Visitare le Grotte di Frasassi raggiungendo con Trenitalia, in modo sostenibile, uno dei percorsi sotterranei più affascinanti e grandiosi al mondo ubicato nel cuore verde delle Marche.

Questo l’obiettivo del nuovo accordo siglato dal Consorzio Grotte di Frasassi e Trenitalia, la società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane che si occupa quotidianamente del trasporto passeggeri sui treni, per la promozione integrata e sostenibile del territorio e che prevede uno speciale sconto di 3 euro sul biglietto d’ingresso alle Grotte di Frasassi, principale attrazione turistica della Regione, che conta ogni anno oltre 300mila visitatori.

Sono inoltre previsti sconti sul biglietto del treno ai gruppi di visitatori a partire da dieci persone.

“Il Consorzio Grotte di Frasassi e il Comune di Genga da sempre sono in prima linea per la promozione di un turismo sostenibile e rispettoso delle peculiarità naturali del nostro immenso patrimonio naturalistico - ha dichiarato il Vice Presidente del Consorzio Grotte di Frasassi Lorenzo Burzacca - L’accordo con Trenitalia favorisce a visitatori, turisti e scolareschel’utilizzo del trasporto al sito carsico con i treni, la mobilità che ad oggi garantisce il maggiore rispetto per l’ambiente grazie alla bassa emissione di Co2 e alle sue peculiarità di utilizzo di energie rinnovabili.”

“Coloro che sceglieranno di lasciare a casa l’auto e raggiungere le grotte di Frasassi in treno, troveranno a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Genga, la biglietteria delle Grotte, ed i visitatori giunti in treno, potranno acquistare il biglietto d’ingresso a tariffa scontata e raggiungere le Grotte con il servizio navetta gratuito – Ha sottolineatoil Direttore del Trasporto Regionale Marche Fausto del Rosso - Un modo veramente Green, comodo e sicuro di viaggiare, con elevati livelli di confort garantiti anche dai nuovi treni regionali in circolazione sui binari delle Marche. Il tutto significa viaggiare bene anche senza auto dimenticando lo stress da traffico e tenendo sempre in grande considerazione il rispetto dell’ambiente.”

Sala Candeline Grotte di Frasassi1
Nuova ondata di Covid-19, Trenitalia riduce il servizio ferroviario regionale nelle Marche da oggi 30 dicembre. Nove le corse interessate: cinque soppresse, quattro sostituite con autobus.
Scatta oggi (giovedì 30 dicembre) il piano di riduzione controllata del servizio ferroviario regionale che interessa anche le Marche e che prevede la soppressione di alcune corse o sostituzione  con autobus. Una decisione, fa sapere la Regione Marche, dovuta  all'aumento dei casi da Covid-19 tra personale dell'azienda e alla riduzione della domanda di mobilità, 
“Trenitalia, ha informato la Regione in merito alla necessità di riprogrammare i collegamenti al fine di ridurre i disagi per gli utenti- ha annunciato l'assessore regionale ai Trasporti Guido Castelli-. Verranno aggiornati i sistemi informativi peri passeggeri e di vendita dei biglietti. Insieme all’azienda procederemo a un monitoraggio delle frequenze, al fine di rendere flessibile il piano per intervenire tempestivamente qualora fosse necessaria una rimodulazione, in base alla reale situazione rilevata”.  Le modifiche all'offerta sono consultabili sul sito web trenitalia.com. I passeggeri sono invitati a informarsi sull’evoluzione dell'offerta prima di mettersi in viaggio.



Al via, da lunedì 5 ottobre, il servizio della nuova fermata di Macerata Università. Lo anticipa il presidente della Regione Francesco Acquaroli che parla di “un nuovo servizio per la mobilità degli studenti universitari e per la città di Macerata".Acquaroli esprime soddisfazione  "per l'avvio di un servizio così importante per tanti studenti universitari che va ad arricchire l'offerta territoriale e si inserisce in un progetto più ampio di riqualificazione ed elettrificazione della linea Civitanova - Albacina. I nostri giovani hanno bisogno di risposte concrete da parte delle istituzioni che, così facendo, incentivano la loro presenza e le loro attività sul territorio".
Trenitalia (Gruppo FS Italiane), in collaborazione con Regione Marche e Università di Macerata, ha predisposto un programma di circolazione modellato sulle necessità dei circa 3 mila studenti del Polo Universitario.
Saranno 16 i treni che ogni giorno – primo treno in partenza alle 8,31 e l’ultimo alle 19,16 -  collegheranno Macerata Università con Ancona, Fabriano e Civitanova Marche. Una nuova opportunità di viaggio per gli studenti, che potranno frequentare le lezioni in modalità green, evitando lunghe camminate nel traffico - la stazione centrale di Macerata dista più di due km dall’Università – o lo stress da parcheggio.
La nuova fermata di Macerata Università è un importante tassello di un programma di investimenti più ampio, rivolto a potenziare l’intera rete ferroviaria marchigiana con l’elettrificazione di tutte le linee, l’eliminazione dei passaggi a livello e la promozione della mobilità dolce intermodale treno-bicicletta. La nuova fermata è stata realizzata da Rete Ferroviaria Italiana con un investimento di 1 milione e 650 mila euro, cofinanziato da Regione Marche per 1 milione e 350 mila euro.
c.c.
Trenitalia ha elaborato un piano di razionalizzazione dei servizi ferroviari, con una riduzione giornaliera del 30 per cento dei treni circolanti, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Viene comunque assicurato, nelle varie direttrici interessate, la disponibilità di un treno ogni ora. Il piano è stato concordato con la Regione Marche. Sarà operativo da domani a venerdì 3 aprile prossimo. Lo comunica l’assessore ai Trasporti Angelo Sciapichetti: “Il provvedimento tiene conto dell’eccezionale situazione che si è verificata nella nostra regione, in adesione alle misure adottate dal presidente del Consiglio dei Ministri, con i decreti emanati in questi giorni sulla limitazione degli spostamenti. Risponde alle esigenze di mobilità legate all’emergenza Covid-19, limitando, per quanto possibile, il rischio da esposizione al contagio, pur garantendo ogni collegamento a quanti si spostano per raggiungere le proprie sedi di lavoro. Il piano potrà essere rimodulato a seguito dell’adozione di ulteriori disposizioni governative. L’auspicio è quello di tornare presto alla normalità, superando eventuali disagi con la comprensione degli utenti”.

Muoversi nell’entroterra marchigiano: esperienze ed idee per una nuova mobilità che rivitalizzi i territori in declino”: è il titolo dell’iniziativa, promossa dalla Filt (trasporti) Cgil  Marche. Il convegno si è svolto nella sede provinciale della Cgil di Macerata presente Stefano Malorgio, segretario nazionale Filt Cgil.  Sono intervenuti all'incontro  l’assessore regionale Angelo Sciapichetti,  l’ingegnere Flavia Rita Gentile responsabile della struttura di ingegneria della Dtp di Ancona, Stefano Belardinelli, presidente Contram spa e Fausto Del Rosso, direttore regionale Trenitalia spa. Contributi , sono venuti anche da Enzo Bontempo delegato dell’Anas e, per il territorio ascolano, da Barbara Nicolai, segretaria Camera del Lavoro Ascoli ed Enrico Diomedi presidente Start Spa.  Moderatrice dell’incontro Rachele Romagnoli, presidente del direttivo regionale della Filt Marche la quale ha invitato la sala ad osservare un minuto di silenzio in onore delle vittime del lavoro, ricordando insieme ai due dipendenti delle ferrovie morti nel deragliamento del Frecciarossa anche un autista maceratese tragicamente scomparso. 
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A dare il benvenuto ai presenti, il segretario organizzativo della Camera del lavoro di Macerata dl Daniele Principi, evidenziando i temi centrali del convegno, fondamentali per il rilancio di un territorio, le cui problematiche già preesistenti al sisma, è necessario affrontare. Tante le criticità emerse insieme alle proposte per un cambio di passo indispensabile anche per sostenere la ripresa economica.
"Insieme alla battaglia che vede impegnata CGIL per il rispetto dei diritti e della legalità nei posti di lavoro che riguardano direttamente la ricostruzione post sisma, il nostro ruolo continuiamo a svolgerlo anche sotto l’aspetto del costruire un nuovo piano di sviluppo- ha detto Principi-  noi non rinunciamo a indirizzare lo sviluppo e a dare un contributo per ricostruire un territorio che possa guardare al futuro con serenità e tranquillità e il futuro non può essere senza occupazione e senza lavoro, senza infrastrutture adeguate rispetto alle sfide e che permettano al territorio di essere competitivo . E- ha continuato Principi- rispetto a questi temi ci dobbiamo tutti interrogare. Unico antidoto alla rabbia talvolta anche giustificata dei cittadini,è necessaria una rete di impegno fatta di istituzioni, associazioni, movimenti, organizzazioni sindacali, le quali, ognuno per il proprio ambito, possano contribuire ad un futuro fatto di sviluppo, di lavoro e di sostenibilità. Ma occorre anche capacità d’ ascolto”.
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Rilanciare e contrastare lo spopolamento delle aree interne delle Marche attraverso un nuovo modello di mobilità, al centro della relazione di Valeria Talevi segretaria regionale Filt Marche, sottolineando il ruolo degli investimenti nel trasporto pubblico su ferro e gomma, nell’idea che lo sviluppo infrastrutturale possa risollevare le sorti di un entroterra in declino ma con riflessi su tutta la regione .Una sfida che dunque evoca persone, strade, rotaie, merci ma che deve fare i conti con anni di carenze infrastrutturali e, come ricordato anche da Sciapichetti, e Belardinelli con scarse risorse destinate al trasporto pubblico locale che vedono le Marche fanalino di coda per trasferimenti statali pro capite.Se in Italia il tpl è difficile, qui nelle Marche è impossibile: le risorse ammontano a 68 euro per abitante rispetto ai 130 euro pro capite della Basilicata. E’ inaccettabile - ha detto l’assessore ai trasporti- . Vorremmo essere agganciati anche solo alla penultima regione italiana, il che ci consentirebbe di fare molto. Questa è una battaglia da fare insieme, con cittadini e sindacati”. E i risvolti, come evidenziato dal presidente del Contram Belardinelli, si fanno sentire nella forte penalizzazione del settore quanto ad investimenti, trattamenti salariali, trasformazione verso l’innovazione dell’elettrico e utilizzo di carburanti più ecosostenibili e sulla stessa messa a sistema della gestione delle emergenze, necessaria per potersi trovare sempre pronti in caso di calamità. “O il sistema Paese trova la formula per snellire le procedure oppure non possiamo competere con altri paesi d'Europa- ha rimarcato Sciapichetti- Ci sono voluti due anni di trattative con l’agenzia per fare un contratto di servizio. Non ci siamo. Con regole ordinarie per una situazione straordinaria come quella che la regione sta vivendo, non andiamo da nessuna parte. A tutti i governi di qualsiasi colore abbiamo chiesto procedure facilitate che, per catastrofi di altre regioni, invece sono state utilizzate. Se vogliamo dare risposte ai cittadini, non si possono far passare 4 anni”.
Servono misure concrete per contrastare le cifre impietose del calo demografico e dello spopolamento, consentire a chi è stato costretto a lasciare il proprio paese di farvi ritorno. Tra le proposte lanciate da Valeria Talevi, quella di tariffe agevolate per reinsediare i nuclei familiari, consentendo l’accesso ai servizi locali, sanitari e scolastici. “La Filt Cgil Marche ritiene che il servizio del Trasporto Pubblico e una rete infrastrutturale ripristinata, siano necessari per il ripopolamento e lo sviluppo, non solo delle aree del cratere ma a beneficio della crescita complessiva dell’intera regione. Un’ adeguata rete infrastrutturale interconnette il sistema produttivo al suo interno e lo stesso sistema produttivo marchigiano con i grandi gate-ways verso i mercati internazionali, nonché i flussi di merce estera destinati ad altri mercati e con standard di affidabilità pari a quelli di altri Paesi Europei”. Secondo Talevi altra esigenza è quella della manutenzione e ammodernamento della rete viaria dell’interno, vista come necessità imprescindibile della ricostruzione anche per alcune strade di montagna che danno accesso agli impianti sciistici, tuttora impraticabili e indispensabili per consentire l’opportunità di rilancio di un turismo montano. E se si intende veramente andare verso un’eco-sostenibilità del pianeta, Filt ritiene che i due settori più strategici siano il Tpl su gomma e ferro. “Crediamo che la firma del contratto di servizio tra Regione Marche e Trenitalia sia un punto a favore per i cittadini marchigiani. La maggiore durata del contratto fino al 2033, dà più stabilità a tutta la filiera del Trasporto regionale, dalle officine di manutenzione, agli appalti ferroviari, agli impianti degli equipaggi su ferro, in termini di risorse e di nuovi materiali per il futuro”.
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L’ingegnere Flavia Rita Gentile ha parlato dei progetti a cui la struttura Dpt sta lavorando nelle Marche. Il progetto più corposo è quello dell’ elettrificazione della Civitanova- Albacina che muove da un accordo siglato nel 2016 tra Rfi e Regione Marche e che prevede due fasi funzionali, l’una già interamente finanziata per 40 mln euro, l’altra di 70mln non ancora finanziata. Per la prima fase funzionale si è già al lavoro nelle attività propedeutiche finalizzate all'elettrificazione; già realizzati interventi di adeguamento sagoma in galleria, attività di abbattimento delle barriere architettoniche e adeguamento a standard Rfi nelle stazioni di Corridonia e Morrovalle e, da qui al 2021, sono previste ancora una serie di attività analoghe per le stazioni di Tolentino e San Severino che andranno a chiusura in estate. Sempre nella prima fase funzionale che scade nel 2021 dovranno essere realizzati ulteriori adeguamenti di sagoma in galleria e, ove possibile, si sta studiando la velocizzazione di alcuni tratti di linea ferroviarie velocizzazione di alcuni ingressi in stazione attraverso le contemporaneità, con adeguamento dei moduli all’interno delle stazioni. Progetto ambizioso di Rfi della prima fase funzionale, anche una trasformazione dei vecchi impianti inserendo nuovi impianti computerizzati che consentiranno di trasformare i Piani regolatori generali delle stazioni, andandone ad aumentare la capacità prestazionale. Nella seconda fase che attende di essere definita nel finanziamento di 70 mln di euro, si procederà con elettrificazione vera e propria della linea e con la realizzazione delle 3 sottostazioni elettriche che ricadranno all’interno della tratta stazioni e con adeguamento delle cabine di testa a Civitanova e Albacina. I lavori sono in corso e potranno essere chiusi per l’estate. Sempre nell’ottica di potenziamento e sviluppo dell’infrastruttura, tra le altre attività che Dpt sta portando avanti d’intesa con la Regione c’è la nuova fermata di Macerata Università che prevede la realizzazione di marciapiede, scale, rampe e di uno spazio adibito a parcheggio. In coerenza con l’accordo firmato con l’ente regionale, prevista anche la soppressione di 71 passaggi a livello distribuiti su tutto il territorio regionale, per 23 dei quali già sono in corso le progettazioni preliminari. Infine, l’intervento di velocizzazione dell'Adriatica nell'ultima tratta rimasta finora esclusa tra Falconara e Marotta, per la quale si è in attesa del rilascio del nulla osta per attivare al più presto la velocizzazione a 200 km orari.
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Del ruolo del tpl e dei lavoratori ha parlato il presidente di Contram Spa Stefano Belardinelli ricordando che i due terzi dei lavoratori dell’azienda stanno nel cratere e pur avendo subito un dramma personale e familiare nelle ore del sisma, non hanno esitato a mettersi in viaggio per aiutare la popolazione. Ha poi mostrato come è cambiato il trasporto pubblico nelle Marche, con la stessa Contram che negli anni ha sostituito il parco mezzi storico con nuovi autobus elettrici alimentati a fotovoltaico. Tornando ad evidenziare che le Marche sono all’ultimo posto nel fondo nazionale di ripartizione delle risorse con conseguente penalizzazione nei servizi, nell’esercizio dei lavoratori e negli investimenti, ha ricordato che discrete ma sempre scarse sono le risorse per il rinnovo autobus: su 77 mln del decreto, all’intera regione Marche ne toccheranno 34 quando solo per il bacino di Macerata, servirebbero 20 mln di euro. Inesistenti o in alcuni casi molto ridotte, anche le risorse per nuovi depositi e nuovi impianti di distribuzione. Belardinelli ha anche sollevato il problema della difficoltà di reperire autisti e meccanici, proponendo di traghettare anche nelle Marche il modello della Regione Toscana dove, in accordo tra Regione- centro per impiego e aziende di trasporti, i ragazzi diciottenni si iscrivono ad un programma che prevede corsi per accedere alla patente di guida per autobus e la formazione riguarda anche la parte meccanica. Finito il percorso qualcuno potrà essere dunque inserito al lavoro come autista o meccanico. “ Su questo – ha sottolineato- noi come azienda siamo disponibili, di concerto con Regione e Centri per l’impiego; lo riteniamo un percorso importante per ridare un lavoro dignitoso sul territorio”.
Il direttore regionale di Trenitalia Fausto Del Rosso ha poi fornito i numeri del trasporto ferroviario regionale delle Marche costituito da 2200 punti vendita, 155 treni quotidiani che trasportano 28 mila persone al giorno, il tutto rapportato a 480 risorse. I treni flotta sono 55, utili per il trasporto regionale e per il rifornimento di materiale rotabile per la regione Umbria e, parte dell’ Abruzzo.
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Del Rosso ha anche detto che prima di arrivare al contratto di servizio con la Regione, nell’arco di 4 anni e mezzo la puntualità ha potuto migliorarsi di quasi 5 punti percentuali; qualità , pulizia, puntualità hanno permesso a Trenitalia di conquistare la fiducia dell’utenza e della regione, rispetto al prodotto erogato. Tra i particolari del contratto di servizio stipulato, l’incremento del numero dei treni e della capillarità del servizio ferroviario la cui offerta si cerca di orientare sempre più in aderenza ai bisogni delle persone e tenendo conto anche delle caratteristiche del territorio. Buoni risultati anche dalla sperimentazione della intermobilità avviata la scorsa estate, con la promozione del territorio attraverso una linea ferroviaria dedicata nel week end estivo o con esperimenti di promozione delle bellezze del territorio regionale come il Conero link e il Fermo link, utili per incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico. “Siamo poi arrivati ad un contratto di servizio un filino sofferto. Molto sfidante però  in quanto ci ha messi nella condizione di dire esattamente la nostra bravura o meno nel fare un servizio di trasporto pubblico. Sfida importante fatta anche con la speranza che tutto ciò possa incentivare seriamente il trasporto pubblico e che spinga sempre più persone ad utilizzarlo. Investiamo nei treni: cambieremo tutta la flotta delle Marche per un totale di 26 treni e, con uno sforzo epocale, nel 2021 li porteremo da un’età media di 6 anni. Mezzi nuovi, riciclabili, a basso consumo, con grandi prestazioni e quanto di meglio la tecnologia oggi può offrire. Importante- ha concluso Del Rosso- è vedere la Regione Marche come un insieme, con una mobilità degna di essere chiamata tale e nel vero e grande rispetto di quello che sono l’ambiente e l’utenza. E’ una grande sfida ma, tignosi come siamo, la vinceremo”.
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Una riflessione che affronti lo spopolamento del Paese nelle conclusioni del segretario nazionale Filt Cgil Stefano Malorgio. “ Dentro questa vicenda generale di spopolamento, il terremoto è intervenuto come acceleratore su un processo già esistente. C’è dunque il bisogno di comprendere e di fare una sintesi rispetto alle tante questioni che ho ascoltato, tutte molto ambiziose e nessuna sbagliata in termini assoluti. Dato però che si fa il conto con risorse definite, occorre capire quali sono le priorità e qui deve entrare in gioco la politica. Qual è la priorità di questo Paese ? Possiamo assistere allo spopolamento di enormi aree costantemente? Questo è il primo problema del Paese. Se si permette la desertificazione, ogni territorio desertificato per essere ripopolato costerà 5 volte. Se non si pone il tema dello sviluppo del Paese non si va da nessuna parte. E’ necessaria una profonda riforma delle leggi e, prima di compiere scelte strategiche, il Paese ha bisogno di cambiare se stesso. I partiti politici oggi non sono capaci. Occorrono scelte strategiche del Paese ma abbiamo bisogno di un Paese che decida di governare se stesso e di cosa voler fare nel futuro. Questi sono gli aspetti fondamentali sui quali io credo che il sindacato possa rispondere con la forza e l’energia di donne e uomini mettendosi a servizio di questa battaglia, seppur complicatissima. Questo è il nostro ruolo storico perché, senza quella battaglia sulla trasformazione del Paese, l’Italia non si salva e noi affondiamo con il Paese”.
c.c.
E' scontro tra Fratelli D'Italia e l'assessore regionale, Angelo Sciapichetti, sulla tratta ferroviaria Civitanova - Fabriano.
Mentre le sezioni di Tolentino e San Severino del partito di Giorgia Meloni denunciano "le varie criticità della tratta Civitanova Fabriano come l’incomprensibile lungaggine dei lavori - si legge nella nota - e l’istituzione di autobus sostitutivi con conseguente penalizzazione dell’entroterra e delle zone più colpite dal terremoto . Tagli di corse e disagi che hanno superato l’umana tolleranza", l'assessore regionale risponde: “Questo governo regionale, nel tratto ferroviario (Civitanova - Albacina)  che fino a pochi anni fa veniva considerato ramo secco e quindi sulla via dello smantellamento,  è riuscito ad ottenere un finanziamento di 40 milioni di euro,(propedeutico all’elettrificazione dell’intero tratto. Costo 110 milioni complessivi: i restanti 70 milioni sono previsti nel fabbisogno finanziario 2018-2021, a realizzare due nuove stazioni ferroviarie (Macerata-Università i cui lavori sono in corso e Tolentino –Campus) e a rinnovare tutti i treni viaggianti lungo l’intera tratta. Questi sono i fatti, tutto il resto fa parte delle   polemiche appartenenti al teatrino della politica.

E’ chiaro che la realizzazione di lavori importanti come quelli programmati comportano la chiusura del tratto in questione anche per ragioni di sicurezza e creano purtroppo disagi per gli utenti. Di questo ce ne scusiamo.

Ora delle due l’una: o si iniziavano i lavori o si restava fermi rinunciando al finanziamento.

La programmazione dei servizi sostitutivi è esclusiva competenza del gestore ferroviario che ha comunque condiviso con la Regione Marche un modello di gestione valida, pur nella particolarità della situazione. Le scelte hanno tenuto conto  di tre fattori: i tempi di percorrenza dei bus maggiori rispetto a quello dei treni; la necessità di assicurare gli interscambi verso o da direttrice adriatica su Civitanova e direttrice romana su Fabriano; i servizi di Tpl su gomma già presenti e già oggetto di potenziamento dopo il sisma.

Considerato tutto ciò  e tenuto conto delle motivazioni di viaggiatori della linea, è stata sviluppata una struttura di servizi che considera il nodo di scambio di Macerata come baricentro e che assicura la mobilità nelle direzioni Civitanova e Fabriano  e relative prosecuzioni. In aggiunta, in relazione ai flussi pendolari e balneari sono stati comunque assicurati dei collegamenti tra Fabriano e Civitanova con degli agevoli interscambi a Macerata.

Il servizio, fatti salvi alcuni aggiustamenti nei primi giorni, si sta dimostrando comunque efficace, regolare e sufficientemente integrato con le altre forme di mobilità individuale e collettiva.

Infine  per il Comune di San Severino Marche è stata garantita la prosecuzione, già effettiva, del bus AN101 delle 12,35 da Civitanova fino al Comune stesso per le esigenze di mobilità segnalate.

Portata a termine l’elettrificazione della tratta Civitanova-Albacina (termine dei lavori 2024) le Marche saranno tra le Regioni italiane con la più alta quota di rete elettrificata pari al 92%”.

gs

“In politica non è cosa rara assistere al gioco delle tre carte quando viene strombazzata qualche novità. Nella giunta regionale delle Marche però, si mente spudoratamente sapendo di mentire. Per bocca dell’assessore regionale con delega ai Trasporti e all’Ambiente Angelo Schiapichetti, Palazzo Raffaello ha annunciato l’arrivo di otto nuovi treni nuovi treni Swing a metano sulla tratta Fabriano-Civitanova. I giornali hanno riportato pomposamente la notizia: dei convogli a impatto zero sono una novità che ha dell’incredibile in un paese dove il trasporto ferroviario non rappresenta propriamente un fiore all’occhiello del sistema del trasporto pubblico. Talmente incredibile che infatti non è vera: è bastato veramente poco per scoprire che l’assessore si è lasciato andare a una dichiarazione infondata in quanto  quegli otto treni sono diesel. Fanno rabbia  le castronerie dette da un assessore che dovrebbe conoscere la materia di cui è chiamato a decidere le sorti a livello regionale. Non solo. Il 31 dicembre segnerà la fine del 2015 e la chiusura definitiva delle officine Trenitalia di Fabriano, sulle quali nel recente passato si è investito molto e dove il personale in servizio è altamente specializzato. Dunque, oltre al danno la beffa: quei treni per fare manutenzione dovranno essere portati ad Ancona e verranno fatti viaggiare vuoti lungo la tratta Fabriano-Ancona o Civitanova–Ancona con tutto quello che comporta a livello di maggiori costi e ulteriori emissioni inquinanti. Scelte strategiche masochistiche, volte di nuovo a una penalizzazione sempre più palese dell’entroterra marchigiano”.

E’ quanto afferma in una nota la portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati On. Patrizia Terzoni.

“Ci saremmo aspettati – prosegue - una rettifica da parte dell’assessore ma chiaramente non è mai arrivata: molto meglio lasciare ai cittadini l’illusione che le cose stiano migliorando e regalare loro questa immagine bucolica e un po’ romantica di un treno a metano che attraversa le verdi campagne e le dolci colline marchigiane. D'altronde se non si è in grado di farle le cose tanto vale regalare dei sogni di plastica. Tra tante bugie, la giunta regionale almeno un aspetto dell’operazione non lo ha nascosto: i prezzi dei biglietti aumenteranno. La novità, tutt’altro che ecologica, la pagheranno dunque i cittadini”.

 
 
 

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