Nel 130esimo anniversario della nascita, la città di Camerino celebra l’illustre concittadino Ugo Betti (Camerino 1892 – Roma 1953), poeta, scrittore e giudice, definito “dopo Pirandello, il più intenso e profondo drammaturgo italiano della prima metà del Novecento”.

Grazie al contributo della Città di Camerino e con il patrocinio dell’Università di Camerino, in collaborazione con la Fondazione Pergolesi Spontini, mercoledì 30 novembre ore 21,15 all’Auditorium Benedetto XIII di Camerino va in scena l’opera “Delitto all’isola delle capre” tratto dal dramma omonimo dell’autore marchigiano, su musiche di Marco Taralli e libretto di Emilio Jona.

L’opera lirica è una nuova commissione e nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, e debutterà in prima mondiale al Teatro Pergolesi di Jesi venerdì 25 novembre ore 20,30 e domenica 27 novembre ore 16 con anteprima giovani mercoledì 23 novembre ore 16 nell’ambito della 55esima Stagione Lirica di Tradizione di Jesi.

Successivamente l’opera lirica “Delitto all’isola delle capre” sarà rappresentata a Savona.

L’opera e la figura dello scrittore marchigiano è inoltre al centro di un percorso di approfondimento in tre tappe, tra Jesi e Camerino, realizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini, nell’ambito del progetto “Essere Spettatore”, a cura di Pierfrancesco Giannangeli, con il patrocinio e alla compartecipazione del Consiglio Regionale delle Marche.
Riaprirà martedì prossimo la parte alta di via Viviano Venanzi. A farlo sapere è l’assessore ai lavori pubblici del comune di Camerino, Stefano Falcioni, che coglie l’occasione per lanciare un appello alla Regione: «Anche la nostra città venga inserita nel cratere dell’alluvione».

Il tratto di strada che conduce al centro storico di Camerino è stato chiuso ieri per i lavori di riparazione dei sottoservizi danneggiati dalle forti piogge di settembre. Negli ultimi due mesi il traffico è stato possibile su una sola corsia a causa di questi danni. Un percorso ad ostacoli per chi si recava in quella parte della città. La regolare viabilità è stata infatti ostruita da alcune transenne, sistemate per evitare il passaggio delle auto sui tombini sprofondati dopo il nubifragio. Ora i lavori di sistemazione con la deviazione delle auto verso il cimitero. «Gli uffici hanno attivato il cantiere per la riparazione dei danni causati dall’alluvione – afferma l’assessore Falcioni –. Per permettere l’esecuzione dei lavori è stato necessario chiudere via Venanzi che, salvo imprevisti, sarà riaperta martedì 15 novembre».

L’assessore lancia quindi l’appello: «Non è questo il solo nodo da sciogliere in materia di danni causati dalle piogge – rilancia –. È fondamentale che anche Camerino sia compresa nell’ordinanza speciale per i danni causati dal nubifragio. Senza questo tipo di provvedimenti sarà molto difficile trovare una soluzione ai problemi più grandi riconducibili a quell’evento. Le nostre preoccupazioni, in particolare, riguardano la strada Caselle – Le Calvie e il ponte di Rocca d’Aiello, che dovrà essere demolito e ricostruito».

l.c.
Un secolo. E’ il traguardo raggiunto dalla signora Daria Ciari e dalla signora Marina Tomassoni. Entrambe, infatti, hanno compiuto 100 anni in questi giorni e l’amministrazione comunale di Camerino ha voluto omaggiarle con un simbolico dono e, nel caso della signora Tomassoni, anche con la visita del sindaco Roberto Lucarelli e dell’assessore Silvia Piscini.

La signora Ciari ha compiuto i cento anni lo scorso 5 novembre e ha festeggiato insieme ai suoi cari a Osimo, cittadina in cui si è trasferita da qualche anno. Il Comune di Camerino le ha inviato una lettera di auguri insieme a una stampa della città.
La signora Tomassoni li ha invece compiuti ieri, 9 novembre, e, sempre nella serata di ieri, il sindaco Lucarelli e l’assessore Piscini l’hanno raggiunta nella sua abitazione camerte per la consegna di un omaggio floreale e un piccolo momento di festa insieme.

“Con Marina – ha raccontato l’assessore Silvia Piscini – abbiamo brindato e mangiato una fetta di torta oltre che scambiato alcune battute sugli episodi della Camerino del passato. Un momento di grande intensità per me che sono l’assessore più giovane e l’altra ‘Anni ‘90’, insieme al consigliere Alessandro Salvetti, eletta in consiglio comunale”
“Per adesso il bilancio è solo il grande spavento a cui, purtroppo, siamo abituati” – Il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli, ha voluto rassicurare la cittadinanza dopo le scosse di terremoto di questa mattina, avvertite distintamente anche in città.

“Immediatamente – ha aggiuntto – abbiamo messo in moto la macchina delle verifiche tecniche, provvedendo subito ai necessari accertamenti negli edifici scolastici.
Per quanto riguarda quelli di competenza comunale, non si sono registrate criticità di sorta e le lezioni si sono potute regolarmente svolgere. Siamo inoltre in contatto con i tecnici della Provincia di Macerata che stanno provvedendo alle medesime verifiche nelle strutture che fanno riferimento all’ente provinciale e, anche in questo caso, non abbiamo notizia di danni o di particolari disagi.
Contestualmente il nostro personale è al lavoro per ulteriori verifiche in altri edifici cittadini.
In via cautelativa, infine, abbiamo sospeso gli accessi nel centro storico, in Zona Rossa, così da poter effettuare tutti i necessari controlli e salvaguardare l’incolumità dei cittadini e di quanti operano in quell’area.
«È con vivo e sincero interesse che apprendiamo la notizia di una richiesta di apertura a un incontro con il comitato “Salviamo l’ospedale di Camerino” avanzata da parte del vice presidente del Consiglio regionale delle Marche Gianluca Pasqui che peraltro è anche membro della IV Commissione Sanità».
Così Angiolo Napolioni, presidente del comitato nato per la salvaguardia del nosocomio a servizio del territorio, in risposta al tavolo di lavoro concertato proposto da Pasqui. 

«L’iniziativa - prosegue la nota -,  non può che rallegrare tutti i cittadini dell’entroterra che hanno nel nosocomio camerte il presidio sanitario di riferimento. Si tratta di un argomento particolarmente delicato che riguarda la vita, il benessere e il futuro dell’intera popolazione dell’entroterra, per la stragrande maggioranza costituita da anziani, che ai disagi dovuti alla collocazione geografica, sommano quelli determinati dal sisma prima e dalla pandemia poi.
Da quasi due anni il Comitato per la salvaguardia dell’ospedale cerca di sensibilizzare le istituzioni locali, provinciali e regionali sulle continue carenze, inefficienze e disagi che la popolazione montana affronta ogni qual volta è costretta a ricorrere alle cure mediche ribadendo che la tutela delle popolazioni svantaggiate non può che passare necessariamente dal garantire il diritto fondamentale alla salute assicurando l’appropriatezza delle cure mediche. Prendiamo atto quindi, non senza sorpresa, della volontà del consigliere Pasqui di voler aprire un dialogo con il comitato e della sua evidente inversione di marcia rispetto alle dure critiche esternate nei confronti del comitato stesso all’indomani della sua costituzione e nei mesi che seguirono.
Ci sia consentito però sollevare, senza alcuna vena polemica ma solo con spirito costruttivo, qualche riflessione a riguardo - precisa Napolioni -. In particolare ci chiediamo perché proprio ora il consigliere Pasqui decide di aprire un dialogo con il comitato quando fino a questo momento lo ha considerato un nemico dell’attuale amministrazione regionale giungendo sin anche a ritenerlo strumento di lotta politica? Perché solo ora e non nel periodo antecedente l’approvazione del nuovo piano socio sanitario? Ci chiediamo ancora perché il consigliere decide di aprirsi al comitato quando lo stesso siede tra i banchi della maggioranza di Governo della regione e ne è autorevole rappresentante? Vi sono impedimenti per il consigliere regionale Pasqui nell’adottare, insieme alla sua maggioranza di governo, provvedimenti in favore dell’ospedale dell’entroterra? Obiettivamente, pur considerandola meritevole, troviamo curiosa questa sua iniziativa al punto da suscitare ulteriori, inquietanti, interrogativi: forse il consigliere Pasqui ha notizie non proprio positive per l’ospedale tanto da dover ricorrere all’appoggio del comitato? Forse nei pensieri della giunta regionale sono in programma provvedimenti con effetti penalizzanti per il nostro ospedale? Sono forse in programma ulteriori tagli e depotenziamenti? Ci auguriamo e vivamente speriamo che non sia così e che le nostre siano solo ingiustificate preoccupazioni - continua la nota -. Nessuna notizia invece dall’altro rappresentante camerte, il consigliere regionale Renzo Marinelli che probabilmente non ha nulla da dire a riguardo. Vedremo!! Per il momento consoliamoci (si fa per dire) dell’esito del concorso per la nomina del nuovo primario del reparto di cardiologia. Ci sia consentito esprimere innanzitutto i rallegramenti al vincitore che sembra essere il dottor Mazza, giovane professionista campano di alto profilo. A lui gli auguri più sinceri di buon lavoro. Il vincitore ci perdonerà se pubblicamente affermiamo di aver fatto sfacciatamente il tifo per altri concorrenti a noi più vicini.
Non ci resta che prendere atto, con un po’ di rammarico, dell’esito e sperare che il nuovo primario, chiunque esso sia, trovi nell’ospedale di Camerino il luogo ideale in cui dare il meglio della sua professionalità insieme a un ambiente che saprà sicuramente offrirgli, come sempre, tutto il sostegno, l’aiuto e l’affetto che le popolazioni della montagna sanno dare.
Sovviene alla mente solo una curiosa coincidenza - conclude Angiolo Napolioni -: sembra che i medici camerti siano quelli che pur vantando il più alto punteggio curriculare non riescano poi a esprimere nelle prove del colloquio tutte le loro potenzialità. Sicuramente una coincidenza, peccato».
Attimi di paura nella prima mattinata di oggi, quando la terra è tornata a tremare. Un terremoto di magnitudine 5,7 con epicentro in mare, al largo della provincia di Pesaro-Urbino ha svegliato le Marche alle 7.07, seguito da altre scosse di minore intensità. Avvertita distintamente anche nella provincia di Macerata, soprattutto sulla fascia costiera, la scossa ha fatto scattare immediatamente la macchina dei controlli. Diversi i comuni che hanno deciso per la chiusura delle scuole, nonostante molti degli studenti fossero ormai pronti a recarsi a lezione. Nel frattempo sono in corso i sopralluoghi per accertare la sicurezza degli edifici pubblici e delle infrastrutture.

In questo contesto Macerata è stato tra i primi comuni a decidere per la chiusura degli istituti. Nel capoluogo oggi nessuna lezione, neanche all'università che ha fatto sapere di aver sospeso lezioni, esami e sessioni di laurea. «Abbiamo predisposto quattro squadre di tecnici - spiega il sindaco Sandro Parcaroli - che si stanno occupando dei sopralluoghi nelle scuole. Oggi gli istituti rimangono chiusi, da noi come in molti altri comuni del maceratese, soprattutto nella zona costiera. Siamo in costante collegamento e seguiamo l'evolversi della situazione. Sembra comunque che non ci siano stati danni».

«Una misura precauzionale». L'ha definita così il sindaco di Matelica, Massimo Baldini. Anche nella sua città è scattata l'ordinanza che ha rispedito a casa gli studenti. «Non ci sono danni, l'ordinanza è preventiva, per evitare problemi alla sicurezza. Molti genitori erano preoccupati e quindi abbiamo deciso di prestare loro ascolto. Stiamo effettuando i sopralluoghi con i tecnici, la situazione è sotto controllo».

Altri comuni in cui ai è deciso per lo stop alle lezioni sono Recanati, Porto Recanati, Morrovalle, Monte San Giusto, Montecassiano e Appignano. In provincia di Ancona, tra gli altri, Fabriano.

Tutti in aula invece a San Severino Marche. Il sindaco Rosa Piermattei ha comunque fatto sapere come la macchina dei tecnici comunali sia già in azione per individuare eventuali criticità: «La situazione è sotto controllo e le strutture scolastiche sono al sicuro. Molti studenti erano già in auto o in pullman per venire a scuola e, visto che la loro sicurezza non è a rischio, abbiamo deciso di tenere gli istituti aperti».

Anche a Camerino nessuna interruzione nel servizio scolastico, anche qui in corso gli accertamenti del caso. A San Ginesio, il sindaco Giuliano Ciabocco ha fatto sapere di «aver effettuato le verifiche subito dopo le scosse - informa -. Questa volta c'è stato solo un forte spavento, ma siamo stati fortunati. Nessun problema alle strutture scolastiche, per questo le lezioni si tengono regolarmente».

l.c.
Il dottor Alfredo Mazza, medico cardiologo proveniente dall’Azienda sanitaria locale di Salerno, è risultato primo nella graduatoria degli idonei partecipanti alla selezione per il conferimento dell’incarico di direttore dell’unità operativa di cardiologia a indirizzo riabilitativo dell’ospedale di Camerino.
È questo l’esito della riunione dell’apposita commissione valutatrice avvenuta lo scorso 28 ottobre nella sede della direzione generale dell’Asur Marche di Ancona. Della commissione valutatrice, nominata il 3 ottobre 2022 con determina dell’area vasta 3, facevano parte nella fattispecie il direttore sanitario dott. Remo Appignanesi, componente di diritto e designato presidente, e i medici Antonino Granatelli, Francesco Greco e Vincenzo Antonio Ciconte, tutti e tre dirigenti cardiologi rispettivamente dell’ospedale Sandro Pertini- Asl di Roma, dell’azienda ospedaliera di Cosenza e dell’azienda ospedaliera Pugliese- Ciaccio di Catanzaro.
All’avviso pubblico di selezione per il conferimento dell’incarico, indetto lo scorso 13 giugno con determina dell’area vasta 3, ha fatto seguito la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della regione Marche e nella Gazzetta ufficiale della Repubblica.
Scaduti il 1 settembre i termini per la presentazione delle 
domande, con determina del 23 settembre sono risultati ammessi otto candidati, in seguito regolarmente convocati per essere sottoposti al colloquio che, insieme al curriculum, era parte fondamentale dei criteri di valutazione complessiva, determinati dalla commissione in relazione all'incarico da conferire,
Degli otto candidati ammessi e convocati alla selezione, ne sono risultati presenti sei.
Valutati i curricula e svolti i colloqui, sulla base dei migliori punteggi conseguiti dai candidati, la commissione è dunque pervenuta alla formulazione della graduatoria degli idonei che, per i provvedimenti del caso, è stata trasmessa al direttore dell’area vasta 3 Daniela Corsi.
mazza 1
Classe 1971, dirigente medico cardiologo presso l’ospedale di Sarno - Asl Salerno e ricercatore associato presso l’istituto dei sistemi complessi del Cnr – Roma, Alfredo Mazza ha conseguito la laurea in medicina e chirurgia con lode presso l’Università Federico II di Napoli, poi un dottorato di
ricerca in scienze metaboliche alla II Università di Napoli. Si è quindi specializzato in cardiologia presso l’Università di Catania. Inoltre, ha conseguito una laurea specialistica in biotecnologie mediche ed una magistrale in scienze politiche, nonché vari master e perfezionamenti in settori
biomedici.
c.c.
La sezione di Archivio di Stato di Camerino, durante il consueto orario di apertura al pubblico, esporrà per tutto il mese di novembre una selezione di sigilli provenienti dai fondi archivistici comunale di Camerino, comunale di Camporotondo ed IPAB (Istituti di Pubblica Assistenza e Beneficenza) relativi al periodo dal XV° al XVIII°secolo.


La varietà della collezione permetterà di ammirare esemplari in cera, piombo e carta, utilizzati da pontefici ed imperatori per sigillare varie tipologie di documenti ufficiali.

Il pezzo più pregevole della collezione camerte è un sigillo rotondo di grande formato, 13 cm di diametro, realizzato in cera vergine, pendente tramite fili di seta fittamente intrecciati tra loro. Appartiene all’imperatore Federico III e raffigura la sua immagine in trono e quella dell’aquila bicefala del suo stemma. Il documento che suggella, datato 15 gennaio 1469, è il riconoscimento, la conferma ed il rinnovo dei privilegi goduti "ab immemorabili" dal comune di Camporotondo (SASC, Comunale di Camporotondo, Perg. XI).

L’idea alla base dell’invenzione del sigillo è piuttosto semplice: incidere su una materia dura, come la pietra o il metallo, un insieme di segni che identificano in modo univoco una persona fisica o morale, originando così la matrice, cioè uno strumento che, impresso su materia molle come l’argilla o la cera, consenta di ripetere a piacere in modo sempre identico, quell’insieme di segni che identificano il suo possessore.

Lo studio critico del sigillo, sotto l’aspetto diplomatico, storico, giuridico, incomincia nel secolo XVII° ed assurge a dignità scientifica dal XVIII° secolo in poi: nasce così la sfragistica.

Attivazione civica, continuano gli appuntamenti del progetto  Community Pro a Camerino per la costruzione di strumenti di comunità.
Sabato  5 novembre è la volta della seconda tappa del percorso, con la progettazione del laboratorio di comunità.
Si inizia con la passeggiata nel centro storico, appuntamento alle 14 in piazza Cavour per ripercorrere alcuni luoghi vitali della città, tra arte, storia, ricordi e desideri per il futuro, guidati dal professor Pier Luigi Falaschi, docente Unicam in pensione e da Gabriele Carradori, responsabile Community Pro Camerino.
Nell’occasione sarà possibile anche entrare nel Teatro Filippo Marchetti altrimenti inaccessibile e visitare uno dei gioielli cittadini.  Il tour andrà ad attivare riflessioni e sensazioni che poi saranno trattate nel laboratorio di progettazione strategie di comunità, al Centro Sociale Ada via Baudana Vaccolini, dalle 16,30.
È il secondo momento laboratoriale dopo quello che il progetto ha tenuto a maggio, sulle mappe di comunità.
È possibile prendere parte a uno solo degli appuntamenti, la passeggiata o il laboratorio, o a entrambi e sempre a partecipazione gratuita.
Il percorso Comunity Pro in atto a Camerino è parte di un progetto nazionale realizzato con il finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il coordinamento dell’aps CittadinanzaAttiva. Sono sei gli appuntamenti in presenza previsti, con altrettante restituzioni online del materiale elaborato. Lo scopo è rafforzare la formazione degli “attivatori civici”, nuove figure di supporto alla cittadinanza chiamate a lavorare a stretto contatto con le proprie comunità locali per creare meccanismi di solidarietà e resilienza e affrontare le sfide del presente e del futuro.
Taglio del nastro questa mattina a Camerino per la nuova sede temporanea degli uffici comunali in via Conti di Statte.
Su una superficie di 2700 metri quadrati, in un unico edificio sono da oggi raggruppati tutti i settori operativi del Comune di Camerino.   
Simbolica la data scelta per l'inaugurazione, coincidente con il sesto anniversario di una delle scosse più forti che stravolsero la vita e la fisionomia dei centri dell'entroterra maceratese.
Doppio il significato legato a quella data che, al ricordo della sofferenza e della forza di non mollare, aggiunge le energie del lavoro compiuto sin qui per ristabilire una situazione che superasse l'emergenza e la precarietà.
Ne portano il segno e l'esempio tutti i livelli delle tante istituzioni che la festosa cerimonia ha riunito oggi a Camerino, città delle Marche tra le più colpite e secondo centro dell'intero Cratere per livello di danneggiamento.
Sei anni in cui gli stessi dipendenti comunali, seppure in spazi ridotti e non senza difficoltà, hanno speso tutte le loro energie per garantire un costante e prezioso servizio alla cittadinanza.
Con l'introduzione musicale della banda città di Camerino, al taglio del nastro della funzionale e moderna costruzione interamente finanziata dalla Protezione civile nazionale con i fondi dell'emergenza per la cifra di due milioni e mezzo di euro, con il sindaco di Camerino Roberto Lucarelli e l'intera giunta comunale, sono intervenuti il Capo Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il Subcommissario straordinario alla ricostruzione Gianluca Loffredo, il presidente della provincia di Macerata Sandro Parcaroli, il vice presidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui, il presidente del consiglio comunale Cesare Pierdominici. 
piazzale davanti sede
Intensi e significativi gli interventi che si sono susseguiti dal palco, in una giornata che ha trovato una sintonia e una condivisione particolare nelle parole che sono state pronunciate, anche da parte della folta schiera di sindaci del terriitorio arrivata in città a testimoniare vicinanza e unione d'intenti.

Lucareli sede
Subito i ringraziamenti del primo cittadino si sono rivolti a quanti hanno reso possibile questo positivo traguardo che permetterà una migliore organizzazione e un più proficuo lavoro degli uffici comunali,  ma - ha detto Roberto Lucarellil'inaugurazione di oggi vuole testimoniare la necessità di un cambio di passo. Il segno di oggi è il punto zero di una fase della ricostruzione che deve essere necessariamente diversa. Noi siamo un territorio che già  soffriva, dove lo spopolamento era già forte e dove il sisma ha accelerato alcuni processi. Oggi quelle misure diverse, anche economiche, debbono essere necessariamente impegnate in maniera di 'distinguo' - ha sottolineato il sindaco -. Quella filiera istituzionale che oggi è qui rappresentata in tutte le sue espressioni, dall'ente locale al Governo centrale, deve impegnarsi per quella che è e deve essere la rinascita di un territorio che è terriorio montano».
Ad oggi, su una popolazione di circa seimila residenti, le persone fuori casa nel comune di Camerino sono 1730, tra coloro che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione o abitano le soluzioni abitative di emergenza «dunque, anche nella riparizione dei fondi del Pnrrr,  il rapporto con una città di sessantamila abitanti è sicuramente diverso, perchè diverse sono la parte sociale ed economica - ha continuato Lucarelli rimarcando la necessità di 'leggi speciali' riferite alle aree montane-, altrimenti domani ci troveremo a parlare di scuole senza alunni, a fare la lotta tra comuni, a puntellare quelle istituzioni che invece debbono rimanere salde sul territorio.
Da questa bella giornata - ha concluso-  deve nascere quella collaborazione territoriale che inizi a fare della nostra città un grosso punto di riferimento per tutta la Regione Marche e per il Centro Italia».
Acquaroli camerino
Proprio alle complessità e alle difficoltà legate ai sei anni del sisma e alle peculiarità del territorio dell'entroterra, hanno fatto riferimento le parole del Governatore Francesco Acquaroli.
"Quello che è accaduto, è un dramma che ha cambiato il volto sociale, economico e urbanistico dei territori e ha fatto anche riflettere rispetto all'approccio che le istituzioni hanno avuto rispetto alle emergenze. Con molta difficoltà oggi la fase dell'emergenza è stata superata  e ci accingiamo a velocizzare la fase della ricostruzione che però - ha affermato Acquaroli- necessariamente ci impone delle riflessioni, soprattutto in relazione alle strategie da mettere in campo.
Occore quindi che la filiera istituzionale sia in grado di mettere in campo quelle azioni rivolte non solo a garantire la ricostruzione privata e pubblica ma a dare anche il segnale di una rivitalizzazione economica e a riconoscere la centralità di questi territori affinché possano rinascere, non così come li si è lasciati la sera del 26 ottobre 2016, ma con delle opportunità aggiuntive ulteriori. È questa la sfida dei servizi, quella delle scuole che non debbono rappresentare una battaglia continua. Dobbiamo innescare un meccanismo che, una volta per tutte, sappia proiettare una programmazione che, da qui a prossimi mesi, porti a garantire le risorse, gli strumenti e la programmazione. Solo così potremo ottenere che, dopo anni di devastazione e sofferenza, si arrivi ad una fase dinamica e con più certezze, capace di ricollocare questi territori nella centralità che è importante per tutta la regione. Lo dico con la consapevolezza che lo spopolamento delle aree interne non è grave solo per le Marche ma per tutta l'Italia. Se perdiamo questo patrimonio, è come se noi rinunciassimo ad una parte della nostra capacità di prodotto interno lordo, ad una parte della nostra identità e capacità di essere attrattivi. Noi non lo dobbiamo consentire». 

Al di là del sicuro segnale di ripresa, l'inaugurazione dei nuovi uffici comunali, è stata anche  l'occasione per lanciare una rflessione più ampia sui temi delle emergenze che sempre più stanno riguardando varie zone di un fragile Paese.   

 Ripercorse e rivissute emotivamente le fasi concitate dei primissimi momenti seguiti alle scosse del 2016 con la mobilitazione di tanti gruppi di Protezione civile impegnati nel soccorso alle popolazioni, il capo Dipartimento Fabrizio Curcio, ha evidenziato come la presa di coscienza del dramma sia avvenuta rapportandosi con realtà che avevano ognuna proprie specificità, per ciascuna delle quali si è cercato di individuare la chiave per rimettere in moto subito quello che serviva.
Curcio si è poi riallacciato ai temi approfonditi in precedenza, perché "se si è affrontato il prima e il durante, davanti c'è un dopo che è di ripresa ma anche momento di analisi rispetto ai problemi che c'erano prima- ha dichiarato -. Perchè io non conosco emergenze che abbiano risolto problemi preesistenti ma ho solo conosciuto emergenze che li hanno amplificati. Allora noi dobbiamo recuperare l'opportunità "drammatica" di fare una riflessione sul dopo e sul come agire riguardo ad alcuni territori che avevano già delle dinamiche difficili, per riportarli a diventare risorsa. Un percorso che noi come sistema di protezione civile possiamo solo accompagnare. Un percorso che è di ricostruzione non solo materiale ma sociale, organizzativa, economica, lavorativa culturale». 

La sfida futura si concentra soprattutto sui comuni più colpiti dalla devastazione, secondo il subcommissario Gianluca Loffredo, che ha puntato l'attenzione sulle aree interne dove, sebbene da tempo segnate dallo spopolamento, «una comunità c'è ed è importante accelerare e dare una qualità anche economico-sociale agli interventi.
Il problema è del legislatore a livello nazionale - ha sottolineato-. Occorre mettere in campo una ordinarietà della straordinarietà, in quanrto la straordinarietà  non può cogliere impreparate  sotto le future comunità che si  troveranno di fronte a problemi simili, sotto il profilo organizzativo funzionale e di gestione». 

Nel corso della cerimonia, a conclusione degli interventi, l'amministrazione ha voluto rendere omaggio ai dipendenti comunali che hanno raggiunto il pensionamento negli ultimi 10 anni. 
vescovo Massara sede
A precedere il taglio del nastro, la benedizione dell'arcivescovo Francesco Massara il quale ha formulato l'augurio che la nuova sede comunale sia un luogo di rinascita e d'accoglienza e che possa essere a servizio di tutti i cittadini e del territorio.


 Carla Campetella
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