Presentata la mostra "Il Cuore dell'Europa": I tesori della sezione di Archivio di Stato di Camerino. L'esposizione divisa in più settori verrà ospitata nella sede della sezione di Archivio di Stato di via Viviano Venanzi n. 20.
La mostra sarà inaugurata il prossimo venerdì 11 ottobre alle ore 16.00 e resterà aperta fino al 15 gennaio 2020. 
Organizzato dall'amministrazione comunale,l'evento realizzato in colaborazione con l'Archivio din Stato di Macerata,  gode del patrocinio del MIBACT Ministero dei Beni e delle Atività Culturali e del Turismo e del contributo della Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche e Università di Camerino.
Ad illustrarne le finalità è stata l' assessore a cultura e turismo del comune di Camerino Giovanna Sartori; alla confernza stampa sono intervenuti il rettore di Unicam Claudio Pettinari, la direttrice dell'Archivio di Stato di Macerata Fausta Pennesi, il capogabinetto della presidenza del Consiglio regionale Daniele Salvi e la prof. ssa Emanuela di Stefano, storica e ricercatrice.
" Il cuore dell'Europa" rappresenta una delle prime attività culturali del periodo pre-autunnale che l'ammnistrazione ha deciso di promuovere. Come dichiarato da Giovanna Sartori, l'evento risponde a due della finalità che sin dall'inizio hanno costituito l'obiettivo principale del suo incarico da assessore: "La prima sfida è quella dei luoghi. A seguito del sisma Camerino non ha perso solo il suo tessuto urbano e sociale compresa la vita universitaria che pullulava nel cuore del centro storico, ma anche i contenitori all'interno dei quali si svolgeva la vita culturale cittadina.  I  tre anni trascorsi- li interpreto come di passaggio, nel senso che-   ha spiegato l'assessore-, l'occhio è sempre attento alle mura della città e al cuore, che ne è la vera essenza, tuttavia la vera sfida è utilizzare quei luoghi che il sisma ha preservato e in cui è possibile continuare la nostra vita culturale. Ecco quindi che l'archivio di stato assume un altro significato: non solo scrigno di tesori e patrimonio di ricchezza per studi scientifici, ma anche luogo di esposizione aperto ad un pubblico più grande.  Affianca questa missione anche il non voler mai rinunciare al ruolo di città d'arte e di cultura e di città universitaria che Camerino ha sempre avuto.  Da sempre, la città di Camerino è tale perchè c'è l'università è per questo che si riempie di forti contenuti il sostegno che l'ateneo ha voluto dare alla mostra. Lo stesso vale per gli altri enti che sorreggono la nostra sfida e che hanno subito sposato un'iniziativa grazie alla quale Camerino si pone  al centro dell"Europa".
Custoditi nell'Archivio di Stato della sezione camerte sono i documenti cartacei riconosciuti infatti come i più antichi dell'Europa occidentale.
Data non casuale quella dell'11 ottobre per l'inaugurazione della mostra in quanto, per la prima volta in assoluto, la città ducale parteciperà alle Giornate FAI d'autunno; punti d'interesse che resteranno aperti alla visita saranno per l'occasione l'archivio di Stato e l'Orto botanico 'Carmela Cortini di Unicam. Ma l'apertura può significativa sarà quella della 'zona rossa' in cui, grazie al sistema di sicurezza del tour garantito dal personale dell'uffcio tecnico di Camerino, i visitatori del FAI potranno compiere il loro giro in zona rossa. Con loro, a fare da ciceroni, saranno i ragazzi dei Licei di Camerino. " Per non lasciare nei visitatori un ricordo di desolazione legato ai puntelli e alle macerie, abbiamo pensato di affiggere dei pannelli che riprodurranno gli interni dei siti di interesse quali il palazzo comunale, il teatro Marchetti, le chiese di  San Filippo e Santa Maria in Via, in modo da lasciare nel visitatore un ricordo delle bellezze architettoniche e artistiche della città. La guida dei ragazzi dei Licei sarà anche digitale e potrà essere conservata dai visitatori". 
cc 
Approfondimento sulla mostra nel prossimo numero di 'Appennino Camerte'





Unione, speranza, futuro. Tante le sensazioni e i messaggi positivi suggeriti dalla serie di momenti che, nell’area SAE di Fiastra, hanno animato tutto il pomeriggio. Attese e speranze della popolazione ,a tre anni dal sisma, hanno costituito il nucleo portante della tavola rotonda tenutasi all’auditorium San Paolo, presenti l’arcivescovo Francesco Massara, il sindaco Sauro Scaficchia, il vice sindaco e vice presidente dell'Unione Montana di Camerino Claudio Castellett e il presidente regionale Acli Maurizio Tomassini con gli interventi di Angelo Sciapichetti, Paola Nicolini, Valerio Valeriani, Stefano Tassinari e Roberto Rossini.
Più tardi. sottolineato dalle note del giovane Gruppo  musicale di Fiastra, il taglio del nastro del centro polifunzionale “ Casa della comunità”: un segno di vicinanza che testimonia l’attenzione concreta nei confronti di una collettività coraggiosa e determinata a reagire alla sofferenza. Donata al comune dalle Acli Nazionale e di Macerata, la struttura in legno servirà da centro di aggregazione per tutte le fasce d’età del paese
IMG 20190927 181727
 Al primo ingresso e alla benedizione della struttura da parte dell’arcivescovo Massara, auguratosi che la comunità possa ritrovare spirito di unione e socialità, è seguita l’inaugurazione di un bellissimo murales realizzato sui muri di contenimento dell'area SAE del capoluogo.
IMG 20190927 183453
E’ frutto del progetto di street art, ispirato alla flora e alla fauna del Sibillini, che gli artisti dell’Associazione ricreativa e culturale Jassart hanno realizzato in collaborazione con alcuni studenti dell'Accademia delle belle arti di Macerata. Idea di fondo del progetto sviluppato in sinergia con la Regione Marche e il comune, quella di restituire alla comunità parte della bellezza perduta in seguito al terremoto. Sentimenti di gratitudine nei confronti dei donatori sono stati espressi dal sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia: “ Ricostruire all’interno dell’area SAe un punto d’incontro e ristabilire un legame tra la popolazione, vuol dire lanciare un messaggio forte. La struttura favorirà il ritrovarsi, la relazione e l’interazione tra più generazioni. Da questo bellissimo segnale solidale- afferma Scaficchia- il ritorno a quella che ha sempre rappresentato la vita e il momento d’incontro del nostro paese e delle tante frazioni. La vita delle persone oggi è concentrata nelle aree SAE e, dalla “ Casa della comunità” si potrà ritornare a questi momenti di relazione che negli ultimi tempi sono mancati. L’amministrazione comunale- conclude il sindaco- sta provvedendo a realizzare un altro punto di incontro per l’area SAE di Polverina proprio con l’intento di ricostituire lo spirito di collegialità, unione e condivisione delle persone”.
cc

Servizio di approfondimento sul prossimo numero di Appennino Camerte

IMG 20190927 181542



Sono oltre 200mila gli alunni e studenti che questa mattina, zaino in spalla, hanno varcato le soglie delle scuole marchigiane per l’avvio del nuovo anno scolastico.
Se alcuni di questi, come Muccia, Sarnano e Caldarola, entreranno in scuole nuove, ricostruite dopo il sisma, c'è ancora chi attende in strutture provvisiorie, come a Tolentino e altri paesi.
Ammonta, secondo il Miur, a 207.301 il dato ufficiale più aggiornato sulla popolazione scolastica della regione. Più in particolare, sono 30.405 i bambini delle scuole dell’infanzia, 63.846 i ragazzi delle scuole primarie e rispettivamente 41.573 e 71.477 gli studenti degli istituti secondari di primo e secondo grado.

Ad accoglierli 5.971 unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario e, in classe, 23.466 docenti. Di questi, 4.786 sono gli insegnanti che opereranno a sostegno degli oltre 7mila bambini e ragazzi diversamente abili.

Per quanto riguarda gli istituti superiori, il 48,7% dei ragazzi frequenterà un liceo, il 30,5% un istituto tecnico e il 20,7% un istituto professionale. 

A via anche le scuole paritarie, i cui unici dati disponibili sono però, attualmente, quelli dell’anno scolastico passato, in cui hanno funzionato 158 scuole (94 dell’infanzia, 16 primarie e, rispettivamente, 8 e 40 secondarie di primo e secondo grado). Complessivamente coinvolti 7.973 bambini e ragazzi (4.802 infanzia, 1.260 primaria, 329 medie e 1.582 superiori), un po’ meno del 4% della popolazione scolastica complessiva.

GS
Il Consigliere regionale delle Marche Sandro Bisonni aderisce ai Verdi. La componente 'verde' va a ricostituirsi nell' Assemblea legislativa. A dare l’annuncio è stato lo stesso Bisonni, attuale vice presidente della Commissione Ambiente, nel corso di una conferenza stampa alla quale erano presenti esponenti del partito: tra loro il co-portavoce regionale Adriano Cardogna, Gianluca Carrabs dell'esecutivo nazionale, Elena Grandi co-portavoce nazionale e Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi in Campania.
“Chi ha seguito la mia attività consigliare – spiega Sandro Bisonni- sa bene quale sia la mia sensibilità verso le tematiche di tutela ambientale e degli animali. Ho deciso di entrare nei Verdi, perché mi riconosco pienamente nelle battaglie dei verdi e tra queste, solo per citarne alcune, quelle in tema di equità sociale per la lotta ad ogni forma di razzismo e di discriminazione. Oggi più che mai – continua - abbiamo bisogno di nuove energie, di nuove competenze per costruire insieme un nuovo progetto per le Marche e quindi da parte mia faccio appello a tutti gli ambientalisti e animalisti, ai giovani, a tutti i delusi delle altre forze politiche che si riconoscono in questi valori che ho appena citato, affinché entrino nei ‘verdi’. Io entro convintamente, sapendo che le Marche come le altre regioni non sono esenti da quella che è emergenza di tutte le emergenze e cioè dall’emergenza climatica ma- sottolinea- “verde” non significa solo ambiente ma anche una visione del mondo più equa e più giusta”.
Alla domanda se in qualche modo la sua scelta sia legata alle prossime elezioni regionali, Sandro Bisonni risponde che non è quella la priorità: “ Entro nei verdi convintamente per un progetto di medio- lungo periodo – precisa-. Sono stato sempre un ambientalista, lo ero anche prima di entrare in politica. Ho costantemente frequentato i comitati ambientalisti e le varie associazioni; ho sempre lottato per l'ambiente e a difesa dell'ambiente contro gli inceneritori e tanto altro,  dopodiché, se il partito mi chiederà di presentarmi alle regionali io questo non lo escludo, nel senso che ci rifletterò.  Al momento però non è questo il motivo che mi ha spinto a fare questa scelta. Il fatto che i Verdi siano  nella coalizione di centro-sinistra- aggiunge Bisonni-  mi farà  passare dalla minoranza alla maggioranza, per cui, sarò costretto a rinunciare alla carica della vice presidenza della Commissione Ambiente; in un momento in cui magari molti tengono ale cariche - conclude- io invece rinuncio a tale carica proprio perché  la scelta non è costruita su un ragionamento speculativo ma fatta con il cuore
cc
Soppressione dei passaggi a livello ancora attivi lungo le tre linee ferroviarie marchigiane. E’ l’impegno condiviso tra Regione Marche e Rete ferroviaria italiana per l’eliminazione in un decennio di tutti i 71 passaggi a livello ancora in esercizio; per l’esattezza, saranno 13 quelli interessati sulla "Orte - Falconara", 42 sulla "Civitanova - Albacina" e 16, sulla "Ascoli - Porto d'Ascoli.

Approvato dalla Giunta regionale, il protocollo d'intesa che sarà firmato con Rfi per la mappatura degli impianti esistenti, la definizione della priorità delle dismissioni, la stima dei costi necessari. Allorché si passerà alla fase operativa e per concretizzare il programma delle soppressioni, sono previste successive convenzioni con i rispettivi enti locali competenti coinvolti. A sottolineare l’interesse comune di Regione ed RFI nel completare l’eliminazione delle interferenze su tutte le linee, è la vice presidente e assessore alle infrastrutture della Regione Marche Anna Casini la quale ha evidenziato come l’ obiettivo sia ricompreso “nel contratto di programma dell'azienda con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti che la Regione ha già segnalato al Mit come intervento ferroviario prioritario anche nelle Marche. A livello locale –ha aggiunto- abbiamo già attivato un tavolo tecnico con la direzione RFI di Ancona per redigere un piano pluriennale che verrà messo a regime con il protocollo che andremo a firmare”.
CC
.
La riorganizzazione delle aziende ospedaliere è al centro di una proposta capogruppo in Consiglio regionale per i Popolari Marche – UdC, Luca Marconi.
"La sanità si articola in due grandi settori - spiega Marconi - : acuti e post-acuti. Nelle Marche abbiamo una situazione strana in cui tre Aziende ospedaliere si occupano esclusivamente di acuti: Torrette, Marche Nord e Inrca, mentre un’unica grande azienda si occupa di acuti, di post-acuti e di medicina del territorio. Ritengo - propone - che sia arrivato il momento di riorganizzarci in modo più chiaro e coerente.

Bisogna avere il coraggio di scelte radicali e innovative che tengano conto della storia già vissuta, ma anche di una necessità di reale uguaglianza fra tutti i cittadini delle Marche in qualsiasi territorio risiedano.
Per questo la mia proposta non è una semplice provocazione di fine estate - aggiunge - , ma la volontà chiara di suscitare un dialogo sincero che porti ad una decisione giusta e necessaria: dividere la sanità per acuti da tutto il resto e dare una responsabilità più articolata della gestione della sanità ospedaliera".
La proposta del consigliere vedrebbe quindi "L'azienda ospedaliera Marche Nord, con sedi a Pesaro, Fano, Urbino e Pergola; l'azienda ospedaliera Marche Centro, con sedi a Jesi, Fabriano e Senigallia; l'Inrca; l'azienda ospedaliera ospedali riuniti di Ancona e l'azienda ospedaliera Marche Sud con sedi a Camerino/San Severino, Macerata, Civitanova Marche, Fermo, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto”.

GS
Se da un lato il commissario straordinario alla ricostruzione, Piero Farabollini, sostiene che la legge 189 affida alle Regioni la ricostruzione, dall'altro, l'assessore regionale, Angelo Sciapichetti, commenta in altra maniera le decisioni del Governo uscente sulla ricostruzione.
"In realtà - dice Sciapichetti - il Governo uscente ha fatto l'esatto contrario di affidare alle Regioni la ricostruzione. Ha voluto accentrare attorno ad esso ogni decisione, tagliando fuori le Regioni in tutti i modi. Cosa che noi abbiamo contesto fin dall'inizio. Se ora si inverte la rotta e si dice che le Regioni, insieme ai Comuni, potranno prendere in mano la ricostruzione questa è una buona notizia. Speriamo che si faccia e speriamo che si vada nella direzione di una semplificazione che abbiamo chiesto dal 24 agosto 2016 e che i Governi che si sono succeduti non hanno mai voluto prendere in considerazione. L'ultimo Governo aveva promesso semplificazioni, testi unici, promesse che non hanno mantenuto e per questo la ricostruzione ancora oggi è al palo".

Poi la questione della crisi di Governo e delle eventuali conseguenze per i terremotati: "Vedremo nei prossimi giorni se ci saranno le elezioni - dice - , comunque credo che il discorso della ricostruzione debba andare avanti lo stesso. Nell'ultimo anno, in realtà, poco hanno fatto rispetto alle promesse fatte. Speriamo che presto si possano dare risposte concrete a tutti coloro che attendono di tornare a casa il prima possibile".

GS
Se la crisi di Governo e le dimissioni di Giuseppe Conte fanno stare in apprensione l'intero Paese, la preoccupazione è ancora più forte nel cuore dell'italia, dove da tre anni i terremotati attendono risposte, assistendo inermi alle vicissitudini politiche.
Cosa succederà al commissario straordinario alla ricostruzione e, quindi, ai terremotati, lo abbiamo chiesto proprio a Piero Farabollini: "La questione va posta su due piani differenti - spiega - perchè il commissario è nominato dal presidente del Consiglio dei Ministri e quindi di stretta dipendenza a quello che sarà il prossimo presidente.
Il mio mandato scade a fine anno - dice - , bisognerà aspettare le elezioni o la nuova nomina per vedere quale sarà il futuro del commissario.
Per i terremotati - aggiunge - la situazioni è differente perchè, con la legge 189 che ha delegato tutte le funzioni alle Regioni e ai vice commissari, la ricostruzione è in mano alle Regioni, quindi  i terremotati saranno seguiti dalla struttura commissariale ma gestiti dai vice commissari come sta succedendo ora.
Io sarei dell'idea di dire ai terremotati che si sta facendo tutto, non preoccpatevi perchè non sarete abbandonati. Ci sono norme che andranno a sanare piccole storture della normaitiva ma il progetto della ricostruzione può tranquillamente andare avavnti".

GS
Riaperta la strada provinciale 96 che collega il centro abitato di Pieve Torina con la frazione di Fiume e  conduce a Colfiorito. Cerimonia inaugurale salutata da un brindisi, presenti il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, l'ing. Fulvio Soccodato, responsabile manutenzione straordinaria Anas, il presidente della provincia Antonio Pettinari, il sindaco Alessandro Gentilucci e il parroco don Candido Pelosi.
IMG 20190801 WA0018

"Riaprire queste strade è riaprire il cuore a chi abita nel territorio - ha detto Ceriscioli- Un quadro di opere significative che Anas ha portato avanti con grande impegno; va ringraziato in modo particolare l'ing. Soccodato per la qualità e la capacità che ha messo nella progettazione. Una strada che è simbolo dei collegamenti storici, se pensiamo che gli antichi romani passavano per questi percorsi che oggi rappresentano degli itinerari alternativi alla superstrada per chi vuole godere della bellezza del paesaggio e del territorio e, naturalmente, per chi abita nelle frazioni è un collegamento essenziale nella vita quotidiana". Un taglio del nastro simbolico per la riapertura di un'arteria il cui versante totalmente in frana si è riusciti in tempi dignitosi a riportare alla stabilità. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Pieve Torina Gentilucci, grato al presidente della provincia e all'ing, Soccodato: " Sono gesti che fanno bene - ha commentato- ed è importante essere celeri anche nell'opera di ricostruzione, non foss'altro che questa strada collega il nostro paese ed è per le Marche una porta d'accesso all'Umbria".

IMG 20190801 175214
Un ripristino della viabilità essenziale, per un sistema viario duramente compromesso e in sofferenza a causa del sisma, definito un risultato di grande sinergia dal presidente della provincia Pettinari: " Una strada non dà solo il senso della vivibilità e dell''appartenenza ma dà tante altre possibilità. Senza strade non si va da nessuna parte e per un territorio che ha tanto sofferto ma che ha da offrire tanti motivi di visita, ospitalità, turismo, costituisce senz'altro un'ottima opportunità di rilancio".

C.C.

Approvata all'unanimità in Consiglio regionale la legge sulla riduzione dei rifiuti derivanti dalle plastiche. Diventerà operativa da novembre 2019 e, fino al 31 marzo 2020, ci sarà tempo per consumare le scorte. 
“ Penso che sia uno dei passi significativi che in questa legislatura noi abbiamo fatto nella direzione della difesa dell'ambiente – dichiara l’assessore all'ambiente Angelo Sciapichetti- . E’ una legge che recepisce la Direttiva Europea e siamo la prima tra le regioni in Italia a farlo; è stata concertata con tutte le associazioni anche ambientaliste e con un mondo molto vasto e, credo che sia un segnale concreto nella direzione della difesa del nostro ambiente e, soprattutto in un'epoca in cui assistiamo ai cambiamenti climatici che ci impongono una assoluta e diversa politica ambientale.
Io credo che la regione Marche- aggiunge l'assessore -  senza tanti strepitii e senza tante enunciazioni di principio, in questi anni abbia fatto passi molto importanti e concreti nei confronti di questo tema; basti pensare alla legge della plastica in mare che abbiamo fatto qualche tempo fa, oppure  alla battaglia che abbiamo fatto contro l'inceneritore e gli inceneritori in generale senza dimenticare  la legge sulla tariffa puntuale che, in via sperimentale, andremo ad applicare in alcuni comuni della regione a partire dal prossimo anno. Sono tutti i passi concreti che vanno nella direzione giusta: una politica ambientale che guarda meno ai programmi e più  alle le cose da fare;  questa era una cosa da fare prima del ferragosto lo avevamo detto e credo che sia un bel regalo che noi facciamo ai marchigiani, ma che facciamo soprattutto a noi stessi
”.

Elencati nella legge sono i soggetti che non potranno più utilizzare prodotti in materiale plastico monouso, internamente e nell'erogazione dei rispettivi servizi: Regione, Province e Comuni e le società da essi partecipate,  le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, istituti e mense scolastiche, chiunque svolga attività economica in area demaniale marittima o organizzi eventi e manifestazioni avvalendosi di patrocinio o contributo regionale. Per essi, sarà vietato  utilizzare prodotti, quali piatti, posate, cannucce, contenitori, coperchi, bicchieri e tazze per alimenti e bevande realizzati in plastica. Continuerà ad essere consentito, invece, l'utilizzo di prodotti finalizzati alle attività sanitarie.

C.C.

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo