Fabriano piange la scomparsa di Massimo Agabiti Rosei, 42 anni. Ad avere la meglio un male contro il quale da anni combatteva con grande tenacia, ma senza perdere il suo proverbiale sorriso e humor. Il decesso è avvenuto nella scorsa notte nella sua abitazione, circondato dagli affetti più cari. La moglie Maria Grazia Matarazzo e il figlio Leonardo, i genitori Franco e Maria Rosaria, e la famiglia del fratello Fabio, proprietario dell'impresa di disinfestazione Quark e presidente del comitato territoriale della Vallesina di Confindustria.
Massimo, amante del basket e dipendente della Whirlpool, non ha mai ceduto alla disperazione di fronte alla malattia, infondendo coraggio e speranza in chi ha avuto la fortuna di stargli al fianco in questa battaglia. "Fabriano – il commosso ricordo del sindaco, Gabriele Santarelli - si stringe intorno ai cari di Massimo che purtroppo si aggiunge al triste elenco delle persone che ci hanno lasciato troppo presto. L'ennesimo macigno sul cuore per questo saluto prematuro ad una persona che tanta energia ha sempre gettato sul parquet come nella vita. Mando un abbraccio forte a tutta la sua famiglia".
Effettivamente, il 42enne papà ha tentato di contrastare la malattia cercando di lavorare con la grande professionalità che lo ha sempre contraddistinto, amando la propria famiglia fino all’ultimo istante, continuando a frequentare gli amici di sempre finché le forze glielo hanno consentito. "Ha lottato come un leone", la sottolineatura degli amici di una vita.
Si stringe attorno alla famiglia di Massimo, la squadra cittadina della Janus basket, sua grande passione, e i colleghi di lavoro della Whirlpool, compresi i vertici. I funerali si svolgeranno con rito cattolico domani martedì 4 agosto alle 16:30 nella Chiesa Cattedrale di San Venanzio di Fabriano. Successivamente, la salma sarà cremata e le ceneri saranno custodite in forma privata.
gs
«Con Mirella Battistoni siamo certi che questo territorio possa essere rappresentato al meglio, con professionalità e concretezza», le parole di Acquaroli che si è poi soffermato sulle problematiche più urgenti del fabrianese. «Dall’imprenditorialità di Fabriano abbiamo dato un’importante risposta occupazionale nel corso degli anni ed esportato un modello copiato da tanti. Noi vorremmo ripartire da queste realtà per dare un futuro perché c’è ancora tanto da esprimere per far tornare le Marche importanti. Crediamo fermamente che dall’entroterra possa partire il riscatto della nostra Regione». Francesco Acquaroli che ha evidenziato di non credere ai sondaggi, ma di giudicare un eventuale alleanza Pd-M5S una sorta di conferma degli stessi che vedono il centrodestra in vantaggio, ha anche toccato il tema della ricostruzione. «Di fatto non è mai partita, finché il Governo e il Parlamento non mettono in condizione gli Enti e i privati, con le norme adeguate di poter iniziare i cantieri di fatto siamo fermi e che rischia di procurare danni impressionanti a queste zone. Quindi, bisogna che il Governo, come detto dallo stesso commissario Legnini, si adoperi a far approvare dal Parlamento le giuste norme. La nostra Regione è a un bivio: se continuare con un modello solito o cambiare affidandosi a un progetto nuovo, il nostro, che intende mettere al centro del proprio agire le esigenze reali del territorio: famiglie, giovani, imprese che devono essere supportate e non soffocate. Serve una politica che sappia essere non ideologica, ma concreta e che colga le opportunità e ne sappia creare di nuovo. Il declino non è inesorabile, l’alternativa c’è e siamo noi. Noi vogliamo ridare dignità a tutti i nostri territori», ha concluso Acquaroli.
Il taglio del nastro
«Francesco ed io crediamo fermamente che Mirella Battistoni possa contribuire a dare quel surplus di competenza e concretezza di cui non solo Fabriano e il suo comprensorio hanno bisogno, ma l’intera Regione. Occorre disegnare il nuovo sviluppo economico delle Marche, sapendo impiegare al meglio i finanziamenti Europei e Nazionali. Mirella ha dimostrato, con la sua lunga attività professionale, di essere la persona adatta», gli ha fatto eco, Carlo Ciccioli che è tornato a chiedere una forte accelerazione per il completamento della Quadrilatero per il tratto fabrianese. «Abbiamo un brivido di emozione perché sono convinto che questa volta governeremo, sono i marchigiani che vogliono farci vincere a furor di popolo, c’è una forte delusione nei confronti della sinistra che si tocca con mano. Noi, da parte nostra, abbiam progetto e obiettivi per poter governare al meglio», ha concluso.
«Ho accettato di candidarmi in quanto credo fermamente che il fabrianese abbia bisogno di un rappresentante, moderato e libero dalle logiche delle politiche, all’interno della coalizione che vincerà le elezioni di settembre. Questa terra ha dato tanto alle Marche ed è stata messa all’angolo negli ultimi anni, spogliandola di servizi essenziali quali il depotenziamento dell’ospedale Profili, non sapendo gestire i finanziamenti Europei e Statali che avrebbero potuto fermare la crisi in atto dal 2008 sia a Fabriano che in altre importanti zone delle Marche. Mai come in questo momento, invece, c’è bisogno di una Pubblica Amministrazione più vicina alle famiglie e alle imprese, per invertire il declino che i partiti di centrosinistra non hanno saputo arrestare», le parole della candidata, Mirella Battistoni, che ringrazia «il nostro candidato alla carica di Presidente della Regione, Francesco Acquaroli, il componente dell’Assemblea nazionale di FdI, Carlo Ciccioli, Lorenzo Rabini ed Ennio Mezzopera, insieme a tutti i presenti all’avvio della mia campagna elettorale».
È un segno importante per Fabriano «perché testimonia il rinnovato interesse per le zone dell’entroterra marchigiano e anconetano. Tutti noi vogliamo dare respiro al fabrianese contribuendo a rilanciare il territorio da un punto di vista sociale ed economico, accelerando nella ricostruzione post-sisma, nel completamento delle infrastrutture materiali e immateriali, rimanendo al fianco dei nostri bravissimi imprenditori, artigiani e commercianti, aiutando chi si trova in difficoltà per questa lunga crisi economica acuita dalla pandemia da Covid-19. Anche per questi motivi, FdI di Fabriano ha deciso di inaugurare oggi la sua sede di via Gioberti 19, un punto di ascolto dove chiunque potrà venire per presentare le proprie idee, progetti e suggerimenti», ha concluso.
GS
"È stata infatti approvata - si legge in una nota - la perizia di variante del secondo stralcio della Pedemontana delle Marche, i cui lavori di realizzazione del tratto da Cerreto d’Esi a Matelica Nord sono in corso. Nella variante sono state accolte anche le richieste del Comune di Matelica e la conclusione dell’intero intervento è stato previsto per febbraio 2022.
Per la fine del 2020, invece, è previsto il completamento del primo stralcio, nel tratto Fabriano-Cerreto d’Esi, la cui realizzazione attualmente è al 65% dell’opera".
Sono stati anche consegnati i progetti esecutivi del terzo e quarto stralcio, da Matelica a Muccia.
"Dopo le necessarie istruttorie e la conseguente approvazione - prosegue la nota - , l’obiettivo è di consegnare i lavori anche di questi stralci entro fine anno".
Novità per la realizzazione definitiva dello svincolo di Muccia: è stato nuovamente aggiornato il progetto con le varie modifiche richieste, anche dal Comune.
“Finalmente potranno ricominciare i lavori dello svincolo attualmente sospesi - afferma Antonio Pettinari, in qualità di consigliere della Quadrilatero Marche-Umbria Spa - non appena sarà approvata la perizia di variante dal CdA della Quadrilatero, che ho chiesto di inserire all’ordine del giorno del prossimo Consiglio, in programma il 30 luglio”.
Per ciò che riguarda l’innesto della statale 16, a seguito della validazione delle ulteriori indagini relative al sottosuolo e ai terreni delle opere necessarie per l’inserzione della superstrada a Civitanova Marche (due rotatorie e un sottopasso), la società di progettazione sta procedendo al completamento del progetto esecutivo, con i lavori necessari alla bonifica dei siti interessati, il quale sarà sottoposto alla conferenza dei servizi convocata poi dal MIT.
Per la bretella Campogiano-Macerata la valutazione delle questioni ambientali e le sue procedure, non potranno essere svolte dalla Provincia di Macerata come concordato precedentemente con la Regione e con la Quadrilatero, in quanto spetterebbero al Ministero dell’Ambiente. “Un’altra testimonianza dei vincoli oramai inaccettabili che si pongono sul cammino delle opere pubbliche - commenta Pettinari -, quella semplificazione tanto auspicata e così richiesta a tutti i livelli”.
"Infine - conclude il comunicato - per l’intervalliva San Severino-Tolentino, la società di progettazione procederà alla redazione dello studio di fattibilità di un secondo tracciato, ai fini della sua comparazione con il precedente. La decisione è stata assunta con la condivisione degli enti interessati: la Regione Marche, la Provincia di Macerata e i due Comuni di Tolentino e San Severino".
GS
Ad annunciare le stretgie messe in atto è il vice sindaco Ioselito Arcioni che spiega: "Appena ci siamo insediati abbiamo subito attivato la procedura per redarre il Pums (Piano unico mobilità sostenibile) con capisaldi che vengono dati dall'Unione Europea.
Ci crediamo perchè abbiamo intenzione di dare una visione diversa della modalità di vivere la città. Una mobilità ancora troppo sbilanciata - dice - il 79% dei fabrianesi utilizza l'auto per spostarsi; il 13% i mezzi pubblici; il 7% a piedi e solo l'1% la bicicletta. Dobbiamo spostare queste percentuali - annuncia il vice sindaco - considerato il tema dei cambiamenti climatici, ma anche per il futuro della città e dei cittadini".
Proprio ieri, 3 giugno, era la giornata mondiale della bicicletta, uno dei diversi mezzi su cui Fabriano vorrebbe puntare l'attenzione: "Uno trumento che si deve integrare perfettamente alla mobilità delle nostre città - dice - .
Uno di quegli strumenti che servono a rilanciare la mobilità sostenibile da integrare correttamente, senza dimenticare il trasporto pubblico locale che ha una visione strategica all'interno della città".
Proprio con questa visione Fabriano ha installato un ledwall al terminal bus, in collaborazione con Contram, per rendere più informati e incuriositi i cittadini: "Le Marche - dice in merito al trasporto pubblico locale - sono la regione meno contribuita e Fabriano è estremamente penalizzata sotto il profilo dei contributi, nonostante sia il comune più esteso delle Marche. La Regione dovrà rispensare al tipo di contribuzione, intanto noi ci impegniamo ad informare i cittadini sulla mobilità, insieme a Contram vogliamo rilanciare il tema del trasporto pubblico".
È stata, infatti, inaugurata questo pomeriggio la nuova sede della Caritas diocesana a Fabriano. Una struttura che sarà centro di ascolto, luogo di laboratori e corsi, nuovo emporio della solidarietà e punto di riferimento per altri servizi e progetti, con l'obiettivo di essere vicini ai reali bisogni dei più poveri.
Erano presenti il'arcivescovo Francesco Massara, il direttore della Caritas don Marco Strona, il vescovo emerito di Fabriano, Giancarlo Vecerrica ed il sindaco Gabriele Santarelli.
"Sicuramente per Fabriano c'è un teremoto molto forte sul piano economico - dice l'arcivescovo Francesco Massara - , ancor più di quello strutturale che abbiamo avuto a Camerino. Quello dell'inaugurazione della nuova sede è un momento molto importante per la città di Fabriano. Durante l'emergenza sanitaria abbiamo assistito 500 famiglie in città con la Caritas, quindi è un servizio fondamentale ai poveri, secondo un criterio evangelico".
GS
L'argomento sarà approfondito nella prossima edizione de L'Appennino Camerte.
Nella foto: don Marco Strona con la cartella rossa in mano, il sindaco Gabriele Santarelli, l'arcivescovo Francesco Massara e il vescovo emerito Giancarlo Vecerrica.
Il maltempo, probabilmente, ne è stato la causa.
Sul posto i vigili del fuoco di Fabriano e personale da Ancona che, con l'autoscala, hanno lavorato circa 4 ore per liberare la strada dalle piante che la bloccavano.
GS
La squadra sul posto ha spento le fiamme evitando la propagazione nei luoghi vicini. L'intervento si è concluso alle 22 e fortunatamente non ci sono state persone coinvolte.
GS
«Non si poteva sperare in una risposta più bella e così partecipata» E’ il commento entusiasta del Vescovo Massara nel constatare la sentita e vivace partecipazione al fantasioso e creativo concorso, conclusosi con un totale di ben 489 progetti inviati da tutta Italia.
In risposta al periodo di quarantena appena istituito e al fermo obbligato di scuole e attività sportive nonchè al divieto di assembramenti nelle parrocchie e nelle aule di catechismo, lo scorso 12 marzo l’Arcivescovo ha rivolto il suo pensiero in particolare a bambini, ragazzi e giovani, organizzando qualcosa che potesse stimolare la loro creatività e offrire l’opportunità di tradurre con l’arte la loro riflessione su tematiche sociali nella prospettiva della speranza cristiana.
Tre i temi proposti ai giovani artisti delle due diocesi marchigiane: Quale sarà la prima cosa che farai appena finisce questo momento del #iorestoacasa? Cosa vorresti dire o vorresti fare per chi sta lavorando per il bene della nostra salute e dell’Italia? (medici, infermieri, scienziati, tutte le forze di polizia, ecc...) e infine, Cosa possiamo fare io, te e tutte le persone del mondo perché tutto questo non avvenga più?
Ogni attacco d’arte avrebbe dovuto concludersi con una preghiera o un messaggio di speranza rivolto a Gesù.
E’ così che tanta creatività si è messa in movimento non solo dalle diocesi ma dall’intera penisola; elaborati sono giunti a #CoronArt anche dalla Puglia, dal Lazio, dalla Liguria dall’Abruzzo, riunendo tante località italiane per un totale di 489 partecipazioni tra video amatoriali - registrati e montati rigorosamente a casa - tantissimi disegni, diversi componimenti poetici e numerose esibizioni canore e strumentali.
La giuria tecnica di 3 persone nominata dal vescovo, ha quindi vagliato ogni singolo lavoro. I punteggi sono stati attirbuiti in base ai criteri valutativi dell'attinenza al tema trattato, della capacità dell’uso delle tecniche artistico/letterarie e della presenza nell’elaborato di un messaggio spirituale. Ogni giudice ha provveduto a selezionare un elenco di 10 lavori; l’elenco dei primi trenta elaborati è stato successivamente sottoposto al vescovo che ha riesaminato le opere, stilando la classifica dei primi cinque vincitori.
Primo posto assoluto al progetto di Elisa e Susanna Meca di Fabriano aggiudicatesi un buono spesa da 300 euro;
seconda classificata Irene Montanaro di Camerino vincitrice di un buono spesa da 250 euro;
terzo posto per Cassandra Lopez di Matelica che vince un buono spesa da 200 euro;
quarto classificato Francesco Lambertucci di S. Ginesio al quale va un buono spesa da 150 euro;
quinto posto per Davide Angeletti e Benedetta Picchietti di Castelraimondo, vincitori di un buono spesa da 100 euro.
A tutti i partecipanti e alle loro famiglie, l’arcivescovo Francesco Massara invia i suoi vivissimi complimenti per aver aderito all’iniziativa con tanto entusiasmo e con il desiderio di condividere il frutto della loro riflessione e delle loro capacità artistiche.
Le opere premiate verranno pubblicate/esposte sul sito delle Diocesi di Camerino San Severino Marche e Fabriano Matelica. http://www.arcidiocesicamerino.it/
C.C.
Questo il duplice obiettivo che viene centrato dalla terza donazione che la Fondazione Carifac ha effettuato in favore del presidio ospedaliero cittadino Engles Profili.
Un dono che arriva al termine di una raccolta di solidarietà in sinergia con Ariston Thermo Group, il presidente della Fondazione Aristide Merloni, Francesco Merloni e in partnership con Radio Gold Fabriano, a cui hanno aderito tante persone.
Con i fondi raccolti è stato possibile donare al personale dell’Unità speciali per la continuità assistenziale (USCA) un ecografo portatile Sonosite con sonde per ecocardiografia ed ecografia toraco-addominale.
Un macchinario che va a migliorare le Unità speciali per la continuità assistenziale che, su chiamata dei medici di medicina generale o dei pediatri di libera scelta o dalla Guardia Medica, effettuano controlli a domicilio dei malati o sospetti contagiati di Covid-19 e, dove necessario, eseguono i tamponi per la verifica della positività al coronavirus.
«Potenziare le capacità diagnostiche delle USCA - evidenzia il presidente della Fondazione Carifac, Marco Ottaviani -significa non solo migliorare l’assistenza specifica al paziente, ma evitare soprattutto un promiscuo accesso alla struttura ospedaliera riducendo in tal modo i rischi di contagio quale ulteriore garanzia per un ospedale No-Covid come il nostro nosocomio».
«Un doppio regalo da parte della nostra comunità. Una strumentazione strategica che potenzia la sanità del territorio nella fase di questa emergenza e una opportunità in più alla sua conclusione, per tutto l’ospedale Engles Profili, che semplificherà l’algoritmo diagnostico già al letto stesso del paziente e nelle condizioni di urgenza», le parole del dirigente dell’Unità operativa complessa di Medicina del presidio ospedaliero fabrianese, Maicol Onesta.
GS