Sono 162 le proposte arrivate finora all’Erap Marche per rispondere all’avviso pubblico di manifestazione di interesse per l’acquisto di unità immobiliari invendute da utilizzare per l’emergenza abitativa legata al sisma. Le Marche sono l’unica Regione che, per il momento, ha attivato questo percorso virtuoso che consentirà, a molti cittadini, di cominciare a recuperare una condizione di normalità, riavvicinandosi ai propri territori di provenienza. Le offerte - avanzate da persone fisiche, imprese di costruzione o cooperative - vedono una settantina di Comuni coinvolti e, ancora in queste ore, si attendono altre offerte inviate per posta. Ogni proposta può contenere più di un alloggio. Nell’ipotesi che ogni proposta preveda l’offerta di 7 o 8 unità immobiliari, si stimano un migliaio di alloggi da mettere a disposizione. Entro questa settimana l’Erap costituirà la commissione e già dalla prossima settimana, una volta arrivate le proposte, si potrà cominciare ad analizzarle. “È un ulteriore tassello - spiega il presidente della Regione Luca Ceriscioli - che, insieme con altri provvedimenti, ci consente di agevolare il processo di rientro nei territori delle persone le cui abitazioni hanno subito danni gravi dal sisma, in attesa della ricostruzione pesante. Una procedura attivata molto velocemente, dopo l’approvazione del decreto lo scorso 9 febbraio”.  Si ricorda che il bando si riferiva ai Comuni in cui sono previste le soluzioni abitative di emergenza (Sae), le cosiddette casette: l’acquisto  di questi alloggi evita le Sae, prevedendo l’uso di immobili già costruiti e nuovi e, quindi, per i cittadini, vere e proprie case. Edifici che, poi, una volta finita l’emergenza, resteranno utilizzabili dai singoli Comuni come edilizia residenziale pubblica, sempre in favore della popolazione.

ISMA: DISPONIBILITA' DI 6.500 POSTI NEGLI HOTEL - ASSESSORE PIERONI  RINGRAZIA ALBERGATORI ED ANCI


A fronte dei 5400 sfollati che oggi risiedono negli alberghi la Regione Marche ha ricevuto una disponibilità di posti per 6500 alloggi da parte degli albergatori. “Voglio ringraziare tutte le associazioni di categorie e l’Anci per la collaborazione – spiega l’assessore Moreno Pieroni – nel corso di queste settimane è stato fatto un grande lavoro anche dagli uffici regionali. Mercoledì chiuderemo questa prima fase e passeremo a convocare i sindaci delle comunità colpite dal sisma per concordare e condividere con loro e i cittadini ogni passo, ogni decisione che prenderemo cercando di limitare al massimo i disagi e gli spostamenti. Fino ad ora gli alberghi hanno incassato oltre 16 milioni di euro”.

E’ stato siglato  a palazzo Raffaello un accordo su fondi contrattuali e politiche del personale, stretto tra giunta regionale, enti e aziende del servizio sanitario e organizzazioni sindacali del comparto e della dirigenza. L’accordo è stato raggiunto al termine di un complesso e proficuo lavoro di confronto tra Regione, Asur, Aziende e organizzazioni sindacali e – ha sottolineato il presidente Luca Ceriscioli - mette a disposizione delle Aziende sanitarie gli strumenti per gestire le attività e la programmazione nei tempi dovuti”.
“È il secondo anno consecutivo – ha affermato il presidente – che a livello nazionale, grazie al contributo delle Regioni, riusciamo ad avere a disposizione il fondo in tempi utili e ciò consentirà di portare avanti correttamente tutte le procedure. Come giunta abbiamo già approvato gli obiettivi e anche il piano assunzioni è nato sotto la spinta forte della parte politica. Tutto questo permetterà di gestire al meglio la congruità tra i percorsi e i bisogni effettivi. Si tratta – ha proseguito il presidente - di un accordo cerniera tra la gestione passata e le riforme future. Per non perdere risorse avremo bisogno di una visione unitaria. Non sarà possibile, ovviamente, sanare tutto, ma la firma di oggi ci offre sicuramente un percorso che ci garantirà di migliorare l’intero sistema”.
Il protocollo prevede che la metà dei risparmi che le aziende otterranno attraverso i piani di razionalizzazione della spesa potrà essere dedicata alla incentivazione del personale. A ciò si aggiunge la riapertura di un tavolo all'interno delle Aziende, sulla verifica dei fondi contrattuali nella prospettiva della omogeneizzazione, in particolare delle aree vaste.
Parere sostanzialmente positivo delle organizzazioni sindacali, che, pur con la questione ancora aperta dei tagli statali del decreto Tremonti del 2010, riconoscono nell’accordo un importante strumento consegnato alle rappresentanze dei lavoratori per la contrattazione nei posti di lavoro.

“Molte delle nostre richieste sono state accolte nel nuovo decreto sul terremoto. Grazie al Governo che ancora una volta, insieme al commissario straordinario, dimostra attenzione verso le nostre comunità. Importanti infatti sono non solo tutte le procedure di semplificazione e che ci aiutano a velocizzare i vari percorsi, dalle macerie alle Sae, ma anche la norma per estendere la busta paga pesante, stortura che da tempo avevamo sollevato. Importanti anche le norme a sostegno delle fasce deboli della popolazione residenti e stabilmente dimoranti da almeno due anni nei comuni del cratere, verso i quali sono stati stanziati fondi per il contrasto alla povertà, come pure il sostegno agli allevatori. Un altro nodo sciolto, su cui la regione sta già lavorando e per questo abbiamo chiesto al governo di inserire in questo decreto, è la norma che dà alla regione la possibilità di acquisire, in alternativa alla realizzazione delle SAE, unità immobiliari ad uso abitativo agibili da destinare temporaneamente ai residenti in edifici distrutti o danneggiati, situati nelle zone rosse o con esito di danno E o F (inagibilità). Al termine degli interventi di ricostruzione tale patrimonio immobiliare potrà essere acquisito all’edilizia residenziale pubblica dei comuni. Novità anche per i tecnici professionisti”. Lo afferma il presidente della Regione Luca Ceriscioli.


Le frazioni ancora isolate sono al momento 56 nell'ascolano, tutte le frazioni di Montefortino e Amandola nel fermano, molte frazioni di Bolognola, Pieve Torina, Visso, Fiastra, Penna San Giovanni, Cessapalombo, Fornace, Camerino, Sarnano, Gualdo, Ussita, Fiordimonte nel maceratese.
Riattivate 9mila utenze ne rimangono ancora 21mila. L'Enel sta lavorando sul piano di rientro.

RIschio R4 valanghe a Bolognola. Il sindaco ha predisposto l'evacuazione di 60 persone che saranno trasferite in hotel.

Mezzi attualmente al lavoro oltre a quelli previsti dai piani antineve dei singoli Comuni:
Provincia di Ascoli
1 turbina, 44 spazzaneve, 5 ditte con ruspe gommate
Provincia di Fermo
20 ditte specializzate su 20 comprensori con 30 spazzaneve e 6 ruspe gommate
Provincia di Macerata
50 ditte private impegnate con 100 mezzi, 5 turbine, 20 autocarri trattori

Il Comitato operativo regionale Marche riunito in modo permanente ha organizzato la ripartizione delle squadre provenienti da fuori regione operative domani mattina:
Bolzano 1, Bolzano 2, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, provincia di Pesaro Urbino e Confservizi con 11 ditte.

La Regione Marche, con una lettera a firma del servizio Urbanistica e paesaggio, ha inviato a tutti i sindaci una nota ufficiale in cui si segnala come le iniziative di localizzazione temporanea di container o casette in aree di proprietà privata, anche se a carattere transitorio, non sono conformi alle disposizioni del decreto legge 205/2016 e alle ordinanze del capo del Dipartimento della Protezione civile che disciplinano gli interventi post sisma. Tali provvedimenti qualora venissero presi dai Comuni sono illegittimi perché in contrasto con la normativa urbanistico-edilizia e di tutela paesaggistica e ambientale.

I Comuni interessati dagli eventi sismici sono stati pertanto invitati ad attenersi alla normativa statale, in base alla quale i sindaci interessati forniscono al Dipartimento della protezione civile le indicazioni relative alle aree da destinare agli insediamenti di container, immediatamente rimuovibili al venir meno dell'esigenza, assicurando la preferenza per quelle pubbliche rispetto a quelle private. La comunicazione specifica inoltre che le Province hanno poteri di sospensione o demolizione di opere difformi dal piano regolatore generale e di annullamento di concessioni e autorizzazioni comunali e che l’esecuzione di opere edilizie in assenza del titolo abilitativo previsto per legge configura il reato di costruzione abusiva.

Sono state firmate in Regione due Convenzioni tra Consorzio di Bonifica delle Marche, Università di Urbino e Università di Camerino per le attività di ricerca connesse alla redazione del Piano di Bonifica del territorio regionale, previsto dalla legge 13/2013. Erano presenti l’assessore regionale all'Ambiente, Angelo Sciapichetti, il presidente del Consorzio di Bonifica delle Marche, Claudio Netti, il rettore dell’Università di Urbino, Vilberto Stocchi, il docente dell’Università di Camerino, Andrea Spaterna. “L’attività del Consorzio di Bonifica delle Marche – ha detto Sciapichetti – è fondamentale per rafforzare la messa in sicurezza del territorio regionale, uno dei più esposti al rischio idrogeologico nel panorama nazionale. Il patrimonio conoscitivo che queste convezioni ci danno è di grande rilievo per fornire risposte concrete alle necessità del territorio”. Tecnici e ricercatori delle due Università saranno impegnati nello studio delle criticità geologiche dei corsi d’acqua e nelle modellazioni del rischio idraulico atteso per tempi di ritorno di 50, 100 e 200 anni, oltre che nello studio delle criticità strutturali e della componente paesaggistica dei corsi d’acqua. “Queste convenzioni – ha detto Netti - permettono di estendere lo studio idraulico a tutte le Marche, dopo che il lavoro svolto negli anni passati ci ha dato informazioni su metà del territorio. Poniamo attenzione sulle precipitazioni eccezionali e sui loro effetti, sulla sicurezza dei ponti, delle infrastrutture pubbliche e sulle abitazioni private. Il tutto per progettare opere e ridurre il rischio. Bonifica oggi assume un significato diverso rispetto al passato, riguardando la salubrità ambientale a 360 gradi. Entro l’estate del 2017 saranno portate a termine le attività previste dalle convenzioni”. Ruolo fondamentale giocano le Università di Camerino, che ha avviato in passato lo studio sulle aste fluviali dell’Esino, del Tenna, del Potenza e del Chienti, e l’Università di Urbino, che curerà soprattutto lo studio sui fiumi a Nord della Regione. Al termine delle attività anche i fiumi Foglia, Metauro e Cesano, Tenna, Tronto e Tesino verranno approfonditi dal punto di vista idrogeologico. “Le università – ha detto Stocchi – sono sempre più strumenti scientifici al servizio del territorio in cui sono inserite. Tramite l’attività in collaborazione con il Consorzio di Bonifica e la Regione possiamo individuare le aree a rischio con criticità che purtroppo caratterizzano in modo trasversale tutto il territorio regionale”. “Unicam – ha detto Spaterna -  coordina 41 comuni, tre Unioni montane e una fondazione bancaria nell’ambito della Consulta permanente per lo sviluppo. Da puntuali segnalazioni dei sindaci, abbiamo fatto sopralluoghi e verifiche sulle aste fluviali principali dell’area. Ne è nato un progetto la cui validità è stata riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente, dalla Regione e dal Consorzio di Bonifica e che ora con queste convenzioni può essere esteso a tutte le Marche

Il presidente della Regione Marche ha incontrato le associazioni di categoria e le parti sociali in merito alla situazione post sisma.

Nel corso dell'incontro si è fatto il punto sui decreti che il governo ha preparato, elencando i provvedimenti, concentrandosi nella prima fase post emergenza. “La situazione attuale non corrisponde a  quella del 24 agosto - ha spiegato il presidente Ceriscioli  - si è ampliato il perimetro delle aree colpite, si sono allargati e sono cambiati i temi, quindi bisogna mettere in gioco modelli e strumenti adeguati. Il nuovo decreto, in uscita in questi giorni, quindi, stabilisce e rafforza i criteri di emergenza per l’avvio delle ricostruzioni”.

Le associazioni che hanno aderito e partecipato all'iniziativa: Associazione italiana allevatori, CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Casartigiani, Claai, CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, AGCI, Confcooperative, Legacoop, UE.Coop, Unci, Confapi, Confindustria, confservizi Cispel, CGIL, Cisl, UIL, Ugl, centro Agroalimentare di Macerata.

“Le piccole attività commerciali – aggiunge - che hanno necessità di rimettersi subito in moto sono ovviamente il cuore di questa fase”. Con il nuovo decreto si allargherà la possibilità di assistenza alle imprese e per i lavoratori. Come regione intendiamo integrare nelle agevolazioni quelle imprese che si troveranno fuori dal cratere, per offrire a tutti gli stessi strumenti. Anche rispetto alle situazioni minori intendiamo fornire risposte significative, utilizzando le donazioni”.  Allo stesso modo un lavoro importante da parte della regione si sta facendo nei confronti dei cittadini con disabilità o non autosufficienti.

Inoltre si è fatto il punto sulle richieste di cassa integrazione in deroga per i lavoratori. Sono infatti arrivate ancora poche domande, circa una ventina. Il dirigente della regione che era presente all’incontro ha invitato le parti sociali ad informare rispetto a questo prezioso strumento.

Intanto, ha annunciato il presidente, “per ricollocare le piccole attività commerciali, gli uffici regionali stanno partendo, in contatto con i sindaci, con una ricognizione per valutare il posizionamento di container nei borghi colpiti dal sisma. In questi casi, per esempio,  il meccanismo del lucro cessante potrà essere molto utile. Invece per chi non ha possibilità di riprendere la propria attività in loco potremmo prevedere meccanismi analoghi alla cassa integrazione in deroga”.

Nel corso dell’incontro è stato trattato anche il tema degli alberghi che insieme con le amministrazioni comunali della costa stanno accogliendo ormai ottomila cittadini colpiti dal sisma, “per quanto riguarda il pagamento delle fatture agli alberghi, la Regione Marche ha finora evaso tutte le fatture complete. Per velocizzare ulteriormente i pagamenti, sarà inviato un vademecum che consentirà di produrre il documento corretto, completo di tutte le autocertificazioni richieste”.

Supera il milione di euro la somma che la Regione destina all’attuazione del programma annuale degli interventi di promozione sportiva per il 2016 approvato dall’esecutivo regionale. In attuazione del Piano regionale 2016/2020, il programma si centra sulla promozione dello sport e delle attività motorio ricreative come strumento rivolto a tutti, fondamentale per la formazione e la salute della persona, per il miglioramento degli stili di vita individuali e collettivi, per lo sviluppo delle relazioni sociali e dell’integrazione interculturale. “Le risorse ripartite sono più che raddoppiate rispetto al precedente bilancio – rileva il presidente della Regione, Luca Ceriscioli – servono a potenziare le attività di promozione dello sport mantenendo fermo l’obiettivo di perseguire politiche orientate sul principio di ‘sport per tutti’ anche per creare le basi necessarie all’elaborazione di nuove concezione e modelli di welfare e fornire impulso per una nuova cultura della pratica sportiva. Nella consapevolezza che lo sport e le attività motorio-ricreative hanno un valore di trasversalità e di connessione con i molteplici aspetti della vita quotidiana e sono un valido strumento per la formazione, la salute e il benessere dei cittadini”.

Il programma si articola in 13 azioni e stabilisce iniziative, destinatari, priorità, tempi di realizzazione, criteri di concessione di contributi e progetti per la tutela sanitaria. In particolare, sono previsti contributi per la diffusione dello sport di cittadinanza (90 mila euro), per promuovere lo sport rivolto alle persone diversamente abili (170 mila euro), per l’acquisto dei defibrillatori (300 mila euro), per attività promozionali e manifestazioni sportive riservate agli istituti scolastici attraverso progetti per scuola primaria e campionati studenteschi (162.500 euro). Inoltre sono previsti  finanziamenti per manifestazioni sportive e competizioni (160 mila euro).

Nel piano annuale c’è un nuovo capitolo “Sport e Turismo” che include quindici eventi sportivi di valenza internazionale che si svolgono nel corso del 2016 con rilevanza turistica e di promozione del territorio marchigiano per i quali sono stati assegnati 160 mila euro.

Nuovi anche gli incentivi al merito sportivo attraverso due azioni: la tutela degli atleti marchigiani di elevate doti tecnico agonistiche mediante la concessione di incentivi alle società sportive dove risultano tesserati (40 mila euro) e la valorizzazione della progettualità delle autonomie scolastiche delle Marche  attraverso un premio assegnato ai cinque migliori progetti di sport, uno per provincia, realizzati dalle scuole (20 mila euro).

Insieme con il Coni, l’Asur, venti Comuni e gli enti  di Promozione sportiva  è stato poi definito il progetto ‘Sport senza età’ il cui obiettivo è sviluppare la cultura della promozione della salute nella popolazione over 65 attraverso un’adeguata attività fisica che contribuisce a mantenere elevata la qualità della vita anche nella terza età (50 mila euro). Previsto il contributo per la scuola regionale dello sport del Coni Marche, come momento di formazione del mondo sportivo, associativo e degli Enti locali (30 mila euro) e il contributo per l’aggiornamento del censimento degli impianti sportivi (20 mila euro). Infine sono inseriti altri progetti di promozione sportiva pari a 90 mila euro.

Le domande di contributo dovranno essere inoltrate esclusivamente in modalità telematica attraverso l’apposita sezione Sport sul sito della Regione Marche; vanno presentate a partire dal 22 agosto ed entro il 3 ottobre 2016.

Definiti dalla Giunta regionale i criteri di riparto e le modalità di erogazione dei contributi previsti dal Programma quinquennale regionale aree protette 2016/2020. Per l’annualità 2016,  sono 2.174.553,63 euro le risorse destinate al sistema delle aree naturali protette, cifra consistente che segna una cesura rispetto al passato e testimonia l’attenzione dell’esecutivo verso i parchi e le riserve naturali della regione. “L’obiettivo prioritario – specifica l’assessore all’Ambiente, Angelo Sciapichetti - resta la valorizzazione e conservazione dell’ambiente naturale e storico culturale dei parchi e riserve che sono una ricchezza straordinaria per le nostre Marche. Questo è un atto che definisce compiutamente la strategia regionale in merito alle aree protette che vengono ad assumere sempre più un ruolo centrale e forte grazie alle nuove risorse messe a disposizione nel bilancio e grazie all’approvazione del nuovo piano quinquennale”.

Attualmente il territorio marchigiano è quasi per un 10% caratterizzato dalla presenza di aree protette (circa 90 mila ettari), suddivise in sei Parchi (due di rilievo nazionale e quattro naturali) e altrettante riserve naturali (tre di rilievo statale). Sono: Parco nazionale dei Monti Sibillini, Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Parco naturale regionale del Conero, Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo, Parco Naturale Interregionale del Sasso Simone e Simoncello, Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, Riserva Naturale Statale Montagna di Torricchio Riserva Naturale Statale Abbadia di Fiastra, Riserva Naturale Statale Gola del Furlo, Riserva Naturale Regionale Ripa Bianca, Riserva Naturale Regionale Sentina e Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e Monte Canfaito.

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