Votata all'unanimità la mozione presentata dalla minoranza di San Severino per la riapertura del punto nascite dell'ospedale Bartolomeo Eustachio.
Mozione in cui, tramite un emendamento, si chiede anche l'h24 per il punto di primo intervento e l'inserimento di due posti di rianimazione.

"Ho ringraziato i consiglieri di minoranza - dice il sindaco Rosa Piermattei - perchè la mozione è giunta in un momento opportuno: dopo che Fabriano ha presentato al TAR la richiesta del ripristino del punto nel loro ospedale ed alla luce di quanto detto da Saltamartini sull'ospedale di primo livello di Macerata.
Noi confidiamo che, proprio gli ospedali territoriali, possano ritornare a fare quanto erano preposti nel passato. Abbiamo chiesto a gran voce il ripristino del punto nascita che è stato chiuso nonostante gli oltre 500 parti l'anno.
A San Severino è stata fatta una vera e propria ingiustizia: lo diciamo a gran voce come chiediamo, con un emendamento, anche che vengano inseriti nella mozione il punto di primo intervento H24 e due posti di rianimazione così da fare un punto nascite a norma con tutti i requisiti necessari per non essere a rischio.
Quando abbiamo fatto le nostre rimostranze sulla chiusura - precisa - ci è sempre stato risposto che il punto settempedano non era a norma per la mancanza della rianimazione, oggi la chiediamo perchè abbiamo visto con il Covid l'importanza degli ospedali satellite".

Sul tema interviene anche l'assessore alla Sanità regionale, Filippo Saltamartini: "La questione è delicata - dice facendo riferimento alle richieste di Fabriano e San Severino - perchè le norme vigenti stabiliscono che gli ospedali con un numero di parti inferiore a 500 non sono ospedali sicuri per le partorienti.
È chiaro che noi ci troviamo a dover affrontare questo problema nel contesto di revisione del decreto ministeriale Balduzzi. Le Marche, come tutte le altre regioni, hanno chiesto di rivedere il decreto per abbassare il criterio dei 500 posti.
In quella direzione abbiamo già detto che vogliamo riaprire il punto di Fabriano, andrà valutata la questione di San Severino, ma dipende sempre da un provvedimento ministeriale.
La novità non è solo la revisione del criterio - conclude - , ma che il recovery fund approvato dal Governo permetterebbe risorse aggiuntive per assumere nuovo personale, a quel punto si potrà valutare una serie di interventi".

GS


"Bene la solidarietà, ma ci ascoltino quando abbiamo delle proposte per il territorio".
È ferma la posizione del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, in merito alla situazione dell'azienda Elica che conta 409 esuberi su 560 dipendenti totali del comprensorio, la chiusura dello stabilimento a Cerreto D'Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nelle sedi di Fabriano, Cerreto e Mergo. 

"La nostra posizione è chiaramente quella di cariche che in questo momento chiedono di essere ascoltate - dice Santarelli - . Come sindaci ci troviamo purtroppo a dover commentare troppo spesso notizie di questo tipo. Siamo sempre pronti a testimoniare la nostra vicinanza e la disponibilità ad intervenire con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, ma che purtroppo sono davvero pochi.
Come sindaci possiamo senibilizzare, ma non abbiamo le capacità e le possibilità di intervenire direttamente. Chiediamo di essere ascoltati quando proponiamo ai tavoli regionali e del governo dei progetti concreti, perchè al di là dell'espressione della solidarietà in queste occasioni particolari, vorremmo provare anche a portare delle novità e possibilità sul territorio.
Noi siamo a contatto con tanti soggetti - prosegue - tra cui anche l'università, con cui portiamo avanti progettualità interessanti, ma devo purtroppo ammettere che facciamo fatica a farci ascoltare e trovare interlocutori pronti a sviluppare insieme a noi queste idee. Ben venga la solidarietà - dice - , ma se vogliamo uscire da questa situazione bisogna iniziare a mettere sul tavolo anche qualcosa di concreto, al di là del tentativo di salvare il salvabile. Anche in questa situazione, quando verremo chiamati ai tavoli di confronto, porteremo la nostra esigenza: quella di essere ascoltati anche fuori dai tavoli di crisi".

GS




Vertenza Elica: il piano strategico dello scorso 31 marzo ha previsto 409 esuberi su 560 dipendenti totali del comprensorio, la chiusura dello stabilimento a Cerreto D'Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nelle sedi di Fabriano, Cerreto e Mergo. Una situazione drammatica, in un territorio già contraddistinto da un alto tasso di disoccupazione.

Anche l’Arcivescovo Francesco Massara ha lanciato il suo appello alle istituzioni e alla proprietà dell'azienda: “Sono giorni di dramma individuale e collettivo quelli che stiamo vivendo nella diocesi di Fabriano e Matelica. All’ ‘Elica’, una delle principali aziende di un territorio già ad elevato tasso di disoccupazione, sono stati annunciati oltre quattrocento esuberi. Una voragine sociale minaccia il futuro anche dei lavoratori dell’indotto spingendo verso il fallimento un’intera filiera. Sono le ditte del comparto delle cappe aspiranti che tradizionalmente sono un punto di forza del nostro storico distretto dell’elettrodomestico. Un patrimonio di talenti professionali e capacità organizzative che non può essere disperso.  Tutto ciò richiede un intervento deciso e tempestivo delle istituzioni – prosegue Mons. Massara –. A livello sia regionale che nazionale. Dietro i numeri angoscianti degli annunciati licenziamenti ci sono persone e famiglie che soffrono e la Chiesa non farà mancare loro vicinanza e sostegno. La gravità del momento richiede alla proprietà dell’Elica profonda riflessione su una decisione così deflagrante. I responsabili istituzionali sono tenuti a prestare la massima attenzione per programmare subito la ripresa di un’area da un decennio al centro di devastanti processi di deindustrializzazione e delocalizzazione delle attività produttive. Non c’è tempo da perdere. Il 2021 è stato consacrato da papa Francesco a San Giuseppe per mettere i lavoratori e le famiglie sotto la protezione del patrono universale della Chiesa. In un recentissimo passato – continua l’appello – i dipendenti che ora vedono in pericolo la propria occupazione hanno dato prova di senso di responsabilità e di solidarietà approvando accordi sindacali sulla riduzione dell’orario di lavoro e dello stipendio pur di evitare il licenziamento di una parte dei loro colleghi. Hanno poi ascoltato progetti di rilancio dell’impresa quando gli ammortizzatori sociali sembravano una boccata d’ossigeno in vista di una riorganizzazione aziendale che non lasciava certo presagire questa prospettata riduzione di oltre il 90% della forza lavoro. Un fulmine a ciel sereno. Un macigno sulle spalle di tanti. Nei prossimi giorni è prevista l’apertura di un tavolo di crisi alla Regione Marche e il nostro auspicio è che un’analoga iniziativa venga adottata al più presto anche al ministero per Sviluppo economico. A tutti i livelli, infatti,  vanno intraprese procedure di confronto tra le parti sociali per salvaguardare la dignità dei lavoratori e la continuità della produzione. Per scongiurare la chiusura degli stabilimenti nel nostro territorio, esorto tutti i deputati e senatori marchigiani, di ogni schieramento, a dar vita a una sinergia positiva e una costruttiva convergenza di intenti. Una significativa prova di unità sarebbe, ad esempio, quella di sollecitare a intervenire il governo attraverso un’interpellanza parlamentare trasversale. Ad essere in discussione è la tenuta del sistema economico e sociale dell’intero territorio, perciò invito le istituzioni a mobilitarsi fattualmente per accompagnare lo sviluppo di questa grave situazione verso una soluzione positiva. Diventa più povera e più debole una società che non si fa carico di lavoratori e famiglie che non chiedono assistenza né elemosina bensì un’azione concordata per superare una condizione collettiva di difficoltà.  Ho ascoltato il dolore di questi fratelli e sorelle  attraverso le loro dirette testimonianze. La Diocesi farà la sua parte – conclude l’Arcivescovo – per andare incontro alle necessità di chi non può essere lasciato andare alla deriva. L’impegno comune deve però essere quello di offrire congiuntamente un contributo concreto alla proiezione futura di un comparto nel quale al “saper fare” va riconosciuto un valore sociale e morale superiore alle miopi operazioni di tornaconto finanziario di breve respiro”.

Una rete tra ospedali che si rifletta anche nella collaborazione tra professionisti.
È questo l’obiettivo dell’Area Vasta 2, diretta da Giovanni Guidi, che questa mattina è stato presentato insieme alla direttrice generale dell’Asur, Nadia Storti.
Un progetto che vede l’ospedale Profili di Fabriano porsi come polo ospedaliero del territorio.
Partendo da questi presupposti l’ospedale ha visto l’inserimento di nuovi primari nei reparti di Anestesia Rianimazione e Ortopedia, ma anche per Odontostomatologia che sta nascendo ora.

“Il fatto che i migliori giovani professionisti della regione abbiano deciso di mettere le loro professionalità e competenze a disposizione dell’ospedale di Fabriano – dice Nadia Storti – sia la conferma dell’importanza che il nosocomio può vantare. 
Nel futuro di questo ospedale c’è il polo chirurgico che si concretizza prima di tutto con le persone: lo abbiamo fatto mettendo guide valide ai reparti; ora penseremo alla conclusione della struttura con la  realizzazione di una nuova palazzina al fianco della struttura già esistente che ci permetterà di avere un blocco operatorio, posti letto di terapia intensiva e per la degenza. Si tratta di un altro tassello all’interno di questo ospedale che, fino a qualche anno fa aveva il timore di essere isolato, mentre oggi, in realtà, lo stiamo ricostruendo all’interno dell’Area Vasta.

Forte l’impegno dei neoprimari assunti: “È stato un anno importante – ha detto il primario di Ortopedia, Daniele Aucone – in cui abbiamo cercato di mettere insieme le forze necessarie per fare squadra. La squadra di cui c’era bisogno. E questo è stato possibile grazie alla direzione.
Tre ortopedici con contratto a tempo indeterminato ci hanno permesso di fare il salto di qualità. Noi siamo solo all’inizio: il Covid è stato un periodo di estrema formazione perché ci ha messo alla prova e, difronte ad un ostacolo, abbiamo dimostrato di avere le potenzialità per offrire un servizio di qualità. Vedo un futuro roseo”.

L’offerta di qualità al centro dell’impostazione del lavoro di Cristiano Piangatelli, primario di Anestesia e Rianimazione: “Ho iniziato in un momento non facile – ha ammesso – legato alla pandemia, ma devo dire che ho raccolto un gruppo di medici di grande spessore. Per il nostro reparto, l’obiettivo è quello di creare un percorso di qualità che per alzare l’offerta chirurgica in questo territorio”.

L’importanza della rete è stata invece ribadita da Marco Messi, primario di Odontostomatologia, reparto che a seguito di un concorso dell’Area Vasta 2, nascerà da zero: “Mi sono interessato per portare avanti un progetto condiviso dalla direzione – ha spiegato - . Quello di creare una rete. Se ne parla da tanti anni, ma far digerire il concetto di rete a livello territoriale non è assolutamente semplice. È importante creare una macrorete ospedaliera tra Fabriano, Senigallia, Loreto e Jesi che deve integrarsi con una microrete dei vari colleghi e con il territorio. L’obiettivo è di implementare l’offerta per le fragilità cliniche: una larga fetta della popolazione che rappresenta circa il 20% che va dal malato oncologico al cardiopatico. C’è già una lista di attesa enorme per entrare in questo tipo di realtà e per dare una risposta stiamo cercando di creare una squadra il più fluida possibile. Il primo passo è stato fatto con l’individuazione logistica degli spazi, ora stiamo lavorando alacremente per trasformare l’attività pratica a tutti gli effetti, ma bisognerà organizzarsi con le varie attrezzature. Spero – dice parlando di tempistiche - che entro un mese si possa attivare l’attività a tutti gli effetti. Faremo una mappa delle risorse per dare la possibilità di facilitare i percorsi non solo per Fabriano ma per tutta l’Area Vasta 2”.

Giulia Sancricca

Da Simancas a Fabriano per ricostruire “le vie della carta” nel Mare Nostrum, da sempre crocevia di popoli e idee. Dopo il primo workshop lo scorso gennaio a Simancas in Spagna, il gruppo di lavoro “Paper in Motion” della COST Action PIMo (People in Motion) fa tappa a Fabriano, la città della carta per eccellenza.

Studiosi provenienti da prestigiose università italiane ed europee si riuniranno virtualmente venerdì 12 febbraio 2021 dalle 9.30 alle 17.30 per ricostruire la storia della diffusione delle tecnologie di produzione della carta nel sud dell'Europa attraverso il Mediterraneo.
In particolare, verranno analizzate le condizioni materiali in cui è iniziata la produzione di carta e alcune delle conseguenze sociali, culturali, politiche ed economiche di più ampia portata ad essa collegate, all’interno di un più ampio progetto che considera l’intera circolazione dei popoli e delle idee.

Il workshop, inizialmente programmato negli spazi del Fabriano Paper Pavilion, a causa dell’emergenza sanitaria si svolgerà interamente online e sarà trasmesso in diretta streaming. Per maggiori informazioni www.fondazionefedrigoni.it.

Coordinato dal Professor José María Pérez Fernández dell’Università di Granada (Spagna), “Paper in Motion” è uno dei quattro gruppi di lavoro che compongono la COST Action “People in Motion: Entangled Histories of Displacement across the Mediterranean, 1492–1923” (PIMo), diretta dal Professor Giovanni Tarantino dell’Università degli Studi di Firenze e finanziata dalla COST Association (European Cooperation in Science and Technology).

Oggetto di studio del network interdisciplinare, che coinvolge per quattro anni un centinaio di ricercatori provenienti da 41 Paesi, sono le implicazioni emozionali delle migrazioni, dell’esilio, dei naufragi, delle dinamiche di inclusione ed esclusione tra comunità ospiti e migranti, così come il movimento di idee, persone, carte e merci attraverso il Mediterraneo dal tardo Medioevo all'epoca moderna.

Il workshop, promosso congiuntamente con la Fondazione Fedrigoni Fabriano, sarà un “mirror worshop”, cioè un complemento dell’evento successivo che si terrà nel luglio 2021 a Istanbul (Biblioteca di Süleymaniye), luogo storicamente simbolico al confine orientale del Mediterraneo, porta di accesso strategica per la circolazione e lo scambio di persone, idee, oggetti e carta “in movimento” tra l'Asia e il Mediterraneo.

Interverranno (nell’ordine): Chiara Medioli (Presidente Fondazione Fedrigoni Fabriano), Giovanni Tarantino (Università di Firenze, Direttore PIMo COST Action), José María Pérez Fernández (Universidad de Granada, Coordinatore PIMo “Paper in Motion”), Giovanni Luzi (Fondazione Fedrigoni Fabriano), Marianna Astore (Università Politecnica delle Marche, Paris School of Economics), Livia Faggioni (Coordinatore Fondazione Fedrigoni Fabriano), Mauro Mussolin (Università degli Studi "G. d'Annunzio" Chieti - Pescara), Emanuela Di Stefano (Fondazione Fedrigoni Fabriano - Università degli Studi di Camerino), Renzo Sabbatini (Fondazione Fedrigoni Fabriano - Università degli Studi di Siena), Alessandra Chessa (Royal College of Art, London), Orietta da Rold (Cambridge University), Benito Rial Costas (Universidad Complutense de Madrid), Maria Giuseppina Muzzarelli (Università degli Studi di Bologna), Angelo Cattaneo e Gaetano Sabatini (CNR - ISEM).

Nel prossimo biennio seguiranno altri due workshop: a Prato, per il suo ruolo emblematico nelle transazioni economiche e finanziarie (Fondazione Datini, 2022), e a Malta, luogo iconico per il ruolo della carta come veicolo e mediatore materiale e semiotico tra le diversità delle culture mediterranee (Archivi Nazionali, 2023).
Con questi cinque avamposti (Simancas, Fabriano, Istanbul, Prato, Malta) negli spazi geo-culturali, politici ed economici del Mediterraneo, “Paper in Motion” aspira a coprire la cartografia sulla quale la carta circolò e si diffuse in tutto il Mare Nostrum, dalle sue remote origini in Cina al suo arrivo in Europa grazie alla mediazione della cultura musulmana.
c.c.


Quando aumentano le difficoltà cresce anche la volontà di essere d’aiuto. È forse questo l’aspetto che rincuora difronte a un periodo in cui l’emergenza sanitaria ha segnato la vita di molte famiglie in un territorio, quelo di Fabriano, in cui era già in atto un forte ‘terremoto economico’.

Ma davanti a questo tipo di difficoltà ed alle numerose richieste d’aiuto, la Caritas diocesana, diretta da don Marco Strona, ha messo in campo tutte le proprie forze.

Supportata anche dalla sinergia con la diocesi di Camerino, nata grazie all’arcivescovo Francesco Massara, ha saputo rispondere alle richieste di aiuto cresciute del 50%.

"Le attività della Caritas sono diverse – spiega Strona - , anche perché la questione dei bisogni non è legata solo ai beni materiali, ma va oltre. Attraverso le richieste che arrivano al punto di ascolto partono le diverse iniziative. Nella nostra diocesi, soprattutto da marzo in poi, il centro d'ascolto ha lavorato di più, registrando la presenza di chi non si era mai rivolto a noi per chiedere aiuto.

Sulla scia di questa necessità abbiamo aperto l’Emporio della carità per la distribuzione di generi alimentari e prodotti per la cura e l’igiene personale e a cui si sono rivolte 350 famiglie”.

Aiuti che hanno riguardato anche le utenze domestiche e gli affitti: “Come diocesi – prosegue - abbiamo concesso  appartamenti a titolo gratuito ad alcune famiglie che erano in difficoltà durante il lockdown a marzo”.

Una vicinanza nei confronti dei più bisognosi che la Caritas ha potuto attuare soprattutto grazie alla crescita di aiuti che è stata registrata: “L’arcivescovo Massara si è impegnato in prima persona – prosegue Strona – poi  abbiamo visto che la trasparenza in quello che facciamo ha spinto la gente ad impegnarsi nelle donazioni.

b7a24d91 5df6 4cfa 9525 c9c5e3ccae63

Tanti gli aiuti che sono arrivati, sia di privati, ma anche di aziende e intere comunità che si sono mosse.

Molti sono arrivati da Camerino”.

In un anno la Caritas ha registrato il passaggio di 800 persone, dietro alle quale ci sono altrettante famiglie.

Ma il bisogno economico non è l’unico che hanno manifestato: “Tanti i problemi legati alla solitudine o alla depressione, che hanno causato un aumento del 70% del consumo di antidepressivi. Con il Lions club di Fabriano abbiamo aperto uno sportello psicologico gratuito per sopperire a questa necessità”.

Altri progetti, invece, sono in cantiere per l’anno appena cominciato: “Da un anno è attivo un progetto di agricoltura sociale e un altro lo stiamo portando avanti insieme alla Caritas di Jesi che coinvolge anche il territorio di Camerino: diverse aziende della città ducale ci hanno messo a disposizione terreni da coltivare.  Una sinergia che rappresenta un progetto pilota della Cei.

Per il 2021 ci siamo già mossi per finanziare tirocini lavorativi grazie all'8x1000”.


GS
Prende il via anche a Fabriano l’operazione di screening di massa per contrastare la diffusione del Covid-19. Nei giorni tra l’11 e il 13 gennaio, dalle ore 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30, al PalaGuerrieri, i cittadini che lo vorranno (lo screening è volontario) potranno sottoporsi gratuitamente al tampone rapido. Un'operazione raccomandata dalle istituzioni per contrastare il diffondersi dell’epidemia.

Saranno interessati tutti i residenti e i non residenti che soggiornano, per motivi di lavoro o di studio, nei comuni di Fabriano, Sassoferrato, Cerreto d'Esi, Genga, Serra San Quirico, Mergo. I minorenni dovranno essere accompagnati. Non potranno fare il tampone le persone con sintomi che indichino un’infezione da Covid-19; persone attualmente in malattia, in stato di isolamento per test positivo negli ultimi tre mesi o attualmente in quarantena o in isolamento fiduciario, persone che hanno già prenotato l’esecuzione di un tampone molecolare, quelle che eseguono regolarmente il test per motivi professionali, i minori sotto i 6 anni e i soggetti ricoverati nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, comprese le case di riposo pubbliche e private. È consigliato prenotarsi per evitare inutili attese o assembramenti. Sarà possibile farlo a partire dal 7 gennaio attraverso la piattaforma informatica il cui collegamento sarà disponibile in tutti i siti istituzionali dei Comuni coinvolti. Chi non ha accesso a internet, potrà scegliere la prenotazione telefonica, chiamando il numero 0732 709112 dal 7 gennaio al 13 gennaio dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Ogni persona, il giorno del test, dovrà portare con sé il tesserino del codice fiscale (tessera sanitaria) e un documento d'identità. È consigliabile arrivare all'appuntamento con il modulo di richiesta del test dell'Asur già compilato. Il modulo è disponibile nel sito istituzionale del comune fabrianese.

Red.
Tutto pronto per l’inaugurazione della tensostruttura donata ai Servizi Territoriali del Distretto Sanitario di Fabriano dalla FABER, azienda locale, per un’iniziativa del direttore generale Riccardo Remedi. Garantirà spazi e strutture adeguate per la realizzazione di iniziative nell’ambito di percorsi di prevenzione, diagnosi e cura, e per l’espletamento di funzioni specifiche, quali ad esempio campagne collettive di vaccinazioni di massa legate al Covid. Soddisfatto il sindaco Gabriele Santarelli: “Un’iniziativa che ci fa molto piacere poter annunciare e che chiaramente abbiamo agevolato e sposato tutti i modi possibili. Fabriano ha messo a disposizione un'area di proprietà comunale per poter installare questa struttura e siamo felici che questa iniziativa arrivi da una delle ditte con le quali in questi anni abbiamo collaborato molto attivamente. Un elemento in più che si aggiunge per contrastare questa pandemia. Come Comune abbiamo messo a disposizione, ormai da tempo, all'ASL diverse strutture: sia il palazzetto sia la sede della Protezione Civile per eseguire i tamponi. È chiaro che avere una struttura in più sicuramente fa molto comodo e dona anche prestigio al territorio”.

Red.
Continuano le polemiche a Fabriano sulle cause della positività al Coronavirus del primo cittadino Gabriele Santarelli. Il sindaco aveva comunicato, tramite i suoi account social lo scorso 26 dicembre, la sua positività al Coronavirus. La minoranza targata Fratelli d’Italia lo ha accusato di aver partecipato a una grigliata infrangendo le regole anti-contagio, invocandone le dimissioni. Santarelli si è difeso, affermando come il pranzo in questione si sia svolto nel rispetto delle regole, in un periodo in cui le riunioni erano permesse e sostiene come ci sia un fondo di opportunismo politico sulle accuse che la minoranza gli rivolge. Una scelta forse inopportuna, afferma, ma non di certo illegale. Per questi motivi Santarelli annuncia un probabile ricorso alle vie legali.

Post Santarelli covid


Ai microfoni di Radio C1 inBlu, il primo cittadino fabrianese ha replicato: “In questi giorni, su questa vicenda, ne abbiamo lette veramente di ogni, ma non capisco quale sarebbe la normativa che è stata violata nell'organizzazione di questo pranzo: in piedi, tra alcuni dipendenti dell'Ufficio Comunale che anche normalmente si organizzano per consumare i pasti insieme all'interno delle sale messe a disposizione del Comune, visto che bar e ristoranti sono chiusi. Sull’opportunità ne possiamo parlare: sono stato il primo a dire che probabilmente sarebbe stato più opportuno non organizzare e comunque da parte mia non partecipare, ma ricordo a tutti che il 22 dicembre, la data incriminata, si era in zona gialla, senza particolari restrizioni. È stato sempre specificato che non ci sono stati assembramenti, perché tutto si è svolto all'aperto in uno spazio molto ampio. La cosa curiosa è come si sia fatto subito questo collegamento tra la mia positività e quella riscontrata in altri dipendenti comunali: sto parlando di 6 persone su un totale di 170 dipendenti, chi parla di focolaio forse non si rende bene conto di quello che dice. A parte l’inopportunità della mia presenza nessuno ha ancora spiegato quale sarebbe stata la parte del Dpcm che è stata violata”.

La chiusura di Santarelli sul sospetto che la vicenda abbia assunto connotati politici: “Evidentemente qualcuno sta affilando le armi perché vede l'obiettivo delle prossime elezioni molto vicino. Se ci fosse qualcosa da imputarmi per cui è prevista anche la possibilità di una denuncia che lo facciano e poi ci divertiamo. Da parte nostra comunico che stiamo preparando una denuncia esposto nei confronti di diverse persone, adesso vedremo se anche nei confronti di questo comunicato che associa la mia positività a quella di altri. Sulla stampa sono uscite le notizie infondate e false. Da parte nostra ci sarà modo di difendersi nelle sedi opportune chiarendo una volta per tutte quello che è effettivamente accaduto”.

Red.
Polemiche a Fabriano: la positività al Coronavirus del primo cittadino Gabriele Santarelli, che lui stesso aveva comunicato tramite i suoi account social lo scorso 26 dicembre, ha sollevato un vespaio. La minoranza targata Fratelli d’Italia, in una nota firmata da Ennio Mezzopera e Giancarlo Pellacchia, accusa il sindaco di aver partecipato a una grigliata, infrangendo le regole anti contagio. FdI ne invoca le dimissioni ad avvenuta guarigione.

Nella nota si legge: “Quella che era una chiacchiera che girava da giorni ha trovato conferma. Restiamo sconcertati nell’apprendere che il primo cittadino, Gabriele Santarelli, abbia contravvenuto così alle regole imposte dal “proprio” governo infischiandosene dei rischi derivanti da assembramenti come quello descritto.

Ma la cosa che secondo noi è più rilevante di tutte è il fatto che abbia spudoratamente mentito a tutta la cittadinanza da lui rappresentata, se è grave aver partecipato ad una manifestazione vietata, è gravissimo aver sostenuto di non sapere come fosse stato possibile per lui aver contratto il virus, dal momento che era stato “super attento” e non capendo come possa essere entrato in contatto con un positivo. Certo, una grigliata con circa 30 persone. Avremmo tutti difficoltà a capire come potessimo aver preso un virus! Il virus del Covid-19, come ben si sa, rifugge tali manifestazioni essendo allergico alla salsiccia grigliata che funge a mo’ di zampirone!

Ora, vista la situazione, riteniamo sia il caso di ritornare seri ed auguriamo sinceramente a tutte le persone coinvolte in questa sciagurata vicenda una pronta guarigione.

Una volta che il Sindaco sarà nuovamente negativo, ci aspettiamo un evento “positivo” per la città intera: le sue dimissioni”.

Red.

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo