Un intervento con carattere d’urgenza, attraverso lo stanziamento di risorse finanziarie, per ridare continuità al servizio di consegna dei giornali in alcuni comuni duramente colpiti dal terremoto del 2016. E’ l’impegno che chiede al Presidente della Giunta e allo stesso Esecutivo una mozione approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa e  sottoscritta dai consiglieri Gianluca Pasqui, Jessica Marcozzi (FI), Dino Latini (Udc), Giacomo Rossi (Civici Marche).  Nell’atto si indica anche di sottoporre la problematica al Governo centrale, affinchè venga trovata una soluzione definitiva al problema.

Illustrando l’atto in Aula, Pasqui ha ricordato come le zone colpite dal sisma del 2016 siano state nuovamente messe in ginocchio dall’emergenza Covid e come tra i residenti dei territori ricadenti nel cratere ci sia una significativa parte di popolazione anziana, abituata generalmente ad utilizzare proprio i mezzi d’informazione cartacei. A testimonianza della situazione generale, lo stesso Pasqui ha posto in primo piano alcuni dati che confermano la necessità d’intervenire con sollecitudine. Negli interventi che sono seguiti il riferimento alle problematiche legate alle aree interne, con particolare riferimento a quelle colpite dal sisma.

“Mi sono confrontato con l’Adriatica Press, società che gestisce la distribuzione, su questa problematica” spiega Pasqui “e ho visto nell’amministratore Cristiano Artoni la massima disponibilità a trovare una soluzione condivisa. Il distributore ha dei costi che sono di molto superiori alle entrate per rifornire i punti vendita dell’entroterra, ma malgrado ciò ha manifestato la sua volontà di proseguire nel servizio a fronte di un contributo della Regione che consenta quantomeno di evitare delle perdite economiche. Si tratta di una cifra sicuramente abbordabile, con la quale si potrà continuare a garantire ai cittadini del cratere di poter usufruire di un servizio molto importante. A tale scopo, ho subito informato il Presidente Acquaroli e la Giunta regionale in modo da poter reperire nel minor tempo possibile i fondi necessari”.

Dino Latini è stato confermato Presidente del Consiglio regionale delle Marche. L’Assemblea legislativa ha provveduto, infatti,  al rinnovo dell’Ufficio di Presidenza, così come previsto dallo Statuto allo scadere dei trenta mesi dall’inizio del mandato.

Conferma anche per i due Vicepresidenti Gianluca Pasqui (FI) e Andrea Biancani (Pd). Per quanto riguarda i Consiglieri segretari, resta al suo posto Micaela Vitri (Pd), mentre Pierpaolo Borroni (FdI) subentra a Marco Marinangeli (Lega).

Latini (Udc) era stato eletto per la prima volta il 19 ottobre del 2020 con l’avvio dell’undicesima legislatura. Nel suo intervento, subito dopo l’esito del voto, ha ringraziato l’Assemblea sottolineando che  “i più di voi che mi hanno dato fiducia hanno legittimato il primato della politica che si assume l’onere della scelta, senza deflettere a insidie, più o meno dirette, di ogni altro potere. Cercherò di fare meglio di quanto fatto fino ad ora, certo che sarò aiutato da tutti voi, più con le critiche che con gli elogi”.

Eppoi l’auspicio di “aprire in questo scorcio di legislatura una strada di lavoro in cui chiarezza, trasparenza e rispetto dei rapporti migliorino e si consolidino”. Concludendo, il Presidente  ha  evidenziato che “in ogni caso il mio impegno sarà di fornire ad ognuno il suo ruolo e il suo compito, senza sovrapposizioni, né rivendicazioni, ma uniti insieme per dare la miglior funzionalità possibile all’Assemblea legislativa”. Impegno ribadito anche negli interventi degli altri componenti l'Ufficio di Presidenza.

In apertura di seduta il nome di Latini è stato proposto in prima istanza dal capogruppo della Lega Renzo Marinelli ed ha raccolto l’appoggio negli interventi di Carlo Ciccioli per FdI, Jessica Marcozzi per FI e Giacomo Rossi per Civici Marche.  Come dichiarato dal  capogruppo Pd, Maurizio Mangialardi, avendo ricevuto  dalla maggioranza garanzie sul “rispetto dei ruoli”  per quanto riguarda gli altri organismi consiliari, a partire dalle Commissioni, anche lo stesso Pd, il M5s ed il Gruppo Misto  hanno sostenuto la candidatura di Latini.
Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato la mozione presentata dai consiglieri Gianluca Pasqui (primo firmatario), Giacomo Rossi, Dino Latini e Jessica Marcozzi  su “Stop ai bonus edilizi nel cratere sismico”.

La mozione, votata in modo compatto dalla maggioranza, è stata presentata a seguito dello stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura per i bonus edilizi e impegna "il Presidente e la Giunta Regionale a intervenire con urgenza, attraverso anche la Conferenza Stato Regioni, affinchè in sede di conversione del decreto legge, nel dibattito parlamentare  possano essere apportate al decreto legge le opportune modifiche che vadano a tutelare i territori del sisma i quali, mai come stavolta, rischiano di scomparire definitivamente e con loro tutto il patrimonio storico, umano, culturale che da millenni conservano".

“Ringrazio i colleghi di maggioranza che hanno voluto sostenere la mia mozione, comprendendo in pieno lo spirito costruttivo con cui la stessa è stata presentata. Infatti, seppur consapevole che un intervento capace di definire con certezza i confini dei bonus edilizi fosse necessario e improrogabile” ha detto Pasqui “sono molto preoccupato per le ricadute che l’attuazione delle misure varate con l’emanazione del decreto legge potranno avere nell’area del cratere sismico.
Lo stop alle agevolazioni sull’edilizia, infatti, rischia concretamente di mettere una pietra tombale sulla ripartenza dei territori colpiti dal sisma, con conseguenze devastanti su tutto il comparto edile. Non ultimo, questa misura andrebbe a creare una vera e propria disparità di trattamento fra gli stessi cittadini terremotati, con quelli che hanno subito pochi danni e hanno potuto usufruire delle agevolazioni e quelli del “cratere vero” i quali, oltre a non aver ancora visto la ricostruzione, non potranno avere accesso ai bonus. Mi auguro, quindi, che anche grazie a questa mozione, in sede di dibattito parlamentare per la conversione del decreto legge si possano mettere a punto tutte le misure necessarie a tutelare i cittadini che insistono nel cratere sismico”.
Stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura per i bonus edilizi. Dopo il grido di allarme lanciato dai tecnici e dalle associazioni di categoria del settore si muove anche la politica.

Presentata dal vice presidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui una mozione che impegna il presidente e la giunta a intervenire con urgenza, attraverso anche la Conferenza Stato Regioni, affinchè in sede di conversione del decreto legge, nel dibattito parlamentare possano essere apportate al decreto stesso le opportune modifiche che vadano a tutelare i territori del sisma

"Seppur consapevole che un intervento capace di definire con certezza i confini di queste misure fosse necessario e improrogabile, sono molto preoccupato per le ricadute che l’attuazione di questo decreto legge potrà avere nell’area del cratere sismico - dichiara il vice presidente Pasqui - Siamo ormai al settimo anno dal devastante terremoto del 2016 e la ricostruzione vera ha appena visto la luce, dopo aver a lungo stentato a partire. Lo stop alle agevolazioni sull’edilizia rischia concretamente di mettere una pietra tombale sulla ripartenza dei territori colpiti dal sisma, con conseguenze devastanti su tutto il comparto edile. Non ultimo, questa misura andrebbe a creare una vera e propria disparità di trattamento fra gli stessi cittadini terremotati, con quelli che hanno subito pochi danni e hanno potuto usufruire delle agevolazioni e quelli del “cratere vero” i quali, oltre a non aver ancora visto la ricostruzione, non potranno avere accesso ai bonus".
«Apprendo la notizia che il Governo nazionale ha messo uno stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura per i bonus edilizi, con un decreto legge - approvato nel Consiglio dei Ministri del 16 febbraio 2023 e poi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale in tarda serata - che vieta le due note procedure di opzione alternativa alla fruizione diretta per le agevolazioni fiscali che prima lo prevedevano». Così il vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui, preoccupato delle ricadute negative che l'attuazione del decreto legge potrà comportare per le aree del Cratere sismico.

«Il testo modifica la disciplina riguardante la cessione dei crediti d’imposta relativi a spese per gli interventi in materia di recupero patrimonio edilizio(Bonus Ristrutturazioni);efficienza energetica (Ecobonus) , Superbonus 110%, misure antisismiche (Sismabonus); facciate;impianti fotovoltaici;colonnine di ricarica; barriere architettoniche (Bonus Barriere 75%) - spiega Pasqui

Si prevede, inoltre, l'abrogazione delle norme che prevedevano la possibilità di cedere i crediti relativi a spese per interventi di riqualificazione energetica e di interventi di ristrutturazione importante di primo livello (prestazione energetica) per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo dei lavori pari o superiore a 200mila euro; spese per interventi di riduzione del rischio sismico realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali o realizzati nei comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3, mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, che provvedano alla successiva alienazione dell’immobile.
Si tratta, di fatto, di tutti i tipi di agevolazioni edilizie ad oggi esistenti.

Seppur consapevole che un intervento capace di definire con certezza i confini di queste misure fosse necessario e improrogabile - prosegue il vice presidente del onsiglio regionale - sono molto preoccupato per le ricadute che l’attuazione di questo decreto legge potrà avere nell’area del cratere sismico. 
Siamo ormai al settimo anno dal devastante terremoto del 2016 e la ricostruzione vera ha appena visto la luce, dopo aver a lungo stentato a partire. 

Lo stop alle agevolazioni sull’edilizia rischia concretamente di mettere una pietra tombale sulla ripartenza dei territori colpiti dal sisma, con conseguenze devastanti su tutto il comparto edile. 

Non ultimo - conclude Pasqui -, questa misura andrebbe a creare una vera e propria disparità di trattamento fra gli stessi cittadini terremotati, con quelli che hanno subito pochi danni e hanno potuto usufruire delle agevolazioni e quelli del “cratere vero” i quali, oltre a non aver ancora visto la ricostruzione, non potranno avere accesso ai bonus.

Faccio appello quindi alla sensibilità dei parlamentari di Forza Italia, presso i quali sarà mia premura intervenire, affinchè in sede di conversione del decreto legge, nel dibattito parlamentare possano essere apportate le opportune modifiche che vadano a tutelare i territori del sisma i quali, mai come stavolta, rischiano di scomparire definitivamente e con loro tutto il patrimonio storico, umano, culturale che da millenni conservano.


Nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale, è stata approvata la proposta di legge n. 71, presentata su iniziativa del Vice presidente dell’assise Gianluca Pasqui relativa a “Incentivi all’insediamento nei Comuni del cratere marchigiano di personale dipendente del servizio sanitario”.

La legge prevede degli incentivi economici, tra cui l’indennità di residenza fino a 12mila euro per un periodo massimo di 4 anni e il recupero di immobili da destinare alla residenza di personale sanitario dipendente. Gli incentivi sono cumulabili: chi deciderà di prestare la propria opera nel cratere potrà avere, infatti, sia l’incentivo economico che l’abitazione.

"Sono molto contento che finalmente questa mia proposta sia giunta alla conclusione dell’iter grazie al quale è divenuta legge. Ritengo che sia uno degli atti più importanti che ho portato a compimento da quando ho l’onore di sedere tra i banchi del Consiglio regionale delle Marche, in quanto questa legge ha una valenza essenziale per aiutare a risolvere problemi estremamente significativi che stanno mettendo in ginocchio la sanità nei Comuni del cratere. Ringrazio tutti i gruppi di maggioranza e chi ha voluto sostenere la proposta di legge, comprendendone la valenza che la stessa ha, in particolare per i territori più disagiati. Un ringraziamento particolare lo voglio rivolgere” conclude Pasqui “al presidente Acquaroli, all’assessore Saltamartini e a tutta la Giunta regionale per la vicinanza che stanno dimostrando concretamente a queste aree delle Marche da troppo tempo abbandonate al proprio destino”.


C’è la concreta possibilità che la città di Camerino possa essere inserita dalla Regione Marche nel “cratere dell’alluvione”, a causa della ingente mole di danni registrati nella città ducale dalle violente piogge dello scorso settembre.

“C’è una preoccupazione comprensibile nella cittadinanza e nelle istituzioni locali, ma la Regione si è già mossa” spiega il vicepresidente del Consiglio regionale (e capogruppo di maggioranza a Camerino) Gianluca Pasqui.
“Fin da subito, ho aperto un confronto con l’assessore Stefano Aguzzi, prestando la massima attenzione a tutte le zone delle Marche colpite dall’alluvione” dice Pasqui “dove è necessario e urgente un intervento delle istituzioni. Fra queste, ovviamente, ci sono anche quelle del Maceratese dove l’alluvione ha provocato grossi danni e disagi”.

“In concreto” aggiunge l’assessore regionale alla Protezione Civile Stefano Aguzzi “possiamo dire che il primo stralcio di aiuti pari a 5 milioni di euro è stato indirizzato verso i 17 Comuni del cratere iniziale. In questo primo stralcio non era stato inserito nessun Comune del Maceratese. In un secondo stralcio che stiamo ultimando da oltre 40 milioni, invece, sarà inserita tutta una serie di Comuni che non faceva parte del primissimo elenco e fra questi, molto probabilmente, ci sarà anche Camerino. Per questo” dice ancora Aguzzi “ho preso un impegno sia con vice presidente Pasqui che con l’amministrazione comunale: quando nei prossimi giorni sarà predisposto il secondo stralcio, li terrò informati sull’andamento complessivo e sulla ripartizione delle risorse”.


Il vice presidente del Consiglio regionale delle Marche, GIanluca Pasqui, è il nuovo commissario provinciale di Macerata di Forza Italia.

La nomina è arrivata nella giornata di venerdì dai vertici nazionali del partito.

“Ho accettato con entusiasmo - ha commentato Pasqui - l’incarico che mi è stato proposto. Per chi, come me, è in Forza Italia dal 1994, avere oggi la possibilità di ricoprire un ruolo tanto importante quanto delicato, è motivo di grande orgoglio.
Ringrazio il presidente Berlusconi, il presidente Tajani e il senatore Battistoni per la fiducia che hanno voluto accordarmi. In particolare, vorrei sottolineare come il senatore Battistoni, in qualità di commissario regionale del partito, abbia sempre creduto nella mia persona scegliendomi come candidato alle scorse Regionali, nominandomi commissario provinciale di Ancona e oggi di Macerata, oltre a non aver mai fatto mancare la sua vicinanza a tutto il territorio marchigiano. Un grazie sincero per il lavoro svolto va all'avv. Riccardo Sacchi, che mi ha preceduto in questo ruolo. Siamo già nel vivo di una campagna elettorale che sarà breve ma intensa e decisiva per le sorti del nostro Paese. Macerata e la sua provincia sono un territorio fondamentale per il nostro movimento politico, crescere qui significa crescere in tutta la Regione. Dobbiamo ripartire da una buona organizzazione, coordinare i nostri eletti e rafforzarsi nelle zone dove siamo più deboli. Sono già al lavoro e il mio primo obiettivo sarà quello di comporre una squadra competente e da subito operativa”.


“Incentivi all’insediamento nei piccoli comuni dell’entroterra marchigiano di personale dipendente del servizio sanitario”. La proposta di legge tesa ad incentivare il personale sanitario a scegliere di lavorare nell'entroterra e nei comuni più disagiati delle Marche, che ha come primo firmatario il vice presidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui, prosegue il suo iter con una discussione in Commissione Sanità cui ha partecipato il direttore generale dell’Asur Marche Nadia Storti.

“Ho ascoltato con grande piacere l’intervento della dottoressa Storti – le parole di Pasqui - che ha colto in pieno lo spirito di questa proposta di legge. Resta fondamentale che la stessa rimanga fedele ai principi che l’hanno ispirata e che vada a garantire soprattutto la popolazione che insiste nel cratere sismico. Mi auguro che i commissari si esprimano positivamente in modo tale che la proposta di legge possa approdare quanto prima in consiglio regionale”.

Approda questo venerdì 21 in Commissione Sanità la proposta di legge, ad iniziativa del Vice presidente del Consiglio regionale delle Marche Gianluca Pasqui, che ha per oggetto “Incentivi all’insediamento nei piccoli comuni dell’entroterra marchigiano di personale dipendente del servizio sanitario”.


Una proposta di legge importante per i presidi e la sanità, soprattutto nei comuni più disagiati e dell’entroterra, che tende ad incentivare il personale sanitario a scegliere di lavorare in quelle zone. Una proposta che intende mostrare vicinanza a quei territori che storicamente si sono sempre trovati maggiormente in difficoltà rispetto ad altri e troppo spesso abbandonati a loro stessi.



“Ho pensato di presentare questa proposta di legge - afferma il Vice presidente Pasqui - in quanto ho vissuto da sindaco di una città con un presidio ospedaliero prima e oggi da membro della Commissione Sanità della Regione le grandi difficoltà che esistono nel far scegliere al personale sanitario come luogo di lavoro i piccoli centri dell’entroterra. Quello che vado a proporre con forza è un incentivo importante e sono certo che si arriverà in tempi brevi a far diventare legge questa mia proposta, in quanto immagino che tutti i colleghi avranno la sensibilità di comprendere l’importanza di questo tema”.


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