Notizie sportive nelle Marche
L'ondata di maltempo che ha interessato la provincia da giovedì scorso ha caratterizzato anche questo pomeriggio, soprattutto nell'entroterra dove forti piogge e raffiche di vento hanno costretto gli abitanti dei paesi interessati a rimanere a casa.
Non solo pioggia ma anche grandine, come quella che si è abbattuta a Cessapalombo, imbiancando la zona Sae.

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Danni anche sulle strade: lungo la SR 502 che conduce da Camporotondo a Caldarola una pianta è caduta sulla carreggiata a causa del vento.
A Caldarola, invece, pare che nel centro storico siano cadute alcune tegole.
A Tolentino una pianta è caduta a terra, invadendo la strada che collega il centro urbano con contrada Parruccia.

I Vigili del Fuoco intervenuti sul luogo, insieme agli operatori del servizio manutenzioni del Comune, hanno ordinato la chiusura della stessa strada fino a domani mattina (lunedì 26 agosto), quando una ditta specializzata, incaricata dal Comune, provvederà a rimuovere l’albero e a fare i lavori necessari per eliminare eventuali pericoli e per ripristinare le condizioni di sicurezza per il traffico veicolare e pedonale.

Sembra così terminare una estate che aveva già tardato ad arrivare e pare non permetta di terminare le vacanze nemmeno a chi ha scelto l'ultimo periodo di agosto per rilassarsi dagli impegni di lavoro.
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GS
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A Camerino, pubblico numeroso nella piazza del Sottocorte village per una serata che ha abbinato con successo il gusto della tradizione gastronomica locale, l’informazione su temi scientifici e il brillante avvio dell’iniziativa “Il Jazz italiano per le terre del sisma”, quest’anno in edizione rinnovata e ancora più solidale nei confronti dei centri più duramente colpiti dal terremoto.
Inaugurata dall'inno alla tradizione dei vincisgrassi, grazie alla conferenza organizzata dal Museo delle Scienze di Unicam in collaborazione con l’amministrazione comunale e il patrocinio del Consiglio regionale delle Marche, l’appuntamento di sabato ha offerto anche interessanti spunti di conoscenza e riflessione su eventi calamitosi che, purtroppo da secoli, interessano le nostre montagne.
Nella triste ricorrenza del terzo anniversario dall’inizio della sequenza sismica che nel 2016 ha duramente colpito il territorio dell’Appennino, su input della governance dell’ateneo, gli esperti del Museo delle Scienze dell’università di Camerino hanno messo insieme più informazioni con l'intento di aumentare la coesione e la coscienza cittadina, su tematiche scientifiche di primaria importanza.
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Introdotta dal direttore del Sistema Museale di Ateneo Gilberto Pambianchi, la conferenza è proseguita con i saluti del rettore di Unicam prof. Claudio Pettinari, del sindaco di Camerino Sandro Sborgia e del Capo Gabinetto della Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche Daniele Salvi.
Divisa in tre passaggi, l’esposizione a cura del dott. Giuseppe Crocetti, geologo del Museo delle Scienze di Unicam, ha anzitutto attraversato una serie di eventi sismici, avvenuti nel nostro Appennino tra il 1200 e il 1700.
Si è così potuto apprendere di terremoti, in alcuni periodi raggruppatisi nel tempo, come di grandi eventi sismici di frequente preceduti da sciami o da scosse minori. Nel viaggio tra disastri antichi e recenti riferito alle zone appenniniche, il geologo ha spiegato di una storia sismica ricca di episodi che talvolta si sono concentrati nel tempo; confortante è stato sapere che, seppur messe a dura prova, le popolazioni che ci hanno preceduto hanno sempre trovato il modo di superare le avversità.
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"Se la sismologia storica aiuta a capire meglio quello che è accaduto-ha sottolineato Giuseppe Crocetti-l’unico modo per difenderci è costruire in modo sicuro e soprattutto non dimenticare di farlo".
Ultimo passaggio della conferenza, particolarmente apprezzato dal pubblico, la proiezione del corto metraggioCamerino città aperta”, con l’intento di offrire a tutti la possibilità di una passeggiata all’interno della ‘zona rossa’ della città ducale, preclusa dal dopo sisma a coloro che non risiedono in centro storico. Liberati in pochi minuti gli spazi, la piazza del Sottocorte Village è stata riempita dall’energia della P Funking Band che con la sua trascinante e coinvolgente ‘Street Parade” ha inaugurato la prima tappa dell’evento “Il jazz italiano per le terre del sisma”. IMG 20190824 230557
Dopo il successo delle passate edizioni, la novità è quest'anno rappresentata dalla Marcia solidale. Il cammino a passo lento è
già partito questa mattina dal piazzale Oberdan di Camerino, per raggiungere la prima tappa di Fiastra e, nell'arco di sette giorni, tutte le successive fino a L’Aquila il 31 Agosto. L’idea di fondo è quella di un percorso di musica e trekking, un viaggio a piedi alla scoperta dell’entroterra di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, per esprimere solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma, sostenere la micro-economia locale e, uniti dalla passione e dall’amore per il linguaggio universale della musica, mantenere alta l’attenzione su quello che è accaduto.
“Sette giorni di cammino costellato di altrettante tappe, ognuna delle quali prevede un concerto gratuito in magnifiche location - ricorda
Daniele Massimi di Musicamdo- Sette i comuni coinvolti: Camerino, Fiastra, Ussita, Castelluccio di Norcia, Norcia, Amatrice, Accumoli e L’aquila. Attraversati dal cammino e coinvolti nel progetto di rete sono due Parchi nazionali e quattro regioni. Oltre sessanta le iscrizioni di persone provenienti da ogni parte d’Italia che hanno deciso di incamminarsi in questo progetto solidale che permette la conoscenza di posti naturali bellissimi, lasciando passo dopo passo anche una piccola economia, utile a risollevare queste terre ferite”.
C.C.
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Ladri alla ricerca di rame. Colpita una casa a Chiaravalle di Treia. I malviventi avrebbero agito fra il 23 e il 24, hanno portato via una grondaia. I proprietari si sono accorti ieri mattina al rientro dopo aver trascorso la notte fuori. Il fatto è stato denunciato ai Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Macerata che stanno anallizzando le immagini della videosorveglianza presente in zona. 
g.g.
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Paura stanotte per un incidente fra due auto. In quattro sono stati soccorsi. Uno di loro è stato estratto dall’auto dai vigili del fuoco. È successo intorno alle 2:30 in località Sant’Egidio, a Sambucheto. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco che hanno estratto dall’auto uno dei quattro feriti e i carabinieri Per i rilievi. Nessuno dovrebbe essere in pericolo di vita.
g.g.
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A tre anni dalla prima delle tre scosse che sconvolsero le Marche e il Centro Italia, il grido di rabbia di uno dei sindaci che da sempre si è battuto per non far morire l'entroterra e la montagna continua ancora.
È quello del sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, che con una nota pubblicata integralmente di seguito ripercorre gli attimi della tragedia e l'immobilismo degli anni successivi, chiedendo aiuto a coloro che devono dar voce agli ultimi e alle persone in difficoltà.

"Il Comune di Castelsantangelo sul Nera tre anni fa ha sfiorato la tragedia. Unico Comune della Provincia di Macerata colpito significativamente sin dal 24/08/2016, poi con gli eventi del 26/10/2016 (epicentro di magnitudo 5,4 e 5,9) e quello distruttivo del 30/10/2016, sempre epicentro di magnitudo 6,5, catastroficamente distrutto. Rimane di quel giorno un grande spavento, la fuga dei tanti turisti, per lo più provenienti da Roma, e la mancata strage degli ospiti della casa di riposo coraggiosamente soccorsi la mattina del 24/08/2016 dalle prime persone che hanno raggiunto la struttura semidistrutta. Se non abbiamo pianto morti è solo grazie all’opera attenta di riqualificazione e miglioramento sismico fatte a seguito del terremoto del 1997. Ricordare quei momenti è straziante ma alla sofferenza si somma la rabbia perché ora come allora registro la totale assenza di attenzione per il comune che rappresento e, nel complesso, di tutto l’alto maceratese da parte del servizio televisivo pubblico. Oggi non c’è stata la benché minima attenzione a chi, fin dal 24 agosto, ha registrato persone sfollate, paura e disagi. Costa un’enorme fatica ricordare all’opinione pubblica ed alla politica la grave realtà di comuni che hanno il 98% del patrimonio abitativo distrutto, cittadini ancora lontani dal paese natio e strutture ricettive che faticano a riprendersi. Per non parlare delle principali arterie di comunicazione, ancora interrotte, che impediscono di fatto la ripartenza del turismo, volano dell’economia locale. Questo mio grido disperato è rivolto a chi, per missione, dovrebbe dar voce agli ultimi ed alle persone in grande difficoltà. In questo caso come in infiniti altri casi, la Rai ci ha dimenticato e questo comporta inesorabilmente prima la solitudine e poi l’oblio. A tal proposito ho inviato una e-mail alle redazioni delle tre testate RAI e alla Direzione Generale denunciando la totale ingiustificata disattenzione e forte disappunto nel constatare che ancora una volta si sono avuti più collegamenti con territori che come noi non hanno avuto, per le ragioni anzidette, né feriti né decessi. Ho invitato la Direzione Generale Rai a voler intervenire affinchè il servizio pubblico destini pari attenzioni per quei territori che hanno subito lo stesso dramma pur non avendo una rilevanza mediatica che richiama attenzioni d’ascolto! Nella e-mail ho ricordato altresì che siamo un piccolo Comune Montano che nel lontano 460 nella Frazione di Nocria di Castelsantangelo sul Nera, una signora dal nome Abbondanza Reguardati ha dato alla luce San Benedetto (patrono d’Europa) e Santa Scolastica. Piccoli e dimenticati si, ma per fortuna non per la storia!"

GS
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Ahi ahi commissario Farabollini. Questa volta l’ha detta troppo grossa forse. La sua nota, con la quale ha fatto il punto a tre anni dal sisma e a quasi un anno dalla nomina come Commissario Straordinario alla Ricostruzione, ha fatto scatenare polemiche su polemiche ma soprattutto rabbia fra gli addetti ai lavori. Infatti Farabollini non si è limitato solo ad elencare tutto ciò che è stato fatto nell’ultimo anno ma, ha affermato che la ricostruzione privata stia procedendo a rilento perché uffici comunali e professionisti starebbero procedendo “con estrema cautela. Sono arrivate meno del 10% delle pratiche attese. Abbiamo fatto una proroga per la richiesta dei contributi per la ricostruzione leggera. Mi aspetto che ora si lavori con rinnovata lena”. Fra le altre cose però, Farabollini ha anche affermato di aver presentato il secondo Piano dei Beni Culturali ma c’è davvero da vantarsene? A fare il punto è l’architetto Luca Maria Cristini: “La situazione è veramente paradossale, ancor più scottante rispetto al discorso sulla ricostruzione privata. L’ordinanza per la ricostruzione delle chiese fa riferimento ad allegati che contengono l’elenco degli edifici e le valutazioni economiche. Ma innanzitutto non sono presenti sul sito istituzionale del commissario - afferma - li abbiamo potuti leggere solo perché riportati dalla stampa, e poi contengono anche moltissimi errori”. Ad esempio sul livello massimo di spesa stimata per il progetto oppure sull’attribuzione della proprietà degli edifici. Alcune chiese sono attribuite ad enti che in realtà non sono realmente loro proprietari.
“È un pasticcio tremendo, non partirà mai questo piano. Eppure sarebbe bastato ripercorrere la via tracciata nel ‘97 dall’allora vice commissario Maria Luisa Polichetti”.
g.g.

(Approfondimento sul prossimo numero de L’Appennino Camerte)
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In sella ad una bicicletta provoca un incidente. Positivo all’alcoltest. Bisogna fare attenzione a tutto per strada, anche ai ciclisti, specie se ubriachi come quello che stanotte ha provocato un incidente a Civitanova. Si tratta di un marocchino 40enne che intorno all’una di notte stava girando in bicicletta quando è rimasto coinvolto in un sinistro stradale. Sul posto sono arrivati i carabinieri che lo hanno sottoposto ad alcoltest da cui è risultato positivo. L’uomo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. 
g.g.

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Tre anni dal primo terremoto che ha devastato il Centro Italia, tre governi si sono succeduti e altrettanti commissari hanno preso in mano la ricostruzione. Il risultato? Nulla è cambiato. Impietosa la situazione presentata da Roberto Di Girolamo, del sindacato Inarsind Marche.

“Tre anni, tre governi (guidati da Matteo Renzi il parolaio, Paolo Gentiloni il marchigiano e Giuseppe Conte l’avvocato del popolo), tre commissari (Vasco Errani l’arrogante/politico/filosofo, Paola De Micheli attuatrice/taglia nastri e Piero Farabollini professore/chi l’ha visto), un sottosegretario, due direttori della protezione civile, 86 ordinanze per 1.400 pagine - commenta Di Girolamo - ma solo il 4 per cento delle pratiche sono state finanziate. I numeri parlano chiaro, la ricostruzione non parte. Hanno solo fabbricato carta, messo lacci e lacciuoli, hanno solo creato una griglia dove mettere crocette dove se manca qualcosa non parte nulla”. Alle ordinanze vanno anche aggiunte oltre 800 pagine di norme tecniche per le costruzioni e relativa circolare esplicativa. Ma la ricostruzione è ancora ferma al palo, salvo casi particolari, e secondo Di Girolamo la ragione sarebbe un impianto normativo non funzionante, l’eccesso di controlli e di burocratizzazione. Secondo il report dell’ingegnere, entro fine anno dovrebbero essere presentate 70mila pratiche, ovvero circa 570 al giorno, “ma il sistema - si chiede - è capace di sostenere tale mole di dati?. L’ing. Spuri ha sempre detto che i professionisti che lavorano sul terremoto sono circa mille, questo vuol dire che ogni professionista dovrebbe presentare entro fine anno una pratica ogni 2 giorni”. Mancano all’appello anche 10mila schede Aedes, ma non solo. Eppure il commissario Piero Farabollini proprio nella triste ricorrenza ha scaricato la colpa sui tecnici che non stanno presentando una quantità sufficiente di pratiche: “Il Commissario Farabollini può solo stare zitto - è la dura replica di Di Girolamo - perché in un anno di operato ha fatto solo la normale amministrazione. Non ha ancora nominato il CTS, un organo fondamentale per dirimere tutte le problematiche tecniche, non ha ancora emanato l’ordinanza per il pagamento del 50 per cento, non ha ancora rinnovato il protocollo d’intesa per il pagamento dei tecnici, non ha sentito nessuno anche se lui dice di aver ascoltato tutti. Non sta facendo niente”. Alla fine della relazione, Di Girolamo pone tre punti fondamentali per la ricostruzione, tre punti che mancano: programmazione, pianificazione, visione: “I governi che si sono succeduti hanno sottaciuto questi punti fondamentali. Non vogliono programmazione, né pianificazione né visione perché vogliono far morire questo territorio. Mancando queste tre cose purtroppo si uccide un territorio, non pesiamo nulla e quindi non importa a nessuno di far vivere queste aree”.

Gaia Gennaretti
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Incidente stamattina fra una macchina e una moto. Il centauro è in gravi condizioni. E' successo intorno alle 10, lungo la statale a Fontespina, Civitanova. Per cause al vaglio della polizia municipale, una moto e una auto si sono scontrate. Due i feriti soccorsi dal 118, uno è grave. Entrambi sono stati portati al pronto soccorso del locale nosocomio. 
g.g.
Pubblicato in Cronaca
Se altrove tutto sembra fermo, così non è per San Severino dove la ricostruzione sembra procedere, seppur a rilento. Dopo la revoca di ordinanza di inagibilità di un altro palazzo storico settempedano, uno dei più belli del centro storico, grazie al lavoro dell'ingegnere Lorenzo Sgolacchia e dell'architetto Giampiero Calcaterra, in queste ore il sindaco Rosa Piermattei ha revocato anche quella con la quale aveva dichiarato non utilizzabile un edificio storico, vincolato dalla Soprintendenza, situato nel borgo di Fontenuova. Si tratta di una palazzina risalente al '500 con un loggiato su due piani che si affaccia sulla strada, con due ordini di volte a tutto sesto sorrette da colonnine con capitelli corinzi, di cui quelle al livello del pianterreno sono state successivamente inglobate all’interno di pilastri in mattoni. L’edificio in questione ingloba anche la fonte di Fontenuova  che una targa posta all’interno del loggiato ricorda essere state edificata nel 1295 per volere del podestà Ranieri degli Ugolini.
Per la riparazione dei danni della palazzina, che ospita una famiglia settempedana, era stato riconosciuto un finanziamento di 210mila euro.
E sempre il primo cittadino settempedano, a tre anni dal sisma, ha dichiarato nuovamente utilizzabile anche un villino bifamiliare, composto da due abitazioni, ubicato in via Raffaello Sanzio per il cui recupero è stato riconosciuto un finanziamento pubblico di poco superiore ai 140 mila euro.
g.g.


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