Sostegno alle persone che vivono nelle casette. Croce Rossa Italiana ha avviato un progetto che prevede nello specifico il supporto di quattro psicologi che presteranno il loro servizio a favore delle persone che vivono le difficoltà della condizione di terremotatoe. Molte di loro hanno perso tutto, abitazione e lavoro e, anche la nuova residenza nelle SAE rappresenta un ulteriore sfida da vincere, dopo essere vissute a lungo in altri luoghi, alberghi della costa o sistemazioni autonome diverse, con la conseguente perdita dei punti di riferimento che caratterizzavano la vita precedente. La CRI nazionale ha messo a disposizione dei fondi per lo svolgimento di tale servizio che per ora tocca i comuni di Camerino, Caldarola e Visso. L’idea del progetto è partita dal presidente del Comitato CRI Camerino Gianfranco Broglia, trovando pronto accoglimento da parte dell’organizzazione nazionale. “ L’iniziativa – spiega Broglia- è partita già lo scorso anno ma , ci siamo accorti che le risorse disponibili non sarebbero state sufficienti.a realizzarla al meglio Abbiamo pertanto atteso dei finanziamenti e dei donatori che si sono detti disponibili a promuovere il progetto a sostegno della popolazione in difficoltà”. Il servizio, che ha ricevuto il pieno sostegno del Comune di Camerino attraverso l’interessamento dell’assessore ai servizi sociali Antonella Nalli, riguarda per ora solo alcuni comuni dell’entroterra , sebbene l’auspicio sia poterlo estendere anche ad altre realtà. Riabituarsi a vivere una vita quotidiana nel proprio ambiente d’origine con situazioni profondamente mutate che hanno costretto ad abbandonare molte delle abitudini da sempre conosciute, ha causato inevitabili delicati riflessi sulle comunità. “ A Camerino- continua il presidente Broglia- il servizio gratuito di sostegno psicologico viene svolto tutti i giovedì  sia nella sede della CRI di viale Giacomo Leopardi n.35, sia ‘porta a porta’, all’interno delle stesse soluzioni abitative d’emergenza. Gli psicologi saranno dunque a disposizione nell’ascolto e delle persone e delle famiglie per capire se vi siano esigenze di sostegno o aiuto e, già dal primo giorno, abbiamo potuto constatare che queste necessità purtroppo sono reali”. Un’ulteriore testimonianza di grande attenzione e vicinanza alle problematiche della popolazione da parte di CRI, sin da subito coinvolta nell’emergenza e in tutte le operazioni di supporto alle comunità colpite dal terremoto. “Oltre all’iniziativa di sostegno alle persone col supporto di psicologi - ricorda il presidente del Comitato CRI di Camerino- tra gli altri progetti in campo, vi sono la realizzazione di un centro polivalente a Visso, un palazzetto e un presidio di 118 a Pievebovigliana; a Camerino realizzeremo il progetto della struttura residenziale per anziani di “Casa Amica” e, in collaborazione con Unicam, stiamo completando l’area aggiuntiva del Campus universitario che prevede circa 250 alloggi per gli studenti”.

C,C.

Il punto del Presidente Olivieri sulla situazione presente e futura del Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Nel luglio 2013 veniva nominato presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, con decreto del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, il professor Oliviero Olivieri, ordinario di Nutrizione a Alimentazione animale al Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Perugia. Una grande preparazione scientifica alla base pertinente anche alla gestione delle aree protette, ma soprattutto la capacità di intessere un efficace piano di relazioni con il territorio, a cominciare dai Sindaci. Una presidenza, la sua, segnata in particolare dagli eventi sismici che hanno sconvolto i Sibillini e le aree appenniniche del centro Italia a partire da due anni fa, dalla prima scossa del 24 agosto 2016. Di seguito riportiamo una riflessione del Presidente Olivieri alla chiusura del suo mandato che scade proprio oggi, 24 agosto 2018.

“Il Parco, in questi anni, ha fatto la sua parte, cercando di mantenere il ruolo di tutela e valorizzazione del territorio che gli compete, anche in una situazione di emergenza come quella che si è venuta a creare a seguito del terremoto. Pur rimanendo anche noi senza la nostra storica sede, abbiamo cercato in ogni modo di non far mancare il nostro apporto e sostegno alle comunità che, da subito, si sono adoperate per ripartire e scongiurare il rischio dell’immobilismo e dell’abbandono: richieste di pareri, autorizzazioni, sopralluoghi, incentivi come, ad esempio, quelli per le reti elettrificate per la difesa delle greggi, partecipazione ad incontri, dibattiti pubblici ed a iniziative di promozione, ripristino della sentieristica, attivazione di strategie per il rilancio del turismo, nonostante tutto, con il rinnovo della Carta Europea del Turismo Sostenibile, azioni di salvaguardia della fauna come quella custodita nelle aree faunistiche, disponibilità ad interloquire con i mezzi di comunicazione ed anzi a supportare con i propri tecnici e funzionari attività di informazione pubblica sul territorio e sulle emergenze. Poi, certo, il nostro pensiero non può non andare a chi da questa esperienza è stato toccato direttamente, alle vittime, alle migliaia di sfollati tra cui anche molti dipendenti e collaboratori del Parco. Avremmo potuto fare di più e meglio, questo è nelle cose. Penso, ad esempio, all’attuazione del Piano per il Parco che, comunque, è vicino alla sua adozione definitiva. Ma quello che non posso rimproverarmi è l’impegno profuso da tutti noi per portare il nostro contributo ad una comunità sconvolta, che soffre, ha sofferto, continuerà a soffrire ancora, ma con la speranza di un futuro concreto e, auspicabilmente, a portata di mano. Il Parco è amico del territorio. Il Parco, sono certo, giocherà un ruolo fondamentale nella ripartenza, a cominciare dal turismo. E a chi verrà dopo di me spetterà il compito di proseguire su questa strada, consapevole che può contare sul supporto di una struttura preparata e di collaboratori motivati, e su una rete di relazioni, in primis i sindaci, che rappresenta un valore aggiunto per una gestione efficace, razionale, di valorizzazione e tutela di questo straordinario territorio che prende il nome dai Monti Sibillini.”

A fare le veci del Presidente, prima della nuova nomina da parte del Ministero dell’Ambiente, sarà l’attuale vice Presidente del Parco, Alessandro Gentilucci, Sindaco di Pieve Torina, il quale ha espresso, a nome di tutto il territorio del Parco, un sincero ringraziamento al Presidente Olivieri “per il suo operato, per la determinazione che ha sempre dimostrato in questi anni per assicurare un ruolo ed un futuro alle comunità che abitano questi luoghi nel rispetto dello straordinario ecosistema dei Monti Sibillini. Mi impegnerò, in questo periodo di vacatio molto delicato perché è all’ordine del giorno il tema della ricostruzione, per continuare ad operare in un’ottica di piena collaborazione tra istituzioni, nel rispetto dei differenti ruoli.”

Un altro pezzo della comunità di Visso torna a ricongiungersi con la sua terra. Alle porte del paese, consegnate le ultime 46 casette dell’area di via Cesare Battisti 1. Per l’antico borgo medievale che sconta una distruzione pressoché totale, si apre una nuova luce di speranza  Circa un centinaio le persone, arrivate dalla costa o dalle sistemazioni in affitto dell’entroterra, pronte a ricominciare da casa. Una soddisfazione a metà quella espressa dal sindaco e senatore Giuliano Pazzaglini, nell’accogliere con gioia il rientro dei suoi cittadini; consapevole che molto ci sarà da fare ancora perché la perla dei Sibillini torni a brillare, ha inteso rivolgere alla comunità anche un accorato invito ad un contributo propositivo e attivo, indirizzato alla rinascita del paese. “Con la consegna di oggi, in teoria avremmo dovuto chiudere il cerchio, ma attendiamo ancora l’ultimazione dei lavori per l’Area di Borgo san Giovanni già consegnata qualche mese fa dove, sul fronte di prima linea delle casette, si sono rese necessarie delle opere di sistemazione dell’argine del fosso. Non mi esprimo con troppa soddisfazione- ha rimarcato - perché secondo me questo è l’emblema del fallimento dell’impostazione data a questa ricostruzione, alla quale purtroppo non riesco più a credere. La ricostruzione sarà lunga e se non creeremo le condizioni per far rimanere le persone, farle tornare sarà stato molto meno importante di quanto ho sempre creduto fino a qualche tempo fa. Quello di oggi è comunque un passo fondamentale, perché finalmente tutte le persone che vorranno tornare a Visso, saranno nelle condizioni di poterlo fare

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Alla consegna delle chiavi, erano presenti anche il consigliere comunale Filippo Sensi, il direttore del Consorzio Arcale Giampaolo La Muraglia e funzionari della Regione Marche. A questi ultimi il sindaco ha voluto esprimere particolari sentimenti di gratitudine, per il sostegno che non hanno fatto mai mancare e per il lavoro incessante portato avanti con ammirabile impegno. “Insieme a noi si sono sporcati le mani e ho voluto anche esprimere pubblicamente la mia solidarietà nei loro confronti, perché abbiamo lavorato insieme per mesi e non ho nessun dubbio sulle loro capacità, dedizione e onestà. Sono stati messi in condizioni di lavorare quasi impossibili e l'hanno fatto al meglio delle loro possibilità, per cui, l'unico sentimento che mi sento di esprimere è il ringraziamento perché chi doveva creare le condizioni per farli lavorare bene, non l'ha fatto, e poi li ha lasciati soli”.

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Appassionate e sentite, le parole che il sindaco ha rivolto alle famiglie tornate a Visso: Oggi si chiude un percorso che è stato lunghissimo. Quella che consegniamo ai cittadini è la prima area che il comune ha indicato alla protezione civile per la realizzazione del villaggio SAE. Il layout è stato approvato a marzo dell'anno scorso e da cronoprogramma la consegna delle casette avrebbe dovuto avvenire nell’ agosto 2017, data poi aggiornata ripetutamente nel sito della protezione civile e forse nemmeno più aggiornata tanto che i fatti adesso dimostrano quello che poi è accaduto; purtroppo simili incidenti non rimarranno confinati alla realizzazione degli interventi emergenziali; l'impostazione data a questa ricostruzione, anziché semplificare le cose, ha reso tutto più complicato e questo significa che oltre che essere stati pazienti (e credo che voi siate l’esempio vivente della pazienza nella fase emergenziale), bisognerà esserlo altrettanto nella fase della Ricostruzione, in cui oltre che pazienti, dovrete essere propositivi. Quindi, ora che siete tornati, l'invito che rivolgo a tutti, è quello di ritornare ad essere immediatamente parte attiva della nostra collettività. Una delle prerogative dei piccoli comuni è sempre stata quella di avere un rapporto diretto con gli amministratori, di trovare sempre le porte aperte, di poter parlare con chi sta governando in quel momento, allora approfittate di quella opportunità. Anche solo un'idea potrebbe essere impostata e quindi non vi fate remore nell'esprimerla e cercate comunque in ogni momento di essere parte attiva di questa ricostruzione. Sapete tutti che quella di oggi non è la Visso che abbiamo lasciato e che forse non rivedremo mai più; starà a noi lavorare affinché se ne possa costruire una nuova. Se qualcuno pensa che torneremo ad essere quello che eravamo, credo che si illuda: è un sogno che ho accarezzato anch'io e che mi sarebbe piaciuto, ma questo non accadrà mai più; quindi sarà fondamentale che tutti, ognuno per le proprie capacità, per la propria disponibilità di tempo e per le proprie possibilità, contribuiscano alla rinascita di questo comune. Ancora per qualche mese, sarà mio compito farlo come sindaco ma ritengo che, a prescindere dal ruolo fondamentale dell'amministrazione, siamo arrivati a un punto che non si potrà più distinguere tra chi amministra e chi subisce le decisioni di chi sta governando in quel momento. Dovremmo arrivare ad un punto in cui la partecipazione di tutti, nei limiti delle proprie capacità, delle proprie esperienze, della propria disponibilità di tempo, dovrà essere attiva e comunque finalizzata alla rinascita di questa comunità. Noi dovremmo tornare ad avere un’ autosufficienza economica, dovremmo tornare ad essere una collettività e dovremmo insieme individuare quale dovrà essere il fine della Ricostruzione. La ricostruzione – ha proseguito- non dovrà rimanere fine a se stessa; per raggiungere tale obiettivo, noi dovremmo capire come fare in modo che la perla dei monti Sibillini torni ad essere tale, torni ad essere il comune che 60 anni fa aveva una ricettività alberghiera superiore a qualunque altro della provincia di Macerata, torni ad essere quel Piccolo Borgo di pregio che era sede di un Parco nazionale e lo è ancora, era bandiera arancione del Touring Club Italiano e lo è ancora, era uno dei borghi più belli d'Italia e lo è ancora. Dovremmo pertanto tornare ad esserlo, solo come certificazione, anche nella sostanza e dovremmo fare in modo che chi vuol rimanere possa farlo. Fare in modo che qualcuno di quelli che aveva sempre accarezzato l'idea di potersi trasferire qui, possa anch’ egli trovare l’'opportunità per farlo. Siamo pronti dunque ad accogliere tutti a braccia aperte, sia i vissani che sono tornati, sia quelli che vorranno diventare nuovi vissani perché, senza di loro, il nostro futuro purtroppo potrebbe essere molto più fosco”.

Carla Campetella

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Con le ultime scene girate nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, si sono chiuse le riprese del docufilm “La Vulnerabilità della Bellezza”, del documentarista Manuele Mandolesi, presidente dell’Associazione “Respiro Produzioni”. Il “Camper della bellezza” ha attraversato i comuni di Ussita, Visso e Arquata del Tronto dove vivono i protagonisti del documentario, per raccontare la loro nuova quotidianità, quella vissuta dopo i terremoti. Le telecamere per più di dodici mesi hanno seguito i momenti più significativi delle vite di Michela e Sara e delle loro famiglie e quelli dei giovani ragazzi dell’associazione “Chiedi alla polvere/Ask the Dust”. Tutti loro e le comunità dove risiedono, sono i protagonisti del film. Ora il progetto si prepara a vivere nuove e impegnative fasi come il montaggio, la composizione, l’esecuzione e la registrazione della colonna sonora e tutte le azioni di promozione che consentiranno al film di essere distribuito tra tv e sale cinematografiche. Per realizzare tutto questo la “Respiro Produzioni” promuove una raccolta fondi, un crowdfunding che ha preso il via dalla piattaforma “Produzioni dal basso” (questo è lo shortlink della campagna crowdfunding http://sostieni.link/18549 iniziata il 16 luglio, proseguirà altri 44 giorni). Si potrà contribuire versando dai 10 euro fino a cifre più importanti. Per ogni donazione sono previste “ricompense”: dai ringraziamenti sulla pagina social, alle magliette e DVD del film, a tipicità come caciotta, guanciale, ciauscolo, frutto delle produzioni locali. Immancabile l’assaggio di Varnelli…previste anche visite nelle aziende agricole con degustazioni. I sostenitori che doneranno cifre più rilevanti, verranno ringraziati anche nei titoli di coda del docufilm e potranno trascorrere un week end nelle Marche, alla scoperta delle bellezze naturalistiche e delle tradizioni dei suoi abitati. Questa campagna di crowdfunding ha dunque più di un valore: permette ai cittadini di concorrere alle spese del docufilm sostenendo gli obiettivi che si prefigge; promuove le aziende agricole e produttive dei territori maggiormente coinvolti dal sisma; contribuisce alla conoscenza del territorio.

Partecipare esprimendo la propria solidarietà al progetto e farlo in periodi come questi dove l’eco mediatica si è ormai spenta, rappresenta un sostegno tangibile e importante al progetto, ai luoghi e alle persone che lì vogliono continuare a vivere e lavorare. Mentre prosegue l’impegno del gruppo di professionisti coinvolti nel docufilm, degli Enti che hanno dato il loro patrocinio gratuito, di Neri Marcorè che presterà la sua voce alle immagini di bellezza, delle aziende che hanno contribuito alle riprese, ora c’è bisogno del sostegno della società civile, quella che crede che la ricostruzione delle comunità ferite, debba andare di pari passo alla ricostruzione delle case, delle economie e di un territorio che ha necessità di vedere un futuro.

Enti che hanno concesso il patrocinio gratuito: Anci Marche, Comune di Arquata del Tronto Comune di Ussita Comune di Visso

Aziende sostenitrici Faber, XL Extralight, Electri, Nerea.

sito web: www.respiroproduzioni.it

Si è conclusa positivamente la vertenza degli operai del cantiere di urbanizzazione delle soluzioni abitative emergenziali (sae) “Cesare Battisti 1” di Visso. 

Alcuni mesi fa, precisamente ad aprile, i lavoratori della ditta Marsili srl (che ha avuto il subappalto dalla Montagna Costruzioni srl) avevano scioperato lamentando diverse irregolarità: ritardi nei pagamenti, assenza di buste paga, contratti non firmati e diverse irregolarità anche in materia di salute e sicurezza.

“Con la firma degli accordi sindacali - fanno sapere Massimo De Luca, segretario generale Fillea Cgil Macerata e Daniel Taddei, segretario generale Cgil - si è concluso un lungo percorso che ha visto l'ottenimento di svariati risultati volti a sanare tutte le criticità che erano state sollevate, a partire dalla visita medica per tutti i lavoratori e la fornitura di tutti i dispositivi di sicurezza, la riformulazione di tutte le buste paga, dall'inizio del rapporto di lavoro ad oggi, con i diversi saldi dovuti ai lavoratori sia in forza che già licenziati”.

Nello specifico gli accordi sindacali, che saranno depositati presso l'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Macerata, prevedono il pagamento delle ore di straordinario, di festivo, di straordinario/festivo e del trattamento di fine rapporto nonché il versamento di ogni contribuzione previdenziale e dei premi assicurativi previsti, compresi gli accantonamenti contrattuali alla Cassa Edile.

“Siamo soddisfatti per questa risoluzione positiva ma sono ancora molte le situazioni di criticità che riguardano i lavori post sisma. La grande preoccupazione è rivolta alla ricostruzione vera e propria - concludono - che farà arrivare miliardi di euro nel nostro territorio con tutti i rischi connessi”.
g.g.

Inaugurata a Villa Sant'Antonio di Visso la stalla realizzata da 4 sezioni dell’Associazione Nazionale Alpini- Ana. Ancora un forte segnale di speranza e di sostegno alle attività lavorative, duramente colpite dal sisma dell'ottobre 2016. L’unione tra le sezioni di Como, Lecco, Monza e Valtellinese, con l’aggiunta della Onlus “Novacaritas” di Appiano Gentile e il beneplacito della Sede Nazionale, ha raggiunto il risultato di uno dei numerosi piccoli miracoli, alimentati dal motto: “ Per gli alpini non esiste l’impossibile”. Si tratta della quinta opera realizzata dagli alpini a livello nazionale. Oltre alla stalla è stato donato anche un funzionale deposito per lo stoccaggio del fieno. ” Se lo vuoi puoi fare tutto” lo slogan alla base dell’azione solidale e della splendida giornata di festa con la quale a Visso si è salutata la rinascita dell’ allevatore Sabatini , la cui stalla era stata completamente distrutta dal terremoto. Numerose le delegazioni provenienti dalle regioni del nord e del centro Italia presenti alla toccante cerimonia, tenutasi a Villa Sant’Antonio. Accolti dal sindaco e senatore Giuliano Pazzaglini, dall’onorevole Tullio Patassini e dall’arcivescovo Francesco Brugnaro, sono intervenuti tra gli altri il presidente della sezione Alpini delle Marche Sergio Mercuri, il presidente Copagri Franco Verrascina e un folto gruppo di autorità militari e civili; di particolare suggestione la sfilata delle sezioni dalla statale fino alla struttura donata, accompagnate dalla fanfara degli alpini in congedo.

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striscione 1

Grazie al contributo raccolto di 3 milioni di euro, la solidarietà ha potuto raggiungere l’allevatore e il sostegno pieno alla sua attività lavorativa. Durante la cerimonia il presidente della ditta di costruzioni Wolf System Haus che ha realizzato l’opera, ha donato un crocefisso in legno naturale scolpito all’arcivescovo Brugnaro il quale ha voluto a sua volta farne dono alla famiglia Sabatini. Nel ringraziare le sezioni degli alpini per il loro generoso e concreto gesto, Brugnaro ha voluto ricordarne la presenza costante in ogni calamità e il loro essere sempre in prima linea nel supporto alla popolazione e nell’aiuto ad ogni situazione di bisogno.

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Stalla dentro

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Stalla

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"Il nuovo edificio è un gesto dovuto per i nostri dipendenti. Basta però parlare di cose provvisorie, realizzereremo la prima casa nuova e definitiva nelle nostre proprietà a Visso". Inaugurato questa mattina "Maestranze", il nuovo edificio dell'azienda vissana Svila. Ospita la mensa, gli spogliatoi, l'infermeria e una aula per la formazione. Si tratta di una promessa che i vertici della ditta, primi fra tutti il proprietario Alex Palermo, avevano fatto già lo scorso 11 aprile in occasione dell'inaugurazione di un nuovo padiglione. Un altro traguardo, insomma, dopo aver reagito in maniera estremamente positiva alla crisi sismica del 2016.

"Il nuovo reparto per gli operai - ha detto Palermo - era una promessa fatta un anno fa ed era un gesto dovuto. Il nostro successo si deve alla forza della nostra squadra che non include solo il commerciale e la direzione ma soprattutto gli impiegati in linea che realizzano il nostro fantastico prodotto". Le "Maestranze" è un regalo a loro, un modo della direzione per ripagarli di tutto l'impegno e gli sforzi fatti fin ora.

 

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Ma le belle notizie per i dipendenti della Svila non finisco qui: "Per i miei impiegati ho deciso di contribuire anche alla rinascita delle loro case lesionate dal terremoto regalando loro gli arredi per la cucina. Perché la cucina? Perché per me questo ambiente domestico - ha spiegato - rappresenta due cose: innanzitutto operiamo nel settore alimentare, la cucina ci fa esistere. Senza, non potrebbe esistere nemmeno la pizza, ma la cosa più importante è che la cucina e i pasti rappresentano la vera vita familiare, i momenti di condivisione giornaliera".

In una fase in cui procedono a tambur battente le consegne delle soluzioni abitative emergenziali e di altre strutture provvisorie, Palermo ha deciso di lanciare un messaggio diverso, più forte: "Ogni volta che vengo - ha sottolineato - sento sempre parlare di cose provvisorie. Casette, strutture, tutto temporaneo. Bisogna iniziare a parlare di cose definitive. Le parole non sono il mio forte, preferisco il fare, e in questo senso ho deciso di prendermi un impegno personale cioè quello di realizzare la prima casa nuova e definitiva dopo il terremoto su un'area di nostra proprietà a Visso".

(In foto, da sinistra, Maurizio Parretti, Alex Palermo, Maurizio Crea)

 

Grazie ad una donazione dell’azienda Nero Giardini, un piccolo centro commerciale sorgerà alle porte di Visso nell’area dell’ex Park Hotel. Ospiterà bar, servizi e negozi, garantendo lavoro al consistente numero di negozianti costretti a lasciare le loro attività del centro della cittadina, reso inaccessibile dai gravi danni del terremoto 2016

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Nei nuovi spazi, su progettazione dello studio Cappa, sorgeranno due moderne strutture polifunzionali, una piazza e una fontana. Lo ha detto nel corso dell’incontro illustrativo lo stesso amministratore unico della società BAG Enrico Bracalente, titolare del brand Nero Giardini Appassionato della montagna e dello sci, prima del terremoto, Bracalente ha detto che era solito recarsi spesso a Visso e a Frontignano.

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Vedere tanta distruzione ha motivato questa bellissima azione di solidarietà con la quale il noto brand calzaturiero ha inteso tendere una mano amica, per risollevare l’economia cittadina e, nel contempo, offrire la possibilità di uno spiraglio di luce a favore del ritorno alla normalità dei suoi abitanti.

Profonda gratitudine per il generoso gesto è stata espressa dal sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini. Obiettivo prioritario dell’amministrazione quello di far tornare le persone nella loro terra; grazie alla nuova area commerciale potranno essere garantiti servizi, sia alle famiglie che troveranno sistemazione nelle SAE, sia ai turisti che ci si augura tornino numerosi nella zona.

Alcuni dei commercianti che avevano attività nella bellissima piazza di Visso,  “zona rossa”da un anno, hanno intanto scelto di ripartire dalle casette della zona commerciale dei ‘Laghetti”; qui , nell’occasione di eventi periodici e nei fine settimana, si registra un buon afflusso di persone; l’auspicio è che possa subire un incremento sempre maggiore.

 

Il cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, è arrivato puntuale alle 9 di giovedì 31 agosto all’eremo del Beato Rizzerio a Muccia, a 730 metri di altezza, nella casa che accoglie gli sfollati del sisma, costruita sulla tomba di uno dei più stretti compagni di san Francesco. Il presidente della Cei si è intrattenuto fraternamente con gli ospiti e con le autorità, all’esterno della casa, prima dell’incontro ufficiale. «Essere vicini a chi soffre, rendersi conto di persona e concretamente – ha detto il cardinale Bassetti all’arrivo ai microfoni di Radio C1 in Blu che segue in diretta la giornata - quando si parla con chi è stato sotto le macerie, quando ti parla chi ha perso tutto è diverso da sentire dai mezzi di informazione. È importante che noi pastori della Chiesa abbiamo questi contatti diretti con cui soffre, le conseguenze del terremoto colpiscono gli affetti, i ricordi più cari della vita, rischiano di cancellare le tradizioni delle comunità. Il sisma causa tanti problemi e rendersi conto di persona è fondamentale». Il cardinale ha invitato a mantenersi saldi nella speranza: «Se vediamo solo con gli occhi del provvisorio, intristiamo tutti e non troviamo la forza di ricostruire. La speranza è l’oggi che ci aiuta a costruire».

 

(don Gianni Fabbrizi vicario della  vicaria di Pieve Torina e parroco di Muccia, il cardinale Bassetti e il vescovo Francesco Giovanni Brugnaro all’eremo del Beato Rizzerio a Muccia)

 

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Accompagnato dall’arcivescovo di Camerino-San Severino Francesco Giovanni Brugnaro, il cardinale in mattinata andrà per una breve visita a Pievetorina, dove sono state assegnate le casette, e poi si fermerà a Visso, dove la ricostruzione  è ancora molto lontana e la quasi totalità della popolazione è sfollata nelle città di mare. 

A Muccia dove case e attività sono state fortemente danneggiate dal sisma per oltre il 90%, il sindaco Mario Baroni invita a riprendere velocemente la vita di tutti i giorni per non far disamorare le persone al loro paese anche se “i tempi sono ancora incerti, abbiamo riaperto scuole elementari e materne poco dopo le prime scosse, da parte degli amministratori c’è il massimo impegno per far riprendere più velocemente possibile”. Sfollato all’eremo, il sindaco Baroni ha accolto e ringraziato il cardinale per la visita ed ha salutato il prefetto di Macerata Roberta Preziotti che ha preso parte a questa “manifestazione di vicinanza della Chiesa” e che ha condiviso questa necessità di «sentirsi uniti ai fedeli vedendo direttamente ciò di cui questo territorio ha bisogno e che non deve essere dimenticato».

 

 

(Il Prefetto di Macerata Roberta Preziotti accanto al vicario della diocesi mons. Nello Tranzocchi)

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A Pieve Torina il sindaco Alessandro Gentilucci ha offerto un dono simbolico al presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, che lo ha accettato come ricordo dell’accoglienza che ha ricevuto, pur nelle difficoltà, ed ha commentato ricordando la somiglianza tra le Marche e l’Umbria, regioni piccole dove ci si sente più solidali e vicini. “Una visita emozionante, ricca di contenuti e di umanità – ha detto il sindaco Gentilucci - a nome della comunità esprimo commossa gratitudine al cardinale Bassetti e all’arcivescovo Brugnaro per questo interessamento che va ben oltre una visita di cortesia, nell’ottica di un nuovo percorso ecclesiale che stiamo vivendo”.

Da Pieve Torina il trasferimento a Visso dove il cardinale è stato accolto dal sindaco Giuliano Pazzaglini, dal vicesindaco Gian Luigi Spiganti Maurizi, dal comandante della Stazione dei Carabinieri e dalla popolazione. «Qualcuno potrebbe scegliere di non tornare, per motivi diversi – ha detto preoccupato il sindaco - almeno due anni serviranno per stabilizzare la situazione anche se le scuole saranno riaperte il 15 settembre. Attendo risposte per la collettività di Visso e non solo, nei comuni distrutti servono subito notizie certe».

Il cardinale Bassetti si è fermato in visita all’azienda Svila srl (fondata nel 1974) a Visso che ha aumentato il numero di dipendenti e il fatturato nonostante le forti difficoltà: in venticinque giorni è stata riallestita la fabbrica e i lavoratori non si sono tirati indietro perché la continuità del lavoro ha permesso loro di affrontare gli altri disagi e così è stata garantita la produzione alimentare. Maurizio Crea, amministratore delegato, dopo la visita del Cardinale ha commentato con Mario Staffolani per Radio C1 InBlu: “i dipendenti sono al centro dell’azienda, il terremoto è stato affrontato con forza grazie all’unità di tutto il personale. La grande famiglia Silva non si è mai fermata ed anzi è stato velocizzato quello che era stato programmato».

(L'arrivo del cardinale Bassetti a Visso accolto dal sindaco Pazzaglini)

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Cuore della mattinata la visita in Piazza Cavour, cuore pulsante della città di Camerino, dove il presidente della CEI è stato ricevuto all'interno della zona rossa dal sindaco Gianluca Pasqui e dal rettore di Unicam Claudio Pettinari. Il primo cittadino ha espresso il benvenuto al cardinale Bassetti che ha dimostrato la vicinanza umana e la speranza di vedere presto la città riprendere. Il sindaco ha ricordato le difficoltà della gestione attuale e il fatto che non ci sono più momenti di incontro nei luoghi della città: «è da ricostruire lo strato sociale – così il Sindaco - le istituzioni e i cittadini stanno lavorando verso lo stesso obiettivo e sono i valori dei quali ciascuno è portatore che permettono di guardare avanti superando le divisioni.»

«Le parole del cardinale ci hanno dato forza – ha detto il rettore Claudio Pettinari - ci sarà ancora molto da fare, desideriamo partire dai giovani, dai bambini e lo faremo insieme al comune e all’arcidiocesi: l’Università di Camerino è pronta per passare dalla fase delle parole alla fase dei progetti e delle azioni».

«I sacerdoti che sono qui hanno visto tante storie e tanta fatica – le parole dell’arcivescovo Francesco Giovanni - in questa piazza dove ci sono l’università, la cattedrale, la casa del vescovo e il mercato, il centro e il cuore della diocesi. Grazie al Cardinale che ha desiderato conoscere la nostra situazione e che ci aiuta a renderla nota, non perché cerchiamo la pubblicità, ma perché noi, che ora siamo poveri, abbiamo bisogno di aiuti e spero che ogni realtà possa condividere».

«Desidero comunicarvi la speranza che viene anche dalla mia esperienza con tanti terremoti - ha concluso il cardinale Bassetti - a prete giovane sono stato anche volontario tra i terremotati dal Friuli e sia lì sia in altre occasioni simili la rinascita è sempre stata convinta. Ai vicari foranei, che mi hanno spiegato quello che stanno facendo, e ai sacerdoti di questa diocesi esprimo il mio grazie con tutto il cuore. Ripartire dalla scuola materna è un modo di aggregare le famiglie e la gente così avendo modo di rivedersi con continuità, sente qualcosa di suo. Stiamo ora nel sepolcro, questo momento è come un Golgota per tanti, ma sono sicuro che questo territorio risorgerà».

 

 

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Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve e Presidente della C.E.I. (Conferenza Episcopale Italiana) è in visita nel territorio della Diocesi di Camerino – San Severino Marche.

Il Cardinale è stato accolto a Muccia, presso l'Eremo del Beato Rizerio, dall'Arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro che lo accompagnerà poi a visitare alcuni dei luoghi martoriati dal sisma dello scorso ottobre.

Il Presidente della C.E.I. proseguirà la sua visita a Pieve Torina, sarà così a Visso, Camerino, San Severino Marche prima di partire alla volta di Tolentino e Macerata dove in Piazza della Libertà presiederà la messa in onore del patrono San Giuliano.

Nel corso della giornata il presule saluterà anche i sindaci, le forze dell'ordine e si tratterrà con i sacerdoti e i fedeli dell'arcidiocesi camerte - settempedana. “Una visita che, secondo il desiderio del Cardinale Bassetti, non avrà il carattere della formalità, ma quello della cordialità della premura – le parole dell'arcivescovo Francesco Giovanni – per condividere le nostre preoccupazioni e conoscere da vicino quello che è avvenuto nel nostro territorio che, pur non avendo avuto morti e feriti, di fatto ha avuto grandi sofferenze in distruzioni, sfollati, perdita del patrimonio storico – artistico - architettonico, dispersione di comunità. Attraverso la presenza del Cardinale Bassetti faremo conoscere più da vicino alla Conferenza Episcopale Italiana la nostra situazione e faremo giungere a Papa Francesco il nostro ringraziamento per l'attenzione che ha avuto fino ad ora e ci aiuti a fare in modo che la nostra speranza diventi una realtà buona, positiva, possibile”.

Il Parco torna a casa. “Avremo nuovamente, a Visso, una sede operativa per tutto il personale entro la primavera prossima.” A parlare è il direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Carlo Bifulco che, con soddisfazione, annuncia l’acquisto da parte dell’ente di un terreno in località Palombare, adiacente alla casa comunale di Visso, dove nei prossimi mesi verrà realizzata una sede temporanea in attesa di poter ritornare ad occupare la sede di Piazza del Forno devastata dal sisma.

“Per noi” prosegue Bifulco “questo è un passo fondamentale per rinforzare una capacità d’azione che non è mai venuta meno, nonostante le difficoltà di una forzata dislocazione dei nostri uffici a Tolentino e Foligno. A breve daremo il via alla progettazione degli spazi e, appena possibile, all’appalto per la costruzione dell’edificio. Allo stesso tempo potremo accogliere le nuove figure professionali che andranno ad ampliare l’organico a disposizione dell’ente grazie all’ordinanza n° 31 del 21 giugno 2017 della Presidenza del Consiglio dei Ministri che consente di assumere, temporaneamente, personale ad hoc per affrontare le esigenze post terremoto.”

Soddisfazione condivisa dal Presidente dell’Ente Parco, Oliviero Olivieri, che molto si è speso in questi mesi per riportare il Parco, fisicamente, nel cuore del problema, nella sua sede originaria: “questa operazione ha un valore simbolico importante, ed è anche un segnale di speranza e di fiducia che vogliamo dare a tutto il territorio: noi ci siamo, siamo sempre stati presenti e a disposizione della cittadinanza, degli operatori, del mondo agricolo e dell’allevamento, dei turisti, dei tanti appassionati di natura. Adesso, con questa proiezione certa di ritorno, che va a definire un quadro che ci vede comunque già presenti anche a Visso con alcune unità oltre ai distaccamenti più strutturati di Tolentino e Foligno, potremo davvero riprendere a lavorare con uno spirito che guardi finalmente all’uscita dall’emergenza.”

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