Radioc1inBlu

E’ di un arresto in esecuzione di un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Ancona e di due denunce in stato di libertà il bilancio dei controlli, intensificati durante il periodo pasquale, eseguiti dai carabinieri della Compagnia di Tolentino.

A finire ai domiciliari un uomo di 43 anni, condannato nel 2021 per il reato di guida in stato di ebbrezza, fermato dai carabinieri di Urbisaglia.

Inoltre i militari dell’aliquota radiomobile, interventi per rilievi a seguito di un incidente stradale, hanno denunciato l’uomo, residente nella zona, alla Procura della Repubblica di Macerata in quanto risultato positivo all’accertamento mediante etilometro. All’indagato è stata anche ritirata la patente di guida.

I carabinieri di Loro Piceno hanno, infine, denunciato un uomo, classe 81, egiziano per il reato di furto aggravato ai danni di un commerciante. Al termine del consueto mercato settimanale, risalendo nel furgone di proprietà, il denunciante si era accorto che qualcuno era salito a bordo, approfittando della sua distrazione poiché impegnato nelle vendite, e aveva sottratto 2500 euro che aveva riposto in un vano. Analizzate le immagini riprese dalle telecamere del circuito di videosorveglianza del Comune e di alcuni esercizi commerciali e grazie alle testimonianze raccolte, i Carabinieri hanno individuato l’uomo, operaio di un cantiere edile attivo nelle vicinanze e impegnato nella ricostruzione.

Lotta allo spaccio di stupefacenti. I Carabinieri sequestrano mezzo quintale di sostanze

Significativa l'operazione che la scorsa notte è stata portata a termine dai Carabinieri del reparto operativo Nucleo investigativo  del Comando provinciale: arrestato un 22enne maceratese, residente nel capoluogo gia’ noto, per spaccio di sostanze stupefacenti e per detenzione abusiva di arma comune da sparo con relativo munizionamento. Nei guai anche un 24enne fabrianese. 

I carabinieri, al termine di una prolungata ed articolata attivita’ di indagine e continui servizi di osservazione e pedinamento nel centro cittadino, hanno controllato il 22enne e perquisito la sua abitazione.
L'attivita’ del nucleo investigativo e’ scaturita da un intervento coordinato con il nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Macerata che ha sottoposto a controllo stradale e, a successivo arresto per detenzione ai fini di spaccio, un giovane, 24enne, di origini siciliane, ma residente a Fabriano con precedenti specifici.


Quest’ultimo, perquisito a bordo della propria auto, e’ stato trovato in possesso di 150 grammi di sostanza stupefacente tipo hashish, successivamente sequestrata che il ventiquattrenne aveva appena acquistata dal ventiduenne maceratese.
Immediata la perquisizione domiciliare a carico di quest’ultimo, in corso Cairoli; nell'abitazione e’ stato rinvenuto un consistente quantitativo di sostanze stupefacenti, mai sequestrato negli ultimi anni.

Esattamente sono stati sequestrati:
46 kilogrammi di hashish suddivisi in panetti;  411 grammi di marijuana suddivisi in quattro involucri di plastica;  10 grammi di cocaina purissima contenuta in un involucro di plastica.
Oltre alle sostanze stupefacenti, e’ stata rinvenuta la somma contanti di 1.620 
euro, provento dell’attivita’ illecita di spaccio, 3 bilancini elettronici di precisione perfettamente funzionanti e 4 telefoni cellulari con sim attive.


Nel corso della perquisizione domiciliare, inoltre, e’ stata sequestrata una pistola beretta, modello 35, calibro 7,65, pronta all’uso, con 23 cartucce, abusivamente detenuta.

Tutto il materiale e’ stato posto a disposizione dell’Autorita’ giudiziaria.

Le sostanze stupefacenti sequestrate, una volta immesse sul mercato maceratese avrebbero fruttato ingenti guadagni per somme non inferiori a circa mezzo milione di euro.

Il 22enne, al termine delle operazioni, e’ stato associato alla casa circondariale di Ancona-Montacuto a disposizione dell’Autorita’ giudiziaria, mentre il 24enne fabrianese, trattenuto nelle camere di sicurezza del Comando provinciale, e’ stato giudicato con rito direttissimo nella mattinata odierna .

Ulteriori approfondimenti saranno svolti dai carabinieri del reparto operativo per ricostruire la fitta rete dei contatti dell’arrestato e per delineare gli ambiti entro i quali avveniva lo spaccio, i canali di rifornimento ed il giro della clientela.

La Cabina di Coordinamento sisma, presieduta dal Commissario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, ha raggiunto l'intesa sull'Ordinanza 72 che, tra gli altri, aumenta il contributo per il recupero del palazzo comunale di Matelica. Viene aumentato l’importo di 2,4 milioni di euro, per un contributo complessivo di 8,9 milioni.
"La ricostruzione di edifici come i municipi è strategica per il recupero del patrimonio architettonico e per il ritorno a una piena normalità delle comunità colpite dal terremoto - sottolinea il Commissario Castelli -. Grazie alla sinergia che si è attivata con il Presidente della Regione Francesco Acquaroli, con l’USR, con il sindaco Massimo Baldini, a cui va ogni giorno la nostra vicinanza e il nostro pensiero, e con il vicesindaco Denis Cingolani, stiamo sempre di più riuscendo a passare dalle norme e quindi dalla “teoria” della ricostruzione ai cantieri, che sono il vero segnale del cambio di passo".

“Ringrazio personalmente e a nome della città di Matelica il commissario Castelli per questo importante aumento del contributo per i lavori di ricostruzione del nostro palazzo comunale - dichiara il vicesindaco Denis Cingolani -. Si tratta di un passaggio fondamentale per garantire la chiusura del cantiere nel più breve tempo possibile senza intralci e con la garanzia di un ottimo svolgimento dei lavori. Il palazzo comunale è una struttura di primaria importanza per la nostra città sia per la centralità che ricopre sia per riportare nel più breve tempo possibile gli uffici comunali nella loro sede naturale”.
«È una nomina che cercherò di onorare nel miglior modo possibile, certo di assicurare il massimo impegno nella condivisione con il presidente regionale ANCI, Marco Fioravanti, e gli altri sindaci del cratere, per portare avanti i tanti problemi della ricostruzione. Con rinnovata energia garantirò la più ampia disponibilità a collaborare con il commissario Castelli e con il presidente Acquaroli, consapevole dell’importante ruolo di rappresentanza territoriale che tale incarico mi assegna».

Commenta così, Sauro Scaficchia, sindaco di Fiastra, la designazione che il direttivo regionale dell’ANCI Marche ha voluto riconoscergli nominandolo suo rappresentante in seno alla “cabina di coordinamento della ricostruzione” istituita presso l’ufficio commissariale per il sisma.

«Siamo in una fase cruciale e sarà fondamentale continuare a operare in piena sinergia con tutti gli attori della ricostruzione, a cominciare dai sindaci, per portare a compimento le tante opere avviate o in fase di progettazione. Vediamo finalmente la luce in fondo al tunnel e questo» conclude Scaficchia «è un grande segnale di speranza per i cittadini e per il futuro dei nostri territori».
La Cabina di Coordinamento sisma, coordinata dal Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, ha raggiunto l'intesa sull'Ordinanza speciale per gli interventi nel comune di Belforte del Chienti, che programma opere per un valore complessivo di 2,5 milioni di euro.
L'Ordinanza prevede un intervento unitario che combina la demolizione dell'ex sede del Centro Operativo Comunale (C.O.C.), da ricostruire e destinare a laboratori di supporto al vicino polo scolastico di Santa Lucia (circa 518 mila euro), e la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria (2 milioni di euro).
Il soggetto attuatore degli interventi sarà il Comune.

"Il progetto di Belforte del Chienti è un esempio eccellente di come l'approccio integrato alla ricostruzione post-sisma possa non solo ripristinare, ma anche migliorare il tessuto urbano e sociale dei nostri comuni colpiti dal terremoto - commenta il Commissario Guido Castelli -. La sinergia tra interventi pubblici e privati, resa possibile dalle deroghe dell’Ordinanza speciale, permette di ottimizzare risorse e tempi. Ringrazio il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l'Ufficio speciale per la Ricostruzione e il sindaco Alessio Vita per un lavoro collettivo che ci ha permesso di arrivare oggi all’approvazione di questo provvedimento atteso da tutta la comunità di Belforte".

“Ringrazio il Commissario Castelli, il Presidente Acquaroli e tutto l’Usr per questa ordinanza, molto attesa e sentita dalla nostra comunità – dichiara il Sindaco di Belforte del Chienti, Alessio Vita - . Si tratta di un intervento che arricchirà l’offerta per i nostri studenti e questo è un fatto particolarmente importante, nell’ottica del miglioramento dell’offerta dei servizi scolastici. Belforte ha saputo affrontare gli anni successivi al sisma con spirito positivo e propositivo, ci sono tutte le condizioni per proseguire al meglio nel lavoro di ricostruzione allo scopo di restituire ai nostri cittadini il ritorno alla piena normalità”.
Trentasei anni fa venivano uccisi in servizio Donato Chiarelli e Giovanni Corinto Liberto. Due carabinieri della Compagnia di Camerino che la città ha voluto ricordare oggi con una cerimonia formale, a cui hanno preso parte l’arcivescovo Francesco Massara, il sindaco Roberto Lucarelli, il rettore dell’Università di Camerino, Graziano Leoni. Con loro anche il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Nicola Candido. Parole di ringraziamento e di cordoglio nei confronti dei due militari, uccisi nella notte del 29 marzo del 1988 mentre tentavano di sventare un furto a Villa Filippi, in località Portajano di Camerino.

All’epoca dei fatti Chiarelli, originario del pescarese, aveva 22 anni, Liberto, nativo di Bari, 23. Chiamati in servizio nella notte tra il 28 e il 29 marzo, colsero in flagranza di reato Carlo Ceresani, un uomo di Camerino già noto alle forze dell’ordine, mentre tentava di intrufolarsi all'interno della villa. Nacque una colluttazione in cui Chiarelli fu colpito a morte da una coltellata, mentre il collega - nonostante fosse stato ferito - riuscì ad esplodere un colpo che uccise Ceresani. Intorno alle quattro del mattino i militari furono raggiunti dai colleghi, preoccupati dal loro silenzio radio. Trovarono Liberto agonizzante che spirò dopo aver raccontato l'accaduto. Da allora la città ricorda ogni anno i due carabinieri, entrambi medaglia d’argento al valore civile, il cui ricordo è tenuto vivo anche da un monumento eretto proprio vicino al luogo del delitto.
Scatto decisivo per la ricostruzione della chiesa collegiata di Sant’Urbano. Il progetto esecutivo per la ricostruzione della principale chiesa di Apiro è stato approvato in mattinata in conferenza dei servizi: a stretto giro di boa si potrà procedere con l’affidamento dei lavori. Quest’ultimo passaggio è a discrezione dell’ufficio ricostruzione dell’arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche, che ha già fatto sapere di voler procedere con una gara di appalto.

Per quanto riguarda le cifre, l’intervento ammonta a un totale di 750mila euro, di cui oltre 520mila per i lavori. Le opere saranno di restauro, ristrutturazione e consolidamento. Le figure coinvolte sono quelle dell’architetto Alessandra Pacheco, nel ruolo di Responsabile unico del procedimento, mentre alla progettazione hanno collaborato anche gli ingegneri Giovanni Balducci e Adriano Morresi e l’architetto Monica Pennesi.

L’immobile è di grande rilevanza per i residenti di Apiro e per tutto il comprensorio dell’arcidiocesi. L’ufficio ricostruzione diocesano non ha esitato a definirla come una delle chiese «da bollino rosso», ovvero quelle su cui l’attenzione è particolarmente alta per via della rilevanza storica, artistica o pastorale che rivestono nel territorio. Sotto il profilo storico, la collegiata di Sant’Urbano è di grande prestigio. I lavori per la sua costruzione sono iniziati negli anni 30 del 17esimo secolo, e da allora la chiesa è stata sempre punto di riferimento per la comunità. A livello artistico, invece, la chiesa è nota per quella che è stata chiamata la “stanza del tesoro”. Nella sacrestia, accessibile direttamente dalla chiesa e dotata di arredi lignei che risalgono al 1774, è custodita una preziosa raccolta di quadri, indumenti e arredi sacri, oltre al cosiddetto “tesoro” della Collegiata. Il tutto riordinato dall’arciprete don Ezio Mosca. Paramenti sacri, quadri, candelieri, croci in bronzo dorato, busti di santi, fino ad arrivare al ripostiglio - detto “del tesoro” - dotato di una robusta porta di ferro chiusa da tre chiavi, che custodisce ciò che resta del ben più ricco tesoro, soggetto nel tempo a drastiche riduzioni per cessioni e asportazioni. Tutto questo fa della collegiata di Apiro una delle chiese la cui ricostruzione è particolarmente sentita nel panorama delle oltre 350 inizialmente inagibili all’alba dell’emergenza sisma.




I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata, in collaborazione con i militari delle stazioni di Montecosaro e Caldarola, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di due cittadini italiani di origine pakistana e marocchina, nell’ambito di un’articolata attività d’indagine sul caporalato e lo sfruttamento del lavoro nel settore dell’agricoltura.

Le indagini sono state avviate nel mese di settembre 2023 a seguito di alcune segnalazioni e denunce presentate ai Carabinieri. 

I lavoratori, tutti extracomunitari, venivano reclutati anche presso i centri di accoglienza e utilizzati nelle campagne della provincia di Macerata e province limitrofe senza alcuna forma di tutela e svolgendo turni massacranti anche di 12 ore giornaliere.

L’attività di indagine ha quindi permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli sfruttatori sottoposti, come detto, alla misura degli arresti domiciliari. Inoltre è stato anche disposto il sequestro preventivo di 2 aziende, di 5 veicoli aziendali e della somma di oltre 70.000 euro, nonché la nomina di un amministratore giudiziario.
Complessivamente il valore dei sequestri delle ditte, dei veicoli, dei conti correnti e delle somme in contante ammontano a 150.000 euro.
Una notte di guerriglia urbana, con una maxi rissa a colpi di spranghe, a Macerata davanti al Bar Nino di via Roma, con una ventina di persone che si sono affrontate con spranghe, mazze da baseball e coltelli. Fortunatamente le conseguenze per quattro di loro, che hanno fatto poi ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso, sono state lievi, con prognosi dai tre ai sette giorni.

Le indagini, condotte dai carabinieri anche attraverso l’ausilio delle telecamere di sorveglianza, hanno portato all’individuazione di 7 dei partecipanti alla rissa. Secondo i militari si tratta di cittadini di origini egiziane, di età compresa fra i 34 e i 20 anni, abitanti a Macerata e nella provincia, che dovranno rispondere tutti di rissa in concorso. Alcuni di loro dovranno rendere conto anche del porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere oltre che delle lesioni personali aggravate riportate dai feriti.

Nei confronti dei cittadini egiziani coinvolti nella rissa i Carabinieri di Macerata, che continuano ad investigare per identificare anche gli altri partecipanti, hanno avanzato alla Questura la proposta per l’adozione di misure preventive idonee a garantire la sicurezza urbana come il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Macerata e del Daspo urbano.
Un’ingente quantità di hashish, oltre 100 grammi, è stata rinvenuta dai carabinieri della Stazione di Matelica, coadiuvati dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Camerino e del Nucleo Cinofili di Pesaro, nel corso di mirati controlli sul territorio, nascosta in mezzo alle siepe nei giardini nei pressi di una nota discoteca locale.

Del rinvenimento è stata prontamente informata la Procura della Repubblica di Macerata, mentre lo stupefacente è stato sequestrato per la successiva distruzione.

In seguito a tale scoperta i carabinieri hanno esteso i controlli anche ad altri locali notturni di Matelica al fine di contrastare la diffusione degli stupefacenti nei pressi dei punti di maggiore aggregazione dei giovanissimi.

Proseguono le indagini per l’individuazione dei responsabili dell’occultamento della droga.
Clicca per ascolare il testo