Due i candidati in lizza a Muccia per le prossime amministrative del 3 e 4 ottobre. Il colpo di scena è arrivato giusto nelle ultime ore. Sfumata la possibilità di una corsa a tre a seguito della rinuncia di Diego Camillozzi presidente 45enne dell’associazione “La terra trema.Noi no”, la sfida elettorale è dunque tra il sindaco uscente Mario Baroni 73 anni e l’avvocato Giuseppe Abruzzo, 49 anni, siciliano d'origine ma dal 2007 residente a Muccia. 
Ad affiancare Mario Baroni nella lista civica "La Torre" sono i candidati consiglieri Stefano Antonelli, Sergio Bentivoglio, Roberto Braghetti, Luciano Casoni, Carlo Francesco Chiarolla, Valentina Crocenzi, Samuele Cucculelli, Stefano Elisei, Raffaela Trojani, Maria Elena Zerani.

Muccia verso il futuro” è invece il nome della lista guidata da Giuseppe Abruzzo che schiera tra i suoi candidati Mirco Albani, l’ex sindaco Fabio Barboni, Anna Bettacchi, Laura Bizzarri, Barbara Carnevali, Alessandro Loreti, Otniel Martinez, Federica Petri, Giuseppe Reversi e Silvia Serfaustini.

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Diego Camillozzi

Tra le motivazioni che hanno spinto Diego Camillozzi a non far parte della competizione il fatto che secondo lui tre liste sarebbero state troppe.
“Staremo a guardare la sfida, consapevoli che col nostro gruppetto di voti, potremo in ogni caso decidere quale lista aiutare- - dichiara Camillozzi -. Nessun rammarico, se non quello che Muccia non è pronta al cambiamento. La dice lunga il fatto che il Comune ha gli stessi due personaggi da 43 anni e che uno dei due andrà avanti fino a raggiungere anche i 48 anni. Il rammarico più grande- conclude- è che Muccia non è pronta al cambiamento”.

C.C
Confermata a Muccia la terza lista che scompiglia le carte in gioco tra i due candidati che finora erano usciti allo scoperto.

Al gruppo del sindaco uscente, Mario Baroni, e a quello di Diego Camillozzi, si aggiunge anche una lista rappresentata da Giuseppe Abruzzo.

Originario della Sicilia, Abruzzo si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Camerino dove è arrivato alla fine degli anni ’90.

Da anni vive a Muccia, paese per il quale ha deciso di scendere in campo in vista delle prossime elezioni amministrative.

Negli ultimi giorni si era fatta sempre più insistente la voce di un terzo candidato che molti vedevano in Fabio Barboni, ex sindaco di Muccia.

Ora, invece, che a contendersi la fascia con gli altri due candidati sarà Abruzzo, resta solo da capire se l’ex sindaco Barboni, che per anni ha alternato il suo ruolo di sindaco con Mario Baroni, sia comunque all’interno del terzo gruppo che si è costituito oppure abbia deciso di restare fuori dai giochi.

GS
A volte ritornano. È proprio il caso di dirlo per parlare del fronte politico di Muccia dove, ad una settimana dalla scadenza per la presentazione ufficiale delle liste elettorali, sembra farsi spazio un terzo candidato.

Un nome che non è nuovo tra le colonne dell’Appennino Camerte che, già lo scorso mese di giugno, aveva ipotizzato una discesa in campo di Fabio Barboni.

Sarebbe, infatti, proprio l’ex sindaco del paese ad aver manifestato l’intenzione di far parte dei giochi, rimescolando le carte che finora erano state attribuite solo al sindaco uscente, Mario Baroni e all’avversario Diego Camillozzi.

Nonostante sia ancora tutto in divenire e nessuno di loro abbia reso ufficiale la propria candidatura, gli scenari che potrebbero prospettarsi nelle prossime ore sono diversi.

Tre liste distinte, capitanate rispettivamente da Mario Baroni, Diego Camillozzi e Fabio Barboni; oppure due sole liste che non escluderebbero comunque la figura di Barboni, ma che anzi la vedrebbero inglobata all’interno di uno dei due gruppi.

In questa ultima ipotesi, però, sembra impossibile immaginare un legame tra Barboni e Baroni dopo che nel 2016 i due corsero da avversari con due liste civiche distinte, a seguito della rottura di un sodalizio politico durato per vent’anni.

Dal 1993, infatti, i due si sono alternati la poltrona a sindaco mantenendo sempre l’altro come braccio destro.

Ora, invece, non è escluso che i rancori di cinque anni fa tornino a galla e rendano ancora più difficile la sfida elettorale nel comune che non conta nemmeno mille abitanti.



GS
Mettere al riparo dal caldo gli anziani e le persone fragili. Per questo il Comune di Muccia ha deciso di mettere a disposizione della cittadinanza i locali climatizzati dell’ex mensa. Il problema dell’afa e della canicola, particolarmente fastidiose, è accentuato nella zona montana per chi vive nelle Soluzioni Abitative di Emergenza. Poco isolate, le SAE tendono a surriscaldarsi molto più velocemente delle normali abitazioni, rendendo difficile restare al loro interno.

Il Comune ha sottolineato come sia di fondamentale importanza preservare la sicurezza di chi dovesse decidere di accedere all’ex mensa per cercare una tregua dal caldo. Sarà infatti necessario esibire il Green Pass: “Muccia è un Comune Covid-free – ha sottolineato il sindaco, Mario Baroni – , ed è fondamentale che chi decidesse di usufruire di questi spazi sia vaccinato o abbia un tampone negativo. Gestire il Coronavirus e gli eventuali isolamenti, soprattutto in questo periodo in cui vivere nelle SAE è molto problematico, è della massima importanza. Dobbiamo fare di tutto per evitare di tornare ad avere casi di positività, a cominciare dal completare la campagna di vaccinazione. La nostra iniziativa nasce per offrire ai nostri cittadini più anziani una tregua dal caldo – conclude il primo cittadino muccese – , ma chi ne usufruisce deve poterlo fare nella massima sicurezza”.

l.c.

"Con un pennello in mano e la creatività, il mondo diventa un grande muro su cui dipingere". Così Veronica Bocelli ha descritto il ponte immaginario che, grazie alla Fondazione Bocelli, si è creato tra Muccia e l'Uganda.
Sarà un murales realizzato sul muro di contenimento delle sae, nel paese guidato dal sindaco Mario Baroni, a ricordare che il futuro appartiene ai più piccoli, coloro che possono disegnare e sognare un mondo migliore.

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Un'idea che ha preso forma grazie al Summer camp organizzato a Muccia da ABF dal primo luglio scorso al 17 luglio prossimo: "Un progetto importante per noi - dice Laura Biancalani, presidente della Fondazione Bocelli - perchè, come sempre, il Summer camp è un modo per continuare a stare insieme ai bambini ed entrare nelle comunità. Quest'anno il tema riguardava l'arte e la scienza: i bambini fino ad oggi hanno lavorato con le essenze naturali, gli animali, con la robotica e l'intelligenza artificiale. Sono arrivati dalla Toscana i ricercatori di Sant'Anna; l'università di Camerino è sempre stata presente all'interno dei laboratori e due settimane fa hanno avuto la visita dei pappagalli che parlavano con loro.
Oggi iniziamo questa avventura alla ricerca dell'espressività. L'obiettivo è tirar fuori tutto quello che i bambini hanno dentro, in un ponte immaginario che si è creato con il campo profughi Bidi Bidi in Uganda".

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Muccia e Bidi Bidi sono, infatti, state collegate via web nelle ultime settimane, permettendo ai bambini di pensare ad una storia da realizzare nello stesso murales che da questa mattina sorge identico ed in contemporanea nel campo profughi e nell'area sae.
A Muccia, per realizzarlo, lo street artist Max Frieder, fodnatore dell'associaizone Art Solution che si occupa di portare l'arta di strada nei paesi colpiti da calamità: "La storia scritta dai bambini e che sarà realizzata sui muri racconta di un uomo anziano che torna indietro nel tempo, ricordandosi di come da giovane ragazzo è diventato ciò che è oggi attraverso l'educazione, il cibo salutare e, insieme agli altri, si è operato per creare un mondo migliore. Il murales finisce con il volto di una ragazza creato con i libri che rappresenta uguali opportunità per maschi e femmine all'educazione e alla cultura.
È la prima volta al mondo che viene realizzato un progetto del genere".

moresi e bambini

Visto l'impegno che la Fondazione Bocelli ha profuso, oltre a Muccia, anche a Camerino e Sarnano nella costruzione delle scuole, questa mattina erano presenti anche il maestro Vincenzo Correnti di Camerino, il sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco e il sindaco di Sarnano, Luca Piergentili.

murales alto

"L'arte, la musica e la bellezza continuano ad essere elementi di dialogo tra popoli - dice Veronica Bocelli - . Noi questa mattina siamo tra note musicali e pennelli di tutti i colori con i bambini e i sindaci delle città vicine. Sono personalmente stupita dal lavoro fatto dai bimbi che, in poco tempo, hanno già percorso tanti metri di questo muro colorato e, nello stesso momento in cui noi dipingiamo a Muccia, in Uganda fanno la stessa cosa. Con un pennello in mano e la creatività, il mondo diventa un grande muro su cui dipingere". 

murales



GS 
“Vedremo”. Una risposta che può essere definita possibilista quella del sindaco di Muccia Mario Baroni, interpellato su una sua eventuale candidatura alle prossime elezioni amministrative in programma ad ottobre.

Tra i Comuni chiamati a rinnovare il consiglio in autunno, infatti, c’è anche il centro dell’entroterra maceratese colpito dal sisma che, negli ultimi trent’anni, ha visto alternarsi la fascia tra il sindaco uscente e Fabio Barboni.

Un avvicendarsi che comincia nel 1993, quando i due facevano parte della Democrazia Cristiana e, mentre uno veniva eletto sindaco, l’altro non era un avversario, bensì il braccio destro.

Una collaborazione andata avanti fino alle consultazioni elettorali del 2016 quando non nacque la solita lista unica, ma due civiche divise che hanno visto rompere un sodalizio durato anni.

Ora che il sindaco uscente ha le carte in regola per ricandidarsi, visto che sarebbe il suo secondo mandato consecutivo, tutto lascia presagire che possa decidere di ritentare.

D’altronde, gli ultimi cinque anni di legislatura hanno coinciso con l’emergenza sismica e Baroni stesso ammette di essere consapevole che qualcuno debba pur portare avanti la ricostruzione avviata.

Solo ipotesi al momento, avvalorate dal fatto che, a poco tempo dalla formazione delle liste, Baroni non nega una sua possibile candidatura. Del resto si sa, quando ci sono le elezioni in vista, gli incontri cominciano molto tempo prima e, se il primo cittadino non smentisce né conferma la sua corsa, tutto sa di strategia e movimenti studiati prima di uscire allo scoperto e annunciare qualcosa che, in fondo, potrebbe essere già certo.

GS
Le aree interne ripartono dal turismo e lo fanno anche grazie ad un Centro turistico informativo grazie al quale sarà possibile accedere ai beni, servizi e prodotti offerti dal territorio dell’Alta Valle del Chienti.
Si tratta di un progetto realizzato grazie alla strategia del progetto europeo ‘Made in Land- Gestione e sviluppo delle aree interne’, finanziato nell’ambito del programma europeo Italia-Croazia 2014-20, in sinergia con la Strategia delle aree interne dell’Alto maceratese e in collaborazione con l’Università di Camerino e il Comune di Muccia.

“La sfida cui guarda questo progetto pilota è quella di mettere a sistema il patrimonio naturalistico, culturale ed enogastronomico del territorio con i suoi tanti stakeholder locali – sono le parole dell’assessore regionale Guido Castelli - Dal mondo delle imprese alle istituzioni, passando per università e gli stessi cittadini, solo creando integrazione tra questi vari contesti si potrà accrescere e valorizzare l’attrattività turistica delle zone interne, restituendo a comunità ed enti locali un ruolo da protagonista”.

La sede del One Stop Information Center sorgerà a Muccia, uno dei luoghi più colpiti dell’epicentro del terremoto del 2016: “Con la ricostruzione materiale finalmente avviata – prosegue Castelli titolare della delega al post sisma - occorre ora concentrare gli sforzi su quella sociale ed economica per rigenerare un territorio ancora ferito dalle piaghe di quelle scosse. Come fare? Partendo da progetti come questo si favoriscono nuove forme di fruizione dei beni e delle risorse naturali, storiche o culturali, migliorando di conseguenza l’accessibilità delle aree interne al fine di consentire, nell’area della Val di Chienti, uno sviluppo sostenibile del turismo, specie quello cosiddetto outdoor, ricco di attrazioni e diverso da quello, pur sempre importante, della costa legato alla balneazione”.

Il nuovo Centro informativo sarà attivato all’interno dell’Antico Mulino da Varano nella località di Muccia e verrà inaugurato venerdì prossimo.

GS
Viene presentato venerdì 14 maggio Il PIL, Progetto Integrato Locale che coinvolge le amministrazioni dei comuni di Muccia, Pieve Torina e Serravalle nella valorizzazione del territorio e delle sorgenti del fiume Chienti. La novità dei Pil introdotta dal PSR Marche 2014/2020, rappresenta una modalità innovativa di programmazione locale degli investimenti, fondata sull’integrazione tra pubblico e privato in una aggregazione diretta tra istituzioni, imprese, cittadini con l’obiettivo di esaltare la vocazione tradizionale del territorio per promuovere sviluppo, occupazione e crescita, con il sostegno dei fondi comunitari. Nel progetto che verrà illustrato venerdì prossimo con inizio alle ore 17.30 al Beato Rizzerio, ente capofila è il comune di Muccia.

“Interverranno i progettisti e i facilitatori di questa iniziativa partita qualche anno fa e che giunge alla concretizzazione – spiega il sindaco Mario Baroni-. Importante la sintonia che è venuta a realizzarsi grazie alla compartecipazione tra pubblico e privato e una condivisione delle scelte che si dirigono verso un unico obiettivo: lo sviluppo e la valorizzazione delle caratteristiche del territorio. Una forma di compartecipazione integrata, che renderà possibile un risultato significativo per tutti”.
c.c.
Un'antica strada romana ferma i lavori per la nuova Pedemontana. A Muccia, luogo che vedrà sorgere lo svincolo che collegherà la nuova arteria alla superstrada 77 e alla Valnerina, i lavori hanno subito una battuta d’arresto. Durante gli scavi sono stati infatti rinvenuti alcuni reperti archeologici di epoca romana, connessi con la vicina zona archeologica della Maddalena. A questo positivo “inconveniente” culturale, si sommano i lavori dovuti alle interferenze con le linee di acqua, luce e gas. Il sindaco Mario Baroni spera in qualcosa di storicamente rilevante, che possa dare ulteriore importanza agli scavi già presenti nell’area.

“I lavori sono fermi e si sta procedendo soltanto per la risoluzione interferenze degli impianti di distribuzione elettrica, dell’acqua e del metano – ha commentato Baroni –. Oltre a questo si è aggiunta la questione archeologica, con la Sovrintendenza che ha rinvenuto i resti di una antica strada romana. Speriamo che venga trovato qualcosa di importante: stando al confine con la zona archeologica della Maddalena c’è la possibilità di rinvenire reperti rilevanti, che inciderebbero in maniera positiva sull’attrattività anche turistica dell’area”.

l.c.
Alessandro Loreti ha 38 anni e vive con la sua famiglia a Muccia. Dopo 3 anni in Sae, soluzione abitativa di emergenza, a dicembre è tornato nella sua casa, vicino il centro storico di Muccia.

“Sono tre mesi che siamo ritornati a casa nostra finalmente. Un ritorno diciamo molto gradevole quanto voluto. La nostra domanda è restata circa 2 anni all’ufficio ricostruzione, una volta partiti i lavori, devi stare dietro a tante questioni, poi finalmente siamo rientrati”. Alessandro aveva deciso con la famiglia che una volta nella loro casa, con loro sarebbe entrato anche il secondo cane e così è stato."

Gli chiedo cosa gli resta di 3 anni vissuti nel villaggio Sae. “Sicuramente ho un bel ricordo per quello che riguarda i vicini perché la comunità si è stretta molto, eravamo tutti quanti insieme a differenza di adesso che invece intono a noi non c’è nessuno. Mi è dispiaciuto perché avevamo una signora accanto con cui abbiamo stretto un buon rapporto e che andiamo a trovare quasi tutti i giorni, ci siamo voluti bene con Amalia. Certamente dei problemi ci sono stati dalla muffa al livello strutturale, tutto sommato ci stai, però potevano fare meglio.”

Chiedo ad Alessandro quale è stato il primo pensiero al rientro a casa. “Speravo che non venisse una scossa la prima notte, perché comunque ci pensi, perché i lavori sono stati fatti, sto tranquillo ma non sai come reagisci, non tanto per me ma per i figli”. Con Alessandro ci siamo incontrati nella piazza di Muccia. Intorno ci sono delle “belle” messe in sicurezza degli edifici ma nessuna persona, non c’è vita.

“Parecchie persone sono andate via. Si deve lavorare per riportarle e non è semplice, c’è bisogno di uno studio fatto a tavolino. L'amministrazione deve pensare qualcosa ma non da sola, a livello della zona terremotata. Io ci credo ad un futuro per queste terre. L'esperienza che abbiamo avuto, le strutture che si rifaranno saranno tutte antisismiche, quindi anche la gente sarà più tranquilla, più sicura, quindi riportata a venire qua. Poi negli ultimi 2 anni la montagna ha preso vita, anche con il covid è stata riscoperta, la gente è venuta perché ti dava la sensazione di aria pura. Secondo me si possono ottenere ottimi risultati con un progetto serio. Ci vuole tempo, non è da oggi a domani, però anche nell'arco di 10 anni, magari con una nuova zona franca che incentivi a far venire qui le aziende che possono creare dei posti di lavoro e magari attirare delle giovani famiglie a trasferirsi”.

Barbara Olmai

Altri approfondimenti su "L'Appennino Camerte" in uscita giovedì prossimo

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