Molto partecipata da tesserati e simpatizzanti, l’assemblea dell’associazione “Ripartiamo” che si è tenuta lo scorso 10 marzo a Camerino. L’incontro è servito a far il punto sul neonato sodalizio che vede oltre sessanta persone coinvolte, interessate a ritrovare insieme una soluzione e una prospettiva vincente per la città.
Costituita nel mese di novembre dello scorso anno, l’associazione ha a cuore il perseguimento del bene e dell’interesse comune, irrinunciabili per nuove prospettive di sviluppo inclusivo. Stimolante e molto produttivo il dibattito scaturito dalla riunione, nel corso della quale in tanti hanno voluto esprimere le proprie idee, compresi i timori legati alla perdurante stasi della ricostruzione privata.
In risalto la considerazione che, nonostante aggregati e consorzi siano stati istituiti già da tempo dall’amministrazione Sborgia, ad oggi il cantiere più grande e attivo è solo quello del Palazzo arcivescovile. Di proprietà ecclesiastica anche il residence “Next generation” (già collegio Bongiovanni) che, da poco inaugurato, è pronto ad accogliere più di cento universitari. Proprio per questo, oltre che per accogliere chiunque salga in centro storico, a detta del sodalizio sarebbe opportuno riportarvi qualche attività commerciale.

«La nostra è un’associazione culturale e come tale sarà veicolo di iniziative di valore, con l’intento di riuscire a dare risposte più concrete alla cittadinanza.– spiega la presidente Caterina Molinaro – . Nella precedente assemblea era stata decisa la formazione di gruppi di lavoro dedicati alle tematiche che a noi stanno più a cuore: ricostruzione, sanità, questioni sociali, ripopolamento, cultura e istruzione.
Nell’accogliere con entusiasmo progetto e visione comune dell’associazione, tanti cittadini di diversa età e professione si sono iscritti e hanno già iniziato a lavorare per produrre a breve dei documenti o delle iniziative che sicuramente coinvolgeranno tutta la città. Purtroppo – continua – le problematiche sono tuttora numerose: abbiamo parlato di sismabonus, di contributo di autonoma sistemazione, di un incarico a Unicam per uno studio sulla ricostruzione economica e sociale dei nostri luoghi. La discussione ha poi toccato lo stato di realizzazione di alcune opere pubbliche in programma, quali la caserma dell’Arma, la collocazione di parte della Valentiniana nella ex collegiata di San Sebastiano a San Domenico, l’interramento dell’elettrodotto di Vallicelle.

Ma i temi più sentiti sono stati quelli della ricostruzione e della rivitalizzazione del centro storico – evidenzia Caterina Molinaro –. La paura del sisma è un nulla, se rapportata a quella della mancata ricostruzione. Da più di un anno è tutto fermo, non si riesce a vedere delineato un progetto concreto. La rassegnazione sta dilagando; ormai, il timore più grande è che predomini la malsana idea che non ci sarà più un centro e una vita sociale. La città ripartirà quando la comunità ritroverà vita in quei vicoletti così pieni di storia e tradizioni.
Tante sono le progettualità che ci siamo prefissi di mettere in campo, proprio con l’obiettivo di riportare in centro la vitalità che manca da troppi anni, incentivare la frequentazione da parte di cittadini, turisti e, soprattutto, bambini e ragazzi. In quelle strade, forse a loro completamente sconosciute, dobbiamo riportare giovani e studenti. Ecco il motivo dell’incarico dato per produrre lavori e iniziative che possano interessare tutta la cittadinanza e invitare le persone a confrontarsi fra di loro».

Nell’esprimere soddisfazione per quanto fatto finora, i componenti dell’associazione si sono augurati che un numero sempre crescente di concittadini decida di avvicinarsi e fornire il proprio contributo.
A conclusione dell’incontro, con l’apprezzamento dei presenti, è stato presentato il logo dell’associazione “Ripartiamo”. Contiene la rappresentazione grafica di una scossa sismica che, senza interruzione, prosegue con il profilo altimetrico dei monti Sibillini, a significare l’apertura dell’associazione verso il territorio.

«La semplicità dell’immagine e la sua schiettezza – conclude la presidente – è lo specchio di chi siamo noi. Vogliamo “ripartire” da quel momento in cui una scossa ha interrotto la quotidianità e cambiato tutto il territorio. Da adesso, vogliamo puntare su questa terra. Dal Monte Vettore e fino al Bove, passando dalla Priora e da Pizzo Berro, abbiamo voluto inserire il profilo dei Monti Sibillini. Un territorio vasto, ricco di storia e tradizioni. Un territorio su cui investire con tutto il nostro impegno e il nostro lavoro».
c.c.


Nella foto il logo dell'associazione 
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Presentato a Camerino il nuovo Piano della ricostruzione pubblica post sisma 2016 delle Marche per un finanziamento previsto di 642,5 milioni di euro.

L’investimento darà il via a 742 opere ad oggi rimaste fuori dalla ricostruzione, aumentando il plafond destinato alla regione Marche che, per percentuali di danno risulta la più colpita dagli eventi sismici.

Gli elenchi aggiornati comprendono 469 opere legate alla nuova tranche della rigenerazione urbana, mentre il nuovo elenco delle opere pubbliche comprende 273 interventi, di cui 17 finanziati con i risparmi della Camera dei deputati.

L’annuncio ufficiale è avvenuto questa mattina nell’auditorium dell’Accademia di musica Franco Corelli, davanti ad una platea gremita di primi cittadini, a seguito della riunione del Comitato istituzionale che raccoglie gli 85 Comuni del cratere marchigiano.
A presentare il Piano della ricostruzione pubblica per le Marche, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli insieme al commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, al prefetto Flavio Ferdani e al sindaco di Camerino Roberto Lucarelli.

Hanno portato il proprio saluto anche il vicepresidente del consiglio regionale Gianluca Pasqui e il consigliere regionale Renzo Marinelli, sottolineando la forte sinergia dell’intera filiera istituzionale e l’attenzione della Regione per il territorio colpito dal sisma. 

    Per i progetti di rigenerazione urbana, a ciascuno dei 28 Comuni delle Marche del cosiddetto cratere ristretto, quelli che hanno subito i danni maggiori, saranno destinati fino a 6,5 milioni di euro ciascuno, mentre agli altri comuni del cratere andranno fino a 3,5 milioni.
Sempre ai comuni più danneggiati è riconosciuto anche un contributo aggiuntivo per la progettazione della mitigazione dei dissesti presenti nel territorio comunale.
    Il nuovo Piano delle opere pubbliche prevede il finanziamento di tutti i municipi danneggiati e di tutti i cimiteri, all'interno e fuori dal cratere. Si tratta di 31 sedi comunali e di 207 cimiteri che ancora non erano compresi nella ricostruzione pubblica.
    Nel nuovo elenco sono presenti 18 interventi, sia dentro che fuori dal cratere, che comprendono, tra gli altri, l'adeguamento o miglioramento sismico di edifici strategici e di palazzi storici.
A livello concreto, ulteriore passaggio sarà ora l'ordinanza commissariale e l'autorizzazione alla spesa per gli interventi.
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«Oggi – ha commentato il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli – a tutti i comuni del cratere (e non solo), che chiedevano dal 2016, riusciamo a dare delle risposte. È questo un punto di partenza fondamentale perché senza le risorse la ricostruzione non si può fare. E poi, spero sia anche il preludio all’ultima fase che vorremmo accelerare, quella di portare i cantieri della ricostruzione pubblica e privata come segno tangibile di qualcosa che si sta concretizzando e che sta fornendo le risposte da  tempo attese.
A vari livelli e in varie fasi – ha proseguito – c’è stato veramente l’impegno di tante persone e di tutte le istituzioni, ma oggi è fondamentale vedere concreti risultati. Altrimenti, la speranza non riesce ad avere impulso. Tutto questo, è anche motivo per far rinascere questi territori».

Quanto alle tempistiche, il presidente Acquaroli ha detto di augurarsi che l’estate del 2023, evidenzi una discontinuità rispetto al passato, e, soprattutto, segni l’avvio della ricostruzione più pesante:
«Debbo dire che questa è un’attesa che abbiamo condiviso e che abbiamo anelato da tempo. Di sicuro, gli imprevisti sono stati parecchi: la pandemia, la guerra, il rincaro delle materie prime, l’inflazione, il Super bonus che comunque ha portato via tante risorse a livello imprenditoriale, le ditte che scarseggiavano. Imprevisti e variabili che non potevano essere considerati perché nessuno poteva conoscerli.
Oggi - ha sottolineato Acquaroli -, a queste variabili straordinarie abbiamo cercato di dare risposte e speriamo che possa veramente prendere corpo la vera ricostruzione. Il piano che  abbiamo impostato serve a sostenere il reintegro del tessuto sociale ed economico, soprattutto, a dare valore aggiunto a questi territori e a consentire loro di poter competere anche con valore trainante rispetto alla regione. Parliamo di territori bellissimi con un patrimonio di paesaggio, di cultura, di eccellenza manifatturiera e di produzioni enogastronomiche, che è riconosciuto da tutti e che è punto di riferimento anche al di fuori della regione. Dunque, noi non solo vogliamo ricostruire – ha concluso  –, ma vogliamo far sì che questi territori possano diventare trainanti».

«Un nuovo piano, importante non solo per il finanziamento di 642 milioni ma anche per i criteri che ne hanno orientato e ispirato la redazione – ha affermato il commissario straordinario Guido Castelli – La nostra attenzione è per tutti comuni del Cratere ma guardiamo anche a quelli che hanno subito danni senza essere ricompresi nel tradizionale confine amministrativo del Cratere, ricomprendendo quindi tutti i municipi e tutti i cimiteri delle Marche che saranno finalmente finanziati.
Altro criterio molto significativo – ha aggiunto - quello che ci ha portato a considerare in maniera specifica le esigenze dei comuni più disastrati, ovvero quei comuni che debbono essere veramente rimessi in piedi e rispetto ai quali, oltre ad una serie di interventi specifici, abbiamo voluto soprattutto finanziare risorse per gettare la rimozione dei dissesti che rappresentano una pagina non scritta di questo terremoto e che invece sono un grosso ostacolo a quella che è la ricostruzione che vogliamo tempestiva e sicura.
Da ultimo,  le opere strategiche che riguardano anche dei complessi importanti che il sisma ha lesionato; mi riferisco ad esempio al rettorato dell’università Politecnica delle Marche, alla grotta sudatoria di Acquasanta Terme,  all'abbazia di Roti a Matelica e a molto altro ancora, per vedere nel Cratere, non solo il luogo dove dobbiamo ricostruire, ma anche un luogo in cui dobbiamo rigenerare.
Infatti, come è noto il Decreto sisma ha voluto aggiungere alle attribuzioni del commissario anche quella di curare la riparazione del tessuto socio- economico che quelle drammatiche scosse del 2016 – 2017 hanno dilaniato.
In questo senso – ha spiegato  Castelli – abbiamo voluto guardare ad opere che potessero anche generare sviluppo. E su questa falsariga mi impegnerò anche nel futuro per far sì che siano ulteriori le risorse che possiamo utilizzare per stimolare il tessuto economico. Si contrasta lo spopolamento se c’è lavoro, se ci sono case, se c’è volontà di far rimanere la popolazione e la propria  famiglia nel luogo dove si è avuto il privilegio di nascere».

Secondo il Piano di ricostruzione pubblica per le Marche, le opere di cui per la città di Camerino sono previste risorse finanziarie, riguardano in particolare il ripristino funzionale e la riparazione dei danni post sisma dei cimiteri di Perito, Tuseggia, Arnano e Canepina.
Inoltre, opere finanziate con fondi della Regione Marche per l’importo di oltre 1 milione e 482mila euro,  sono quelle relative al recupero degli appartamenti di edilizia residenziale pubblica di via San Giacomo (ex casa di riposo).
Con riferimento al cratere ristretto, altri interventi di rigenerazione urbana contemplano a Camerino il ripristino e adeguamento delle infrastrutture nelle frazioni di Piegusciano e Calcina, rispettivamente per un importo di 1 milione e 450mila euro e 650mila euro, nonché il consolidamento delle mura storiche (primo stralcio) per un finanziamento di 2 milioni e 660mila euro e la riqualificazione del parcheggio Malatesta (sotto la rocca Borgesca) per la somma di 1 milione e 745mila euro.
Copertura finanziaria è preannunciata anche per la progettazione della rigenerazione urbana riguardante opere di urbanizzazione ripristino e adeguamento di infrastrutture nelle frazioni di Sant’Erasmo, Arnano e Nibbiano, il restauro e riparazione dei danni delle porte Caterina Cybo e Boncompagni.
Finanziamenti anche per la progettazione degli interventi riguardanti il secondo stralcio relativo al consolidamento delle mura storiche, ripristino e adeguamento delle infrastrutture del centro storico ( un milione e 360mila euro) e il complesso degli ex istituti di Farmacologia e Biologia, destinati ad ospitare in centro storico associazioni spin off, con annessa la sala polivalente dell’ex chiesa di San Giovanni Decollato (un milione 272mila euro).
c.c. 











L’istituto scolastico Ugo Betti di Camerino, col particolare coinvolgimento della scuola media Boccati, è sceso in campo partecipando attivamente alla manifestazione “Cancro io ti boccio” ideata per le scuole dall’Airc, con la finalità di promuovere stili di vita sani e il significato della ricerca scientifica. "Dare una lezione al cancro" e sostenere la ricerca attraverso l'iniziativa delle Arance della salute, sono i presupposti di questa giornata di sabato 28 gennaio che in tutta Italia ha coinvolto circa 700 scuole e oltre tremila piazze. 
La giornata ha infatti  impegnato i ragazzi anche nella vendita solidale di prodotti salutistici quali arance, miele e marmellate. Con i fondi raccolti , la fondazione finanzierà i progetti di ricerca più innovativi in ambito oncologico e contribuirà ad assegnare borse di studio a giovani laureati che si vogliano specializzare in oncologia.
Un'iniziativa che, coordinata dal presidente del consiglio d'istituto Gabriele Carradori, insieme agli alunni ha mobilitato e coinvolto anche tanti genitori. 
«Siamo molto contenti  - afferma il dirigente scolastico  Francesco Rosati -  sia per aver contribuito economicamente con la vendita di tanti prodotti salutistici, sia per aver divulgato ai nostri studenti un messaggio che è di natura didattica e curriculare in riferimento alla conoscenza su stili di vita salutari, non da meno, un messaggio di educazione civica  e cioè quanto significativo sia avvicinare i giovani al volontariato e alle azioni di cittadinanza attiva».
C.C.
Cala il sipario su uno dei più antichi negozi di alimentari delle Marche. Dopo ben 103 anni al servizio della comunità, la sera del 7 gennaio chiude definitivamente la saracinesca la salumeria Montanari al Sottocorte village. Avviata nel 1920 da Varino Montanari passando successivamente nelle mani del figlio Dino, nel 1978 era stata Anna, figlia maggiore di quest’ultimo, ad assumere insieme al marito Fabrizio Bernardini la gestione della rinomata attività. Costretti dal terremoto del 2016 ad abbandonare la storica postazione prossima alla piazza Garibaldi, non si sono mai dati per vinti. Nel peregrinare tra situazioni precarie, un’ancora di salvezza aveva rappresentato la realizzazione dell’area commerciale di Madonna delle Carceri dove, insieme alla maggior parte dei negozi del centro storico, la salumeria Montanari ha trovato adeguata e stabile sistemazione.

    Affacciata sulla piazza del Sottocorte village, la nuova postazione ha continuato ad essere méta di un’affezionata clientela, certa di trovare ampia scelta di prodotti genuini, primi fra tutti gli insaccati di produzione propria, celebri per qualità degli ingredienti e della lavorazione. E se il laboratorio di Morro resterà comunque attivo e sempre pronto a deliziare i palati di una clientela locale, nazionale ed estera, molto sofferta è stata la decisione di lasciare il bancone di un' attività davvero storica. Lo dicono le lacrime di commozione di Fabrizio, supportate dallo sguardo complice e determinato di Anna, lei che sin da bambina si è inebriata degli irresistibili odori di quei prodotti, testimonianza del lavoro del nonno, del padre e di una famiglia intera. Ma al fardello delle vicissitudini che si sono assommate dal 2016 ad oggi, si è aggiunta la consapevolezza che gli anni cominciano a pesare, che le forze non sono più quelle di una volta, che al di là di orari rigidi, è tempo di godersi in tranquillità la vita che scorre fuori dalle mura di un negozio.

       Con una vena di forte nostalgia, il pensiero non può che volare fin lassù, a quella saracinesca all’angolo tra le vie Massei e XX settembre che in tutta fretta si è dovuta chiudere la sera del 26 ottobre 2016 per non riaprire più.
la salumeria 
È da lì che è iniziata la storia di una delle attività più longeve del camerte, di quelle che, tramandate di generazione in generazione, per oltre un secolo hanno garantito un servizio, non solo
alle famiglie del centro storico cittadino, ma anche a chi l’ha frequentato quotidianamente per motivi di lavoro, ai camerinesi lontani che hanno riempito le sporte di prodotti ad ogni ritorno, ai turisti di passaggio che non hanno potuto fare a meno di soffermarsi in quell’angolo di tradizione, per rifornirsi di sapori autentici. In pochi metri quadrati si sono concentrati competenza, cordialità, accoglienza.

Conforta sapere oggi che il filo della tradizione non subirà interruzioni, che seppure le figure di Anna e Fabrizio mancheranno da dietro quel bancone di alimentari, le mani
sapienti di una famiglia che sa scegliere e trasformare materie prime, non hanno alcuna intenzione di smettere di produrre insaccati genuini e di qualità. Ciauscoli con marchio igp, salami, salsicce classiche e tartufate, pancette e guanciali, continuerano ad essere il marchio inconfondibile della salumeria Montanari e di una eccellenza camerte nell'artigianato gastronomico. 

Carla Campetella 


*Approfondimento della notizia sul prossimo numero di "Appennino camerte" 
A Camerino, va in scena domani, mercoledì 4 gennaio dalle ore 16 alle 19, il presepe vivente di Fonte San Venanzio
Curata dal gruppo GiovaniSan della parrocchia in collaborazione con l'arcidiocesi, l'unione pastorale e il comune, dopo le ultime due annate caratterizzate dalle restrizioni dettate dalla pandemia, l'iniziativa della rappresentazione della Natività riabbraccia la normalità. 

«Riprendiamo questa bella iniziativa partendo soprattutto dal desiderio del gruppo dei ragazzi di voler proporre qualcosa di bello per tutta la comunità  - spiega il parroco don Marco Gentilucci-. Già negli anni passati avevamo portato avanti questa idea e iniziato anche a realizzare qualche progetto. Poi la pandemia ce lo ha impedito.
Dunque, riprendiamo quest'anno in modo bello, semplice, ma coinvolgente soprattutto per l'esperienza dei nostri ragazzi. È questa un'occasione importante che dà modo ai nostri giovani di proporre qualcosa di significativo per tutta la comunità.  L'appoggio del comune, dell'arcidiocesi e ovviamente, dell'Unità pastorale che promuove tutte le iniziative della nostra città, rappresenta un momento anche di unione tra le varie realtà cittadine, una testimonianza dell'impegno e del valore del messaggio che si vuol dare, semplice ma efficace all'inizio di questo nuovo anno, anche come occasione di incontro per la nostra comunità. 
L'iniziativa del presepe vivente di Fonte San Venanzio - conclude don Marco Gentilucci- è anche un modo per ritrovarsi. Sentiamo proprio il bisogno di recuperarci come persone, riprenderci tutte quelle esperienze delle quali siamo stati privati a causa degli anni difficili trascorsi, per camminare insieme, per riguardarci anche in faccia, visto che tante persone sono tuttora fuori città  e con la distanza le abbiamo perse. 
Penso che anche l'esperienza del presepe vivente, possa essere un'occasione per tornare a Camerino, per rivederci e per iniziare un cammino nuovo, più libero rispetto agli anni passati».

C.C.

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Tragedia a Camerino. Nella mattinata di oggi un giovane di circa vent’anni si è tolto la vita impiccandosi. È successo alla Rocca Borgesca, tra le 7 e le 8. A dare l’allarme un passante, che ha allertato i carabinieri della stazione camerte. Immediato l’intervento dei militari, giunti sul posto insieme ai sanitari del 118. Per il ragazzo non c’era però più nulla da fare.

I carabinieri indagano sul movente del gesto, mentre dai primi rilevamenti effettuati sul posto non emergono dubbi sulle dinamiche. Si tratta di un gesto volontario. Al momento del gesto il giovane non aveva con sé i documenti.

Forse il sindaco di Camerino è un po’ confuso. Sono sorpresa ed allibita dalle sue affermazioni in merito agli annunciati accorpamenti di alcune scuole”.

Così il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, risponde al collega camerte in una nota in cui si chiede: “Dov’era Lucarelli quando, ai tavoli istituzionali, si parlava di certi argomenti? Mi sembra assurdo che oggi mi tiri in ballo per una questione che segue, peraltro, la normativa nazionale. Vorrei solo ricordargli che negli ultimi anni l’amministrazione comunale settempedana ha realizzato una serie di investimenti sul plesso dell’Ipsia “Ercole Rosa” investendo molto su questa struttura e che l’aggregazione tra il Professionale e l’Istituto tecnico tecnologico statale “Eustachio Divini”, proposta dalla città di San Severino Marche alla provincia di Macerata, va solo nell’ottica unidirezionale di dare una risposta al territorio.
Essa permetterebbe, infatti, la creazione di un nuovo polo scolastico, un istituto di istruzione superiore tecnico-professionale per le aree interne, di cui le stesse sono sprovviste, speculare all’istituto di istruzione superiore di Recanati per l’area costiera. Operando le due scuole sullo stesso territorio si garantirebbe peraltro, e questo ci tengo a sottolinearlo – spiega ancora il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei - la qualità di un servizio rispondente alle stesse esigenze e alla stessa realtà locale. Questa proposta di aggregazione permetterebbe poi, al bisogno, un riorientamento degli studenti di entrambe le scuole per contrastare la dispersione scolastica cui le zone interne rischiano di andare incontro”.

Ma la risposta della Piermattei al collega sindaco di Camerino è ancora più articolata e dettagliata: “Quello che mi domando è dove Lucarelli si trovasse quando è iniziato questo percorso – riprende il primo cittadino settempedano, che sottolinea - Mi sembra assurdo che oggi sia proprio lui ad alzare la voce senza conoscere minimamente ciò che è stato fatto per salvaguardare il territorio, mettendo in discussione, senza cognizione di causa, il lavoro che è stato portato avanti da tanti attori e non dalla sola Piermattei. Vorrei ricordare a Lucarelli che la Città di San Severino Marche, anche se rientra nei Comuni presenti nell’ Ordinanza n.101 del Commissario straordinario Ricostruzione sisma 2016, ha richiesto formalmente all’amministrazione provinciale, con Delibera n. 250 del 17.10.2022, di scorporare la sede dell’Ipsia “E.Rosa” di San Severino Marche dall’ Ipsia “Pocognoni” di Matelica, proprio perché fosse accorpata all’Istituto Divini di San Severino Marche. E che il Comune di Matelica, con Delibera n.226 del 19.10.2022, ha chiesto alla Provincia di inserire nel Piano provinciale della rete scolastica per il 2023-2024, l’accorpamento dell’Istituto  Antinori” all’Istituto professionale "Pocognoni".
La duplice proposta a me sembra intelligente e lungimirante: si andrebbero così a creare tre poli in tre diverse realtà dando a tutte un’autonomia scolastica e un’offerta formativa che risponde alle esigenze di un territorio ampio per una crescita dinamica dello stesso rispetto anche alle intese tra scuola ed imprese.
Da ultimo voglio solo ricordare al collega Lucarelli – conclude la Piermattei - che il compito dei sindaci è anche quello di fare il bene comune dei territori e dei cittadini che vi abitano e che la propolsta che l’amministrazione comunale di San Severino Marche ha elaborato, e che è stata presentata dalla sottoscritta, è il frutto di confronto tra tanti attori e in più sedi dove, lo ribadisco, tutti ho incontrato tranne chi oggi finisce per tirarmi in ballo con strampalate ricostruzioni”.

Tragedia nella scorsa notte. Una donna di ottant'anni ha perso la vita a causa di un incendio scaturito nella sua abitazione. I fatti sono avvenuti intorno all'una, in via Circonvallazione a Matelica. A causa del malfunzionamento di una termocoperta, l'appartamento al primo piano della palazzina in cui abitava la donna ha preso fuoco. L'allarme è scattato immediatamente, con i vigili del fuoco della squadra di Camerino e di Fabriano che si sono precipitati sul posto per sedare le fiamme. Una volta spento l'incendio i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatare la morte della signora, deceduta a causa dei fumi scaturiti dal rogo. Sul posto anche i carabinieri di Matelica.


Aperte le iscrizioni alla XIV edizione della Gran Fondo Terre dei Varano, manifestazione ciclistica per cicloamatori ed agonisti che si svolgerà il 18 giugno 2023 nel cuore dei Monti Sibillini con partenza ed arrivo a Camerino. 

Istituita dalla ASD Avis Frecce Azzurre di Camerino, dal 2008 la manifestazione racconta un territorio affascinante che, a partire dalla città ducale, abbraccia buona parte del Parco Nazionale dei Sibillini. Come sempre attentissimi al ciclista ospitato, propone percorsi presidiati e sicuri, da gustare con gli occhi e da vivere in sella tra curve, dislivelli e traguardi da raggiungere.

Tante le novità che la Granfondo Terre dei Varano offrirà nel 2023, iniziando con svelare che dall' 8 al 25 giugno a Camerino ci saranno i Campionati nazionali universitari: una settimana in cui oltre 3.000 atleti di livello nazionale si cimenteranno in tutti gli sport, tra cui anche le discipline di ciclismo su strada (il 18 giugno) e mtb (il 25 giugno).
Pertanto, la granfondo Terre dei Varano sarà ancora più interessante e ricca di stimoli.

Tre i percorsi per soddisfare le necessità e la preparazione di ciascun ciclista. Ai confermati percorsi agonistici (il Classic con 105 km e 1.700m di dislivello ed il Marathon con 130 km e 2.700m di dislivello), si affiancherà il nuovo percorso non agonistico: il bellissimo Giro dei laghi, fruibile con qualsiasi tipo di bici, che incanterà i cicloturisti con i suoi 52 km e 700m di dislivello. Confermata la possibilità di partenza alla francese per chi non ama la tensione in griglia.

Nell’edizione 2023 la manifestazione spalancherà ancora di più le porte ai cicloturisti, attraverso una serie di eventi durante la settimana ed un percorso loro dedicato ancora più affascinante e fruibile da tutti.

Per quanto riguarda le quote di iscrizione è prevista una tariffa agevolata entro il 31/12 a 25 euro; confermata la presenza dell’opzione Prima Griglia, per i ciclisti più agonisti che vogliono partire davanti ed esprimere al meglio le loro potenzialità.

È possibile iscriversi online mediante il portale Endu (https://join.endu.net/entry?edition=70005), approfittando delle tariffe agevolate fino al 30 marzo.

In palio oltre 115 premi, individuali di categoria e per società, in aggiunta ai trofei per i primi classificati: Trofeo Francesco Gentili per il percorso Marathon, Trofeo Alberto Pennesi per il percorso Classic ed il Trofeo Dario Drago per la cronoscalata Sarnano-Sassotetto.

Per maggiori informazioni visitare il sito www.terredeivarano.it oppure scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Si illumina di un messaggio altamente simbolico l'albero natalizio ideato da Lorella Pettinari, negoziante del Sottocorte village di Camerino.
Chiavi legate a tanti cuori rossi costituiranno le sue decorazioni, a rappresentare tutte le porte che migliaia di famiglie sono state costrette a chiudersi dietro, a causa dei danni prodotti dalle scosse del 2016.
Istintivo e istantaneo il disegno di questo progetto che ha toccato la sensibilità delle persone.
Ognuna con un proprio percorso da raccontare, tante sono le chiavi già uscite dai cassetti per fondersi insieme in questa unica forte emozione che potrà essere abbracciata anche da tutte le persone costrette ad abbandonare le mura domestiche per via delle recenti inondazioni o di altri terremoti, così come da quanti vogliano semplicemente esprimere vicinanza a queste situazioni di sofferenza.
Chiavi di volta hanno infatti rappresentato tutti coloro che a vario titolo, hanno portato aiuto, sollievo e affetto alle popolazioni colpite da eventi calamitosi. La loro presenza sul singolare albero camerte, renderà ancora più intenso il segnale che si vuol dare.
Nella convinzione della sua ideatrice «per riaprire le tante porte chiuse delle case e dei paesi, ci sarà bisogno dell’aiuto di tutte le popolazioni» quindi,  tante più luci simboliche potranno essere accese dall’albero che si fa messaggero di storie d’umanità, tanto più luminosa e forte sarà la luce della speranza.
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«Ho pensato a questo progetto particolare proprio perché, più delle tante tipologie di luci colorate o led che si vedono in giro per il mondo, desideravo che per tutti noi si potesse accendere soprattutto la speranza di fare ritorno a casa, di riavere un paese. Anche questa è una modalità per essere vicini e uniti – conclude la negoziante-. L’unione è in questo momento ciò di cui abbiamo più bisogno, per riuscire a non scomparire del tutto nella mente e soprattutto nel cuore delle persone. Solo insieme e con un grande cuore, la vita può andare avanti e tornare ad avere senso». 

Chi volesse partecipare a questa singolare idea natalizia potrà lasciare le sue chiavi direttamente al negozio “La stellina dei desideri” che si trova pochi metri più avanti dell’ufficio postale al Sottocorte village.
Le chiavi potranno anche essere spedite in busta chiusa a Pettinari Lorella, Sottocorte village, 62032 Camerino (MC).

Carla Campetella 

Nella foto sotto, l'albero provvisorio, in attesa di appendere le chiavi all'abete che sarà posizionato all'esterno 
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