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Schianto in prima mattinata a San Severino Marche. Gravi due giovani settempedani che viaggiavano in moto. Coinvolta anche un’automobile. L’incidente è avvenuto poco prima delle 8, in località Piane di Cesolo. Stando a una prima ricostruzione della polizia locale, la moto guidata da un 17enne del posto e con in sella anche una ragazza di 14 anni ha perso il controllo ed è finita in un campo lungo la statale 502, all’altezza dell’incrocio per la località Barbari.

Una caduta violenta, in cui è rimasta coinvolta anche una vettura che procedeva nella stessa direzione di marcia, da Cesolo verso San Severino. Sul posto sono immediatamente arrivati i vigili del fuoco, i vigili urbani e il personale dell’Anas. Con loro anche due ambulanze partite dal vicino ospedale “Bartolomeo Eustachio”. Ad avere la peggio la giovane passeggera della moto, per la quale è stato necessario l’intervento anche dell’eliambulanza. La 14enne è stata trasferita all’ospedale regionale di Torrette in prognosi riservata. Il conducente della moto, anch’egli in gravi condizioni, è stato invece affidato alle cure dei sanitari giunti sul posto, per poi essere allo stesso modo trasportato a Torrette. Indagini in corso da parte della polizia locale per attestare le motivazioni che hanno portato all’incidente.
Un elettrocardiogramma prenotato ed eseguito in soli tre giorni all’ospedale di Camerino. Ne ha riferito alla stampa, quale diretto interessato,  l’assessore comunale Stefano Falcioni, sottolineando come  questa esperienza personale valga a testimoniare di una struttura  che  funziona bene  con un’eccellenza rappresentata dall’ Ortopedia, dalla Chirurgia, nonché dal reparto di Cardiologia che dopo la nomina del primario è tornato ad essere più che efficiente.
Plaude alla notizia ma coglie anche l’occasione per ricordare le attuali problematiche del nosocomio, il comitato Salviamo l’Ospedale di Camerino. «Quanto affermato dall’assessore del comune di Camerino Stefano Falcioni - dichiara il presidente Angiolo Napolioni- , non può che rincuorarci. Partecipiamo con lui alla grande gioia e soddisfazione per aver trovato la possibilità di eseguire un elettrocardiogramma in così breve tempo. I nostri rallegramenti quindi all’assessore comunale per la velocità con la quale potrà eseguire l’esame medico e alla dirigenza della struttura sanitaria per la magnifica prova di efficienza dimostrata in tale circostanza. Confidiamo che tempistiche così ravvicinate, siano assicurate a tutti i comuni cittadini che necessitino di analoghi servizi. Non è, certamente, nostra intenzione spegnere l’entusiasmo del nostro caro assessore, ma ci sembra un tantino azzardato sostenere che “...dopo la nomina del primario, la Cardiologia è tornata ad essere un reparto più che efficiente”- continua Napolioni- . Ci sia permesso, molto sommessamente, segnalare all’assessore, al quale va tutta la nostra simpatia, che un “reparto di Cardiologia” si occupa di cose ben diverse e un tantino più complicate di semplici esami diagnostici che vengono eseguiti in regime ambulatoriale e che, ad oggi, al reparto di Cardiologia sembra esserci rimasto solo il primario, verso il quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà nella speranza che presto si veda attorniata da una schiera di medici che le consentiranno di esercitare le funzioni per le quali è stata nominata. Nel frattempo, restiamo in trepidante attesa che si avveri la profezia contenuta nella leggina voluta dal consigliere Gianluca Pasqui che, stando ai suoi proclami, determinerà l’arrivo, a Camerino e negli altri ospedali del cratere sismico, di schiere di professionisti sanitari attratti dai vantaggi previsti nel documento. A ben vedere, degli effetti miracolosi che il provvedimento si propone direalizzare, sembrano dubitarne gli stessi promotori regionali i quali, a distanza, di un anno, ancora non hanno chiarito né quali siano le agevolazioni che verranno erogate, né come si prevede di erogarle (incentivi finanziari, fiscali o di altra natura?). La legge, varata un anno fa, prevede testualmente la concessione ai comuni più colpiti dal sisma, di “contributi per la realizzazione di progetti diretti a promuovere l’insediamento, nei relativi territori, di dipendenti del servizio sanitario”. Prevede inoltre che la Regione Marche “possa realizzare direttamente progetti sperimentali di incentivazione della residenzialità”. Probabilmente – conclude il presidente del comitato -, il consigliere regionale Pasqui, la Giunta Regionale e l’amministrazione comunale di Camerino hanno avuto ben altro da fare in diverse e più importanti attività, considerato che, in tutto questo tempo, non si è vista neanche l’ombra di una proposta o progetto che preveda l’erogazione di fondi destinati a promuovere l’insediamento di professionalità sanitarie nei nostri territori. Per converso, abbiamo assistito alla rapidità con la quale si è proceduto a ricollocare in posizione apricale una dirigente rimossa per mancanza di titolo e ad allontanare dall’Ospedale di Camerino un professionista per motivi ancora non del tutto chiari e che attendiamo presto di conoscere. Quando si dice essere efficienti!»

Nota a margine dell'articolo ricevuta dal presidente del Comitato per la salvezza dell'ospedale di Camerino che pubblichiamo:

In merito a quanto sopra ci corre l'obbligo di chiarire che a nostro avviso il dr. Falcioni ha eseguito l'esame a soli tre giorni di distanza dalla prenotazione non certo per favoritismi derivanti dalla sua posizione di amministratore, ma solo ed esclusivamente a causa di una rinuncia da parte di qualche altro paziente che ha consentito lo scorrimento nelle prenotazioni. 

Resta il fatto che  si tratta comunque  di un caso fortuito di fronte ai consueti tempi biblici.

Tanto dovevamo a chiarimento 


 In sella alla moto perde il controllo del mezzo e cade in una scarpata.

Brutta disavventura per un centauro in località Pian dell’Elmo, dove un motociclista è rimasto vittima di una brutta caduta.

Una volta lanciato l'allarme sul posto sono intervenuti i volontari dei vigili del fuoco di Apiro, gli uomini del soccorso alpino e la squadra speleo-alpino-fluviale che hanno provveduto al recupero del motociclista.

Il ferito è stato quindi affidato ai sanitari del 118 che ne hanno disposto il trasferimento in eliambulanza all'ospedale di Torrette.


Roberto Canullo, professore ordinario di ecologia vegetale e botanica applicata, è il nuovo direttore della scuola di Bioscienze e Medicina veterinaria dell’Università di Camerino per i prossimi quattro anni.
Direttore vicario sarà Matteo Cerquetella, professore associato in clinica medica veterinaria.


“E’ per me un grande onore – ha affermato il prof. Canullo – essere stato scelto per guidare la scuola di bioscienze e medicina veterinaria di Unicam. Sarà mia intenzione, nel corso del mandato, proseguire lungo la strada tracciata dai quattro “pillars” di sviluppo che caratterizzano la nostra Scuola e che sono sostenibilità ambientale, salute umana, salute animale e nutrizione, tematiche sulle quali tra l’altro sono stati già ottenuti importanti risultati. Contribuiremo agli obiettivi strategici dell'ateneo nelle sue missioni, partendo dalla ricerca e dalla didattica, perseguendo il consolidamento di quanto raggiunto ed una più marcata qualificazione della scuola, attraverso una crescente condivisione di buone pratiche, obiettivi ed azioni”.





La Collegiata Santissima Annunziata a San Ginesio arriva in conferenza dei servizi. Dopo i danni subiti nel 2016, lo storico edificio, non solo un luogo di culto ma anche simbolo del patrimonio culturale e artistico della regione, si avvia a ricevere un intervento di restauro e consolidamento sismico per oltre 7 milioni di euro. 

La Conferenza dei servizi, prevista per il 28 dicembre, rappresenta un passo fondamentale verso l'approvazione del progetto di ricostruzione della Collegiata, conosciuta anche come la Pieve Collegiata o Collegiata della Santissima Annunziata, è situata nel punto centrale del centro storico di San Ginesio, nella piazza dedicata ad Alberico Gentili.

La sua storia risale all'XI° secolo, con elementi architettonici romanici e gotici, tra cui spicca la facciata in cotto realizzata da Enrico Alemanno nel 1421, un esempio unico di gotico fiorito nelle Marche.
Il complesso della Collegiata  comprende diverse strutture di rilievo storico e culturale, tra cui la torre civica strutturalmente connessa alla chiesa, e l'edificio che ospita il Comando dei Carabinieri. Il luogo di culto ha subito numerosi restauri, assestamenti e modifiche nel corso dei secoli, che hanno portato alla coesistenza di stili diversi rendendolo un “testimone” della storia e dell'evoluzione architettonica della regione.

I lavori di ricostruzione ammontano a 7,38 milioni euro e mirano a ripristinare la struttura danneggiata dal terremoto.
Gli interventi previsti includono il consolidamento delle strutture murarie, il restauro delle opere d'arte, la riparazione dei danni strutturali, e il miglioramento delle infrastrutture. Specificamente, saranno effettuati lavori sulla facciata, sulle strutture murarie, sulle volte, sui solai, e sulle coperture. Particolare attenzione sarà dedicata al restauro degli affreschi e degli elementi artistici interni, preservando così l'eredità culturale e storica insita in questo monumento. Soggetto attuatore è l’Arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche

“Questo intervento non è solo un atto di recupero e di preservazione del nostro patrimonio, ma rappresenta anche un simbolo di speranza e rinascita per San Ginesio e la sua comunità," dichiara il Commissario alla Riparazione e alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli. "Il nostro fine non è soltanto ricostruire materialmente i nostri borghi dell'Appennino centrale ma, al contempo, ricostituire il tessuto delle comunità che li animano. In questa prospettiva, le chiese rappresentano dei presidi insostituibili perché in questi luoghi le persone si ritrovano insieme e vivono l'esperienza della condivisione religiosa. Si tratta di una visione condivisa anche con il Presidente Francesco Acquaroli e con monsignor Francesco Massara, che ringrazio per la disponibilità e lo spirito di collaborazione che dimostrano costantemente. La valorizzazione del patrimonio storico, artistico e religioso è parte integrante non solo della ricostruzione ma anche della riparazione dei nostri territori. Il percorso di recupero va oltre l'aspetto tecnico e ha una valenza anche sociale ed economica. Grazie a questo intervento di ricostruzione San Ginesio tornerà a riappropriarsi di un luogo di culto di indiscutibile valore, che contribuisce a testimoniare come il cambio di passo impresso nella ricostruzione prosegua giorno dopo giorno per il bene delle nostre comunità”.

L'arcivescovo di Camerino-San Severino, monsignor Francesco Massara, ha dichiarato: “Grazie all’impegno di tutte le istituzioni coinvolte, e in particolare del Commissario Castelli, finalmente San Ginesio potrà vedere presto l’inizio dei lavori della Collegiata, uno dei capolavori più belli del Centro Italia”.

Per il Sindaco di San Ginesio, Giuliano Ciabocco, “Siamo arrivati alla fine di un percorso che porterà San Ginesio a riavere la sua “Collegiata”, luogo non solo di culto ma anche museo vista l’importanza delle opere che sono presenti.

È questo il segnale della rinascita di una comunità che dopo aver atteso pazientemente sta per riavere la chiesa simbolo e lo potrà fare anche grazie al progetto di “cantiere aperto” fortemente voluto. La Collegiata sarà anche un volano importante per tutti coloro che visitano San Ginesio visto l’immenso patrimonio che in essa è esposto”.
Due albanesi di 38 e 23 anni sono stati arrestati a Monterotondo e Siena dai carabinieri in esecuzione di un'ordinanza emessa dal Gip di Macerata a seguito di indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Camerino.

La notte del 17 novembre 2022 avevano imperversato nell’area del cratere, svaligiando appartamenti a Castelraimondo e Matelica ed una volta individuati -dopo un folle inseguimento a bordo di un’Audi A3 - non avevano esitato a speronare la vettura dei carabinieri per poi darsi alla fuga a piedi nelle campagne circostanti abbandonando l'auto nella quale i militari avevano trovato la refurtiva ed attrezzi da scasso.

Le indagini hanno poi stabilito che la notte dei furti i responsabili, attraversando i campi che circondano Camerino si erano portati lungo la statale e avevano atteso nascosti nei pressi di un distributore di benzina un complice che tornasse a prelevarli. Una volta caricati a bordo erano partiti alla volta di Roma. L’ Alfa Romeo Giulietta – che da successivi accertamenti risultava rubata nella Capitale - tuttavia non aveva completato l’intero percorso ma aveva lasciato gli occupanti nei pressi di una farmacia alla periferia dell’Urbe per poi essere recuperati da un’altra Audi A3 risultata anche questa rubata. 

La velocità con la quale erano avvenuti i furti, unita alle modalità nel recupero dei malviventi, hanno fatto fin da subito pensare ad una organizzazione articolata dedita a tali reati.

I successivi accertamenti hanno poi condotto a scoprire la rete di fiancheggiatori che avevano garantito il recupero ed il rientro alla base operativa dei malviventi.

Così i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Camerino hanno eseguito le ordinanze emesse dal GIP del Tribunale di Macerata. facendo scattare le manette ai polsi dei responsabili, arrestati a Monterotondo e Siena, prima che facessero perdere le loro tracce riparando all’estero. I due responsabili sono stati tradotti rispettivamente presso il carcere di Rieti e presso il “Santo Spirito” di Siena
Occorre cambiare paradigma culturale ed etico pensando ai temi della sicurezza non come costo per l’impresa ma come opportunità di crescita di un intero sistema sociale capace di mettere al centro la persona e la dignità del lavoro. Si potrebbe riassumere così l’esito della occasione formativa e di confronto svolta martedì 5 dicembre al Teatro Lauro Rossi di Macerata dal titolo “Ri-costruire la cultura della salute e della sicurezza. Edilizia. Dove legalità e prevenzione si incontrano”, evento promosso e organizzato da una pluralità di soggetti che ogni giorno collaborano insieme: Ast Macerata, Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Macerata, Cpt Comitato Paritetico Territoriale per La Sicurezza e la Formazione in Edilizia.

Sul palco ed in platea, 
numerosi protagonisti che a vario titolo concorrono alla ricostruzione post-sisma come la Prefettura di Macerata, l’Inail, l’Ispettorato Nazionale del lavoro, l’Anmil, l’Anma,l’Ufficio scolastico regionale Marche, comunità scientifica, tecnici, forze dell’ordine, funzionari del Governo, della Magistratura, protagonisti della politica, del mondo ecclesiastico, di quello sindacale e datoriale insieme, per andare oltre i necessari protocolli di vigilanza e della legalità ma per costruire una cultura della sicurezza che deve nascere in azienda come fattore fondante la propria organizzazione.
La grande proliferazione dei cantieri edili per la ricostruzione post terremoto, oltre a crescita e sviluppo ha generato problematiche che devono essere affrontate con un cambio di passo strutturale ed immediato perché purtroppo i numeri parlano di una crescita anche degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali: la provincia di Macerata nel 2021, secondo i dati Inail, per quanto riguarda la denuncia delle malattie professionali nel settore edilizio, si attesta su una percentuale di oltre il 45% rispetto al dato regionale. Inoltre, secondo 
l'indagine della Qualità della vita del Sole 24 Ore pubblicata qualche giorno fa, la provincia di Macerata è all’ottavo posto in classifica per omicidio colposo da incidente sul lavoro. I numeri parlano anche di troppe irregolarità nei cantieri a seguito di controlli ispettivi ma pensare all’aspetto sanzionatorio non potrà essere un rimedio a ciò che sta accadendo. 

Occorre invertire la rotta, avvicinare alla formazione maestranze e dirigenze aziendali, mondo dei tecnici, mondo delle scuole, perché i fattori di rischio vanno conosciuti come la legge indica e la prevenzione dovrebbe essere considerata come un obbligo anche morale per chi lavora. Le norme ci sono, è la cultura il gap da colmare e su cui occorre lavorare anche sotto l’aspetto comunicativo. Occorrono strumenti dinamici, attrattivi per i giovani, servono testimonianze dirette per far capire che non si può rischiare la vita per una distrazione o per un dispositivo di protezione non indossato correttamente. Nella prevenzione del sinistro non si può lasciare lo spazio all’accettazione del rischio, perché purtroppo troppe volte questo atteggiamento, talvolta in pochi secondi, viene pagato dai lavoratori con infortuni che possono cambiare la qualità della vita. Lo sforzo richiesto non va solo nella direzione pratica con i doverosi controlli nei cantieri per i quali 
l’Ispettorato Nazionale del lavoro ha annunciato a livello nazionale l’immissione di un numero più elevato di ispettori che giungeranno anche nelle Marche e in provincia di Macerata ma soprattutto il concetto ampio di sicurezza deve far parte delle nostre vite, oltre al tempo destinato al lavoro. 

I protocolli sulla legalità firmati congiuntamente da numerosi soggetti, devono ora essere recepiti dal punto di vista etico, per concorrere ad aumentare il valore sociale di una nazione come l’Italia dove non ci deve essere spazio per l’irregolarità in queste proporzioni nei diversi aspetti in cui si manifesta. A fornire una notizia importante 
il Commissario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, in collegamento, ha ricordato che dopo il superamento della fase sperimentale si sta lavorando ad una ordinanza finalizzata a garantire una diffusione sistemica del badge e del settimanale di cantiere: “Il Decreto 189/2016 che regola la ricostruzione post sisma 2016 prescrive l'adozione di alcune misure (badge di cantiere e settimanale di cantiere in particolare) che vanno nel senso di aumentare le tutele in favore dei lavoratori e le garanzie di legalità dei cantieri. In questi anni abbiamo promosso delle sperimentazioni che, sulla base di specifici protocolli di legalità, hanno riguardato alcuni cantieri. Ora, anche sulla scorta del proficuo rapporto con la struttura di missione del Ministero degli Interni che cura i controlli antimafia nella ricostruzione 2016, stiamo lavorando per il superamento della fase sperimentale previa adozione di una ordinanza finalizzata a garantire una diffusione sistemica del badge e del settimanale di cantiere. Abbiamo incontrato sindacati e associazioni di categoria per definire un percorso condiviso e funzionale che sappia onorare l'impegno per la sicurezza sul lavoro a cui, anche oggi, il Presidente della Repubblica ci ha richiamato.” A portare i saluti della Regione Marche, il presidente dell’Assemblea Legislativa Dino Latini in collegamento. A moderare gli interventi il giornalista Leopoldo Gasbarro. 

Sul palco anche Alessio Vassallo, attore di teatro, di film per la tv, per il cinema, protagonista in numerose serie come “Il giovane Montalbano”, accompagnato dal maestro Samuele Giacomozzi al pianoforte, ha presentato un monologo sul tema simbolico del continuo costruire e ricostruire, delle relazioni filiali, amicali e professionali, dell’importanza della storia per una visione del futuro dove la ricostruzione non è meramente fatta di mattoni ma parte dalle persone. La produzione esecutiva di testi e video è stata di Art Show di Arturo Morano, Project Manager e Organizzatore generale, Vincenzo Fazio, drammaturgia Sante Paolacci, Videomaker Paolo Fineschi. 
Nel corso del pomeriggio è stato dedicato un minuto di silenzio a tutte le vittime sul lavoro, ricordando anche che la provincia di Macerata in questi ultimi giorni è stata protagonista di due incidenti mortali.
La comunità di Caldarola e l'intero territorio piangono l'improvvisa scomparsa di Lorenzo Lambertucci, titolare dell'azienda Sistema3 Informatica e figlio dell'ex sindaco Fabio.

Un malore improvviso mentre si trovava nella sua abitazione lo ha strappato alla vita a soli 38 anni. Appassionato di clalcio (aveva militato nelle fila di Caldarola, Sarnano, Palombese prima di dedicarsi al calcio a 5, natura e fotografia, sua la costituzione insieme ad alcuni amici de "L'occhio nascosto dei Sibillini", Lorenzo lascia la moglie Silvia, i figli Greta e Mattia, i genitori Fabio e Silvia.

Tanti i ricordi di Lorenzo nelle singole persone e sulle pagine social a testimonianza di quanto da lui compiuto nella sua giovane esistenza. “Un dolore immenso per tutti coloro i quli lo hanno conosciuto, Lorenzo era proprio un bravo studente”. Così il professor Sandro Luciani, dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “Eustachio Divini” di San Severino Marche che Lorenzo aveva frequentato e dove il padre Fabio aveva insegnato. 

La camera ardente, una volta eseguito l'esame autoprico per determinare le cause della morte, è stata allestita alla casa funeraria "Rossetti" di Tolentino, mentre i funerali verranno celebrati nel Centro di comunità "Beato Francesco" di Caldarola sabato 9 dicembre alle ore 9.30.
Un turbinio di emozioni. Un concentrato di abbracci, ricordi e commozione di intere generazioni che hanno vissuto e intrecciato la loro storia con quella del Liceo Classico Filelfo di Tolentino. Le celebrazioni per i 70 anni della scuola, organizzate dall’Associazione Filefiani (con il presidente Carlo Conti, il suo vice Andrea Mosca) insieme al Comitato organizzatore del Liceo (costituito da Laila Boldorini, Marcella Borgiani e Claudia Canestrini), sono state l’ennesima dimostrazione di come l’istituto abbia superato nel tempo momenti belli e meno belli, ma ne sia uscito migliore. Se dal palco del Politeama si è levato il grido unanime per chiedere “Una sede dignitosa per il Liceo Classico”, il messaggio che è arrivato ai presenti è stato ancora più forte: quello di aver fatto parte di una scuola che li ha resi migliori e ha contribuito a formare i professionisti che sono diventati oggi. Oltre 370 ex studenti non hanno voluto mancare all’evento che ha visto partecipi anche professionisti che ora vivono fuori regione. C’è stato addirittura chi da oltre oceano ha voluto versare la quota della cena per sostenere l’iniziativa, pur non potendo essere presente.

Doppio appuntamento sabato scorso: nel pomeriggio al Politeama - che non è riuscito a contenere tutti i presenti tanto da rendere necessario l’allestimento di una seconda sala con un maxi schermo - e la sera al ristorante Chiaroscuro di Belforte del Chienti, dove a spegnere le candeline per il 70esimo compleanno della loro scuola sono state tre ex studentesse, oggi con l’argento tra i capelli, tra le prime a diplomarsi al Filelfo.

L’ex studente Carlo Cartuccia, regista della serata, e la coordinatrice del Liceo Classico Claudia Canestrini hanno condotto, senza nascondere l’emozione, il momento di riflessioni, racconti e spettacolo. A fare gli onori di casa il sindaco Mauro Sclavi e il dirigente scolastico Donato Romano. “Ognuno fa le battaglie che reputa opportuno fare - le parole del primo cittadino -, questa (riferendosi al trasferimento degli studenti dall’ex Quadrilatero all’ex orfanotrofio in centro) è una battaglia giusta. Speriamo che si trovi quel grano salis per cambiare le cose. Io penso che ce la faremo”. Il dirigente – in carica da cinque anni - ha ricordato di aver vissuto “anni di impegno costante nel trasmettere conoscenze e coltivare talenti. L’impatto del sisma ha determinato un periodo di sfide e adattamenti. Guardiamo avanti, sperando nel ritorno a una sede che possa offrire maggiori possibilità di crescita e apprendimento. Questo è un viaggio educativo fatto di resilienza, coraggio e speranza”.

Ha toccato le corde di tutti l’intervento di Claudia Canestrini che, dopo aver ringraziato la sua ex docente Maria Luisa Bocci, per la quale si è levata una vera e propria ovazione in sala, ha detto: “Il nostro liceoci ha dato le ali che ci hanno avviato alla vita, credo che il viaggio verso il futuro parta dalla scuola

foto bocci ritaglio

Non c'è futuro individuale senza il sapere, una società libera e democratica senza la scuola. Il Classico non ha età, ha tanti volti ma è senza tempo, anzi il tempo lo custodisce perché somma le memorie personali di tutti noi a quelle della profondità della storia. Il Liceo Classico ci lega al momento della nostra esistenza in cui ci siamo costruiti, identificati. Ha dovuto mettere esso stesso le ali per volare veloce e stare al passo coi tempi, ma ha tenuto saldi i valori imprescindibili dell’humanitas, senza i quali la società rischia di diventare altro, di diventare artificiale”.

A sottolineare quanto gli anni di liceo siano stati preziosi per la sua vita, anche la Dirigente reggente dell’Ambito territoriale di Macerata, la Filelfiana Alessandra Belloni, che ha portato il saluto della direttrice generale dell’Ufficio scolastico regionale, Donatella D’Amico, e ha rimarcato: “L’Ufficio scolastico è vicino al Filelfo perché sia restituita una sede degna”.

Affidato allo storico ed ex docente del Classico, Enzo Calcaterra, l’excursus sulla genesi del liceo tolentinate che nel 1950 nacque come distaccamento di una classe del Leopardi di Macerata e nel 1953 acquisì una propria autonomia, prima a Palazzo Sangallo, poi a Palazzo Fidi e infine - prima del sisma - all’ex orfanotrofio. “La città ha sempre voluto i migliori edifici per questa scuola - ha sottolineato Calcaterra -, edifici che rispecchiavano la sua storia più illustre. Sedi prestigiose sia nell’aspetto che nel contenuto”. E ancora: “All’epoca, la politica di Tolentino perseguì, insieme e senza distinzioni politiche, l’obiettivo di creare il Liceo Classico”. L’ex docente ha anche ricordato due figure che hanno contribuito fattivamente alla crescita della scuola: la storica segretaria Giovanna Corbelli e il tecnico Mario Grespini. A proposito di Palazzo Fidi, che è stato anche sede della Biblioteca Filelfica, è intervenuta un’altra Filelfiana, Laura Mocchegiani (oggi guida della Mozzi Borgetti di Macerata) per sottolineare l’importanza degli archivi e delle biblioteche per l’intera comunità.

Convinta che rivedere tanti dei suoi studenti sarebbe stata un’emozione troppo grande, ha deciso di non partecipare fisicamente, ma ha racchiuso in una lettera quello che avrebbe voluto dire al Politeama, l’ex preside e custode di tanti anni del Classico, Anna Grillo Sileoni. Aneddoti, in cui molti si sono rivisti, sono riemersi grazie alla testimonianza del sociologo Alberto Pellegrino, uno dei primi diplomati del 1954: “Erano anni in cui non avevamo nulla, ma avevamo solo una disperata voglia di vivere e affermarci, non per il successo, ma per trovare un posto dignitoso nella società”. Un’impresa in cui ogni Filelfiano è riuscito.

Non solo ricordi al Politeama. Il pomeriggio è stato inframezzato dal pianoforte di Tommaso Foresi e da altri ex studenti nelle vesti di attori. D’impatto scenico il tableau vivant delle tre Grazie di Antonio Canova, esilarante l’’intervista a Teresa Fattorini – alias Silvia – interpretata dall’ex alunno e ora docente Federico Dari, divertente il monologo di Francesco Casadidio sulle disavventure dell’ultimo decennio. Tra gli ospiti anche l’ex studente Stefano Monti,regista del pluripremiato cortometraggio Terzo tempo.Emozionante il video girato da Carlo Cartuccia nel 2016,poco prima del sisma, sulle cui immagini si è chiusa la serata: restituisce i volti gioiosidi un anno di scuola, l’ultimo, con trepidazioni, passioni, turbamenti, amicizia, vitalità e tanta voglia di futuro. Quel futuro per cui il Liceo Classico ha dato le ali.

FOTO CENA CARLO
Cade in una scarpata, soccorso e recuperato dai vigili del fuoco.

L'incidente si è verificato nella serata di ieri nel territorio di San Severino Marche dove un uomo di 86 anni, sofferente di Alzheimer, è caduto in un dirupo.

L'anziano era uscito di casa nel pomeriggio e la moglie, non vedendolo rientrare a casa, ha lanciato l'allarme.

Sono così scattate le ricerche che hanno visti impegnati per alcune ore carabinieri, vigili del fuoco e agenti della polizia locale. Alla fine l'ottantaseinne è stato ritrovato, infreddolito ma in buone condizioni, in una scarpata dai vigili del fuoco del distaccamento di Tolentino che hanno provveduto al recupero dell'anziano, che è stato poi affidato alle cure dei sanitari del 118.


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