Una scossa di terremoto di magnitudo 2.4 con epicentro nel territorio di Caldarola in una zona compresa fra le frazioni di Pieve Favera e Vestignano, al confine con il territorio di Cessapalombo, è stata registrata nella mattinata dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. La scossa ha avuto un ipocentro a circa 8 chilometri di profondità. E' l'ultimo episodio, in ordine di tempo, di una lunga sequenza iniziata qualche settimana fa e che negli ultimi giorni ha fatto registrare un continuo stillicidio di scosse che ha risvegliato nella popolazione una paura mai sopita. Solo spavento, dunque, ma nessun danno ulteriore a persone o cose.

"Si tratta di un'attività sismica assolutamente nella norma - dichiara il geologo Emanuele Tondi - Terremoti di quella magnitudo avvengono ovunque e in qualsiasi momento in Italia e dunque non hanno un significato particolare. E' chiaro che siamo tutti già provati dagli eventi sismici e quindi ci impressioniamo anche per scosse di tale magnitudo".

Si tratta di terremoti che rientrano nella sequenza sismica che si è già attivata?

"In realtà no perchè siamo fuori dalla zona istabile dopo i terremoti del 2016- continua il prof. Tondi - Bisogna comunque tener presente che la zona è stata in passato epicentro di terremoti piuttosto importanti come quello del 1799. Quindi si conferma il fatto che l'opera di prevenzione deve essere fatta in tempi di pace. Purtroppo ci dobbiamo preparare a futuri, non sappiamo quando, terremoti che si verificheranno nelle nostre zone".

 

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Procedono spedite a Caldarola le schede Fast ; molte sono le case dichiarate agibili, per

questo motivo il sindaco Luca Maria Giuseppetti emetterà la revoca dell'ordinanza con la quale

molti dei caldarolesi erano stati trasferiti nelle località costiere. Una volta revocata l'ordinanza

i cittadini di Caldarola avranno a disposizione diversi giorni per poter sistemare i dettagli e

fare rientro a casa lasciando gli alberghi. Il sindaco ha ritenuto opportuno avvisare già i suoi

cittadini che, una volta preso il provvedimento,tempo una settimana  non avranno più le

agevolazioni comprendenti vitto e alloggio. Ciò vale comunque soltanto per chi ha la casa

dichiarata agibile. Per gli altri resta in piedi l'accoglienza finora ricevuta.

Nel frattempo continuano ad arrivare nuove donazioni e la cosa più emozionante è che

sono in modo particolare i più piccoli ancora una volta a dimostrare una particolare

empatia verso i loro coetanei. Questa volta i bambini della scuola materna Raffaello

Sanzio di Bologna hanno donato giochi per i baby caldarolesi, doni che saranno

consegnati una volta riaperta la scuola.

Altri segnali di affetto e vicinanza arrivano questa volte alle monache canonichesse

regolari lateranensi. Come noto il monastero e la chiesetta non sono stati risparmiati dal

terremoto, anzi entrambe le strutture sono tra le più danneggiate. Le 12 monache sono

state per diversi giorni ospiti di un privato, poi alcune sono state mandate a Roma dal

Vescovo, altre invece, particolarmente attaccate al territorio di Caldarola,  hanno deciso di

restare nonostante i disagi. Saputo di loro in Emilia Romagna, regione da subito fondamentale

nell'organizzazione di ogni aspetto anche pratico, le Clarisse di Imola hanno deciso di avviare

un gemellaggio e in breve faranno arrivare a Caldarola una casetta di legno per non farle

allontanare dal loro Convento.

Importante incontro a Tolentino tra circa 30 sindaci della provincia di Macerata e i

vertici della Regione Marche e della Protezione Civile.

Il sindaco di Caldarola Luca Giuseppetti ha sottolineato per il suo comune in modo

particolare le problematiche della viabilità e dei trasporti. Come noto infatti Caldarola sta

soffrendo moltissimo sul fronte delle infrastrutture viarie perché la strada provinciale che

l'attraversa non è transitabile per il forte rischio crolli, portando in sofferenza tutte le altre

strade. Il Capo dipartimento della Protezione Civile, Cesare Spuri, ha affermato che

effettuerà personalmente quanto prima un sopralluogo per comprendere quale possa

essere la soluzione più immediata ed economica tra l'abbattere le case pericolanti o

studiare una variante.

Altro suggerimento dato dal sindaco di Caldarola alla Regione riguarda gli autobus, è

necessario aumentare il numero delle linee attive sulle strade da e per gli alberghi dove

ora sono alloggiati gli sfollati, per assicurare i collegamenti con i luoghi di lavoro e la

frequenza degli alunni non appena ripartiranno le lezioni.

Ad occuparsi del censimento delle famiglie che attualmente risiedono fuori comune ma

hanno la necessità di riavvicinarsi quando riapriranno le scuole è il vice sindaco Debora

Speziani, in collaborazione con la scuola sta prendendo contatti con le famiglie dei 250

alunni iscritti per comprendere quanti sono nei 6 alberghi della costa, quanti in altre

strutture e quanti si sono organizzati autonomamente. Il fine è avvicinare di più queste

famiglie a Caldarola e tenerle più unite possibile così da poter organizzare, se necessario,

un servizio trasporto che porti i bambini a scuola e poi li riporti a casa.

Per questo motivo l'appello alla collaborazione è rivolto in modo particolare a chi ha

trovato autonomamente una sistemazione diversa dagli alberghi o B&B. E'importante

mettersi in contatto con il COC (0733/1960100) e comunicare i recapiti e gli indirizzi nuovi,

anche se sono provvisori.

A tale proposito in questi giorni si è evidenziata anche la difficoltà di recapitare la posta.

L'Ufficio postale di Caldarola ha attivato uno sportello dove, dalle ore 12 alle ore 13, i

cittadini potranno andare a ritirare la propria corrispondenza. Per chi non può, in modo

particolare gli anziani, il Direttore dellUfficio postale si metterà in contatto personalmente

con gli alberghi della costa che ospitano gli sfollati per ascoltare le necessità e trovare

soluzioni.

Per oggi è invece prevista la visita del presidente della Provincia di Reggio Emilia

Giammaria Manghi, provincia e regione fondamentali per l';organizzazione anche dei più

elementari servizi all'indomani già della prima scossa del 26 ottobre.

Infine i numeri: sono notevolmente scese le persone ospitate negli alberghi, da 600 a circa

400. Molti sono rientrati nelle case dichiarate agibili a seguito del controlli, altri, come più

volte detto, hanno trovato una diversa sistemazione. Restano 40 i moduli da montare per

ospitare provvisoriamente 120 persone che hanno la necessità di restare a Caldarola e

sono circa 130 le casette di legno prenotate fino ad oggi.

Storie che s’intrecciano, nelle sistemazioni provvisorie, dopo le ultime spaventose scosse di terremoto. Si è dormito nelle macchine, nei palazzetti dello sport, Stanchi e assonnati ci si è messi in fila per mangiare, riempire moduli, essere assegnati.

Da tutta Italia sono venuti a tenderci una mano, sorprendendoci con il loro affetto,nel darci conforto con ogni mezzo.

In migliaia abbiamo abbracciato la pena dell’altro; ognuno ha ascoltato paure, disperazione, angosce e preoccupazioni, dimenticando le sue per sorreggere speranze, in una dimensione sospesa, quasi irreale.

Un incubo dal quale uscire in fretta, armandosi di coraggio anche se, a volte, c’era solo grande confusione a dominarci la testa. I giorni sono passati e ci siamo ritrovati al mare.

Circa 120 le persone che insieme a me hanno trovato ospitalità in un albergo di Alba Adriatica. E’ bellissimo l’Hotel Lido; dalla pineta di fronte si accede direttamente alla spiaggia. In prevalenza vi sono alloggiate famiglie provenienti da Caldarola: anziani, padri e madri di famiglia, lavoratori, bambini e ragazzi. Tutto il personale dell’albergo è semplicemente delizioso; ognuno si adopera in ogni modo per non farti mancare nulla, per farti sentire a “casa”, coccolandoti e cercando di risolvere ogni piccolo problema.

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Quando ci si ritrova insieme nella sala ristorante, per un attimo, sembra di vivere in un’atmosfera di vacanza, ma i volti e le espressioni il più delle volte non sono per nulla sereni e rilassati. E se non si sentono voci, a parlare talvolta sono gli occhi, smarriti e desolati.

Il tempo è scandito da questo ritrovarsi e incoraggiarsi a vicenda. Ormai siamo tutti amici e ci chiamiamo per nome, sorridendo. Ma all’interno d’ ogni camera d’albergo, i pensieri d’ognuno fanno tanto rumore.  

Prendono forma le linee d'indirizzo che il comune di Caldarola attuerà nei prossimi giorni.

Da oggi è attiva la procedura per richiedere i moduli, il sindaco Luca Giuseppetti ha più

volte ribadito che dovranno essere richiesti solo ed esclusivamente da coloro che non

possono dormire lontano da Caldarola, chi invece ha già una alloggio negli alberghi,

strutture ricettive o autonome sistemazioni è invitato a rimanere dov'è per evitare di

dover richiede troppi moduli ed occupare una superficie che diversamente può essere

utilizzata per le casette di legno che verranno istallate non prima di 8 mesi.

Nonostante i modelli “FAST” che snelliscono i tempi di reingresso nelle case agibili

purtroppo ad oggi la Regione non ha ancora inviato sul territorio comunale i tecnici che

sono autorizzati a compilarli quindi i tempi si stanno ulteriormente allungando, se ne

prevede l'arrivo per domani. Anche se non sono dati certi si auspica che almeno il 40-

45% delle case nella zona più nuova del comune di Caldarola siano agibili e quindi abitabili.

Ci sono altre case agibili ma che ricadono nella zona rossa, nei prossimi giorni si lavorerà

per restringere il più possibile l'area interdetta e mettere in sicurezza alcune strade.

L'Emilia Romagna invierà, probabilmente già da domani, alcuni volontari specializzati

nelle problematiche sociali, forniranno sostegno agli anziani e ai bambini dai 3 ai 5 anni che

sono ospiti nelle strutture alberghiere della costa.

In breve è previsto un incontro con l'architetto Marinelli che in passato ha predisposto il

piano regolatore del comune di Caldarola, il meeting servirà per studiare le aree su cui far

installare i moduli, quelle per le casette di legno e anche come inserire in tali contesti le

attività commerciali.

Domani è la festa di San Martino santo Patrono di Caldarola, ogni anno il sindaco invitava

tutta la cittadinanza nelle scuderie del Castello Pallotta e cucinava per loro, purtroppo

questa tradizione non potrà essere rispettata ma i cuochi della Protezione Civile, saputo

della festa patronale, hanno deciso di cucinare dei dolci per tutti coloro che vorranno

festeggiare con loro. Rimarrà salda invece la tradizione della Santa Messa che si svolgerà

nella solita tensostruttura alle ore 11.00 e alle ore 15.00.

Infine per i cittadini che sono rimasti a Caldarola sono funzionati e operativi, oltre alla

mensa allestita dalla Protezione Civile dell'Emilia Romagna, anche l'ambulatorio

medico e la farmacia, proprio per essere vicini ai caldarolesi in ogni loro esigenza.

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Il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, il generale di corpo d'armataTullio Del Sette, ha fatto visita alla stazione dei Carabinieri di Caldarola. A riceverlo c’era il comandante della stazione Patrizio Tosti e le autorità cittadine

Nel congratularsi personalmente con tutti i suoi militari che sin dalla prima scossa del 26 ottobre scorso, stanno ininterrottamente dispiegando le loro forze nell’aiuto della popolazione, Del Sette ha voluto recarsi di persona a verificare la situazione delle aree colpite dalla tragedia del sisma i cui effettii devastanti sono tangibili anche nella piccola cittadina;. Tra i numerosi immobili inagibili anche la stessa caserma dei Carabinieri. Sostegno, vicinanza, riconoscenza e solidarietà sono stati espressi dal generale a tutti i militari e ai rispettivi nuclei familiari, nonché alla comunità locale.

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