Nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale, è stata approvata la proposta di legge n. 71, presentata su iniziativa del Vice presidente dell’assise Gianluca Pasqui relativa a “Incentivi all’insediamento nei Comuni del cratere marchigiano di personale dipendente del servizio sanitario”.

La legge prevede degli incentivi economici, tra cui l’indennità di residenza fino a 12mila euro per un periodo massimo di 4 anni e il recupero di immobili da destinare alla residenza di personale sanitario dipendente. Gli incentivi sono cumulabili: chi deciderà di prestare la propria opera nel cratere potrà avere, infatti, sia l’incentivo economico che l’abitazione.

"Sono molto contento che finalmente questa mia proposta sia giunta alla conclusione dell’iter grazie al quale è divenuta legge. Ritengo che sia uno degli atti più importanti che ho portato a compimento da quando ho l’onore di sedere tra i banchi del Consiglio regionale delle Marche, in quanto questa legge ha una valenza essenziale per aiutare a risolvere problemi estremamente significativi che stanno mettendo in ginocchio la sanità nei Comuni del cratere. Ringrazio tutti i gruppi di maggioranza e chi ha voluto sostenere la proposta di legge, comprendendone la valenza che la stessa ha, in particolare per i territori più disagiati. Un ringraziamento particolare lo voglio rivolgere” conclude Pasqui “al presidente Acquaroli, all’assessore Saltamartini e a tutta la Giunta regionale per la vicinanza che stanno dimostrando concretamente a queste aree delle Marche da troppo tempo abbandonate al proprio destino”.


Un passo importante per la realizzazione del nuovo ospedale di Macerata, la firma, nell’Auditorium della Biblioteca comunale “Mozzi Borgetti”, dell’accordo tra la Regione, il Comune e l’Asur che dà il via libera alla realizzazione di una struttura tanto attesa da parte della cittadinanza. Presenti per l’occasione, il presidente Francesco Acquaroli, gli assessori regionali alle Infrastrutture ed Edilizia ospedaliera e alla Sanità, rispettivamente, Francesco Baldelli e Filippo Saltamartini, il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, la direttrice Asur Marche, Nadia Storti, e il direttore del Dipartimento regionale Infrastrutture, Territorio e Protezione Civile, Nardo Goffi.

“Macerata e il territorio meritano una struttura adeguata sismicamente e moderna. C’è la volontà e ci sono le risorse – ha dichiarato il presidente Francesco Acquaroli - Invece di destinare queste ultime per l’adeguamento e la ristrutturazione del vecchio ospedale abbiamo scelto di edificarne uno nuovo. Una struttura moderna, efficiente ed altamente tecnologica, pienamente rispettosa dei criteri di sicurezza relativamente alla vulnerabilità sismica, che è un indice imprescindibile quando si tratta di una struttura sanitaria”.

“Vigileremo sui tempi di realizzazione – ha continuato Acquaroli – affinché tutto proceda come da cronoprogramma e poi parallelamente occorrerà pensare non solo sulla struttura ma anche sui contenuti, vale a dire sul personale e sui servizi che saranno offerti. Abbiamo appena approvato la riforma dell'organizzazione del servizio sanitario regionale marchigiano, domani presenteremo invece i risultati dell’analisi del fabbisogno delle prestazioni di assistenza sanitaria, andando così a delineare il modello di sanità del territorio che intendiamo realizzare. Un modello che prima del periodo pandemico aveva una visione diversa e che adesso va ricostruito. Non si tratta di puntare il dito sulle scelte fatte ma di cercare il sostegno per dare risposte concrete ai cittadini. Se stiamo uniti e forti raggiungeremo prima i risultati che ci aspettiamo”.

Il nuovo ospedale sorgerà in località “La Pieve”, un sito consono allo scopo in quanto di dimensioni sufficienti, parzialmente pianeggiante ed adiacente alla strada intervalliva di Macerata.

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“Restituiamo il diritto alla salute ad una comunità che si vedeva sottratte prestazioni e servizi – ha detto l’assessore Baldelli – con un atto concreto ed una tempistica molto veloce. Non ricominciamo una procedura, perché nulla era stato avviato. Cominciamo oggi una procedura partendo da zero, dato che in precedenza negli archivi della Regione non vi era alcun atto amministrativo che avesse avviato l'iter progettuale riguardante la realizzazione del nuovo ospedale della città di Macerata. Con le promesse e le parole al vento non si elaborano progetti né si costruiscono ospedali. Con questo atto intendiamo procedere speditamente, nel rispetto dei tempi tecnici, in un proficuo gioco di squadra che coinvolge tutta la filiera istituzionale. Subito la gara per la progettazione, poi entro due anni studio di fattibilità, progetto definitivo ed esecutivo, per appaltare i lavori ed edificare il nuovo ospedale della città di Macerata”. “Abbiamo già a disposizione 60,5 milioni di euro – ha spiegato Baldelli – ma, grazie all'intuizione del presidente Acquaroli, abbiamo anche individuato i circa 80 milioni restanti per la copertura complessiva del finanziamento della costruzione di un ospedale nuovo, innovativo e rispondente ai più elevati standard tecnologici a disposizione di pazienti, medici ed operatori sanitari”.

Il grosso delle risorse deriva dal Fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e lo sviluppo del Paese. Previsti circa 400 posti letto, con un margine di aumento sulla base dei fabbisogni futuri.

E’ molto soddisfatto l’assessore Saltamartini: “Parte concretamente un progetto, un sogno, che è quello di dare ai maceratesi un ospedale nuovo con le prestazioni di un ospedale di primo livello. Deve essere chiaro che finora nei piani sanitari regionali non si era mai parlato di un nuovo ospedale a Macerata. Dopo 20 mesi concretamente mettiamo sul tavolo questo accordo con risorse certe che finora non esistevano. Macerata ha un ospedale di primo livello con specializzazioni così importanti che possiamo guardare anche a un progetto di potenziamento. Certo, le difficoltà esistono: sovraffollamento dei pronto soccorso, liste d'attesa e carenza dei medici. Abbiamo voluto mettere in fila questi problemi per cercare di dare una risposta. Sulla carenza dei medici, abbiamo finanziato 6,6 mln di euro con borse di specializzazione, per cui avremo 150 medici in più nella nostra regione (110 borse di studio in Medicina generale e 42 contratti di formazione per i medici specialisti), a cui si aggiungono le borse statali che potranno garantire circa 500 medici in più nei prossimi tre anni. Poi c'è tutto il programma con gli interventi del Pnrr, quindi nuove case della salute, case di comunità, centrali operative territoriali e infine l'edilizia. Sono tutti progetti concreti”.

“Quella di oggi è una giornata storica e importante per la nostra città – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli - A nemmeno due anni dal nostro insediamento diamo il via, concretamente, all’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Macerata. Un ringraziamento alla Regione Marche per l’impegno profuso e per aver collaborato, sempre nella massima sinergia, con il Comune e con l’Asur. I cittadini aspettano da anni il nuovo ospedale e finalmente gettiamo le basi per la realizzazione di un’opera di cui tutta la provincia ha bisogno”.
Un incontro cordiale e di aggiornamento  sulla situazione della pandemia si è svolto questa mattina nella sede della Regione, tra il viceministro alla Sanità, Pierpaolo Sileri  e il presidente Francesco Acquaroli.  Sileri, in visita ad Ancona,  ha mostrato grande disponibilità a dialogare anche con gli assessori presenti per fare il punto sulla situazione pandemica e sull’andamento della campagna vaccinale, tracciando il quadro generale in Italia e rinnovando alla cautela e al rispetto di tutte le norme di sicurezza, con uno sguardo di fiducia al futuro con il progressivo procedere della campagna vaccinale alla popolazione.
 
Il presidente Acquaroli  ha augurato al sottosegretario un buon lavoro e rinnovato la disponibilità alla collaborazione istituzionale evidenziando la priorità del piano vaccinale per uscire presto da questa fase più difficile della pandemia.

 
L’assessore alla Salute, Filippo Saltamartini, oltre a far presente il problema della formazione del personale sanitario e sollecitare la questione delle indennità-premio al personale medico e infermieristico, ha chiesto al viceministro maggiori informazioni sulle forniture di vaccini nei mesi di maggio e giugno nelle Marche, per avere la possibilità di programmare in anticipo le prossime fasi della campagna vaccinale.
"L'ospedale di Camerino non si tocca, anzi, come detto in campagna elettorale, dovrà essere potenziato". Così l'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini all'incontro che si è svolto al Lanciano Forum per parlare, con amministratori locali e cittadini, delle problematiche dell'ospedale di Camerino. L'allarme sulla situazione del nosocomio camerte era stato lanciato negli ultimi giorni da un blog creato sui social che aveva visto una grande partecipazione di cittadini preoccupati per il futuro di quello che, da un intero territorio, viene considerato l'ospedale della montagna.

All'incontro, voluto dalla regione Marche proprio per tranquillizzare la popolazione sul futuro del nosocomio camerte, sono intervenuti, oltre all'assessore Saltamartini, il vice presidente del Consiglio Regionale Gianluca Pasqui, il capogruppo in consiglio della Lega Renzo Marinelli, il direttore dell'Area Vasta 3 Daniela Corsi, i sindaci del territorio con in testa il primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia e alcuni cittadini in rappresentanza dell'intera popolazione. Dal dibattito è emersa tutta la preoccupazione per il depotenziamento che l'ospedale Santa Maria della Pietà sta subendo in alcuni reparti, soprattutto a causa della carenza di personale medico.

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"Purtroppo siamo ancora in piena pandemia - ha dichiarato l'assessore Saltamartini che si è anche lasciato sfuggire un possibile ritorno delle Marche in zona arancione - e abbiamo dovuto redistribuire le risorse umane perchè ci sono vite da salvare. Tuttavia c'è un preciso impegno del governo regionale che non appena possibile cercheremo di rafforzare questo plesso ospedaliero. Abbiamo già bandito concorsi e in attesa del loro esito continueremo a garantire i servizi aggregando personale da Macerata e da Civitanova. Si tratta di salvaguardare diritti dei cittadini, per lo più residenti in zone colpite dal sisma e per questo cercheremo di fare il massimo". A testimonianza di ciò anche l'annuncio che l'ospedale di Camerino è uno dei punti scelti dalla regione per la campagna vaccinale che partirà a breve anche per la popolazione ultraottantenne e per le persone più fragili.

f.u.


Aumentano i casi di contagio anche nelle Marche e si torna a parlare del Covid Hospital di Civitanova Marche, con l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini che ha segnalato come “in caso di riapertura ci sarebbe carenza di personale medico che se fosse inviato nella struttura finirebbe per sguarnire tutti gli altri presidi”.

Un’affermazione che non è piaciuta al consigliere del Movimento 5 Stelle Simona Lupini, che prontamente ha replicato.

"Un fatto scandaloso che il Movimento 5 Stelle da mesi ha già denunciato, ma evidentemente in tutto questo tempo nulla è stato fatto, sottoponendo la popolazione marchigiana a eventuali rischi nel caso di probabile aumento di ricoveri per Covid. Tutto ciò è inaccettabile ed è necessario un intervento immediato. Inoltre invitiamo il neo Presidente Acquaroli a portare rapidamente tutta la materia Covid in Consiglio Regionale dove potremo discutere di un piano complessivo degli interventi da attuare".

Critica la Lupini anche sulla struttura costruita a Civitanova Marche “per la quale – aggiunge - abbiamo da sempre evidenziato le notevoli criticità, sia per la scelta di realizzarlo nel mezzo di un'area commerciale, sia per le modalità che non hanno assolutamente puntato a una corretta programmazione di risorse economiche e organizzazione del personale medico. Il Governatore Acquaroliieri nella relazione programmatica ha affermato che è necessario un clima di collaborazione tra le varie forze politiche, sono d'accordo e adesso vedremo se veramente si vuole instaurare il giusto confronto in un momento così gravoso per la nostra comunità”.

f.u.

La giunta regionale riunita questa mattina a palazzo Raffaello ha approvato il programma di attuazione dell’art. 29 del decreto legge 104/2020, che destina alle Marche la somma 12.259.402 milioni per il recupero delle liste di attesa degli interventi chirurgici e delle prestazioni sanitarie, una cifra che si somma ai 5 milioni già stanziati dall’ente, per un totale di circa 17,5 milioni.
La delibera pianifica le attività di recupero degli interventi e delle visite, dando priorità alle urgenze, operando una suddivisione di prestazioni e di relativi budget tra Asur,  Ospedali riuniti di Ancona  Marche Nord e Inrca. Per quanto riguarda le attività di ricovero, i piani di potenziamento delle singole aziende, approvati oggi, prevedono un incremento complessivo di oltre 3.700 interventi chirurgici con classe di priorità A e B (ricovero rispettivamente entro 30 e 60 giorni). Saranno oltre 40 mila le visite e gli esami diagnostici recuperati, con classe di priorità B e D (rispettivamente Breve-prestazioni da eseguire entro 10 giorni e Differibile-prestazioni da eseguire entro 30 giorni per le visite ed entro 60 giorni per gli esami diagnostici).
Per il recupero delle liste di attesa il decreto consente di ricorrere a prestazioni aggiuntive per la dirigenza e per il comparto, con l’aumento della tariffa oraria, che viene fissata a 80 euro per la dirigenza (rispetto agli iniziali 60) e a 50 euro per il comparto. Si stabilisce inoltre la possibilità di reclutare il personale attraverso assunzioni a tempo determinato o attraverso forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, anche in deroga ai vigenti contratti collettivi nazionali di lavoro.
c.c.
Allungamento degli orari di vista e diagnostici; app semplificata per prenotare le prestazioni; accordo con il personale sanitario per orari di lavoro anche al sabato e, in alcuni casi, pure la domenica; ampliamento del numero delle farmacie dove sarà possibile prenotare. È il pacchetto di misure che la Regione Marche ha messo in campo per riprogrammare le liste di attesa e recupere le prestazioni non svolte a causa della pandemia da Covid-19. L’obiettivo è quello di accelerare il ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile. È quanto è stato discusso e concordato, a Palazzo Raffaello, nel corso di una riunione operativa convocata dal presidente Luca Ceriscioli.

La Regione, ha subito chiarito il presidente Ceriscioli, “investirà 2,7 milioni di fondi specifici per sostenere l’ulteriore impegno del personale della sanità pubblica e altrettante risorse per potenziare gli spazi, le tecnologie e il sistema informatico che dovrà supportare questa nuova riorganizzazione”. Il presidente ha chiarito che “dopo una lunga interruzione, dovuto a un’emergenza straordinaria come il Covid, non è facile andare a recuperare, tutto in una volta, le decine di migliaia di visite che sono rimaste sospese. Va quindi sottolineato lo straordinario impegno della sanità pubblica, perché, grazie a un accordo con le quattro Aziende regionali, nel mese di luglio si incrementano le visite con prolungamento orario, per recuperare, il prima possibile, quello che si è perso in questi mesi di lockdown”. Una ripartenza, è stato evidenziato, “più complicata da un punto di vista organizzativo, perché bisogna, ad esempio, sanificare costantemente i locali ogni volta che si cambia paziente. Ma grazie all’impegno di tutti gli operatori e del sistema sanitario, recupereremo quanto perduto”.

Ceriscioli ha poi anticipato che “a fine giugno, sarà disponibile una nuova versione dell’app per le prenotazioni. Sarà operativamente come stare a uno sportello fisico, con tutti i servizi che normalmente troviamo quando ci rivolgiamo a un operatore. L’accesso alle prestazioni risulterà ulteriormente semplificato”. Inoltre nel mese di luglio, “aumenteranno il numero delle farmacie presso le quali sarà possibile prenotare, passando dalle attuali 20 alle 100 previste e in ulteriore crescita”. Quello compiuto dalla Regione, ha concluso Ceriscioli, “è uno sforzo molto importante, a vantaggio dei cittadini che, dopo un lungo periodo di difficoltà, devono recuperare le prestazioni di cui hanno bisogno. Le casse, gli sportelli sono stati tutti riaperti, quindi adesso hanno diverse opzioni per richiedere le prestazioni necessarie”.

f.u.

La sanità marchigiana ha gli standard più alti di sicurezza e qualità nei suoi pronto soccorso, punti nascita e reparti ad alta specializzazione (neurochirurgia, chirurgia vascolare, cardiochirurgia). E’ quanto rileva la rubrica “DataRoom” di Milena Gabanelli che ha analizzato i servizi in strutture sanitarie di tutta Italia. I dati sono stati raccolti da Dataroom regione per regione sulla base delle schede di dimissioni ospedaliere del 2017. “300 sono i reparti che non rispondono a requisiti di qualità in Italia, uno solo viene indicato nelle Marche: il punto nascita di Fabriano già dismesso – spiega il presidente Ceriscioli - Segno quindi di una grande qualità e sicurezza delle strutture sanitarie della nostra Regione. Aver fatto scelte che hanno privilegiato livelli massimi nei servizi offerti ai pazienti, in rapporto a chi ha preferito mantenere magari più diffusi i servizi sul territorio senza però garantire gli standard, è stata una scelta difficile nel momento in cui si è fatta, ma oggi viene ripagata e soprattutto ripaga i marchigiani con qualità dell’assistenza, sicurezza delle cure e l’uso appropriato dei soldi pubblici. Sappiamo quanto ci sia ancora da fare per corrispondere alle esigenze e alle istanze dei cittadini, per questo il risultato raggiunto è uno stimolo a fare sempre meglio, consapevoli dei tanti sacrifici che sono ogni giorno chiamati a fare tutti coloro che operano in sanità”

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