Il capogruppo in Consiglio regionale dell'Udc Popolari Marche Luca Marconi, insieme ad altri consiglieri, ha presentato una mozione riguardante le proposte di legge depositate presso la Camera dei Deputati sulla violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere.

“Attualmente – dice Marconi – nel nostro ordinamento giuridico sono già presenti norme volte a tutelare la dignità e il decoro delle persone e la loro integrità fisica e psicologica. Ogni individuo è meritevole di rispetto a prescindere da etnia, credo religioso e orientamento sessuale, ma allo stesso modo va tutelata la libertà di espressione e di manifestazione del pensiero; l’applicazione di queste norme porterebbe a condannare semplici manifestazioni di adesione e sostegno alla vita di coppia e al sacramento del matrimonio centrati sul binomio uomo-donna, divenendo di fatto non uno strumento di tutela, bensì di repressione del dissenso ed introducendo nel nostro ordinamento un vero e proprio reato di opinione basato sulla vaghezza del concetto di discriminazione.”

La mozione impegna la Giunta regionale a manifestare il proprio dissenso all’approvazione della proposta di legge presso il Parlamento della Repubblica Italiana e presso la Presidenza della II Commissione della Camera dei deputati.

“Questa legge – conclude Marconi – mina la libertà di esprimere liberamente il proprio pensiero, che è garantita dall’ art.21 della Costituzione italiana. Di fatto la possiamo definire come incostituzionale.”
"Servono volontari in questo periodo di emergenza".
Lo pensa il capogruppo UDC regPopolari Marche, Luca Marconi che. nel corso del consiglio regionale di ieri, ha chiesto alla giunta di impegnarsi per il raddoppio dei fondi già previsti in bilancio per il Servizio Civile Giovani e per il Servizio Civile Anziani.

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Luca Marconi

"La motivazione - spiega - è legata alle esigenze di avere più disponibilità di volontari in questo particolare momento ed anche per offrire, sopratutto ai giovani disoccupati, un’occasione di impegno civile".
Secondo il consigliere, infatti, si registra "l’assenza di un chiaro riferimento alla famiglia come soggetto attuatore fondamentale e principale di ogni azione sociale.
La sinistra - attacca Marconi - non riesce a capovolgere l’impostazione del welfare ancora tutta centrata sullo stato, le regioni e i comuni, invece di vederla impostata sulle famiglie e il terzo settore”.
Per il piano sociale Marconi propone il trasferimento di tutte le competenze statali in capo alle regioni, per tutti i servizi sociali, ad eccezione delle pensioni. “Dare alle regioni questa competenza - afferma  il consigliere -  serve ad avvicinare esigenze specifiche dei disoccupati, delle famiglie, delle persone con disabilità, degli anziani e dell’infanzia alle specificità di ogni territorio che in Italia sono particolarmente differenziati”.

GS

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