Via libera a sei progetti per la sistemazione di alcune strade e per la messa in sicurezza di ponti. Il presidente della provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, ha approvato sei progettazioni per oltre 1,4 milioni di euro che interessano varie zone del territorio. Completati inoltre gli interventi per il risanamento della frana lungo la provinciale 22 tra Camerino e Castelraimondo, in località Crispiero. Lavori costati 200mila euro, che hanno permesso la realizzazione di un’opera di sostegno a valle della strada: una gabbionata lunga 25 metri, larga quattro e alta tre, appoggiata su un piano in cemento armato fondato su pali del diametro di 80 centimetri e di sette metri di lunghezza. È stato inoltre realizzato un cordolo sulla strada in corrispondenza dell’opera, per consentire il corretto deflusso delle acque superficiali e proteggere la scarpata dall’acqua.

Per quanto riguarda invece le opere da realizzare, sono stati stanziati 450mila euro per i lavori di messa in sicurezza del ponte al km 2+518 sulla ex statale 77 Tolentino-Camerino. Altri 200mila per gli interventi di risanamento del piano viabile in diversi tratti della provinciale 113 Sant’Angelo-Monte San Martino. Sono invece 139mila euro quelli previsti per i lavori di risanamento della provinciale 88 Passo Morico-Pintura del Grillo a Cessapalombo. Ad Appignano 300mila euro per i lavori di risanamento di diversi tratti della provinciale 57 Iesina nel centro abitato. Infine 200mila per la provinciale 3 Apiro-Poggio San Vicino e 200mila per la provinciale 83 Montedoro-Urbisaglia.

«Continua il lavoro costante per la messa in sicurezza di strade e ponti, uno degli obiettivi principali della provincia – commenta il presidente Sandro Parcaroli –. L’ufficio tecnico, che ringrazio per il lavoro costante, ha predisposto una serie di progetti esecutivi che ora potranno essere messi in appalto per dare il via, nel più breve tempo possibile, ai lavori». 
Riaprirà martedì prossimo la parte alta di via Viviano Venanzi. A farlo sapere è l’assessore ai lavori pubblici del comune di Camerino, Stefano Falcioni, che coglie l’occasione per lanciare un appello alla Regione: «Anche la nostra città venga inserita nel cratere dell’alluvione».

Il tratto di strada che conduce al centro storico di Camerino è stato chiuso ieri per i lavori di riparazione dei sottoservizi danneggiati dalle forti piogge di settembre. Negli ultimi due mesi il traffico è stato possibile su una sola corsia a causa di questi danni. Un percorso ad ostacoli per chi si recava in quella parte della città. La regolare viabilità è stata infatti ostruita da alcune transenne, sistemate per evitare il passaggio delle auto sui tombini sprofondati dopo il nubifragio. Ora i lavori di sistemazione con la deviazione delle auto verso il cimitero. «Gli uffici hanno attivato il cantiere per la riparazione dei danni causati dall’alluvione – afferma l’assessore Falcioni –. Per permettere l’esecuzione dei lavori è stato necessario chiudere via Venanzi che, salvo imprevisti, sarà riaperta martedì 15 novembre».

L’assessore lancia quindi l’appello: «Non è questo il solo nodo da sciogliere in materia di danni causati dalle piogge – rilancia –. È fondamentale che anche Camerino sia compresa nell’ordinanza speciale per i danni causati dal nubifragio. Senza questo tipo di provvedimenti sarà molto difficile trovare una soluzione ai problemi più grandi riconducibili a quell’evento. Le nostre preoccupazioni, in particolare, riguardano la strada Caselle – Le Calvie e il ponte di Rocca d’Aiello, che dovrà essere demolito e ricostruito».

l.c.
Iniziati i lavori di ricostruzione del muro nel piazzale della Madonna dei Lumi. Il comune di San Severino Marche ha avviato le opere necessarie a realizzare il muro di sostegno a protezione del parcheggio e della strada, crollato dopo le forti piogge dello scorso marzo. Le opere sono state affidate all’impresa settempedana Costrem e richiederanno alcuni giorni. Le macchine per il movimento terra hanno già provveduto ad abbattere la struttura e a rimuovere una parte del terreno della scarpata. Ora sarà possibile procedere con la ricostruzione vera e propria.

Il comune fa sapere che l’area del cantiere è stata ridotta il più possibile, in modo da permettere ai fedeli di poter frequentare il luogo di culto anche durante i lavori: il piazzale davanti al santuario è infatti comunque fruibile ed è possibile il passaggio anche in auto. Per entrare in chiesa a piedi, invece, è consigliato utilizzare la strada più a monte.
«La speranza è quella di riaprire la 361 entro i prossimi sette giorni». Così il sindaco di Castelraimondo, Patrizio Leonelli, sui lavori di rifacimento del manto stradale nella città del Cassero. Da ieri mattina, infatti, i mezzi e gli uomini dell’Anas hanno iniziato la rimozione degli strati di asfalto nel tratto della ex statale “Septempedana”, tra il distributore di carburante Eni e l’ex consorzio agrario. Ad essere interessata dall’intervento è la parte della carreggiata compresa all’interno dei muraglioni.

È un tratto di strada particolarmente stretto e la tipologia di interventi non ha permesso all’Anas (i lavori sono di sua competenza, ndr) di garantire il transito dei veicoli, neanche su una sola corsia. Se la problematica è stata parzialmente assorbita per le auto grazie alla viabilità alternativa predisposta all’interno del centro abitato, lo stesso discorso non si può applicare per i mezzi pesanti: camion e autoarticolati sono infatti costretti a percorsi alternativi per raggiungere Camerino e i comuni limitrofi. Per chi arriva da San Severino è possibile passare da Gagliole, attraversare la frazione di Acquosi e raggiungere Matelica. L’alternativa può essere la deviazione per Crispiero, mentre per chi arriva dalla valle del Chienti la superstrada 77 rimane la via più comoda. Per le auto, invece, al netto di qualche rallentamento i lavori non rappresentano un ostacolo.

«Sfortunatamente non è stato possibile mantenere aperto quel tratto di strada – spiega Leonelli –. L’Anas ha ritenuto necessario chiudere la carreggiata in entrambi i sensi di marcia e le deviazioni predisposte all’interno del centro storico non sono percorribili dai mezzi pesanti. Effettivamente i lavori sono consistenti e lo strato di asfalto rimosso dalla sede stradale è molto spesso: non sarebbe stato sicuro per i camion transitare sul cantiere. La porzione della statale compresa tra i due muraglioni è stata più volte asfaltata senza che gli strati inferiori venissero rimossi, di conseguenza ora l’intervento è più invasivo».

Gli operai al lavoro hanno infatti già rimosso uno strato consistente di materiale dalla carreggiata e, alla fine, «si dovrebbe arrivare ad asportare quasi quaranta centimetri di asfalto – precisa Leonelli –. Visto che parliamo di uno spessore notevole, non è da escludere che l’Assem possa decidere di intervenire per installare delle tubature in previsione di lavori futuri ai sottoservizi. In ogni caso le nostre aspettative sono quelle di ripristinare il traffico entro i prossimi giorni. Se il tempo dovesse reggere l’Anas potrebbe riuscire a chiudere il cantiere entro la metà della prossima settimana. Una volta chiusi questi lavori il comune è pronto a partire con la costruzione della rotatoria tra viale Europa e la ex statale 256 “Muccese”».

l.c.
Operai al lavoro sulle strade del capoluogo di Fiuminata per il rifacimento della rete idrica e fognaria. Dopo il primo stralcio delle opere di ammodernamento dei sottoservizi, concluso nella scorsa estate, sono ripresi i lavori di efficientamento dei sistemi di acque chiare e acque scure nel paese dell’alta valle del Potenza.

Tema attuale quello delle reti idriche, in un anno segnato dalle scarse precipitazioni che ha portato alla luce tutte le criticità del sistema di distribuzione dell’acqua sul territorio nazionale. Per questo il sindaco, Vincenzo Felicioli, non esita a definire queste opere pubbliche «tra le più importanti, forse seconde solo a quelle di ricostruzione della scuola “Dante Alighieri”». Nel dettaglio, i lavori sono iniziati nel luglio scorso e sono ripartiti all’inizio di questa settimana dopo lo stop imposto dalle ferie di agosto, e stanno investendo via Gabriele D’Annunzio e Via Roma. Questo dopo che il primo stralcio delle opere nell’estate del 2021 aveva riguardato via Dante Alighieri.

Gli interventi, finanziati dal fondo di perequazione al 3 percento dell’Ato 3 e progettati e realizzati dall’Assem, ammontano a oltre 600mila euro. «Queste opere - spiega ancora il sindaco Felicioli -, sono la continuazione di quelle effettuate circa 15 anni fa e che hanno riguardato altre aree del capoluogo di Fiuminata. Nei prossimi mesi, quando i cantieri saranno chiusi, la rete idrica e quella fognaria saranno perfettamente efficienti. È un argomento della massima importanza, dopo i fatti degli scorsi mesi. Abbiamo visto come la portata dei fiumi si sia ridotta drasticamente e come il sisma abbia inciso notevolmente sullo stato di conservazione dei sottoservizi. È anche vero, però, che negli ultimi mesi è diventata evidente la questione della dispersione delle risorse idriche su tutto il territorio nazionale: in un momento come questo diventa della massima importanza investire in questi ammodernamenti per evitare gli sprechi. Le risorse europee del Pnrr vanno anche in questa direzione ed è fondamentale saperle intercettare. Grazie a questi lavori, progettati ed eseguiti dall’Assem, gestore del servizio idrico nel nostro territorio, potremo affermare di avere una rete di acque chiare e acque scure in perfette condizioni, performante e moderna».

l.c.




Poche le novità emerse dall’incontro sull’intervalliva San Severino-Tolentino. Il tavolo online a cui ha partecipato il sindaco della città settempedana, Rosa Piermattei, insieme ai tecnici dei due Comuni interessati, quelli della Quadrilatero e quelli della Provincia, è stato l’occasione per fare il punto sull’avanzamento delle indagini geologiche, idrologiche, ambientali e archeologiche nel sito su cui dovrà sorgere l’arteria. Il tema dell'infrastruttura destinata a collegare le valli del Potenza e del Chienti continua a infiammare la politica cittadina e a suscitare discussioni sulle tempistiche. Per questo l’incontro è stato fortemente voluto dal sindaco di San Severino.

Sul fronte delle procedure, la tabella di marcia sembra ormai essere ben definita: a ottobre, stando a quanto emerso dalla riunione delle scorse ore, verrà affidata la progettazione dell’opera. Saranno poi previsti 120 giorni per la consegna dell’elaborato progettuale definitivo. A inizio del 2023 è quindi previsto il successivo step per la discussione nelle Conferenze dei servizi. Come poi ricordato da Piermattei nel corso della seduta del consiglio comunale di settimana scorsa, «le fasi successive saranno conseguenti all’acquisizione dell’approvazione della progettazione definitiva dal Cipess prevista per il terzo trimestre 2023. Una volta completata la successiva fase di progettazione esecutiva – fa sapere il sindaco –, entro il 2024 saranno avviati i lavori da ultimare entro il 2028».

l.c.
Primo passo concreto verso la realizzazione di un hub per i giovani a Castelraimondo. Il Comune ha infatti acquistato l'area delle ex cartiere su cui sorgono degli immobili da ristrutturare. L’acquisto è costato 285mila euro ed è finalizzato all’accesso a un bando Pnrr da 1,2 milioni di euro per la rigenerazione urbana.

L’intento dell’ente è quello di recuperare l’immobile per trasformarlo in un hub giovanile di comunità con spazi adeguati ad attività sociali e ricreative. Un’area strategica che diventa di proprietà del Comune e che in ottica futura potrà tornare utile in diversi modi, considerando anche che si trova a pochi metri di distanza in linea d’aria dalla stazione e da piazzale Della Vittoria. «Acquisiamo un immobile di grande valore strategico grazie a un bando che ci permetterà di bonificare e dare valore a un’area attualmente abbandonata e in stato di degrado – spiega il sindaco Patrizio Leonelli – centriamo in pieno l’obiettivo del bando Pnrr e lo scopo è quello di mettere a disposizione della cittadinanza uno spazio importante, soprattutto per la fascia di popolazione più giovane, che avrà dei locali nuovi e adatti a svolgere diverse attività. Diamo un futuro e una prospettiva in più a chi vive a Castelraimondo, la creazione di un hub giovanile era uno dei punti del nostro programma elettorale e siamo soddisfatti di aver compiuto questo primo passo. Concluso l’iter di acquisto dell’area ora passeremo alla fase progettuale».
Stop ai lavori in corso Italia e viale Europa a Castelraimondo. I lavori di riqualificazione stradale delle principali vie di Castelraimondo, partiti nel novembre del 2021, sono stati sospesi per permettere alle attività commerciali che affacciano lì la propria vetrina di lavorare con maggiore serenità nel corso della bella stagione. Sono stati proprio gli esercenti a chiedere all’amministrazione comunale di sospendere i cantieri che, negli ultimi mesi, hanno visto gli operai al lavoro per il rifacimento dei marciapiedi e della pavimentazione stradale. È il secondo fermo ai lavori, dopo quello dello scorso Natale arrivato per la stessa ragione.

«I lavori sono stati fermati, e non ripartiranno prima di settembre – spiega il sindaco Patrizio Leonelli –. Crediamo sia una decisione saggia, presa in concerto con le attività commerciali del centro cittadino. Sulle nostra vie principali ci sono diversi negozi e bar che basano la propria attività sul transito dei pedoni e delle automobili. Rendere il tutto più accessibile con la riapertura al traffico e la sospensione dei lavori è la cosa migliore per aiutare i nostri commercianti, dopo alcune stagioni difficili a causa del covid. Le strade sono comunque fruibili, i lavori da ultimare riguardano alcuni tratti dei marciapiedi, che sono comunque percorribili. Sui tempi preferisco non sbilanciarmi – conclude Leonelli –. Il periodo di grande incertezza dovuto agli aumenti dei materiali e al sovraccarico delle ditte non permette pronostici certi, ma i cantieri dovrebbero tornare operativi alla fine dell’estate».

Intanto Castelraimondo si prepara alla tradizionale festa dell’Infiorata del Corpus Domini, prevista per questo fine settimana e giunta alla sua trentesima edizione. I festeggiamenti si sono aperti domenica, con il concerto della Treia Street Band che ha attraversato il paese da piazza della Repubblica fino a Piazza Dante. Il lavoro degli infioratori inizierà venerdì sera alle 21.
«Mesi di lavoro e qualche ritardo, ma il nuovo ponte sul Potenza è finalmente realtà». Sono parole di Vincenzo Felicioli, sindaco di Fiuminata, che stamattina ha tagliato il nastro alla nuova infrastruttura in località Massa. Si chiudono così i lavori partiti nel luglio scorso, che hanno previsto l’abbattimento e la ricostruzione dei ponti di Castello e, appunto, di Massa. Un ponte completamente rinnovato, dal massimo indice di sicurezza antisismica e capace di mettere la carreggiata al riparo dai rischi delle esondazioni. «Un’opera importante, costata oltre 700mila euro, che aumenta la sicurezza idrogeologica del nostro territorio - spiega Felicioli -. Abbiamo dovuto attendere qualche tempo, visto che i lavori hanno subito un rallentamento durante i mesi invernali. Le promesse del Genio civile sono state comunque mantenute. Abbiamo il nostro nuovo ponte. Era un lavoro assolutamente necessario, soprattutto dopo gli eventi degli scorsi anni: nel 2012 la piena del fiume ha messo a rischio la stabilità del vecchio ponte, oltre a creare problemi a tutte le attività economiche che si basano su questo corso d’acqua, come le cartiere di Pioraco. Gli interventi di pulizia dell’alveo fluviale che hanno preceduto la ricostruzione di questa infrastruttura ci consentono di guardare al futuro con maggiore serenità».

Al taglio del nastro sono intervenuti molti dei sindaci del territorio, il presidente della Provincia Sandro Parcaroli e gli assessori regionali alla Ricostruzione, Guido Castelli, e alla Protezione Civile, Stefano Aguzzi. Soddisfazione da parte di tutte le istituzioni per «un’opera che simboleggia l’attenzione della Regione verso questi territori - afferma Castelli -. La ricostruzione è un procedimento lungo e complesso. Questi lavori sembrano marginali rispetto alla ricostruzione privata della abitazioni, ma in realtà rappresentano tasselli fondamentali per mantenere attive e sane le zone montane. In un’area come questa, fortemente colpita dal sisma, è necessario che le opere pubbliche come le infrastrutture vengano potenziate. Solo in questo modo è pensabile che la tendenza allo spopolamento dell’entroterra possa essere contrastata».

In dirittura di arrivo, intanto, anche i lavori al ponte di Castello, qualche centinaio di metri più a valle del ponte di Massa lungo la statale 361 Septempedana. Nel luglio, stando alle parole di Felicioli, dovrebbe arrivare un nuovo taglio del nastro.

Approfondimenti nel prossimo numero de L’Appennino camerte

l.c.




Fiuminata ancora senza internet ultraveloce. A denunciarlo è il sindaco del Comune dell’alta valle del Potenza, Vincenzo Felicioli. I lavori per l’installazione della fibra internet sarebbero dovuti partire nel 2020, ma del cantiere ancora non ci sono tracce. Nel frattempo i due Comuni storicamente legati a doppio filo a Fiuminata – Sefro e Pioraco – hanno compiuto decisi passi in avanti in materia di servizi tecnologici. A Pioraco la fibra è presente da un anno, a Sefro il cantiere è nelle fasi conclusive.

«Noi invece siamo ancora al palo – commenta Felicioli –. È inammissibile che ci sia un totale disinteresse da parte della società che avrebbe dovuto occuparsi dei lavori. Tra le ragioni della differenza nelle tempistiche c’è sicuramente il fatto che Fiuminata fosse associata ad altri Comuni per la realizzazione dei lavori, ma è paradossale che a Pioraco il cantiere sia stato chiuso più di un anno fa e da noi non si veda la benché minima traccia delle opere. Per altro si tratta di uno spreco di tempo e risorse: dal momento che i lavori erano arrivati a Pioraco, non ha senso che il cantiere si sia fermato senza proseguire verso il nostro territorio. Ora subiremo ulteriori ritardi e nel frattempo il nostro Comune è sprovvisto della rete internet, con grandi problemi per i nostri cittadini. Tre quarti del territorio di Fiuminata sono scoperti e nel corso della pandemia si sono verificati enormi disagi per chi era costretto allo smart working, come ad esempio gli insegnanti. Questi ritardi hanno un impatto considerevole non solo sulla qualità della vita dei residenti, ma anche sull’attrattività stessa del nostro territorio. Si parla spesso di impoverimento dei servizi, ma questo problema fa il paio con i ritardi nell’arrivo di ulteriori confort che permetterebbero di rilanciare le aree montane. Siamo di fronte a una questione in stallo. Non possiamo sperare che la rete internet arrivi dall’Umbria, mentre nel frattempo non abbiamo segnali di apertura da parte della Regione Marche. È impensabile – conclude Felicioli – che un territorio non abbia segnale per i telefoni mobili, che la rete fissa non subisca manutenzioni da anni, che internet sia una chimera. In questo modo siamo destinati a soccombere».

l.c.
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