Tantissimi bambini, stamattina, hanno animato piazza Cavour, a Camerino, per addobbare con le loro decorazioni e i loro pensierini l'albero di Natale, simbolo di speranza e volontà di tornare a vivere il centro storico ferito dal sisma. Un'iniziativa fortemente voluta dall'amministrazione con l'augurio del sindaco, Sandro Sborgia, che il prossimo sia "l'anno di svolta per la ricostruzione. Che finalmente sia veloce, sicura e attenta ai bisogni dei cittadini". Un momento di festa a cui hanno partecipato anche i vigili del fuoco che hanno apposto i decori sui rami più alti dell'abete. "Questa iniziativa - ha commentato il primo cittadino - è solo la prima di una lunga serie e invito tutti a partecipare. Essere qui è un segnale di speranza e di volontà di rivivere il centro".

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"L'università per la pace riconosce il portale del Museo Vecchio della basilica di San Venanzio di Camerino come Opera di pace delle Marche, per la presenza di tre incisioni di Ebraico, Greco e latino, in auspicio di dialogo tra religioni per la pace e la collaborazione dei popoli".
E' questo il riconoscimento apposto sulla targa scoperta questa mattina nella basilica di San Venanzio di Camerino, dopo la riapertura avvenuta domenica scorsa a seguito dei danni del sisma del 2016, alla presenza del presidente dell'università per la pace, Mario Busti e di Daniele Salvi, in rappresentanza della Regione Marche.

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Una scoperta resa possibile dagli studi di Dino Jajani: "Dopo circa 400 anni - spiega - , grazie ai miei piccoli studi di ebraico, mi sono accorto che per tutti questi secoli la scritta ebraica era stata tradotta male dai massimi studiosi degli ultimi secoli. Le ultime traduzioni errate figurano anche nei libri pubblicati a seguito della mostra sul '400 nel 2002 a Camerino. Questo portale ha una grande rilevanza europea e testimonia come la corte umanistica di Camerino fosse di rilievo".

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Interessante lo spunto di riflessione proposto dal vicario generale, don Mariano Blanchi: "Raccogliendo il significato di queste scritte - dice - ho avuto una intuizione. Qui c'è il mistero grande dell'incarnazione nella prima scritta; la seconda, in ebraico, richiama la misericordia di Dio verso l'umanità e la terza scritta riguarda il fatto che, purtroppo, noi queste cose non le comprendiamo e se non le comprendiamo non è possibile attraversare la porta. Il mio pensiero - spiega - è semplicemente quello di un sacerdote che cerca di capire il collegamento di tre scritte apposto sullo stesso luogo".


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L'argomento sarà approfondito nel primo numero de L'Appennino Camerte del 2020 in uscita il 9 gennaio.

GS



L'architetto Mario Cucinella in collaborazione con Ascolto Attivo è tornato nella città ducale per continuare il percorso avviato dal progetto WSR Camerino con il supporto del Comune di Camerino, UNICAM e Arcidiocesi di Camerino - S. Severino Marche.
Giornata di workshop oggi tra gli architetti dello studio MCA, con la partecipazione del sindaco Sandro Sborgia e di alcuni Consiglieri dell'amministrazione. Presenti anche il rettore di Unicam Claudio Pettinari e rappresentanti dell'Arcidiocesi.
Lincontro con larchittto Cucinella
Nel corso dell'incontro, Mario Cucinella ha illustrato uno studio sullo stato delle trasformazioni che ha subìto la città negli ultimi tre anni e sulle opportunità della ricostruzione. Un lavoro che l'architetto ha deciso di restituire alla città di Camerino, programmando una serie di soluzioni sulla base dei diversi incontri avvenuti nei mesi scorsi con l'amministrazione e l'Università, volti ad aggiornare la prima fase di stesura improntata nei mesi immediatamente successivi al terremoto, con la volontà di trovare insieme dei presupposti per ripartire, nonostante il territorio abbia nel frattempo subito modifiche.
Negli anni del post sisma, la città di Camerino ha registrato lo sviluppo di una nuova centralità urbana di servizi e di residenze ai piedi del centro storico, interventi definiti come “temporanei”  ma che, ad oggi, hanno segnato in modo irreversibile il paesaggio e cambiato le stesse abitudini di vita della comunità. A partire da queste condizioni, risulta però evidente che il centro storico debba rimanere protagonista anche come luogo attivatore di un intervento strategico nella città: il suo “ripopolamento”, per il progetto WSR Camerino, rappresenta l’occasione  di ripartire.

"È stato un incontro molto interessante - ha detto Luca Marassi, Capogruppo di maggioranza e consigliere con delega alla ricostruzione –. Un'opportunità unica per continuare a progettare il futuro insieme alle altre principali istituzioni della città. Soltanto un lavoro in sinergia e coesione d’intenti tra i pilastri del territorio sarà infatti in grado di dare vita ad opportunità reali e positive per la Ricostruzione e lo sviluppo. Tutto va naturalmente considerato con grande attenzione, ma da parte dell'Architetto c'è massima collaborazione ". Riparte dunque una nuova fase progettuale sulla base del confronto con le dinamiche ad oggi in atto nella città e che dovrà inevitabilmente proseguire grazie al coinvolgimento attivo dei cittadini.

Trasformati i soldi del sisma in lingotti di oro puro. Ben 51, per 13 chili e un valore di 500mila euro. Nel mirino della guardia di finanza di Camerino l'Hotel 77 di Tolentino. 

“Il sisma ha creato tanti problemi - ha affermato il colonnello Amedeo Gravina - e qualcuno ne ha approfittato. Al 30 novembre sono state segnalate 190 persone per Cas illecitamente percepiti in provincia, per un 1 milione e 126mila euro. I sequestri fin ora effettuati sono stati per 450mila euro circa. Parliamo quindi di somme importanti e nel caso di specie si tratta di qualcosa di leggermente diverso. Una struttura ricettiva usata fin da subito per alloggiare gli sfollati ha approfittato della situazione”. 

Giovanni Giorgio ha rivelato che la struttura in questione sarebbe l’Hotel 77 di Tolentino: “È stato accertato non solo l’indebito percepimento di fondi, ma ha poi dichiarato bancarotta e convertito il denaro in lingotti d’oro. Sono stati sequestrati anche 60mila euro rispetto ad un profitto illecito di 1 milione e 500mila euro”. I lingotti sarebbero stati rinvenuti in una botola sotto al letto di alcuni indagati che nel frattempo erano andati in vacanza a San Francisco. 

“Tutto sommato qualcosa di importante l’abbiamo fatto - è tornato a dire Giorgio - sforzandoci di lavorare in un contesto di importanti carenze di personale”.

L’attività descritta dal capitano Alessandro Tomei è stata particolare e dinamica, iniziata con un settore di intervento e poi sfociata in altri: “Siamo impegnati nella tutela e salvaguardia dei contributi del post sisma e la nostra attenzione è ricaduta sull’Hotel 77, chiuso a inizio 2018. Era molto capiente e sin da subito ha fornito assistenza e alloggio agli sfollati. Sono tre le ragioni che ci hanno spinto a vederci più chiaro: era una delle poche strutture che aveva fornito servizi e che aveva dichiarato per più di un anno sempre il trattamento di pensione completa per gli sfollati. E ci siamo chiesti come fosse possibile che il 100 per cento delle persone fossero tutti i giorni a pensione completa. Inoltre era un evasore totale, non c’erano dichiarazioni né per il 2016 né per il 2017. Poi ci ha fatto definitivamente dubitare della scorretta gestione dei fondi percepiti - ha aggiunto - la bancarotta a dicembre 2018”. Come poteva aver ricevuto 1,5milioni dalla Regione e dalla Prefettura e fallire? Ne è così scaturita una informativa di reato e sono partite le indagini seguite dal Pm Carusi. 

Sono stati svolti accertamenti e indagini su un nucleo familiare di cinque persone nonché l'escussione anche di ex dipendenti. 

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“La direzione ha distratto un milione di euro di cui 500mila in lingotti d’oro puro del peso complessivo di 13 chili. L’acquisto di questi lingotti - ha precisato Tomei - sono stati contestuali alla percezione dei bonifici da parte della Regione. Peraltro gli indagati avevano creato una nuova società e avevano un tenore di vita molto alto”.

Il procuratore Giorgio ha sottolineato il problema della concezione dei reati fallimentari come reati di serie B. “Vengono ritenuti degli incidenti di percorso ma chi si rende responsabile di bancarotta fraudolenta fa qualcosa di molto grave ed è discutibile il trattamento sanzionatorio che viene applicato per queste persone”. 

L’attività continuerà poiché pare che un’ulteriore società riconducibile alla proprietà dell’Hotel 77 risulti essere evasore totale.
g.g.

Festeggia 50 anni di attività la stagione concertistica della Gioventù Musicale di Camerino che si prepara ad offrire un programma di grande livello, anche per questa sua nuova edizione. Denso il cartellone della cinquantesima stagione che intrecciandosi con i 250 anni dalla nascita di Beethoven avrà per filo conduttore la celebrazione del grande compositore. Tantissimi gli artisti di fama che hanno attraversato il mezzo secolo della GMI di Camerino, in un rapporto stretto con l'università e con tutta la città. 
" Cinquant'anni - afferma il presidente Francesco Rosati- sono un traguardo di tutto rispettto e che, nelle Marche e forse in tutta la penisola, solo poche associazioni possono vantare. Quella della Gioventù Musicale di Camerino, in realtà è una storia addirittura più lunga, visto che la sede di Camerino fu fondata negli anni '50.  Ci fu poi un decennio di inattività, evidentemente ,erano dei tempi difficili anche per trovare risorse. Del 1970 l'apertura della sede, avvenuta grazie all'università e soprattutto ad un gruppo di appassionati guidati da Corrado Zucconi, tuttora in forza alla nostra associazione come presidente regionale. Con la stagione 2019-2020  eccoci arrivati a festeggiare  la cinquantesima stagione concertistica che è l'attività più importante di questa associazione che comunque-  ricorda Rosati-, nel corso dei suoi oltre 60 anni anni di storia, ha organizzato anche altri importanti eventi, primo fra tutti il Festival Internazionale di musica da camera. Il segno distintivo delle nostre stagioni e se vogliamo  anche il punto di forza è il contatto e la collaborazione significativa con tutte le sedi della Gioventù Musicale d'Italia e del mondo, il che ci permette di avere a Camerino  e in Italia i più importanti giovani musicisti del panorama classico internazionale, direi quasi in anteprima, con le esibizioni di quelli che poi diventeranno i futuri grandi artisti e le grandi star internazionali".
Composto di 8 concerti il nuovo cartellone, si inaugura questo sabato 21 dicembre alle 21.30 all'auditorium Benedetto XIII. Ospite del Concerto di Natale, sarà un solista già molto affermato, quale il pianista Giuseppe Albanese  che si esibirà insieme all'Orchestra filarmonica Marchigiana. 
" Lo abbiamo chiamato Concerto di Natale Liszt 1 e 2 - spiega Francesco Rosati- in quanto verranno eseguiti entrambi i concerti per pianoforte e orchestra di Franz Liszt . Grande musica dell'800 dunque, molto virtuosistica per quanto riguarda la parte pianistica e un vero manifesto della musica romantica arricchito da due brani di Czajcowski  e da una selezione di danze ungheresi di Brahms che fanno parte del programma del concerto di Capodanno, quindi molto adatto alle festività. Nell'insieme pertanto un programma molto molto gradevole, per iniziare insieme la celebrazione dei nostri 50 anni di concerti". 
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Sulla rapina alla farmacia Cottini, avvenuta nei giorni scorsi a Camerino, interviene l'assessore comunale ai lavori pubblici Marco Fanelli. Il suo è un forte messaggio di vicinanza nei confronti di un concittadino e di un amico, rimasto purtroppo vittima di un episodio che ha suscitato profonda impressione in tutta la comunità.  
" Intendo esprimere tutta la mia vicinanza al dottor Enrico Cottini - dice l'assessore-. Quanto è avvenuto non può che addolorarci e provocare un senso di disorientamento. I Carabinieri del Comando Compagnia di Camerino si stanno occupando delle indagini e, insieme alla polizia locale, hanno acquisito le immagini delle telecamere presenti per poter risalire ai colpevoli. A tal riguardo, i filmati della videosorveglianza si rivelano fondamentali e - aggiunge  l'assessore Fanelli-  come amministrazione posso affermare con forza che è nel nostro intento fare tutto il possibile per garantire e aumentare la sicurezza della città. Non a caso- conclude - col tesoretto di 3 milioni di euro abbiamo previsto ldi investire  proprio nell'acquisto di telecamere di videosorveglianza che possano coprire diverse zone cittadine e delle frazioni, al fine di poter garantire un maggiore grado di controllo per la città, anche nelle zone più periferiche".
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Un tonfo al cuore per tutti, sentire il suono delle campane della Basilica dopo tre anni di silenzio.  E’ stato come sentire  il suono della vita che al peso dà nuova forma. A lungo atteso, quel canto familiare ha annunciato il ritorno della bellezza e del senso di comunità. Emozione, palpabile entusiasmo e autentica commozione si sono elevate dalla immensa folla che ha varcato la soglia della chiesa di San Venanzio.
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Uno squarcio improvviso di luce  ha illuminato il volto di un intero territorio che al patrono di Camerino San Venanzio Martire e protettore dalle cadute, ha affidato la speranza di riuscire a rialzarsi. Quel culto che ha attraversato i secoli, ne esce oggi ancora più rafforzato. Dall’alto in basso, fino a scrutare ogni angolo, gli sguardi si sono aperti con stupore sulla bellezza luminosa di quegli spazi, come gli animi delle persone anch’essi feriti, disordinati e sofferenti e, nel giro di pochi mesi, riportati al massimo splendore. Una gioia incontenibile ha fatto da cornice alla celebrazione della prima messa in una Basilica ancora più bella, riconsegnata alla città grazie al magnanimo gesto della fondazione Arvedi- Buschini di Cremona.
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Emozionante l’intera liturgia presieduta dal Nunzio apostolico in Italia monsignor Emil Paul Tscherrig che ha concelebrato insieme all'arcivescovo  Massara, a Mons. Brugnaro e al vescovo di Cremona Antonio Napolioni."Una grande gioia pervade il nostro animo mentre siamo qui riuniti per aprire al culto questa chiesa con la celebrazione del sacrificio del Signore"-ha detto il Nunzio salutando l'assemblea, prima dell'apertura della porta. Gratitudine e infinita riconoscenza nelle parole dell"arcivescovo Francesco Massara, rivolte ai donatori agli ingegneri, all'architetto, alle ditte e maestranze coinvolte nel progetto, nonchè  al parroco che ha seguito instancabilmente ogni movimento. "Questo territorio conosce bene il valore di questa Chiesa che viene restituita". Il vescovo ha in particolare sottolineato il fatto che la riconsegna, sia avvenuta nella terza domenica d'avvento il cui tema centrale è quello della gioia, con l'invito alla comunità a rallegrarsi. " La grande emozione vissuta oggi da tutta la comunità di Camerino, resa possibile da chi crede nella provvidenza a tal punto da diventare provvidenza per gli altri- ha sottolineato Mons.Massara- faccia risuonare nel nostro cuore il forte richiamo a rendere sempre più leggibile, eloquente e vigorosa la testimonianza della Chiesa fatta da quelle 'pietre vive'  che siamo noi, Popolo di Dio, peccatori salvati". L'arcivescovo ha rivolto un ringraziamento sentito al Cavaliere Giovanni Arvedi e alla sua consorte Luciana Adele Buschini " perchè con generosità, coraggio, lungimiranza e determinazione, hanno vestito i panni del 'buon samaritano' donando tutto il necessario per realizzare questo meraviglioso progetto di rinascita che oggi possiamo ammirare in tutto il suo splendore".
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Il Nunzio apostolico si è fatto portavoce del cordiale saluto del Santo Padre, invitando tutti ad includerlo nella preghiera nell'occasione della solennità della riapertura della Basilica. " Questa occasione però non può farci dimenticare ciò che rimane ancora da fare a Camerino e in tutta la regione, per riparare gli ingenti danni morali e materiali causati dai terremoti del passato - ha detto Mons. Tscherig- Cari  fratelli e care sorelle, la riapertura di questa Basilica rappresenta un forte segno di speranza, ci dice che la vita dell’uomo  è sempre più forte della distruzione e della morte. San Venanzio iIl vostro santo patrono e tutti i martiri della chiesa, sono testimoni di questa verità".  
Un omaggio di particolare bellezza il meraviglioso quadro fiorito a piedi dell’altare che i maestri infioratori di Castelraimondo hanno voluto dedicare alla solenne riapertura. Un esempio di vera maestria nel raffigurare il particolare del Polittico di San Domenico, dipinto da Carlo Crivelli nel 1482. Una testimonianza di bella amicizia e di unione che lega alla devozione per il santo, molto sentita su tutto il territorio.
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Segno di storia e di rinascita, poter tornare a fruire di un bene che racchiude i ricordi di tante persone; questo si è letto nelle mute lacrime di chi in quella chiesa ha celebrato le nozze, ha battezzato i propri figli o ha partecipato al rito funebre di un proprio caro. La chiesa come la propria famiglia; la chiesa come la propria 'casa' ritrovata, oggi piena di amici e parenti arrivati da lontano per vivere insieme una festa indimenticabile.
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Esaltati dalla cerimonia religiosa, senso e dimensione del dono, hanno trovato nuova evidenza nel toccante conferimento della cittadinanza onoraria e nella consegna delle chiavi di Camerino ai coniugi Luciana Buschini e Giovanni Arvedi. Alla generosità della Fondazione che porta i loro nomi, si deve la "rinascita" della chiesa e di una comunità. Ne ha rimarcato il profondo valore il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, leggendo con commozione la motivazione del riconoscimento. Un sorprendente atto d'amore che racchiude attenzione, cura, fatica e tempo. Un dono che incorporerà per sempre il bene relazionale da cui è nato, insieme alla perfetta sintonia con chi si è incamminato per realizzarlo. 
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***Nel prossimo numero,L' Appennino Camerte riserverà  un inserto speciale alla riapertura della Basilica di San Venanzio
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La vigilia della riapertura della basilica di San Venanzio si lavora con la gioia nel cuore.
C'è aria di festa a Camerino, un'aria di speranza e rinascita per la porta della basilica che domani sarà riaperta per accogliere non solo i fedeli della città, che attendono con emozione questo momento, ma anche per tutti i paesi vicini che vedono nella basilica e nel santo un punto di riferimento.
A testimonianza che quella che sarà riaperta domani è una basilica di tutto il territorio anche i maestri infioratori di Castelraimondo che da questa mattina sono al lavoro per la realizzazione dell'immagine di San Venanzio all'interno della basilica: "Abbiamo fatto un omaggio alla città di Camerino - dice il responsabile dell'associazione, Mario Rovelli - perchè San Venanzio è anche patrono della diocesi. E' stata un'idea nata spontaneamente, don Marco entusiasta ci ha dato il permesso e ci siamo messi al lavoro. La zona centrale dell'immagine è una parte del polittico presente a Brera ed è stata realizzata con fiori secchi e macinati, mentre la corona esterna è di fiori freschi e semi colorati per un tocco di vivacità".

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Emozionato anche don Marco per gli ultimi momenti organizzativi di quello che sarà un evento destinato a rimanere nelle pagine di storia della città: "Prende forma l'immagine della festa. Un bel senso di rinascita e questo è importante - commenta il parroco - . Vedere gli infioratori di Castelraimondo al lavoro dimostra che c'è la partecipazione di un territorio. Riaprire questa porta non significa aprire solo per Camerino ma per tutti coloro che sanno che questo luogo potrà essere un punto di riferimento per i loro momenti di festa. Oggi tanti camerti volevano sbirciare ma ho conigliato di aspettare domani perchè è bello viverla con tanta gente".

La riapertura della basilica di San Venanzio ha interessato anche Repubblica con l'articolo al link che pubblichiamo di seguito: https://www.repubblica.it/cronaca/2019/12/14/news/riapre_grazie_alla_solidarieta_dei_privati_san_venanzio_a_camerino-243444147/

GS
Iniziate a Camerino le operazioni di abbattimento sulll'immobile di piazzale della Vittoria, devastato dal crollo del campanile della chiesa di Santa Maria in Via.
Una palazzina diventata uno dei simboli più forti del sisma del 26 ottobre 2016. Solo per un caso fortuito infatti la scossa delle 21 e 15 di quella sera, non provocò delle vittime. Alcune studentesse che abitavano in uno degli appartementi dell'edificio, si sono salvate perchè impaurite dall'evento sismico di due ore prima, al momento del crollo non avevano ancora fatto rientro in casa. Una sofferenza per tutti i camerinesi la vista di quella zona che ha sempre mostrato i segni più evidenti della distruzione. Lì alberga la fede e il sentimento di devozione di un'intera comunità, lì si è prodotto quello squarcio, tra i più immortalati dai fotografi e dalle agenzie di stampa. La demolizione delle parti pericolanti dell'edificio, servirà ora a mettere in sicurezza anche quell'area della città, così come sta avvenendo per le vie più all'interno del cuore cittadino.
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