Siamo entrati nella nuova struttura della famiglia Parcaroli. Un'intervista esclusiva al patron della Med Store Sandro Parcaroli e un viaggio virtuale del punto vendita all’avanguardia realizzato con oltre sei milioni di investimenti: 4000 mq di spazi green su quattro livelli, attraversati da 30 km di cavo di rete, un collegamento di fibra ottica dedicati solo alla Med Store.
Progetto realizzato dagli architetti dello studio Harcome di Camerino.
Tutto pronto per l'edizione 2019 di "Belforte in passerella", uno degli eventi più attesi dell'estate belfortese, in programma per venerdì 19 luglio alle 21.30 in piazza Umberto I. L'evento, che Radio C1 seguirà in diretta Facebook e radio, vedrà, come ogni anno, in passerella tanti giovani, modelli per una sera, indossare i capi dei diversi negozi scelti per l'occasione. Dal casual, ai costumi, agli accessori, per arrivare al gran finale con gli abiti da sposa e da cerimonia.

Una manifestazione che ècresciuta nel tempo grazie alla tenacia delle organizzatrici Catia Cappellacci e Simonetta Carfagna.
Non solo moda: la serata saràuna vetrina anche per i talenti del territorio: in passerella con esibizioni di ballo e canto, lassociazione culturale AltraScena.


Importante per la manifestazione anche il panorama sportivo della zona. Questanno a sfilare saranno anche i rappresentanti della squadra femminile e di quella maschile dellAdus Caldarola Volley, entrambe campionesse provinciali della passata stagione.

Un evento sostenuto anche dal Comune di Belforte del Chienti e dalla Pro Belforte, insieme ad altre realtàcommerciali del territorio e che questanno vedràanche un momento di sensibilizzazione contro labbandono degli animali.

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In passerella, presenteranno le loro novità, Bulli e Pupe Tolentino, Joy di MegaDue, Moscati Abbigliamento, Arte & Co, Cartoleria Mafalda, Centro ottico Ercoli, Delsa e Agrizoo.

Il make up saràaffidato al Centro estetico Gocce di Rugiada, mentre le acconciature alle parrucchierie La tua Immagine e Idea Due Hair-Styling. I fiori sono de La Rosa Antica.
Nonostante le difficoltà più volte dichiarate dal sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, in merito alla ricostruzione dei paesi colpiti dal sisma, e forse proprio per dare un segnale controcorrente e far toccare con mano l’ostinazione sua e dei sindaci perché il territorio dell’entroterra marchigiano non si trasformi in un deserto, hanno preso il via a Pieve Torina i primi lavori di ricostruzione post terremoto su edifici residenziali di pubblica proprietà, che porteranno diverse famiglie a riappropriarsi di una casa vera e propria abbandonando le SAE entro il prossimo mese di ottobre. “Sono circa 600 i concittadini che, oggi, vivono nelle cosiddette casette - sottolinea Gentilucci - situazione frutto dei disastrosi eventi che hanno devastato il nostro comune nel 2016 rendendo inagibile il 93% degli edifici privati e la totalità di quelli pubblici. Situazioni che vorremmo fossero davvero provvisorie ma che invece rischiano di trascinarsi per anni. Ecco perché, con determinazione e grande forza di volontà, ci siamo adoperati affinché si potessero attivare, in tempi relativamente brevi, tutte le procedure per il recupero strutturale mediante miglioramento sismico di una palazzina sita in via Marconi, a ridosso della SP 209, ed altre due dislocate nelle frazioni. Un primo passo sulla via della ricostruzione, per noi importante e fortemente significativo, proprio per dare un segno della nostra volontà di rimanere qui, di non abbandonare i luoghi in cui siamo nati e vissuti”. L’intervento, che riguarda un edificio di proprietà comunale di circa 340 mq di superficie complessiva distribuiti su due piani, è realizzato ai sensi dell’ordinanza del Commissario straordinario n° 27 del 9 giugno 2017, e prevede un importo dei lavori di 255 mila euro finanziato grazie ai contributi resi disponibili dallo Stato.

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lavori al nido

“Non ci fermiamo qui” continua Gentilucci. “In questi giorni abbiamo dato il via ai lavori per la costruzione dell’asilo nido in via Betti, in un’area attigua alla scuola materna, con una struttura all’avanguardia che ingloberà nei suoi spazi anche alcuni alberi di un parco giochi. Si tratta di un progetto totalmente antisismico, a bassissimo consumo energetico e con soluzioni ecologiche, naturali e sostenibili. Per realizzare l’edificio, che dovrà avere anche una valenza di spazio civico aperto alla cittadinanza, abbiamo scelto una filosofia costruttiva positiva, che non prevede appunto l’abbattimento di alberi ma che anzi ne valorizza la funzione perché, come diceva Herman Hesse, «gli alberi sono santuari, e chi sa parlarci, chi riesce ad ascoltarli, conosce la verità».”
Intanto si è partiti con la messa in sicurezza delle alberature presenti e lo smontaggio e rimozione delle infrastrutture ed arredi. Il cantiere poi proseguirà con una tempistica che prevede la conclusione dell’intervento, finanziato totalmente con fondi privati, entro un paio di anni.
“Il nostro impegno, come amministrazione, è quello di creare le condizioni perché Pieve Torina possa resistere al disastro che le è piombato addosso. Di certo è difficile coltivare la speranza in un contesto cittadino che è ancora contorniato di rovine e dove, a parte qualche rara eccezione, non è praticamente partito nulla in termini di ricostruzione a più di due anni e mezzo dal sisma. Se il sistema pubblico nel suo complesso non si attiverà finalmente con un processo virtuoso, arriveremo al paradosso di avere edifici scolastici nuovi e all’avanguardia ma vuoti, perché non si raggiungerà il numero minimo di studenti per garantirne la sopravvivenza. Lotterò con tutte le mie forze per scongiurare questo pericolo”.

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lavori in Via Marconi

In questi giorni, gli alunni di alcune classi della scuola Primaria Grandi e Bezzi sono stati coinvolti in attività di Primo Soccorso. L’iniziativa è nata dall’idea della disponibilità di una mamma che ha voluto dedicare parte del suo tempo libero per sensibilizzare e insegnare, in modo giocoso, concreto e utile, come chiedere aiuto in caso di emergenza e come evitare alcune situazioni di pericolo. I bambini hanno collaborato e partecipato in modo attivo alle varie situazioni che venivano proposte. Si sono calati nella parte con serietà e interesse, dimostrando curiosità e responsabilità anche nelle domande che ponevano. Un grazie particolare a questa mamma che ha voluto dedicarci pazienza e disponibilità.

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Lavorare da casa incide positivamente sulla salute rispetto alla normale vita da ufficio: la pensa così l'86% degli abitanti delle Marche, secondo i quali il cosiddetto smartworking – laddove applicabile - riduce lo stress (38%), dà il vantaggio di lavorare in un ambiente confortevole e su misura (26%) e permette di convertire il tempo risparmiato dal viaggio in una migliore gestione anche del proprio benessere (22%). È il dato che emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio di Reale Mutua sul welfare1, che ha indagato la percezione dei marchigiani sul rapporto tra salute e ambiente di lavoro.

L'attività lavorativa, infatti, può condizionare in vario grado la salute dei lavoratori. In ufficio, il principale fattore di rischio, a detta di quasi un abitante delle Marche su due (41%), è lo stress, con tutti i suoi possibili effetti sul benessere fisico e mentale. Seguono la postura (22%) e la sedentarietà (21%), mentre il 10% si dice preoccupato dalle possibili conseguenze sulla vistaIn un ambiente quale la fabbrica, o comunque per chi svolge un'attività più fisica, invece, il fattore che incide maggiormente sulla salute è il contatto, o esposizione, a sostanze chimiche potenzialmente nocive (28%), seguito dall'eventualità di cadute e infortuni (28%) e per una quota analoga dai pericoli connessi al sollevamento di pesi e alla movimentazione di carichi. Ma che cosa porta ad “ammalarsi” di lavoro? Per oltre un marchigiano su due (55%), la prima causa è la sottovalutazione dei rischi, seguita dalle pressioni e scadenze lavorative che possono indurre a comportamenti impropri e pericolosi (38%) e dall'inadeguatezza dell'ambiente di lavoro (34%). Per un ulteriore 17%, invece, la ragione risiede nella scarsa informazione in materia di sicurezza e salute fornita dal datore. L'azienda stessa, tuttavia, può fare la sua parte e prendersi cura della salute e del benessere dei dipendenti. I marchigiani hanno le hanno le idee chiare: in ufficio, i principali desiderata sono postazioni ergonomiche (47%), la possibilità di usufruire di abbonamenti a palestre e centri fitness (31%), una polizza sanitaria (26%) e incontri con uno psicologo del lavoro (22%). In fabbrica, invece, il datore, secondo gli intervistati, deve fornire strumenti e dispositivi di lavoro idonei ai dipendenti (69%), garantire il rispetto delle normative (62%) e mettere a disposizione check up mirati per il controllo e la prevenzione di possibili patologie (34%). “Questa nuova ricerca del nostro Osservatorio sul welfare, giunto alla terza edizione, - commenta Michele Quaglia, Direttore Commerciale e Brand di Gruppo - ha delineato un quadro preciso delle percezioni e delle preoccupazioni degli italiani sui fattori e i modi in cui l'attività lavorativa può condizionare la salute individuale. Una risposta efficace a questi temi e a questi bisogni arriva dal welfare, in cui Reale Mutua ha una grande esperienza. Da sempre mettiamo a disposizione sia dei singoli sia delle imprese per i loro dipendenti numerose soluzioni per la tutela della salute e del benessere, come prestazioni mediche, visite e check up clinici, anche a scopo preventivo, e un'ampia gamma di benefit per la cura del wellness e la soddisfazione dei lavoratori.”

1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica.

 

Dieci impegni a favore dei piccoli comuni, quelli con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti e che, come detto dal premier Conte, presente all’incontro tra Poste Italiane e i sindaci dei piccoli comuni, costituiscono il “tessuto portante della nostra Italia”. E’ quanto Poste Italiane ha garantito ai molti primi cittadini intervenuti alla conventio con in testa il presidente nazionale dell’Anci Antonio Decaro. Anzitutto l’impegno a non chiudere gli uffici postali nei comuni più piccoli, sostenendo in tal modo la crescita e lo sviluppo dei territori. In secondo luogo Poste Italiane istiuisce un ufficio dedicato a supporto dei comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti con un numero verde a cui gli amministratori potranno fare riferimento per richiedere informazioni e promuovere iniziative. Inoltre negli oltre 3500 comuni che ancora ne sono sprovvisti saranno istallati, a servizio della popolazione, sportelli automatici per i servizi di denaro. Altri servizi riguardano l’erogazione dei principali servizi postali attraverso la rete dei tabaccai nei 254 piccoli comuni privi di ufficio postale, il wi-fi gratuito, negli uffici di tutti piccoli comuni, un servizio “tesoreria” grazie alla partnership con Cassa Depositi e Prestiti, nuovi investimenti per la sicurezza, l’abbattimento delle barriere architettoniche, progetti immobiliari di solidarietà sociale e, infine, il rafforamento del servizio negli uffici postali dei comuni con maggiore flusso turistico. Insomma un grande sforzo da parte di Poste Italiane a vantaggio dei comuni più piccoli, con servizi garantiti e ampliati anche nelle zone del centro Italia colpite dal terremoto, culla di borghi e piccole comunità.
Gaia Gennaretti

(foto di Mario Staffolani)

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Poste incontra i Sindaci dItalia M.B. Farina M. Del Fante G.Conte

L’Appennino camerte, il settimanale che leggi tutti i giorni, anticipa la distribuzione in occasione della Festa di Ognissanti.

Grazie, infatti, all’impegno e alla collaborazione di Poste Italiane, in particolare della responsabile dell’ufficio accettazione del Cnp di Ancona, Patrizia Paparelli, del responsabile dell’ufficio recapito per le Marche, Massimo Gagliardini e del direttore dell’ufficio distribuzione di Camerino, Antonio Montani, gli abbonati della zona di Camerino e dei centri limitrofi hanno potuto ricevere il giornale addirittura nella giornata di mercoledì 31 invece che venerdì 2 novembre.

Un servizio in più per i tanti affezionati lettori del nostro settimanale, che continuamente manifestano apprezzamento e stima per un settimanale che dà voce ad un territorio che, unito, cerca di rialzarsi dopo il dramma del terremoto.

Una redazione che, pronta a riservare ai propri lettori e abbonati ulteriori novità, come gli speciali a 40 pagine, intende ringraziare il lavoro di Poste Italiane, pronte a rispondere alle attese della popolazione che abita i più o meno piccoli centri dell’Appennino.

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Antonio Montani direttore Ufficio Distribuzione di Camerino ad una recente premiazione per la carriera

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la sede delle Poste di Camerino

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1° pagina di questa settimana 

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la pagina di Matelica di questa settimana 

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la 1° pagina Settempedana di questa settimana 

Numero speciale a 40 pagine per l’Appennino camerte. Per la prima volta nella sua ormai secolare storia il “settimanale che leggi tutti i giorni”, fondato nel 1921, si presenta con un nuovo look a 40 pagine. E lo fa nel numero in edicola giovedì 11 ottobre, che dedica le prime pagine alle aziende leader di un territorio dalle grandi potenzialità. Ad aprire questo spazio l’azienda Med Store, “i tuoi esperti Apple dal 1982”, con l’amministratore unico Sandro Parcaroli che da sempre è attento al territorio e che crede nello sviluppo futuro della sua terra di origine. Inoltre pagine speciali dedicate all’ordinazione, avvenuta nella cattedrale di Mileto, del nuovo arcivescovo di Camerino - San Severino Marche Francesco Massara. Un giornale che rende ancora più saldo il suo filo diretto con il territorio, che racconta le piccole, grandi storie di una comunità oggi ferita dal terremoto, che allarga il suo raggio di azione, che mantiene fissa una luce di speranza. Un team di giornalisti e collaboratori con l’occhio sempre attento alla vita amministrativa, alla scuola, a giovani ed anziani, allo sport, agli eventi di ogni giorno che rallegrano o rattristano la vita delle comunità. Tutto ciò grazie alla lungimiranza di un’azienda che, grazie alla volontà del suo editore, attraverso il Consiglio di Amministrazione della ORAC srl presieduto da Ildo Pazzaglia, ha avuto il coraggio di rilanciare, in uno dei momenti più difficili dell’informazione, allargando con nuove assunzioni il suo team e i propri obiettivi.

 

Un segnale forte di rinascita per un territorio ricco di storia, cultura, tradizione, che ha bisogno di comunicare le proprie vittorie e le proprie sconfitte e che trova voce ne L’Appennino camerte e Radio C1 in blu.

 

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