Nonostante la sconfitta del candidato governatore Maurizio Mangialardi il Partito Democratico si conferma primo partito delle Marche con il 25.11% dei consensi. Un dato che, però, preoccupa i dirigenti del Pd è quello della circoscrizione di Macerata, dove la percentuale dei voti scende al 18.28%, con il sorpasso di Lega e Fratelli d'Italia, e la non preventivata sconfitta al primo turno del candidato sindaco di Macerata Narciso Ricotta, nettamente battuto da Sandro Parcaroli.

Ad analizzare la situazione il segretario provinciale del Pd maceratese Francesco Vitali, che inizia dall'esito delle elezioni regionali.

"E' innegabile come il dato di Macerata sia il più basso delle 5 province - la sua analisi - Una delle motivazioni potrebbe essere quella che nella provincia di Macerata avevamo 4 candidati alla carica di Governatore, fatto che potrebbe aver inciso sull'esito del voto. Vero anche che ci sono stati alcuni comuni, come ad esempio Macerata, dove il dato del nostro partito è in linea con quello regionale".

A Macerata, però, il Pd incassa la pesante sconfitta nell'elezione del sindaco.

"La sconfitta al primo turno di Ricotta - continua il segretario - è stato un colpo duro e inaspettato. Anche questo risultato a mio avviso, come quello delle regionali, va inserito in un quadro di cambiamento che doveva avvenire a prescindere. A nulla è valso nè la scelta delle persone nè i programmi perchè forse gli elettori avevano deciso che bisognava cambiare a prescindere. Sicuramente a Macerata non era sbagliato il candidato, che era il più preparato di tutti, ma il confronto con chi ora è il sindaco è stato sempre impari, a testimonianza di quanto detto prima".

Per il partito si impone ora una profonda riflessione per poter ripartire.

"Probabilmente ci saranno anche dei cambiamenti - conclude Vitali - ma in questa prima fase dovremo fare delle riflessioni interne per poter dare nuovo slancio o perlomeno per cercared i ripartire con quell'entusiasmo che oggi inevitabilmente si è spento". 

Un risultato storico quello ottenuto da Sandro Parcaroli, da oggi nuovo sindaco di Macerata.
"L'imprenditore prestato alla politica", come lui stesso si è più volte definito, è stato infatti eletto primo cittadino della città capoluogo di provincia al primo turno, superando nettamente il suo principale avversario Narciso Ricotta, che aveva governato per un decennio nella giunta Carancini.

La vittoria di Parcaroli segue di poche ore quella del nuovo Governatore delle Marche Francesco Acquaroli, con il centro destra che torna dopo moltissimi anni a guidare il comune di Macerata. Un fiume in piena il nuovo sindaco pochi minuti dopo aver avuto la certezza della sua elezione.

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Sandro Parcaroli con la moglie Emanuela 

"Provo una grandissima gioia - le sue parole - perchè aver vinto al primo turno in una città che da oltre 20 anni è guidata dal centro sinistra è qualcosa di straordinario. Ho compiuto un vero miracolo insieme ad una coalizione di centro destra finalmente unita. La città voleva fortemente il cambiamento e questo c'è stato".

Guarda non solo a Macerata, ma ad un intero territorio la visione del sindaco Parcaroli. 

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Parcaroli al centro con il presidente della provincia Pettinari e il nuovo presidente della regione Acquaroli

"Sarò il sindaco di Macerata e insieme il sindaco della provincia - conferma quanto detto fin dall'inizio - Riunirò i sindaci del territorio sui temi dell'ospedale, del turismo e insieme al Governatore Acquaroli faremo un grande progetto per le nostre Marche. Dall'Europa arriveranno molti soldi per la regione e dobbiamo avere la capacità di catturarli attraverso importanti progetti. Per 40 anni sono stato imprenditore e questa esperienza mi aiuterà anche come sindaco".

f.u.

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Il nuovo sindaco festeggia in centro a Macerata

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"Prosegue la corsa dell'amministrazione uscente ai grandi investimenti, dal mattone all'illuminazione: pronta quella artistica per Piazza della Libertà. Carancini individua in questo ciò che già mesi fa chiamava “ l’asse di crescita generale.... a favore del cittadino che deve poter abitare tutti gli spazi con servizi, comodità, bellezza e sicurezza” Nonostante questo la cecità in ambiti fondamentali -sostegno familiare, welfare socio/economico e dunque benessere, legalità e sicurezza, economia, anche di prossimità, commercio e turismo, a Macerata persiste".
Sono queste le dichiarazioni di Lauretta Gianfelici, candidato sindaco del Popolo della Famiglia per le amministrative di Macerata
<<La città ha consumato i suoi talenti senza evolvere, ma sopravvivere, sfruttando competenze, energie e risorse non per obiettivi comuni per l'intera città, ma per fini individuati dal Pd e forze alleate (non sempre di partito), disperse in favoritismi, elaborati in comunione con soggetti “terzi”,esterni alla governance di Palazzo, anche di quello regionale, non a favore dei fatti, ma delle ideologie o delle simpatie umane.

Decisioni e risultati cascano dall'alto sulla città, a pioggia, spesso da Marte, con risultati che hanno prodotto un tonfo tale da rompere un grande vaso di Pandora, la nostra vergogna davanti a tutto il mondo.
Il Pd maceratese e i suoi alleati hanno a cuore solo progetti e bandi per occupare spazi, invece dei luoghi che i cittadini oggi dovrebbero ri-vivere con regole nuove.
Il Sindaco uscente abdica da un regno, in cui i cittadini sono trattati come sudditi. La successione è prossima e data per “scontata” . Da tempo non è primo cittadino inter pares e non amministra con la responsabilità di essere modello per innescare un movimento di restituzione di stima sociale, di prestigio al comportamento onesto e altruistico, che diventi anche di mentalità e di costumi, di vita nuova e reale che parta dal basso.

E' sotto gli occhi di tutti la crisi della nostra città e della democrazia dei partiti!
Le evidenze sono crollate perfino nel buon senso dell'opposizione, imbavagliata in una grave forma pachidermica, nel limbo dell'impossibile, dentro un compromesso tra potere e lucro che regna sulla buona alleanza, anziché sbarrare tutti i mali ben annidati di una città in cui sembra non si possa sfuggire alla concezione perversa del 'favore', alla generale convinzione che una mano lava l’altra, con il risultato che poi tutte rimangono sporche.

L’impegno ad ascoltare i cittadini è declamato dalle varie liste del Centro Sinistra ma risulta vuoto, perché esce senza convinzione né passione persino dalla bocca di chi lo pronuncia: mentono sapendo di mentire
La politica al servizio dei reali bisogni trasformati in diritti non ce la fa ad emergere, sotto la crosta sartriana del potere.

Ricorrre a strumenti come mutui e altre forme di accesso al credito, al project-financing e ai fondi nazionali ed europei per cementificare ancora, trascurando poi la situazione del Convitto, ad esempio, imporre una macchina amministrativa che non ricerca benessere cittadino, ma si genera dall'ambizione e dai sogni non farà rialzare Macerata.

I rischi prossimi sono giganti. Nascono da

·         il tema sicurezza e lavoro: la criminalità tenterà di conquistare maggiore terreno mettendo sotto una pressione più forte i nostri figli;

·         le parole“servizi, sicurezza e legalità” di un Pd goliardico, senza umiltà, e un centro-destra che si appresta a mettere in campo un altro candidato, uomo di tutto rispetto, ma che nei fatti il Pd maceratese ha favorito nel suo vero mestiere, ossia fare impresa. Perfino la Sovrintendenza delle Belle Arti è stata favorevole alla trasformazione della Villa Storica di fine '800 ad altro uso. Pertanto Carancini e Monteverde non potevano cheessere Vip Testimonial per l'inaugurazione dei locali promossi.

Ecco che anche la Bellezza nonostante le nuove e potenti luci diventa solo esteriore finzione;non porterà mai buoni frutti per sua stessa natura e la somma tra addendi, nella corsa del fare per il fare non valorizzerà il principio della “cosa pubblica per il bene comune ”, ma il catastrofico motto della “cosa nostra per il bene nostro e di coloro che riteniamo amici”.

Giova ricordare anche che nei fatti la città sembra diventata un circolo privato, che il danno rimane verso le priorità e la difesa della stessa democrazia.

Il comizio di Ricotta nel primo Sabato del Mese, giorno dedicato a Maria padrona della città, ha citato finalmente anche gli attori invisibili, ma protagonisti, facendo riferimento “all'Ufficio Europa, Fondi Nazionali ed Europei” da potenziare. Eh sì! E' con l'aiuto dei privati che mirano agli utili per sé e la propria azienda, non per il Bene Comune, che si può stare tranquilli di non abbandonare la vecchia strada per la nuova, definita incerta dal proverbio, ma magari quella che ci vorrebbe!

Ormai neppure la marginalissima fiducia dei cittadini fa più riflettere: un'affluenza ferma al 39,26%, alle scorse amministrative.
Da candidata del PdF chiamo ogni maceratese a divenire cittadino integrale e aperto, con un risveglio nel raggiungere il massimo sviluppo umano che gli è possibile dentro le situazioni che vive alzando la voce e la testa per il cambiamento necessario in città. Invito a non dimenticare le bruttezze da sanare, indifferenti al Pd e ad altre forze sociali: si è già troppo atteso, non si vede all'orizzonte l'umiltà di riconoscerlo e attuarlo". 
Dopo una lunga riflessione Sandro Parcaroli ha sciolto le riserve. Sarà lui il candidato sindaco della coalizione di centro destra alle elezioni amministrative a Macerata. L'imprenditore di origni camerinesi se la vedrà con Narciso Ricotta, candidato del centro sinistra, Roberto Cherubini del Movimento 5 Stelle, Lauretta Gianfelici per il Popolo della Famiglia e Alberto Cicarè, candidato della lista civica "Strada comune" per la fascia di primo cittadino del comune capoluogo di provincia. Una scelta di territorio quella dell’imprenditore che, molto legato alla sua città di origine, ha sempre avuto come punto di riferimento della sua attività Macerata dove ha sede il Gruppo Med e dove, nel dicembre 2018, ha inaugurato “Vere Italie”, ristorante che propone anche per l’acquisto prodotti del territorio. Proprio a "Vere Italie" Parcaroli ufficializzerà la propria candidatura questo sabato 11 luglio, alle ore 11, chiarendo anche i motivi della propria decisione.

"Avrò sicuramente un occhio particolarmente attento alla città e alle sue problematiche, dal centro storico, alle attività produttive, ai servizi - le dichiarazioni di Sandro Parcaroli - ma lo sguardo sarà allargato anche ai comuni limitrofi e a quelli della zona montana. Macerata dovrà essere anche il collante con i comuni della provincia e, in particolare, con le realtà dell’entroterra, attraverso la promozione di forme di collaborazione con gli stessi".

Una conferma, dunque, del suo attaccamento al territorio di origine che non intende dimenticare nel momento in cui opta per la carica di sindaco di Macerata. Una candidatura, la sua, che sembra raccogliere diversi consensi anche nell’ambito della società civile per la quale si è speso in diverse iniziative benefiche e di solidarietà non solo a Macerata, ma nell’intero territorio provinciale. Un profilo di spessore quello scelto dal centro destra che spera di riconquistare così il governo della città.


f.u.
Arriva per Sandro Parcaroli il momento della scelta. Sono ore di incontri e di trattative febbrili per sciogliere il nodo circa la possibile candidatura dell'imprenditore camerinese, amministratore del Gruppo Med, richiesto sia per la corsa al consiglio regionale che per la poltrona di sindaco di Macerata. Negli ultimi giorni Parcaroli ha chiesto ai dirigenti della coalizione che lo vorrebbe nelle proprie fila un periodo di riflessione. E' arrivato, però, il momento delle risposte e nelle prossime ore si conoscerà l'esito della riflessione. Alcune indiscrezioni, che attendono però conferma, farebbe pendere la scelta di Parcaroli per la candidatura a sindaco del capoluogo di provincia. Se così fosse tramonterebbe l'ipotesi di un suo impegno in seno al consiglio regionale in favore del territorio camerinese e dell'entroterra montano, questione che da sempre è al centro delle attenzioni dello stesso Parcaroli.
Ecco, allora, che potrebbe profilarsi per il territorio montano un'altra candidatura per il consiglio regionale, quella del sindaco di Castelraimondo Renzo Marinelli. Voci insistenti che si rincorrono insieme ad ipotesi nella fase in cui le forze politiche, come avviene per le squadre di calcio in periodo di mercato, lavorano per allestire i propri organici.

f.u.

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