Massei - per il modo in cui hanno bocciato le mozioni. Con una freddezza allucinante. Ma dov'è il rispetto per i cittadini della montagna e soprattutto per le mamme? Oggi è del tutto mancato il buon senso, siamo tutti profondamente delusi. Non ci arrenderemo, proveremo con tutte le scappatoie possibili - ha concluso - e proveremo anche a chiedere una moratoria finché l'ospedale di Macerata non sarà a norma e in grado di accogliere mille parti".

"Affianco a noi c'erano degli esponenti della minoranza di San Severino - ha spiegato Mario Chirielli, un altro membro del comitato - c'erano Gilberto Chiodi e Gabriella Lampa. Il nostro sindaco?Dov'era? Non si è presentato in aula nonostante fosse nel palazzo della Regione. Respingendo le mozioni è stato fatto un grave danno all'entroterra, anche a Macerata visto che reparto non è a norma e quindi non in grado di ricevere l'utenza. Gli abitanti della montagna saranno costretti ad andare in Umbria per partorire e chi potrà si rivolgerà verso il mare. Hanno rovinato la nostra provincia". 

g.g.

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