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È chiara, secondo il consigliere regionale dem Romano Carancini, la responsabilità della dottoressa Nadia Storti sulle disposizioni attuate in questa seconda ondata della pnademia. 
L'ex sindaco di Macerata era intervenuto anche nei giorni scorsi ai microfoni di Radio C1...inBlu definendo "un contentino la scelta della direzione sanitaria di lasciare No Covid l'ospedale di Camerino ma portando via il personale sanitario delle Unità Operative Complesse.
Ora torna a ribadire la sua posizione in merito al Santa Maria della Pietà, ma anche sulla necessità di nominare la dirigenza dell'Asur.
"Dal punto di vista dell'indirizzo regionale c'è stata una grande confusione - dice - . La Regione Marche, legittimamente, seppur in contrasto col piano pandemico, aveva deciso che Camerino dovesse restare ospedale No Covid e avevo apprezzato questa scelta confermandolo anche in consiglio regionale, ma la scelta sarebbe stata valida se allo stesso tempo fosse rimasto in forza il personale a servizio delle varie Unità Operative Complesse. Il direttore di Avrea Vasta - denuncia - ha fatto il gioco delle tre carte dicendo ai camerti che il nosocomio sarebbe stato a pieno regime, ma poi ha portato via il personale".

Poi la condanna all'operato di Nadia Storti: "Ciò che è accaduto nell'Area Vasta 3 è di una responsabilità gravissima - prosegue - : la mancanza di una guida ha determinato una serie di conseguenze che hanno scalfito anche gli indirizzi della Regione che vogliono lasciare Camerino libera. Negli altri ospedali Nadia Storti avrebbe dovuto organizzare meglio quella che in realtà è una vera e propria debacle. Sono riusciti a determinare una serie di conseguenze negative drammatiche, addiruttura chiudendo alcuni reparti all'ospedale di Macerata, a causa di una incapacità organizzativa. Non si può fare allo stesso tempo il direttore generale dell'Area Vasta e il facente funzione. Si tratta di un atto di supponenza".

Proprio per questa sua ferma convinzione, anche nei giorni scorsi, Romano Carancini aveva chiesto alla Regione di nominare il successore di Alessandro Maccioni: "Continuo a chiederlo invano - ribadisce - , c'è tanta indifferenza. Non ho mai chiesto il direttore di Area Vasta per interessi personali, ma perchè ne vedo la necessita per via di una capacità di conoscenza che questa figura deve avere per meglio organizzare la situazione pandemica. Purtroppo, le condizioni che ci hanno portato ad essere zona arancione sono dovute anche a questa incapacità".

GS
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"Fate presto" titolava Il Mattino di Napoli tre giorni dopo il 23 novembre 1980, data in cui Campania e Basilicata tremarono per un terremoto con epicentro in Irpinia.
Un lungo e drammatico minuto e mezzo che rase al suolo interi paesi provocando migliaia di morti e feriti.
Oggi, quell'anniversario e quel titolo risvegliano i ricordi in tutta Italia, ma con un tono più forte nelle terre colpite dal sisma del 2016.
Quel "Fate presto" rimasto inascoltato 40 anni fa ha lo stesso valore del "Non vi lasceremo soli" di quattro anni fa, come sottolinea Flavia Giombetti del Comitato 30 ottobre Tolentino che negli ultimi quattro anni si è impegnata per rappresentare i terremotati davanti alle istituzioni: "Suona davvero strano quel titolo - dice - . A noi hanno detto 'Non vi lasceremo soli'. Sembra che ogni terremoto abbia una sua promessa. Leggendo e ascoltando di questo terribile anniversario - prosegue - non è difficile fare l'esempio con noi, anzi siamo costretti a farci delle domande: faremo la stessa fine? Sono passati 4 anni e nel 2020, anno in cui le cose dovrebbero essere cambiate rispetto al 1980, pesano ancora di più. La ricostruzione non è partita: dovevamo essere il cantiere più grande d'Europa, ma sembra che si siano dimenticati di queste zone.
Causa di questa situazione statica sicuramente la grandissima confusione che c'è sempre stata sulla ricostruzione. Se ci fossimo fermati tutti a riflettere, come avevamo anche consigliato alle istituzioni dopo il primo anno dal sisma, forse sarebbe stato diverso. Alcuni parlamentri risposero che sarebbe stato deleterio, altri previdero che ci saremmo fermati ugualmente e questo è accaduto. Purtroppo non sono stati ascoltati i territori colpiti - denuncia Flavia Giombetti - . Abbiamo detto dall'inizio che si stava sbagliando nel seguire le ordinanze che ci comparavano ai territori dell'Emilia. Avevamo capito subito che quelle ordinanze potevano essere applicate alle nostre case. Non hanno ascoltato la gente di queste terre, i terremotati e nemmeno i tecnici. Ecco il motivo per cui oggi ci ritroviamo così".

GS
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"Caldarola è il primo comune del cratere sismico a dotarsi di un atto programmatico sulla ricostruzione". Così il commissario straordinario Giovanni Legnini intervenuto insieme al direttore dell'ufficio ricostruzione Cesare Spuri alla seduta in video conferenza dell'assise comunale.

All'apertura del consiglio anche il saluto del Governatore delle Marche Francesco Acquaroli, prima che il sindaco Luca Giuseppetti illustrasse il lungo percorso che ha portato alla stesura di questa prima bozza programmatica per una "ricostruzione non identica, ma autentica", secondo l'espressione utilizzata dal primo cittadino.

"Un percorso - ha continuato il sindaco - che ha visto la collaborazione dell'architetto Marinelli e dell'Università Politecnica delle Marche e che ha avuto come punto di partenza la partecipazione dei cittadini, la cui voce è stato necessario ascoltare visti gli importanti stravolgimenti che ci potranno essere nella costruzione della futura Caldarola".

Quindi, dopo la presentazione della bozza programmatica, approvata all'unanimità dal consiglio, da parte dell'architetto Marinelli, l'intervento del commissario Legnini.

"Una proposta - ha detto - che andrà sottoposta alla valutazione dell'ufficio speciale della ricostruzione e della conferenza permanente, cosa che avverrà in tempi molto brevi. Si tratta, dunque, del primo atto di una scelta compiuta all'esito di un percorso".

f.u.

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Scatta il piano per salvare i degenti della Casa di riposo "Lazzarelli" di San Severino Marche risparmiati dal Covid: sedici ospiti, risultati negativi al tampone, sono stati trasferiti e accolti all’interno dell’Hospice presso l’ospedale civile "Bartolomeo Eustachio".

"Una vera e propria corsa contro il tempo" ha commentato la sindaca Rosa Piermattei, che ha seguito le operazioni in qualità di primo responsabile della salute pubblica sul territorio. 

Il focolaio, scoppiato all’interno della casa di riposo nei giorni scorsi, aveva fatto registrare 2 decessi di anziani già vittime di patologie pregresse.

red.

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Due nuove ordinanze, a firma del Commissario Straordinario Giovanni Legnini, per spingere gli interventi di ricostruzione delle opere pubbliche e i lavori legati ai danni lievi causati dal sisma. È di oggi la firma dei nuovi provvedimenti che andranno a snellire ulteriormente le domande per i contributi di sistemazione dei danni lievi, che definiranno con una puntuale tabella di marcia i lavori alle opere pubbliche e che stanziano ulteriori fondi per la gestione delle macerie e per le scuole ancora da ricostruire. Ridefiniti anche i poteri in deroga attribuiti dal Legislatore al Commissario.

Nel dettaglio: le domande di accesso ai contributi, di concerto con gli ordini professionali e con i rappresentanti della Rete delle professioni tecniche, sono ulteriormente semplificate. Dati anagrafici del professionista, dei proprietari e catastali dell’edificio vanno allegati alla ulteriore documentazione necessaria in base a un calendario che verrà definito dopo il 30 novembre, termine ultimo per la presentazione. Vengono inoltre esclusi dal termine del 30 novembre interventi più complessi, seppure relativi a danni lievi, come quelli relativi a edifici in aggregati, in zone rosse o in aree perimetrate.

Definito anche un cronoprogramma per le opere pubbliche: sono 1288 quelle già finanziate, delle quali 482 devono ancora essere avviate. Per accelerare i procedimenti, è fissato un nuovo termine: entro il 31 marzo prossimo dovranno essere chiuse le procedure di affidamento di tutti gli incarichi di progettazione. Ancor prima, entro il 31 dicembre di quest’anno, sul tavolo del Commissario dovrà giungere un cronoprogramma dettagliato di tutte le fasi per la definizione dell’appalto e l’esecuzione delle opere.

Stanziati 100 milioni di euro per le macerie: serviranno a gestire le macerie pubbliche dovute a crolli o demolizioni.

Fondi anche per le scuole: nei comuni del cratere si potrà usufruire del 10 percento dei contributi stabiliti, in attesa della ricostruzione degli edifici, per garantire l’attività didattica con soluzioni temporanee. Di oltre un miliardo e mezzo di euro, alle Marche spettano 945 milioni di euro.

In ultimo la ridefinizione dei poteri in deroga a Legnini: come richiesto a lungo dai sindaci, dai presidenti delle Regioni, dai cittadini ed esponenti di tutti gli schieramenti politici, il Commissario potrà decidere per la realizzazione delle opere pubbliche prioritarie e caratterizzate da particolari complessità e per gli interventi nei centri storici maggiormente distrutti. Disciplinata anche la possibilità di attuare gli interventi in deroga a mezzo di Ordinanze speciali che definiranno le specifiche modalità e tempi di realizzazione, anche in questo caso in accordo con i presidenti delle Regioni e i sindaci, ai quali il Commissario potrà trasferire i poteri attuativi in deroga.

Red.
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Incentivare il commercio e sostenere le attività: due obiettivi in un solo colpo. “Ceniamo Insieme” è l’iniziativa del Comune di Belforte, nata per aiutare il settore della ristorazione del territorio in questo periodo di chiusura forzata. L’ha spiegata ai microfoni di Radio C1 inBlu il sindaco Alessio Vita: “È un’iniziativa che nasce, lo dice il nome stesso, per stare insieme anche in questo momento in cui non si potrebbe. Con questo espediente vogliamo aiutare i ristoratori in difficoltà e anche incentivare le famiglie a continuare a cenare ‘fuori’ nonostante la clausura. In che modo? Semplice. Tutti i residenti del nostro comune che acquisteranno cibo da asporto nei nostri ristoranti riceveranno un buono, pari al 50 percento dello scontrino, da spendere entro un mese nuovamente in un locale del paese, pub, ristorante o pizzeria. Una cosa sottovalutata in questo periodo è la dignità del lavoro: piuttosto che sussidi vogliamo incentivare il lavoro e il consumo dei belfortesi nel nostro territorio. ‘Ceniamo Insieme’ è un modo per continuare, anche se distanti, a mangiare insieme, appunto, ai nostri concittadini”.

Red.
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Aperto a Macerata il nuovissimo Mercato Coperto di Campagna Amica. L’inaugurazione questa mattina al civico n.5 di via Morbiducci  (all’inizio di corso Cavour). Molto più che un semplice mercato delle erbe tradizionale, bensì anche angolo di cultura del cibo e di educazione alimentare e, una volta usciti dall’emergenza, luogo dove partecipare a degustazioni guidate, assistere a show cooking. L’obiettivo di Coldiretti Marche è aprirne uno per ogni provincia. Il Mercato coperto di Macerata  va ad aggiungersi a quello già realizzato ad Ascoli Piceno e, per il prossimo anno, aperture riguarderanno Fermo, Ancona e Pesaro.
agricoltori
Per via delle restrizioni, l’inaugurazione non è stata come si sarebbe voluto, ma gli agricoltori si sono rimboccati le maniche; negli oltre 300 metri quadrati si possono trovare eccellenze provenienti da 18 aziende agricole del territorio. Ai presenti all’inaugurazione è stata donata l’agribag, per portare le eccellenze del territorio a casa”. “Con questa apertura – ha detto il presidente di Coldiretti Macerata Francesco Fucili – diamo anche segnale importante per la città e alle aziende in un momento così difficile. Soprattutto viene recuperata e restituita alla città un’area prima degradata”.. Tra i banchi si potranno trovare carne, frutta e verdura, pesce dell’Adriatico, olio extravergine d’oliva, salumi della tradizione, formaggi freschi e stagionati, pasta, pane contadino, miele, vino, birra agricola, porchetta, zafferano e cosmesi a base di lavanda. Il Mercato Coperto di Campagna Amica a Macerata sarà aperto tutti i mercoledì dalle 8 alle 13 e il sabato a orario continuato dalle 8 alle 19.30 Sarà anche il quartier generale delle consegne a domicilio, servizio lanciato dagli agricoltori nei mesi del lockdown e ripreso ora con questa seconda ondata. Consegne al mercoledì e al sabato con la possibilità di effettuare ordini entro martedì o venerdì (tel 3351893626 – 3346152962). Al taglio del nastro hanno preso parte insieme a Fucili anche il vescovo Nazzareno Marconi, la presidente di Coldiretti Marche Maria Letizia Gardoni, l’assessore regionale all’Agricoltura Mirco Carloni, il consigliere regionale Andrea Putzu, il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini e il sindaco Sandro Parcaroli.“Abbiamo discusso molto sulla tempistica di questa inaugurazione che arriva in una fase molto complessa per la nostra economia e per la tenuta sociale del suo territorio  e- ha detto Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche-, abbiamo deciso che era il caso di andare avanti perché aprire questo Mercato di Campagna Amica significa premiare il lavoro dei nostri agricoltori, riconoscere il ruolo prezioso che svolgono soprattutto in questo periodo di grande difficoltà”.
verdura
Nel suo intervento l'assessore all’Agricoltura della Regione Marche Mirco Carloni si è detto convinto che  "Campagna Amica rappresenti il cuore di un valore, in termini di ambiente e di biodiversità, che abbiamo come regione. Dobbiamo fare a frutto questa potenzialità, creando economia e dando modo ai contadini di poter continuare a fare il proprio lavoro e produrre eccellenze. Gli agricoltori non chiedono assistenzialismo, chiedono di poter lavorare, di poter entrare nei mercati e vendere i loro prodotti. Il settore primario nel tempo è stato trascurato e la concorrenza internazionale ci ha travolti ma la qualità resta nostra: noi possiamo sostenere queste aziende agricole acquistando i loro prodotti”.
C.C.
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Nuova sede dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Macerata. La firma dei verbali di consegna anticipata della struttura sita a Piediripa è prevista il prossimo 26 novembre, alla presenza di qualificati rappresentanti della Prefettura, della Questura, dell’Agenzia del Demanio, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, della ditta appaltatrice e della direzione lavori.

Grandissima la soddisfazione manifestata dal Prefetto Flavio Ferdani per il raggiungimento di un risultato che vede concretizzarsi, dopo mesi di intensa attività di dialogo e fattiva collaborazione con l’agenzia del Demanio e le altre parti istituzionali e private che hanno preso parte al processo istruttorio, l’aspettativa di una sede dignitosa per gli operatori della Polizia di Stato.

Una struttura che assicurerà una maggiore funzionalità degli uffici garantendo sia un miglioramento significativo del benessere organizzativo e lavorativo del personale sia un innalzamento della qualità delle prestazioni agli utenti finali del servizio.

Un esempio virtuoso di buona amministrazione, ha evidenziato il Prefetto, che, consentirà finalmente al personale della Polizia di Stato e dell'Amministrazione civile di operare in una sede più moderna e più efficiente al servizio delle Istituzioni e a garanzia della sicurezza della collettività.

C.C.
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Un arresto e due denunce è il bilancio dell'operazione dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Macerata che ha riguardato tre diociotteni maceratesi. Nell'ambito dell'apposito servizio di appostamento effettuato nella zona di spaccio ripetutamente segnalata dai cittadini, i giovanissimi  erano seguti da diversi giorni in quanto più volte erano stati visti entrare ed uscire da un appartamento disabitato di via Pace a Macerata. Fermati e controllati, i tre giovani studenti residenti a Macerata, sono stati trovati in possesso di pochi grammi di marijuana. L’immediata perquisizione del vicino appartamento ha permesso il recupero di altri 75 grammi di hashish, 5 di marijuana e di un bilancino elettronico di precisione.

Estese in seguito le perquisizioni alle abitazioni di due dei giovani, residenti a Macerata, i Carabinieri vi hanno trovato all’interno altri 4,7 grammi di hashish, un bilancino di precisione e la somma complessiva di circa 800 euro.

Valutate le singole responsabilità dei ragazzi, il giovane trovato con il maggiore quantitativo di droga e denaro contante è stato  arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Deferito invece in stato di libertà per il medesimo reato l'altro diciottenne mentre il terzo ragazzo,  positivo al COVID-19, è stato denunciato per l’inottemperanza all’obbligo di permanenza nel proprio domicilio.

La droga sequestrata,  oltre che al consumo personale, era destinata anche ad altri giovani studenti delle scuole medie superiori della città, cui l’Arma dedicata particolare attenzione attraverso la diffusione dei principi di legalità e di senso civico.
c.c.

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Venerdì, 20 Novembre 2020 19:28

Marche in zona rossa, Acquaroli frena

Marche a piccoli passi verso l'inserimento in zona rossa? Questa la voce che sta circolando in relazione alla possibile decisione del ministro della salute Roberto Speranza, che potrebbe inserire la nostra regione tra quelle a più alto rischio di contagi. Evenienza questa di cui sembra stiano tenendo conto, cercando ovviamente di scongiurarla, anche i vertici dell'esecutivo regionale, preoccupati per un eventuale aggravamento delle restrizioni da parte del governo.

Al momento, come detto, si tratta di semplici voci che stanno circolando in queste ore, ma, senza voler fare allarmismo, alcuni segnali sembrerebbero voler anticipare quello che da pù parte si teme. In primo luogo l'ordinanza anti assembramento emanata nella giornata di giovedì dal presidente della regione Francesco Acquaroli, soprattutto nella parte che vieta il consumo di alimenti e bevande dopo le ore 16 nei luoghi pubblici e aperti al pubblico e di cui molti si domandano il senso.

In secondo luogo la curva dei contagi che, sia pure assestandosi, resta tuttavia su numeri alti, con la provincia di Macerata che, contrariamente alla prima ondata, detiene la maglia nera all'interno del territorio marchigiano.

Non ultimo il dibattito circa la necessità di aprire un altro presidio ospedaliero Covid che, al di là delle diatribe sul fatto che debba essere Camerino piuttosto che Civitanova o Macerata, sembra indicare un sistema sanitario regionale prossimo al collasso.

Allora come non pensare male sugli sviluppi della situazione, visto che, come diceva Andreotti, "si farà pure peccato, ma alla fine si indovina?".

f.u.
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