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Riprendiamo testualmente dalle cronache recenti: “In città in termini di demolizione è stato fatto poco o niente: ci siamo preoccupati di puntellare gli edifici sostenendo costi inaccettabili per i cittadini. Quando verranno rese pubbliche le cifre per le mancate demolizioni e per le messe in sicurezza avremo delle amare sorprese. Quindi, a causa di questo comportamento discutibile non poco e pure un po' vergognoso, c’è il paradosso di chi resta fuori casa perché una casa non ce l’ha più, e chi invece rimane senza casa perché un edificio vicino, non abbattuto e magari in attesa di demolizione, resta lì, così com’è, da mesi, rappresentando un pericolo indotto. Ma può essere?”.

Dal 26 ottobre sono passati ormai 9 mesi, ma il tempo in Viale Seneca sembra essersi fermato: la chiusura della strada crea gravi disagi alla popolazione e alla circolazione.

La cosa è a dir poco scandalosa. Ci chiediamo cosa sia successo in questi mesi.

Il Palazzo, per intenderci dove aveva la propria sede la pasticceria “Toffee”, non è stato demolito né è stato messo in sicurezza, il che comporta che sia ancora ricompreso in zona rossa.

Ci sono famiglie che hanno la propria abitazione nei pressi del palazzo che non possono rientrare nella loro casa agibile: questa inerzia determina un grave disagio per tali famiglie ed è uno sperpero di denari pubblici, visto che coloro che hanno l’inagibilità indotta percepiscono giustamente il contributo per l’autonoma sistemazione – CAS.

Il Sindaco non ha ancora deciso il da farsi: la palazzina è da demolire o meno?

Sembra che i tecnici comunali abbiano fatto una relazione dove si attesta che il palazzo non sia da demolire, ma tale relazione è stata contestata dai condomini. Non vogliamo entrare nel merito della questione tecnica, ma vogliamo sottolineare che il Sindaco ha adottato la solita tattica conservatrice: la politica dell’immobilismo, pur avendo a disposizione una serie di strumenti per affrontare le problematiche in modo efficace e soprattutto con tempismo, al fine di superare i gravi disagi alla viabilità e ai residenti.

In molti si chiedono come mai il Sindaco non abbatta nessun immobile, nemmeno le palazzine dove sono gli stessi proprietari a chiedere tale misura, come in questo caso.

E’ difficile dare una spiegazione.

Un primo indizio sembrerebbe rivelarsi dalla lettura, tra le righe, dell’ultima intervista rilasciata dal Sindaco Pasqui e pubblicata su L’Appennino Camerte del 27 luglio scorso: il primo cittadino, nel fare un bilancio dell’attività fin qui svolta, dichiara testualmente che “pur non abbassando la guardia che dovrà essere mantenuta alta anche da chi nei prossimi anni mi succederà nell’amministrazione, possiamo dire che la fase dell’emergenza è stata tutta formalizzata”.

Viene il dubbio che ormai il nostro Sindaco abbia la testa altrove … pensando ad una carriera politica che vada verso altri lidi (verso Roma, direzione Ancona?). Quanto ci sta costando l’interesse personale del primo cittadino?

Comunità e Territorio

Gruppo Consiliare Comune di Camerino

Un paese è fatto anche delle sue tradizioni, delle sue radici storiche e di rievocazioni.
Oltre il sisma, con una location totalmente nuova, con un programma un pò cambiato il tradizionale appuntamento con la Giostra de le Castella si svolgerà dal 4 al 6 agosto lungo il viale Umberto I.
Una rievocazione storica nella quale le 5 Castella si contenderanno il palio.
Palio dei bambini, curato dal Nuovo Oratorio Cristo Re, esibizioni di tamburini, sbandieratori, giocolieri, mangiafuoco, danze medievali, accampamento di armati e laboratori medievali per bambini, curati dal gruppo storico la Pandolfaccia di Fano: il tutto per una tre giorni di tradizione, che si concludera domenica 6 agosto con la disputa del Palio, con le Castella di Caldarola, Croce, Valcimarra, Pievefavera e Vestignano che si contenderanno il titolo attraverso il tiro con l'arco, il tiro alla fine e la "Corsa dei Cornuti".
Sempre domenica 6 saranno ospiti il gruppo dei tamburini e sbandieratori del Palio dei Terzieri di Montacassiano. A contorno di tutto ciò, la classica Taverna si trasforma in "Hostaria de La luna". Nella nuova location di viale Umberto I si potranno gustare ottimi cibi tradizionali e locali, con ingredienti interamente acquistati a Caldarola.
A fare da contorno anche una degustazione di piatti tipici della cucina bergamasca, curati da Pro loco, Croce Rossa e Alpini di Urgnano, in provincia di Bergamo.

Sono anche questi i momenti in cui Caldarola rivive.

Proseguono i lavori nel centro storico di Camerino al fine di ridurre la cd.”zona rossa”. Riaperto da pochi giorni anche un tratto di via Ugo Betti, accessibile da Porta Caterina Cybo.

“ Stiamo portando avanti un lavoro in maniera molto importante- spiega il sindaco Pasqui  – La “zona rossa” di Camerino è talmente vasta e lesionata che meritava un tempo di lavoro di un certo peso, ciò nonostante, stiamo riacquistando giorno per giorno pezzi di città. Da qui a qualche giorno avrò un quadro completo che deriverà dalle autorizzazioni che la Regione deve darci e, sulle quali, dobbiamo onestamente ragionare, dal momento che alcune di esse  andranno a consentire un’apertura significativa del percorso. Ritengo che da qui a una decina di giorni, saremo in grado di fornire anche delle date- aggiunge Pasqui- Riapriremo piazza Cavour e parti importanti del centro, con le vie principali che verranno riconsegnate ai cittadini. La valenza di questo discorso è davvero considerevole, perché significa che si chiude la prima parentesi delle messe in sicurezza e si apre l’altra parentesi altrettanto importante della ricostruzione e, per alcuni cittadini, anche il rientro nelle loro abitazioni, in quanto non lesionate. Direi dunque di darci una decina di giorni per iniziare con una mappatura reale e cartografica della situazione della città. Quel che è certo è che si sta camminando ad un ritmo molto spedito e, se si considera la grandezza della città, non solo senza aver perso un’ora di tempo, ma con dei risultati rilevanti. Non essendo visibile agli occhi dei più quello che all’interno della città si sta facendo, non potendo vedere  quanto è stato definito e deciso su carta, capisco la preoccupazione dei cittadini,  tuttavia,  assicuro che da qui ad un numero di giorni nemmeno troppo lontano, il lavoro potrà essere percepito concretamente. Mi meraviglio solo del paragone con comuni più piccoli  -chiude il sindaco- Credo e intendo sottolineare che ogni comune sta facendo il massimo per quello che è, e, per le situazioni che ha; invito a non fare paragoni con altre realtà, semplicemente nel rispetto delle nostre situazioni”.

Montecassiano festeggia un’altra figlia centenaria. Nei giorni scorsi Gina Cerolini ha festeggiato il suo centesimo compleanno circondata dall’affetto dei suoi familiari. A renderle omaggio anche il sindaco Leonardo Catena: “Un traguardo importante per la signora Cerolini che da tantissimi anni vive a Montecassiano, segno anche dell’elevata salubrità della vita in paese e di quanto sia importante l'affetto dei cari, cosa che non hanno fatto mancare i figli e i nipoti di Gina”.

Classe 1917, Gina Cerolini è originaria di Camporota di Treia. Quarta di otto fratelli (quattro uomini e quattro donne), la centenaria ha sempre lavorato sia nei campi sia a casa. Alla fine degli anni ’30 lasciò il suo paese di origine per amore e si trasferì a Montecassiano dove sposò Oreste Giagante. Dalla loro unione nacquero due figli: Andro che oggi ha 74 anni e Gianmario, di 67. Quest’anno a festeggiarla c’erano anche i nipoti Lorenzo, Leonardo, Lucia, Romina e Fabrizio e i pronipoti Rachele di 7 anni e Federico, di 21. Con loro anche la sorella di Gina, Maria, di 87 anni, che vive a Recanati. La semplicità e un grande cuore hanno reso Gina Cerolini tanto amata dai familiari a cui, anche adesso, racconta qualche “strofella” della sua gioventù.

Il dottor Remo Di Matteo, medico chirurgo specialista in Ortopedia e Traumatologia,  è  il nuovo primario di  Ortopedia del presidio ospedaliero di  Camerino.  Nato a San Benedetto del Tronto, Di Matteo ha 41 anni e, da oltre undici è di ruolo all’ospedale di Macerata.

Tra pochi giorni verrà adottata la determina formale dell’Area Vasta 3 con la quale verrà nominato.Si insedierà a settembre - ottobre 2017. Il posto di Unità Operativa Complessa del presidio ospedaliero camerte, era vacante dal 1 marzo 2015 dopo il pensionamento del primario dott. Testiccioli.

La presentazione ufficiale è avvenuta nel corso di una conferenza stampa presso il Centro Operativo Comunale, alla presenza del direttore dell’Area Vasta 3 Maccioni, del sindaco Pasqui, del presidente dell’Unione Montana e sindaco di Pieve Torina Gentilucci e dei direttori del Presidio Unico Palazzo, del personale Trobbiani e delle Professioni sanitarie infermieristiche Buccolini.

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“ Ortopedia è per tradizione un’eccellenza delll’ospedale di Camerino- ha detto Maccioni- Con il dottor Di Matteo si proseguirà un percorso in crescita, di ulteriore sviluppo e di conferme per il reparto. Gestito ottimamente finora, il reparto non è stato mai in disarmo; oggi risolviamo non solo il problema della nomina di un primario ma possiamo altresì contare su un’unità aggiuntiva e operativa. Un primario giovane, pieno di energie ed entusiasmo, dotato dell’ambizione corretta per portare avanti le persone e il reparto. Essendo un’Area Vasta- ha aggiunto il direttore- ci dovremmo sempre di più integrare e specializzare per riuscire a dare tutte le risposte di cui necessita l’Area Vasta sanitaria e ciò vale per tutte le discipline mediche”.

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  Soddisfatto dell’essere riuscito a rispondere positivamente alla promessa fatta sin dal primo incontro successivo al suo insediamento avvenuto proprio a Camerino nel 2015, Maccioni, originario di Cingoli, ha tenuto a sottolineare che la montagna è una risorsa e, anche per la sanità, si deve ragionare tenendone conto. “ Appena arrivato alla direzione nominai i due primari di Pronto Soccorso e Cardiologia e, in quella sede feci una promessa al sindaco e alla città; dissi  che avrei proceduto presto anche alla nomina dell’ Unità Operativa di Ortopedia. Il sistema sanitario regionale  si è dunque adoperato per giungere a questo risultato”.

 La parola è passata quindi al dott. Di Matteo, per la presentazione della sua esperienza e professionalità “ E’ la prima volta che vengo a Camerino – ha esordito- e a settembre/ ottobre rivestirò il ruolo conferitomi. Accolgo l’incarico come un onore, e, riconosco l’onere non indifferente di mantenere gli standard qualitativi e quantitativi che l’Ortopedia di Camerino ha offerto e sempre mantenuto negli anni. Ricordo l’incontro che ci fu tra il sindaco Pasqui e il direttore quando, in epoca pre-sismica, venne annunciata e ribadita la necessità di formare un primario per il nosocomio camerte. Il mio lavoro si è svolto finora a Macerata e, - ha precisato - come comunità dell’entroterra montano, interpreto questa nomina come un  segnale forte di rafforzamento dell’identità territoriale, al tempo stesso però bisogna riconoscere l’onere richiesto dall’Area vasta del  confrontarsi su larga scala e solgere un ruolo da attore e non da comparsa affinché Camerino nell’ambito della rete pubblica, abbia una propria identità”.

Il nuovo primario si è laureato e specializzato in Abruzzo; già nel 2000 e per due anni volontario,  ha iniziato a frequentare il reparto di Macerata, Successivamente ha ricoperto incarichi in Abruzzo e poi a Jesi. Nel 2006 è arrivata l’assunzione di ruolo a Macerata.  “ Sono convinto- ha dichiarato-  di trovare un ambiente favorevole ad una progettualità futura. Il reparto è giovane e l’importante è che si vada tutti d’accordo nel perseguire un unico obiettivo. Mi auguro di poter consolidare e rafforzare l’idea che nella popolazione c’è del reparto Ortopedia di Camerino”.

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" Con questa nomina il territorio acquisisce un valore aggiunto- così il presidente Gentilucci nel dare il benvenuto del territorio a Di Matteo- Non sono state parole al vento quelle pronunciate nel 2015 dal direttore Maccioni e la presentazione del terzo primario per l'ospedale di Camerino, è indice della volontà regionale, provinciale e locale di voler puntare su questo presidio come servizio alla comunità. La politica comune che portiamo avanti con il sindaco Pasqui è quella di riportare i servizi per riportare comunità. Il che vale a corroborare l'ottica sinergica tra Istituzioni, territorio,sindaci. Un primario giovane significa portare vitalità all'interno del reparto e pensare in grande. Pensare a qualcosa che possa sviluppare quell'eccellenza che già c'è, ma che può crescere ancora. Confidiamo nell'opera produttiva e proficua del dott. Di Matteo nel rispondere alle esigenze dei nostri cittadini".

Oltre che a parole ,il grazie dellla città e del territorio tutto è stato espresso dal sindaco Pasqui anche con l'omaggio di una moneta simbolo della città, consegnata al nuovo primario e al direttore di Area Vasta" Proprio in questo momento che è uno dei più difficili della nostra esistenza- ha osservato Pasqui-  avere questo importante risultato, significa anche avere una maggiore forza nell'affronare il presente, in proiezione futura, per garantire un'esistenza dignitosa e un servizio basilare per le persone di questa terra.Tutta la comunità sono certo che si stringa al dottor Di Matteo in un amorevole abbraccio, nel formulare l'augurio di buon lavoro". 

 

Clima da far west nell'ormai non più "tranquillo" centro di Camporotondo di Fiastrone, dove si è consumato l'ennesimo episodio criminoso, che sarebbe potuto sfociare in tragedia. A finire nelle mire dei malviventi, tre ragazzi e una ragazza, tutti ospiti di una residenza protetta, il bar-alimentari-tabaccheria Monia dove i 4 sono entrati armati proprio all'ora di chiusura intimando alla donna presente all'interno, che stava facendo le pulizie, di farsi consegnare l'incasso della giornata. Al rifiuto della donna, che poco prima aveva provveduto a consegnare la somma al titolare, sono stati esplosi colpi di arma da fuoco con una pistola ad aria compressa che hanno colpito di striscio la signora ad un braccio. La barista ha anche reagito all'aggressione rovesciando addosso ai quattro qualsiasi oggetto le capitasse a tiro, costringendo i rapinatori a darsi alla fuga. Allerati da alcune persone che, stando all'esterno dell'esercizio, avevano notato la scena sono giunti sul posto i carabinieri della stazione di Belforte del Chienti che, all'altezza del Ponte degli Schiavi, sono riusciti a bloccare la fuga dei malviventi. Addosso ai quattro i militari hanno anche rinvenuto alcuni biglietti gratta e vinci e tabacchi trafugati appena qualche giorno prima dallo stesso bar, che ancora una volta è stato preso di misra dagli stessi soggetti.       

Il Parco torna a casa. “Avremo nuovamente, a Visso, una sede operativa per tutto il personale entro la primavera prossima.” A parlare è il direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Carlo Bifulco che, con soddisfazione, annuncia l’acquisto da parte dell’ente di un terreno in località Palombare, adiacente alla casa comunale di Visso, dove nei prossimi mesi verrà realizzata una sede temporanea in attesa di poter ritornare ad occupare la sede di Piazza del Forno devastata dal sisma.

“Per noi” prosegue Bifulco “questo è un passo fondamentale per rinforzare una capacità d’azione che non è mai venuta meno, nonostante le difficoltà di una forzata dislocazione dei nostri uffici a Tolentino e Foligno. A breve daremo il via alla progettazione degli spazi e, appena possibile, all’appalto per la costruzione dell’edificio. Allo stesso tempo potremo accogliere le nuove figure professionali che andranno ad ampliare l’organico a disposizione dell’ente grazie all’ordinanza n° 31 del 21 giugno 2017 della Presidenza del Consiglio dei Ministri che consente di assumere, temporaneamente, personale ad hoc per affrontare le esigenze post terremoto.”

Soddisfazione condivisa dal Presidente dell’Ente Parco, Oliviero Olivieri, che molto si è speso in questi mesi per riportare il Parco, fisicamente, nel cuore del problema, nella sua sede originaria: “questa operazione ha un valore simbolico importante, ed è anche un segnale di speranza e di fiducia che vogliamo dare a tutto il territorio: noi ci siamo, siamo sempre stati presenti e a disposizione della cittadinanza, degli operatori, del mondo agricolo e dell’allevamento, dei turisti, dei tanti appassionati di natura. Adesso, con questa proiezione certa di ritorno, che va a definire un quadro che ci vede comunque già presenti anche a Visso con alcune unità oltre ai distaccamenti più strutturati di Tolentino e Foligno, potremo davvero riprendere a lavorare con uno spirito che guardi finalmente all’uscita dall’emergenza.”

La meraviglia infinita del paesaggio e una vista mozzafiato hanno accolto una delle tappe più emozionanti di Risorgi Marche, festival per la rinascita delle comunità colpite dal sisma.

Ventimila persone sono salite sul Monte Lungo sopra Morro di Camerino per condividere il concerto di Fiorella Mannoia e Luca Barbarossa cui ha fatto da spalla la versatilità dell’attore marchigiano Neri Marcorè.

Di grande impatto visivo e umano l’intero concerto, durato due ore, in una miscellanea di canzoni simpatiche gag e colorito da battute in dialetto locale. “ Siete degli eroi”- così Luca Barbarossi si è rivolto al popolo di Risorgi Marche, evidenziando più volte l’impegnativo cammino per raggiungere l’altura.” Sembrate tanti fiori- ha esclamato la Mannoia ancora emozionata e commossa per l’omaggio della cittadinanza onoraria di Castelraimondo, ricevuto poche ore prima.

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Stagliato nella vallata, Camerino intanto guardava quell’inconsueto nugolo di persone, sedute di fronte alla sua storia, unite nell’intonare e dedicargli quel verso che molti hanno stampato nella memoria del“ paese mio che stai sulla collina” Due ore in armonia che sono riuscite a stemperare ogni piccolo disagio, dal caldo alla stanchezza, dalla sete all’attesa,  Manifestazioni di grande affetto dai tre protagonisti del palco, con la stessa cantante uscita più volte tra il pubblico a distribuire autografi e a lasciarsi fotografare.

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Più che uno spettacolo, un abbraccio infinito quello regalato dall’affiatatissimo trio Barbarossa, Mannoia, Marcorè, venuto a ricordarci, a suon di una vecchia canzone dei Rokes che “ sotto una montagna di paura e di ambizioni  è nascosto qualcosa che non muore”.

Carla Campetella

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Le stranezze della pubblica amministrazione.

Nella macchina dell'apparato pubblico sembra accadere anche che un neo assunto,

durante il periodo di prova previsto dalla legge prima della firma del contratto, vada in ferie.

Fin qui nulla da eccepire visto che il riposo dal lavoro è un diritto previsto dal nostro ordinamento giuridico.

Quello che, però, suona come l'ennesimo "abuso pubblico" è il fatto che il lavoratore, che rientrerebbe nel novero dei soggetti 

assunti a tempo determinato per il periodo di 12 mesi negli organici dei comuni secondo la legge speciale per far fronte alle

necessità determinate dal terremoto, non solo non avrebbe presentato richiesta di ferie all'ente, ma addirittura sembrerebbe

non aver neppure maturato il relativo diritto.

Per questo motivo l'amministrazione comunale in questione, per iniziativa dei propri dirigenti e con l'avallo del sindaco, avrebbe

presentato denuncia avviando un procedimento disciplinare nei confronti del soggetto.

Ancora una volta, dunque, si sarebbe in presenza di un abuso nei confronti dello Stato, reso ancora più grave dalla necessità

di operare in un momento drammatico per dare risposte ai cittadini di un territorio che il terremoto ha letteralmente messo

in ginocchio.

Il procedimento è già stato avviato e i relativi accertamenti sono in corso. Motivo per cui ci limitiamo a segnalare l'episodio

senza indicare il nome del lavoratore nè il comune interessato.

 

In occasione della donazione da parte della Croce Verde di Civitanova Marche di un defribillatore al comune di Camerino, il sindaco

Gianluca Pasqui ha colto l'occasione per annunciare che sulla sanità l'amministrazione da lui guidata ha fatto l'en plein.

L'ospedale di Camerino, infatti, acquisisca anche il suo terzo primario. Si tratta del dott. Remo Di Matteo chiamato a dirigere il reparto di

ortopedia. Da alcuni anni il reparto, fiore all'occhiello del presidio ospedaliero, era privo del primario e per questo il direttore dell'Area Vasta 3,

Alessandro Maccioni e il sindaco Pasqui, unitamente ai membri della propria amministrazione, avevano indetto un concorso che ha visto,

come detto, nel dott. Di Matteo, già assistente del prof. Caraffa, il professionista che andrà a dirigere il suddetto reparto, con la presentazione

ufficiale che avverrà nella giornata di lunedì.

Così, in un momento di grande difficoltà per la città ducale e per lintero territorio, gravemente ferito dal sisma dello scorso ottobre, c'è piena

soddisfazione per l'obiettivo raggiunto. Circostanza questa che conferma l'elevato valore del nosocomio camerte, al punto che il sindaco Pasqui

definisce "blindato" l'ospedale Santa Maria della Pietà, che molti paventavano essere a rischio chiusura. La nomina del dott. Di Matteo si

aggiunge, infatti, a quella dei due primari di cardiologia, Umberto Berrettini, e pronto soccordo, Domenico Sicolo, già presenti in organico.

Le novità, però, non finiscono qui. Alcune indiscrezioni parlano di una nuova figura che andrà ad affiancare il primo cittadino, entrando a far

parte dello staff del sindaco per fungere da collegamento tra lo stesso primo cittadino e la popolazione.

Non è ancora chiaro nello specifico quali saranno le mansioni previste, anche se sembra che questa nuova figura assumerebbe un ruolo di primo piano

nella macchina amministrativa. A Camerino è già partito il toto nomi e nei prossimi giorni si conoscerà il nome e le funzioni del soggetto

chiamato ad aiutare il sindaco nella complessa opera della ricostruzione.

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