Domani, mercoledì 27 maggio alle ore 17, nella Chiesa del Seminario di Camerino il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e Mons. Francesco Massara, Arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, firmeranno l’Accordo tra la Regione Marche e l’Arcidiocesi per la realizzazione del “Nuovo museo diocesano presso il Palazzo vescovile di San Severino Marche”. Sarà presente anche l’assessore regionale Angelo Sciapichetti. Nel corso della conferenza stampa verranno illustrati  i contenuti dell’intesa. 
Il complesso architettonico di oltre 2000 metri quadrati disposti su cinque livelli, oggetto di risanamento conservativo e miglioramento sismico dopo il terremoto del 1997, non ha infatti subito danni significativi dal sisma del 2016 e si presenta come sede ideale per allestire spazi funzionali nel rispetto dei criteri tecnico scientifici e degli standard museali.
C.C.
 La cifra di 20 milioni di euro, come riconoscimento economico agli operatori impegnati ormai da settimane nella cura e nell’assistenza ai cittadini colpiti dal Coronavirus. Firmato nel pomeriggio l’accordo tra la Regione Marche e le sigle sindacali per la destinazione 

Alla firma, che si è svolta in videoconferenza, erano presenti, insieme con il presidente Luca Ceriscioli e i dirigenti Lucia Di Furia (Sanità) e Rodolfo Pasquini (Ars), i rappresentanti Confederali di Cgil Cisl e Uil, Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Graziano Fioretti.
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Nell’annunciare l’intesa, il presidente Ceriscioli  già nei giorni scorsi aveva evidenziato come l'accordo  fosse caratterizzato dalla chiarezza, dalla certezza delle risorse, dall'impegno per tutte le figure impegnate nell’emergenza: dirigenti medici e sanitari, personale sanitario, socio-sanitario, tecnico e ausiliario del comparto, operatori di supporto, addetti alle pulizie e sanificazione degli ambienti. 
“Ora – afferma il presidente Ceriscioli  - si dovrà procedere velocemente nella definizione dei criteri per l’assegnazione delle risorse agli Enti del Servizio sanitario regionale”. “Saranno coinvolte – prosegue - tutte le 20 sigle sindacali del comparto e della dirigenza, e poi le Rsu e i rappresentanti sindacali aziendali. E’ un percorso complesso ma necessario per riconoscere il reale impegno del personale in questa situazione straordinaria, in cui ognuno ha dato il massimo e molti sono al lavoro ininterrottamente sin dalle prime ore dell’emergenza”.

Il passo successivo alla firma è la convocazione, in settimana, dei sindacati di categoria della dirigenza e del comparto, per definire le linee applicative del protocollo. Al prossimo incontro dunque saranno presenti il servizio Sanità della Regione e i sindacati di categoria per la definizione delle linee applicative, dopo di che partiranno i percorsi interni alle Aziende.
C.C.
Gestione dell'emergenza da Covid-19: la giunta regionale ha approvato nel pomeriggio l'attivazione dell’area sanitaria nei locali della Fiera di Civitanova Marche, sito  individuato per realizzarvi una struttura ospedaliera temporanea, capace di ospitare fino a 100 posti di terapia intensiva
Con la delibera, l'esecutivo regionale ha preso atto della relazione con la quale il Gruppo Operativo Regionale Emergenza Sanitaria (GORES) evidenzia,in relazione all’attuale scenario epidemiologico, la necessità, , di una struttura ospedaliera di almeno 90 posti letto di terapia intensiva e subintensiva  in area centrale nella Regione Marche, per far fronte alle esigenze straordinarie determinate dalla Pandemia causata dal Coronavirus, nonché della disponibilità, da parte del Comune di Civitanova, a concedere in comodato d’uso gratuito la struttura dove potrà essere realizzata l’opera.
“La localizzazione, dunque – afferma il presidente Luca Ceriscioli -  è avvenuta nel migliore edificio disponibile, in quanto di proprietà pubblica e già predisposto con tutti gli impianti funzionali agli allestimenti. Ora – prosegue il presidente – dobbiamo procedere con la massima velocità perché il nostro progetto è nato e deve servire per salvare le vite umane dei marchigiani malati”. 

Dal punto di vista procedurale, la Fondazione Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta utilizzerà i fondi ricavati dalle donazioni finalizzate alla realizzazione della struttura, che poi donerà alla Regione Marche.
ASUR Marche provvederà all'acquisizione in comodato d’uso gratuito da parte del Comune di Civitanova Marche e alla gestione dell’area sanitaria temporanea corredata delle apparecchiature necessarie, installate e donate dalla Fondazione. Al termine dell’emergenza, le apparecchiature  rimarranno acquisite in proprietà dell’ASUR, mentre la Protezione Civile della Regione Marche acquisirà i moduli di degenza.
Quanto agli aspetti tecnici, il layout del progetto prevede la realizzazione di circa 100 posti, utilizzabili sia per terapie intensive che subintensive.
La realizzazione modulare offre una estrema flessibilità nell'impiego e l'uso della tecnologia dei prefabbricati permetterà un facile riuso dell'opera.
C.C.
Emergenza Coronavirus Marche300 mila mascherine sono arrivate nella notte . Ad annunciarlo questa mattina , il presidente Ceriscioli: "E' la notizia che attendevamo. E' veramente un passo importante perché ci aiuta a gestire meglio l'emergenza. Sono 150 mila FFP2 di alta protezone e 150 mila chirurgiche, strumenti essenziali per chi lavora in sanità, per continuare a offrire assistenza. Ora attendiamo altro materiale ".
Altre forniture erano arrivate nei giorni scorsi ma i dispositivi non erano certificati e dunque non avrebbero potuto essere utilizzati da medici e infermieri per proteggersi efficacemente dal contagio. L'appello del Governatore dunque ha sortito l'effetto e questa notte si è concretizzato con un consistente arrivo. Altra emergenza sanitaria che ci si augura ora di riuscire ad arginare quella dei ventilatori assisititi. Ne servono 38 per potenziare i reparti di terapia intensiva e dovrebbero arrivare oggi dalla Protezione Civile.
Sul fronte del bilancio dei contagi,l'aggiornamento alle 9 di questa mattina dice che  in un giorno sono saliti a 127 i casi postivi registrati, su un totale di 312 campioni testati 
Quanto alla progressione del contagio nelle Marche, su 3494 campioni totali testati, i positivi a questa mattina erano 1354.

C.C. 

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L’Istituto di Geofisica e Vulcanologia – INGV ha una nuova sede all'Università di Camerino. Nel Polo di Geologia di Unicam, inaugurati gli spazi  destinati ad ospitare la nuova realtà che contribuisce a rafforzare e istituzionalizzare una già stretta collaborazione tra l'ateneo di Camerino e l'ente di ricerca nazionale.
Nel novembre scorso l'approvazione da parte dei Consigli di Amministrazione dei due enti che oggi arrivano a concretizzare un passo fondamentale da cogliere come segnale propulsivo alla  crescita della prima industria del sapere e della formazione a favore dell'intero territorio e della previsione e prevenzione regionale nel settore della protezione civile.
Una soddisfazione chiaramente espressa nel suo intervento dallo stesso rettore  Claudio Pettinari, protagonista insieme al Presidente INGV  Carlo Doglioni e al direttore della sede Emanuele Tondi, del taglio del nastro dei nuovi locali, presenti  il sindaco di Camerino Sandro Sborgia e il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. Alla cerimonia sono intervenuti anche l'assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti e il responsabile del Dipartimento Marche Davide Piccinini. In sala anche il Commissario Straordinario per la Ricostruzione Piero Farabollini, geologo e docente della Scuola di Tecnologie Unicam.
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 Ricerca di qualità e fondamentale collaborazione sono stati sottolineati nel suo intervento dal rettore Claudio Pettinari: "Da soli non si va da nessuna parte  e dunque la collaborazione con enti, università ed eccellenze come INGV, è qualcosa a cui abbiamo sempre mirato. Fin da subito, abbiamo cominciato a mettere dentro questo obiettivo i contenuti necessari per arrivare ad una concretezza. Di queste attività, delle quali ringrazio tutte le istituzioni per il supporto, beneficeranno non solo ricercatori e studenti di Unicam ma sicuramente tutto il territorio. Un monitoraggio sempre più attento e una ricerca sempre più qualificata- ha aggiunto - potranno consentire chiaramente, non che le catastrofi non avvengano, ma di certo mitigare i rischi e prevenire alcune delle situazioni di disagio che tutti noi abbiamo vissuto. Credo che insieme ad INGV potremo riuscire ad elaborare strategie e scrivere su carta delle linee guida importanti affinchè, nell'evenienza di calamità naturali, queste possano produrre minore impatto e disagio per le comunità. C'è bisogno di buone pratiche, di correttezza e onestà intellettuale, ma c'è bisogno anche di fare le cose come vanno fatte, costruendo dove si può e, fare di tutto perchè i rischi diminuiscano e portino sempre inferiori disagi. Interessa a tutti: c'è dietro la salute e la vita delle persone e poi, c'è dietro un ateneo che sta mettendo l'anima per guardare oltre e al futuro". 
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I saluti istituzionali nell'aula magna del Polo di Geologia, sono poi proseguiti con l'intervento del sindaco di Camerino Sandro Sborgia il quale ha portato l'accento su una università considerata vero gioiello di tutto il territorio e che conferma il suo ruolo da protagonista nel campo delle ricerche scientifiche, anche con questo ulteriore tassello di una collaborazione prestigiosa: " Camerino luogo di studio, luogo di ricerca e di prevenzione- ha detto Sborgia-. Prevenzione significa anche conoscere come intervenire in caso di calamità. E questo significa salvare vite umane per cui non posso che esprimere soddisfazione nell'essere qui a rappresentare una città il cui cuore è costituito dall'ateneo e le esperienze che in esso possono essere sviluppate, a servizio non della sola nostra comunità ma di tutta la nazione e degli altri Paesi che ne vorranno usufruire". Il primo cittadino si è detto orgoglioso di essere parte della comunità camerte, che ha nell'università il suo centro di riferimento, anche per uno studio così prestigioso portato avanti insieme a INGV.
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L'inaugurazione della sede ad Unicam" elemento di crescita " secondo il presidente della Regione Ceriscioli, che lo ha definito punto più elevato, in riferimento alle politiche che vengono intraprese, il cui valore è da cogliere sia nella parte accademica che amministrativa.  
" C'è poi il valore aggiunto di un'attività scientifica che viene fatta sul territorio e- ha detto Ceriscioli- un altro valore aggiunto, è l'opportunità della regione di confrontarci con altre competenze che vanno ad arricchire la forte struttura della conoscenza, in particolare della nostra Regione. Quasi un paradosso avere quattro università di prestigio e non avere sul territorio queste presenze- ha continuato il Governatore-. Elemento di novità dunque per noi di fondamentale importanza e sul quale, intendiamo collaborare, investire e crescere assieme. E' l'inizio di un lungo e fruttuoso lavoro da fare tutti insieme".
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A spiegare la motivazione di una sede di INGV all'università di Camerino è stato il presidente Carlo Doglioni, ricordando che l'ateneo è uno tra i più antichi d'Italia, e la sua Scuola di Bioscienze una tra le più qualificate. " Camerino tra le città che hanno maggiormente subito gli effetti devastanti anche dell'ultimo terremoto e la stessa Regione Marche è una delle terre più esposte non solo al rischio sismico, ma anche idro-geologico. La possibilità di lavorare dal punto di vista della ricerca e formazione- ha sottolineato Doglioni- è un'occasione troppo importante e che INGV non poteva perdere.
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E' per questo motivo che INGV ha deciso di rafforzare il proprio impegno nella Regione Marche e, alla sede di Ancona dove si fa ricerca e si attuano soprattutto le parti operative della rete sismica nazionale, aggiungiamo oggi la sede di Camerino. Da qui, lo sviluppo di una parte complementare che è quella di formazione, con dottorati e tesi di laurea, per studenti che siano interessati allo studio dei rischi naturali e delle risorse naturali. E anche se in zona non ci sono vulcani, la sede di Camerino contribuisce agli studi anche nel settore vulcanologico. Con gli altri partner del Consorzio Redi il contributo è anche per gli studi finalizzati ai rischi naturali ad ampio spettro e in tutte le loro sfaccettature anche di tipo socio economico. Un'opportunità che dunque ci permetterà di crescere".  
 
Sono seguiti  gli interventi di Emanuele Tondi, docente della Sezione di Geologia e Direttore della sede INGV di Unicam, del Direttore della Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam David Vitali  e del Dirigente del Servizio Protezione Civile della Regione Marche David Piccinini. A concludere gli interventi prima dell'inaugurazione della sede il numeroso pubblico in sala ha ascoltato l'interessante lectio del prof. Carlo Doglioni sul tema "Terremoti: VALE la pena studiarli", in cui l'acronimo VALE, sta per
Vita, Abitazioni, Libertà, Economia. Condividere insieme i problemi naturali, rischi e risorse, anche a livello europeo è di fondamentale importanza.
"Il Consorzio REDI, di cui l'università di Camerino è il principale referente insieme a INGv e altri partner-
ha concluso il presidente di INGV- ha una missione: studiare i rischi naturali, proprio per cominciare ad avere un rapporto diverso con la natura".

La Sede camerte di INGV che prevede anche il dislocamento presso Unicam del personale dell’ente di ricerca, svolgerà attività di studio e di supporto alla didattica mediante la condivisione di laboratori e strumentazioni. Disporrà, inoltre, di un budget annuale per il finanziamento di borse di dottorato, assegni di ricerca e tecnici laureati aggiuntivi, ovvero spese relative alle collaborazioni scientifiche dei due Enti.
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“Noi vogliamo e pretendiamo di rimanere in montagna. È un nostro diritto sancito dalla Costituzione e vogliamo esercitarlo fino in fondo”. Con queste parole il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, ha concluso il suo discorso prima di consegnare le ultime 40 soluzioni abitative emergenziali. Con la mattinata di oggi, è stata ultimata la consegna delle 63 casette che il Comune aveva richiesto, per le frazioni di Gualdo e Nocria e per il capoluogo.

Sono quindi 62 i nuclei familiari che tornano ad abitare Castelsantangelo, 125 persone, che si vanno ad aggiungere alle 15 le cui abitazioni non hanno subito danni dal terremoto.

Alla cerimonia hanno preso parte, insieme al sindaco Falcucci, l’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, il presidente della Regione Luca Ceriscioli, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, il presidente della Provincia Antonio Pettinari e il presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Oliviero Olivieri.

Dopo il taglio del nastro per l’area Sae, sono stati inaugurati anche un prefabbricato adibito ad ambulatorio medico, donato dalla Prefabbricati Ferrocostruzioni, dalla città di Portogruaro, dal comitato festeggiamenti Marina di Lugugnana e dall’associazione Proloco Portogruaro; e anche una struttura polivalente nei pressi delle casette di 110 metri quadri, donata dall’associazione Solidarietà Vigolana, dall’amministrazione comunale di Altopiano della Vigolana e da quella di Revò, dalla Proloco di Revò e dalla Cavit Trento.

 

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Presenti anche tante altre delegazioni di amministrazioni e associazioni che sono state vicine al Comune di Castesantangelo negli ultimi 19 mesi.

“Grazie per la vostra pazienza - ha esordito così il sindaco, rivolgendosi ai suoi cittadini -. Le istituzioni hanno il dovere di scusarsi per i ritardi, perché altre parole non ci sono. Oggi è una giornata importante, non può essere di festa perché di festa lo sarà quando vedremo le gru e le case verranno ricostruite. Però è una giornata importante - ha ribadito - perché ritorniamo tutti qui. Troppo pochi, lo sapevamo, eravamo pochi prima e il terremoto ci ha fatto perdere altre persone”. L’area in cui sono state edificate le Sae non era delle più semplici da lavorare, ma con il lavoro delle maestranze, è stato possibile alzarla e metterla in sicurezza dal rischio idraulico. Sono presenti anche tutti i servizi minimi, nella piazza Piccinini “ed anche una bella struttura donata dall’associazione Solidarietà Vigolana che sarà un punto di aggregazione, un luogo dove raccontarci. Noi vogliamo rimanere in montagna, lo pretendiamo, la Costituzione ce ne dà il diritto e vogliamo esercitarlo fino in fondo. Qualsiasi ombra, noi la fermeremo. C’è lavoro e cercheremo di portare altra occupazione - ha concluso - quella che basta per avere un territorio antropizzato. È la montagna italiana che va salvata”. 

Un momento particolare anche per il vescovo Brugnaro che, al termine della cerimonia di consegna degli attestati a tutte le istituzioni e associazioni che sono state vicine al Comune, ha voluto sottolineare l’importanza della solidarietà e della fratellanza: “Ciò che il terremoto ha rovinato sono le case, le chiese e quant’altro. Questo ha messo un po’ in crisi anche le nostre capacità relazionali nel senso della giustizia, della condivisione e della paura. Nella ricerca della propria casa, della propria sicurezza, il Signore ci permette di crescere anche attraverso l’esperienza negativa del terremoto. Crescita non è solo la socialità ma l’anima più grande che prevede anche la nostra Costituzione, ovvero la solidarietà tra cittadini, e la fraternità. Se ora abbiamo avuto le casette, bisogna che si arrivi anche a ricostituire i paesi, che ci appartengono. E in quanto ci appartengono, è dovere di tutti restituirli nella loro pienezza”.

 

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Da parte sua, il presidente Ceriscioli ha ribadito l’impegno della Regione per far sì che si semplifichino alcune leggi, in particolare quelle riferite ai vincoli paesaggistici, e sottolineato l’importanza di realizzare le aree Sae il più possibile vicine ai territori di appartanenza: “Procedendo con la ricostruzione abbiamo visto quali sono i nodi, di carattere paesaggistico. In questo territorio sono stati fatti piccoli abusi - ha spiegato - che le persone non sapevano nemmeno di fare, senza speculazione. Sono piccole cose. Andrebbe dato un premio a chi vive in questi territori, lo dico sempre, figuriamoci se i vincoli paesaggistici possono essere un problema. In ogni passaggio di legge noi abbiamo proposto la semplificazione di questi aspetti. È cambiato il Parlamento, speriamo ci sia una sensibilità adeguata perché significherebbe accelerare molte procedure di ricostruzione. Sulla questione casette - ha poi detto - fin ora sono state realizzate nei luoghi più vicini ai punti di origine, magari sacrificando la semplicità dell’intervento a favore di una vicinanza maggiore alla terra. Una scelta pagata in termini di tempo, di immagine della Regione se vogliamo e di polemiche, che però corrisponde ad un desiderio di profondo di lasciare le persone nei loro territori d’origine”.
g.g.

 

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Castelsantangelo 40 Sae Mauro Falcucci

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