Dalla Regione arrivano gli emendamenti da presentare al Governo per velocizzare la ricostruzione. Ma Vito Crimi ironizza: “I responsabili del disastro degli ultimi due anni dicono di avere idee per la ricostruzione. Ma chi volete prendere in giro?”.

Pare non si trovi proprio la quadra tra Vito Crimi, sottosegretario alle aree colpite dal sisma, e il presidente della Regione Luca Ceriscioli.

Quest’ultimo ieri ha presentato gli emendamenti elaborati e condivisi con il tavolo tecnico dei sindacati e delle categorie economiche per semplificare e velocizzare la ricostruzione nelle Marche. Gli ambiti di intervento riguardano l’edilizia privata e quella produttiva, le opere pubbliche e il reclutamento di personale negli uffici speciali per la ricostruzione. L’obiettivo, quello di creare una nuova governance e velocizzare il processo. 

Più nello specifico, gli emendamenti prevedono l’autocertificazione che il progettista potrà presentare per la ricostruzione leggera, la possibilità di affidare opere pubbliche fino a 5 milioni di euro con procedura negoziata e il ripristino del dialogo del Governo con i presidenti delle quattro Regioni colpite dal sisma. 

“Governance - commenta Ceriscioli - significa rispettare gli interlocutori che sono nel territorio perché portatori di una competenza importante. Servono scelte molto forti in termini di semplificazione per la ricostruzione che non può seguire regole ordinarie. Abbiamo poi cento persone che dovremmo assumere da un paio d’anni ma che non possiamo perché ci son regole assurde che ci impediscono di farlo. E poi - aggiunge - essere ascoltati rappresenta l’aspetto più importante così come il rispetto reciproco”.

La risposta di Crimi non si è fatta attendere ed esordisce con un quesito: “Come mai Ceriscioli, che da oltre 2 anni è anche Vice Commissario alla ricostruzione, presenta solo adesso queste idee? E come mai lo fa appena dopo gli incontri che ho recentemente sostenuto con la cittadinanza, le Istituzioni locali e le Forze dell'Ordine, nei quali ho già annunciato misure drastiche e coraggiose per rilanciare il processo di ricostruzione?”. 

Secondo il sottosegretario sarebbero state proprio le regioni, insieme ai commissari straordinari Vasco Errani e Paola De Micheli, ad aver compiuto le scelte che ora stanno provocando ritardi e che essi stessi stanno criticando. 

“Adesso i responsabili della disfatta della ricostruzione si travestono da ‘nuovo-che-avanza' e si presentano con la soluzione in tasca. Ma chi vogliono prendere in giro? È un'offesa all'intelligenza dei cittadini. Se oggi - stigmatizza - ci ritroviamo a dover fare i conti con una procedura lenta e caotica, è grazie a questi soggetti. Hanno sempre preteso un ruolo da coprotagonisti, dunque prima di fare proposte devono assumersi la responsabilità delle scelte sbagliate compiute in questi due anni. Chiedano scusa - continua - per la lentezza nell'esame delle pratiche, per gli eccessivi oneri a carico dei progettisti e dei cittadini nella presentazione delle domande, per le discutibili scelte in merito alle opere prioritarie da finanziare. E soltanto dopo vengano a presentare le loro soluzioni”.

Crimi, a due mesi dall’assunzione della delega alla ricostruzione, si dice già pronto a effettuare modifiche importanti alle normative per semplificare i processi e annuncia che verranno condivise con i sindaci, associazioni di categoria, ordini professionali e soggetti interessati, “affinché il risultato sia frutto di un processo partecipato, dal basso, spontaneo e vero. Con queste proposte condivise passeremo poi dal Parlamento e dal democratico confronto fra i rappresentanti eletti dal popolo. Cari Presidenti di Regione - conclude - ci sarà sicuramente un cambio di passo, ma non avverrà certo per merito vostro”.

Gaia Gennaretti

La Regione Marche a difesa del nuovo Polo scolastico di San Ginesio. Ieri pomeriggio il presidente Luca Ceriscioli, insieme allassessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, e al direttore dellufficio speciale per la Ricostruzione, Cesare Spuri, ha ricevuto una delegazione del Comitato ginesino a difesa del Polo nel centro storico per un importante momento di confronto e ascolto, da cui è emersa la ferma volontà della Regione di sostenere lamministrazione comunale di San Ginesio e lintera comunità nella complessa vicenda che ha visto bloccare la realizzazione delle nuove scuole per la presenza di un vincolo della Soprintendenza ai Beni culturali a tutela delle mura cittadine lo scorso 11 giugno. 

“ La Regione continuerà a seguire direttamente, così come ha fatto da quando è emersa la questione del vincolo, tutta la vicenda, perché sbloccarla è fondamentale per il rilancio di questi territori. Chiediamo ancora una volta un incontro alla presenza del ministro per risolvere in via definitiva il problema - ha commentato Ceriscioli - Se così non fosse questo sarebbe un duro colpo per il Comune e per tutto il territorio incostante.

Dopo quasi cinque mesi di incontri tra tutte le Istituzioni e gli enti preposti, dopo la richiesta di coinvolgimento di tutta la politica, chiediamo ancora uno sforzo unanime per trovare una soluzione a questo impasse devastante per il nostro paese, forti anche della comunione di intenti con il nostro sindaco Giuliano Ciabocco- spiega il Comitato - Come cittadini, un gruppo che oggi conta circa 900 aderenti, non ci fermiamo e continueremo a chiedere incontri con chi ha il potere e la volontà di superare questo enorme ultimo ostacolo per fare in modo che San Ginesio possa finalmente ripartire dopo il terremoto del 2016, puntando, come sempre nella sua storia, sullistruzione e le scuole, unica industria” che sostiene lo sviluppo sociale ed economico del centro storico.

GS

Valfornace, Camerino, San Severino, Visso e San Ginesio. Sono i Comuni del maceratese che ospiteranno gli appuntamenti durante i quali saranno illustrate le opportunità del Piano Sviluppo Rurale Marche 2014/2020 a sostegno del cratere

In totale nelle Marche saranno dieci i seminari per presentare, alle imprese e ai cittadini, i bandi in uscita del PSR destinati all’area colpita dal terremoto. Sono stati organizzati dalla Regione Marche, nell’ambito dell’iniziativa “L’Europa con noi per ripartire”. L’obiettivo, secondo la vice presidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura, è quello di “illustrare, direttamente sul territorio, le possibilità offerte con la rimodulazione dei fondi europei per favorire la rinascita post sisma. Grazie alla solidarietà delle altre Regioni italiane e dello Stato, sono stati assegnati alle Marche 159,25 milioni di euro. È importante conoscere le tante opportunità, pensate e confezionate, come un abito su misura, per le comunità terremotate, in modo da garantire che gli investimenti programmati trovino quella giusta e necessaria ricaduta sul territorio”. Secondo Casini, la rinascita parte anche dalla conoscenza delle occasioni esistenti per il mondo agricolo da cogliere per rilanciare un settore caratteristico delle aree interne. La presentazione dei bandi e delle modalità di accesso sarà a cura dei funzionari regionali che offriranno un focus su: Pacchetto giovani; Filiere agroalimentari, Corte e mercati locali, Legno – Energia – No food; Mitigazione conflitti allevatori-lupo; Sostegno alla forestazione e all’imboschimento (focus “tartuficoltura”); Miglioramento della viabilità rurale. Un accenno sarà comunque offerto su tutti i bandi in scadenza e di prossima uscita. Le sedi degli incontri sono state individuate cercando di raggiungere la maggior parte del territorio interessato.

Gli appuntamenti in territorio alto maceratese sono per il 22 a Valfornace alle 18, il 24 a Camerino alle 16:30, il 29 a San Severino alle 16:30, stesso orario per Visso, che si svolgerà il 5 novembre, e San Ginesio il 6 novembre.

Ai 159,25 milioni di euro aggiuntivi del Psr, per sostenere la ripartenza delle zone colpite dal sisma, si sommano agli altri fondi stanziati attraverso Fesr (Sviluppo regionale) e Fse (Lavoro). Un totale di oltre 400 milioni di euro di fondi ulteriori che l’Europa ha assegnato allo sviluppo dell’area del sisma, puntando sulla crescita rurale, sulla salvaguardia del territorio, sul sostegno alle imprese, sulle infrastrutture pubbliche. La programmazione di queste risorse ha tenuto conto del fatto che il territorio interessato ha una forte vocazione rurale. Ha quindi dedicato una grande percentuale alla competitività delle aziende agricole impegnate nel biologico, nella zootecnia e nel benessere animale. Ugualmente sono state fornite opportunità ai giovani di insediare nuove aziende e sostegno alla ripresa economica e sociale, riservando attenzione al miglioramento dei servizi alla popolazione, allo sviluppo turistico e al ripristino della viabilità minore.

“È fondamentale che tutti gli attori coinvolti, a vario titolo, in questo processo di rinascita, facciano rete e collaborino per orientare e sostenere cittadini e imprenditori alla migliore ed efficace utilizzazione di queste risorse”, conclude Casini. Ampio spazio verrà riservato anche al dibattito e alle domande dal pubblico, per favorire un confronto costruttivo e pratico, finalizzato a consentire agli interessati la predisposizione di progetti corretti e utili alla realizzazione di validi investimenti. La partecipazione è libera.

g.g.

“Lunedì arriverà la prima tranche dei fondi richiesti dalla regione Marche per l’emergenza”. Lo diceva domenica il capo della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli, e così è stato. Proprio poche ore fa il presidente della regione Luca Ceriscioli, ha annunciato l’arrivo di 180 milioni di euro a fronte dei 223 richiesti.

La prova che mancava, dopo le rassicurazioni verbali, a dimostrare che mai si è voluto bloccare i fondi dedicati alla gestione post sisma. Semmai, è emerso come la Regione abbia, per l’ennesima volta (Borrelli lo ha dichiarato molto chiaramente e senza mezzi termini) chiesto il rifinanziamento in ritardo. D’altro canto però non ci si è fatti alcuno scrupolo a strumentalizzare, chi contro la Regione “a conduzione” Pd e chi contro il governo giallo-verde, un documento molto tecnico che, per quanto criticabile, era estremamente chiaro.

“Il capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli lo aveva promesso ed è arrivato questo impegno al trasferimento di 180 milioni. Noi ne avevamo chiesti 43 in più - spiega Ceriscioli - in totale 223, quindi vedremo anche cosa significa questa differenza. In ogni caso è una notizia positiva. Abbiamo cercato da subito di non generare allarme, anzi abbiamo chiaramente detto che non c’era nessun allarme, che era abbastanza usuale avere tra un contributo e l’altro una mancanza di disponibilità temporanea e che avremmo, nel caso, coperto con nostre anticipazioni. La risposta di Borrelli dà ancora più rassicurazioni ai cittadini che, dietro la spinta allarmistica e la necessità immediata di ognuno di fare scarica barile verso l’altro, si erano preoccupati. Per me - aggiunge - questo resta l’aspetto primario: fare in modo che i cittadini si sentano il più possibile sicuri nell’avere a disposizione le risorse dell’emergenza che permettono di affrontare le situazioni quotidiane”. Così il presidente della Regione Luca Ceriscioli in merito all’annuncio della firma del provvedimento per lo sblocco dei 180milioni di fondi europei destinati all''emergenza.

g.g.

Se il nuovo ospedale unico provinciale non sarà fatto a Macerata, lo faremo a San Severino”.

La promessa è stata strappata dal primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, al Governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, in occasione della cerimonia di apertura della quarta Giornata regionale della Famiglia ospitata al teatro Feronia. 

Ceriscioli nell’occasione ha anche annunciato l’arrivo degli attesi lavori al nosocomio settempedano: “Il 25 ottobre consegneremo le opereper la ristrutturazione del terzo piano dell’ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino al quale abbiamo già assegnato venti nuovi posti letto.Il 23 scadono i termini per tutti i ricorsi, contiamo sul fatto che non ce ne saranno  - ha sottolineato Ceriscioli, aggiungendo -Abbiamo un anno di ritardo rispetto all’impegno preso con il sindaco, ci scusiamo con l’Amministrazione comunale ma non c’è mai stata la volontà di non fare le opere. Abbiamo avuto questioni di carattere tecnico che alla fine sono state superate e di questo ne siamo tutti felici.Vogliamo recuperare il tempo perduto perché l’ospedale di San Severino Marche mantiene la sua funzione di riferimento per il territorio e sta dimostrando di avere anche una grande attività. Ci teniamo a dare un segnale positivo. Con i lavori – ha poi concluso il presidente della Regione Marche - aumenteranno anche i posti letto e quindi ci saranno più presenza e movimento attorno a questa importante struttura”.

Le nuove opere per la ristrutturazione del terzo piano della struttura sono state affidate alla Elettro Stella srl di Monsampolo del Tronto e prevedono un investimento chesupera gli 800mila euro.
g.g.

La Regione, in collaborazione con il Comune di San Severino e con la partecipazione della Consulta regionale per la Famiglia, organizza la quarta Giornata regionale della Famiglia. L’iniziativa si terrà sabato prossimo, 13 ottobre, a partire dalle 10, al teatro Feronia e sarà introdotta dal convegno sul tema: “La famiglia prima risorsa: politiche regionali di welfare”. 

Dopo i saluti istituzionali da parte del presidente della Regione, Luca Ceriscioli, dell’assessore regionale alla Famiglia, alla Formazione, all’Istruzione e al Lavoro, Loretta Bravi, e del sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, prenderanno la parola il dirigente del Servizio Politiche Sociali e Sport della Regione Marche, Giovanni Santarelli, e i rappresentanti delle amministrazioni e delle istituzioni provinciali e locali, delle associazioni di famiglie e delle categorie produttive. Coordinerà i lavori Tarcisio Antognozzi, assessore al Comune di San Severino.

Nel pomeriggio, a partire dalle 15, presso il chiostro del complesso monumentale di San Domenico apertura dell’agorà espositiva e dei laboratori di animazione e confronto a cura delle associazioni di famiglie regionali e locali Scuola in Movimento, la Storia Toccata con Mano, la Quercia Millenaria, il laboratorio inclusivo Anffas Sibillini, il ludobus di un Goal per Ripartire. Inoltre inaugurazione dell’area gastronomica a cura dell’Ipseoa “Varnelli” di Cingoli con laboratori per bambini (pasta di zucchero e sculture di frutta).

Alle 16:30, al teatro Feronia: “L’arte della famiglia: presenza storica e sociale” con l’intervento dell’esperta di storia dell’arte Maria Gloria Riva. Al termine alcune famiglie del territorio racconteranno le loro esperienza di accoglienza.

Alle 19:30, sempre nel chiostro di San Domenico, aperitivo solidale a base di prodotti tipici proposti dai giovani imprenditori agricoli locali. Il ricavato, ad offerta, sarà devoluto in favore del Centro sociale educativo e ricreativo “Il Girasole”.

g.g.

 

Una compattezza straordinaria quella dimostrata ieri sera dal consiglio comunale di San Severino. Maggioranza e opposizione hanno approvato all’unanimità una mozione (presentata dai consiglieri Massimo Panicari, Mauro Bompadre e Gabriela Lampa) riguardante il punto nascite di San Severino ma non solo. Il sindaco Rosa Piermattei ha proposto un emendamento al documento: in origine avrebbe impegnato il primo cittadino a chiedere il ripristino del reparto completo in ogni sede e a mettere al corrente l’attuale Ministro Grillo della condotta della Regione Marche, ritenuta limitante per il diritto alla salute, nei confronti del punto nascite di San Severino. Con la proposta della maggioranza, si riproporrà che il Bartolomeo Eustachio diventi ospedale unico provinciale per la sua posizione baricentrica. 

D’accordo sulla mozione, sebbene con qualche dubbio, il consigliere Pietro Cruciani secondo cui “ogni punto nascite vale 1,2 milioni di euro, la Regione ne ha tagliati tre per ricavarne il denaro da dedicare ad altri settori, come ad esempio il sociale. Forse l’ex sindaco Cesare Martini avrebbe dovuto essere più risoluto. Sono favorevole alla mozione ma quale possibilità di riuscita? Servono sette medici, il ripristino delle guardie pediatrica, ostetrico-ginecologica e anestesiologia, nonché la rianimazione o terapia intensiva neonatale”.

Da tutti gli altri, l’invito rivolto al sindaco  a disturbare, almeno, la rotta della politica di Ceriscioli visto che, stando agli esiti delle elezioni parlamentari, il suo partito (il Pd) non rappresenta più che una piccola minoranza di cittadini:

“Abbiamo avuto due sciagure - ha detto Panicari - una creata dalla politica con la chiusura del reparto nascite, e l’altra dal terremoto. Su quest’ultima non possiamo far nulla se non costruire meglio, ma quell’altra abbiamo l’obbligo di contrastarla. Ci sono importanti responsabilità politiche anche da parte della passata amministrazione che si limitò ad appendere solo uno striscione. È stata una politica cieca che non ha capito i bisogni di questi territori. Qui ci si veniva per nascere, oggi ci si viene per morire all’hospice. Se non battiamo i pugni, anche se in ritardo, saremo destinati al declino”.

Per il grillino Bompadre è necessario contrastare il disegno che secondo il suo punto di vista viene perpetrato da qualche anno sui territori montani, ovvero quello dello svuotamento: “Il nostro dovere è almeno quello di disturbare questa rotta. Ceriscioli e suoi sodali sono nostri nemici ed è il momento di non essere timidi sulla sanità, anche perché queste persone sono politicamente dei morti che camminano. Fra due anni ci saranno le lezioni e già ora non rappresentano se non una piccolissima percentuale di cittadini. Le amministrazioni locali devono stoppare la politica regionale. Vorremmo che lei, sindaco, non fosse un Cesare Martini qualunque ma la nostra paladina. Ci stanno prendendo in giro - ha concluso - bisogna dichiarare guerra politica in nome di tutto il territorio, non solo di San Severino. Ci faccia sentire orgogliosi”.

Da parte sua il sindaco, in qualità di assessore alla sanità, non solo ha accolto la mozione ma ha voluto aggiungere un emendamento: “Tutti insieme possiamo fare grandi cose. San Severino è il centro di un vastissimo territorio. Nel nostro punto nascite si rivolgevano partorienti da ben 21 comuni, almeno, compreso purtroppo proprio Fabriano, per cui oggi Ceriscioli tanto si batte. Ci impegniamo dunque - ha sottolineato - a sostenere e promuovere, in tutte le opportune sedi istituzionali, tutte le attività necessarie ed opportune per avviare un’azione politica che consenta all’ospedale di San Severino di avere un reparto completo per le nuove nascite, che comprenda la specializzazione di neonatologia, compresa una unità di cura intensiva neonatale, evidenziando che tale struttura, per la sua posizione baricentrica, si pone come punto di riferimento per la sanità dell’intero territorio maceratese e non solo come avamposto dell’entroterra.

Vogliamo poi dare un respiro ancora più ampio alla sanità del nostro territorio certificando con maggiore peso istituzionale la candidatura del nosocomio a ospedale unico della provincia di Macerata”.

g.g.

San Severino inaugura una nuova scuola, la prima cofinanziata dallo Stato e dal Comune (che si è avvalso di donazioni) in tutto il cratere e la prima anche per estensione. Ospite d’eccezione, il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte accompagnato dal Sottosegretario di Stato all’Istruzione Salvatore Giuliano.

Ad accoglierlo numerosissime autorità, fra i quali il commissario speciale Paola De Micheli e il governatore Luca Ceriscioli, il prefetto Iolanda Rolli e il questore Antonio Pignataro, l’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro e il cardinale Edoardo Menichelli, e i vertici dei Carabinieri, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza e Polizia. 

Si tratta di una struttura in acciaio e calcestruzzo armato di 1.500 metri quadri con mensa, cucina e altre 14 aule capaci di ospitare 300 bambini.

Conte 4

“Da questo momento - ha detto il sindaco Rosa Piermattei - alunni, genitori, insegnanti e operatori scolastici possono lasciare alle spalle le difficoltà e i disagi vissuti in questi due anni. La comunità è in trepidazione per salutare la partenza della ricostruzione dell’Itts Divini. La sincera fiducia nelle istituzioni qui presenti ci permette di credere che i lavori abbiano inizio quanto prima”. A ben ragione, infatti stamattina il Commissario straordinario Paola De Micheli ha ufficialmente comunicato che “l’ufficio commissariale ha vinto il ricorso contro due ditte e quindi la prossima settimana potremo assegnare finalmente i lavori di ricostruzione”.

Piermattei ha ricordato la situazione della comunità settempedana che conta 13 mila abitanti e 3.500 sfollati, prima a demolire gli edifici pericolanti, prima a rimuovere le macerie (32mila tonnellate) e fra le prime a costruire le Sae. “La ricostruzione privata è partita ma i cantieri aperti sono pochi. È comunque un segno evidente che le persone vogliono ripartire, occorre però il sostegno di tutti e sono grata a quanti ci sono stati vicini. Questa comunità ha una sfida, quella di ricostruire presto e bene per vedere la città migliore di come era prima. È difficile ma la vinceremo insieme. È una speranza, un impegno e una promessa”.

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Dal governatore Luca Ceriscioli e dal Commissario Paola De Micheli, l’elogio per l’amministrazione di San Severino: “Siete uno sprone per noi, l’esempio della buona burocrazia e un esempio di efficienza. San Severino, fra le altre cose, è fra i primi per decreti approvati per la ricostruzione privata. La determinazione in questi casi è l’elemento che può dare una svolta”.

Prima di lasciare la parola al premier Conte, anche il sottosegretario Salvatore Giuliano ha portato un breve saluto. 

“Vi siete annoiati? - ha esordito Conte rivolgendosi ai bambini - Vi volevo far divertire ma se non vi siete annoiati farò un discorso molto serio. Tengo molto alla vostra terra, è il terzo viaggio che faccio nelle Marche e sono molto attento anche alla vostra città. San Severino è stata un esempio virtuoso per quanto riguarda la rapidità di reazione ad una ferita così grande della natura. Ci sono però anche tante famiglie che se la passano male”. Conte ha ricordato come la scuola sia il centro pulsante di una comunità, una palestra dove addestrarsi a fare meglio: “La formazione è questo, allenamento, per conoscere, insegnare, amare. Avrete momenti difficili, di sacrificio e disciplina. Lavorate al traguardo più grande della vostra vita, formerete voi stessi e conseguirete un risultato importante per voi. Allora - ha concluso - sarete cittadini di questa comunità a tutti gli effetti”.

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Dopo il suo intervento, Conte ha preso in mano una pala e ha aiutato un alunno a piantumare un ulivo. Poi, per il taglio del nastro, ha voluto con sé un’altra bambina. Prima di ripartire per Roma, per il Consiglio dei Ministri, ha fatto visita al cantiere del Divini e all’area Sae nel rione San Michele dove si è fermato per qualche foto e brevi scambi.

g.g.

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“Agire su tre fonti. Il presidente della Regione Luca Ceriscioli sta facendo figli e figliastri e non ha rispettato la legge”. È ancora sul piede di guerra il comitato per la difesa dell’ospedale di San Severino dopo che il governatore ha deciso di chiedere una deroga al Governo alla chiusura del reparto maternità di Fabriano. Reparto di cui egli stesso aveva disposto al chiusura, insieme a quelli di San Severino e Osimo, con la determina regionale 931 della vigilia di Natale del 2015. All’epoca Ceriscioli dichiarò che non sarebbe tornato sui suoi passi, i reparti con meno di mille parti annui non erano sicuri e andavano chiusi. Se non fosse che per San Severino e Osimo, una deroga dell’allora ministro Lorenzin esisteva già: i reparti situati in zone montane o disagiate e mal collegate potevano limitarsi a un minimo di 500 parti. Che erano ampiamente superati. 

 

Marco Massei, vice presidente del comitato per l’ospedale settempedano, cosa pensate del fatto che Luca Ceriscioli abbia chiesto al Governo una deroga per il reparto nascite di Fabriano?

 

Senza nulla togliere al punto nascite di Fabriano, questa non è una battaglia contro qualcuno, riteniamo che sia una scelta irrazionale e contradditoria. Si decise qualche anno fa di chiudere i punti nascita di Fabriano, Osimo e San Severino. A quell’epoca precisò che non avrebbe chiesto alcuna deroga. 

 

E invece?

 

E invece oggi ci fa sobbalzare dalla sedia venire a sapere che per Fabriano, che era il punto nascite con meno numerosità di parti e quindi il primo ad essere chiuso, abbia chiesto una deroga, dunque di aggirare la norma. La nostra realtà invece, come quella di Osimo, che rispettava i parametri di legge non è stata considerata e in tal senso non è stata rispettata la legge che prevedeva giù una deroga per reparti situati in zone montane o ritenute disagiate ma che raggiungessero un minimo di 500 parti. È stata fatta una politica di figli e figliastri. 

 

E cosa proponete ora?

 

Ci siamo riuniti ieri sera e abbiamo deciso di lavorare su tre fronti: uno locale, comunale con l’aiuto dei consiglieri chiederemo all’amministrazione di prendere una posizione e a far notare questa discriminazione; vorremmo che si porti anche all’attenzione del consiglio regionale attraverso una mozione dei consiglieri regionali. Infine, stiamo contattando i politici eletti del territorio a livello governativo perché segnalino al Governo, l’irrazionalità della politica sanitaria regionale delle Marche che naviga a vista e compie azioni che discriminano i cittadini.

Gaia Gennaretti 

Di 38mila edifici privati da ricostruire, le pratiche presentate sono 3mila. Di queste, nemmeno un migliaio si è trasformata in cantiere. 

Oggi il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha fatto il punto sulla ricostruzione privata post sisma. Presenti anche il direttore dell’Ufficio speciale ricostruzione Cesare Spuri e gli assessori Anna Casini e Fabrizio Cesetti. 

“Sono 3mila i progetti presentati, 840 i cantieri avviati e 33,8 milioni liquidati. Non mancano i soldi ma bisogna che i tecnici presentino le domande”. Ciò che imbalsama la ricostruzione nella maggior parte dei casi sono le difformità, i cosiddetti “piccoli abusi” per la cui sanatoria sembra che il nuovo Governo abbia trovato una soluzione col Decreto Sisma. “I dati della nostra Regione sono più positivi rispetto a quelli di altre Regioni - ha aggiunto - a dimostrazione del gran lavoro che l’Usr sta portando avanti. Inoltre, d’ora in avanti, col sistema Domus il privato cittadino può seguire l’iter della pratica della propria abitazione, l’istruttore che la sta seguendo e le tempistiche per il pagamento”.

Spuri ha invece fatto sapere che l’Usr ha lavorato negli ultimi mesi per ridurre i i tempi di istruttoria e aumentare la produttività e che si sta dando priorità a progetti che riguardano prime case. “Otto istruttori su dieci si occupano di questo”.

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