Grande spettacolo motoristico a Sefro, dove si è svolta domenica 5 giugno la seconda tappa italiana, unica nelle Marche, del Campionato Italiano TRIAL organizzato dalla Federazione Motociclistica Italiana. Cento atletihanno dato spettacolo nella capitale della trota e, alla fine, ha avuto la meglio proprio il campione italiano Matteo Grattarola che, nel format A – gara di un giorno, l’ha spuntata sulla nutrita compagine di avversari.

Giornate spettacolari sia per il tempo che per l’affluenza di pubblico. Il presidente del Motoclub di Camerino, Stefano Ronconi, ha infatti sottolineato la perfetta congiuntura di questa edizione. “Abbiamo messo insieme – spiega il Presidente - una grande squadra, dalla FMI agli amici e colleghi del Motoclub, e abbiamo realizzato un piccolo sogno. L’amministrazione comunale di Sefro è stata fin da subito entusiasta e disponibile nell’ospitarci e ha messo a disposizione tutto quello che era necessario per la riuscita della gara che, unanimemente, è stata definita perfetta”.

trial

“Non posso che ringraziare gli amici del Motoclub di Camerino – gli fa eco il Sindaco Tapanelli – per quello che hanno realizzato qui a Sefro. Veramente una giornata di grande divertimento, adatta a tutti e fruibile a 360 gradi dai più grandi e dai più piccoli. Siamo molto soddisfatti per la grande collaborazione di tutti: dalla Protezione Civile di Sefro e dei diversi comuni vicini, coordinata da Valentina Polidori, al Comune di Camerino che ci ha supportato con materiale vario e con la locale sezione della CRI presieduta da Gianfranco Broglia”. Prosegue il primo cittadino: “Dico sempre che ho un terzo di sangue di Sefro, un terzo di Camerino e un terzo di San Severino Marche. Due dosi su tre, per questa manifestazione, sono state impiegate con grande emozione. Stiamo continuando a lavorare con i comuni vicini e questa è l’ennesima dimostrazione che è l’unico modo per far sopravvivere i nostri territori. Unità, lavoro e poche chiacchiere”.

La manifestazione si è conclusa con la premiazione delle varie categorie e con un commosso ricordo per il grande campione italiano Diego Bosis, scomparso prematuramente all’età di 44 anni nel 2012.

moto

Arrendersi? Mai. Difficile descrivere il turbine di sentimenti sprigionatisi a Camerino nell’ edizione numero 49 della rievocazione della Sei giorni di enduro del 1974.  Passione allo stato puro quella che si è respirata in tutte le due giornate, unita all’insolito piacere che si è provato nel sentire il rombo dei motori, compresi tutti gli odori caratteristici della partenza. Una sessantina i piloti giunti in sella da tutta Italia, per partecipare con i loro pezzi d'epoca alla manifestazione della rinascita. “ Lavorare e trovarci assieme come Moto Club – ha detto il presidente Stefano Ronconi- è stato già rinascere. In questa città, si respira da sempre aria di moto e Camerino riparte anche dalla Sei giorni”. Da valente pilota di enduro, anche il presidente FMI Giovanni Copioli non è voluto mancare all’appuntamento, partendo col pettorale n.1, nel giro che ha ripercorso ciottoli e stradine dell’entroterra.

Giovanni Copioli

Nella foto sopra il presidente FMI Giovanni Copioli che indossa il pettorale di partenza

Non una gara, ma un autentico abbraccio, arrivato da tutti i centauri presenti, giunti belli carichi della grinta tipica di questo sport e protagonisti di uno spirito di vera, grande amicizia. Lacrime di commozione in Dino Mercatelli, ex Fiamme Oro. A Camerino 44 anni fa, c’era anche lui tra i 300 piloti provenienti da 18 nazioni; poco più che ventenne, a cavallo della sua SWM riuscì a strappare un 5° posto nella classe 100. Ma a prescindere da quel risultato, la cosa che più ricorda ancora, è quel clima magico, mai più ritrovato, perfino in altre Sei giorni che lo videro competitore internazionale.

Dino Mercatelli

 Caloroso l’impatto della prima giornata di presentazione, con il presidente Ronconi a fare gli onori di casa, vicino a Giovanni Copioli.  A fare da spalla, l’esperto- restauratore Duccio D’Amico che ha sapientemente illustrato carattere e potenzialità di ogni modello, insieme alle qualità dei conducenti. Racconti, aneddoti e  forte spirito di unione tra tutti i piloti che si sono avvicendati nella consegna dei pettorali. Nelle loro parole, non sono mancati riferimenti al dramma della città, della quale coi loro occhi hanno constatato un’evidente devastazione; ognuno di loro, tornando a casa, si è ripromesso di veicolarne il messaggio. Calore umano, vicinanza e gesti concreti di solidarietà, avevano già avuto modo di esprimersi in più forme da molti di loro sin dall’immediato post sisma.

Cesare bernardi 2

 Nella foto sopra il pilota e campione camerte Cesare Bernardi

Appassionati, curiosi e cittadini, hanno rivissuto nel fine settimana una miriade di ricordi incancellabili. Almeno quelli nessuno potrà mai demolirli. E celebrando memoria di agognati trofei, bolidi e centauri si sono incamminati tra i panoramici sentieri di una toccante rievocazione. Il ristoro finale tra i palazzi sfregiati del quartiere di Vallicelle, ha nuovamente mostrato agli enduristi, tutta la durezza e la violenza del sisma ma, anche la forte determinazione della gente, uscita di casa per salutarli e respirare un attimo di serenità. Un infortunio non grave, ha purtroppo coinvolto un pilota lungo il percorso: a lui il Moto Club Camerino ha fatto subito pervenire i migliori auguri di pronta guarigione . Un abbraccio e un grazie speciale,  il sodalizio camerte lo ha voluto rivolgere allo storico segretario Luigino Micozzi.

C.C.

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