Il Camerte dell'anno va assegnato sin da subito ai medici e all'intero personale dell'ospedale di Camerino. E'la proposta lanciata da Roberto Lucarelli, ex vicesindaco e attuale consigliere comunale di minoranza di Camerino che dal suo profilo social ha espresso il desiderio che il premio, conferito annulamente dalla ProCamerino e dalla città a persone, enti, associazioni o organizzazioni che si sono distinte nelle loro attività, possa raggiungere con assegnazione immediata tutto il personale sanitario del presidio Covid -Hospital che nella gravità dell'attuale emergenza sta facendo l'inverosimile.  
“Nessuno lo merita di più – ha scritto Roberto Lucarelli nel suo post  - Stiamo a casa, ma c’è chi non può. Penso a chi deve comunque lavorare e tra questi penso, soprattutto, agli eroi che in questi giorni stanno combattendo al fronte. Un fronte che, oggi, è rappresentato dagli ospedali. A Camerino ne sappiamo qualcosa. So che è solo marzo, che la decisione su a chi assegnare il Camerte dell’Anno si prende più in là nel tempo e che in questo momento ci sono questioni contingenti e più importanti di cui occuparsi, ma vorrei lanciare una proposta che, appena possibile, formalizzerò alla Pro Camerino: il Camerte dell’Anno 2020 assegnato, sin da subito e “sul campo”, ai medici e al personale, tutto ma proprio tutto (chiunque in questi giorni e in ogni ruolo sta dando il proprio contributo professionale o volontario), del nostro Ospedale di Camerino. Nessuno lo merita più di loro, senza aspettare la fine dell’anno. E’ un piccolo simbolo, ma doveroso da parte di tutta la comunità verso madri, padri, donne e uomini che stanno dando l’anima per combattere questo nemico invisibile e maledetto chiamato Covid19. E’ un modo per dire loro GRAZIE, in attesa di veder mantenuta la promessa che il nostro ospedale tornerà pienamente operativo e ulteriormente potenziato”.
c.c.
" Tu resta a Casa. La spesa te la Portiamo noi". E' il servizio gratuito attivato da QuiPoste Camerino per offrire il proprio contributo nella situazione che si è venuta a creare a  causa dell'emergenza Coronavirus. Dal lunedì al venerdì, la società di posta privata di Camerino di cui sono titolari i fratelli Francesco e Tiziano Siviglia, provvederà a consegnare gratuitamente gli acquisti che i camerinesi avranno ordinato ai commercianti della città.

"E' un servizio che abbiamo studiato e creato in brevissimo tempo- spiega Francesco Siviglia-; così come il virus è veloce anche i nostri pensieri richiedono velocità. Ci siamo sentiti in dovere di offrire il nostro contributo alla comunità camerte che già da diverso tempo è purtroppo vessata dai tanti problemi causati dal sisma. Con questo nostro servizio, basterà che il cittadino contatti il proprio commerciante di fiducia, dalla farmacia all'alimentari, per provvedere all'ordine della spesa che intende fare e saranno poi i commercianti a contattare noi di QuiPoste per dirci i prodotti da consegnare e il recapito della clientela da raggiungere. Quello che è importante dire- aggiunge Siviglia- è che il destinatario dovrà pagare in contanti perchè purtroppo siamo sprovvisti di Pos. Il nostro- sottolinea - vuole essere uno schiaffo al virus e nel contempo e sopratutto quello che vogliamo è che tutti i cittadini capiscano l'importanza di rimanere a casa. Ci tengo a rimarcarlo. Mi raccomando restate a casa. Noi che non possiamo farlo,ci adopereremo per far fronte alle vostre richieste".

Tanti i commercianti  di Camerino che, soprattutto nel settore della ristorazione e della confezione di cibi da asporto, si erano detti nell'immediato disponibili a dare il proprio contributo nella consegna di piatti e cibi pornti a fronte dell'ordine dei cittadini ma che, a tutela della proria salute e di quella dei propri familiari, vista la crescita esponenziale dei casi di coronavirus che si sta registrando, hanno deciso di sospendere l'attività e rispettare la regola dell'io resto a casa che è l'unica misura adatta al contrasto della diffusione.
C.C.




Una conferenza stampa urgente è stata convocata ieri, 10 marzo, a Piediripa dal direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni per chiarire quanto deciso in mertito alla riconversione dell'ospedale di Camerino a Covid-Hospital, vale a dire a centro esclusivo di cura per pazienti positivi al Coronavirus. Presente il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, l'incontro è stato anche occasione per far conoscere anche la riorganizzazione dell'intera rete dei servizi sanitari del territorio.
Il direttore Maccioni chiarisce quanto fatto in meno di una giornata nell'ospedale di Camerino con il trasferimento dei pazienti a San Severino e in altre strutture sanitarie della zona, riattivando nello stesso tempo la rianimazione dove ora sono ricoverati alcuni pazienti affetti da Covid-19.
“E’ vero, siamo montagna: una montagna di dignità e di capacità di reagire”.
Si può concentrare in questa sola frase dell’imprenditore camerte Carlo Matteucci la sintesi della forza e dello spirito, ma anche dell’amarezza, di chi a Camerino, come anche nei comuni di tutta l’area montana della provincia, si ritrova a fare i conti con una nuova emergenza dopo il sisma. “Piangere non fa per noi - dice il ristoratore -, anche perché le lacrime, ammesso che mai le abbiamo avute, le abbiamo finite da tempo. Siamo abituati a rilanciare e lo facciamo, questa volta, attivando il servizio di consegna a domicilio di tutte le preparazioni presenti nel nostro menù”. 

Ancora una volta, quindi, l’esempio arriva da chi ha scelto di non arrendersi e, anzi, di mettersi in gioco alzando la posta. “Siamo abituati – dice Carlo Matteucci, che gestisce il ristorante pizzeria Etoile di Camerino insieme al socio Luca Sabbatini – a vivere, mi si conceda la terminologia, con una bomba sotto al sedere. Il terremoto ce lo ha fatto capire per ben tre volte in venti anni, ci ha fiaccati, ma non ci ha sconfitti. Ora apprendiamo che l’ospedale della nostra città è stato smantellato per accogliere i malati di Covid19. Non entro nel merito della decisione. Se serviva è giusto che sia stato fatto, anche se aspettiamo, noi come tante partite iva o semplici cittadini del territorio e non solo, di capire se e quali saranno le garanzie per il futuro delle nostre comunità. Ieri sera anche l’ordinanza, a livello nazionale, che impone la chiusura alle 18. Anche questa, evidentemente, ha una sua utilità - dice - e una altrettanto certa importanza. Ci adeguiamo a tutto, ma la passività non è l’atteggiamento dei camerti e della gente di montagna. Ognuno deve fare il suo, con il massimo della collaborazione. E’ per questo che sin da ieri sera ci siamo attivati per predisporre un servizio di consegna a domicilio da affiancare al normale servizio di asporto. Il ristorante sarà normalmente aperto a pranzo, nel pieno rispetto di tutte le normative e i dettami a cui sono sottoposte le attività di ristorazione, poi, dalle 18 e fino alle 22 continueremo garantendo il solo servizio a domicilio. Servizio che, comunque, sarà attivo anche durante il giorno per chiunque vorrà usufruirne”. 

È questo l'esempio di chi dal sisma ha imparato a rimboccarsi le maniche e ad attendere che spunti il sole dopo la tempesta. Certamente, queste terre attendono da tanto una boccata d'aria che di certo non arriverà in questo periodo, ma non si possono permettere di chiudere la saracinesca. Non lo hanno fatto tre anni e mezzo fa e non lo vogliono fare oggi, anzi, accettando di diventare "zona rossa" nella zona rossa vogliono dimostrare che è giusto tendere la mano a chi ne ha bisogno, ma è giusto anche che quella mano venga tesa per loro.

GS





Un documento congiunto stilato dall'intero Consiglio comunale di Camerino. E' la risposta alla decisione della Regione Marche di convertire il presidio ospedaliero per far fronte al'emergenza Coronavirus. Lo hanno redatto e sottoscritto di comune accordo maggioranza e minoranza; sarà trasmesso al Presidente del  Consiglio Giuseppe Conte, al Commissario straordinario per l'emergenza Angelo Borrelli, al Presidente della Regione Luca Ceriscioli e per conoscenza anche alla Prefettura di Macerata, chiedendo  l'adozione di una serie di misure per salvaguardare il diritto all'assistenza sanitaria della popolazione residente nell'intero entroterra montano che deve poter far fronte alle contingenze ordinarie riguardanti la sfera della salute delle persone.

Chiesti l'installazione immediata di un ospedale da Campo con presidio di Pronto soccorso per le esigenze della popolazione dell'intero territorio montano non contagiato per il quale è stato individuato ed è già pronta l'area degli impianti sportivi in loc. Le Calvie ; lo spostamento di altre strutture immediatamente disponibili sul territorio comunale e individuate dall'ammnistrazione, nonchè di tutti i presidi ambulatoriali ed ammnistrativi. Si richiede anche di garantire misure economiche volte al sostegno di tutte le atitvità produttive e professionali e dei lavoratori dipendenti ricompresi all'interno del territorio montano di cui l'ospedale è punto di riferimento. 
Altro punto quello concernente l'implementare il trasporto pubblico locale con servizi straordinari, al fine di garantire il giusto collegamento di tutta l'area montana.  Nello stesso documento è stato chiesto un incontro al fine di affrontare tutte le problematiche sollevate, affinchè possano essere individuate tutte le soluzioni più idonee
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I contenuti sono stati illustrati  nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta all'esterno della sede del Contram, presieduta dal sindaco Sandro Sborgia, presenti assessori e consiglieri del gruppo di maggioranza e minoranza. Esprimendo disapprovazione alla decisione imposta dall'ente regionale, entrambi i gruppi hanno esternato che pur disponibilissimi ad un'azione di solidarietà in un frangente così delicato, non può venir meno l'attenzione alle problematiche che riguardano la sanità cittadina, universitaria e di tutto il circondario. 

"Un momento di emergenza nazionale che dobbiamo affrontare tutti insieme - le parole del sindaco Sborgia - La decisione della regione comporta che l'ospedale di Camerino è ospedale di riferimento per la cura del Covid 19 per cui è interdetto per tutti gli altri servizi ad eccezione del pronto Soccorso. Una decisione presa nel pomeriggio di domenica della quale ho informato tutti i consiglieri e i sindaci del territorio. una decisione che sarà durissima per l'intero territorio già provato dal terremoto. Abbiamo cercato di spiegare al Governatore Ceriscioli, che ho incontrato insieme all'arcivescovo Massara, le ragioni per le quali non potevamo sottacere le ragioni che ci vedevano contrari a questa decisione per le esigenze del territorio e le difficoltà di questa repentina riconversione. Non possiamo tacere neppure le ripercussioni che la decisione avrà sulla città e anche sull'Università,unico motore al momento per Camerino. Il presidente della regione ha risposto che la politica non poteva che accogliere quanto deciso dalle autorità tecnico-sanitarie". 


" In questo momento storico della città e della nazione - ha detto il Capogruppo di Radici al futuro Gianluca Pasqui- il nostro gruppo non si sente affatto nè di opposizione, nè di minoranza. Lo dimostra la presenza qui senza strumentalizzazione politica ma solo a fianco di chi si trova in un momento difficilissimo a portare avanti le sorti della nostra gente. Di certo, condanniamo con forza un modus operandi che non ha giustificazione; non si può per spirito di solidarietà,di giusta accoglienza e dovere di essere vicino a chi ha bisogno, dare a qualcuno e togliere a qualcun altro, senza sapere fino in fondo se realmente poteva esserci un'alternativa. Onestamente per una cosa fatta così in velocità e in questo modo, non riesco a trovare una giustificazione reale perchè non mi risulta possibile pensare che non poteva esserci alternativa allo smantellamento di un gioiello sanitario che serve a tutta la nostra gente. Il documento prevede giustamente una richiesta che deve essere adempiuta immediatamente. Poi- ha aggiunto- non possiamo non pensare alla sicurezza sanitaria dettata dal coronavirus e dunque si propone di andare a ragionare realmente sulla possibilità di fare una zona rossa". 

Al momento sono 13 i pazienti affetti da coronavirus arrivati all'ospedale di Camerino dove è previsto anche un rafforzamento del personale; in arrivo sarebbero un medico internista, uno pneumologo e tre virologi. 

C.C.
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L'emergenza e l'esigenza di contenere le occasioni di diffusione di contagio del coronavirus, hanno consigliato  di rinviare a data da destinarsi l' incontro  con il nuovo Commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini, inizialmente previsto per il pomeriggio di oggi a Camerino.
Nominato lo scorso 14 febbraio quale successore del geologo Farabollini, l'ex vice presidente del Csm ed ex consigliere regionale, in tarda mattinata ha incontrato a Macerata il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli e i sindaci del cratere. Nella sede della Prefettura è tuttora in corso il successivo incontro al quale prendono parte una delegazione della Conferenza episcopale marchigiana e i Rettori delle Università di Macerata, Camerino e Ancona. 
Salta invece il summit pomeridiano programmato per le 16.30 di oggi all'auditorium Benedetto XIII di Camerino e al quale avrebbero dovuto prendere parte  il presidente del Consiglio regionale Mastrovincenzo e i Capigruppo consiliari. Legnini avrebbe poi incontrato i sindaci del cratere,  il presidente della Provincia Antonio Pettinari e il presidente di Anci Marche Maurizio Mangialardi. 
C.C.
Anche Contram corre ai ripari per l'emergenza Coronavirus. Per una maggiore sicurezza del proprio personale e dei passeggeri, già il 21 febbraio scorso l'azienda ha consegnato ai propri dipendenti un kit composto da mascherine facciali, sacchetto igienico, gel disinfettante e guanti monouso.
"In questi giorni - si legge in una nota di Contram - in cui questi presidi sono difficilmente reperibili dai fornitori italiani, l’azienda si è spinta fino in Olanda e in Belgio con due suoi dipendenti, per acquistare uno stock di mascherine e gel igienizzante che ha ritirato grazie alla disponibilità e collaborazione dei propri dipendenti.
Oltre alla consegna del kit al personale, la Contram si è da subito adeguata alle indicazioni date dal Ministero della salute in tema di sanificazione degli autobus ed ha provveduto ad una pulizia straordinaria approfondita con prodotti specifici e all’installazione a bordo degli autobus di ozonizatori che purificano e sanificano l’aria in modo automatico".

GS

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Ai lati Marco Moscatelli e Adriano Compagnucci della Contram, al centro il fornitore olandese

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operatori durante la sanificazione degli autobus
Dispenser igienizzanti nelle scuole di Camerino. Il comune si dimentica della Scuola paritaria della parrocchia di San Venanzio e la minoranza corre ai ripari. Lo riferisce il Capogruppo di Radici al Futuro Gianluca Pasqui che, insieme al gruppo di minoranza, ha provveduto a donare alla scuola dell'infanzia, due dispenser ed una tanica di disinfettante per le mani 

"Nei giorni scorsi, infatti, l’amministrazione comunale ha provveduto ad istallare i dispenser per il disinfettante per le mani nelle scuole della città, specificando nel comunicato di aver provveduto a dotare solo le scuole di competenza comunale- afferma Pasqui- E’ stata pertanto esclusa l’unica scuola paritaria di Camerino, quella della Parrocchia di San Venanzio, che comprende l’asilo nido Felice Cambriani e l’infanzia Maria Ausiliatrice. 

Abbiamo ritenuto opportuno e doveroso- spiega la nota -colmare la lacuna dell’amministrazione comunale che ha escluso da questo intervento la scuola della Parrocchia di San Venanzio, dimenticando che tutta la città è di sua competenza, soprattutto in un momento come questo dove è necessario agire ed operare badando al sodo, in particolar modo di fronte ad una spesa di neanche 100 euro. Riteniamo infatti che le esigenze sanitarie (ed educative),  siano più importanti del fatto che l’asilo in questione sia paritario e non comunale visto che comunque è frequentato da bambini che sono anch’essi cittadini di Camerino.

Ci auguriamo che per il futuro questa amministrazione non dimentichi di avere la responsabilità di tutta la città, e non solo di una parte di essa. Noi come gruppo di minoranza - conclude Pasqui - continueremo ad operare per il bene della città e per correggere gli eventuali errori dell’amministrazione, sia con le parole sia, soprattutto, con i fatti".

c.c.
L'emergenza Coranavirus arriva anche nelle Marche: la richiesta massiccia di disinfettanti e mascherine, l'assalto alle scorte alimentari non hanno interessato solo i centri più vicini ai focolai del virus, ma si stanno verificando anche nella nostra regione.

Ad accrescere la preoccupazione, l'annuncio di un tampone risultato positivo nel pesarese ieri pomeriggio, su cui si attende in serata la conferma da parte dell'istituto superiore si sanità. 

Una preoccupazione tangibile riscontrata anche a Camerino

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"Davvero esponenziale da alcuni giorni la richiesta di articoli quali mascherine protettive e disinfettanti- afferma Enrico Cottini, titolare della farmacia di viale Giacomo Leopardi - Una richiesta e un'esigenza giustificata che, tuttavia, essendo così alta, non riesce ad essere soddisfatta in quanto gli stessi fornitori non riescono a farvi fronte. Noi da parte nostra cerchiamo di tranquillizzare e fornire consigli adatti per affrontare ad esempio la disinfezione attraverso l'utilizzo di prodotti che sono anche di uso comune e corrente come una semplice miscela di acqua e alcool oppure l'utilizzo di acqua ossigenata. Trattandosi infatti di virus anaerobico, il coronavirus in presenza di ossigeno muore".
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Preoccupazioni legittime ma che andrebbero affrontate, dunque, con maggiore serenità anche secondo la dottoressa Leila Milesi Ferretti che riferisce di persone che, complice anche la confusione e il bombardamento continuo di notizie non rosee, arrivano nella sua farmacia alla ricerca spasmodica di gel per mani e mascherine. "Il nostro compito - dice - oltre che quello di informare sugli aspetti più propriamente scientifici, è anche quello di tranquillizzare e fornire semplici consigli". 

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Ma la paura resta tanta, così se i prodotti igienizzanti non si trovano in farmacia si cercano al supermercato, anche se nella città ducale  il fenomeno dell'assalto alle attività commerciali risulta più contenuto: "Qui a Camerino la situazione al riguardo è un po' come in tutta Italia ma non così eccessiva - dice Franco Paganelli titolare del Paniere - Abbiamo avuto un afflusso maggiore negli ultimi giorni ma non si può parlare di assalto o scaffali svuotati in pochi minuti".

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Di un'affluenza superiore agli standard tradizionali parla anche il direttore del SuperConti, Leonardo Lizzi: "Alcuni beni di prima necessità in alcuni momenti ci sono venuti un po' a mancare, ma abbiamo risolto presto. Pasta, farina, pane, acqua e articoli igienizzanti i più venduti e proprio per questi ultimi prodotti c'è stata difficoltà nel fare scorta, data l'elevata, repentina e inusuale domanda che ha colto un po' tutti impreparati".

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Carrelli pieni anche all'Eurospin che già dallo scorso fine settimana ha registrato numeri consistenti nella clientela come dichiara Claudio Borroni, responsabile del supermercato camerte.
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Le conseguenze del Coronavirus producono in qualche modo ripercussioni negative anche sul turismo. A preoccupare le agenzie di viaggio locali che si erano da poco riprese dal sisma, sono le disdette e gli effetti economici di ciò che sta accadendo: "Al momento viviamo nell'attesa - dice Elisabetta Bartoccetti di CamarsViaggi -. Clienti che avevano prenotato da noi per aprile o maggio, non hanno ancora annullato e ci auguriamo che il fenomeno possa in certo qual senso stabilizzarsi e non subire aggravamenti. Al momento non si lavora e il fatto che la situazione evolva di ora in ora non tranquillizza". 
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Una sola cancellazione nelle partenze per l'Agenzia Travelbuy di Anthony Charles Sciortino: "Riguarda un viaggio d'istruzione che sarebbe dovuto partire lunedì 24 febbraio per il Nord d'Italia".
C.C.

Operazione antidroga dei carabinieri di Camerino che hanno messo in manette un 40enne inglese residente nella città ducale.
Ieri l'operazione dei militari dell'Arma che hanno perquisito l'abitazione dell'uomo dove hanno trovato oltre mezzo chilo di marijuana, un bilancino di precisione, stumenti per il confezionamento delle dosi, un machete di mezzo metro e tre serre per la coltivazione di marijuana. 
Il 40enne, disoccupato e incensurato, è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio e portato nella casa circondariale di Montacuto.

GS

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