Ancora danni da maltempo nell’entroterra maceratese. Così come a metà settembre e nei primi giorni di ottobre, le forti piogge hanno causato disagi a Matelica, dove un porzione delle mura del centro storico cittadino è crollata nella giornata di ieri. A cedere è la porzione del muro di cinta tra il torrione di San Francesco e la porta di Campamante. Nel crollo, fortunatamente, non sono rimaste coinvolte persone e il danno ha riguardato la sola struttura.

Immediato l’intervento dell’ufficio tecnico comunale, che ha provveduto a transennare l’area e a verificare lo stato della porzione crollata. Il crollo ha riguardato una decina di metri della cinta muraria, nelle prossimità di un cantiere edilizio. Le macerie sono finite su un’area verde adiacente alla carreggiata della strada 256 Muccese. Il comune di Matelica fa sapere che nei prossimi giorni seguiranno ulteriori verifiche e i primi interventi di messa in sicurezza. Per quanto riguarda le cause, l’ipotesi più accreditata è legata appunto al maltempo. La pioggia ha appesantito il terreno e ha causato danni proprio in una porzione già attenzionata dal comune matelicese. In programma nei prossimi mesi è infatti un intervento di ristrutturazione della cinta muraria cittadina grazie ai fondi del Pnrr per la rigenerazione urbana. Le opere previste includono proprio il tratto crollato, oltre ad una porzione nella zona del semaforo sito sulla strada 256. Lavori che a questo punto saranno diversi rispetto al piano originale: le pietre che hanno ceduto dovranno ora «essere recuperate e le mura riallestite – spiega il sindaco Massimo Baldini –, in modo da restituire alla città una cinta muraria fedele a quella precedente il crollo. Il cantiere sovrastante l’area che ha ceduto ha avuto sicuramente un’influenza, visto che il peso che le mura hanno dovuto sopportare era maggiore del solito. Fortunatamente non ci sono state conseguenze per la popolazione».

l.c.
Problemi in zona Campanaccio a cavallo tra i comuni di Sefro e Pioraco. Il fiume Scarzito, principale affluente del Potenza, ha rotto gli argini e l'acqua si è riversata nei campi allagandoli. A seguito delle copiose piogge degli ultimi due giorni il livello del fiume è cresciuto, causando la rottura di un argine tra i due comuni. Interventi sono in atto di concerto tra le due ammnistrazioni di Sefro e Pioraco che stanno monitorando la situazione.

"Il fiume è esondato - riferisce il sindaco di Sefro Pietro Tapanelli - determinando un importante allagamento che ha interessato anche un'abitazione privata della zona di Campanaccio che, fortunatamente vuota al momento in cui si è verificato il fatto, ha subito dei danni. Come comune - continua il primo cittadino Tapanelli - siamo intervenuti con i nostri operai che hanno potuto essere coadiuvati dalle maestranze di una ditta che si trovava sul posto per dei lavori incaricati dal Consorzio di bonifica e siamo riusciti a riparare l'argine del fiume. Contestualmente, tramite l'ex Genio Civile della Regione Marche, abbiamo attivato subito una richiesta di intervento per il ripristino della officiosità idraulica e dell'argine stesso. Confidando che le condizioni meteo ci assistano, la criticità dovrebbe rientrare in breve tempo - spiega Tapanelli -; certo, dovessero peggiorare le condizioni meteorologiche, il pericolo potrebbe diventare ancora più importante. Allo stato attuale, confidiamo comunque nell'intervento della Regione e dell'ex Genio civile. Contattato subito telefonicamente e poi anche via Pec, l'ingegnere Marzialetti ha prontamente dato disponibilità per effettuare questo primo urgente lavoro che ha già prodotto effetti positivi". Sul posto anche il collega di Pioraco Matteo Cicconi per seguire in stretta sinergia l'evoluzione della situazione.

c.c.


SCARZITO ESONDATO
Macerata, Ascoli e Fermo sono le province per le quali la vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini, ha scritto al Ministro Bellanova per chiedere l'attivazione di misure compensative a seguito del maltempo che nei giorni scorsi si è abbattuto nei territori delle tre province.

“Le intense precipitazioni e grandinate, accompagnate da forti raffiche di vento – dichiara la vicepresidente  – hanno comportato un’impressionante quantità di danni alle imprese agricole per la distruzione delle produzioni cerealicole, orticole, vitivinicole e olivicole oltre ad un notevole danneggiamento di beni privati e pubblici e a rilevanti disagi alla popolazione“.

I comuni, che si sono fin da subito attivati per far fronte all’emergenza, hanno rilevato la notevole importanza dei danni subiti dagli imprenditori agricoli sia per la perdita delle produzioni che per i danni alle strutture e infrastrutture connesse all’attività agricola e, seppure con una prima valutazione parziale e speditiva, hanno manifestato grosse preoccupazioni per la tenuta dell’economia locale.

“Questa ulteriore avversità - continua Anna Casini - si va infatti ad aggiungere alle enormi difficoltà per i danni che sono stati registrati e che perdureranno ancora a lungo per la pandemia COVID-2019 in un’area che purtroppo accusava già molte difficoltà di ripresa dopo la crisi sismica che l’ha colpita a partire dal 2016.

Questa parte produttiva regionale rischia quindi di affrontare un periodo di esasperazione delle condizioni delle imprese agricole a cui la possibilità di un intervento compensativo per la perdita delle produzioni potrebbe dare un sollievo economico e la possibilità di evitare l’abbandono del territorio".

GS

Cominciano i primi danni dovuti alle forti raffiche di vento che dalla notte scorsa si stanno abbattendo in provincia. I vigili del fuoco sono al lavoro per alberi, tegole e pali della luce pericolanti, soprattutto nella zona interna. Gli interventi si concentrano, infatti, a Tolentino, San Severino, Caldarola e Serrapetrona

A Caldarola, in particolare, si è deciso di chiudere via Roma, la via centrale che porta in piazza Vittorio Emanuele II e che dopo il sisma è percorribile a doppio senso alternato con i semafori. Una decisione arrivata dopo che nella via parallela, infatti, via Lungara del Rio, sono caduti dei pannelli e dei teli che servivano per la messa in sicurezza di alcuni tetti dei palazzi danneggiati dal sisma. Pannelli che sono caduti su due auto parcheggiate. Sono intervenuti i vigili del fuoco, ma a causa del vento molto forte non hanno potuto usare i mezzi per mettere in sicurezza il tetto e, secondo quanto riferito dal primo cittadino, torneranno domani per la sistemazione della struttura. 837B4D9A 0C44 425F A755 D8D716FD47FA

Lungo viale Umberto I invece sono stati abbattuti in via precauzionale alcuni tigli che, già ammalorati, sarebbero potuti diventare un pericolo con il vento forte.

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Ieri a Pian di Pieca un camion si è ribaltato a causa del vento e sul posto sono intervenuti i carabinieri e i sanitari del 118 che hanno trasportato il conducente al pronto soccorso dell'ospedale di Camerino con delle contusioni, ma le sue condizioni non sarebbero gravi.

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Pian di Pieca

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A Cessapalombo il vento ha scoperchiato il tetto di un capannone e ha abbattuto un albero sulla strada davanti al cimitero, nei pressi del campo sportivo. Alcuni fili dell'alta tensione, inoltre, cadendo tra gli alberi, hanno incendiato un pezzo di terra. Sul posto i vigili del fuoco per spegnere le fiamme.

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deposito degli attrezzi scoperchiato a Cessapalombo 

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albero caduto a Cessapalombo 

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A Sarnano, danni anche al parco del Serafino dove le raffiche di vento hanno abbattuto due alberi.

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2 alberi caduti al parco giochi di Sarnano

GS

(Servizio aggiornato ore 10.00)

Si contano già i danni del maltempo che ieri pomeriggio si è abbattuto su tutta la provincia e che proseguirà anche in giornata.
I vigili del fuoco  sono intervenuti dal primo pomeriggio di ieri  per numerosi interventi di frane, allagamenti, alberi caduti, soccorso ad automobilisti, dovuti al maltempo.

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Il loro intervento nei Comuni di Potenza Picena, Montelupone, Morrovalle e Corridonia. Fortunatamente non si registrano feriti.  Numerose le squadre dei vigili del fuoco che sono state impegnate per fronteggiare le richieste di intervento.
Chiusa la strada provinciale 40 dell’Asola nel Comune di Montelupone. 
La Provincia di Macerata ha mobilitato immediatamente il personale e i mezzi, ma dalla collina continuava, ieri pomeriggio, il colamento che rendeva non sicura la strada, nel tratto interessato di circa 200-300 metri.  
Per questo motivo la strada è stata chiusa e le operazioni di messa in sicurezza riprenderanno da questa mattina.


GS

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