“80 euro per 12 mensilità al personale operante nei servizi di Pronto Soccorso e di Emergenza Urgenza, nello specifico personale infermieristico, ausiliari, oss, tecnici di radiologia”: lo comunica il Vice Presidente e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.

Si tratta dell’accordo raggiunto dalla regione con tutte le organizzazioni sindacali del comparto sanità e le Aziende del Sistema Sanitario Regionale per il riconoscimento dell’indennità prevista per il personale operante nei servizi di Pronto Soccorso e di Emergenza Urgenza.

“Le risorse messe a disposizione per la regione Marche sono di 1.278.078 euro,  ripartite tra le aziende in base al numero dei dipendenti di tutte le aree e di tutti i ruoli dei servizi dell’Emergenza. Saranno ben 1520 i dipendenti che ne potranno beneficiare - prosegue l’assessore - Fin dalla Giornata delle Marche, incentrata sulla tema della Sanità e della riforma sanitaria regionale, insieme al Presidente Acquaroli abbiamo voluto sottolineare l'importanza di adeguare i trattamenti del personale alla professionalità e all'impegno richiesto e lo stesso Governo - ricorda Saltamartini- ha emanato recentemente il decreto legge 30 marzo 2023, n.34 riconoscendo ulteriori emolumenti al personale del servizio di emergenza urgenza”.
Manca il pediatra di base a San Severino e la minoranza in consiglio comunale chiede un pronto intervento alla giunta Piermattei. Quello dei pensionamenti dei professionisti della sanità è un problema che riguarda tutta la regione Marche, ma l’impatto maggiore si vede nell’entroterra. San Severino Marche non fa eccezione. A preoccupare il gruppo consiliare San Severino Futura è la situazione di stallo per il servizio del pediatra di base. Un problema che si trascina da più di un anno dopo il pensionamento della dottoressa Pasquali Coluzzi.

La riorganizzazione dei piccoli pazienti è stata tamponata negli scorsi mesi con lo spostamento presso un pediatra con contratto temporaneo e quindi con la presa in carico da parte dell’unico altro pediatra di stanza in città, la dottoressa Rastelletti. Il sovraccarico di pazienti ha portato la minoranza in consiglio comunale targata San Severino Futura a chiedere una presa di posizione forte al governo cittadino e alla nuova Azienda sanitaria territoriale Macerata. La richiesta è quella del ripristino di un servizio «fondamentale per tutte le famiglie settempedane – sottolinea il capogruppo Francesco Borioni –. È evidente che la dottoressa Rastelletti abbia un sovraccarico di pazienti e sia in grave difficoltà nel compiere il suo lavoro. Nel corso dell’ultimo anno sono state trovate delle soluzioni “ponte”, come l’affidamento dei bambini a un pediatra con contratto a scadenza e poi con la presa in carico da parte di un dottore già in sovraccarico di pazienti. Non solo: alcuni genitori sono stati costretti ad affidare i propri figli, quelli un po’ più grandi, alle cure dei medici di base. Si tratta solamente dello “spostamento” di un problema, visto che anche i medici di famiglia sono pochi e sovraccarichi di lavoro. È fondamentale che si riconosca la situazione di grande difficoltà in cui versano i professionisti sanitari della nostra città, in numero sempre minore e con un carico di pazienti sempre più difficile da gestire. Non è pensabile che un medico di base, alle prese con il proprio lavoro, possa trovarsi a dover prendere in cura anche i bambini. I piccoli pazienti hanno infatti la necessità di essere seguiti con maggiore frequenza, con cure dedicate e con attenzioni che solo uno specialista è in grado di offrire. Oggi i genitori sono costretti ad affrontare viaggi fuori città anche per delle visite di routine e la situazione va assolutamente risolta. Per questo – conclude Borioni – chiediamo all'amministrazione comunale di farsi carico del problema e di sollecitare con urgenza la giunta regionale e i vertici della nuova Ast Macerata per ripristinare il servizio di pediatria di base alle famiglie settempedane».
Ospiti della casa di riposo “Agnese Mataloni” di Pioraco costretti al trasloco entro le prossime settimane. Questa la notizia che arriva in merito agli anziani della struttura socio-sanitaria oggi delocalizzata all’ospedale di Matelica. La convenzione della cooperativa che si occupa della gestione è in scadenza e i suoi vertici hanno già fatto sapere come questa non sarà rinnovata. Si apre così un vuoto nell’organizzazione, che obbligherà gli anziani a trovare una nuova sistemazione. «La convenzione con la cooperativa AssCoop che si è finora occupata della gestione della residenza per anziani scade il prossimo primo aprile - spiega il sindaco di Pioraco, Matteo Cicconi -. Hanno deciso di non prolungare il contratto. A partire dalle prossime settimane prevediamo dunque un trasloco forzato per le quindici persone oggi residenti in una delle ali dell’ospedale di Matelica, che ospita la struttura per anziani dal 2016».

Il sindaco di Pioraco spiega i prossimi passi da compiere per garantire una continuità di servizio agli anziani. «Per quanto riguarda coloro che sono formalmente ospiti e convenzionati con la nostra casa di riposo - prosegue Cicconi -, questi verranno ospitati dalla casa di riposo di Matelica fino alla ristrutturazione della sede originale a Pioraco. Gli altri saranno costretti a traslocare in altre strutture simili del circondario. Non è una buona notizia, ma al momento non ci sono più le condizioni per continuare ad ospitare gli anziani all’interno dell’ospedale di Matelica, per motivi legati al benessere degli ospiti e, soprattutto, per l’assenza di una gestione nel prossimo futuro. Una volta che la sede di Pioraco sarà stata ristrutturata avvieremo delle nuove procedure per l’affidamento della gestione dei servizi, ma in questo momento siamo ancora alle fasi iniziali dei lavori».

Questo lo scenario in cui la ditta che si occuperà dei lavori ha aperto il cantiere dell'edificio sede della casa di riposo a Pioraco. Nei prossimi giorni sono infatti pronte a partire le opere di ristrutturazione post sismica. In attesa di intervento dall’immediato post terremoto del 2016, questa sarà migliorata dal punto di vista sismico e del risparmio energetico. Inoltre sono previsti lavori di adeguamento alle più recenti normative per le strutture socio-sanitarie. Opere da 2,3 milioni di euro, finanziate grazie ai fondi della ricostruzione, che «diventano più che mai urgenti - sottolinea ancora il sindaco di Pioraco Cicconi -. Siamo finalmente giunti al momento decisivo. I lavori sono pronti a partire. La parte più rilevante è senz’altro quella che riguarda l’adeguamento alle normative socio-sanitarie. Saranno effettuati lavori ai servizi e agli impianti in modo da garantire le giuste condizioni agli ospiti, oltre alla loro comodità e serenità. Parliamo di una struttura fondamentale per il territorio, visto il suo valore sociale e la sua rilevanza economica nella creazione di posti di lavoro nell’entroterra».

l.c.




Il Centro Medico BluGallery con la sua unica sede a San Severino Marche, da anni è il punto di riferimento per una vasta tipologia di esami diagnostici e per le visite specialistiche, grazie a una strumentazione di ultima generazione e un’equipe medica altamente formata. Con il dottor Federico Crusco, medico radiologo consulente della struttura e con il dottor Umberto Negro, medico chirurgo specialista in radiodiagnostica, approfondiamo due tipologie di esami cardiaci che siamo in grado di effettuare nel nostro centro: la risonanza magnetica cardiaca e la coronaro TC.

La risonanza magnetica cardiaca

«Nota anche come Cardio RM, è una procedura diagnostica cardiaca di II livello focalizzata sul cuore e sui grossi vasi sanguigni. Il nostro Centro si è recentemente dotato di un magnete 1.5 T di ultima generazione, con tecnologia allo stato dell’arte, con software di studio dedicati appositamente per le patologie cardiache. L’esame viene condotto dal medico radiologo, con il supporto del tecnico di radiologia, su indicazione clinica del medico cardiologo, con l’ausilio, durante la somministrazione del Mdc (mezzo di contrasto), del medico anestesista e dell’infermiere professionale».

Dott Federico Crusco

Il dottor Federico Crusco

Il principio di funzionamento della risonanza magnetica

«Questa tecnica diagnostica consente di ottenere immagini ad alta risoluzione di organi e tessuti tramite campi di induzione magnetica e onde a radiofrequenza, senza l’utilizzo di radiazioni ionizzanti in modo assolutamente non invasivo».

A cosa serve la risonanza magnetica cardiaca

«Grazie a questo tipo di risonanza magnetica, il cuore risulta visibile in ogni parte della sua struttura, con una precisione maggiore rispetto ad altre tipologie di esame, come ad esempio l’ecocardiogramma. Con la metodica si studiano la massa, il volume e la funzionalità del cuore, nonché la motilità delle sue pareti (cinesi cardiaca), la distribuzione del sangue nei suoi tessuti (perfusione) e la sua vitalità, con un’affidabilità elevatissima nei risultati. In particolare, la RMN cardiaca offre un vantaggio prezioso per la diagnosi e il successivo trattamento di una serie di malattie che colpiscono il muscolo cardiaco, consentendo lo studio dell’infarto (acuto / cronico), della fibrosi cardiaca, della pericardite, della miocardite, delle cardiomiopatie (dilatative, ipertrofiche, infiltrative). La RM cardiaca è ad oggi l’unica metodica strumentale che permette di fare una caratterizzazione tissutale delle diverse patologie del miocardio, sostanzialmente tramite la ricerca dell’edema del miocardio e l’enhancement post-Mdc (LGE). Oltre alle patologie del muscolo cardiaco, si ricorre alla Cardio RM per verificare la presenza di: aritmie, malformazioni, masse anomale, trombosi endocavitaria, tumori cardiaci. Inoltre, la RM consente di valutare lo stato delle valvole cardiache, dell’aorta e dei vasi sanguigni polmonari».

Per sapere come si svolge l’esame e cosa bisogna fare prima di una risonanza magnetica cardiaca, se esistono controindicazioni, sarà importante avere una valutazione da uno specialista.

La coronaro TC

«La coronaro TC è un esame tac mirato al cuore. Si effettua esclusivamente dopo la somministrazione del mezzo di contrasto e serve principalmente per lo studio e la valutazione delle arterie coronarie. Viene solitamente prescritto dal cardiologo o dal medico di medicina sportiva ma può essere ovviamente prescritto da tutti i medici, incluso il medico di base. E’ rivolto ai pazienti che hanno avuto un test da sforzo dubbio o debolmente positivo (elettrocardiogramma da sforzo sotto stress) o per controllo di pregressi interventi chirurgici coronarici, persone che hanno effettuato interventi di bypass o hanno posizionato degli stent nelle coronarie, per vedere se sono ancora pervie, o anche in alcuni casi in pazienti che hanno una familiarità molto alta per malattie coronariche. La valutazione è immediata. Prima che i dati acquisiti vengano letti e interpretati, devono essere elaborati in una console con software dedicati, quindi deve essere svolto un rendering. Essendo un esame con mezzo di contrasto, per poterlo effettuare il paziente deve essere a digiuno e deve fare la stessa preparazione di un semplice esame TC con mezzo di contrasto. L'esame è molto veloce, l’acquisizione delle immagini ha una durata di circa 8-10 secondi. Ovviamente per poter effettuare la coronaro TC, è indispensabile un macchinario TC di ultima generazione, soprattutto per ottenere un’alta qualità delle immagini e anche per avere una bassa dose radiante. E’ indispensabile anche la preparazione del personale che deve essere molto qualificato per questo tipo di esame. L'interpretazione delle immagini deve essere valutata da un medico radiologo con molta esperienza. La specificità della coronaro TC è ormai sovrapponibile alla coronarografia, con la differenza che quest’ultimo è un esame assai invasivo per il quale occorre l’ospedalizzazione».

Dott. Umberto Negro

Il dottor Umberto Negro

Abbiamo predisposto degli speciali pacchetti cardiologici. Chiamaci o contattaci per mail per prenotare il tuo percorso. Questi sono alcuni dei nostri servizi medici specialistici.Se vuoi saperne di più sulla tipologia di esami che si possono effettuare nel nostro Centro, i nostri operatori saranno pronti a rispondere alle tue domande.

(+39) 0733 639051

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Siamo a San Severino Marche in Via F. Ferranti, 41, Zona Industriale Taccoli
Il giorno 29 novembre alle ore 13,30 una delegazione del comitato “Salviamo l’Ospedale di Camerino”, convocata dal vicepresidente del consiglio regionale Pasqui a Palazzo Raffaello, ha incontrato l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, il presidente dell’unione montana Gentilucci ed il Sindaco di Camerino Lucarelli.
L’esito dell’incontro è stato oggetto di un comunicato pubblicato dal dott. Pasqui che lo ha definito “cordiale e costruttivo”. Siamo spiacenti, ma noi della delegazione non abbiamo tratto le stesse conclusioni dall’incontro.
Intanto nulla di nuovo è stato detto rispetto alle ripetitive comunicazioni precedenti da parte dell’assessore Saltamartini.
Sono state poste domande specifiche come ad esempio se l’ospedale rimarrà di I° livello, considerato che alcune prerogative necessarie a tale qualifica non sono al momento presenti; è stato chiesto se fossero state indagate le ragioni delle scelte fatte da numerosi medici, specie della cardiologia, di trasferimento o di licenziamento ecc.
L’assessore Saltamartini non solo non era a conoscenza dell’attuale situazione della cardiologia, ma gli erano stati forniti dati errati sulla effettiva presenza di medici (attualmente una sola unità presente).
È stato chiesto cosa si voglia fare delle spoglie della cardiologia, dato che ad intervalli più o meno regolari si parla di riabilitazione cardiologica, medicina dello sport, ecc. ma anche qui nessuna risposta.
Le uniche affermazioni fatte sono state una richiesta di aiuto e collaborazione, cosa molto difficile da assecondare dato che ad occuparsi di questo dovrebbero essere i rappresentanti regionali politici e sanitari e non un comitato di semplici cittadini, anche se non del tutto sprovveduti.
L’assessore ha più volte affermato in diverse occasioni che la sanità deve fare ciò che ordina la politica: potrebbe anche essere così, quantunque l’affermazione possa essere opinabile e meritevole di saggio approfondimento, ma a nostro modesto avviso, ci sembra che né la politica, né la sanità attuali abbiano la minima idea di ciò di cui si stanno occupando.
In conclusione, dato che l’appuntamento sarà per gennaio 2023, quando sembra che avverrà l’epifania del piano sociosanitario della regione, esprimiamo l'auspicio che siano presenti le Istituzioni (cittadini, sindaci, ambiti sociosanitari, ecc.) anche vicine, afferenti all’ospedale di Camerino in una utile assemblea pubblica.




È prevista per sabato 3 dicembre, alle ore 10,30, a Camerino, la posa della prima pietra per la realizzazione di Casa Amica, la nuova casa di riposo che la Croce Rossa Italiana ha donato alla città dopo il sisma del 2016.
Atteso da tempo, sarà quello il segnale concreto dell'inizio lavori per la nuova struttura di ospitalità che, con un investimento da oltre 2 milioni di euro, sorgerà a Vallicelle, a due passi dalla sede temporanea degli uffici comunali.
Un edificio moderno e funzionale in grado di accogliere 35 ospiti. 
Grande soddisfazione esprime Gianfranco Broglia, presidente del comitato locale di Croce Rossa.
«Finalmente siamo approdati al reale inizio dell'opera - afferma-. Un percorso complesso che per raggiungere questo traguardo, ci ha fatto faticare non poco, soprattutto per via della burocrazia che ci ha messi davanti parecchi ostacoli. Li abbiamo superati tutti, in particolare, grazie anche alla determinazione dell'Unità sisma della Croce Rossa Italiana di Roma. Ce l'abbiamo fatta e, dopo un venticinquennio d'attesa - continua Broglia- spero che nell'arco di due anni riusciremo a donare agli anziani di Camerino e del circondario questa nuova struttura residenziale ». 

Con le altre autorità nazionali, regionali e locali, alla cerimonia del 3 dicembre che sottolinea il valore simbolico dell'inizio lavori, interverrà anche il vice presidente  della CRI nazionale Rosario Valastro.

«Con noi saranno anche gli altri componenti di questa squadra che, nonostante il traguardo si sia potuto raggiungere solo dopo sei anni, ha fatto un lavoro eccellente e non finirò mai di ringraziarli- dice Broglia-.
Vedremo dunque sorgere quella che sarà una struttura residenziale ma anche sanitaria, al passo con i tempi e soprattutto funzionale ed efficiente per l'ospitalità delle persone anziane che per tanti anni hanno potuto contare solo sugli spazi ristretti della palazzina di via Le Mosse. Per me, è davvero una grande soddisfazione».  

C.C.
È stata inaugurata la nuova base Hems dell’elisoccorso delle Marche. La struttura è collocata all’aeroporto “Raffaello Sanzio” di Falconara Marittima: “Una struttura – ha dichiarato il vicepresidente e assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini – che dà dignità all’intero sistema sanitario regionale, anche in termini di qualità delle prestazioni di soccorso nei confronti dei cittadini”.

Al taglio del nastro, oltre all’assessore Saltamartini, erano presenti Alexander D’Orsogna amministratore delegato dell’Aeroporto di Ancona “Raffaello Sanzio”, Antonello Maraldo direttore amministrativo dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, l’assessore regionale alla Cultura Chiara Biondi, e numerose autorità militari e civili regionali.

“L'inaugurazione di questa base – ha continuato Saltamartini - mette a disposizione del servizio di elisoccorso della regione tutte le strumentazioni dell'aeroporto, aumentando in tal modo il livello di sicurezza e migliorando anche la condizione del personale al quale saranno riservati alloggi nuovi, a beneficio della loro condizione psicofisica”.

Per HEMS (acronimo di Helicopter Emergency Medical Service) si intende un servizio medico di emergenza con elicotteri, utilizzato quando è necessario il trasporto urgente di pazienti o comunque il recupero di tali persone in zone dove nessun mezzo di terra può raggiungere il luogo.

“Con l’apertura di questa nuova base – ha dichiarato Saltamartini – si conferma di una centralità per la Regione Marche. Possibilmente dovremmo allargare questo servizio per migliorarlo e potenziarlo. In questo senso è auspicabile accrescere ulteriormente la collaborazione con la vicina Umbria, con cui vi è già un accordo, per creare così economie di scala”.

“Lanciamo oggi un messaggio molto positivo per il fatto che il livello di soccorso e le tecnologie impiegate sono le migliori possibili – ha concluso Saltamartini - tenendo conto che il trasporto verso Ancona fa sì che la cura per questi pazienti, che evidentemente hanno traumi molto gravi, sia poi assicurata da un ospedale di secondo livello quale quello di Torrette”.
“La battaglia che l’Amministrazione comunale di San Severino Marche ha deciso di intraprendere contro la decisione di chiudere il Punto nascite presso l’ospedale civile Bartolomeo Eustachio andrà avanti. Non ci faremo certo intimidire dalla decisione assunta dal Tar”.

Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, si dichiara subito pronta a ricorrere al Consiglio di Stato contro la decisione dei giudici del Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche con cui sono stati respinti, nelle scorse ore, i ricorsi del Comune e del Comitato cittadino istituito per la difesa dell’ospedale per l’annullamento delle determine con cui l’Asur regionale, nel marzo del 2016, bloccò di fatto l’attività del reparto di Ostetricia “non tenendo per nulla conto di un’infinità di eccezioni che subito sollevammo come Amministrazione spiegando proprio perché a San Severino Marche doveva essere continuata a dare la possibilità di partorire. La chiusura del Punto nascite – spiega infatti il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei – fu, e resta, una grave ingiustizia verso il diritto alla salute dei cittadini settempedani. Il nostro ospedale è stato per anni e anni un’eccellenza anche per quanto riguarda le questioni materno infantili. Nonostante, al momento della decisione assunta dalla Regione, da noi si registrassero oltre 500 parti annui, abbiamo dovuto assistere, impotenti, a un taglio netto frutto di una riorganizzazione assurda dettata da una volontà politica che, lo hanno dimostrato i fatti in questi anni, avrebbe inevitabilmente creato solo disagi a persone, come le partorienti e le famiglie, che andrebbero considerate anzitutto come pazienti e non come numeri. I giudici parlano di un percorso graduale che avrebbe portato a quella decisione per loro inevitabile senza rendersi conto che proprio quel percorso, invece, ha creato le insormontabili difficoltà che registriamo oggi con mamme costrette alla diaspora per partorire, con servizi inesistenti prima e dopo il parto stesso. La nostra battaglia dunque – promette ancora il primo cittadino – andrà avanti, passerà dal Consiglio di Stato e, se sarà necessario, andrà anche oltre. L’Amministrazione comunale farà valere i diritti dei settempedani in tutte le sedi e questo, lo posso assicurare, varrà sia per il Punto nascite sia per tutti gli altri servizi attivi, o momentaneamente sospesi, presso il nostro ospedale. Più e più volte abbiamo dimostrato come serva una sanità di prossimità, soprattutto nelle nostre zone dell’entroterra. Su questa nostra convinzione non arretreremo di un passo”.
Una targa per Benedetta Ferretti. Così i vertici regionali hanno omaggiato in mattinata la dottoressa, primario del reparto di Oncologia dell’ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche, in pensione dallo scorso primo maggio. Momenti di commozione tra i colleghi della Ferretti e il personale del suo reparto, che hanno partecipato alla conferenza stampa insieme alla direttrice dell’Area Vasta 3, Daniela Corsi, e all’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini.

«Un esempio da seguire – queste le parole di Saltamartini –. Il modo in cui Benedetta Ferretti ha svolto la sua professione incarna i valori della missione dei medici. È lo stesso approccio che ogni dottore dovrebbe avere, soprattutto in un momento storico in cui la pandemia ha sottolineato ancora di più le difficoltà del servizio sanitario nazionale. L’abnegazione con cui la Ferretti ha affrontato i suoi 22 anni di servizio nel reparto di Oncologia rappresentano motivo di orgoglio per questa struttura. L’intenzione della Regione e del direttivo dell’Area Vasta – prosegue Saltamartini, a cui ha fatto eco Daniela Corsi – è quella di continuare a garantire cure oncologiche di prossimità a questo territorio. Sarà la stessa Ferretti, grazie al servizio di assistenza domiciliare dell’Istituto oncologico marchigiano, a proseguire le attività di cura con un modello sanitario fatto di grande umanità e disponibilità. È un metodo che ogni professionista del settore dovrebbe fare proprio, ed è la direzione che stiamo auspicando».

Emozionata, Benedetta Ferretti ha ringraziato i colleghi e i vertici regionali, oltre alle numerose persone che qualche giorno fa l’hanno salutata al termine del suo ultimo turno di lavoro nell’ospedale settempedano. A sostituirla nel ruolo di guida del reparto di Oncologia è Luca Faloppi, che ha sottolineato l’intenzione di proseguire nel percorso tracciato dalla Ferretti.

Approfondimenti nel prossimo numero de L'Appennino Camerte

Una petizione per “permettere alla dottoressa Ferretti di continuare ad esercitare la professione per altri due anni”. Succede a San Severino Marche, dove in un negozio del centro storico sarebbe partita una raccolta firme. Il tam-tam sui social starebbe diffondendo la notizia, grazie a un post Facebook in un gruppo dedicato ai cittadini settempedani. Si chiede che il primario del reparto di Oncologia dell’ospedale Bartolomeo Eustachio continui a prestare servizio oltre il termine previsto per il suo pensionamento. Un percorso giuridicamente non percorribile, stando a quanto affermato nei giorni scorsi dall'assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, che ha garantito la sostituzione della Ferretti «con un medico già in organico, pronto a prenderne il posto». Nonostante questo, continua la battaglia di cittadini e pazienti per la permanenza in servizio del primario di Oncologia.

Il servizio di Day hospital del reparto rappresenta un punto di riferimento per i percorsi di cura oncologica nella valle del Potenza. L’imminente pensionamento del primario continua a destare preoccupazione - come testimoniato da questa iniziativa -, soprattutto in ragione del rapporto di fiducia che si è instaurato tra i pazienti in cura e la dottoressa. L’assessore comunale alla Sanità, Jacopo Orlandani, ha sottolineato lo spessore della Ferretti, «ritenuta una professionista di altissimo livello anche dai maggiori luminari italiani: le sue capacità e la sua umanità danno sicurezza ai pazienti. I servizi che il reparto di Oncologia offre devono essere garantiti dalla Regione. Il nostro ospedale viene ritenuto fondamentale in questa fase di emergenza e l’Area Vasta ha bisogno del nostro supporto per i posti letto Covid. Bisogna che la sua importanza venga riconosciuta anche dopo la fine della pandemia - conclude Orlandani -. La Regione si ricordi degli investimenti che ci sono stati promessi».

l.c.
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