Formazione professionale necessità delle aziende.

Giovedì, 22 Giugno 2006 02:00 | Letto 3434 volte   Clicca per ascolare il testo Formazione professionale necessità delle aziende. Tecnici commerciali con competenze anche nel marketing operativo; addetti commerciali per lestero, con padronanza delle lingue; tecnici di comunicazione e immagine; stilisti e modellisti; disegnatori progettisti e sviluppatori; tecnologi di industrializzazione di prodotto-processo; tecnici cad-cam, computer grafica e Web; tecnici di promozione del territorio. Sono queste alcune delle figure professionali di cui hanno maggiore bisogno le aziende maceratesi. Chi ha competenze trasversali e capacità polivalenti parte in pole-position. Lo rileva unindagine che la Provincia di Macerata ha commissionato per avere un preciso quadro di riferimento in base al quale orientare le proprie scelte nel campo della formazione. I risultati di questa analisi, compiuta dallo studio “Prime consulting” su un campione significativo di imprese locali, sono stati presentati a Civitanova Marche in un affollato incontro nella sede della Banca di credito cooperativo. Hanno partecipato, fra gli altri, il presidente della Provincia, Giulio Silenzi, lassessore alle Politiche del lavoro, Carla Monachesi, la dirigente del Settore Formazione dellEnte, Graziella Gattafoni, il responsabile dellindagine, Stefano Scorcelli. Ha portato il saluto dellAmministrazione comunale lassessore Sergio Marzetti. Moderatore del dibattito è stato lesperto Mauro Serrao. In particolare, è emerso che la produzione chiede figure come stampisti, conduttori di processi e sistemi automatizzati, manutentori, installatori e montatori, tecnici di programmazione/conduzione di macchine a controllo numerico, tecnici meccatronici e capi intermedi di reparto o fabbrica. Per lamministrazione, invece, cè più bisogno di tecnici di contabilità e finanza. Significative anche le richieste di figure professionali legate allarea “qualità-ambiente-sicurezza”, in primis tecnici del controllo della qualità ed esperti nel risparmio energetico o nella gestione dei rifiuti industriali. Molto difficili da trovare, infine, figure emergenti come lesperto in bioinformatica, in bioalimentazione o tecnici dellIct esperti in computer grafica. “La Provincia di Macerata – ha detto il presidente Silenzi – vuol fare una formazione che incida sempre di più nel processo di sviluppo del territorio. Il momento è delicato per leconomia, dobbiamo quindi osservare il massimo rigore e compiere le scelte giuste”. “Il motivo dellindagine – ha aggiunto lassessore Carla Monachesi – è legato proprio allesigenza di utilizzare bene le risorse che abbiamo per il settore della Formazione. Servono interventi limitati, ma mirati e di qualità. E stimato infatti che nei prossimi 6 anni ogni Provincia riceverà 18 milioni di euro in meno dal Fondo sociale europeo. Non serve quindi programmare corsi su materie e settori in cui non cè richiesta occupazionale. Bisogna formare le figure professionali di cui le aziende hanno necessità, secondo gli orientamenti del mercato”. Lassessore Monachesi ha parlato poi di “come” fare formazione: “Occorre una didattica ‘alta – ha detto – e va privilegiata lesperienza in situazione, cioè nel contesto lavorativo piuttosto che in aula. La Provincia, inoltre, punta molto sulle esperienze di stage allestero e sulla formazione individualizzata con voucher e attraverso altre iniziative”.

Tecnici commerciali con competenze anche nel marketing operativo; addetti commerciali per l'estero, con padronanza delle lingue; tecnici di comunicazione e immagine; stilisti e modellisti; disegnatori progettisti e sviluppatori; tecnologi di industrializzazione di prodotto-processo; tecnici cad-cam, computer grafica e Web; tecnici di promozione del territorio. Sono queste alcune delle figure professionali di cui hanno maggiore bisogno le aziende maceratesi. Chi ha competenze trasversali e capacità polivalenti parte in pole-position. Lo rileva un'indagine che la Provincia di Macerata ha commissionato per avere un preciso quadro di riferimento in base al quale orientare le proprie scelte nel campo della formazione. I risultati di questa analisi, compiuta dallo studio “Prime consulting” su un campione significativo di imprese locali, sono stati presentati a Civitanova Marche in un affollato incontro nella sede della Banca di credito cooperativo. Hanno partecipato, fra gli altri, il presidente della Provincia, Giulio Silenzi, l'assessore alle Politiche del lavoro, Carla Monachesi, la dirigente del Settore Formazione dell'Ente, Graziella Gattafoni, il responsabile dell'indagine, Stefano Scorcelli. Ha portato il saluto dell'Amministrazione comunale l'assessore Sergio Marzetti. Moderatore del dibattito è stato l'esperto Mauro Serrao. In particolare, è emerso che la produzione chiede figure come stampisti, conduttori di processi e sistemi automatizzati, manutentori, installatori e montatori, tecnici di programmazione/conduzione di macchine a controllo numerico, tecnici meccatronici e capi intermedi di reparto o fabbrica. Per l'amministrazione, invece, c'è più bisogno di tecnici di contabilità e finanza. Significative anche le richieste di figure professionali legate all'area “qualità-ambiente-sicurezza”, in primis tecnici del controllo della qualità ed esperti nel risparmio energetico o nella gestione dei rifiuti industriali. Molto difficili da trovare, infine, figure emergenti come l'esperto in bioinformatica, in bioalimentazione o tecnici dell'Ict esperti in computer grafica. “La Provincia di Macerata – ha detto il presidente Silenzi – vuol fare una formazione che incida sempre di più nel processo di sviluppo del territorio. Il momento è delicato per l'economia, dobbiamo quindi osservare il massimo rigore e compiere le scelte giuste”. “Il motivo dell'indagine – ha aggiunto l'assessore Carla Monachesi – è legato proprio all'esigenza di utilizzare bene le risorse che abbiamo per il settore della Formazione. Servono interventi limitati, ma mirati e di qualità. E' stimato infatti che nei prossimi 6 anni ogni Provincia riceverà 18 milioni di euro in meno dal Fondo sociale europeo. Non serve quindi programmare corsi su materie e settori in cui non c'è richiesta occupazionale. Bisogna formare le figure professionali di cui le aziende hanno necessità, secondo gli orientamenti del mercato”. L'assessore Monachesi ha parlato poi di “come” fare formazione: “Occorre una didattica ‘alta' – ha detto – e va privilegiata l'esperienza in situazione, cioè nel contesto lavorativo piuttosto che in aula. La Provincia, inoltre, punta molto sulle esperienze di stage all'estero e sulla formazione individualizzata con voucher e attraverso altre iniziative”.

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