Notizie sportive nelle Marche
Gli ruba 20 euro, poi tenta di scappare e accoltella la vittima. I Carabinieri riescono a riacciuffarlo e ad arrestarlo. Tutto questo è accaduto a Civitanova, nella zona portuale da parte di un 24enne tunisino ai danni di un coetaneo gambiano. 

Erano circa le 19.30 quando al 112 è arrivata una chiamata relativa ad un'aggressione avvenuta in centro: un giovane straniero visibilmente provato e sanguinante si aggirava a piedi tra i giardini ed il quartiere marinaro chiedendo aiuto. Sul volto e all'addome aveva delle ferite da taglio.  Trasportato d’urgenza  all’ospedale di Civitanova,  è stato raggiunto dai carabinieri ai quali ha raccontato l'accaduto. Poco prima era stato derubato di 20 euro mentre si trovava vicino alla stazione da un tunisino che, subito dopo, era scappato verso il porto con una bicicletta. Lui l’aveva rincorso a piedi ma ad un certo punto, nei pressi dei vecchi barconi abbandonati, il ladro lo aveva prima minacciato e poi aggredito con un coltello ferendolo alla mano, all’addome ed al viso. Poi si era allontanato di nuovo in bici. Il gambiano per fortuna ha saputo fornire ai miliatri anche una dettagliata descrizione dell'aguzzino e questo ha fatto sì che si potesse dare una spinta propulsiva alle indagini, tanto che subito dopo il responsabile è stato rintracciato nella medesima area dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, mentre aveva ancora nella sua disponibilità un coltello a serramanico della lunghezza di 18 centimetri. Una volta acciuffato, è stato portato in caserma e poi dichiarato in arresto per le ipotesi di reato di rapina impropria, lesioni aggravate, porto abusivo di arma da taglio, circostanze ulteriormente aggravate dall’aver commesso il delitto mentre si trovava illegalmente sul territorio nazionale.

Il giovane gambiano, a causa delle ferite multiple riportate, è rimasto ricoverato nel reparto di chirurgia dell’ospedale con prognosi in corso di valutazione da parte dei sanitari, mentre, l’arrestato è stato portato al carcere di Ancona in attesa dell’udienza di convalida. Il suo coltello è stato sequestrato.
g.g.
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"La Zes è davvero l’unica via da percorrere per preservare la microeconomia dei centri del cratere sismico". E' il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle delle Marche, dopo le parole del Commissario Straordinario Giovanni Legnini che, in una visita a Visso e Castelsantangelo sul Nera avvenuta due giorni fa ha dichiarato che "la zona economica speciale si può fare. Posso proporla ma è il Governo e il Parlamento che devono decidere".
I 5 Stelle marchigiani colgono quindi l'occasione per tornare sul tema, affermando che da due anni e, comunque, fin dagli inizi della prima legislatura Conte, avevano portato questo argomento sui tavoli del Governo dove però avevano trovato un muro da parte della Lega di Matteo Salvini. "
La creazione di una Zes per le zone terremotate del centro Italia è indispensabile: lo sosteniamo ormai da qualche anno - sostengono - tanto che esiste dai primi mesi di questa legislatura una proposta di legge a prima firma Cataldi, a cui ne sono seguite anche altre dal gruppo parlamentare M5S delle Marche. Un testo che, purtroppo, al tempo del governo 'Conte I' non trovò condivisione da parte della Lega, nonostante fosse un ddl articolato e formulato comparando questo caso con altri simili su scala europea". I grillini quindi sentono quasi di aver trovato una spalla nel Commissario Legnini dopo essersi scontrati con "l’attendismo delle altre forze politiche" su questo specifico tema. "Legnini  ha dato voce alla proposta giuntagli proprio dai portavoce del M5S. Il Covid19 ha aggravato la situazione dell’area appenninica interessata dai terremoti del 2016 - continuano - nella quale era già in atto un forte spopolamento negli ultimi anni. La Zes è davvero l’unica via da percorrere per preservare la microeconomia dei centri del cratere sismico: senza agevolazioni pluridecennali sul fronte fiscale e senza politiche attive su quello del lavoro, è impossibile fermare la 'fuga' da queste zone, peraltro bellissime e con grandi potenzialità turistiche in estate come in inverno".
Il M5S annuncia di aver avviato una raccolta firme tra i parlamentari aperta anche a tutte le algtre forze politiche, qualora lo volessero, per chiedere con forza questa Zes al presidente Conte. "Per tanti piccoli centri terremotati è davvero l’ultima chiamata: o si agisce ora, o per tanti comuni non ci sarà futuro”.
Gaia Gennaretti

(Foto di Carla Campetella)
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Spavento ad Ussita per due fratellini di 8 e 4 anni che si erano persi e che, fortunatamente, sono stati ritrovati dai carabinieri forestali di Visso. I due bambini erano nella loro casa vacanze di Frontignano ed erano usciti per giocare all’aperto. Quando dopo circa mezzora la loro mamma si è accorta che i due bimbi non erano più nelle vicinanze della casa ha immediatamente chiamato il 112 e sono partite le ricerche. I due bambini si erano allontanati per gioco, (la mamma ha riferito che volevano fare un’escursione sul monte Cardosa), ma poi hanno perso l’orientamento camminando nel bosco e su un tratto di strada asfaltata in loc. Nocria nel comune di Castelsantangelo sul Nera, dove li ha ritrovati la pattuglia dei carabinieri. I militari li hanno tranquillizzati e poi li hanno riportati a casa dalla mamma in buona salute.

f.u.


Pubblicato in Cronaca
"Ho firmato ieri sera l'ordinanza che sblocca 9 milioni e 66 mila euro di fondi per lo smaltimento delle macerie per la regione Marche che ora potrà riprendere». Partito anche il concorso per l'assunzione di 197 tecnici che andranno a coprire il fabbisogno dell'ufficio speciale ricostruzione Marche, assunzioni residue previste da una precedente ordinanza.  Queste le notizie rilevanti che il Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini ha diffuso in occasione della sua visita nell'entroterra ferito dal sisma, iniziata da Castelsantangelo e proseguita a Visso e in serata a Valfornace.  
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Proficuo il briefing di ascolto con ammnistrazione e cittadini a Castelsantangelo sul Nera, comune che conta oltre 1000 edifici inagibili.  
Soddisfatto il sindaco Mauro Falcucci che ha annunciato l'elaborazione a breve del Documento Direttore strumento tecnico contenente le linee guida per la pianifcazione attuativa. Il Commissario Legnini ha molto apprezzato il provvedimento e si è detto profondamente colpito dai livelli di danno subiti dal piccolo centro montano, paragonandone la portata ad Amatrice e Arquata. Snellimento della burocrazia per quel che concerne le pratiche sulla ricostruzione pubblica, auspicio che per la ricostruzione privata vengano quanto prima emanate delle linee guida attraverso una specifica ordinanza in maniera da aiutare i tecnici sui livelli di danno offrendo certezza maggiore sulle quote previste per la ricostruzione, nonchè stabilizzazione del personale, le questioni rappresentate al Commissario Legnini. 
  
A Visso, l'incontro con le autorità locali, presenti il sindaco Spiganti Maurizi e l'amministrazione comunale  al completo. Vi hanno preso parte l'arcivescovo Massara, il presidente del Parco Spaterna,  il presidente della provincia Pettinari. Tra i presenti anche il senatore della Lega Pazzaglini e le autorità militari.
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Subito la visita in zona rossa con l'ingresso nel capolavoro del 1250 della collegiata di Santa Maria, presente il parroco don Gilberto Spurio. Poi nel complesso museale ex Sant'Agostino  e di seguito nella parte più antica del borgo attraversando il ponte fino all'ex sede del  Parco e al giardino della Sibilla. A villa Sant'Antonio nei locali del centro di comunità, ha avuto luogo l'incontro con l'amministrazione,le professioni tecniche e le associazioni. Un' occasione per discutere le problematiche di 4 anni di attesa. 150 le pratiche presentate a Visso e 70 gli aggregati costituiti  Nei saluti iniziali, il sindaco ha riferito i motivi che lo hanno spinto a richiedere un confronto con il Commissario governativo: capire come affrontare la problematica delle perimetrazioni e dei piani attuativi, confidando che la ricostruzione possa velocizzarsi anche per le imprese. In evidenza anche la criticità del personale tecnico comunale  che necessita di essere stabilizzato.
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Quindi l'intervento del presidente Pettinari che ha posto in risalto la capacità di resistenza delle comunità colpite dal sisma, un esempio di coraggio e da stimolo a fare sempre meglio. "Il passo iniziale del Commissario è interessante. I provvedimenti emanati danno già il senso di questo e la Provincia è assolutamente disponibile per questa sfida di estrema importanza, soprattutto nel cuore della devastazione. Tre strade provinciali qui debbono ancora essere riaperte ed entro giugno riapriremo la Pian Perduto - ha riferito Pettinari-. Sarà aperta tutti i giorni tranne un tratto di 150 metri che dovrà completarsi. Ancora chiuse la Ussita Casali e Frontignano Castelsantangelo". Pettinari ha quindi rimarcato la necessità di andare avanti affrontando insieme tutto il complesso percorso:"Unità e condivisione, condizioni primarie per affrontare questa situazione!.
Dell'impegno del Parco a fare la sua parte nel dare impulso alla ripartenza, si è fatto portavoce il Presidente Spaterna anche con pollitiche di sviluppo integrate." Stiamo cercando di recuperare i sentieri per attrarre un turismo sostenibile che possa stimolare presenze ma anche nuove opportunità di lavoro, condizione essenziale insieme ai servizi e, ai supporti alle comunità".
L'Arcivescovo Massara ha quindi elogiato l'operato e la massima disponibilità del Commissario definita "occasione da non lasciarci sfuggire". "Siamo in un momento storico di più Terremoti e il partire di una ricostruzione vorrà dire che si attiverà il più grande cantiere d'Europa. E' necessario snellire le procedure ma cogliere l'opportunità della massima disponibilità del Commissario per dare noi stessi e tutti insieme un nostro contributo".
Sono poi intervenuti i consiglieri di minoranza evidenziando che già in precedenza si era visto il comune partire con le perimetrazioni, scegliendo in seguito la strada delle  deperimetrazioni e, su loro indicazione,  le nuove perimetrazioni  "ma non sappiamo come potrà essere gestita questa partita. Vorremmo sapere se perimetrare sia un bene o meno. Teniamo al nostro centro storico che è un piccolo gioiello e vorremmo rivederlo sistemato. Vorremmo capire come fare. Tempistiche si, ma con trasparenza. Le chiediamo un aiuto sotto questo punto di vista. Loro Piana ha investito sugli artigiani di Visso e anche la sua compagine di grandi imprenditori ha voluto guardare lontano, cercando di suggerire per la ricostruzione un nome come Renzo Piano che non è andato a buon fine".
La parola quindi ai tecnici che hanno chiesto delucidazioni sui programmi speciali per la ricostruzione, sui relativi  tempi e sulle forme di piani attuativi necessari per qualificare le modalità di intervento. Dalla geometra M  Paola Valenti una sottolineatura sulle perimetrazioni e sulla visione d'insieme che occorrerebbe avere. "Centro storico e borghi saranno un'altra cosa. Noi non lo ricorderemo ma abbiamo il dovere morale di cominciare. Siamo bloccati. Dateci gli strumenti per partire con una visione a 360 gradi".
L' ingegnere Rosi  ha chiesto se fosse possibile anticipare il parere della Sovrintendenza per velocizzare .
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Legnini ha chiesto chiarimenti sulla oscillazione che c'è stata tra perimetrazioni e deperimetrazioni, prima di lasciare campo all'ascolto di altri tecnici e dei rappresentanti delle associazioni.
Il problema essenziale per i tecnici è capire come si possa programmare la ricostruzione: in base alle scelte che l'amministrazione comunale farà, i tecnici potranno infatti avere le idee chiare su cosa fare per presentare i progetti, secondo gli strumenti e  i provvedimenti che la gestione commissariale ha rapidamente emanati. 
La problemática complessa  dei piani attuativi è stata esposta da Roberto Flamini insieme alla necessità di una ricostruzione socio-economica che non vanifichi quella materiale. Ha anche parlato del Patto per l'Alto Nera  che abbraccia i tre comuni che messi insieme fanno il più grande comune delle Marche insieme a Cagli e Urbino, consegnandolo  al Commissario con lo statuto antico del comune. "Una storia millenaria del paese, non può essere lasciata indietro perdendo tempo e  5 consigli comunali per perimetrare e  deperimetrare e tornare indietro ancora".
Il responsabile dell ufficio tecnico Dario Morosi ha chiesto delucidazioni sui piani straordinari chiedendo se sono sostitutivi o complementari ai piani attuativi.
Programmazione la parola più utilizzata anche dall'associazione La piazza di Visso con l'esigenza di trasparenza e di velocità.
"Trasparente lo devo essere e lo voglio essere - ha detto Legnini rispondendo anche alla domanda sui piani attuativi: ha infatti chiarito che secondo i dati testuali della norma, il programma non deve chiamarsi piano e non è un programma urbanistico. La norma approvata a dicembre non dice cosa siano i pianiattuativi, ma solo a cosa possono servire in talune occasioni. La norma dice che i programmi straordinari n possono prevedere deroghe e se qualcuno pensasse di sostituire il programma straordinario ai piani attuativi commetterebbe un errore. Quanto alla scelta pianificatoria, Legnini ha precisato che dipende dai comuni. Il Commissario ha detto di potersi permettere di esprimere solo opinioni pertanto, se sia opportuno o meno fare il piano attuativo, è scelta rimessa esclusivamente all'amministrazione comunale. A breve verranno emanate le direttive che sono solo dei binari non delle rotte.  I programmi debbono stabilire un ordine nella ricostruzione, stabilendo cosa è possibile fare subito e che cosa invece sulla base del piano esistente. "Se posso dare una opinione direi di fare subito il programma straordinario di ricostruzione e valutare, se per una o più porzioni del territorio, è necessario fare un piano attuativo. Il programma, straordinario avrà tanto più valore, se sarà capace di stabilire che cosa sia possibile fare subito. Vi è una porzione di ricostruzione che deve partire subito. La piazza deve tornare a vivere come primo luogo e con ciò che si può e si deve fare- ha detto- Quella parte lì deve partire e, da oggi in poi, dico ai tecnici che sarò il loro tormento: dovete fare i progetti. L'ordinanza, si spinge al massimo della velocizzazione. Non vi create più problemi. Dovete agire. Ho l'ambizione scrivere un Testo Unico e un manuale chiaro per togliere via le incertezze ma ho già dato una sostanza molto forte a quella normativa".
Ha quindi annunciato dell'istituzione di uno "sportello" al quale i tecnici potranno rivolgersi per chiedere chiarimenti su alcuni punti controversi relativi alle autocertificazioni, ottenendo una risposta entro 10 giorni. Evidenziato poi che il programma straordinario di ricostruzione è uno strumento flessibile, Legnini ha aggiunto delle considerazioni suggeritegli dalla visita in zona rossa:"Ho fatto un giro in questo bellissimo centro storico del quale potete e dovete essere orgogliosi. Mi sono fatto l'idea che forse una parte può partire subito e, un'altra magari potrà richiedere un piano. Ma la ricostruzione non si farà mai se si aspetta sempre il consiglio esterno di qualcuno". Ha poi detto che farà di tutto per far partire anche la ricostruzione pubblica. "Farò in modo che ci sia un mio contributo  per far partire anche la ricostruzione economica e rilanciare su due emergenze che si sono assommate. Ci devo credere. Ci dobbiamo credere".

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 La visita del Commissario è più tardi proseguita a Valfornace dove nella sede municipale ha incontrato il sindaco Massimo Citracca, i rappresentanti dell'amministrazione e delle professioni tecniche. Al momento di confronto hanno preso parte anche l'Arcivescovo Francesco Massara e il direttore dell'USR Cesare Spuri. Qui sono state evidenziate al Commissario governativo alcune criticità e problematiche riferite alla municipalità di Pievebovigliana e in particolare alla ex sede comunale, ospitata in un esteso complesso immobiliare comprendente anche l'importante sede museale. Al termine dell'incontro. accompagnato dal sindaco e dagli altri componenti l'amministrazione, il Commissario Legnini ha visitato il paese.

C.C.

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Pubblicato in Politica
Arrivano nuove risorse, pari a 510mila euro, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Provincia di Macerata approva subito due nuovi progetti esecutivi.  I lavori riguardano l’asfaltatura, in più punti, di due provinciali: la 91 “Pian di Pieca - Monastero - Fiastra” e la 180 “Tolentino - Camerino”, nel tratto tra Belforte del Chienti e la Sfercia.

Sulla “Pian di Pieca - Monastero - Fiastra” è previsto un intervento di risanamento della pavimentazione per un importo di 250 mila euro. Questa è una strada rilevante per il comprensorio montano perché collega numerosi comuni, mete di destinazione turistica sia estiva che invernale, come Fiastra, Bolognola, Sarnano, San Ginesio, e con bellezze naturalistiche di assoluto pregio. Anche nel tratto Belforte del Chienti - Sfercia viene rifatta l’asfaltatura, oltre all’operazione di pulizia di fossi e banchine, per un importo dei lavori di 260 mila euro. Questa arteria, di fatto l’unica alternativa alla superstrada, è conosciuta come la vecchia statale 77 e collega numerosi frazioni e centri abitati. La strada, passata alla Provincia dopo la realizzazione della superstrada, è importante per il traffico locale ed è transitata anche dai camion per via della presenza delle cave. Avendo una buona ampiezza e un traffico veicolare comunque ridotto è una zona utilizzata dai ciclisti e rientra nel disegno di una ciclovia.

“Appena abbiamo saputo che il Ministero ci avrebbe destinato delle risorse in più per l’anno in corso - afferma il presidente Antonio Pettinari - abbiamo preparato i progetti che, altrimenti sarebbero rientrati nella nuova programmazione dei lavori per il 2021. Chiarita la destinazione e l’importo del finanziamento, ne abbiamo discusso nel Consiglio provinciale, dove è stata approvata la spesa. Arrivata la comunicazione ufficiale dal MIT, abbiamo approvato immediatamente i progetti esecutivi e avviato le procedure di appalto”.

f.u.
Pubblicato in Politica
Cooperazione tra l'area vasta 2 e l'area vasta 3 per ripristinare i servizi dell'ospedale di Cingoli. Ieri si è tenuto un incontro operativo tra i due direttori, Giovanni Guidi e Alessandro Maccioni che hanno concordato il raggiungimento di due importanti obiettivi: la riapertura con personale di area vasta 2 degli ulteriori 20 posti letto, prevista per il prossimo 20 luglio,portando a 40 la disponibilità complessiva (30 di Lungodegenza Riabilitativa, 10 di Cure Intermedie);L’implementazione di ambulatori specialistici anche con il supporto dei professionisti dell’area vasta 3. Dato che Cingoli è stata "spostata" di fatto dall'area vasta 2 all'area vasta 3, attrezzature e investimenti saranno inseriti nella programmazione curata da Maccioni il quale si è impegnato ad acquistare una nuova ambulanza 4 X 4.

Entrambi i Direttori chiederanno poi alla Direzione Generale ASUR e alla Regione di aggiornare la scadenza per il passaggio formale dei Comuni di Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino all’AV3.
g.g.
Pubblicato in Cronaca
La piazza di un quartiere completamente dedicata ai parcheggi e gli errori relativi ad un posto auto inutilizzabile e ai posteggi per disabili che non hanno accesso al marciapiede.
Compaiono nella pagina Facebook del Consiglio di Quartiere Vittorio Veneto di Tolentino le foto delle strisce fatte da pochi giorni in piazza Beato Angelico.

In una delle zone in espansione della città, infatti, dove quella stessa piazza aveva fatto da sfondo a momenti di aggregazione dei bambini delle famiglie residenti, uno fra tutti il presepe vivente lo scorso Natale, ora i cittadini si trovano a contestare "oltre 70 posti auto - come si legge nel post di un cittadini - a disposizione di sole 25/30 famiglie, dal momento che gli altri palazzi hanno ingressi e parcheggi su altri lati.

Hanno coperto i nostri ingressi con posti auto - denuncia - , messo un parcheggio disabili su entrambi gli ingressi condominiali che, se dovessero essere usati da esterni, una volta scesi, si troverebbero in mezzo alla strada: non ci sono marciapiedi, infatti, quello condominiale finisce contro la recinzione e non c'è alcuno spazio libero per raggiungere il marciapiede".
Il cittadino denuncia poi il mancato ascolto, da parte del Comune, dei consigli dei cittadini su come realizzare i posti auto. 
Sulla questione interviene il primo cittadino, Giuseppe Pezzanesi, che annuncia di prendere provvedimenti per controllare la questione: "Con la massima serenità e la consapevolezza che un amministratore deve avere - dice - vorrei chiarire che quel parcheggio era già nella presentazione del progetto, agli albori della nascita di questa zona, quando c'era ancora la vecchia amministrazione. Quello che abbiamo fatto è stato un atto dovuto, seguito dall'assessore alla sicurezza Giovanni Gabrielli e dal comandante della polizia municipale David Rocchetti. Posso capire che un numero di residenti, seppur minoritario, possa disapprovare, ma credo che il nostro assessore, che è anche responsabile del diario con i cittadini, abbia coinvolto il quartiere con delle riunioni che si sono svole nei mesi scorsi.
Alcuni di questi sottolineatori - precisa - hanno anche una marcata appartenenza politica tanto che ricordano di far caso a questi progetti quando si andrà a votare. Non ho visto - ammette - il marciapiede o questa piccola anomalia che hanno riscontrato, ma posso garantire che noi siamo stati uno dei pochi Comuni che hanno avuto la delicatezza di aumentare il numero di spazi per disabili e di realizzare i posti gratuiti per le mamme in gravidanza.
Non credo - dice - che un comandante dell'esperienza di Rocchetti e l'assessore Gabrielli possano aver fatto questo tipo di errori. Da lunedì mattina - conclude - se hanno sbagliato andremo a verificare e faremo quello che c'è da fare. E' però come cercare un ago in un pagliaio e per la bontà dell'operazione che è stata fatta credo sia abbastanza banale".

GS

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La piazza con i nuovi parcheggi

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Il posto inutilizzabile

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Il marciapiede condominiale che non ha sbocco per i disabili

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Il parcheggio per disabili 


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A Camerino, con il primo matrimonio civile previsto già questo sabato, gli spazi della Rocca borgesca, si aprono alle cerimonie. Con la volontà di imprimere un ulteriore segnale di speranza e di ripartenza, l'amministrazione comunale di Camerino ha deliberato che uno dei monumenti storici e di maggiore attrattività, potesse fare da cornice  al  passo decisivo di una coppia e all'inizio di una nuova vita insieme.  Chi si troverà a varcare l'ingresso dei giardini più belli della città, non potrà che immergersi nell'emozione e nella sorpresa di una cerimonia all'aperto, in uno spazio unico per natura e paesaggio. Un'assoluta novità, voluta fortemente dal sindaco di Camerino e dall'intera amministrazione comunale, in una cornice ideale per celebrare un momento importante della vita delle persone.
Una scelta, vista come opportunità di crescita culturale ed economica. 
" Anzitutto- spiega il sindaco Sandro Sborgia- è una decisione che si inquadra nell'ottica di una rivalorizzazione dell'immenso patrimonio culturale, storico e monumentale che è della città di Camerino e che, dopo tanti anni di abbandono e di dimenticanza, è giusto che ricominci ad essere evidenziato. E' un provvedimento che va nella direzione di ridare vita ai luoghi più amati della città e, a mio giudizio, tra i più belli dell'intero entroterra della provincia e oserei dire della Regione ed oltre.
Vuole essere inoltre un modo per ridare spazio e importanza alle iniziative economiche. L'utilizzo dell'area naturalistica e la riapertura, speriamo presto, dei locali di ristoro del maschio, crediamo infatti che rappresentino un ottimo potenziale per ottenere un ritorno dal punto di vista economico, in termini di imprenditorialità  e di ricostituzione del tessuto sociale. Camerino ha a disposizione un patrimonio di strutture e di spazi significativi che vanno valorizzati e assolutamente sfruttati, a favore di un rilancio culturale e turistico. Si sente tanto parlare di turismo lento - continua il sindaco- e proprio in questa direzione abbiamo tanto da offrire, sfruttando lo stesso richiamo dell'iniziativa presentata una settimana fa.  Mi riferisco all'avvio dei percorsi itineranti di trekking urbano e all'individuazione dei sentieri di circa 150 chilometri, fruibili dalle famiglie e dalle persone che sceglieranno di trascorrere un fine settimana o una vacanza dalle nostre parti. Potranno ammirare quello che di bello abbiamo, tornare a casa più consapevoli delle bellezze che questa parte interna del nostro territorio ha da offrire aggiungendo quel pizzico di cultura che contribuisce a renderci migliori tutti.  Bene lo sguardo alla ricostruzione post sisma che ci vede attenti e fattivi, ma fondamentale è a mio avviso che l'attività amministrativa sia parimenti concentrata nel valorizzare la realtà della città e del nostro territorio, con tutto quello che ci è stato lasciato, del quale è giusto tornare ad occuparsi e avvalorare. Questa è la nostra intenzione e annuncio già che riguarderà tanti altri aspetti, per tanto tempo non considerati e lasciati a se stessi, nel desiderio di valorizzarli come motore propulsivo turistico ed economico".  
C.C.

Rocca Borgesca la cerimonia

Nelle foto, gli sposi Giovanni Falaschi e Claudia Grassi e il sindaco Sandro Sborgia 
Claudia Grassi il sindaco Sborgia e Giovanni Falaschi

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Pubblicato in Politica
"Non vogliamo lasciare opere incompiute, le vogliamo terminare". Con queste parole il senatore Mauro Coltorti, Presidente della Commissione Opere Pubbliche, ha concluso il suo intervento relativo alla bretella San Severino-Tolentino, e non solo, stasera nel corso di una videoconferenza organizzata da CNA Macerata Fermo per parlare delle infrastrutture. Il senatore ha spiegato come in Commissione infrastrutture e trasporti si stia lavorando per snellire e portare a esecuzione le opere ritenute prioritarie. "Abbiamo bisogno di scuotere l’economia dando priorità ai progetti che hanno almeno lo studio alla fase definitiva". Coltorti ha ricordato che sono stati stanziati poco più di 100milioni per la tanto agognata bretella. "Il Cipe ha previsto i fondi su un tracciato che passerebbe nel centro urbano di Tolentino, incontrerebbe ben due grosse frane di cui una sotto ad un quartiere residenziale dove dovrebbe essere realizzata una galleria a poca profondità, circa 20 metri. Quella frana è caratterizzata anche da notevoli fuoriuscite d’acqua. Considerando che si tratta anche di una zona sismica, ci sarebbe il rischio concreto di danneggiare la strada. Poi c'è la proposta che siamo andati a riprendere da un vecchio progetto. Quel tracciato - spiega ancora Coltorti - da san Severino condurrebbe a Tolentino ovest, non passerebbe nel centro urbano, non incontrerebbe frane, avrebbe una sola galleria e costi sarebbero nettamente minori. Il denaro avanzante potrebbe essere investito in opere di miglioramento della viabilità locale. La Tolentino-San Severino è importante, ha atteso tanti anni l’avallo del Cipe ma i soldi son quelli e la cifra non si può superare. E da geologo so anche che le frane vanno evitate, è questione di saggezza".
g.g.

(Il servizio completo, sul prossimo numero di Appennino Camerte)
Pubblicato in Cronaca

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