Sul recente episodio dell'uccisione di un esemplare di aquila reale avvenuta nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini interviene anche Legambiente Marche, definisce l'atto oltre che un reato anche causa di un danno inestimabile al patrimonio naturale e alla biodiversità del Parco Nazionale e dell’Appennino umbro marchigiano. “Non è la prima volta che purtroppo qualche bracconiere volutamente uccida a fucilate un’aquila reale, uno degli animali simbolo delle nostre montagne e importante per la funzionalità degli ecosistemi dell’Appennino – è il commento di Legambiente – Un delitto, la cui notizia arriva a ridosso della Giornata mondiale della biodiversità, e che oltre a costituire un reato ai sensi della normativa nazionale e comunitaria, causa un danno inestimabile alla società civile, al patrimonio naturale e alla biodiversità e che vanifica il lavoro di moltissime persone dedicate alla conservazione della specie”.

aquila vola

In attesa delle informazioni che arriveranno dagli approfondimenti diagnostici in corso presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche - termina la nota - non possiamo che condannare questi atti vili e gratuiti che evidenziano esclusivamente disprezzo nei confronti della straordinaria bellezza della natura. Occorre migliorare il controllo del territorio, anche coinvolgendo la vigilanza ambientale delle associazioni – conclude Legambiente – e avviare azioni di contrasto del bracconaggio con il supporto del Corpo dei Carabinieri Forestali”.

f.u.

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