Si celebra oggi, 7 febbraio, la 43esima Giornata della Vita.

La proposta e la successiva istituzione di questa giornata annuale da dedicare alla difesa della vita, nacque dal consiglio permanente della CEI nel 1978 con l’obiettivo di promuovere l’accoglienza della vita, in particolare della vita nascente.

La celebrazione avviene ogni anno, la prima domenica di febbraio, e le numerose associazioni locali aderenti al Movimento per la Vita nazionale, accogliendo l’invito dei vescovi, si uniscono ad essi per organizzare momenti di preghiera ed eventi di sensibilizzazione su temi di bioetica.

La CEI propone, per oggi, il tema: “Libertà e vita”, sostenendo che “La correlazione é veramente molto stretta, ma si interrompe quando, in nome della libertà, si toglie la vita al più debole”.

Per la giornata è intervenuto anche l’arcivescovo Francesco Massara con il seguente messaggio che pubblichiamo per intero:

"C’è una linea sottile che unisce “tutte le persone di buona volontà” ed è la difesa della sacralità che in ogni tempo e luogo va riconosciuta alla vita. Nei documenti del Magistero, come nei testi di spiritualità, viene costantemente ribadito quanto l’esistenza umana sia un dono, dal concepimento fin al suo termine naturale. La vita è bella, titolava una celebre pellicola.

In questo momento così difficile per l’umanità, avvertiamo ancora più forte l’esigenza di tutela e di salvaguardia verso i più fragili e i più indifesi. Madre Teresa di Calcutta diceva che non c’è nessuno al mondo più povero del bambino non nato. Papa Francesco ha richiamato più volte il significato e la testimonianza di coloro che resistono alla malattia, pur nella consapevolezza che tutti i mali tutto i mali vanno curati, ma non tutti possono essere guariti.




È esperienza quotidiana quella di un santo e commovente attaccamento alla vita da parte di quanti, pur nella sofferenza, non vedono eclissarsi la speranza e la luce che ci illumina anche quando non ce ne rendiamo conto. La vita va tutelata ancora di più quando le condizioni di vulnerabilità la espongono maggiormente alle inevitabili intemperie. In tutte le fasi la presa in carico della persona dovrebbe sempre prevalere: il sacro rispetto per la dignità non può mai abbandonarci in alcuna situazione di difficoltà.

Siamo figli di Dio e tra noi fratelli nella buona come nella cattiva sorte. Quanti operano nei diversi ruoli ( sanitari assistenziali, educativi, caritativi) si trovano investiti dell’alta missione di accompagnare i fratelli e le sorelle, mettendosi nei loro panni, condividendone apprensioni e attese. Un famoso romanziere, Ernest Hemingway, esortava a non chiedersi mai “per chi suona la campana”: suona per ciascuno di noi. Nessuno può chiamarsi fuori dall’impegno individuale e collettivo a protezione della vita.

Le Encicliche dei Pontefici, dal dopoguerra ad oggi, richiamano continuamente la necessità interiore e sociale di mettere l’esistenza umana al riparo dalle contingenze legislative e dalle “mode” disumanizzanti. Dal calvario fino ai piedi della croce, Maria sostiene Gesù nella sua agonia e lo sorregge durante il trapasso. È l’immagine della Pietà scolpita da Michelangelo che deve guidare la sollecitudine (personale, familiare e sociale) a difesa della vita in tutti i suoi momenti. Senza mai arrogarsi il falso diritto di decidere chi nasce e chi muore. Se la vita è un dono di Dio, come noi credenti siamo chiamati a testimoniare, in nome di quale “umanità” o di quale “libertà” si possono stabilire tempi e modi di permanenza su questa terra?".

GS


"Ritorniamo a sognare". L'arcivescovo Francesco Massara prende in prestito le parole di Papa Francesco per condividere il percorso di ricostruzione che ha portato alla fine dei lavori della Casa della Gioventù a Camerino. Parole che non sono state scelte a caso, perchè per i lavori della struttura di via Ugo Betti si era interessato personalmente il Santo Padre. Nei giorni in cui a Camerino si respira aria di speranza e di fiducia, sulla scia dell'entusiasmo per la riapertura di corso Vittorio Emanuele II avvenuta ieri, la città ducale guarda ad un altro traguardo importante. "Sono passi importanti verso la vita che torna a farsi sentire nel centro della città - commenta l'arcivescovo che, nel corso della passeggiata inaugurale di ieri nel centro storico, ha colto l'occasione per sottolineare la fine dei lavori della Casa della Gioventù - . Accanto all'inaugurazione della Casa, daremo il via anche al cantiere del Collegio Bongiovanni. Finalmente il silenzio che per più di quattro anni ha abitato le vie centrali di Camerino verrà spento per lasciare spazio al futuro e ai sogni dei giovani e di tutti i cittadini".

GS

DI SEGUITO IL LINK AL VIDEO DEI LAVORI:
Il cielo grigio ed il freddo pungente di questa giornata d'inverno sono stati squarciati dalla luce dello sguardo commosso di chi oggi è tornato ad attraversare corso Vittorio Emanuele II, nel cuore della Camerino ferita.
E' stato il sindaco Sandro Sborgia, circondato dai suoi colleghi assessori e consiglieri, a voler togliere con le sue mani le transenne che hanno permesso alle autorità e alle forze dell'ordine di attraversare di nuovo la "strada dei ricordi".
Sì, perchè ognuno dei camerti che ha espresso la propria emozione ai microfoni di Radio C1...inBlu ha parlato di ricordi, di ciò che ha vissuto lungo il corso e di ciò che spera di tornare a vivere.

Sborgia toglie le transenne
Il sindaco Sborgia toglie le transenne, simbolo dellla zona rossa.

"Non è il giorno del trionfo - ha esordito il primo cittadino - ma il segno di ripartenza e di speranza. Oggi ci riappropriamo di una strada del centro perchè è giusto che i cittadini ricomincino a prendere conoscenza della città. La ricostruzione non può attendere oltre. Oggi onoriamo un impegno che avevamo preso con la città dal giorno del nostro insediamento e vogliamo dedicare, tutti insieme, questo piccolo passo alle giovani generazioni, affinchè tornino a conoscere questa città, ma anche a chi ha sperato di poter tornare a vivere il centro e non ce l'ha fatta.
Tutti insieme - ha concluso - dobbiamo continuare a collaborare affinchè la ricostruzione diventi realtà".

il sindaco mentre parla

Il sindaco Sborgia durante il suo discorso

Non ha nascosto la commozione il rettore Unicam, Claudio Pettinari: "Ho camminato su questi sampietrini da bambino, da studente, da ricercatore, ma mai da rettore. Oggi è per me la prima volta in questa veste ed ha un sapore diverso- poi un amarcord familiare a più - . Oggi ci viene restituita la possibilità di rivedere i luoghi dove siamo cresciuti: la colonna che era punto di incontro e di attesa o la fontana dove tutti abbiamo bevuto. Pensare che questa strada collegherà nuovamente i luoghi dell’Ateneo ci fa sentire il sapore di una strada dove il futuro di tanti giovani potrà essere fatto".

"Quando si apre qualcosa - ha detto l'arcivescovo Francesco Massara - si apre anche la speranza che gli obiettivi possono essere raggiunti. Un segnale che si aggiunge  a quelli importanti che daremo tra qualche settimana con i lavori terminati della Casa della Gioventù in via Betti e l'apertura del cantiere del collegio Bongiovanni. 
Spesso il sindaco dice che io corro e lui mi si trova a rincorremi, questo perchè io sono convinto che, se collaboriamo, ognuno può dare apporto alla ripartenza. Quando sono venuto la prima volta in centro storico e abbiamo fatto una veglia, la prima cosa che ho notato è stato il silenzio che c'era e la prima cosa che i cittadini hanno chiesto è stata proprio di poter tornare nel cuore della città. Oggi il corso riporterà dei rumori: sentiremo la vita che esce nuovamente".

LArcivescovo Massara durante il suo intervento
L'Arcivescovo Massara durante il suo intervento

Vedere le tre istituzioni della città, Comune, Università e diocesi insieme e volte verso la stessa direzione ha permesso al presidente della Provincia, Antonio Pettinari, di sottolineare l'importanza della collaborazione: "Vedervi uniti è un monito per tutti noi: Camerino è il riferimento per tutta la montagna e l'intero entroterra deve rconoscerlo; ma anche Camerino deve aprirsi al territorio perchè bisogna fare squadra. Non deve esserci alcun egoismo, né campanilismo. Un ultimo pensiero - ha aggiunto - va a chi continua ad essere miope, guardando dalla collina e dalla costa i problemi della montagna come problemi che non gli appartengono. Se anche loro non concorrono alla ripresa di questo territorio, non ci sarà rinascita".

L'attenzione all'entroterra mostrata anche dal consigliere regionale Renzo Marinelli: "Dopo anni difficili ora si sta iniziando a correre. Porto il saluto del presidente Acquaroli che ha sempre dimostrato interesse verso queste zone. Questi segnali di riapertura rappresentano - ha concluso - un messaggio di speranza a chi è fuori e può pensare di tornare presto nella sua terra". 

Al fianco degli amministratori camerti, anche il questore Vincenzo Trombadore, il vicario del prefetto Emanuela Milan ed il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli: "Ho sempre detto di voler essere un sindaco del territorio - ha riferito ai microfoni di Radio C1 - e non potevo mancare alla riapertura di un corso che mi riporta indietro nel tempo, agli anni della mia giovinezza e mi riempie il cuore di emozione".

I sindaci Sandro Sborgia e Sandro Parcaroli
I sindaci Sandro Sborgia e Sandro Parcaroli

La passeggiata lungo il corso è stata fatta, idealmente, anche dai cittadini collegati in diretta streaming che hanno potuto vivere l'emozione della riapertura della strada e passare davanti ai luoghi simbolo della città. Dopo il ritorno in piazza anche una sosta alla caserma Bonsignore, anch'essa inagibile.
E se oggi molti camerti, per questioni di sicurezza anticovid, non hanno potuto essere presenti, la riapertura del corso gli permetterà di farlo da oggi in poi, con i ricordi nel cuore e gli occhi che brillano di commozione e di speranza.

L'argomento sarà approfondito con ulteriori testimonianze ed approfondimenti nella prossima edizione de L'Appennino Camerte.

Giulia Sancricca



Quando aumentano le difficoltà cresce anche la volontà di essere d’aiuto. È forse questo l’aspetto che rincuora difronte a un periodo in cui l’emergenza sanitaria ha segnato la vita di molte famiglie in un territorio, quelo di Fabriano, in cui era già in atto un forte ‘terremoto economico’.

Ma davanti a questo tipo di difficoltà ed alle numerose richieste d’aiuto, la Caritas diocesana, diretta da don Marco Strona, ha messo in campo tutte le proprie forze.

Supportata anche dalla sinergia con la diocesi di Camerino, nata grazie all’arcivescovo Francesco Massara, ha saputo rispondere alle richieste di aiuto cresciute del 50%.

"Le attività della Caritas sono diverse – spiega Strona - , anche perché la questione dei bisogni non è legata solo ai beni materiali, ma va oltre. Attraverso le richieste che arrivano al punto di ascolto partono le diverse iniziative. Nella nostra diocesi, soprattutto da marzo in poi, il centro d'ascolto ha lavorato di più, registrando la presenza di chi non si era mai rivolto a noi per chiedere aiuto.

Sulla scia di questa necessità abbiamo aperto l’Emporio della carità per la distribuzione di generi alimentari e prodotti per la cura e l’igiene personale e a cui si sono rivolte 350 famiglie”.

Aiuti che hanno riguardato anche le utenze domestiche e gli affitti: “Come diocesi – prosegue - abbiamo concesso  appartamenti a titolo gratuito ad alcune famiglie che erano in difficoltà durante il lockdown a marzo”.

Una vicinanza nei confronti dei più bisognosi che la Caritas ha potuto attuare soprattutto grazie alla crescita di aiuti che è stata registrata: “L’arcivescovo Massara si è impegnato in prima persona – prosegue Strona – poi  abbiamo visto che la trasparenza in quello che facciamo ha spinto la gente ad impegnarsi nelle donazioni.

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Tanti gli aiuti che sono arrivati, sia di privati, ma anche di aziende e intere comunità che si sono mosse.

Molti sono arrivati da Camerino”.

In un anno la Caritas ha registrato il passaggio di 800 persone, dietro alle quale ci sono altrettante famiglie.

Ma il bisogno economico non è l’unico che hanno manifestato: “Tanti i problemi legati alla solitudine o alla depressione, che hanno causato un aumento del 70% del consumo di antidepressivi. Con il Lions club di Fabriano abbiamo aperto uno sportello psicologico gratuito per sopperire a questa necessità”.

Altri progetti, invece, sono in cantiere per l’anno appena cominciato: “Da un anno è attivo un progetto di agricoltura sociale e un altro lo stiamo portando avanti insieme alla Caritas di Jesi che coinvolge anche il territorio di Camerino: diverse aziende della città ducale ci hanno messo a disposizione terreni da coltivare.  Una sinergia che rappresenta un progetto pilota della Cei.

Per il 2021 ci siamo già mossi per finanziare tirocini lavorativi grazie all'8x1000”.


GS
Proseguono gli incontri sul territorio da parte del Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini. Oggi è stata la volta di Camerino, dove il commissario nel corso della mattinata ha incontrato il sindaco Sandro Sborgia e sua eccellenza il vescovo Monsignor Francesco Massara. "È stato un incontro importante che fa seguito a tutta una serie di interlocuzioni costanti che intratteniamo con l'ufficio speciale ricostruzione". Ha detto Sborgia che parlando dei prossimi step ha ricordato il PSR, "il programma straordinario di ricostruzione, sta andando avanti per far sì che questa città torni a vivere. Riapriremo il corso a breve, si sta lavorando alla parte amministrativa e burocratica per la riduzione della zona rossa. Poi si procederà alla firma dell'ordinanza che consentirà di riaprire il corso. Comunicheremo a breve ai cittadini il giorno e l'orario di apertura".

"Con Sua Eccellenza il Vescovo abbiamo esaminato i progetti e i programmi che sono molto ambiziosi. Primo fra tutti il recupero, il cui avvio è imminente, nel centro storico di Camerino, della struttura ricettiva del Collegio Bongiovanni, che sarà di grandissimo rilievo per la città di Camerino e per l'intero processo di ricostruzione. Poi Il Vescovado, la Basilica e numerosi altri progetti che la Diocesi di Camerino sta portando avanti con molta celerità." Queste le parole del commissario Legnini che ha ricordato come Camerino viaggi  spedita verso la ricostruzione. 

"Sulle chiese abbiamo fatto un lavoro straordinario, cambiando in profondità sia la norma primaria, la legge, che le ordinanze. Oggi le diocesi sono nella condizione di poter agire con tempestività con gli affidamenti diretti o con procedure molto ristrette per fare in modo che si recuperi il tempo perduto". Soddisfatto dell'esito dell'incontro Sua Eccellenza l'Arcivescovo Francesco Massara, che ha ricordato la grande importanza di lavorare in sinergia per il territorio. Un incontro che va nella direzione di proseguire nel processo di ricostruzione complesso, che ci si augura vedrà nel 2021 un'accelerazione molto attesa dai cittadini. 

La visita del Commissario è proseguita anche nel corso del pomeriggio con altri incontri in città. 

Approfondimento sull'ultimo numero dell' Appennino Camerte in uscita giovedì prossimo. 

Barbara Olmai
La Delegazione Marche Nord dell’Ordine di Malta sostiene i territori colpiti dal sisma di quattro anni fa. In occasione delle festività natalizie, nel giorno di Natale, a oltre centocinquanta residenti nei villaggi temporanei di Camerino, Visso e Ussita, segnalati dai parroci del territorio e da Monsignor Massara, sarà offerto il pranzo di Natale grazie all’asporto di diversi ristoranti locali. Un gesto semplice ma significativo, che dimostra vicinanza a situazioni di bisogno e che ha riportato l'attenzione sul dramma del terremoto, passato in secondo piano in ragione dell’emergenza sanitaria.
Un'iniziativa possibile grazie al sostegno e alla volontà del marchese Francesco Costa, Delegato delle Marche Nord sul solco dei principi di servizio cristiano ed assistenza ai bisognosi che sono alla base del carisma melitense.

Red.
Per questo Natale particolare gli auguri dell'arcivescovo Francesco Massara e dei sacerdoti.
IL VIDEO--->
La Messa di Mezzanotte del prossimo Natale sarà celebrata "in un orario vespertino compreso tra le 18.00 e le 19.30" nelle chiese della diocesi di Camerino - San Severino Marche.

Così ha stabilito l'arcivescovo Francesco Massara tenendo conto delle restrizioni imposte per il contenimento del contagio (in particolare, il divieto di circolazione dopo le ore 22,00) e del comunicato del Consiglio permanente straordinario della Cei del 1 dicembre nel quale si dispone come «sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto “coprifuoco”».

"Vista la particolare situazione sanitaria tuttora in corso e la necessità di attuare scelte responsabili a tutela del bene comune e della salute pubblica così scrive nel decreto inviato ai sacerdoti monsignor Massara - Vi rimando alle indicazioni liturgico – sacramentali contenute ai n. 33 e 34 delle Norme Generali per l’Ordinamento dell’Anno Liturgicoe del Calendario riportate nel Messale Romano: «il Tempo di Natale inizia con i Primi Vespri del Natale del Signore e termina la domenica dopo l’Epifania (…)» e «La Messa della Vigilia di Natale si celebra alla sera del 24 dicembre o prima o dopo i Primi Vespri».

Pertanto, lasciandoci guidare dalla prudenza e dal buon senso e volendo garantire a tutte le comunità la possibilità di celebrare il Natale in condizioni di sicurezza e serenità, stabilisco che la Messa di Mezzanotte in tutta la diocesi venga celebrata in un orario vespertino compreso tra le 18 e le 19.30.

Ricordo che, nel linguaggio simbolico proprio della liturgia, la notte ha inizio con i vespri intorno alle 18,00 e coincide con il calare del sole. Questo ad evidenziare che il dato importante per la celebrazione della notte non è un orario preciso, ma il fatto che si celebri quando è buio in modo da far risaltare maggiormente il senso simbolico della festa e la gioia luminosa per l’evento della nascita di Gesù nella storia del mondo. La particolarità di questo Natale sarà proprio quello di poterlo vivere in maniera più raccolta, intima ed orante, trasformando il limite di questo tempo in occasione propizia per riscoprirne il senso più autentico e profondo", conclude l'arcivescovo.


f.u.
L’edicola della Madonna a protezione della Cooperativa Apicoltori Montani di Matelica e di tutto il territorio.

Una benedizione intima e sentita quella che ieri ha visto protagonista l’attività matelicese da anni impegnata nel valorizzare, promuovere e salvaguardare l’attività apistica. Salvaguardando le api si dimostra attenzione soprattutto per l’essere umano, l’agricoltura, l’ambiente e la biodiversità ed il messaggio diffuso dalla Cooperativa con la benedizione di ieri è stato proprio questo.

Per dimostrare la sua vicinanza all’impegno ed al mondo del lavoro è stato lo stesso arcivescovo Francesco Massara a benedire l’edicola.

“In un momento come questo - ha detto ai microfoni di Radio C1…inBlu - di grande crisi economica, dovuta soprattutto alla pandemia, credo che sia uno stimolo per ognuno di noi vedere persone che si impegnano sempre di più per valorizzare i nostri prodotti locali come quelli del miele. Ieri abbiamo trascorso un momento semplice, affidando tutto nelle mani della Madonna che possa proteggere imprenditori e lavoratori della Cooperativa e far crescere la loro attività”.

Un messaggio che si aggiunge all’impegno dell’arcivescovo per il mondo del lavoro a cui ha sempre dimostrato attenzione: “Credo - ha proseguito - che il mondo del lavoro debba essere messo al centro di tante emergenze che sono nel nostro territorio. Dobbiamo essere vicini agli operai - ha concluso - ma anche agli imprenditori perché grazie a loro tante famiglie possono vivere nella loro dignità”.


GS

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Dopo San Venanzio Camerino potrà riavere un'altra chiesa, quella di Santa Maria delle Grazie a Le Mosse.
Ad annunciare la fine dei lavori è il referente dell'arcidiocesi per la ricostruzione, Carlo Morosi: "Abbiamo appena terminato i lavori fatti con l'ordinanza 32 - dice - che prevedeva interventi fino a 300mila euro. I lavori sono stati conclusi oggi e non hanno superato l'importo stimato di circa 300mila euro; siamo infatti riusciti a contenere la spesa sulla stessa cifra, come da progetto".

Un segnale importante per la comunità e per i giovani, come spiega il parroco della città, don Marco Gentilucci: "Si tratta di un grande momento per tutta la comunità di Camerino - dice - anche perchè questa piccola chiesa rappresenterà un luogo d'incontro con uno sguardo importante verso l'Università perchè si trova in una posizione strategica e potrà diventare un luogo dove la pastorale universitaria potrà svolgere le proprie attività e ritrovarsi. Nelle prossime settimane ultimeremo i piccoli lavori - annuncia - riporteremo i banchi e il confessionale, così come le opere d'arte; bisognerà predisporre un sistema d'allarme adeguato e poi riapriremo la chiesa e sarà un momento di festa per tutta la comunità".

GS
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