Festeggiata Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco. La cerimonia si è tenuta a Camerino nella sede del Distaccamento in loc. Caselle, con l’intervento del vicecomandante ing. Mirko Mattiacci in rappresentanza del Comando provinciale di Macerata. Numerosa la partecipazione delle autorità militari e civili accolte nella sede dal comandante del distaccamento Piero Ricca. Presenti il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, il primo cittadino di Fiastra Sauro Scaficchia, la vice sindaco di Visso Patrizia Serfaustini intervenuta alla cerimonia insieme al consigliere comunale Alice Liberti.

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Parole di elogio e ringraziamento per la loro dedizione al servizio e per l’aiuto costante nei confronti della popolazione, sono state espresse da Mons. Francesco Massara che ha celebrato la santa messa. Nel ricordare quanti in servizio hanno donato la vita e il sacrificio dei tre Vigili del Fuoco morti di recente ad Alessandria, l’arcivescovo ha invocato l'intercessione della patrona a protezione dei pompieri, invitando a vivere ogni azione del quotidiano coltivando il desiderio di migliorare e riscoprendo il valore della solidarietà.
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“ La prima cosa che dobbiamo chiedere al Signore- ha detto Mons. Francesco Massara- è che ci aiuti a non essere ciechi di fronte ai bisogni degli altri, di crescere sempre di più nella bellezza della vita e di mettersi a disposizione del prossimo con i piccoli doni che il Signore ha messo dentro ad ognuno di noi. Piccoli talenti che attraverso la Sua grazia vengono moltiplicati. Non dobbiamo tenere le cose belle per noi stessi ma è importante metterle in condivisione. Il vostro servizio di Vigili del fuoco- ha aggiunto- è un raggio di luce nei confronti di chi ha bisogno di solidarietà e di aiuto”. Infine un invito ad essere strumento di pace, a riscoprire la semplicità di gesti come il sorriso e l’accoglienza che aiutano ognuno ad essere dei piccoli samaritani nella vita di ogni giorno e, a vivere la gioia e la bellezza, anche di fronte alla tragedia e ai drammi umani. “ Voi siete la speranza – ha concluso- l’augurio che faccio è di camminare insieme, incontrarci ed ascoltarci. E’ questo che ci fa costruire cose belle”.
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A farsi portavoce dell’augurio e del saluto del Comandante provinciale Giangiobbe impegnato nelle celebrazioni presso la sede centrale, è stato il vice comandante Ing. Mirko Mattiacci che ha letto nell’occasione il messaggio del Comandante del Corpo nazionale Fabio Dattilo, ricordando le vittime di Alessandria e il raggiungimento dell’80 anniversario festeggiato proprio a Camerino nei luoghi dove i Vigili del Fuoco hanno portato soccorso e speranza “ Un compleanno ricco di storia e di ricordi per i quali il Corpo nazionale ha ricevuto nelle celebrazioni conclusive di Catania un regalo molto prezioso: la medaglia d’oro alla Bandiera del Corpo nazionale, omaggio al valore di tutti i Vigili del fuoco di oggi e di ieri”. Nell’emergenza post sisma che non è ancora finita, il vicecomandante provinciale ha ricordato che, tolti gli interventi ordinari di soccorso tecnico urgente, quelli dedicati all’emergenza sismica sono stati 1570 e di questi, l’80- 90 per cento interessano Camerino dove a tutt’oggi rimane l’unico presidio d'emergenza della provincia di Macerata.
La cerimonia è proseguita con un gustoso rinfresco allestito con grande cura da Serena Cerescioli.
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Camerino e Agna si incontrano ad un anno esatto dalla firma del gemellaggio tra le due città avvenuta il 1 dicembre 2018. Ospite ancora una volta della città ducale, la delegazione del comune padovano guidata dal sindaco Gianluca Piva. Ad accoglierla nella sede comunale, il primo cittadino Sandro Sborgia insieme alla vicesindaco Lucia Jajani, all‘assessore Stefano Sfascia e ai consiglieri Luca Marassi e Riccardo Pennesi. Molto gradita e apprezzata, la visita contribuisce a rafforzare un legame nato all'indomani del sisma e a rinsaldare il patto d'amicizia instaurato tra i due Comuni.
"E’ stato bello incontrarci e ascoltare quanto tengano a Camerino – ha detto la vice sindaco Lucia Jajani – Avevano già visto coi loro occhi le condizioni difficili della nostra città rimasta nei loro cuori, tanto che il legame che si è instaurato da subito, li ha stimolati ad intraprendere diverse iniziative di solidarietà a favore della nostra comunità. Una delle azioni aveva riguardato in particolare  l’Istituto comprensivo Ugo Betti, i cui alunni vorrebbero ora coinvolgere nell'organizzazione di un campo scuola di due giorni. Tra le loro prospettive future c'è anche l'idea di adottare un monumento cittadino da manutenere con la collaborazione di altre realtà locali. Ci è sembrata carina l’idea di poter creare dei collegamenti per promuovere la nostra rievocazione storica della Corsa alla Spada ma anche la possibilità di sviluppare il progetto di dedicare una sezione della loro Biennale d'arte a degli artisti di Camerino". Dal nuovo incontro tra le due realtà, anche l'occasione per uno scambio enogastronomico. Caratteristico del comune veneto di Agna è infatti il grande mercato di prodotti tipici, all'interno del quale c'è la volontà di inserire anche alcune delle specialità del territorio camerte. L'amministrazione comunale di Camerino ricambierà la visita nella primavera prossima. A sottolineare il significato profondo di un patto d'amicizia la cui forza si esprime nel trovare stimoli nuovi che ne rafforzano lo spirito e le finalità, è stato lo stesso primo cittadino: " Sono rapporti che ci danno coraggio. Vanno curati, seguiti ed implementati- ha detto il sindaco di Camerino Sandro Sborgia- Quando le comunità si incontrano e condividono gli stessi valori e principi, mettendo al centro le loro idee e la solidarietà, il minimo che si può fare è continuare a rafforzare ogni azione perchè il legame si mantenga e trovi sempre nuovi motivi per alimentarsi e crescere. Sono rapporti umani che vanno custoditi e coltivati".
A conclusione della visita camerte, la delegazione di Agna ha compiuto un giro in zona rossa.
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Una bellezza luminosa quella che giorno per giorno a Camerino sta riportando agli occhi in tutto il suo splendore la Basilica di San Venanzio.
Una sorpresa continua che regala tanta gioia nell'approssimarsi del traguardo della sua riapertura previsto il 15 dicembre alle ore 17.00.
"La gioia cresce di giorno in giorno come l''attesa di poter rientrare con tantissime persone dentro questa nostra chiesa e casa- dichiara il parroco don Marco Gentilucci -
La basilica si mostra sempre più bella e anch'io, abituato a viverla quotidianamente, vengo stupito dagli angoli che si scoprono, dalla luminosità, dalla cura di alcuni dettagli che prima ci sfuggivano. Avendo così tanto desiderato di poterci rientrare, di riviverla come facevamo prima del terremoto, adesso si apprezzano anche le parti più belle.
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E' un lavoro corposo, intenso e particolareggiato, quello che è stato eseguito lungo questi mesi - continua don Marco- e soprattutto, non è stato trascurato nulla di ciò che serviva per rendere la chiesa sicura e fruibile per tutti. Gli interventi sono stati mirati proprio in quelle criticità e fragilità che la chiesa ha mostrato dopo il terremoto ma, ad essere sincero, anche i lavori eseguiti nel 97 oltre che l'impianto della chiesa stessa, hanno retto molto bene all'urto dell'ultimo terremoto.
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C'è grande attesa anche per rivedere il portale che è stato riportato a lucido e ripulito in un modo molto leggero come la Soprintendenza poi ha indicato.  Proprio in questi momenti- sottolinea il parroco-  all'interno della Basilica stanno smontando tutta l'impalcatura che lo copriva e, già da questa sera tante persone di Camerino potranno rivedere il portale e la facciata della chiesa come l'hanno conosciuta e amata.
L' emozione davvero si fa sentire di ora in ora insieme alla gratitudine, perché quello che stiamo per toccare e sperimentare è un grande regalo che ci è stato fatto dalla fondazione Arvedi- Buschini che, posso dirlo con certezza, porta nel cuore Camerino oramai dal giorno dopo del terremoto.  Il Cavalier Arvedi sarà presente nel giorno dell'inaugurazione insieme alla sua signora, la quale debbo dire che è stata protagonista diretta in prima persona per il restauro anche della Basilica. Verranno tante persone, tanti amici che abbiamo incontrato in questo tempo e tanti benefattori che ci hanno sostenuto es arà un giorno di festa. La settimana scorsa salendo a Cremona e incontrando il cavaliere  Giovanni Arvedi- conclude don Marco Gentilucci- ho colto da lui queste sue parole: "Ho realizzato quest'opera per Camerino perché nella vita, quando si può fare del bene, bisogna farlo". E di fronte a questa generosità, io non posso che dire grazie, come penso tutta la nostra città".
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Si rinsalda il patto di amicizia tra Camerino e il Gruppo Fratres di Sesto Fiorentino. Guidati dal presidente Stefano Bonsi, sedici volontari sono giunti in visita nella città ducale. Giornata contraddistinta dai segni di una solidarietà che continua ad abbracciare la comunità camerte quella di domenica 1 dicembre.
Da un’idea nata quasi per caso si è messa in moto una fitta rete di contatti che, giorno dopo giorno, ha alimentato una vera catena di sostegno, amicizia e condivisione. Il gruppo donatori di sangue Fratres “dr. Gino Conti” di Sesto Fiorentino per le festività natalizie ha scelto di regalare ai suoi donatori miele e biscotti provenienti dalle piccole aziende delle zone terremotate.
E’ così che sono partiti i primi contatti con l’associazione “Io Non Crollo” di Camerino che a sua volta ha fatto da ponte con le aziende locali del territorio. La scelta dei prodotti e il primo approccio con le storie di resistenza di una realtà così toccata dalla devastazione, ha ingenerato presto nuovi legami e acceso il desiderio di quante più persone desiderose di esprimere col cuore la propria vicinanza. Risultato, miele e biscotti delle piccole aziende delle zone terremotate, saranno il regalo di Natale anche per i donatori dei gruppi di Borgo San Lorenzo, Empoli, Varlungo, Figline, Galluzzo, Rifredi e Badia a Ripoli, per un totale di quasi 900 ordini che sono stati ritirati proprio domenica 1 dicembre. La giornata ha fornito l’occasione per conoscere direttamente i produttori del territorio e gli stessi componenti dell’associazione camerte Io Non Crollo.
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E’ stato Marco Paniccià a tenere il filo delle relazioni e ad organizzare la visita guidata in zona rossa, nel corso della quale il gruppo fiorentino ha realizzato con i propri occhi le ferite prodotte dal sisma. Partito da piazza Cavour sotto la guida del presidente dell’associazione Io Non Crollo Claudio Cingolani pronto a raccontare la storia della città e dei suoi palazzi, il percorso si è arricchito della presenza di una delegazione di cittadini di Agna che proprio il 1 dicembre dello scorso anno ha stretto un patto di gemellaggio con Camerino. Nuove opportunità di scambio e collaborazione sono nate dall'incontro tra il gruppo della cittadina padovana guidato dal sindaco Gianluca Piva e l'amministrazione comunale camerte. Subito dopo il sisma, la vicinanza di Agna si era fatta sentire con più azioni concrete, quali un contributo a favore dell'Istituo comprensivo Betti, la promozione di una raccolta libri per la biblioteca e l'invio di generi alimentari. 
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Tanti i messaggi da cogliere in questa nuova occasione di contatto, sottolineati dalle stesse parole del primo cittadino Sandro Sborgia che, insieme alla vicesindaco Lucia Jajani, al consigliere Riccardo Pennesi e Antonella Menghi in rappresentanza dei volontari di protezione civile, ha accompagnato gli amici della città lungo tutto il percorso.
Segni concreti di legami indissolubili che continueranno a produrre i loro effetti nel tempo e alimentare nuovi forti valori.
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L’ottava variazione al bilancio di previsione 2019-2021 e la nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione riferita allo stesso periodo, hanno costituito l’argomento che ha più acceso la discussione tra maggioranza e opposizione, nel corso della lunga seduta del Consiglio comunale di ieri sera
Approvato a maggioranza, il punto all’ordine del giorno ha registrato il voto contrario del gruppo di Minoranza "Radici al Futuro".

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La manovra sul bilancio è stata introdotta dalla vicesindaco e assessore Lucia Jajani, subito dopo la trattazione e ratifica all’unanimità della delibera di giunta del 6 novembre 2019 relativa ad una variazione in via d’urgenza per inserire a bilancio gli impegni che riguardano la partecipazione a due bandi della Regione. Si tratta di progetti già avviati e riguardanti l’uno l’oasi del lago di Polverina e l’altro, l’installazione di colonnine di ricarica elettrica.
Molto più corposa la tematica della variazione al bilancio di previsione, ultima di legge dell’anno in corso che, accanto agli assestamenti operativi in entrata e in uscita dell’anno corrente, considera la destinazione del 'tesoretto' di 3 milioni di euro che il comune di Camerino si è ritrovato nelle casse come indennizzo per risarcimento danni del sisma derivante da una polizza assicurativa  stipulata anni fa su immobili pubblici. L’amministrazione ha deciso che l’indennizzo  liquidato venga destinato ad opere pubbliche, tenendo in conto però di alcuni fattori. 
"Premesso che stiamo aspettando l'esito dell'eventuale impugnazione (che ci auguriamo non avvenga) e solo allora sapremo se potremo disporre pienamente di questa cifra o meno -ha precisato l’assessore Jajani- nell'immediato la norma ha però imposto che la cifra fosse destinata a decurtazione del contributo per la ricostruzione degli immobili che sarebbe stato diminuito dei 3 milioni e quindi avremmo preso solo la differenza.  Fatto ricorso a tale disposto, se ci verrà data ragione entreremo nella disponibilità dei tre milioni. Nel frattempo- ha continuato Lucia Jajani- avendo il nostro bilancio un disavanzo tecnico di due milioni e mezzo, per evitare che, per obbligo contabile, lo stesso importo fosse andato a ripiano automatico di tale risultato negativo (ammortizzabile invece in 30 anni) privando la comunità della possibilità di avere opere importanti, abbiamo preventivamente destinato la cifra rivolgendo l'attenzione su opere a favore della comunità che non si sarebbero mai potute realizzare, se non con l'intervento di una cifra straordinaria come questa.
Questo è ciò che è importante capire - ha sottolineato-  e cioè che facendo oggi la scelta di investimento, ce ne siamo garantiti la sua possibilità di effettuazione che, in caso contrario, non sarebbe stata percorribile negli anni successivi. Nulla toglie che successivamente la cifra possa essere utilizzata per coprire il debito delle nostre casse comunali ma- ha specificato Jajani- a parte la scelta politica di estinguere anticipatamente oggi un "debito" trentennale a discapito della possibilità di donare alla comunità opere pubbliche che, come già detto, non avrebbero mai potuto realizzarsi differentemente, ci sono degli aspetti tecnico contabili che vanno rispettati e, proprio in tal senso, stiamo chiarendo se sia possibile destinare un'entrata straordinaria al ripiano di una partita contabile generata sostanzialmente da parte corrente. 
Ribadisco che il bilancio del nostro Comune è un bilancio difficile, denso di criticità. Le scelte delle opere oggi effettuate, verranno quindi realizzate solo se la situazione, anche alla luce del rendiconto 2019, ci consentirà di sopportare l'onere dell'investimento, nel rispetto di una doverosa prudenza, a salvaguardia dell'equilibrio economico finanziario dell'ente”.  
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Intervenendo per spiegare nello specifico gli investimenti scelti dalla maggioranza, l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli ha elencato le opere decise a seguito di lunga discussione e anche sulla base delle segnalazioni dei cittadini. Riguardano la sistemazione di alcune strade quali la Ponti- Canepina e la Mergnano –Torre del Parco, nonché la corte esterna al deposito comunale di Montagnano. Altra opera decisa, la realizzazione di una terza via di fuga alla Rocca borgesca che consentirà la messa a norma del parco che altrimenti non potrebbe ospitare eventi con afflusso maggiore a 200 persone. Altri investimenti interesserebbero la sistemazione e l’adeguamento degli impianti della piscina comunale che necessitano di interventi urgenti e l’adeguamento alla normativa vigente dell’Isola ecologica della località Rio della quale si pensa anche una valorizzazione attraverso la creazione di un centro del Riuso. Ulteriori somme verrebbero destinate a interventi risolutivi sulle infiltrazioni d’acqua che interessano l’asilo nido, la manutenzione straordinaria della struttura ricettiva di Morro, l’implementazione del parco mezzi e attrezzature in dotazione agli operai comunali, l’acquisto di un mezzo che funga da Ufficio Mobile per la Polizia municipale, atto a consentire un’attività di sportello per istanze e recapito di modulistica nelle frazioni e nelle aree saee finalizzato a venire incontro alle esigenze di chi non è in grado di spostarsi facilmente e raggiungere gli uffici comunali. Investinenti sono previsti per garantire la sicurezza dei cittadini attraverso il potenziamento degli impianti di videosorveglianza nelle aree attualmente scoperte ivi comprese le frazioni. La somma totale di 200 mila euro viene poi investita per la revisione del Piano regolatore generale e del Piano Particolareggiato .
 
Scettico sul punto il consigliere di "Radici al Futuro" Roberto Lucarelli, che avrebbe ipotizzato scelte diverse per una cifra enorme quale i 3 mln di euro, considerato anche il prospettarsi di forti e ineludibili spese future da parte dell’amministrazione. Poco opportuna anche la spesa per l’Ufficio mobile di polizia municipale, che andrebbe riservata ad un momento di maggiore ricchezza delle casse. Quanto alla riqualificazione dell’Isola ecologica, dubbioso sull’esigenza di ampliarla, il consigliere ha comunque invitato a non disdegnare l’ipotesi di chiedere al Cosmari di finanziarne le opere. Lo stesso dicasi del potenziamento della video- sorveglianza, provando a chiedere alla Protezione civile. Ma le preoccupazioni principali espresse sia da Lucarelli che dal capogruppo dell’opposizione Pasqui sono riferite alla revisione del Piano Particolareggiato che Camerino non ha mai avuto e la cui redazione ad oggi, motivata dal ridisegnare la città, a detta della minoranza prolungherebbe i tempi di ogni intervento di ricostruzione del centro storico.
Al riguardo l’assessore Fanelli ha replicato che non comporterebbe alcun blocco di ricostruzione in quanto, nelle more dell’approvazione del Piano particolareggiato, le pratiche di ricostruzione verrebbero ad essere comunque valutate. “ L’utilità del Piano, consigliataci dai maggiori esperti dei settori dell’urbanistica, funzionari e dallo stesso USR – ha spiegato- è quella di dare una linea che caratterizzi tutti gli interventi di ricostruzione. E’ normale che le opinioni in merito possano essere diverse ma noi, sulla base del confronto con gli esperti, abbiamo deciso di portare avanti la linea del Piano Particolareggiato”.
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Di carenza di visione strategica dell’amministrazione, ha parlato  il consigliere di minoranza Stefano Falcioni che, sia in merito alla variazione di bilancio per impegnare il ‘tesoretto’ sia riguardo alla scelta del Piano particolareggiato, ha parlato di una “disorganicità che non fa che evidenziare la scarsa, palese e preoccupante carenza di visione”.
A riassumere il parere negativo dell’opposizione sul punto, è stata poi la dichiarazione di voto contrario espressa dal capogruppo dell'opposizione Gianluca Pasqui:
“Non entro in merito alle singole scelte politiche della maggioranza, anche se col mio gruppo avremmo valutato diversamente - ha detto- tuttavia non comprendo il perché i 3 mln di euro vengano utilizzati in questa maniera incongruente. Lo dico soprattutto dopo aver letto le dichiarazioni su un bilancio con forte deficit fatte dalla maggioranza nei consigli comunali precedenti".
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"Con la nostra amministrazione- ha precisato Pasqui- prima del sisma eravamo riusciti a portare il debito da 18 a 14 mln di euro. Ma l’assessore al bilancio Jajani ha sempre parlato di dissesto delle casse comunali. Se sono vere queste condizioni disastrose, si darebbe il caso di utilizzare i 3 mln per risanare il debito, altrimenti il dissesto è una favola. Questi 3 mln intanto derivano dalla mia amministrazione che- ha dichiarato- oltre ad aver ridotto il debito del comune ha portato anche a questo risultato. Se è vero che c'è debito disastroso occorre utilizzare il 'tesoretto' per risanarlo, se non c'è questa situazione di deficit allora l'amministrazione fa bene a utilizzarlo in base alle sue scelte  per la comunità". Critico Pasqui sul Piano Particolareggiato, considerato un grave blocco alla ricostruzione del centro storico: " Saranno i fatti a dimostrare la negatività di questo percorso che porterà al blocco della ricostruzione". 
Nelle comunicazioni di apertura, oltre all'elenco aggiornato dei numeri delle messe in sicurezza, delle pratiche di ricostruzione e dei rilievi sui livelli operativi, il sindaco Sandro Sborgia ha portato a conoscenza della sua elezione tra i componenti del Consiglio delle Autonomie locali, riconoscimento definito importante e che attesta la fiducia che gli altri sindaci della provincia nutrono nell'amministrazione camerte. Sborgia è stato eletto insieme ad altri tre sindaci dell'entroterra maceratese e si è augurato che la nomina possa portare a buoni risultati sulle materie specifiche che si andranno ad affrontare. Organismo di rilevanza costituzionale, il Consiglio delle Autonomie, per alcune materie espressamente previste dalla legge, fornisce pareri obbligatori alla Regione Marche. Ancorchè non vincolanti, i pareri possono tuttavia condizionare e indirizzare le scelte regionali
Lezione di Christian Meyer all'Istituto comprensivo Betti di Camerino .Non capita tutti i giorni di avere per insegnante di musica un vero big della batteria. E' il privilegio che hanno potuto vivere gli alunni delle scuole primarie di Camerino, direttamente coinvolti nel progetto del musicista Christian Meyer, artista di fama internazionale di cui è proverbiale la bravura e disinvoltura nel muoversi  tra piatti e rullanti. Tra gioco e momenti di lezione vera e propria il "Progetto scuole " del batterista della Band Elio e le Storie Tese, dopo Fabriano ha fatto tappa anche a Camerino, conquistando i piccoli alunni delle varie classi dell'istituto. Dalla cultura africana alla contaminazione con le sonorità europee fino al jazz e al rock, Meyer ha ripercorso in 'pillole' le origini della musica.  Piena di energia e molto stimolante, la lezione ha catturato l'attenzione e l'interesse di tutti gli alunni. Coinvolti in piccole gare ed esibizioni, i bambini hanno avuto anche l'occasione di allenare l'orecchio a qualcosa che nel loro quotidiano, difficilmente ascoltano. 
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In collaborazione con la manager Silvia Bolbo, il batterista di recente aveva partecipato a Fabrijazz, maturando proprio in quell'occasione l'idea di portare la musica tra i bambini dei territori colpiti dal sisma per arrivare a sensibilizzare altre scuole che magari non abbiano reale percezione della devastazione che il drammatico evento ha comportato per Camerino e tanti altri paesi. 
" Noi veniamo da Milano- ha detto Christian Meyer- e attraverso il linguaggio universale della musica, vogliamo riuscire a dare una comunicazione di cose serie. Crediamo che questo progetto possa veicolare la dura realtà che si vive qui a Camerino e in tutta la zona appenninica dell'epicentro del terremoto".  
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A conclusione della mattinata Christian Meyer e il suo staff, accompagnati dall'assessore alla cultura Giovanna Sartori e dal dirigente dell'Istituto Comprensivo Ugo Betti Maurizio Cavallaro, hanno visitato la zona rossa, rimanendo profondamente colpiti dalle ferite e dal silenzio che regnano tra le mura storiche della città.
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"Avere il batterista Meyer a Camerino- ha commentato l'assessore Giovanna Sartori- è stata un'esperienza entusiasmante per i piccoli alunni e bellissima per tutti noi. Siamo grati all'amministrazione e all'assessorato alla cultura di Fabriano per averci coinvolto in questo progetto che ha permesso l'incontro con un grandissimo musicista, venuto a dimostrarci amicizia e profonda vicinanza. Felici i nostri bambini per l'atmosfera giocosa e divertente che, per tutta la lezione concerto, ha regalato loro un'esperienza di alto contenuto pedagogico".
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*Approfondimento della notizia nel prossimo numero di Appennino Camerte







Sabato 30 novembre torna  la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare che giunge alla sua 23^ edizione. Anche a Camerino si potrà donare parte della propria spesa e partecipare a questa esperienza del dono che genera solidarietà e aiuto. Un momento  di sensibilizzazione della società civile al problema della povertà alimentare che a Camerino vede l'adesione di due supermercati all'interno dei quali saranno a disposizione dei volontari che accoglieranno coloro che vorranno donare parte della loro spesa a favore dei poveri e dei bisognosi. " Un gesto di carità che va nella direzione del messaggio che Papa Francesco ha pronunciato in occasione della Terza Giornata Mondiale dei poveri- spiega Michele Aleffi- Quest'anno il Papa ci ricorda che "i poveri non sono dei numeri ma delle persone a cui andare incontro" e secondariamente ma non per importanza, oltre al piatto caldo, i poveri hanno bisogno dei nostri cuori e della nostra presenza per superare la solitudine. Saremo presenti nei due supermercati con numerose associazioni e gruppi, tra cui alpini, scout e quest'anno anche con la partecipazione delle scuole- aggiunge Aleffi-; i volontari si alterneranno per l'intera giornata di sabato 30 novembre. Terminata l'iniziativa, gli alimenti verranno raccolti e poi stoccati presso il Centro agroalimentare di San Benedetto del Tronto e da qui poi distribuiti mensilmente a tutte le Opere di Carità presenti nella provincia. Quello che è bello- conclude Aleffi- è che nonostante le difficoltà che stiamo registrando in questo periodo, le persone si dimostrano sempre disponibili con la loro grande generosità. I numeri parlano da soli: lo scorso anno, in tutta Italia sono stati racolti circa 8300 tonnellate di generi alimentari e più di 5 milioni di italiani hanno risposto a questa iniziativa". 
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Colletta save the date


Giulia da Varano ha fatto ritorno a Camerino. Ricca di emozioni e molto partecipata la cerimonia di riconsegna dell'opera del 1524, rubata  39 anni fa dalla allora pinacoteca dell'ex chiesa di san Francesco. A Palazzo Sabbieti, uno dei primi edifici del centro storico riaperti dopo il sisma, il Tenente colonnello Antonio Quarta, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio culturale dei Carabinieri di Genova, ha restituito al sindaco di Camerino Sandro Sborgia il dipinto attribuito al pittore Dosso Dossi, e raffigurante "Giulia da Varano Bambina", trafugato nel luglio del 1980 insieme ad altri 12 quadri della dinastia dei da Varano.
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Storia tormentata quella del recupero dell'olio su tela al quale, come spiegato dal Colonnello Quarta, si è giunti a conclusione di attività investigativa. Le indagini sono iniziate nel febbraio 2018, allorchè il proprietario del quadro, stimato collezionista genovese, ha chiamato i Carabinieri per segnalare che il dipinto che lui aveva e che aveva intenzione di vendere, poteva essere proprio quello rubato a Camerino nel1980. Il collezionista aveva trovato un acquirente e insieme si erano accordati  per farlo restaurare e stabilirne il valore. Spedito in Veneto presso un laboratorio di restauro, durante le opere di pulizia, la scritta Giulia Varano duchessa di Urbino aveva fatto emergere i primi sospetti. Contattata per l'esame la professoressa Alessandra Pattanaro dell'università di Padova, la docente ha identificato l'iscrizione riconducendo l'opera alla Corte di Camerino. Le ricerche compiute dalla studiosa, presente alla cerimonia per illustrarne tutti i dettagli, hanno chiarito che il dipinto poteva proprio identificarsi in uno dei quadri rubati dalla Pinacoteca civica della città ducale. A certificarne la provenienza ha contribuito poi il riconoscimento da parte dell'attuale curatrice delle collezioni della Pinacoteca di Camerino Barbara Mastrocola. E il risultato finale è che il prezioso dipinto è tornato finalmente nella sua città per essere restituito alla pubblica fruizione. Già da domenica 24 novembre  e fino al 6 gennaio si potrà ammirarlo nel deposito attrezzato "Venanzina Pennesi" del Seminario di Camerino, all'interno della mostra "Dalla polvere alla luce" e del più ampio progetto "La bellezza ritrovata" ideato dall'assessorato alla cultura per la stagione invernale camerte. 
IMG 20191123 180440  Emozionate le parole pronunciate dall'assesore alla cultura e turismo Giovanna Sartori per una riconsegna il cui valore non è solo artistico culturale e di arricchimento per il patrimonio cittadino:"In un momento così delicato per il percorso che stiamo attraversando, si carica di un significato nuovo - ha sottolineato- Ci emoziona l'idea di questa duchessa da Varano che torna a casa  quasi ad abbracciare la collettività e il territorio, a darci forza e coraggio e a farci riscoprire la volontà di non mollare".
Grato al Comando del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Genova il primo cittadino Sandro Sborgia che ha colto anche l'occasione per evidenziare tutto l'impegno profuso da Carmelo Grasso Comandante dello stesso Nucleo di Ancona per le regioni Marche e Abruzzo, per il recupero e la messa in sicurezza  del patrimonio dei beni nell'immediato post sisma. " Il ritrovamento è un tassello di un mosaico ben più ampio che è quello della ricostruzione della città e della nostra storia".
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Alla cerimonia in rappresentanza del Mibac nazionale è intervenuto Corrado Azzolini, direttore del segretariato regionale Mibac della Regione Marche ed Emilia Romagna, il quale ha portato il saluto del Ministro Dario Franceschini.
"La storia di Giulia da Varano- ha detto - ci riporta proprio al legame tra le due regioni dell'Emila e delle Marche. E un altro legame che non posso dimenticare è quello del sisma che noi abbiamo subito nel 2012. Camminare nella desolazione del centro storico di Camerino, mi ha riportato in quello che noi stessi abbiamo vissuto in Emilia appena quattro anni prima. Il recupero di un bene della città è il segno del ritorno di qualcosa che gli appartiene e che gli è stato rubato tanti anni fa. Spero che questo ritorno a casa sia di buon augurio. affinché in questa comunità possano tornare la tranquillità e la vitalità di prima".  Ai ringraziamenti generali rivolti ai Carabinieri per un'operato svolto con dedizione, serietà, competenza e grande impegno, si è unito anche il messaggio dell'assessore regionale Angelo Sciapichetti, convinto che il rilancio dei territori feriti, passi anche dalla valorizzazione dei beni culturali, delle bellezze naturali e artistiche. "Quello di oggi è un altro tassello che aggiungiamo al grande puzzle della ripartenza".
Dello stesso tenore le parole pronunciate dal rettore di Unicam Claudio Pettinari. "Il significato è che noi siamo ancora qua. La cerimonia in uno dei palazzi storici dell'università  tra i primi ad essere restituiti nel centro storico. Da qui noi siamo ripartiti e Giulia da Varano può indicarci la strada, affinchè  ancora una volta, dalla cultura la città riparta".
Lo ha definito un rientro inaspettato che riempie di gioia la curatrice della Pinacoteca Civica e musei diocesani Barbara Mastrocola: "Giulia è una camerte che torna. Se ne è dovuta andare  contro la sua volontà e torna grazie alla tenacia di chi non l'ha dimenticata e non si è arreso e torna perché lo Stato, nel caso specifico attraverso l'arma dei Carabinieri, ha saputo essere presente. Certo, parliamo di un'opera d'arte, ma il valore simbolico di questa giornata prende dimensioni enormi". Oltre alla scritta cancellata sul dorso della tela che riconduce alla città di Camerino, come illustrato dalla professoressa Alessandra Pattanaro, c'è un particolare a riportare alla città ducale e che la docente  vede rappresentato nel cane-marino che la piccola Giulia tiene in mano. Cane marino, figura chimerica presa a simbolo identificativo dai da Varano. 
Il dipinto necessiterà di restauro e intanto, il Colonnello Quarta ha fatto sapere che gli sforzi dei Carabinieri saranno ora rivolti al recupero delle altre dodici opere sottratte alla città quella notte tra il 12 e 13 luglio di 39 anni fa. 
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Grande interesse nella città ducale per l’incontro “Insieme a Camerino per la Ricerca” che ha avuto per partner organizzativi Soroptimist International Club di Macerata, Fermo e Jesi, Rotary Club di Camerino, Innerwheel di Camerino. Ente beneficiario dell’evento, che ha potuto fregiarsi delle relazioni di eccellenze del mondo medico oncologico, la Fondazione Airc per la ricerca sul cancro. La scelta di Camerino ispirata dall’essere città della provincia cuore della ricerca scientifica universitaria e per offrire un segnale di presenza nel dare supporto e sostegno ad una comunità in difficoltà a causa del sisma. Condivisione dei service del territorio si è avuta per l’importanza delle tematiche trattate e per la finalità di servizio propria dei club. L’immagine positiva di una città viva che risponde con la creatività e l’impegno alla situazione di disagio, nelle parole di saluto portate dal sindaco Sandro Sborgia, e dal presidente del Rotary Club Mario Cavallaro. Nel ricordare che Airc riceve dalle Marche quasi 3 milioni di euro che vanno ad aggiungersi ai 108 milioni incassati dall’associazione in Italia, la presidente del Comitato Marche dell’Airc Anna Costa Volpini ha fornito altri numeri relativi ai 5 mila ricercatori e ai 520mila progetti di Airc e dai quali ci si augura che nasca qualcosa di grande. A evidenziare il lavoro egregio che gli oncologi d’eccellenza delle Area Vasta 3 stanno portando avanti in un periodo difficile per la sanità italiana è stato il direttore Alessandro Maccioni che ha tenuto a sottolineare, pur nella ristrettezza di risorse, la garanzia di una sanità di qualità. In platea anche l'onorevole Tullio Patassini
Coordinatrice degli interventi Cristina Monachesi dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Macerata e socia Soroptimist Club di Macerata. La scelta di supportare Camerino motivata anche dalla presenza di tanti giovani ai quali l’Associazione Ricerca sul Cancro si rivolge con numerosi percorsi innovativi. In riferimento ad una popolazione più fragile a causa del forte sconvolgimento psico-emotivo, si è detto della maggiore possibilità di insorgenza di malattie anche di tipo oncologico, prospettando come utile l’ipotesi di un adeguato studio epidemiologico.
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“La rivoluzione dell’immunoterapia nella cura dei tumori e l’importanza della filantropia per il successo della scienza” al centro della relazione di Angela Santoni, ordinario all’ Università di Roma “La Sapienza”. La ricercatrice dell’Airc, riferimento internazionale per gli studi sull’immunoterapia, ha fornito una sintesi di quelle che sono le scoperte degli ultimi anni e che, almeno per alcuni tipi di tumore, hanno rivoluzionato l’approccio terapeutico. Per introdurre la nuova frontiera dell’immunoterapia sempre più utilizzata nella lotta ai tumori con vantaggio di sopravvivenza dei pazienti, la ricercatrice ha sottolineato il cambiamento di prospettiva rispetto alla poca fiducia che per molto tempo gli oncologi hanno dato al sistema immunitario non attribuendogli un ruolo così importante. Qualcosa è cambiato nel 2011 perché ci si è accorti che in realtà il tumore, da una parte è in grado promuovere un processo infiammatorio che può sfociare in una situazione neoplastica e, dall’altra parte, il tumore in qualche modo cerca di sfuggire al controllo e al meccanismo di difesa del sistema immunitario. Alla base dell’immunoterapia c’è l’idea di “educare” e stimolare il sistema immunitario in modo da avere una risposta che può essere di vantaggio per l’organismo, eliminando le cellule tumorali. Gran parte delle terapie nei confronti dei tumori finora si sono basate sulla chemio e sulla radio-terapia ma oggi si può pensare di istruire il sistema immunitario. Santoni ha osservato che forse il futuro dell’oncologia è la combinazione di più approcci terapeutici. “ Ciò non significa che tutto quello che è stato fatto prima non conta, anzi, anche la chemioterapia e la radioterapia hanno imparato a dialogare col sistema immunitario ma, la sopravvivenza maggiore dei pazienti si ha con la combinazione di più terapie”. I risultati a cui si è giunti si devono naturalmente agli importanti progressi nella ricerca. Ricerca che ha costi elevatissimi: un progetto annuale di ricerca costa dai 50 agli 80 mila euro e un ricercatore che lavora in laboratorio costa 35 mila euro l’anno. Inevitabile dunque che, soprattutto in un paese come il nostro, la ricerca debba avvalersi di benefattori e donatori “ E’ per questo che il concetto di filantropia di Aristotele continua ad avere un’importanza notevole – ha sottolineato Angela Santoni- perché è un valore che fa bene e, nel campo oncologico italiano, l’Airc detiene il primato. Nel 2018 Airc e Firc hanno distribuito 108 milioni divisi in borse di studio per l’Italia e per l’estero e per far sì che i nostri giovani abbiano l’entusiasmo di ritornare nel nostro Paese per fare ricerca Da quando è nata, l’Associazione Ricerca sul Cancro ha raccolto un miliardo e 300 milioni; ha20 mila volontari ai quali si aggiungono tanti sostenitori ”senza i quali i cinquemila ricercatori di Airc potrebbero fare molto poco”.
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In merito alla terapia immunitaria, il cui vantaggio rappresenta una speranza di sopravvivenza nei pazienti il direttore dell’UOC Oncologia Ospedale di Macerata Nicola Battelli ha denunciato però i costi troppo elevati dei farmaci. L’argomento centrale del suo intervento è stata poi la prevenzione legata al cancro della mammella. “ Il tumore nasce perché le cellule tendono a modificarsi e la crescita incontrollata delle cellule tumorali e la trasformazione, avviene sia per cause esterne ( alcool alimentazione, fumo, stile di vita, sedentarietà) sia per cause interne (legate al patrimonio genetico o alla familiarità). Possiamo agire sulle cause esterne, ma ben poco su quelle interne. Da qui nascono due tipi diversi di prevenzione: quella primaria che è quella di eliminare i fattori di rischio ( non fumare, muoversi di più) e la prevenzione secondaria cioè sottoporsi a mammografia in modo da intervenire subito su tumori di piccole dimensioni e avere più possibilità di ottenere una guarigione. “ La prevenzione da sola ha dimostrato che non serve a nulla per aumentare la sopravvivenza dei tumori, la terapia da sola dopo l’intervento non serve a nulla ma nel tumore della mammella è fondamentale l’associazione tra prevenzione e terapia medica come tra immunoterapia e chemioterapia. Adottare uno stile di vita- ha continuato Battelli- ci permette di evitare di arrivare a situazioni paradossali. L’associazione Italiana di oncologia medica ha individuato delle situazioni che possono far aumentare il rischio di tumori: fumo, sedentarietà, alcool, doping, alimentazione scorretta, esposizione ad onde elettromagnetiche e raggi UVA e malattie sessualmente trasmesse (papilloma virus). Con un corretto stile di vita si possono prevenire circa il 60 per cento di tutte le forme tumorali. Circa il 90 per cento dei tumori della mammella sono sporadici e senza base ereditaria e nei tumori della mammella ereditari, sono i geni ad individuare dei soggetti più a rischio di sviluppare un cancro, nonché le mutazioni alle quali possiamo essere quotidianamente esposti e che l’organismo non è in grado di correggere. Diversa la mutazione germinale per cui una persona ha nel suo Dna un’alterazione che può trasmettere ai suoi figli e qui è importante fare il test genetico. “ Fatti 100 i tumori della mammella il 10 per cento possono essere definiti ereditari. E’ chiaro che nel momento in cui è presente una mutazione genetica, il tumore potrà venir fuori se vi si associa uno stile di vita non perfetto che è quel qualcosa che fa innescare la problematica oncologica. Quando sono presenti più casi in famiglia di tumore della mammella è importante fare il test genetico”. Battelli ha poi detto che gli stili di vita sono fondamentali nella prevenzione del tumore della mammella; tra i fattori di rischio c’è l’obesità che favorisce molte forme tumorali. Prediligere alimenti protettivi come verdure, cavolfiori e frutta, mangiare pochi dolci e pochi zuccheri raffinati . Fondamentale per evitare l’insorgenza di tante malattie, fare attività fisica almeno 3 ore la settimana.
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Di Epidemiologia del carcinoma mammario ha parlato quindi la dott.ssa Benedetta Ferretti, Responsabile UOSD di Oncologia Camerino, San Severino, associandola al registro tumori e ricordando anche il registro tumori di Camerino che è stato già validato nel 1991. Riferiti al cancro in Italia i numeri presentati facendo anche riferimento ai dati “Passi” ricerca telefonica che viene fatta a livello aziendale con questionari standardizzati e rivolta ad una popolazione superiore ai 18 anni . Quanto ai numeri dell’incidenza dei Tumori e stima dei tumori del 2019 in Italia i nuovi casi sono 371 mila e circa 1000 i nuovi casi di diagnosi di tumore al giorno. Il tumore della mammella rappresenta in assoluto il tumore più frequente e ovviamente più frequente nel sesso femminile: i tumori presentano poi un’incidenza che aumenta nettamente con l’età. “Più del 50% dei Tumori vengono diagnosticati in soggetti che hanno superato i 70 anni e di questo bisognerà tener presente sia nei programmi di assistenza attuali sia futuri perché la quota dei soggetti che superano i 65 anni sta progressivamente aumentando e vi ritroviamo sia soggetti che risultano anziani ma che sono in ottime condizioni, sia soggetti fragili ai quali poi si associa tutta la sempre più importante problematica assistenziale”. Tanti i numeri riferiti dalla dott.ssa Ferretti e definiti di fondamentale importanza in quanto è proprio sulla base dei dati che è possibile capire l'effettiva entità del problema, fare un confronto fra le regioni e anche fra le diverse aree delle Marche così da approntare magari diverse programmazioni sanitarie “con delle finalità mirate e soprattutto implementare il paziente in ricerca, reti oncologiche, aderenza ai programmi di screening, perché sono la presa in carico globale del paziente sin dall’'inizio può garantire una sopravvivenza e una guarigione perché per il tumore della mammella, possiamo parlare di guarigione”.
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In chiusura l’intervento dello psicologo psicoterapeuta Valerio Valeriani, coordinatore ATS 16 -17 e 18 dedicato agli effetti del sisma sulla salute della comunità “ Il fatto che sia stata prorogata l’emergenza è perché siamo tutti  ancora in fase di emergenza, non tanto perché si vedono poche gru e sono stati rimessi a posto pochi mattoni,  lo siamo perché non abbiamo idea di cosa accadrà e non è ripartita un’idea di futuro. Siamo ancora in una situazione di stallo, d’incertezza e di attesa. Attesa continua e allora, ci si ammala. Credo che quello che serva e vada poi ad impregnare tutte le scelte che si fanno, è di rendere le persone protagoniste del proprio percorso di cura, mettere in moto la mente e desiderare il proprio futuro Serve fortemente un progetto partecipato che riattivi le persone e le faccia diventare protagoniste del proprio futuro”.
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A Camerino, verrà attivato un programma di borse di studio triennali per rendere appetibile l'attività professionale di giovani medici specializzandi capace di attrarre altri professionisti. Ad annunciare il progetto e l'intesa raggiunta tra Unicam, Area Vasta 3 e Direzione sanitaria regiionale, è stato il direttore generale dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni. Lo ha fatto intervenendo all'incontro "Insieme a Camerino per la Ricerca" organizzato da Soroptimist International Club Macerata, Kiwanis Club Macerata, Rotary Club Camerino Tolentino Macerata e Inner Wheel Camerino. Insieme alla buona notizia dell'attivazione del programma utile ad attrarre professionalità, competenze e intelligenze nel territorio camerte, le parole del direttore dell'Area Vasta 3 hanno toccato anche la problematica delle ridotte risorse sanitarie del Paese e fornito rassicurazioni sul futuro dell'ospedale di Camerino e sull'impegno a risolvere la questione della carenza di personale nel reparto di Cardiologia.
" E' un periodo difficile per la sanità nazionale - ha dichiarato Maccioni- ma quello che riusciamo a garantire sia in Italia sia nelle Marche, seppure con risorse insufficienti rispetto a quello che ci si aspetterebbe da un sistema pubblico e rispetto al finanziamento che invece troviamo in altri Paesi europei, è una sanità di qualità. Riusciamo comunque a fare tante belle cose e come Area Vasta 3, siamo diventati attrattivi per studi clinici importanti. Al netto delle risorse del 2018 da destinare a medici, infermieri e a chi lavora sui progetti di ricerca, abbiamo introitato una somma di circa 180 mila euro per il potenziamento delle nostre attrezzature, per borse di studio e per assumere medici anche a tempo determinato." 
Nel sottolineare che Camerino deve diventare più attrattivo per i professionisti e per i medici, Maccioni si è soffermato sulla questione della carenza di personale a Cardiologia: "Il problema  è che non riusciamo a immettere 5 medici più il primario- ha detto- A luglio agosto per garantire l'assistenza h24 si è fatto ricorso a personale medico aggiuntivo che, per ragione di costi, non può continuare. A Cardiologia oggi sono presenti quattro medici più il primario ma  per dicembre dovremmo riuscire a contrattualizzare un'altra figura che attualmente è specializzanda.
Non c'è alcuna intenzione, nè volontà nascosta di chiudere l'ospedale di Camerino- ha rassicurato- Sarebbe assurdo: è un nosocomio da un punto di vista strutturale modernissimo, antisismico, a norma antincendio cerificata per cui, nessun direttore e nessun gestore della sanità pubblica, potrebbe pensare a un'idea del genere. Il problema della cardiologia c'è, ma perchè appunto c'è la cardiologia e ci sono dei reparti d'eccellenza come l'ortopedia diretta dal dottor Di Matteo. Proprio a questo riguardo, pochi giorni fa ci siamo incontrati  con il rettore di Unicam Pettinari, insieme alla neo direttrice dell'Asur regionale Nadia Storti per l'attivazione di borse di studio a valenza triennale da offrire a giovani medici specializzandi nelle varie specialità della medicina, chirurgia, ortopedia, cardiologia e nei rami del farmaceutico e della farmacologia. La finalità del progetto è quella di dare la possibilità ai giovani che escono dalle università e dalle scuole di specializzazione, di lavorare nell'ospedale di Camerino e nel contempo fare ricerca nell'ateneo di Unicam, attraverso gruppi di lavoro e pubblicazioni che, soprattutto all'inizio, potranno essere utilizzati per valorizzare la loro carriera  Noi- ha rimarcato Maccioni-dobbiamo cambiare paradigma e modo di pensare: dobbiamo partire da quello che c'è , che c'è rimasto e che c'è sempre stato dopo il terremoto.
Il punto di  partenza non deve essere quello che manca, ma quello che c'è. C'è l'università che non ha mai cessato di esistere nè mai sospeso le sue attività; c'è la sanità che non ha mai fatto notizia su questo terrritorio perchè l'ospedale ha tenuto, non ha mai riportato danni dal sisma e ha assistito le persone come andavano assisitite. Da subito abbiamo trasferito le persone ospiti delle case di riposo, in altre strutture che erano a disposizione nell'area Vasta 3, Noi ci siamo e non abbiamo mai arretrato. Il problema che c'è -ha concluso- è temporaneo ed è un problema che riguarda tutta l'Italia, perchè non si fa altro che parlare della carenza dei medici.
La struttura sanitaria di Camerino è moderna, efficiente e faremo di tutto per risolvere il problema della cardiologia e qualsiasi altra questione che nel corso dei giorni e dei mesi potrà prospettarsi. L'ospedale e la sanità sono strutture vive e per ogni struttura viva possono presentarsi difficoltà. I problemi ci stanno ma ci stanno anche per essere risolti: noi ci siamo e li affrontiamo anche d'intesa con il sindaco di Camerino, con l'università e con tutti gli operatori che insistono su questo territorio".
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