Notizie sportive nelle Marche
"Un'app per la provincia di Macerata", si chiama così il concorso promosso dai Comuni e dalle Unioni Montane della provincia nell’ambito del progetto “Cst Macerata Condivide ” per favorire lo sviluppo di servizi innovativi basati sui dati esposti in formato aperto sul portale Open data http://dati.provincia.mc.it e valorizzare il patrimonio informativo pubblico. Tre, nello specifico, gli obiettivi che questo concorso, a premi, si pone: contribuire a creare una community provinciale di sviluppo intorno ai dati pubblicati nel portale provinciale e ad identificare e sfruttare le potenzialità di riutilizzo dei dati esposti; favorire lo sviluppo di opportunità economiche legate al riuso dei dati per le imprese del territorio e la creazione di valore sociale, rafforzando i principi del governo aperto (trasparenza, partecipazione, collaborazione); promuovere le risorse culturali e turistiche del territorio provinciale. Insomma, siamo niente meno che nell'era 4.0, dove i dati fin ora acquisiti grazie allo sviluppo tecnologico diventano una preziosa fonte per ulteriore crescita e sviluppo.
Il concorso è dedicato a studenti universitari o residenti in provincia di Macerata e iscritti a qualsiasi Ateneo italiano, o iscritti alle università della provincia di Macerata (Unimc e Unicam), indipendentemente dalla residenza. La partecipazione può essere individuale o di gruppo (massimo 3 studenti). Il concorso si concluderà il 4 settembre, basterà iscriversi tramite una scheda reperibile sul sito della provincia che andrà inviata a mezzo PEC. L’iscrizione deve essere presentata entro le 12:00 del 4 agosto. Invece, entro le 12 del 4 settembre dovrà essere inviato l’elaborato tecnico sempre attraverso l’invio di una PEC contenente: File apk dell’applicazione creata; File ipa dell’applicazione creata; Documentazione tecnica con descrizione completa e screenshots delle principali funzionalità.

L’elaborato proposto dovrà essere un prototipo funzionante di applicazione utilizzabile da smartphone, tablet o desktop in grado di offrire un servizio utile ai cittadini, studenti, imprese, ed enti a partire dall’utilizzo degli dati pubblicati nel catalogo Open Data della provincia di Macerata. Per maggiori informazioni sulle caratteristiche tecniche che il lavoro dovrà avere, è possibile consultare il bando dal sito della Provincia. Tra le proposte che verranno presentate, saranno premiate quelle che meglio rispondono agli obiettivi del concorso. Saranno assegnati dei punteggi per la creatività e originalità della proposta, impatto in termini di miglioramento della qualità di promozione dei dati e del territorio della provincia di Macerata, sostenibilità nel tempo della proposta, qualità in termini di usabilità.
Saranno ritenuti motivo di maggiore punteggio l’utilizzo dei sensori del dispositivo mobile (GPS, bussola, accelerometro, fotocamera, ecc.); l’interoperabilità con il mondo dei social network; l’ottimizzazione dei tempi di risposta necessari ad un utilizzo dell’applicazione in mobilità.
Il montepremi totale del concorso è di 6mila euro: al primo premio andranno 3mila euro, al secondo 2mila e al terzo mille. 
g.g.


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Ricorre oggi il 67° anniversario della morte del poeta camerte Ugo Betti, tra i massimi drammaturghi della prima metà del Novecento. Le sue opere sono state tradotte e pubblicate in quasi tutte le lingue del mondo; la giustizia uno dei temi particolarmente a cuore di Ugo Betti, che oltre che drammaturgo fu anche magistrato. All’uomo di grande levatura morale, scrittore e delicato poeta, la città di Camerino diede i natali il 4 febbraio del 1892 e, proprio allo scopo di promuovere e divulgarne l’opera e la figura, nella città ducale si appresta ad essere ricostituito il Centro studi a lui dedicato. A 11 anni dalla cessazione, dunque il Centro studi Ugo Betti riprenderà appieno tutte le sue attività riproponendo all’attenzione degli studiosi e del pubblico locale e internazionale, l’opera teatrale, narrativa e poetica del suo illustre concittadino. 
L’approvazione nei giorni scorsi di un nuovo regolamento da parte del Consiglio comunale, permetterà di comporre il comitato tecnico scientifico che si occuperà anche di avviare la costituzione della Fondazione Ugo Betti.  
Il centro studi tornerà a svolgere il suo originario ruolo nell'attività di ricerca e approfondimento del patrimonio letterario di Betti e della sua epoca, occupandosi anche diindire e organizzare, a cadenza biennale, il Premio Ugo Betti per la drammaturgia. Negli anni intermedi, sarà curata anche l’edizione di un premio dedicato agli studenti delle scuole medie e superiori. Il Premio principale tornerà dal prossimo anno, rinnovato e con diffusione internazionale.

Con la deposizione  di un mazzo di fiori ai piedi della sua tomba nel cimitero di Camerino, a nome della cittadinanza, l’assessore alla cultura Giovanna Sartori  questa mattina ha rinnovato l’omaggio al poeta e drammaturgo camerte
Lassessore alla cultura Giovanna Sartori sulla tomba di Ugo Betti
c.c. 
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“Trovo surreale che alcune forze politiche, anche tra quelle che sostengono l’attuale maggioranza in Regione Marche, voglia cambiare all’ultimo momento la legge elettorale a propria immagine e somiglianza, solo perché i sondaggi non fanno ben sperare". 
Così il senatore Antonio Saccone, Commissario regionale UDC, sulla proposta di reintroduzione del doppio turno "peraltro- ricorda-  in un periodo pur sempre di prorogatio dovuto al rinvio delle elezioni. Attenzione- ammonisce nella nota il coordinatore regionale dell'Udc per le Marche-: storicamente chi ha compiuto certi “blitz” non è stato premiato dagli elettori, anzi.“Voglio augurarmi – prosegue Saccone – che il Partito democratico non si presti al tentativo vergognoso di cambiare le carte in tavola all’ultimo minuto. Sarebbe antidemocratico e oltretutto controproducente per loro stessi. Noi dell’Udc, se ciò accadesse – conclude Antonio Saccone – siamo convinti che gli elettori marchigiani capirebbero ancora di più che è giunto il momento di archiviare l’attuale maggioranza che governa la Regione”.
Sulla proposta, il capogruppo popolari Marche Udc Luca Marconi, aggiunge che in verità era già stata bocciata da tutti, eccetto M5s e socialisti, a dicembre:
"Sarebbe paradossale che venga ripresa ora in regime di proroga delle elezioni e per una pura convenienza elettorale", sottolinea Marconi.
c.c.





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Disavventura per la pizzeria Amor di Pizza. Ancor prima di riuscire ad aprire, i ladri hanno deciso di fare incursione. Ad accorgersene sono stati i proprietari ieri sera. La Pizzeria, che prima stava a Piediripa, aveva chiuso il 31 maggio per una nuova riapertura a Macerata in via Pace. In queste settimane la Pizzeria è ancora in fase di ristrutturazione ma ieri sera la titolare, entrando nel locale, ha trovato la porta principale forzata da ignoti che sono entrati nel locale lasciando il segno del loro passaggio. All'interno non hanno trovato nulla di loro interesse. 
La titolare sporgerà denuncia alla Stazione dei Carabinieri di Macerata, amareggiata dell’accaduto ancora prima dell’apertura ufficiale del locale dato che per ristoranti e pizzerie la situazione è già complicata a causa il Covid 19. Nonostante la crisi i proprietari hanno avuto la forza di riaprire per non abbandonare una clientela che ha dimostrato affetto e stima nel locale, cercando di dare anche un segnale di fiducia alla Città dove non poche sono le saracinesche che non hanno riaperto o che sono state abbassate prima dell'emergenza. 

I titolari sperano, in questo fine settimana, di riaprire, o al massimo a metà della prossima.
g.g.

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Ottime notizie per la SS210, avanti tutta con i lavori di ristrutturazione. Si tratta della strada Monti-Mare, che parte da Amandola e arriva a Fermo facilitando così il collegamento anche con la zona costiera. Per il sindaco Marinangeli si tratta di "un traguardo importante. E’ l’arteria principale della Provincia di Fermo, l’unica che collega la zona montana all’area costiera. Va salvata e ammodernata”. L'incontro tra la Segreteria del Ministro delle Infrastrutture, l’Anas Nazionale e Regionale, i Comuni dell’Alto Fermano e la Presidente della Provincia Canigola ha portato ad un risultato assolutamente positivo per l'entroterra. Il dissesto e la mancata manutenzione mirata hanno aggravato la situazione dell’arteria. I Comuni dell’area montata, già negli anni passati, hanno fatto sentire più volte la propria voce, chiedendone la sistemazione ed inoltre vi è un Progetto preliminare presentato in Regione per un ammodernamento viario, ma nulla si è mai concretizzato. Per un territorio, come quello dell’Appennino Alto Fermano, messo in crisi dal sisma e recentemente dal covid, questa arteria rappresenta la base su cui poggiare la rinascita. Per questo a febbraio oro sindaci dei Comuni Montani si erano uniti e avevano inviato una lettera al Ministro delle Infrastrutture e trasporti De Micheli e da lì c’è stata la svolta. Infatti il Dott. Antonelli, responsabile della Segreteria tecnica del Ministro, dopo aver contattato il Sindaco Marinangeli, portavoce degli otto Comuni montani, ha organizzato un incontro online per risolvere l’annoso problema. 

Alla conferenza online hanno preso parte anche la Presidente della Provincia di Fermo Moira Canigola, l’Ing. Paolo Testaguzza Compartimento Anas di Ancona e l’Ingegnere Capuani della Direzione Anas Nazionale. L’incontro è stato molto costruttivo e positivo, infatti c’è stato il si congiunto dell’Anas e di De Micheli per la riqualificazione ed ammodernamento della “Monti-Mare”. “Dapprima si procederà ad interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sul tratto Amandola-Servigliano – spiegano Antonelli e Testaguzza – sono operazioni già programmate, alle quali se ne potranno aggiungere altre relative al rifacimento della pavimentazione stradale per un totale di 1,3 €. A seguire, con un piano triennale, si avvierà la riqualificazione e l’ammodernamento dell’intera arteria, essendo già presente un Progetto preliminare depositato nella Provincia di Fermo ed in  Regione”. Massima collaborazione dagli Enti locali e dalle Istituzioni provinciali: “Abbiamo raggiunto un grande traguardo. L’appoggio della Ministra De Micheli e del Dott. Antonelli è stato immediato dopo la nostra lettera dello scorso Febbraio – osserva il Sindaco Marinangeli – La “Monti-Mare” è l’infrastruttura più importante per il territorio dei Sibillini. Per molti Comuni è l’unico modo per raggiungere le aree costiere e pianeggianti ed allo stesso tempo, per turisti e viaggiatori è l’unica via di accesso alle nostre zone appenniniche . 

I lavori richiesti di ristrutturazione, riqualificazione ed ammodernamento porterebbero significativi vantaggi dal punto di vista della sicurezza stradale ed aiuterebbero la ripartenza turistico ed economica di questi Comuni, già messi in crisi prima dal sisma poi  dal coronavirus. Da parte di noi Sindaci, l’Anas ed il Ministero delle Infrastrutture avranno pieno appoggio; collaboreremo in tutti i modi  per velocizzare l’iter. Tra Comuni siamo in continuo contatto e segnaleremo, come richiesto, i punti più sensibili e le situazioni più critiche sulle quali poter intervenire fin da subito”. Nei prossimi tre mesi, secondo il “Piano ponti nazionale” da circa 3 miliardi di euro, l’Anas procederà anche alla sistemazione di alcuni ponti che si trovano nel tratto da Amandola verso Servigliano, come il “Ponte di Marnacchia”, segnalato più volte dall’Amministrazione Comunale e già appaltato all'impresa in questi giorni. 

Questi primi interventi che saranno effettuati, rappresentano il primo passo importante verso la riqualificazione completa dell’intera strada: “Il rilancio e la rinascita della zona dell’Appennino Alto Fermano, passa attraverso questa significativa opera e ci impegneremo fino in fondo affinchè ciò avvenga. Alle popolazioni che scelgono di rimanere in montagna, dobbiamo dare un segnale forte di fiducia e di motivazione per restare. La presenza delle Istituzioni, come segnale di aiuto e solidarietà, è fondamentale” conclude il Sindaco Marinangeli.
g.g.

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Poste Italiane risponde al sindaco di Caldarola  Luca Maria Giuseppetti che, lamentando il disagio delle lunghe file di attesa dei cittadini per svolgere le loro operazioni nell'uffcio Postale cittadino, ha chiesto l'intervento della Direzione provinciale. Per risolvere la problematica, il primo cittadino ha anche sollecitato un ampliamento degli orari di apertura o l'affiancamento di personale aggiuntivo. 

"In ottemperanza alle disposizioni in materia di emergenza sanitaria- precisa la nota di risposta-  Poste Italiane sta garantendo il servizio su tutto il territorio nazionale, nel rispetto della tutela della salute del personale e della clientela.

L’Azienda ha infatti aumentato gradualmente le aperture degli uffici postali dal 26 marzo, in coincidenza con il pagamento delle pensioni, fino ad arrivare oggi al completamento delle riaperture in tutta la provincia di Macerata.

L’ufficio postale di Caldarola- conclude la nota-  in particolare è attualmente aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato fino alle 12.35 e si ricorda ai cittadini del comune l’invito all’utilizzo dei canali digitali e dell’ATM Postamat della sede di via Rimessa snc, disponibile sette giorni su sette e in funzione 24 ore su 24, per le operazioni consentite (prelievo denaro contante, interrogazioni saldo e lista movimenti, ricariche telefoniche e carte Postepay e pagamento principali utenze e bollettini di conto corrente postale)".

c.c.
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Il bel tempo è arrivato, il lockdown è finito e le frontiere regionali si possono attraversare senza l'autocertificazione.

Tre motivi per cui domenica mattina sono stati tanti i marchigiani e non solo che hanno pensato di accogliere l'invito a godersi le bellezze del proprio Paese, magari aiutando le zone colpite dal sisma che devono affrontare da quattro anni una emergenza in più, rispetto alla recente pandemia.

Un'idea che, purtroppo, non è andata a buon fine, come racconta una nostra lettrice belfortese che ha voluto raccontarci l'esperienza vissuta insieme al marito e ad altre centinaia di visitatori: "Siamo partiti per andare a Castelluccio di Norcia - racconta - . Ammetto che lungo la strada abbiamo incontrato decine di moto che tornavano indietro e ci siamo chiesti il motivo, ma senza esitazioni abbiamo proseguito.

Una volta arrivati lungo la strada che porta a Castelluccio abbiamo trovato un primo cancello aperto e abbiamo proseguito fino ad un secondo blocco, a 5 km da Norcia, che invece non ci ha permesso di andare oltre.

Davanti all'ultimo cancello eravamo più di cento persone, non tutte marchigiane, ma molte provenienti da altre zone d'Italia. Siamo rimasti sorpresi per il fatto che, consultando internet, la strada risultasse percorribile e precedentemente non avevamo incontrato alcun cartello che ne annunciasse la chiusura.

Siamo tornati indietro e l'ufficio informazioni di Castelsantangelo sul Nera ci ha detto che l'avviso del tratto interdetto si trova a Visso. Mi chiedo come possa, un turista, dmandarsi a Visso se ci siano eventuali divieti per Castelluccio e come mai sia possibile andare avanti fino a 5 km dalla piana".

L'indignazione dei visitatori che, stando alle indicazioni web hanno pensato che la strada fosse stata riaperta, riguarda la volontà di aiutare zone da tempo in difficoltà: "Tutti dicono di aiutare la montagna, le zone terremotate, le attività di quei posti - conclude la belfortese - ma come possiamo farlo se non ci viene permesso?".

GS

La montagna ed il turismo saranno al centro di diversi approfondimenti nel settimanale L'Appennino Camerte in uscita giovedì 11 giugno.




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Si associano al collega, consigliere di minoranza Francesco Borioni, anche Mauro Bompadre e Massimo Panicari nel chiedere immediate risposte e chiarezza sulla ricostruzione dell’Itts Divini. La scuola avrebbe dovuto essere pronta dapprima per settembre 2018, poi per settembre 2019 ma purtroppo non lo è stata e non lo sarà nemmeno per l’inizio del prossimo anno scolastico. 

Ciò che ha richiesto più tempo è stata senz’altro la procedura burocratica di affidamento dei lavori, con i ricorsi di altre ditte che avevano partecipato alla gara d’appalto, poi, una volta iniziati i lavori nella scorsa primavera, sono stati rinvenuti dei reperti archeologici durante gli scavi per le fondazioni e quindi la Soprintendenza ha fermato di nuovo tutto. Il cantiere tuttavia non ha ancora visto la riapertura, nonostante l’ente per la tutela dei beni archeologici abbia dato il via, a causa di altri problemi fra le ditte che sono sopraggiunti e che, notizia di di qualche settimana fa data dal sindaco Rosa Piermattei, parrebbero esser stati risolti. Con la fase 2 e la possibilità di ripartire però, al mega cantiere nulla si muove, né i lavori curati dall’ufficio commissariale, né quelli curati dalla Provincia (per i soli laboratori). Il tutto, senza neanche spiegazioni.

Per questo motivo il consigliere Borioni ha chiesto che siano fornite immediatamente delle risposte e che sia organizzato un sopralluogo del consiglio comunale al cantiere e a dargli manforte anche Panicari e Bompadre.

Il collega Borioni ha fatto un’ottima opera nel sollecitare una risposta e nel chiarire tutti gli aspetti legati alla situazione dell’Itts. Anche perché questo immobilismo non riguarda solo una scuola, bensì due: se non si riesce a completare quanto prima il nuovo plesso del Divini, sappiamo benissimo che non potranno partire nemmeno i lavori di ricostruzione della Luzio. La realtà quindi è ben più ampia. Siamo consapevoli - aggiunge - delle problematiche che sono state affrontate ma è chiaro che la scuola e quel progetto in particolare, è un punto centrale dell’azione amministrativa della giunta. È veramente opportuno fare chiarezza e dare delle risposte puntuali a interrogativi che sono opportuni da parte nostra. Per cui, massima condivisione all’azione avviata da Borioni e, contestualmente, speriamo che il sindaco, come sempre ha fatto, sappia dare delle risposte puntuali ma soprattutto farci vedere un’azione concreta”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere Bompadre secondo cui l’amministrazione peccherebbe ancora di non coinvolgere sufficientemente le minoranze nelle problematiche della città: “La storia del Divini, dal sisma in poi, è stata veramente travagliata con tantissimi problemi che hanno oggettivamente rallentato la ricostruzione ma la cosa grave è proprio questo silenzio e la mancanza di trasparenza sullo stato dell’arte, su cosa è stato fatto e si sta facendo e su cosa si può fare. Questa opera è fondamentale per la nostra città, più passano gli anni - riflette - e più è fondato il rischio che un’autentica istituzione come l’Itts possa veramente deperire”. Bompadre quindi si associa nel chiedere chiarezza da parte dell’amministrazione e che si informi su quali altri problemi sono sopraggiunti nel frattempo da impedire la ripresa del cantiere con la fase come era stato annunciato: “Vogliamo sapere se le problematiche sono state superate e cosa si può fare. Questo è solo l’ultimo episodio di isolamento dell’amministrazione che non comunica praticamente con le altre forze di minoranza, viaggia a fari spenti verso una direzione sconosciuta e questo è un tema sul quale sollecitiamo la giunta. Serve un dialogo con noi ma soprattutto coi cittadini perché dopo il buon lavoro svolto durante l’emergenza sisma, via via, mi sembra stiano collezionando una serie di insuccessi”.
g.g.
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Lutto a San Severino per la scomparsa della stimatissima maestra Cristina Giacanella. È venuta a mancare proprio ieri, in serata, all'età di 64 anni e dopo una breve e perfida malattia.
Stimatissima in tutte le scuole dove ha insegnato, stava svolgendo l’ultimo anno di insegnamento alla scuola “Mestica” di Jesi, cittadina in cui risiedeva da circa 20 mesi. Legatissima alla sua amata San Severino, aveva anche scritto un libricino per onorarla, ed il caso ha voluto che cessasse di vivere il giorno della festa del Patrono. E’ stata consigliere dei maestri cattolici ed attualmente era vicepresidente del Nastro Azzurro per la provincia di Macerata (il padre Aldo fu decorato al valore militare).
Cristina, amata da tutti per il suo animo sensibile e i  modi gentili, donna di altissimo spessore morale, formava con il marito Fabrizio Grandinetti una coppia legatissima.
Così la ricorda la cognata Olivia Grandinetti: “Era la migliore di noi, in punta di piedi ha realizzato la sua grandezza.”
Il marito proporrà alle scuole elementari settempedane una borsa di studio annuale a Lei dedicata. Giacanella lascia, oltre il marito Fabrizio, i figli Oliviero e Gaia, e il fratello Francesco. I funerali si svolgeranno domani alle 15:45, nella chiesa della Madonna dei Lumi. A presiedere la celebrazione sarà il cardinale Edoardo Menichelli.
g.g.
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A Camerino, per la prima volta dopo il sisma, torna visibile l'Urbano VIII, uno dei tesori del Bernini  e tra le opere di maggiore pregio del patrimonio artistico della città ducale. La statua bronzea di Urbano VIII è opera di Gian Lorenzo Bernini, artista poliedrico e multiforme, considerato il massimo protagonista della cultura figurativa barocca.
La sua arte conobbe un clamoroso successo, dominando la scena europea per più di un secolo dopo la morte; analogamente, l'influenza di Bernini sui contemporanei e sui posteri fu di enorme portata. Il bronzo di Urbano VIII è una delle prove più convincenti dell’artista dal punto di vista ritrattistico.
Un’opera d’inestimabile valore proveniente da una nicchia ovale della sala principale di palazzo Bongiovanni che fu commissionata dalla Municipalità di Camerino nel 1643, per tramite di Angelo Giori, intimo della famiglia Barberini, essendo stato istitutore di Maffeo Barberini, che poi diventò papa Urbano VIII.
Capace di cogliere l’indole indomita del pontefice, con particolare indagine introspettiva, l'opera è stata anche in prestito oltreoceano nel 2005/2006 dove ha riscosso notevole successo in un’esposizione americana, a Washington, dedicata ai ritratti dei Papi che ha raggiunto un milione di visitatori in sei mesi.

Nella foto, l'assessore alla cultura e turismo Giovanna Sartori e la curatrice delle collezioni civiche e direttrice Museo diocesano Barbara Mastrocola
Lassessore alla cultura e al turismo Giovanna Sartori con Barbara Mastrocola curatrice delle collezioni civiche e direttrice del Museo diocesano
La scultura bronzea è stata anche tra quelle più apprezzate nella mostra dedicata al barocco nelle Marche a cura di Vittorio Sgarbi a San Severino Marche nel 2010.
“Questa nuova esposizione - commenta Barbara Mastrocola, curatrice delle collezioni civiche e direttrice del Museo diocesano - segna un altro tassello importante per i pezzi straordinari e unici della storia figurativa della città di Camerino: è un bellissimo regalo che i musei civici e diocesani, in una proficua collaborazione, fanno alla città e a tutti i visitatori. In questo senso ci tengo a ringraziare anche la Sovrintendenza competente”. 

L’Urbano VIII tornerà  visibile a Camerino dal prossimo 20 giugno nell’edificio Venanzina-Pennesi del Seminario che ospita altre opere della collezione dei musei civici e diocesani che sono state salvate dal terremoto del 2016
c.c.




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