Si rinnova la messa di comunità per i fedeli della diocesi di Camerino - San Severino Marche in diretta sulle frequenze di radio C1inblu e sulla pagina facebook de L'Appennino camerte. Domenica 15 marzo, terza domenica di Quaresima, l'arcivescovo Francesco Massara presiederà alle ore 10.30 dalla basilica di San Venanzio a Camerino la messa domenicale trasmessa in diretta per permettere ai fedeli di pregare in comunione nella seconda settimana nella quale tutte le chiese sono chiuse a causa dell'emergenza sanitaria, accogliendo l'invito di papa Francesco ad essere vicini alle proprie comunità anche attraverso le nuove tecnologie.
Dalla basilica che contiene l'urna del patrono della diocesi il pastore della chiesa camerte-settempedana invita tutti i fedeli ad unirsi nella celebrazione comune e a pregare insieme in questo momento così drammatico per la nostra nazione.
f.u.
Il link alla pagina Facebook per seguire la diretta è il seguente:
https://www.facebook.com/appenninocamerteradioc1/
Vi ricordiamo inoltre le nostre frequenze:
Dalla basilica che contiene l'urna del patrono della diocesi il pastore della chiesa camerte-settempedana invita tutti i fedeli ad unirsi nella celebrazione comune e a pregare insieme in questo momento così drammatico per la nostra nazione.
f.u.
Il link alla pagina Facebook per seguire la diretta è il seguente:
https://www.facebook.com/appenninocamerteradioc1/
Vi ricordiamo inoltre le nostre frequenze:
"L'università per la pace riconosce il portale del Museo Vecchio della basilica di San Venanzio di Camerino come Opera di pace delle Marche, per la presenza di tre incisioni di Ebraico, Greco e latino, in auspicio di dialogo tra religioni per la pace e la collaborazione dei popoli".
E' questo il riconoscimento apposto sulla targa scoperta questa mattina nella basilica di San Venanzio di Camerino, dopo la riapertura avvenuta domenica scorsa a seguito dei danni del sisma del 2016, alla presenza del presidente dell'università per la pace, Mario Busti e di Daniele Salvi, in rappresentanza della Regione Marche.
Una scoperta resa possibile dagli studi di Dino Jajani: "Dopo circa 400 anni - spiega - , grazie ai miei piccoli studi di ebraico, mi sono accorto che per tutti questi secoli la scritta ebraica era stata tradotta male dai massimi studiosi degli ultimi secoli. Le ultime traduzioni errate figurano anche nei libri pubblicati a seguito della mostra sul '400 nel 2002 a Camerino. Questo portale ha una grande rilevanza europea e testimonia come la corte umanistica di Camerino fosse di rilievo".
Interessante lo spunto di riflessione proposto dal vicario generale, don Mariano Blanchi: "Raccogliendo il significato di queste scritte - dice - ho avuto una intuizione. Qui c'è il mistero grande dell'incarnazione nella prima scritta; la seconda, in ebraico, richiama la misericordia di Dio verso l'umanità e la terza scritta riguarda il fatto che, purtroppo, noi queste cose non le comprendiamo e se non le comprendiamo non è possibile attraversare la porta. Il mio pensiero - spiega - è semplicemente quello di un sacerdote che cerca di capire il collegamento di tre scritte apposto sullo stesso luogo".
L'argomento sarà approfondito nel primo numero de L'Appennino Camerte del 2020 in uscita il 9 gennaio.
GS
E' questo il riconoscimento apposto sulla targa scoperta questa mattina nella basilica di San Venanzio di Camerino, dopo la riapertura avvenuta domenica scorsa a seguito dei danni del sisma del 2016, alla presenza del presidente dell'università per la pace, Mario Busti e di Daniele Salvi, in rappresentanza della Regione Marche.
Una scoperta resa possibile dagli studi di Dino Jajani: "Dopo circa 400 anni - spiega - , grazie ai miei piccoli studi di ebraico, mi sono accorto che per tutti questi secoli la scritta ebraica era stata tradotta male dai massimi studiosi degli ultimi secoli. Le ultime traduzioni errate figurano anche nei libri pubblicati a seguito della mostra sul '400 nel 2002 a Camerino. Questo portale ha una grande rilevanza europea e testimonia come la corte umanistica di Camerino fosse di rilievo".
Interessante lo spunto di riflessione proposto dal vicario generale, don Mariano Blanchi: "Raccogliendo il significato di queste scritte - dice - ho avuto una intuizione. Qui c'è il mistero grande dell'incarnazione nella prima scritta; la seconda, in ebraico, richiama la misericordia di Dio verso l'umanità e la terza scritta riguarda il fatto che, purtroppo, noi queste cose non le comprendiamo e se non le comprendiamo non è possibile attraversare la porta. Il mio pensiero - spiega - è semplicemente quello di un sacerdote che cerca di capire il collegamento di tre scritte apposto sullo stesso luogo".
L'argomento sarà approfondito nel primo numero de L'Appennino Camerte del 2020 in uscita il 9 gennaio.
GS
Prosegue la scia di luce e speranza cominciata domenica scorsa con la riapertura di San Venanzio.
Questa mattina sono stati i bambini, coloro che quando il sisma ha tolto molto a queste terre erano così piccoli da non poter ricordare come fossero i luoghi simbolo, a rientrare nella basilica di Camerino.
Alla santa messa fortemente voluta dall’arcivescovo Francesco Massara che l’ha celebrata, erano presenti gli studenti e gli insegnanti dell’istituto comprensivo Ugo Betti di Camerino, con i distaccamenti di Fiastra e Serravalle di Chienti
“ Offriamo i canti che abbiamo preparato – dice il dirigente Maurizio Cavallaro - . Siamo molto uniti e si lavora per il bene di questa gioventù. Qualcuno delle scuole medie dice che si ricorda della chiesa prima del sisma: è importante tirare fuori la memoria. Io coniato l’acronimo di CAS con Custodire il passato, Abitare il presente e Sognare il futuro. Questo deve essere lo spirito che ci muove per andare avanti”.
Il dirigente Cavallaro al piano
Uno spirito che i bambini vivono in prima persona, come Cesare, che durante la funzione si è avvicinato all’arcivescovo per esprimere il suo pensiero: “Cesare ci ha invitato a pensare – ha detto Massara - , che davvero ognuno possa pensare alle cose belle della vita. L’invito, agli insegnati che passano tante ore con loro, è quello di seguirli e aiutarli a diventare uomini e donne con i veri valori della vita”.
“ Abbiamo un compito enorme – dice la maestra Lorella - , sarebbe importante che anche la famiglia fosse da supporto al nostro grande lavoro. Ce la mettiamo tutta perché i nostri alunni sono la cosa più bella che abbiamo”.
la maestra Lorella
Grande lo stupore negli occhi dei bambini nel vedere la basilica; stupore che ha acceso il cuore del parroco don Marco Gentilucci: “Un momento bellissimo – ha detto - perché ci fa sentire una comunità viva. Quando ci dicono che le nostre comunità non hanno più giovani, non è vero, bisogna trovare il modo che questi giovani possano vivere l’esperienza cristiana. Un Natale che profuma di passato quello che ci apprestiamo a vivere: siamo ritornati in un luogo che parla della storia e della vita di tante persone. Sentiamo il bisogno di normalità, abbiamo sofferto per aver perso la semplicità di vita e penso che questa porta aperta dia tanta serenità a molti”.
l'Assessore Stefano Sfascia con i ragazzi
Investire sul futuro di coloro che saranno i cittadini di domani è, dunque, il messaggio che è emerso anche dall’assessore Stefano Sfascia: “Un giorno di gioia per tanti motivi – ha spiegato -. Perché vediamo restituita alla città la chiesa più bella e significativa della nostra comunità. La gioia è anche nel vedere tanti bambini che rappresentano il futuro di questa città. Tutti ci dobbiamo impegnare affinchè possano restare dove sono nati ad esprimere le loro capacità e aspirazioni”.
GS
l'alunno Cesare e l'arcivescovo Francesco
Questa mattina sono stati i bambini, coloro che quando il sisma ha tolto molto a queste terre erano così piccoli da non poter ricordare come fossero i luoghi simbolo, a rientrare nella basilica di Camerino.
Alla santa messa fortemente voluta dall’arcivescovo Francesco Massara che l’ha celebrata, erano presenti gli studenti e gli insegnanti dell’istituto comprensivo Ugo Betti di Camerino, con i distaccamenti di Fiastra e Serravalle di Chienti
“ Offriamo i canti che abbiamo preparato – dice il dirigente Maurizio Cavallaro - . Siamo molto uniti e si lavora per il bene di questa gioventù. Qualcuno delle scuole medie dice che si ricorda della chiesa prima del sisma: è importante tirare fuori la memoria. Io coniato l’acronimo di CAS con Custodire il passato, Abitare il presente e Sognare il futuro. Questo deve essere lo spirito che ci muove per andare avanti”.
Il dirigente Cavallaro al piano
Uno spirito che i bambini vivono in prima persona, come Cesare, che durante la funzione si è avvicinato all’arcivescovo per esprimere il suo pensiero: “Cesare ci ha invitato a pensare – ha detto Massara - , che davvero ognuno possa pensare alle cose belle della vita. L’invito, agli insegnati che passano tante ore con loro, è quello di seguirli e aiutarli a diventare uomini e donne con i veri valori della vita”.
“ Abbiamo un compito enorme – dice la maestra Lorella - , sarebbe importante che anche la famiglia fosse da supporto al nostro grande lavoro. Ce la mettiamo tutta perché i nostri alunni sono la cosa più bella che abbiamo”.
la maestra Lorella
Grande lo stupore negli occhi dei bambini nel vedere la basilica; stupore che ha acceso il cuore del parroco don Marco Gentilucci: “Un momento bellissimo – ha detto - perché ci fa sentire una comunità viva. Quando ci dicono che le nostre comunità non hanno più giovani, non è vero, bisogna trovare il modo che questi giovani possano vivere l’esperienza cristiana. Un Natale che profuma di passato quello che ci apprestiamo a vivere: siamo ritornati in un luogo che parla della storia e della vita di tante persone. Sentiamo il bisogno di normalità, abbiamo sofferto per aver perso la semplicità di vita e penso che questa porta aperta dia tanta serenità a molti”.
l'Assessore Stefano Sfascia con i ragazzi
Investire sul futuro di coloro che saranno i cittadini di domani è, dunque, il messaggio che è emerso anche dall’assessore Stefano Sfascia: “Un giorno di gioia per tanti motivi – ha spiegato -. Perché vediamo restituita alla città la chiesa più bella e significativa della nostra comunità. La gioia è anche nel vedere tanti bambini che rappresentano il futuro di questa città. Tutti ci dobbiamo impegnare affinchè possano restare dove sono nati ad esprimere le loro capacità e aspirazioni”.
GS
l'alunno Cesare e l'arcivescovo Francesco
Viaggio nella Basilica di San Venanzio a Camerino, che riaprirà domenica 15 dicembre. Chiusa tre anni fa per i danni del terremoto del 24 agosto 2016, è tra le più grandi del cratere.
Video di Avvenire
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