Un'azione unitaria ed efficace per risolvere il problema della mancata distribuzione dei giornali nei comuni terremotati dell'entroterra. E' quanto si prefiggono di raggiungere i comuni di Ussita, Visso, Castelsantangelo sul Nera nei cui territori il servizio di fornitura di giornali è di fatto sospeso dalla data del sisma 2016. 
 Il rischio paventato dall'agenzia di distribuzione "Adriatica Press", è che il servizio di distribuzione di quotidiani e riviste non possa essere più assicurato anche per rivendite di giornali di altri comuni, quali Belforte del Chienti, Caldarola, Fiastra, Muccia, Pieve Torina, Serrapetrona, Serravalle di Chienti e Valfornace. Allo scopo di valutare azioni congiunte per scongiurare tale pericolo, una riunione è stata organizzata nella sala consiliare di Visso  per martedì prossimo  alle ore 16.30.
" Considerato il rischio che anche altre realtà, attualmente non interessate, debbano dover sopportare- spiega la vicesindaco di Visso Patrizia Serfaustini- abbiamo ritenuto opportuno incontrare i rispettivi primi cittadini per decidere insieme il da farsi. Vedremo insieme come poter risolvere questo problema che limita ingiustamente il diritto ad essere informati dei nostri cittadini. Una questione che nei nostri borghi perdura da troppo tempo e che, nonostante più tentativi e più azioni,  non ha finora trovato soluzione. Di strade ne abbiamo percorse tante coinvolgendo tutte le istituzioni, dalla Regione al Governo centrale.- conclude Patrizia Serfaustini- . Nel corso di questo incontro congiunto, ci auguriamo di riuscire a trovare tutti insieme un'ulteriore,speriamo efficace, via d'uscita".
c.c. 


"Sono stata presa in giro, i miei cittadini sono stati presi in giro. Ho confidato nella politica, e l’amarezza più grande è stato scoprire questo tradimento di nascosto, alle 23:40 del 31 dicembre 2019. Siamo arrivati ad aiutarci tra sindaci perché oggi è capitato a San Severino, ma domani potrà succedere anche agli altri. Non ci fermeremo fino al ritiro della determina 742 e finché non sarà ridata dignità ad un territorio già provato dal sisma e dalle tante difficoltà che lo caratterizzano". Con queste parole del sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, si potrebbe sintetizzare quanto emerso ieri sera al consiglio comunale urgente che si è svolto al Cinema Teatro Italia. Presenti tantissimi primi cittadini della provincia ma non solo, della montagna ma anche della costa. E fra questi, qualcuno lo ha detto: "Finalmente". Finalmente i sindaci hanno capito che è l'unione a fare la forza, che da soli non si va da nessuna parte perché in politica sono i numeri che contano specie in questo delicato momento in cui si avvicinano le elezioni regionali. La sanità è materia regionale, anche se l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, a cui sono stati riservati fischi e parole di malumore, ha affermato che "ci sono norme nazionali che dobbiamo rispettare altrimenti ci tagliano le risorse e ci commissariano. Non si può dare colpa alla Regione". Però esistono degli emendamenti alle norme nazionali e delle peculiarità per le zone montane in cui i parametri nazionali e le leggi fanno delle eccezioni. Sta di fatto che tutti i primi cittadini presenti (ma moltissimi altri non hanno potuto partecipare alla serata pur aderendo alla 'protesta' democratica messa in atto dalla Piermattei) hanno fortemente e fermamente criticato non solo la determina 742 che colpisce l'ospedale di San Severino, ma anche il piano sanitario regionale che passerà in consiglio regionale il 4 febbraio, definito "vuoto, inconsistente" e soprattutto, come ha ricordato il vicesindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, "privo dell'approvazione della Conferenza dei Sindaci che sarebbe prevista per legge"
Anche il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, è stato fortemente criticato, in special modo dall'ex sindaco Manlio Rossi (tanto che il presidente del consiglio Sandro Granata ha dovuto richiedere l'intervento degli agenti della polizia locale per placare gli animi). Ha elencato tutti gli investimenti fatti fin ora a San Severino e non solo, i servizi attivati e affermato che "nulla cambia se una unità è definita semplice dipartimentale o solo semplice. Il modello organizzativo non ha nulla a che fare con i servizi e le prestazioni. La qualità la fa il medico, non il “grado” e su San Severino abbiamo investito circa 3milioni e 517mila euro". Però si è detta del tutto insoddisfatta il sindaco Piermattei che, in conclusione, ha ribattutto: "Non siamo mica stupidi, conosciamo la differenza fra unità semplice dipartimentale e unità semplice. Ci dovete dire qual è il futuro del nostro ospedale senza prenderci in giro, siamo stati colpiti dal sisma quindi vogliamo i servizi per un territorio già martoriato e soprattutto non mi fermerò finché la 742 non sarà annullata". 
I Comuni che hanno aderito all'iniziativa del sindaco Piermattei sono: Apiro, Belforte, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo, Castelraimondo, Castelsantangelo Sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Civitanova, Esanatoglia, Fiuminata, Fiastra, Gagliole, Matelica, Montecavallo, Muccia, Pieve Torina, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Sefro, Sarnano, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Tolentino, Treia, Ussita, Valfornace, Visso, Fabriano, Arcevia, Genga, Frontone, Mergo, Sassoferrato, Serra San Quirico, Cupramontana, Pergola, Cagli.

(Sul prossimo numero di Appennino Camerte, in edicola giovedì, è previsto un servizio di approfondimento)

g.g. 


 




Un quarto del Territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini non ha una rappresentanza nel Consiglio Direttivo dell’Ente – Meglio fuori dal Parco”. E' quanto denuncia Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera. Questione che ha tenuto ad evidenziare anche nel corso della recente seduta Consiliare, sottolineando  che la mancanza di rappresentanza di un esponente dei comuni di Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso in seno al Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, è dovuta a mere questioni politiche che hanno ingenerato l'ingiusta esclusione, nonostante gli stessi comuni detengano il 25% del territorio costituente il Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

"Dalla data di costituzione dell’Ente Parco, avvenuta con D.P.R. 6/8/1993- evidenzia la nota del primo cittadino -, la Comunità del Parco ha sempre di fatto e attuato il cd. “voto ponderato”, cioè ha riservato quell’oggettiva attenzione che devono avere i Sindaci di quelle popolazioni che si vedono completamente inserite nel perimetro del Parco.  È importante rilevare che il 100% del territorio che compone Castelsantangelo sul Nera e Ussita ricade completamente nel Parco, oltretutto -prosegue Mauro Falcucci- gli stessi vantano la presenza del Centro Faunistico (introduzione del Cervo e del lupo Appenninico), dell’Ecomuseo, del CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici), del Centro del Camoscio Appenninico sul Monte Bove e, infine, la Sede dell’Ente si trova a Visso".
Nell’occasione dell'ultima seduta della Comunità del Parco tenutasi il 13.10.2019, il sindaco di Castelsantangelo fa osservare che si è proceduto a nominare il Presidente e Vice Presidente dell’organo, oltre che alle elezioni dei quattro componenti del Consiglio Direttivo, senza che si avesse nomina alcuna di rappresentanti dei 3 Comuni dell’Alto Nera e, nonostante Falcucci abbia proposto di candidare il rappresentante del Comune di Visso. all’interno del Consiglio Direttivo. La rappresentanza  peraltro, risulta essere stata sempre garantita sin dall’istituzione del Parco (1993)e, quantomeno fino alle dimissioni del Sindaco di Ussita che ricopriva il ruolo di Vice Presidente del Parco.

 "È innegabile affermare che il PNMS rivesta un ruolo preminente per la rinascita dei territori colpiti dal sisma e pertanto  -continua Falcucci- la presenza, in seno al Consiglio dell’Ente di un rappresentante di questo particolare territorio e che conosca tali dinamiche, è di per se irrinunciabile, ai fini di proporre e promuovere  le iniziative più funzionali alla rinascita/crescita del territorio e riservando quella particolare attenzione per i territori che tra l'altro sono completamente compresi in Area Protetta.

 Di fronte all’incomprensibile prevaricazione che si è manifestata attraverso l’elezione quali Componenti del Consiglio Direttivo del Parco, dei Rappresentati di Comuni con percentuali di territorio nel Parco pari allo 0,29% Comune di Pieve Torina), al 2,91% (Comune di Cessapalombo) e al 7,33% (Comune di Montefortino), ad eccezione del 21,27% del Comune di Norcia (PG)- rileva la nota- il Consiglio Comunale di Castelsantangelo sul Nera nella seduta del 28/11/2019, sentita la relazione del Sindaco Falcucci e sulla scorta del conseguente dibattito, ha approvato una Delibera con la quale si dà ampio mandato al Sindaco, al fine di attivare tutte le iniziative che si renderanno necessarie per ristabilire quell’equilibrio di rappresentanza sempre esistito che viene ritenuto essenziale per rimanere nel Parco".

In data 19/12/2019, il Sindaco Falcucci ha scritto una lettera al Presidente della Comunità del Parco, allegando la relativa Delibera Consiliare, coinvolgendo della delicata questione anche il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Nella lettera, indirizzata  anche al Presidente dell’Ente Parco Monti Sibillini, al Presidente della Giunta Regionale Marche, all’Assessore Regionale all’Ambiente Marche, al Commissario Straordinario di Ussita e al Sindaco di Visso, si chiede di volere nuovamente sottoporre all'attenzione della Comunità del Parco le questioni e ragioni appena dette, "affinché si possa ristabilire quell’equilibrio e quelle attenzioni che sono state da sempre riservate a quei territori che hanno necessità e “diritto” di vedere rappresentate le esigenze di una popolazione che ha dato molto e che deve,in “forma diretta”, poter esprimere il proprio contributo". Al Ministro Costa si è inoltre cortesemente richiesto di attendere un ulteriore pronunciamento della Comunità del Parco, prima di Decretare le nomine dei nuovi Componenti il Consiglio Direttivo del PNMS.
Nel dire che l'ammnistrazione comunale di Castelsantangelo non può più sottacere il disagio provato, l'auspicio di Mauro Falcucci è che venga ristabilita la giusta e corretta rappresentanza in seno al Consiglio Direttivo.
" In caso contrario- conclude il Sindaco- non potremo che attivare le iniziative deliberate dal Consiglio comunale, ivi inclusa la richiesta di uscire dal perimetro del Parco, considerato anche che l’eventuale enclave che si verrebbe a realizzare, libera da vincoli, non nuocerebbe assolutamente alle qualità ambientali e al rilevante valore della endemica biodiversità, e quindi al complessivo valore naturalistico dell’intera Area Protetta"

C.C.

**** servizio di approfondimento nel prossimo numero di Appennino Camerte.
Che il 2020 sia un anno di ripartenza. E’ l’augurio del sindaco Gianluigi Spiganti Maurizi per Visso e per tutti gli altri paesi gravemente feriti dal sisma. “La speranza non è mai venuta meno ma sarebbe ora che la nostra “ perla” uscisse dalla lentezza e cominciasse a vedere più segnali concreti. Della ricostruzione pesante invece non c’è traccia -dice il primo cittadino-. Visso ha oltre l’80 per cento di edifici da ricostruire e dopo tre anni, i progetti della pesante presentati, sono solo una trentina. Di certo, le priorità restano quelle di sempre e nessuno sta con le mani in mano: stiamo portando avanti alcuni progetti come quello della piazza che diventerà il cuore commerciale di ritrovo della comunità. Terminate le palificazioni le maestranze si stanno occupando dei basamenti su cui verranno messe le strutture. La ditta sta procedendo coi lavori e, anche grazie alle belle giornate, sta recuperando sui tempi; altri obiettivi sono quelli della ex scuola Capuzi il cui edificio ospiterà la materna, l'asilo nido e la sede comunale e poi dovremo occuparci del Palazzetto dello Sport; le opere sono a progetto definitivo per cui, tempo circa tre mesi per il completamento dell’iter, i lavori dovrebbero partire” . Critico il sindaco di Visso sul nuovo decreto sisma  che si pensava potesse dare più risposte concrete, maggiore snellezza di procedure e accelerazione.
“Le difficoltà vengono dall’assenza di norme speciali- spiega Spiganti Maurizi-; per una catastrofe paragonabile ad una guerra, come può un sistema ordinario di norme darci la possibilità di intervenire e sanare le situazioni? Si fosse tenuto conto della legge del 97, magari modificata in alcuni punti, si sarebbe agevolata tutta la ricostruzione, invece si è scelto di ricalcare il modello dell'Emilia Romagna, ma la Pianura padana non ha niente a che vedere con quello che sono le nostre montagne e gli spazi anche ristretti del nostro territorio. Sulle nostre terre, si ha difficoltà a ricostruire e a delocalizzare. Situato dento una conca, il nostro borgo non ha poi tante possibilità di espandersi e deve tener conto di tanti altri particolari. Ci vuole davvero tanta forza e ce la stiamo mettendo, ma l’amarezza per quello che non viene compreso della nostra situazione, è sinceramente tanta". Il primo cittadino dice che con gli altri colleghi e con l’Anci parteciperà all’assemblea di tutti i sindaci del cratere organizzata con il Governo a Roma, anche se non nasconde che le sue intenzioni potrebbero essere per segnali più forti: " in questa situazione in cui tutto è bloccato e in cui i sindaci e le amministrazioni sono quelli che maggiormente vengono a trovarsi sotto pressione senza poteri per intervenire, ho pensato anche di restituire la fascia tricolore. Mi auguro che l’anno nuovo sia migliore- prosegue - ma la realtà che abbiamo davanti agli occhi è ancora difficile e complicata: siamo arrivati ad un numero di decreti di cui abbiamo perso il conto, quando ne bastava uno o due e, dare la possibilità di poter fare quello che veramente serve a questi luoghi. Nessuno pretendeva la ricostruzione in uno, due o tre anni però - sottolinea il sindaco- a tre anni dal terremoto, ci aspettavamo delle norme che consentissero di far vedere un minimo di ripartenza dei centri storici, qualcosa che desse la possibilità di una parvenza di rinascita. E’ un po’ poco che tutto resti affidato solo alla speranza che si sa è l'ultima a morire e alla quale, tutti noi crediamo, altrimenti i miei concittadini non sarebbero tornati. Noi ci siamo, speriamo e senza farci prendere dallo sconforto, combattiamo: lo dobbiamo fare per questi luoghi, lo dobbiamo fare per Visso che è perla dei Sibillini, borgo arancione ricco di storia, di antichità e tra i borghi più belli d’Italia. Come si fa a lasciare morire paesi come Visso che quando arrivano persone da fuori e le porti in piazza, nonostante sia tutto rovinato, restano meravigliate dalla sua bellezza.
Luoghi che debbono assolutamente ritrovare l’economia del turismo che è la loro unica fonte di guadagno: Monte Prata, Frontignano, il palazzetto del ghiaccio di Ussita, sono luoghi e attività che ad oggi dovevano essere già ripartiti. Lo sconforto maggiore viene dalle tante discussioni fatte, dalle tante parole dette che hanno prodotto pochissimi fatti concreti per garantire la sopravvivenza di questi posti. Quindi- conclude Spiganti Maurizi- all’inizio di un nuovo anno l’augurio che faccio ai miei cittadini e a tutti i paesi che si trovano ancora bloccati e fermi, è che possano finalmente vedere una luce, realizzare che veramente si sta facendo qualcosa. Il mio augurio è che arrivi finalmente concretezza”.
c.c.

Riprendere la tradizione del Carnevale di Visso, chiedendo anche supporto ad altre grandi manifestazioni. Un’idea, della quale si è fatta promotrice la vicesindaco e assessore al Turismo Patrizia Serfaustini, che ha invitato a discuterne tutti gli abitanti del paese, convocando una riunione nella sala del consiglio comunale.

“L’intenzione – afferma Patrizia Serfaustini- è quella di ridare un tocco di vitalità al Borgo dei Sibillini lacerato dal sisma, favorire l’incontro della comunità e soprattutto regalare un momento di spensieratezza ai bambini. Il terremoto del 2016 ha infatti cancellato anche i festeggiamenti che da qualche anno venivano organizzati e l’intenzione dell’amministrazione è quella di riprenderli, magari con l’aiuto di chi sul tema ha una grande esperienza, come gli organizzatori dei Carnevali più importanti d'Italia quali Venezia, Viareggio e Fano. Intanto la riunione di ieri sera è stata senz’altro positiva- continua la vicesindaco- C’è stata una bella affluenza e tanto entusiasmo e la cosa che più mi ha fatto piacere è stata l’assenza di qualsiasi polemica, anzi, uno spirito gioioso, costruttivo e la volontà di preparare qualcosa di buono e svilupparlo insieme. Abbiamo già una risposta affermativa dal Carnevale di Fano che invierà una delegazione e darà la sua mano per costumi e allestimenti. Con noi sarà anche un gruppo mascherato di Torino e siamo fiduciosi in una risposta da Viareggio e Venezia, ma non dovesse arrivare ci accontentiamo lo stesso di quello che abbiamo ottenuto sin qui. Ho tenuto particolarmente a questa iniziativa- spiega Patrizia Serfaustini- perché c’è proprio l’esigenza di mettere un po’ di colore e di vitalità su questi giorni che trascorrono nel grigiore. La comunità ne ha bisogno: non si vede più il bell’afflusso di un tempo, il turismo non c’è perché non abbiamo più strutture ricettive, gli impianti sciistici sono chiusi e si sente dunque la necessità di fare un qualcosa per la popolazione del posto, per i bambini e per le persone anziane che comunque trascorrono i loro giorni chiusi in casa. Un po’ di colore e di spensieratezza ci vuole, pur consapevoli che i problemi sono tanti e gravi e che la più grossa questione è quella di una ricostruzione che non c’è. Non dipende da me purtroppo ma come assessore e vicesindaco sento che ho anche questo compito di organizzare qualcosa che possa far star bene le persone, anche solo con una piccola e serena giornata di festa”.
La data del Carnevale di Visso sarà con tutta probabilità quella del 22 febbraio, ultimo sabato di Carnevale.
“ Abbiamo il tempo per mettere insieme qualcosa di simpatico e divertente.- conclude la vicesindaco- L’entusiasmo c’è per cui abbiamo tutti gli ingredienti essenziali per tirar fuori qualcosa di buono”.
c.c.


Ha mantenuto la promessa fatta Peppe Lu Mattu, autore della trasformazione del gioco da tavola Monopoli in Maceropoli, con i chiari riferimenti al sisma e alla ricostruzione.
Il primo giorno del 2020, infatti, Ussita ospiterà la prima giornata di "gioco antisismico" come lui stesso lo ha definito.
Peppe Lu Mattu, nome di fantasia di un vero personaggio che dopo il sisma ha creato questo profilo Facebook con fatti ed aneddoti legati a Castello, Ussita e Visso, ci aveva confidato l'intenzione di fare un vero e proprio torneo con il gioco da tavola più amato a cui lui aveva cambiato luoghi, imprevisti e probabilità. Così è stato: un gioco che ha cambiato nome e che è nato per tenere accesi i riflettori sui territori del sisma, ora riscopre anche il suo valore sociale, quello di far stare insieme le persone che negli ultimi tre anni vivono nelle Sae e nei paesi del cratere.
Accanto a Maceropoli, Peppe Lu Mattu ha dato vita anche a Mercalli in fiera, sempre riferendosi ad un altro famoso gioco da tavola e cambiando, anche in questo caso, i nomi ai fatti e ai personaggi.
L'appuntamento, quindi, al quale Peppe Lu Mattu sta lavorando da settimane, ha trovato l'appoggio delle Pro Loco di Castello, Ussita e Visso e si svolgerà nella nuova struttura sociale di Ussita dalle ore 15 del primo gennaio.
Peppe Lu Mattu ha preannunciato "premi per grandi e bambini - come ha scritto sulla sua pagina Facebook, ma carbone per la Regione.
Uscite da ste SAE - l'invito del personaggio misterioso ma tanto amato - e venite a giocare. Sarà un bel momento di coesione".

GS
Grave incidente questa mattina sulla strada statale 209 Valnerina.
Per cause in corso di accertamento si sono scontrati due autofurgoni e un'auto tra la galleria di Appennino e il ristorante La locanda del re.
Sono rimaste ferite quattro persone.
Due di queste sono state trasportate in eliambulanza all'ospedale regionale di Torrette mentre gli altri due sono stati trasportati al pronto soccorso dell'ospedale di Camerino.
E' stato chiuso il tratto stradale in entrambe le direzioni dal km 73,000 al km 75,500, nel comune di Visso.

Presenti le squadre Anas e le forze dell’ordine per la gestione della viabilità e per la riapertura in sicurezza del tratto stradale.

(Servizio in aggiornamento)

gs




Il gioco da tavola più amato e conosciuto da grandi e piccini cambia nomi, luoghi, probabilità ed imprevisti. Il Monopoli diventaMaceropoli e lo fa con lo scopo di tenere accesi i riflettori sulle zone terremotate, ma dare anche una mano alla raccolta fondi per l’entroterra colpito dal sisma.
Un’idea, quella del Maceropoli, che arriva proprio da Ussita, Visso e Castello, in particolare da “Peppe lu Mattu”, quel personaggio nato per caso sul web di cui non si conosce la vera identità.
Uno pseudonimo nato per gioco che, creando un account Facebook, ha deciso di diventare una sorta di Pasquino maceratese che fa il dispettoso e rompe le uova nel paniere a tutti.

“L’obiettivo - ci confida - quello di tenere accesi i riflettori su un territorio devastato e abbandonato. Maceropoli è nato come un gioco - spiega Peppe lu Mattu nel dialetto che lo contraddistingue - ho iniziato a giocarci, poi pensandoci, avendo ripreso le stesse logiche del Monopoli, vorrei capire se è possibile stamparlo e commercializzarlo per recuperare fondi e fare donazioni per questi luoghi”.

Imprevisti

Gli imprevisti, le probabilità, fanno riferimento a situazioni specifiche del luogo e della regione e se da un lato, di primo acchitto, possono far sorridere, dall’altro fanno riflettere su quanto lunghe e mai rispettate siano state le promesse degli ultimi tre anni.

probabilità


Maceropoli carte Copia

Ma la gente di montagna, come Peppe lu Mattu, dimostra ancora una volta che basta rimboccarsi le maniche per andare avanti. Così, se durante l’anno lo si fa con il lavoro, in vista delle feste il personaggio misterioso delle zone di Ussita, Visso o Castello propone di farlo in maniera divertente, con un gioco che potrebbe dar vita ad Ussita ad un torneo di Maceropoli per la raccolta fondi. 
Ora che lo abbiamo trovato, sicuramente continueremo a tenervi informati sull’iniziativa a scopo benefico di Peppe lu mattu.


Giulia Sancricca

Maceropoli carte2 Copia

Maceropoli cartellone 1 Copia
Visso si prepara ad accogliere l’arrivo di un foltissimo gruppo di giovani camminatori. Nell’anno del cammino lento, domenica 30 novembre sarà proprio la Perla dei Sibillini tappa conclusiva della prima parte di “Sentiero Italia” che con i suoi 6880 chilometri è il più lungo trekking del mondo alla scoperta delle terre alte italiane.
Il viaggio collettivo Va’ sentiero, iniziato dal Friuli Venezia Giulia il 1 maggio 2019, vede tra i suoi fondatori tre giovani, accomunati dalla passione per la scoperta della montagna. L’idea è quella di percorrere per intero il Sentiero Italia Cai, creato negli anni novanta e recentemente ripreso dal Club Alpino Italiano. 
FOTO SARA FURLANETTO
La scintilla di Va’ sentiero è partita da Yuri Basilicò, Sara Furlanetto e Giacomo Riccobono e ha visto sin da subito l’adesione entusiasta di tanti ragazzi, oltre all’appoggio del Touring Club italiano, deciso a sostenere la carica sociale e positiva di un progetto che guarda alle terre interne della penisola e stimola nelle nuove generazioni un approccio sostenibile alle montagne italiane, raccontandone il fascino, la bellezza e le tradizioni dei territori.
" Che questi giovani abbiano deciso di fare tappa nel nostro borgo- dichiara la vicesindaco Patrizia Serfaustini- è motivo di grande orgoglio. Attendiamo davvero con il cuore in mano questi ragazzi che hanno percorso tanti chilometri; nella devastazione pressochè totale, è brutto da dirsi ma li accoglieremo con l'unica cosa rimasta agibile che è la bellezza della nostra montagna e con i percorsi della nostra bella natura. Ci fa molto piacere averli con noi - aggiunge Patrizia Serfaustini- anche perchè di Visso finora hanno sentito solo parlare senza averla mai conosciuta prima. Saranno accolti dal sindaco Gianluigi Spiganti Maurizi, dalla banda musicale e, non disponendo di posti al chiuso, abbiamo preparato una tensostruttura che ospiterà degli spettacoli che vedranno protagonisti anche dei musicisti che fanno parte del loro gruppo. Sarà un modo per riflettere anche sulle esperienze personali dei giovani che hanno partecipato a questa lunga camminata e contemporaneamente - conclude la vice sindaco- anche su quella che è la nostra situazione. Credo che sarà un bel momento di reciproco arricchimento ". 
cc
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